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Yakamoz

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  1. Ancora con questa storia degli italiani minchioni esterofili? Peraltro passano gli anni ma rammento che è sempre OT. Quando il problema storico comune a tutte le Fiat (500 a parte) da decenni a questa parte - semmai - è proprio che se ne vendono più in Italia che in tutto il resto d'Europa. Ciò premesso, è ridicolo e autoassolutorio lamentarsi con gli italiani babbei se alla prima auto valida sfornata da FCA non si formano le file in tutti i saloni d'Europa. Primo, perché il successo commerciale di un modello non dipende solo dall'oggetto in sé ma anche da come viene venduto. Secondo, perché i processi richiedono tempo. BMW e soprattutto Audi ci hanno messo decenni a diventare marchi premium, così come Agnelli, pur impegnandosi molto, ci ha messo decenni a massacrare la Fiat di Valletta. Marchionne è in sella solo dal 2004, e in mezzo c'è stata pure una crisi mondiale. Un po' di pazienza, che già adesso i numeri e la bontà degli ultimi modelli mostrano un gruppo che sta risalendo tenacemente la china.
  2. Un po' troppe volte mi capita di esordire nella sezione Concept e Anteprime con un "sarò controcorrente ma...", vedrò di emendarmi per il futuro Sarò controcorrente, ma a me me piasce. Perfino l'esemplare in versione Beirut di queste foto. Sarà che il marchio Jeep è quello che in questi anni mi ha regalato i momenti di raccapriccio in assoluto più profondi (con Renegade poi parzialmente rivisti; Cherokee resta invece per me una delle peggiori cagate mai viste, e una delle peggiori occasioni perse per rilanciare un modello iconico), ma io ero pronto al peggio. Così priva di "ideone" stilistiche buttate lì a cazzo, di scelte incomprensibili, di proporzioni sballate. Somiglianze con Grand Cherokee? Benvenute. Finalmente. Era ora Scherzi a parte: non mi fa gridare al miracolo, ma nemmeno gemere dallo sconforto. È già questo un passo avanti. Voglio vedere le foto ufficiali e i motori disponibili, ma stavolta sono ottimista (e pazienza per gli interni un po' così, quelli abbiam capito che non ci possiamo aspettare niente).
  3. Il siparietto dell'auto da scoprire da sotto il telo è una vecchia usanza del salone Audi dove ci riforniamo di solito, non so se sia "istituzionalizzata" per tutti i concessionari ma fa un bell'effetto. Specie se l'auto viene fatta trovare in mezzo al salone, in mezzo a quelle in esposizione, sali metti in moto e parti, come se gliene stessi fregando una. Ben venga se anche all'Alfa entrano un po' in questa mentalità. Quanto a tuo figlio, ho superato da un po' i trenta ma mi comporto allo stesso modo Complimenti per l'acquisto, questa secondo me potrebbe anche diventare un'instant classic
  4. Magari io più che di boiata parlerei di leggerezza... Anche se pagata cara come una boiata. Verstappen si commenta da solo: guardi dove si trova lui, guardi dove si trova il suo compagno di squadra partito dietro, e se ne stia nel sacrosanto silenzio. Francamente qui dentro lo scrivo da tempi non sospetti che in Red Bull per lui finiva la pacchia. Non ha smesso certo di essere un talento, ma in mezzo a tanti altri talenti la vita si fa più dura che in mezzo al gruppo, che come arrivi arrivi, va comunque bene, basta dare spettacolo.
  5. Raikkonen si è trovato stritolato tra Verstappen che se vede un buco ci si infila (cit. Totò) e Vettel che ha impostato la traiettoria in modo molto secco. Non so in quel punto Seb che visuale o percezione avesse degli altri piloti in gara, ma Kimi s'è ritrovato di fatto senza un millimetro di pista libera. Comunque non ho detto che Vettel andasse punito o che non fosse un normale incidente di gara. Però, cazzolina, ogni pilota Ferrari dalla notte dei tempi dovrebbe sapere che con la macchina gemella serve un grosso surplus di attenzione. Gli era appena passato accanto all'esterno all'ingresso del tornante, dove pensava che fosse un secondo dopo? Non lo dico per cattiveria, ma cui prodest? Se non chiudeva di violenza la curva, adesso Vettel si trovava al posto di Ricciardo.
