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Yakamoz

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  1. Digli che nel momento in cui accetta 15.500 la macchina può considerarsi venduta. Diversamente, ti prendi il tuo bravo tempo per pensarci ancora, ancora e ancora. Fossi in te ragionerei così: è veramente un mero acquisto-ponte in attesa di orientarti su altro? Punta al massimo risparmio: di segmento C analoghe, magari un po' meno potenti ma migliori sotto altri aspetti ne trovi quante ne vuoi. Se invece l'auto, pur non piacendoti al 100%, la desideri per i più svariati motivi, prendila, considerando che da nuova questa ti costerebbe da 32.000 euro in su, oppure puoi trovarne un'altra usata a meno, ma con più chilometri e con un bel punto di domanda alla voce "come è stata tenuta". Quanto al valore residuo non darci troppo peso, perché la soluzione più razionale sarebbe tenersi la propria auto a vita. Peraltro è vero che stiamo parlando di un'auto ormai attempata, ma al momento del modello che dovrà sostituirla non si vede nemmeno uno schizzo. Hanno deciso almeno se farla a trazione anteriore o posteriore?
  2. @Lagarith io quello che ti dovevo dire su quest'auto te l'ho già detto Questa è una 2013 quindi ancora E5, vero? Meglio così, l'E6 non ha di certo fatto migliorare le prestazioni dei motori diesel. L'esemplare che descrivi è molto invitante, tetto apribile e sedili in pelle sono due cose assenti sulla mia, che era KM0, ma che potendo scegliere avrei inserito di sicuro nella dotazione. Se alla guida ti è piaciuta, comprala senza esitazioni, è un'auto ancora molto valida, divertente, la tenuta di strada con i pneumatici da 18 è qualcosa di entusiasmante (la mia l'ho scatenata per la prima volta sulle strade di montagna la settimana scorsa, con pioggia battente, motricità e direzionalità ottime malgrado le esose accelerate), ma soprattutto è un esemplare poco chilometrato e dal passato affidabile. Se non hai già trattato, tira giù di 1000 euro (cerca di farlo arrivare almeno a metà strada) e una volta concluso l'acquisto GODITELA. Vedrai che comprare la Giulia diventerà d'improvviso molto meno urgente.
  3. @Cosimo voglio vederti alla prima gara da ferrarista in cui spinge Bottas fuori pista al primo giro e si tiene dietro Hamilton per 89 giri zigzagando in staccata, privandolo della vittoria La penso proprio come te sul conto del moccioso, beninteso, ma nella vita ho odiato visceralmente Alonso, Vettel, poi alla fine... Ho perfino accettato uno come Hamilton, che ha vinto il secondo e il terzo mondiale contro un compagno di squadra che non potendolo quasi mai eguagliare agonisticamente, preferiva sabotargli le gare.
  4. Almeno lì, facciamoli sfogare un po' 'sti designer Peraltro il single frame Audi a suo tempo fu un'innovazione stilistica azzeccatissima, è giusto che sviluppino quel concetto, anche fino alle estreme conseguenze. Personalmente, sarebbe magnifico se Audi tornasse al periodo imho più stilisticamente felice della sua storia, e cioè: Bellissima, elegante, e nel contempo di rottura. Anche adesso la A6 ha un design di rottura... ma in un altro senso, continuate voi la frase
  5. Da un certo punto di vista in Ferrari mi piacerebbe Verstappen. Apposta per le ragioni per le quali lo disprezzo: è un paraculo impunito, e per questo la fa sempre franca. Se in Canada invece che l'alettone di Vettel avesse distrutto quello di Hamilton, prendendosi pure i complimenti dei commentatori per la bella manovra, beh, la parte più laida di me avrebbe goduto di molto. Non solo, ma contrariamente a Perez che quando è andato in McLaren si è fatto cacciare dopo un anno, Verstappen arrivato in Red Bull ha sempre dimostrato rispetto per il compagno di squadra "senior", senza mai regalargli mezzo punto ma nel contempo senza "ingarellarsi" con lui, come si dice a Roma. Diversamente da quanto accadeva in Toro Rosso, dove però se la faceva con un pari grado, pacificamente meno veloce di lui in pista. E così facendo i bibitari lo hanno addirittura promosso sul campo. Il ragazzo adesso vuole vincere, sa di non avere la macchina per farlo, e se lui manifestasse bisogno di andarsene, non credo che al di là di sfruttare tutti gli strumenti di persuasione possibili, in Red Bull lo ricatterebbero con le penali. Almeno in questo, Horner con Vettel è stato un signore, e lo ha lasciato libero pur potendo esigere da lui un altro anno di contratto. E la Red Bull, mia impressione personale, se proprio deve buttare uno dei suoi dalla torre, non butta Ricciardo. Ciò premesso, vedo quasi sicuramente uno dei due Red Bull in Ferrari, ma non l'anno prossimo. Io sogno il dream team, perché voglio vedere due Ferrari che danno l'anima in gara. Ma se proprio gregario dev'essere, forse Sainz è quello che mi dispiace di meno.
