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Lungi dall'avere soluzioni facili in tasca, ma è evidente che, se da un lato hanno risolto il problema - annoso - della perdita di carico in scia, dall'altro l'aumento di peso e dimensioni ha vanificato questo vantaggio. Uno degli obiettivi - il più sbandierato - del cambio regolamentare era l'aumento dei sorpassi. Tu questo progresso rispetto agli anni scorsi l'hai visto?
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Posso dire che mi hanno già rotto l’anima queste nuove macchine? Dovevano facilitare i sorpassi, mandare in pensione il DRS, invece sembra di essere tornati in piena formula noia. Con l’aggravante che nessuno tocca più un muro, nessuno arriva più lungo al tornante, nemmeno mezzo sbaglio. In tutto ciò, il buon Sainz era già stato dato per spacciato per un terzo posto in qualifica, invece ha fatto una gara che definirei di tutto rispetto, di testa, di piede e di nervi.
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Concordo con il fatto che, con Leclerc e Perez fuori causa, la prima fila era l’obiettivo minimo. … Se Alonso non avesse fatto quello che ha fatto. Non è che Sainz le abbia prese anche dall’Alpine. Le ha prese da uno che, quando ha la possibilità di metterci del suo (caratteristiche del tracciato, pista bagnata) riesce ancora ad accantonare per qualche frazione di secondo le leggi fisiche. Ci fosse stato chiunque altro, in quel secondo posto, avrei biasimato Sainz molto di più. Indubbiamente. Penso che la fortuna di Sainz sia proprio il non aver strafatto. Altrimenti dovevano recuperarlo da qualche albero con la gru. Guidare pulito è un altro paio di maniche. In qualifica, e con quell’asfalto, non credo sia utile. Ha guidato pulito Leclerc, per ovvie ragioni. E infatti era su tempi alti. Credo che il buon Sainz stesse solo cercando di fare meglio che poteva, senza particolari fantasmi o complessi d’inferiorità. Semplicemente non è ancora al top. Male, certo. Ma chiedete a Hamilton o a Ricciardo quanto sia difficile esserlo in questo momento.
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No, Sainz non partirà dietro a un’Alpine, partirà dietro ad ALONSO. Non vuol essere una distinzione di lana caprina: secondo me è la chiave per capire anche la prestazione di Sainz, perché dubito che il terzo posto sia scaturito solo da quella sbavatura all’ultima curva. Alonso, con delle traiettorie tutte sue (si vedeva bene in tv), ha letteralmente sparigliato le carte. Senza di lui Sainz era secondo, e, a parità di distacco da Verstappen, la cosa non sarebbe sembrata così mediocre. Hamilton è stato altrettanto temerario, eppure si è fermato alla quarta piazza. Russel, se non avesse avuto quell’idea da sala giochi di montare le slick, avrebbe al più soffiato la posizione a Hamilton. Aggiungo che la Ferrari aveva un tyre management completamente diverso da RB. Verstappen usciva dai box già con le gomme calde, Sainz faceva i viola solo al secondo giro lanciato. Forse è anche su questo che si può recriminare. Oppure potrebbe essere questa la nostra chance in gara, con pista asciutta.
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Bada bene, non ho mai detto che Sainz abbia fatto tutto il possibile, o che abbia scaldato gli animi. Mantengo semplicemente la medesima linea di giudizio che ho su di lui da quando è in Ferrari: non è una pippa, e non è Leclerc. A dirla tutta, non è nemmeno il Sainz del 2020. Ma posso capire se un pilota, giovane d’età ma vecchia scuola come stile di guida, non trova ancora la quadra con questi zatteroni sovrasterzanti. D’altronde non è l’unico. Forse la nostra differenza di giudizio sulla sua qualifica è figlia della diversa aspettativa: per me Sainz ha fatto esattamente quanto mi aspettavo che facesse. Mai pensato per un istante che, una volta tolto Leclerc, gli si sarebbe liberato lo spirto guerrier ch’entro gli rugge. Avrei dato lo stesso giudizio su Perez a ruoli invertiti (pole di Leclerc - Perez terzo). Semplicemente non mi aspetto che uno di loro possa mai impensierire la prima guida del team avversario, non in questo momento storico. Qui il pilota sta facendo davvero la differenza sull’auto.