  6. Da quando seguo la Formula 1 non ho mai visto due Ferrari eliminarsi a vicenda. Credevo fosse veramente l'unico dogma rimasto in questo sport. Adesso due volte in un anno. Ora veramente basta con queste schiappe. Tra l'altro mi riservo di visionare attentamente i replay, ma anche stavolta mi sembra Vettelino quello che ha innescato il tutto. L'erede di Schumacher... Che castagna ha tirato Magnum...
  7. Un po' di considerazioni dispimpegnate: 1) Capitolo Mercedes: ma lasciar correre liberamente Nico fino alla fine e sottrargli i 5 secondi a tavolino, no? O almeno far gestire la penalità a un tecnico che sappia contare fino a cinque. Se penso che nella lunga storia della Formula 1 le misurazioni dei tempi sono state sempre affidate a un semplice uomo dotato di cronometro e un minimo di riflessi, questo baraccone ipertecnologico e avulso dalla realtà ha rimediato l'ennesima figuraccia. Regolamenti tecnici, norme sulla sicurezza, sulle comunicazioni radio, sulle partenze con pioggia; sistemi per le qualifiche, sanzioni, test, filming day e chi più ne ha più ne metta, fino ad arrivare alle cose più stupide come l'applicazione di una banalissima penalità. 2) A proposito di penalità. Magari sto diventando ripetitivo con Rosberg, ma ormai non c'è gara in cui non commetta qualche azione discutibile (con relativa sanzione). L'ho detto mille volte ma lo ripeto di nuovo: a me interessa fin lì se un pilota compie un'azione che è appena fuori o appena dentro il margine del regolamento. Ci sono azioni compiute in buona fede e altre in malafede: questo suo continuo boicottare chi cerca di superarlo, che va avanti da anni e non solo verso Hamilton, non mi importa una mazza se è formalmente corretto o scorretto, è un modo antisportivo di guidare e basta. Un conto è difendere la posizione, mettere strizza all'avversario, complicargli la vita con tutti i trucchi del mestiere; altra cosa è buttare fuori pista uno che ti ha praticamente già superato (vedi Rosberg domenica scorsa o in Austria), o che ha una differenza tale di velocità per cui puoi soltanto farti sverniciare con onore (partenza del Gp di Barcellona, quando ha fatto disinnestare il cambio e ha ostacolato Hamilton che lo stava passando a tutta velocità). Un campione si riconosce non solo per come sa vincere, ma anche per come sa perdere. Sarà per questo che Rosberg ancora non figura nell'albo d'oro? Unica attenuante: stavolta almeno ha abbassato un po' la crestina a Max Verstappen. 3) Max Verstappen. Aggressività pura, ma per il momento a fondo perduto. Il talento puro gli serve per fare i sorpassoni che fa (epico quello su Ricciardo al via ieri), ma sulla distanza il compagno di squadra continua se non a surclassarlo, a batterlo. Farà comunque cose epiche, col tempo. 4) Rossa: il risultato di ieri è dovuto più all'addio di Allison, o più alla sua precedente permanenza in Ferrari? Boh. Il crollo rispetto a soltanto una settimana fa avvalorerebbe la prima ipotesi, ma lucidamente credo si possa dire che l'interruzione del rapporto abbia le sue legittime ragioni d'essere. Non voglio dire una cosa cinica, ma credo che la dipartita della povera signora Allison abbia segnato profondamente non solo la sua famiglia, ma indirettamente anche la stagione Ferrari. Mi piacerebbe che l'insuccesso che sta maturando quest'anno fosse vissuto con meno "falsa umiltà" e più "serena critica": signori, l'auto tutta nuova di quest'anno sta andando peggio di quella raffazzonata