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Yakamoz

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  1. Credo che a Singapore il ritmo basso avesse anche una funzione di tyre management, di sicuro non necessario a Monaco, ma in generale come strategia potrebbe avere senso oggi.
  2. Leclerc siderale. Non si è limitato a fare la pole ma ha scavato una piccola trincea di un decimo e mezzo di secondo tra sé e gli altri. Bravo anche Sainz a trovare il ritmo nel finale. Domani spero di annoiarmi tantissimo 😎
  3. Comunque sembrano lontani i tempi in cui Lancia non aveva più un capo ma un commissario liquidatore...
  4. Ovviamente se c'è qualcosa per terra che può fare danni, che macchina è che lo raccoglie??? TUTTI IN CORO:...............................
  5. Una cosa è evidente, che Imola non è la pista più adatta per correre con questi catamarani. Nel 2020 si corse mi pare a ottobre, e c'era l'effetto sorpresa. Nel 2021 per fortuna piovve. Nel 2022 idem. Nel 2023 purtroppo piovve anche troppo. Questo è stato il primo anno in condizioni normali, e i "limiti" di spettacolo si sono visti. La linea della vecchia variante bassa prima del traguardo, ancora visibile, è addirittura anacronistica. Quanto alla gara non ho niente da aggiungere, chi è davanti ha già vinto. Zak Brown ha detto "ah, se avessimo avuto altri due giri". Ma anche no! La 6 ore di Imola c'è già stata. 63 giri (o quanti mannaggia erano) per provare a superare Verstappen erano più che sufficienti. Piuttosto è interessante la curva della competitività in funzione degli aggiornamenti. In soldoni: la Ferrari ha corso ben 5 gare senza aggiornamenti e senza mai realmente sfigurare. RB ha portato altra roba nuova a Imola, eppure Verstappen ha faticato non poco. La McLaren è l'unica che ha cambiato faccia, e se tutti e tre i team rimangono così compatti, le prossime puntate del quizzone diventeranno roba da indovini.
  6. Comunque sto notando che oggi una Thesis ben messa vale grossomodo quanto un'equivalente Thema, di quasi vent'anni più storica e con ben altra gloria in vita. Per una versione Centenario, peraltro disponibile solo con il poco affascinante motore diesel e il dannato cambio automatico Aisin, vedo cifre attorno ai 10.000 euro, quanto una Thema turbo 8 valvole e poco meno di una LX. Per un esemplare onesto a benzina la cifra media è sui 4.000, quanto una Thema seconda e terza serie aspirata. Ma soprattutto noto la tenacia con cui i collezionisti di Thesis sopportano qualsiasi tipo di sconforto legato all'affidabilità pressoché inesistente. E il mercato impazzito delle youngtimer non giustifica del tutto la cosa, se è vero che una vettura di grande appeal come la BMW E39 è mediamente più abbordabile. Così come non lo giustifica del tutto la scarsità di esemplari in circolazione, dal momento che la rarità è sinonimo o di prestigio o di jattura.
  7. Io dal 2005 ad oggi ho sempre avuto gomme Nokian della stessa fascia di prezzo, e su vetture simili come peso, potenza ecc. Il primo treno dopo 4-5 anni cominciò a diventare imprevedibile sul bagnato, e l'anno dopo pure sull'asciutto (ma proprio in quell'anno ero passato da una genuina Golf IV a una micidiale BMW E87, un'auto con grossi limiti di stabilità già di suo). Il secondo treno è durato 6 anni e l'ho cambiato solo per prudenza. Proprio l'ultimo anno ho affrontato una nevicata straordinaria in un tragitto notturno dalla montagna alla pianura, e tenuta e trazione sono state sempre impeccabili ( nello stesso anno la E87 era stata sostituita da una Giulietta). Il terzo treno ce l'ho dal 2018 e fino ad ora si è comportato egregiamente. Lo rimonterò sicuramente alla fine di quest'anno, riservandomi di buttarle via subito se cominciassero a perdere qualità.
  8. Andrea Stella non era disponibile?? “Charles, ius de best of yor talent, iz critical for as tu pass” 😄
  9. Come stile sono rimasti fermi alla guerra fredda...
  10. Che venda solo fuori dall'Italia è poco ma sicuro. La questione che ponevo era: all'estero ne vendono in misura sufficiente o insufficiente a parlare di insuccesso?
  11. Il fatto è che la 500e non se la accattano nemmeno all'estero. O mi sbaglio? Perché gli italiani, più che di comprarsi la 500e, credo sarebbero contenti di leggere sul giornale che lo stato non deve continuare erogare cig nell'impianto dove viene prodotta.
  12. Francois nel famoso podcast di Fedez affermava euforicamente che le condivisioni in corso dentro Stellantis stanno abbassando enormemente il break even point dei loro modelli, al punto di consentirgli addirittura in futuro di concepire modelli di rottura, "rischiosi" ecc. Il problema della 500e non è a valle ma a monte. Se trasformi la tua best seller assoluta in un modello di nicchia per qualche ragione che è poco più di uno sfizio, e poi questa benedetta macchina non si vende nemmeno tirata dietro, il problema non è di condivisione dei costi ma di strategia. Se avessero voluto fin dall'inizio farla multipropulsore, se la sarebbero ripagata senza affanni. Farlo adesso è un altro paio di maniche, perché la conversione ex post costa molto di più, e la vita utile del modello e della piattaforma è molto più breve che non 4 anni fa.
  13. Mitico il Pirelli P4. Ce li aveva anche mia madre sulla sua 60 SL.
  14. Nelle auto più vecchie lì di solito c'era il serbatoio, la ruota di scorta era già un passo avanti Piuttosto, credo che le temperature del motore facessero caramellare la gomma che è un piacere. E' vero che in caso di bisogno andava bene anche una pietra rotonda, ma ce li vedo i proprietari a tirare un'inchiodata sul viscido con l'anteriore di scorta...
