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Non avrà vita facile, perché al momento la squadra investe su Verstappen, e perché quest'ultimo resta comunque un piedone. Scorretto, ostinato al limite del masochismo, privo di valori, ma il manico è di una certa entità. Ma se Gasly saprà maturare bene, Verstappen nel giro di qualche anno farà la fine di Ricciardo e Vettel, cioè del "vecchio" su cui non vale più la pena investire, come da manuale Red Bull. Si demotiverà, si scoglionerà. E la Ferrari sarà pronta a prenderselo per 35 milioni di dollari l'anno.
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L'anno scorso, Baku a parte, disputò una stagione immensamente migliore di questa. Sia come concentrazione sia come combattività. Se ripenso oggi ai lunghi mesi di contrattazione per strappargli un rinnovo triennale contro gli 1 - 2 anni che voleva firmare lui, col senno del poi l'avrei accontentato. Anzi, anche col senno di allora, dato che lo scrissi pure all'epoca: vuole rinnovare un anno? Gli facessero questo contratto di un anno, e vediamo alla scadenza chi è che avrà più peso, tra lui e la Ferrari, con Ricciardo in scadenza e Alonso sicuramente libero come una zoccola. Non ho mai messo in dubbio il suo talento, come non ho mai dubitato di quello di Raikkonen. Però il talento lo devi tirare fuori ad ogni gara, perché i punti non li danno al vincitore morale. Riguardo a Baku, è stata la classica gara storta che ogni tanto capita a tutti, e che ci può stare. Peccato che sia arrivata dopo altre 3 battute d'arresto, non consecutive ma ravvicinate.
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Questa è una delle peculiarità della guida ibrida: con i veicoli classici si cerca di evitare l’uso del freno, sfruttando piuttosto inerzia o freno motore o comunque la decelerazione naturale. Con l’ibrido invece la frenata è rigenerativa, per cui le fa benissimo, a patto di non premere a fondo, perché così il freno idraulico assorbe preziosa energia cinetica. Quindi frenate lunghe e dolci. Oppure: smettere di accelerare molto prima del punto di sosta, veleggiando finché si può. La decelerazione è lieve e non si fa il tappo con quelli dietro. Attenzione: in realtà, nei rilasci, quando l’unita termica si disattiva (il che non sempre coincide con il rilascio del gas), una minima resistenza all’avanzamento c’è. A forza di guidarla assimili tutte queste caratteristiche e le sfrutti a tuo favore.
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E noi che si pensava che il problema qui fosse la pioggia ❤️
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Diciamo che Hamilton, in una o due occasioni, a Versbatten gli ha fatto capire che non conviene cercare la lite in pista con un fratello nero. E comunque, Luigino è un tipo che sa calcolare molto bene le probabilità di rischio. Se sente un vago odore di frittata si fa da parte e lascia sfilare senza troppi complessi (come avrebbe dovuto fare un certo Vettel alla Roggia). Tanto poi 'Sbatten si mette nei casini da solo.
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A questo punto deve portarla, volente o nolente. Facciamo slittare un po' le ruote sull'asfalto
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La pioggia, se effettivamente ci sarà, non facilita. Ma non ci vedo battuti in partenza. E' il quarto weekend di fila con sessioni bagnate (non ricordo niente di simile nei secoli dei secoli...), i nostri avranno anche preso qualche provvedimento. Alla fine credo si tratti solo di messa a punto, se un'auto è buona sull'asciutto è buona anche sul bagnato.
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Di fatto è arrivata all'epilogo, altro che restyling. Speriamo non la trascinino sadicamente come hanno fatto con la Punto. Oppure c'è una remota possibilità che venga equipaggiata da qui a qualche mese con l'ultima specifica del 2.0 diesel e i T3/T4 a benza?
