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Yakamoz

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  1. Verissimo che il settore è in crisi già di suo, e quel che non è suo ce l'ha aggiunto lo stupido e ignorante elettrolegislatore europeo. Ed è anche vero che la sbornia full electric ha colpito in maniera trasversale, non solo i fenomeni di Stellantis ma anche tipi insospettabili come quelli di Porsche. La pretesa di far saltare in un sol balzo la propria clientela dal termico all'elettrico era fortemente discutibile già a priori. Detto ciò, come sempre la differenza la fanno le pezze al culo. C'è chi usa come barometro il mercato, e chi gli incentivi statali.
  2. Pazzesco che le auto fatte apposta per favorire i sorpassi non riescano a sorpassare nell’unica pista dove è facile sorpassare. Notevole quello che ha fatto oggi la Mercedes, squalifica o non squalifica. Passi vincere, ma una doppietta a Spa partendo nemmeno in prima fila (e col fondo non aggiornato!) è qualcosa di abbastanza inquietante. Mi tocca dire bravo a Russell questa volta. C’è chi si fa le strategie basandosi sulle sensazioni del suo fondoschiena, e chi continua imperterrito a farsele fare dai bluff dei team rivali. Ennesima gara platealmente sottotono della RB. La loro fortuna è vince ogni volta un pilota e un team diverso. Se amministrano bene il vantaggio entrambi i mondiali sono già assegnati.
  3. Ah ecco. Considerando che tutti i tempi andavano migliorandosi, aver sparato l’ultimo colpo con gomma nuova ha sicuramente dato un vantaggio tangibile. Ciò premesso, vale mooolto di più una seconda posizione con la SF24 che una pole con la RB. E bravo il team a rischiare conservando un treno nuovo.
  4. In quanti hanno fatto l’ultimo tentativo con gomme nuove a parte Leclerc e Sainz? Non voglio sminuire l’impresa, solo sapere.
  5. In linea di massima chi si trova nel ciclo vincente avrà sempre il favore del potere politico, perché pesa più degli altri. Ciò premesso c'è sempre chi armeggia meglio degli altri col potere e unge di più gli ingranaggi. Un caso classico sono le regole anti-Verstappen che valgono per tutti tranne che per Verstappen. Oppure, nel 2022, la famosa TD39 a favore della Mercedes, così come le soffiate che avevano ricevuto dalla FIA prima del gp del Canada, dove si presentarono con pezzi modificati impossibili da realizzare nei tempi tecnici noti a tutti gli altri. Quello fu l'ultimo regalo al team ormai soccombente dopo anni e anni di dominio. Pure la Ferrari ebbe i suoi privilegi: nel 2006 ricordo sia l'abolizione del mass damper della Renault, sia la penalizzazione di Alonso in griglia a Monza per un inesistente impeding a Felipe Massa. Chiaramente quando la fai troppo sporca la FIA deve prendere ufficialmente le distanze. Al di là di questi episodi che riguardano i singoli casi concreti, vige la regola delle rivoluzioni regolamentari periodiche, quando il favore concesso al team plurivincitore comincia a diventare controproducente. Vedi la Ferrari azzoppata con la monogomma del 2005, la RB con i motori ibridi del 2014, Mercedes con l'effetto suolo del 2022.
  6. Onestamente l'Alpine, da quando esiste con questa denominazione demeiana, sta mettendo su negli anni una collezione di buchi nell'acqua seconda solo alla Ferrari. E partivano da una base non malvagia. Io i primi dubbi li ebbi dopo l'annuncio trionfale dell'assunzione di Davide Brivio, con il ruolo di "non si sa, è un mondo nuovo per me, devo imparare, ci sono un sacco di input e di output, nei prossimi mesi sarà chiaro il mio compito". Poi con la questione Piastri, che è stata gestita in maniera a dir poco improvvida, a prescindere da torti e ragioni di entrambe le parti. Poi i licenziamenti in tronco di Szafnauer e altri dopo nemmeno due anni. Per non parlare della situazione tecnica, con un ritardo conclamato sul nuovo motore 2026, e quello attuale già in deficit di potenza. Fin qui, più che un team storico di F1 (è pur sempre la Renault ex Benetton) mi è sembrato il giocattolo personale di De Meo. La scelta di Briatore come Ronin dell'Alpine ha del pittoresco: o svolteranno o si schianteranno malissimo. In entrambi i casi sarà interessante. Fin qui ha fatto delle cose che mi sembrano assennate: - accaparrarsi la fornitura di motori Mercedes lasciata libera da Aston Martin - assumere un team principal giovane e con un curriculum niente male - cercare di prendersi Sainz.