  6. Infatti è proprio per questo (ed è quello che scrivevo sopra) che Marchionne dovrebbe fare in modo di avere due piloti competitivi, e non uno che, oltre che dai due della mercedes, si trova sopravanzato in classifica anche da Ricciardo. Ma forse sta anche già prendendo gli opportuni provvedimenti per il 2018. Di certo il solo Vettel con tutta la buona volontà non può fare il lavoro di due piloti.
  7. E' sicuramente un paradosso che le rilevazioni di sensori precisissimi (a cui si applica però una tolleranza) siano contraddette da quanto si può vedere a occhio nudo con un semplice slow motion, d'altronde se il sistema è tarato in questo modo, la cosa vale per tutti. In ogni caso non avrebbe cambiato le sorti della gara, la partenza di Vettel ieri è stata abbastanza resistibile. Qualche gara fa Vettel si dispose sulla griglia di partenza palesemente "scentrato" rispetto al suo stallo, ma anche lì non furono presi provvedimenti, anche se la cosa è stata poi vietata per il futuro. Capitolo Ferrari. la classifica piloti dice Vettel 171 Hamilton 151 Bottas 136 Ricciardo 107 Raikkonen 83. Quella costruttori Mercedes 287 Ferrari 254 Red Bull 152. Marchionne, come da statuto, ripete che alla scuderia interessa il titolo costruttori, mentre quello piloti è un di più. Penso che bluffi pietosamente, ma per coerenza dovrebbe guardare bene da dove arriva l'emorragia di punti. Dichiarazioni nette nei confronti di Raikkonen non avrebbero senso, non gli servirebbero a rendere di più. Però a settembre mi aspetto scelte chiare e conseguenti per il 2018. Vuole fare punti con due auto, come fanno gli altri due top team, o sacrificare tutto alla prima guida?
  8. Vettel continua a dire in conferenza stampa che Bottas ha fatto un jump start, malgrado i dati lo smentiscano. Io fossi in lui mi sarei preoccupato di più delle sue di partenze, che non sono così memorabili. Comunque il mio pilota del giorno è sicuramente Ricciardo, affamato quando ha potuto superare, e insidioso quando era lui a difendersi. Ah, quanto mi dispiace per Verstappen........
  9. Che fatica co' sto Raikkonen... Ricciardino contiamo su di te almeno P.S. Quando ho visto Vettel affiancarsi a Bottas nel giro di rientro, ho avuto un attimo di tensione
  10. Sull'onestà di certi centri revisione non si può dir molto. Ho visto e sentito storie imbarazzanti. So di un'auto a cui è stato tolto l'impianto gpl ma non fatto l'aggiornamento del libretto in motorizzazione, per continuare a pagare il bollo ridotto: revisione regolare Per non parlare di quando se ne occupa il meccanico di fiducia. Se la revisione fosse veramente un controllo di conformità del parco auto e non la solita tassa occulta, certe cose non accadrebbero. Ciò detto non voglio dire che è tutto marcio, c'è anche chi lavora onestamente, ma per andare sicuri è bene incrociare più dati possibile, e orientarsi su esemplari che forniscono il maggior numero di dati da incrociare, libretto tagliandi in primis.