del 2015. Ma non tutto avviene per colpa di qualcuno: un direttore tecnico con delle esigenze familiari drammatiche e improvvise non può essere un buon direttore tecnico, quando sei in ferrari e ti giochi il titolo. E' stato un bene interrompere questo stato di cose (che avrebbe evidentemente influenzato anche il progetto 2017), adesso bisognerebbe avere l'umiltà VERA di dire: stiamo sistemando magagne che possono ben succedere a un team che ha solo due anni di vita. Scusate se nei mesi scorsi vi abbiamo fatto credere a delle stronzate sul titolo mondiale, ora stiamo lavorando se non per vincere, almeno per ricominciare a farvi divertire. Per fare un esempio: la Red Bull ha avuto da subito le palle di dire che quest'anno non c'era trippa per gatti. La Ferrari di inizio anno era per la Mercedes una spina nel fianco pari almeno alla Red Bull di luglio 2016. Quindi non è per forza tutta questione di talento. C'è una gestione del lavoro (e della tensione) completamente diversa. Le due monoposto sostanzialmente si equivalgono, al momento, ma hanno un "trend" opposto: che quella rossa sta planando, e quella bibitara sta crescendo (come ogni anno). 5) Capitolo RAI. Adesso mi hanno rotto le scatole con quegli stupidi riquadri con la regia italiana che vengono affiancati alla diretta nei momenti meno opportuni, per non dire nulla di nulla. "Ecco!!! Abbiamo uno sguup da farvi vedere!! Guardate nel replay come parte male Rosberg: si sente che in prima gli pattinano le gomme, poi in seconda e in terza cambia a giri troppo bassi e si fa sfilare da tutti": insomma una partenza sbagliata, grazie al cavolo.
  8. Sì, ma visti i risultati mi sembra più un'operazione nostaglia che altro. Oppure vai a capire se quel poco di buono che c'è fosse proprio opera sua
  9. Non piango per l'addio di Allison. È entrato in squadra nel 2013... I risultati del suo lavoro erano attesi per il 2014, poi per il 2015, e finalmente per il 2016. È sicuramente un tecnico di grande valore, ma è anche molto più facile disegnare una Lotus veloce che una Ferrari veloce. E qui non basta un buon tecnico, serve il migliore. Binotto è ovviamente una figura di breve periodo, transitoria. Quando le prime linee cadono, vengono fatte avanzare le seconde, e poi le terze. Come ogni anno la Ferrari accusa gli stessi problemi, ormai con frustrante certezza: scarsità in qualifica, mancanza di carico, sviluppo a gambero. Dal 2009 in poi. Con l'eccezione del 2010, quando c'era veramente una buona macchina (e un gran pilota). Quanto al motore, a parte Mercedes che era l'unica ad avere già in pancia la tecnologia giusta, la Ferrari ha il propulsore di gran lunga migliore. Se sembra poco, guardate cosa sta facendo la Honda, dopo un 2014 in cui ha potuto imparare tutto dagli sbagli altrui, un 2015 in cui ha potuto imparare dai suoi, e quello attuale in cui ancora non si capisce chi cacchio gliel'ha fatto fare. Questo a dimostrazione del fatto che non mancano le conoscenze ma la leadership, non c'è una filosofia costruttiva chiara né una direzione tecnico-strategica adeguata. I successi Ferrari degli anni 2000 nascevano dal 1993, quelli Red Bull dal 2005, quelli Mercedes dal 2010. In Ferrari ogni anno dev'essere quello della svolta, e se la raccontano così bene che finiscono per crederci anche loro. Questo è il vizio peggiore che accomuna le due ultime gestioni. Quando avranno finalmente una "vision" spalmata su almeno 3-5 anni avranno risolto i loro problemi.