  7. Se non ha almeno un piantagrane in squadra, Gene Haas non è contento.
  8. Sono stato qualche settimana fa a vederla in un grosso autosalone della mia zona, concessionario Stellantis e VAG. Recentemente si sono spostati in un fabbricato nuovo molto più grande. Con mia sorpresa però, le due Ypsilon presenti (di cui una per test drive, abbastanza zozza) erano in un ambiente claustrofobico, buono al massimo per vendere scooter, abbastanza triste. con colonne e tramezzi di cartongesso che toglievano ancora più spazio, insieme a una Ypsilon vecchia, a una Tonale e a una Stelvio. In aggiunta le due Ypsilon erano chiuse, all'insaputa del personale che ho chiamato apposta per farmene aprire una. Ecco, la domanda è: ma dove vogliamo andare così? Per inciso, la sala accanto, con Fiat Abarth e Jeep, era leggermente meglio come dimensioni e ospitalità, ma la sistemazione migliore ce l'aveva la Skoda, che, per carità, ha anche una gamma degna di questo nome.
  9. Ma sbaglio o Seidl era entrato in conflitto con qualche altro capoccia dell’Audi? Credo sia per questo che se ne va ancora prima di cominciare. Spero che non ci siamo andati ad accattare proprio questo…
  10. Grande, grande gara. Lo ripeto ogni anno: ai tempi di Schumacher l’Hungaroring era la pista più pallosa del mondo, adesso vale mezzo mondiale da sola. Piastri si è tolto il macigno della prima vittoria, ma aveva vinto già al primo giro, grazie alla partenza loffia di Norris, regalone. Norris: bravo, 7+. Non oggi ma sempre. Dettagli, sbavaturine, forse poca cattiveria. Mi spiace non rendere merito alla sua lealtà, ma oggi è stato un po’ come Carlito Brigante con Benny Blanco - Piastri. Poteva ucciderlo, e lo ha graziato. Uno squarcio di umanità in un mondo di carogne, cannibali e malnati. Non è un difetto, eh. È uno stile. Hamilton, come prevedibile, sulla lunga distanza è tornato quello che è. Comprese le spalle larghe nei corpo a corpo con Verstappen. Il punta-tacco (con la macchina, non col piede) di Verstappen è al livello dell’ ingroppata di Monza 2021. Verstappen si è preso la cazziata da Checco Lambiase. Ma più che altro è da un po’ che vede McLaren e Mercedes dalla parte degli scarichi. Fossi Toto Wolff non demorderei.
  11. È vero. ed è strano che tutti i rumors del mondo siano su Newey e Cardile, invece che attorno ai tecnici McLaren.
  12. Questa era la pista in cui fondo nuovo, no porpoising, pacchetto Barcellona, insomma bisognava raccogliere. Ok mi sembra bene…
  13. Perdonami, ma se tu obietti che Mokka non è l’erede di Mokka X, e che 600 non è l’erede di 500X, stai di fatto rafforzando ciò che ho scritto. È proprio questo il fulcro della mia critica. Invece di dare seguito a due modelli ottimi sotto pressoché tutti i punti di vista (mia moglie ha avuto una Mokka X 1.6 Diesel 4x4 aziendale, la mia famiglia ha una 500X 2.0 140 cv 4x4 automatica dal 2016, entrambe sfruttate dal sottoscritto in mille occasioni, dalle bufere di neve in alta montagna agli esodi estivi in autostrada, sempre con totale soddisfazione), hanno scelto (direi in controtendenza) di non dar loro un’erede, sfruttando da una parte il nome (Mokka), dall’altra le forme cinquecentose, per due modelli che non c’entrano un fico secco: su questo sono totalmente d’accordo. Certo, ci saranno la Avenger e la Junior che avranno la loro versione munita di trazione 4WD e potenza sui 130 cavalli non plug-in, ma troppo le abbiamo dovute aspettare. Anzi stiamo ancora aspettando in verità…
  14. Quella di Leclerc garantito, se non hanno i pezzi nuovi di ricambio
  15. Direi piuttosto che i vecchi SUV compatti di Stellantis sono stati fatti diventare dei crossover. Basta vedere la differenza tra la vecchia Mokka e la nuova. Così come tra la 500X (già privata della trazione integrale da diversi anni) e la 600, che, supercazzole di Stellantis a parte, è di fatto la sua erede. E' un peccato, perché tedeschi e giapponesi continuano invece a crederci e a proporle. Sarà un caso ma tutte le T-Roc che vedo hanno la trazione 4motion.