  11. Una volta apprese le caratteristiche di funzionamento del cambio, coi paddle al volante puoi fare ciò che vuoi. Certo, di solito si sceglie un'auto con cambio automatico proprio per non doversi occupare delle cambiate, però confermo che nella guida normale in automatico è molto morbido e piacevole.
  12. Ciao @Lagarith, se non hai chilometraggi importanti vai con la Multiair. Io ho una 2.0 JTDm 175 cv TCT: consuma come un accendino e il motore è silenzioso e spinge forte, con una ripresa molto corposa ai bassi regimi. Ma il TCT è una mezza delusione: piacevolissimo ad andatura normale, semplicemente inadeguato quando deve adattarsi allo stile di guida. Ho la sensazione che quel cambio si sposi di più con il motore a benzina: meno coppia da gestire e rapportatura corta più adatta al millequattro.
  13. @Aymaro effettivamente me lo facevo un po' più giovane Hulk, ma 29 anni sono comunque ancora una bella età per questo sport. Quando ho scritto "un bel giovanotto affamato", il confronto mentalmente lo facevo con Iceman Per il resto, io pure ho buttato giù i 3-4 nomi del cuore, non mi addentro con le previsioni serie, primo, perché non di rado le canno; secondo, perché poi rimango deluso dalle scelte fatte dai team.
  14. Tutto lì il discorso, per me. La Ferrari sia per quello che rappresenta sia per come viene gestita può essere il posto più stressante al mondo. Chiedere a Vettel, ma non solo a lui, e un pilota alle primissime armi può bruciarcisi definitivamente la carriera, se l'aspettativa non coincide immediatamente con il risultato. Perez è di sicuro un pilota consistente e maturo rispetto ai tempi della Sauber, ma quello fece in McLaren per me è inaccettabile, il suo solo scopo era finire davanti al compagno di squadra costi quel che costi. E menomale per lui che c'era un pezzo di pane come Button, e non Alonso, per dire. Non mi ispira sufficiente fiducia. Alonso resta la mia perversione preferita, ma quand'anche sia lui che Vettel non facessero problemi, resta lo scoglio economico, probabilmente invalicabile. Kubica è un punto di domanda gande come una casa, ma se non si fosse ferito, adesso sarebbe in Ferrari da 7 anni. Peccato che sia in mano Renault, ma pur di rivederlo correre lo metterei ovunque. Realisticamente in rosso vedrei bene un bel giovanotto affamato, alla Hulkemberg. O Ricciardo, ovviamente.
  15. Beh lì era tutto un proliferare di grandi caratteristi, come in tutti i film italiani dell'epoca, perché ce n'era un'offerta sterminata. Gigi Reder che era un raffinato attore teatrale, Giuseppe Anatrelli, e non ultimo Umberto D'Orsi (il mitico conte Catellani) che era un inseparabile collaboratore di Luciano Salce, era bravissimo e faceva un mucchio di film.
  16. ... infatti sulla Thema li aspetto anch'io i trenta secondi Ma più che per la turbina lo faccio per la coscienza Ma nel tuo caso è diverso, mettevi in folle e spegnevi, non fa una piega. Invece ci sono quelli che spengono il motore negli ultimi metri, ma con la marcia inserita, e il motore che continua a girare a spinta
  17. Già sul manuale di istruzioni della mia Thema turbo del 1988 si diceva di spegnere il motore subito, senza aspettare, chè il circuito dell'olio era concepito apposta Il tuo accorgimento può essere utile, al limite, dopo aver tirato il motore al massimo per molti chilometri, e più che altro come cautela verso quei criminali che spengono il motore con la macchina ancora in movimento. Cionondimeno per l'utilizzo descritto da @jonny89 un aspirato è assolutamente consigliabile: complicazioni in meno e non utilità della potenza extra.