  10. Yakamoz

    Audi Q2 2016

    Mi riferivo all'estetica, dal momento che quest'auto non rientra nemmeno tra le mie più remote eventualità di acquisto Anche prescindendo da una valutazione sul rapporto qualità/prezzo della singola versione, io mi limito a trovarla (imho, per carità che nessun si offenda) cordialmente orrenda...
  11. Yakamoz

    Audi Q2 2016

    Infatti al 99% questa sarà SOLO per i compatrioti. Qui in Italia le loro versioni base non vengono nemmeno importate (ringraziando il Cielo)
  12. Tutto giusto. Il fatto è che attualmente Kimi non è nemmeno messo sotto pressione... che sia sotto rinnovo o col contratto in tasca, che sia in lotta per il titolo o meno, che abbia una macchina competitiva o no, è sempre a rischio cappella, ha un rendimento troppo incostante. Tu hai citato situazioni di esposizione mediatica massima, in cui ci si giocava il mondiale per un'incollatura, per non parlare della pressione da neo-ferrarista. Alonso non ne fu immune nel 2010, Vettel la sta mostrando tutta adesso. Ma il buon Kimi? E' fuori dalla lotta per il titolo, nessuno si aspetta nulla da lui, nessuno gli chiede nulla. Il materiale è lo stesso di Vettel... anzi, anche migliore a giudicare da penalità e ritiri. Deve solo salire in macchina e correre. Che altro serve per vedere una gara tutta all'attacco, qualche corpo a corpo da cui esca vincitore, una striscia positiva che duri più di due gare? Non parlo di vincere, eh? Lì senza la macchina puoi ben poco. Ma almeno qualche acuto...
  13. Un'altra cosa che faceva anche negli anni belli era mandare a muro macchine come fossero biglie. Oggi sembra appannato nelle sue capacità velocistiche, ma immutato nella sua capacità a pasticciare, a volte anche con conseguenze gravi (vedi Austria 2015, Silverstone 2014...). Il problema è che dovrebbe tenere botta anche quando la macchina non gli consente di vincere i titoli, e anche quando ha compagni di squadra ingombranti. E' questo che lo distingue da un Alonso, da un Hamilton, da uno Schumacher e pure da un Button. Che poi la Ferrari non sia il posto migliore per il morale delle seconde guide penso sia pacifico. Se ha problemi con la squadra, ne parlasse alla squadra. Se ha problemi con sé stesso, si affidi a qualche preparatore mentale per sportivi (Grosjean disse di essersi fatto aiutare nel periodo in cui faceva un botto a gara,e adesso è un altro pilota). Se non ha problemi con nessuno, ma vuole correre per soldi e accontentarsi di fare la seconda guida (che è ciò che sta facendo), deve dimostrare con continuità di poter impensierire Vettel come Rosberg fa con Hamilton, come Verstappen fa con Ricciardo, come Button fa con Alonso, come Bottas fa con Massa (o viceversa...). A me lui come persona e come sportivo sta pure simpatico, ma di fronte ai risultati di questi ultimi anni mi importa poco se 3 anni fa in Lotus era un missile...
  14. Domenicali deve delle scuse a tanta gente. E a memoria non ricordo sue dichiarazioni di questo tipo verso Raikkonen. Per caso hai un link, qualcosa? Premesso che anche se lo avesse detto, non capisco a cosa potesse riferirsi, la macchina faceva schifo e basta, non ravvedo colpe specifiche verso Iceman. Quanto al 2003 (ben 13 primavere fa) Kimi disputò una bella stagione, ma il solo sfidante di Schumacher per il titolo fu Montoya con la Williams. Poi a Indianapolis, penultima gara, sotto una pioggia torrenziale fece una brutta gara, menrte in Giappone, dove se ricordo bene fregò Barrichello nelle prime curve, condusse la gara in testa finché non si ritirò per un guasto, consentendo a Schumi di vincere il mondiale arrivando ottavo dopo una delle gare più brutte della sua vita. Raikkonen si classificò vicecampione per queste defezioni. Ma poi appunto, qui dentro nessuno dà addosso a Kimi per partito preso: magari disputasse delle stagioni come quella 2003, 2005, ma anche 2007. Il problema è che lui non è un pilota scarso, ma demotivato e arrendevole. Scostante nei tempi, scostante in base ai circuiti, scostante in base alle stagioni, scostante se l'auto non è perfettamente come piace a lui, e non ha mai brillato nella strategia di gara. Ciò lo rende meno grande di altri piloti non più veloci di lui, ma più metodici e affamati.