  15. Ma davvero hanno osato chiamarlo azzurro cielo d'Italia? C'è pure il rosso pummarola 'n coppa e il marrone mandolino? P.S.: congratulazioni per l'acquisto!
  16. Gli storici discetteranno a lungo su quanto sia stata salvifica la SC per Norris, però è lui che è rimasto in pista più giri di tutti, è lui che continuava a macinare tempi ottimi, per cui è lui che si meritava quella botta di culo. Merito anche degli aggiornamenti della McLaren, che a quanto pare funzionano. La RB, a meno che non che si trovasse in aria pulita (e a meno che non la guidasse Verstappen), non aveva proprio ritmo. Speriamo che sia l'inizio di un campionato-bis un po' più combattuto. Ferrari, malgrado tutte le telemetrie e le previsioni della vigilia, io non l'ho mai vista da vittoria ieri. La sprint mi aveva lasciato tiepido: un po' troppo lenta sul dritto e incapace di fare la differenza sul passo gara (perché semplicemente non c'era degrado per nessuno). Però nemmeno così malaccio, dai, si è difesa bene. Ha chiuso alle posizioni che meritava. Abbastanza comica la penalità a Sainz. Mica c'aveva scritto Perez in fronte, era un normale sorpasso in staccata ed era bello davanti quando l'imPiastro lo ha chiuso. Vabbè, nihil sub sole novum......... Piccola soddisfazione per la Alpine a punti. Non che mi stiano simpatici, ma mi dispiace sempre quando un team cade in disgrazia. Mi immedesimo con la frustrazione di chi ci lavora e di chi lo tifa (anche perché noi ferraristi in bocconi amari non siamo secondi a nessuno). Ho addirittura sperato che Hamilton superasse Perez, ma lì era chiedere troppo.
  17. Comunque fa pensare il fatto che la Ferrari (sia pure su una pista superfavorevole, ché in Cina è stata una sfacchinata) sia ancora la seconda forza del mondiale a non troppo distacco dai primi. Se non altro perché pure le rilevazioni lasciano presagire una gara non in difesa. A questo punto per Imola non so se aspettarmi un discreto pacchetto di aggiornamenti a prova di bomba, oppure una vera e propria versione B, con più potenziale ma più acerba. Vasseur dice che stanno lavorando come degli indemoniati.
  18. Ah sì sì, la sfiga c’entra sempre. Come quando lui stava centrando la sua prima e unica vittoria a Sochi nel 2021 (con la quale avrebbe pareggiato i conti col suo compagno Ricciardo, clamoroso vincitore a Monza due settimane prima) e cominciò a piovere a 10 giri dalla fine.
  19. Praticamente il riassunto della sua carriera in Formula 1
  20. Non vedo l’ora. Scherzi a parte, vincere combattendo è la massima soddisfazione. Ma se proprio non si può avere questa grazia, mi accontento di vincere. Ammesso che si vincerà mai qualcosa…
  21. Quando scrivevo della mia stima per Marchionne, pregi e difetti compresi, tra i difetti sicuramente alludevo a quello di licenziare in tronco tecnici di peso. Una cosa che poteva andar bene in Fiat o in UBS, non in un team di Formula 1, dove la stabilità è essenziale. Tra l’altro questo clima di “precarietà” teneva gli ingegneri degli altri team a debita distanza da Maranello. La scelta di Binotto, prima come DT e poi come TP, era figlia anche di questa visione autarchica, di promozione continua delle seconde linee senza mai fare importare intelligenze dall’esterno. Adesso se non altro la Ferrari è un posto attrattivo.
  22. In realtà 3 anni e mezzo, con decisione resa esecutiva allo scoccare del quarto. E Binotto lo aveva praticamente ereditato. A mio parere è stato un periodo congruo. Di sicuro congedarlo durante la gestazione della vettura 2021 (poi diventata 2022 per il covid) col nuovo regolamento non sarebbe stata la scelta più assennata. Rispetto ai suoi predecessori, Binotto è durato tanto quanto Arrivabene, e anche meno di Domenicali (che tra l'altro se ne andò di sua iniziativa).
  23. Certo, ma è anche vero che è saltato su un treno lanciato a 300 km/h 500 metri prima di una stazione di testa. A scanso di equivoci, io ferraristicamente parlando ero un marchionniano, pregi e difetti compresi. Per cui lo stile diametralmente opposto di Elkann non mi ha mai scaldato il cuore. Tuttavia, non posso non registrare i fatti degli ultimi tempi. In poco più di 365 giorni la Ferrari è passata dal quasi collasso a essere il team più vitale, in crescita ed osservato, e non ha ancora vinto nulla. E finché non vincerà nulla mi morderò a sangue la lingua prima di esibire troppo ottimismo. Però una provocazione la voglio dire: con la Ferrari in assetto 2026 ci vorrà veramente del talento per perdere.
  24. Ho sempre considerato Vasseur un buon team principal, ero moderatamente favorevole al suo passaggio in Ferrari, ma mai avrei immaginato che potesse trovarsi al centro (e non da semplice spettatore) della più grande rivoluzione Ferrari dai tempi di Jean Todt, Schumacher & C. Dal prossimo anno dovrà maneggiare del materiale pregiatissimo e altamente esplosivo, all’interno di un team che è esso stesso perennemente in bilico tra paradiso e inferno. Se lo saprà fare bene, scriverà la storia. E diamo atto anche al signor Elkann, che quel poco che sa della F1 lo sta facendo bene: aprire i cordoni della borsa e attirare i pezzi da novanta dagli altri team.
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