  18. Mi raccomando Gimmo, anche dal porcaio, dallo zozzone o dall'unto che dir si voglia, l'etichetta è fondamentale: si rutta a bocca chiusa. Qualche post fa avevo sia pur fugacemente accostato Checco Zalone a Paolo Villaggio, ma vale anche per Alberto Sordi e Totò. Ovviamente lui è figlio del suo tempo, quindi qualsiasi accostamento in termini di grandezza coi summenzionati sarebbe improponibile. Ma è interessante il paragone riguardo allo "squarcio" che hanno proposto rispetto al cinema del loro tempo. Luca Medici - giurista, fine musicista e comico dotato di singolare talento - ha inventato un personaggio che rispetta i due comandamenti della fu commedia all'italiana: 1) rappresentare i famosi "vizi e virtù" degli italiani, 2) castigat ridendo mores, ragion per cui chi ha visto l'ultimo film si ritrova a tifare per un soggetto, il parassita statale, che nella vita investirebbe con la macchina. E ha introdotto una maschera con caratteristiche precise: scurrile oltre ogni misura, individualista e retrogrado. Sembra una banalità, ma grazie a questo meccanismo ogni volta che tratta una donna come un oggetto o prende per i fondelli un gay, frantuma in un secondo qualche tonnellata di bieco politicamente corretto arroccato a difesa di quelle categorie, senza però risultare mai offensivo, perché è solo il gioco tra lui e il suo pubblico. Se devo trovargli un limite, i suoi film sono esilaranti la prima volta, ma dopo stancano subito. Mentre Fantozzi, Il vigile e Totò le Mokò si possono vedere praticamente all'infinito.
  19. Stica'! ...Almeno sia a De André che a Villaggio va dato atto di non aver sprecato il cazzeggio di cui sono stati beneficiari. Neanche a farlo apposta due settimane fa con la mia fidanzata abbiamo visto Il secondo tragico Fantozzi. Lei, che è una divoratrice di cinema italiano, e non, paradossalmente lo aveva visto solo di sfuggita tanto tempo fa; io lo so a memoria dall'età di otto anni. Insomma, eravamo tutti e due ad asciugarci le lacrime, e soprattutto lo sghignazzo partiva sempre in simultanea. Poco da fare, è una comicità eterna, che regge sia ai decenni sia alle successive visioni.
  20. Un po' come "Il Presidente del Borgorosso Football Club"
  21. Lucio Dalla che entrava in scena chiedendo "Vi serve una sega??". Umorismo sottile e sofisticato ma comprensibile anche per chi non ha le scuole alte Giusto per rimanere in tema, io invece i miei primi capogiri con Janet Agren li ebbi guardando "La più bella serata della mia vita" di Scola, e poi con "Aragosta a colazione". La nascita de "La Mazurka" è divertente, Pupi Avati la raccontò in alcune occasioni. Era un giovane aspirante regista appena approdato a Roma, senza una lira, dopo aver mandato in bancarotta un imprenditore che gli aveva finanziato i suoi primissimi film horror. Aveva quel copione, scritto coi suoi fidi collaboratori, suo fratello e il grande Gianni Cavina, e sognava di poter avere come protagonista la star televisiva del momento, Paolo Villaggio. Non sapendo come avvicinarlo, un giorno aprì il giornale e lesse il suo nome fra i partecipanti del mitico torneo tennistico che si teneva a Casa di Tognazzi a Torvajanica. Montò sulla 500 e arrivò a casa di Tognazzi. Vi trovò il gotha del cinema italiano. Vide Villaggio, provò a fermarlo ma lui lo trattò malissimo, perché doveva andare in campo e non aveva alcuna intenzione di fare quel film. Persa ogni speranza abbandonò il copione su un tavolo, montò sulla 500 e tornò a casa, piangendo. Quanche tempo dopo ricevette una telefonata dalla segretaria di Tognazzi. Aveva trovato il copione, lo aveva letto e lo voleva fare lui. Villaggio poi partecipò lo stesso, nel ruolo non del barone ma di "Biancone". Il film ebbe (inspiegabilmente ) successo, e Avati fu riconoscente a Tognazzi per tutta la vita per averlo aiutato in quel momento di difficoltà. Molti anni dopo Avati, famoso e richiesto, per ricambiare il favore propose a Tognazzi, in declino e malato di depressione, di girare di nuovo un film insieme. Il film si chiama Ultimo Minuto e fu un prevedibilissimo flop, ma furono entrambi contenti: Tognazzi per aver potuto riassaporare il lavoro sul set, e Avati per la consapevolezza di averlo aiutato. Tanto per chiudere con un pistolotto, finché il cinema italiano non ritroverà ANCHE questa dimensione umana, continuerà a essere uno zombie, una macchina che produce film di cassetta non per finanziare i capolavori, ma per rifare altri film di cassetta sempre più poveri di idee e contenuti. E che Iddio ci conservi Checco Zalone, l'unico con cui si può anche azzardare qualche paragone importante.