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Io sono più fatalista di voi. Verstappen ha il maledettissimo vento in poppa, la macchina da battere, zero pressione (visto dove si trova il suo antagonista). Unite a questo la pista “da manici” che è il Gilles Villeneuve e l’asfalto umido che esalta lui e la sua monoposto. Ma chi volevate che lo impensierisse? Sta facendo un altro sport, senza avversari. Sainz ha una fila di zeri in classifica che non si contano più, era responsabile dell’unica macchina in lizza per la vittoria, ed è da inizio anno che dice di non avere confidenza col mezzo. Posso capire se ha corso in difesa. Il sublime Perez, prima di distruggere l’auto (più sfiga che altro) era stabilmente su tempi inaccettabili. Sono stato molto critico con Sainz fin qui, ma ieri è stato decente. Semmai sono stati Verstappen e Alonso a fare qualcosa di stratosferico. O no?
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Ma che ha fatto Alonso. 41 anni. Queste sono le cose che fanno bene alla F1, non le gomme slick montate a cazzo di cane. Sainz buon terzo. Considerando quello che ha fatto la seconda guida RB, un lavoro pulito. C’è davvero qualcuno che si aspettava che stracciasse Verstappen? Peccato che Leclerc non fosse a lottare in Q3, sarebbe stato tutto molto, molto meno scontato.
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Ciò che contestavo nel mio post, vorrei che fosse chiaro, non era il fatto che un film possa essere più o meno romanzato rispetto alla realtà. Grand Prix di Frankenheimer era totalmente romanzato, pure i nomi di piloti e scuderie erano di fantasia, eppure è un film bellissimo. È la qualità cinematografica del prodotto che mi preoccupa: penso che il cinema italiano di oggi non abbia le capacità per tirar fuori un buon film da un soggetto così particolare, per le ragioni che avevo elencato.
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Temo il peggio. E non parlo solo dell'inadeguatezza di cast, sceneggiatori, registi e produttori, ma soprattutto del totale asservimento di quello che una volta era il cinema italiano al product placement e all'utenza televisiva. Basta vedere con "Veloce come il vento", già candidato al ruolo di "Rush italiano", com'è andata a finire: un telefilm che raffazzonato è dir poco, interpretato dall'uomo immagine Peugeot per sfruttare tutte le più laide sinergie possibili. Già Rush, rivisto nel tempo, denuncia tutte le approssimazioni e le ingenuità che una fabbrica come Hollywood sconta nei confronti di un'epopea sì nota, ma qui da noi, e solo da chi segue la formula 1. Qui abbiamo una storia ancora più di nicchia, ancora meno cinematografica, che dovrà strizzare l'occhio alla platea più larga e ignorante possibile, evitando l'effetto "che palle-non ci ho capito nulla-parla solo di macchine". Il tutto condito con la faccia di Scamarcio, che al massimo può andare a fare i film di Ozpetek.
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Bene, pare che la morìa di propulsori Ferrari sia dovuta al famoso etanolo, quello che in teoria Ferrari digeriva benissimo e Red Bull no. Invece, alla RB causava solo un problema di volatilità che "sigillava" il serbatoio, senza intaccare l'affidabilità del propulsore, mentre il Ferrari ha avuto proprio un problema di temperature eccessive. Se non altro, si potrà copiare il sistema RB per raffreddare la benzina senza prendere sanzioni. Ammesso che sia risolutivo anche per Ferrari. Ma le parole di Binotto (abbiamo spinto sulla prestazione sacrificando l'affidabilità) sembrerebbero dire l'opposto.