  15. Raikkonen è un pilota che da giovane andava forte. Ha dato il massimo negli anni della McLaren, quando non è che fosse più veloce di Alonso, ma semplicemente la MP4, in quei pochi chilometri in cui funzionava, era una scheggia. Sicuramente all'epoca era più veloce e costante di Montoya, di certo non l'ultimo dei piloti. Riguardo agli anni successivi, ciò che ha fatto e non ha fatto è lì da vedere, non ci vedo tanto materiale per dietrologie: al primo anno in Ferrari vinse il mondiale all'ultima gara (eterna gratitudine da parte mia) ma dopo una stagione molto altalenante già all'epoca, e grazie agli istinti suicidi della McLaren, che quell'anno fece l'impossibile per non vincere. Nei due anni successivi semplicemente non valse Massa. Quando tornò in Lotus disputò due tra le stagioni più intense, non tanto come risultati finali ma come combattività. E il motivo lo disse lui stesso: insofferenza alla pressione e alla politica (e magari anche il fatto di avere un deb al suo fianco che non lo impensieriva). Tant'è che quando tornò in Ferrari, dove lui improvvisamente rivendicò di aver passato anni bellissimi, ricominciò a fare male. 2014: mi appello al quinto emendamento... 2015: poche luci e molte ombre. Su tre gare vinte dalla Ferrari lui non è riuscito nemmeno a piazzarsi secondo (anche se in Ungheria gli si ruppe il motore mentre era secondo, sia pure lontano dai tempi di Vettel) 2016: a pari merito con un Vettel scazzato come non mai e bombardato dalla sfiga. Un po' basso come target forse. Quello che manca all'uomo non è certo la velocità ma la motivazione, e motivazione significa fame di vittorie. In qualsiasi sport, se non ce l'hai sei fatto. Ci sono piloti che al settimo mondiale vinto corrono come per il primo, altri che al quarto sembra comincino a mollare la corda, e altri che dopo uno già hanno dato. Non c'è niente di male: Jody Scheckter lo dichiarò apertamente. Il fatto che la Ferrari lo abbia confermato un altro anno è un segnale importante. Ma che nessun altro team se lo fili lo è altrettanto.
  16. O garagisti... Il massimo del divertimento allora sarebbe fare come succedeva 40 anni fa, libertà pressoché totale. Oggi questo tipo di strada non sarebbe più praticabile per troppi motivi, ma se almeno dessero la possibilità, come era stato già proposto, di poter scegliere tra che ne so, il sistema ibrido attuale o un biturbo con lo stesso motore termico... o un V8 aspirato, o poter giocare su cilindrate, sovralimentazioni, tipi di alimentazione. Se si lasciasse un minimo di spazio per la creatività pura, piuttosto che per i trucchetti sulla pressione delle gomme... Invece si preferisce congelare lo sviluppo dei motori, imporre parametri uguali per tutti. E sputtanarsi tutti i soldi risparmiati con cambiamenti di regole a ogni piè sospinto. Ma andrebbero bene anche le 3 auto, o la possibilità di cedere a terzi la vettura dell'anno prima o dei progetti, o fare come ha fatto Haas, che non è molto diverso.