  16. Questo purtroppo è il segno dell'involuzione automobilistica in atto. Il passaggio da "less is more" (veicoli compatti ma ben accessoriati, ben motorizzati, ben curati, per un uso a 360 gradi) a "less is less" ha trasformato i suv di taglia piccola in berline rialzate ad alta resistenza aerodinamica, togliendo il fondamentale requisito di un suv che è la trazione integrale.
  17. Accompagnare un selettore al rapporto desiderato con un movimento rapido e netto, quasi sentendone il perfetto incastro d'ingranaggi sul palmo della mano, dà una appagante percezione di eccellenza meccanica difficilmente surrogabile. Chi si ostina a offrire al cliente questa egoistica e primordiale sensazione invece di imporgli meravigliose economie di scala e sacrosante indicazioni su ciò che lui DEVE volere, dovrebbe meritare un plauso generale, almeno dentro questo forum
  18. Credo che la linea datata (grande cruccio di 3/4 dei modelli del gruppo nati negli anni '90) fosse solo una parte del problema. Stilisticamente la 155 era palesemente un passo indietro rispetto alla 164 da cui mutuava integralmente il design, adattato alla meno peggio su proporzioni diversissime e "sbagliate". Fosse stata commercializzata prima, si sarebbe notato ugualmente, secondo me. Così come Delta II, Lybra e le altre lunghe gravidanze Fiat. Tant'è che anche vedendole oggi, la linea datata passa, ma l'estetica non riuscitissima resta.
  19. Ma infatti, dov'è che ho scritto che la condivisione delle piattaforme è sbagliata? Il pianale Tipo 2 è stato una manna dal cielo, il problema è la famiglia di veicoli che ci hanno realizzato sopra, tutt'altro che ben diversificata (parlo della cinquina Dedra-Tempra-155-Tipo-Delta II). Proprio nel quinquennio a cavallo tra gli '80 e i '90 in cui i concorrenti diretti hanno fatto un salto d'immagine cospicuo. Nella lunga storia del Tipo 2 ci sono stati anche modelli epici come 156, Coupé, Alfa 916 ecc., ma la 156 era già "il modello del rilancio Alfa Romeo", perché i danni erano già stati fatti. Quanto al discorso dei troppi marchi, non so. Credo che sarebbero riusciti a sbagliare anche con meno modelli. E' mancata proprio la comprensione di come si stava evolvendo il concetto di automobile fuori dai patri confini. Tranne la Punto, che era una macchina bellissima.
  20. Ghidella (ormai i tempi sono maturi per vedere le cose dalla giusta distanza) ha avuto grandi intuizioni e alcuni limiti, forse più caratteriali che altro. Il merito più grande da ascrivergli è sicuramente il suo tentativo di fusione/joint venture con Ford, per ottenere la triade motori/pianali/mercato americano, boicottato da Agnelli e Romiti. La storia gli ha dato piena ragione, vedi FCA. In quell'ottica, la stessa operazione Tipo-4 avrebbe avuto tutt'altro senso, ossia fare cassa con una linea di veicoli di grande successo e remunerativi grazie alla condivisione spinta delle piattaforme, e poi passare allo step successivo, i veri modelli di lusso, con motori V6/V8 e trazione posteriore. L'unica possibilità rimaneva quindi sfruttare il mercato domestico e quello d'oltralpe, e giocare di nuovo la carta delle piattaforme condivise, stavolta differenziando di più l'estetica, ma peccando (molto) a livello estetico e di affidabilità. Lui fu liquidato nel 1988, all'alba del debutto della Tipo, ma la struttura che aveva impostato collassò malamente negli anni successivi, anche grazie alle sapienti mani dei suoi successori.
  21. L’unico fondo in cui Vasseur può sperare è il fondo-schiena, l’unico aggiornamento che funziona sempre (ad avercelo)…
  22. CUT Evitiamo inutili polemiche. Staff Grazie dello zoom E' qualcosa che cozza con il mio personale concetto di convivenza automobilistica, che si basa sulla socialità e non sull'isolamento, ma è chiaro che non si può fermare il progresso: il popolo vuole schermi, e schermi avrà.
  23. Dalle foto vedo solo una serie di ideogrammi poco comprensibili. Tu puoi fare luce sulla sua utilità?
  24. Intanto l'estetica. Poi, più in generale, qualsiasi complicazione sprovvista di qualsivoglia funzione o utilità pratica si presta intrinsecamente alla critica.
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