  22. Messer @Cosimo, quando si alza il tenore dei discorsi Lei non manca mai un colpo Io ne posseggo una rarissima copia personale (cit.) in dvd, trovata anni fa in una bancarella di Roma, ma in realtà dovrebbe essere abbastanza reperibile, magari in quei posti come Mondadori, Feltrinelli, Ibs nelle grandi città, che hanno sempre scaffalate di dvd, inclusi quelli di seconda mano, che sono una manna perché molti film di grande pregio oggi sono fuori catalogo. In ogni caso... su youtube si trova il film intero, ed anche di discreta qualità Avvertenza: il film si presta a successive visioni, perché prima di capirne l'importanza occorre un periodo di sedimentazione Reazione (mia) alla prima visione: ma che cazzatona è? Come ha potuto Tognazzi ridursi a questo? seconda visione: "una cazzata micidiale, è completamente fuori dalla realtà" (cit.) terza visione: il film che ha reso famoso Pupi Avati, pensa gli altri... quarta visione: aspetta, mi rivedo giusto questa scena. quinta visione --> ∞ : capolavoro assoluto, ve lo meritate Scamarcio!! Declino ogni responsabilità.
  23. Se non ha particolari limiti di budget c'è anche la Yaris Hybrid. In città consuma come un accendino, è esonerata dai blocchi del traffico e a seconda della regione godi di diverse agevolazioni economiche. E incluso nel prezzo ha il pregio del cambio a variazione continua. Di solito la mancanza della frizione è cosa apprezzata dalle donne, e non solo. Specie su percorrenze quotidiane elevate.
  24. Un artista geniale, intelligente e baciato dal dono della comicità. Sarebbe facile citare Fantozzi e Il Secondo Tragico Fantozzi, il film comico (io li considero un film solo) più intellettuale mai fatto. I suoi libri sono qualcosa di irresistibile, e questo fa di lui un comico a tutto tondo: attore, autore e "teorico" del suo linguaggio. Ma c'è anche "Il Segreto del Bosco Vecchio" di Ermanno Olmi, tratto dal romanzo di Buzzati. Non tutti lo lodarono per quel suo ruolo drammatico, ma per me resta un'interpretazione perfetta, autentica, e soprattutto ottenuta su dettagli minuscoli, con una recitazione quasi dimessa. Ennesima dimostrazione del famoso teorema per cui un grande attore comico è sempre un grande attore drammatico, mentre non è sempre vero il contrario. Tra i film prefantozziani, il mio preferito resta forse "La Mazurka del barone...". Lì invece è sguaiato, sopra le righe, volgare, ma irresistibile. Con una parruccona a riccioli bianchi interpreta un protettore e rappresentante di articoli pornografici, che per raggirare un barone iperreligioso (un sublime Ugo Tognazzi) si incontra con lui, vestito con un completo completamente bianco, fingendo di essere un angelo in incognito, e comincia a chiedergli i soldi per aprire un convento, che in realtà sarà un bordello. Impagabile.
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