  17. Ti sei perso un Rosberg palesemente in affanno nei confronti di Verstappen Diciamo che quest'anno gli unici inglesi che sono andati bene nel gp di Silversone sono quelli di Brackley (ma quelli vanno bene ovunque) e quelli di Milton Keynes, tu opportunamente hai parlato di assemblatori In realtà la Ferrari in passato si è tolta delle belle soddisfazioni da quelle parti. Il mito del gran premio di casa, nell'epoca dello sviluppo tramite simulatori, non ha più la stessa ragion d'essere, nemmeno i team imho sembrano badarci più di tanto. Bisogna andare ben indietro per trovare un team inglese vincere a Silverstone, uno italiano a Monza, uno giapponese a Suzuka. I tedeschi non fanno testo, ma quando la Mercedes era di questo mondo (o anche ai tempi della McLaren-Mercedes) spesso rimediavano magre figure in casa. Vuoi mettere il ritorno commerciale di una vittoria in Cina o ad Abu Dhabi?
  18. Il fatto è che questi ridicoli cambiamenti di regole da una parte mandano i costi fuori controllo, rendono sempre più complesso l'adeguarvisi e favoriscono di volta in volta il costruttore che fa più pressione. Dall'altra almeno consentono l'alternanza, come si dice in politica. Cioè servono a dare una mazzata al vincitore pro tempore. Ai tempi del predominio Ferrari prima modificarono i punti (con il sistema 10-8-6-5-4-3-2-1), in modo da penalizzare chi vinceva, e poi introdussero la regola della gomma che durava per tutto il gp per svantaggiare la Ferrari che era l'unico team di vertice con le Bridgestone. Così pure con l'ibrido, se avessero lasciato i V8 quest'anno Vettel si accingerebbe a eguagliare i 7 mondiali vinti di Schumacher. Il regolamento 2017 dovrebbe servire proprio a questo... Decoubertinianamente mi astengo dal dire SPERIAMO Marchionne, più che a realizzare una macchina vincente (stai fresco...) era chiamato a dare una svolta proprio nel senso del peso politico del team. Il quale team però deve compiere lo sforzo di adeguarsi veramente alla realtà dei tempi, uscire un po' da Maranello, dalla trattoria Montana, dalla pista di Fiorano, dall'era Schumacher e dalle icone del Drake. Anche perché alcune delle cose che chiedono a livello regolamentare gliele concedono, ma non mi pare che poi loro le sfruttino così bene. Sembrava che l'anno scorso se avessero potuto scegliere le gomme per la gara ne avrebbero vinto il doppio. Vedi quest'anno come sta andando... Oppure i test in pista, che erano il chiodo di Montezemolo. Giusto chiederli, per una serie di motivi, ma finché non ci sono bisogna che le auto impari a farle anche senza.
  19. Un chiodo, come l'anno scorso su questa pista. La cosa bella è che cambiano le geometrie delle sospensioni, il passo, l'aerodinamica, la filosofia di progetto, i progettisti stessi, ma ogni anno la Ferrari ha sempre gli stessi problemi, e va bene o male sempre sempre sugli stessi tracciati.
  20. La partenza in regime di safety car è stata patetica. Di fatto ammazzi la gara, visto che togli l'80% della suspense e l'unico momento in cui un pilota può commettere qualche errore. Sarà un caso se ogni volta che una gara comincia così si sprecano lamentele e battutine da parte dei piloti? Hamilton addirittura continuava a fare il gesto di superare la safety car, rischiando anche il ciocco. Comunque, sul bagnato la Red Bull continua a essere una spina nel fianco. Anche in Texas l'anno scorso Ricciardo si sbarazzò subito delle Mercedes, salvo poi venire riacciuffato quando l'asfalto si asciugò. Verstappen ha fatto la sua gara più bella di sempre. Il sorpasso su Rosberg spettacolo puro. E a pista asciutta ha venduto carissima la pelle. Capitolo Ferrari. Due fantasmi, impalpabili in gara e alle prese con un'auto oggi veramente mediocre. Raikkonen alla fine ha salvato la faccia con un recupero e un sorpasso su Perez che se non ha scaldato gli animi (lottava per la quinta posizione...) almeno ha regalato l'emozione effimera di una Ferrari in grado di avere la meglio in un corpo a corpo. Se la Red Bull è stata la spina nel fianco, il ruolo di dito ar culo spetta a Massa, la maledizione di qualsiasi pilota dietro di lui. Da tenere d'occhio la reazione di Vettel. Io non l'avrei sanzionato (ci fosse una gara in cui non si vedono manovre simili) ma è chiaro che oggi la cosa più precaria non era la tenuta di strada della macchina ma la tenuta dei suoi nervi. Alla fine qualche colpetto di scena si è visto, grazie all'umido sulla pista e ai problemi di affidabilità di Rosberg. D'altronde una gara per essere realmente emozionante ha bisogno che non si sappia chi taglierà il traguardo per primo. Nelle retrovie può anche succedere di tutto, ma la ciccia sta altrove.