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Anche Schumacher nel 1999 fece da gregario a Irvine. Perdonami: cosa significa esattamente per te fare il n.2? Sacrificare la propria gara per principio? Mi sembra banale sottolineare che l'interesse supremo di un team (specie se si chiama Ferrari) sia conquistare il campionato piloti con colui che in quel momento ha le migliori chance, chiunque esso sia. Comunque, per rispondere alla tua domanda, ti do la mia garanzia che a Maranello non c'è dubbio veruno su chi sia la prima guida, e sinceramente non sprecherei nemmeno energie a discettare su questo punto. Piuttosto, può essere utile chiedersi se un secondo pilota sia semplice carne da cannone, oppure se la sua dignità agonistica abbia una qualche importanza, anche per il suo stesso rendimento. A livello razionale si accetta di buon grado la qualifica di secondo pilota (vedi Raikkonen, Perez, Bottas, Massa, lo stesso Sainz ecc.), poi dentro l'abitacolo il proprio ego esplode e il cervello capisce solo che deve competere e vincere (guai se così non fosse). E se realizza che la cosa gli è preclusa in ogni caso, si blocca. Il team che riesce a mettere la propria seconda guida in quel labile equilibrio tra motivazione continua e disciplina di squadra, ha vinto. Si è visto l'anno scorso, con Bottas che ha rovinato la partenza a Hamilton in Messico, e dall'altra parte Perez che nell'ultima gara, prima ha fatto da tappo, poi addirittura si è ritirato all'ultimo giro per favorire la vittoria di Verstappen.
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Tu invece nel giro di due post sei passato da “Sainz non è il n.2 perché non ce l’ha scritto nel contratto come Barrichello” a “è ovvio che farà il n.2 a fine anno”. Incornicia pure i miei post, ma tu decidi una buona volta da che parte stare.
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Ogniqualvolta Sainz potrà essere consistentemente utile a Leclerc per ottenere un vantaggio, il muretto non si farà problemi a fare la scelta giusta. Il problema è che quasi mai Sainz si trova in condizioni di poter aggiungere qualcosa alla gara del suo compagno, almeno in questa fase.
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Mi chiami in causa nientemeno che Barrichello? “Passò quel tempo, Enea…”. Nemmeno Bottas, Perez, Albon, Gasly, Ricciardo ecc. hanno mai avuto scritto sul contratto che erano i numeri due, eppure… Ripeto, ma mi sembra ovvio, che nessuno paga un pilota di più per farlo arrivare secondo.
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Non c'è dubbio alcuno su chi sia il primo pilota in Ferrari. Parlano i soldi che prendono, parlano le durate dei rinnovi, parlano i risultati, parlano i loro manager ecc. Se vediamo pochi ordini di scuderia in Ferrari, è perché Sainz sta già dietro di suo.
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Ieri non c'erano bicchieri mezzi vuoti da far sembrare mezzi pieni. In gara la RB aveva un altro passo. Le macchine hanno accusato due tipi di guasto diversi e altrettanto gravi. Il pit stop in regime di VSC sta a pagina 1 dell'ABC delle strategie: semplicemente erano dentro la finestra e ci hanno provato. Non ho colto chissà che lampi di genio. Ma al di là del risultato mi ha agghiacciato un particolare: appena Leclerc ha cominciato a fumare, un'inquadratura ha mostrato i meccanici seduti al box che si sono alzati dalle sedie, scoglionatissimi perché il loro lavoro era terminato anzitempo, e uno di loro ha fatto con la mano il classico gesto tipo "sé, ciao...". Quel gesto è la rappresentazione plastica della perdita di fiducia, chissà quanti nel team hanno idealmente condiviso quella sensazione in quel preciso momento. Non vorrei fosse lo stadio avanzato di qualcosa che si sta sfaldando, o che in realtà è sempre stato traballante. Mi sa che il mazzo che si è fatto Binotto dal 2019 al 2021 è niente rispetto a quello che dovrà farsi quest'anno, ma è essenziale che lo faccia, così come Leclerc deve dimostrare una volta in più di essere il nuovo Schumacher, quello che ripeteva a oltranza "si vince insieme e si perde insieme", anche quando, con una grigliata identica a quella di ieri non ci ha perso una gara ma un mondiale.
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La RB invece ha tenuto ai suoi dipendenti un corso dal titolo “Ispezioni FIA, come superarle senza sghignazzare”. (semicit.)
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Scusate, una domanda. Io ho spento la tv ai primi pennacchi di fumo: c’è stata poi una safety car durante la gara? Giusto per sapere se la strategia di Leclerc avrebbe funzionato.
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Ben vengano i grafici e le telemetrie, ma si vedeva a occhio nudo che le traiettorie erano ASCIUTTE. Avrei potuto capire un dilemma tra montare gomme inter o slick, ma rimanere sulle tassellate era giocoforza una strategia di corto respiro. Se sei primo (e a Monaco, con il traffico e tutto, la cosa vale doppio) hai il cerino in mano, hai l'onore e l'onere di decidere la strategia. Credo che un cambio gomme di Leclerc avrebbe innescato tutti gli altri, compresi i due RB, quantomeno Verstappen. E se i bibitari avessero invece optato per rimanere fuori a oltranza, avrebbero avuto davanti Sainz a rallentare il loro ritmo. Di certo il muretto RB ha avuto più fegato (e meno da perdere, chiaramente) e l'hanno fatta loro la prima mossa, obbligando la Ferrari a reagire. Con tutto il senno del poi, se avessero chiamato ai box Verstappen invece di Perez, la gara se la aggiudicava lui (segno che anche in RB non hanno la palla di cristallo, ma solo una maggiore presenza di spirito). Comunque, al di là del risultato, i momenti più bassi di questa gara per me sono stati l'insubordinazione di Sainz, e l'incidente totalmente evitabile di Schumacher, che ha trasformato la sua macchina in un mega overboard.
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No. Ha detto che fermo restando l’errore fatto con Leclerc che gli ha fatto perdere la testa della gara, Sainz almeno sarebbe potuto arrivare primo, se non fosse stato ostacolato da Latifi nel giro di rientro. Rammaricarsi per una mancata vincita di Sainz perché ostacolato in pista (ammesso che ciò fosse vero) non credo significhi fregarsene se Leclerc taglia il traguardo dietro a Verstappen.
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Io comprendo tutte le difficoltà del caso: lo svantaggio di essere davanti (nel senso che hai tutto da perdere), il tarlo di effettuare un pit stop prematuro e poi avere una SC subito dopo (cosa non improbabile a Monaco) che ti si ritorce contro, l’incognita sull’asfalto ecc. Ma, cazzarola, sei a Monaco, dove l’unica cosa che conta è trovarsi davanti, poco importa se hai una F1-75 o un Nissan Pathfinder, e continui a tenere due piloti in pista con le gomme tassellate e la pista asciutta, sapendo che il primo che cambia gomme ti distrugge con l’undercut? Se avessero chiamato ai box Leclerc per montare le intermedie, mi gioco una palla che sarebbe rientrato subito anche Verstappen per fare strategia in fotocopia. Invece è andata come è andata. Hai la possibilità (e la responsabilità, certo) di buttare la carta per primo, invece passi e fai scegliere all’avversario che non ha nulla da perdere? In tutto questo, ringraziamo il Cielo che hanno fatto rientrare Perez e non Verstappen. Sono sicuro che la RB non si aspettasse di piazzare Perez davanti a tutti. Credo fosse solo una mossa per smuovere le acque. Altrimenti richiamavano dentro Verstappen =>Verstappen vinceva => domani a Maranello saltava qualche testa. A proposito di teste. È il momento di dare una bella pettinata a Sainz. Non esiste che il secondo pilota decide le strategie di tutto il team. E le decide a cazzo, tra l’altro. Altrimenti al posto di Perez ci stava lui adesso.
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Se c’è uno che dovrebbe essere nervoso per l’incidente di Perez è Leclerc, che stava mettendo agli annali il giro del secolo. Verstappen dovrebbe semmai ringraziare il compagno di squadra che appena una settimana fa si è tolto di bocca una vittoria per consegnarla a lui. E a memoria non è l’unico grande favore che ha ricevuto in questo anno e mezzo.
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Eppure, nei primi anni 2000, quelli della formula-trenino, Montecarlo era una delle gare più eccitanti. Un po’ per gli incidenti e le safety car, un po’ perché si vedeva finalmente qualche sorpasso. Perlopiù dopo il tunnel, in staccata alla chicane, ma non solo. Non me ne spiego compiutamente il perché. Viceversa, in Ungheria, la pista che ai piloti ricorda di più Montecarlo, all’epoca si consumavano weekend di una noia mortale, mentre adesso è pista di sorpassi e di grandi rimonte. Comunque, l’unica ragione per cui continuo a giustificare la presenza di Montecarlo in calendario è perché, al netto di errori, è la pista jolly della Ferrari.