  21. Spiegati meglio e illuminami. E, ti prego, evita l'atteggiamento di chi è del mestiere e tratta con sufficienza le opinioni altrui solo perché non supportate da una laurea in Storia dell'Arte. A me piace discutere, anche animatamente, e accetto di buon grado le correzioni e i chiarimenti se scrivo castronerie. Ma nel tuo commento di chiarimenti non ne leggo: solo giudizi un po' sprezzanti. Cui prodest? Condividi piuttosto con noi il tuo sapere, lo leggeremo con autentico interesse.
  22. La Tour Eiffel sai che scopo aveva quando fu costruita, vero? Per te magari non è arte nemmeno quella. Per me a prescindere da cosa dice l'Accademia incarna esemplarmente lo spirito di quel tempo e rappresenta Parigi meglio di ogni altra cosa. Viceversa l'Albero della Vita di Expo, pur essendo nato con la stessa identica funzione, è una cagata e tale resterà nei secoli. Amen. Aaaa @Felis, tu ti stai ingarellando su questa cosa, e fin qui sono cose tue. Ma lo stai facendo con la persona sbagliata cazzarola Perché a me di quella passerella, pardon floating pier (location, feedback, deadline, ecco ho aggiunto un altro po' di vocaboli da gente semicolta) me ne impipa veramente ai limiti del nulla. Per me quella è una struttura galleggiante da resort, ci ho messo tanto di foto ma tu poi ritagli con cura solo la frase che ti interessa e ci costruisci sopra la tua roboante filippica, supportata da parallelismi improbabili, in 140 caratteri come si usa oggi Anche a me - ti svelo un segreto - piace più la Crocefissione di San Pietro di Caravaggio. Ma non per questo prendo @fonzino1 o te e vi dò di apostati, di relativisti etici, di analfabeti (funzionali ovviamente, secondo la moda corrente) perché discutete senza preconcetti di questa opera ("opera" intesa come risultato di un'attività materiale, non come opera d'arte, lo specifico prima che ti attacchi anche a questo). Cionondimeno ribadisco quanto ho scritto sopra. Quell'affare per me NON è arte; avrebbe potuto avere un possibile senso artistico solo se avesse funzionato da trait d'union tra luoghi e opere d'arte già esistenti, che avrebbero avuto una fruibilità nuova e una popolarità irraggiungibile con qualsiasi altra iniziativa convenzionale. Cosa che almeno in parte non pare sia avvenuta. E aggiungo: in un'epoca in cui viene spacciata come arte qualsiasi immagine sacra purché vandalizzata (mentre la Crocefissione Bianca di Chagall viene censurata perché ferisce la sensibbbilità laica dei bambini), un qualcosa che si presenti con un intento pacifico, popolare, e come tributo (almeno io l'ho inteso così) a una zona d'Italia affascinante come il Lago d'Iseo... beh, per me già sta un gradino sopra a tanta altra merda. E' arte? Non è arte? Chi è che può deciderlo qui dentro? Come diceva Carmelo Bene: "TU sei un artista? E allora che cazzo te frega dell'arte??"
  23. Infatti io li farei fuori entrambi, mi sembrano Alesi e Berger. Ma Kimi non ha nemmeno l'attenuante di aver vinto 3 gare l'anno scorso.
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