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Scusate l'autoquote, ma non potevo sperare di meglio per Raikkonen. Non avevo citato la Sauber, ma coi progressi che sta facendo rientra certamente tra le monoposto, se non competitive, interessanti. Mi sblilancio: vedrete che Kimi l'anno prossimo! Finalmente libero di correre per correre. Adesso però la veggo buia per Giovinazzi e me ne dispiace. La tempistica non è errata. Diciamo che fino a settembre è un momento buono per annunciare i (non) rinnovi. Non ci vedo indelicatezza nei confronti di Kimi, fermo restando che un pilota della sua statura dovrebbe assicurare un rendimento costante sia col rinnovo che senza, non solo per correttezza verso il datore di lavoro ma soprattutto per amor proprio. Concordo invece con te sul MODO. E' vero che è difficile scremare tra realtà e fuffa giornalistica, forse tra addetti ai lavori era tutto grossomodo deciso e risaputo già con Marchionne in vita. E ci può pure stare che la morte del presidente e a.d. abbia congelato per un po' le decisioni chiave. Però danno sempre l'idea di pasticciare un po' con la gestione dei piloti. Ai tempi del grande insostituibile Domenicali, nel 2013 Hulkenberg era praticamente a Maranello dopo Massa, poi venne liquidato con un sms. La FERRARI dovrebbe avere uno stile anche in queste cose. Anche Ricciardo sembrava vicinissimo fino a pochi mesi fa, poi trattativa arenata tutto di un botto. Ma come, non c'era già Leclerc in odore di promozione? E Vettel, non aveva già precedentemente espresso la sua contrarietà a Ricciardo? E' normalissimo che ogni scuderia si tenga aperte più possibilità, e che magheggi un po'. Ma ho come l'impressione che qui manchi un po' di coraggio e di muso duro con i piloti sotto contratto. Chi sceglie? Arrivabene o Vettel? Non vedo la Mercedes fare tutte queste chiacchiere coi - e sui - propri piloti. Questo sì che può generare instabilità.
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Complimenti per l'acquisto. La tua recensione rispecchia quello che avverto guidando quella di mio padre, una 12/2016 automatica, blu con pelle bianca. I freni sono effettivamente un po' deboli, anche la prova su strada di 4R l'aveva fatto emergere. Con il cambio automatico la sensazione è ancora più sgradevole, nelle frenate inaspettate ti sembra sempre di arrivare lungo. Probabilmente, oltre alla potenza, non è il massimo nemmeno il feeling del pedale, ma a forza di usarla ci si abitua. Il motore a dispetto della doppia turbina non ha una schiena incredibile. E' vero che regge giri alti per un diesel, ma la spinta, con una girante più grossa dedicata solo ai medi/alti regimi, me la aspettavo un po' più corposa. In compenso, in basso è una scheggia. una prontezza inusuale, dal momento in cui premi sul pedale a quello in cui il motore trasferisce il moto alle ruote passa un nonnulla. Sono un po' deluso della tenuta di strada. Sul bagnato diventa molto sottosterzante. Sterzo e assetto sono tarati in maniera piuttosto turistica. Non benissimo per una Mazda, ma bene per il tipo di auto. Interni spaziosi e bagagliaio sfruttabile. Alla fine, un'auto gradevole, onesta, ben equipaggiata. Esteticamente mi piace sempre molto. Peccato per certe piccole economie evitabili, come i tasti delle memorie dei sedili elettrici non illuminati (sembra una caz..ta ma col buio rende impossibile l'operazione senza accendere le luci interne), oppure la mancanza di un ripetitore delle indicazioni del navigatore nel quadro strumenti.
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Grazie a tutti. A proposito, io arriverò il prossimo weekend. Una toccata e fuga, ma se qualcuno di voi è nei paraggi e ha voglia di prendere un caffè o un aperitivo insieme, con mucho gusto ragazzi? Compatibilmente con i tempi, che giocoforza saranno un po’ stretti.
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Interessante, anche solo per cultura personale. Se mi strafogo di agnolotti per tutto il resto della permanenza a Torino, per la serata di gala posso pure puntare sul giapponese (che amo) o sul siberiano (che mi attira).
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Non metto budget. Unici limiti: 1) che non sia esoso soltanto perché ci vanno tutti 2) al salire del prezzo sale anche l'aspettativa, a 360 gradi. Diciamo che non sono amante dei posti da gggiovani, con listino formale e servizio informale. Concordo ?
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Buongiorno a tutti. So di poter contare su molti di voi riguardo all'oggetto del post. Premetto. Di Torino ho una conoscenza scolastica, come si dice nei cv. Nel senso che ci vengo quasi una volta all'anno, ma sempre per pochissimi giorni, il che mi porta a non approfondire mai le nicchie ma ad affidarmi ai locali collaudati. Vado sul tipico: Porto di Savona, Da Mauro, e simili. Stavolta è il compleanno della mia fidanzata, per cui vorrei uscire un po' dagli schemi puntando su qualcosa di più moderno, volendo anche eccentrico, ma con un bel menù che soddisfi al solo sguardo. No vegan, no etnico, no 4 Ristoranti di Alessandro Borghese Come zona è gradito il centro storico, nel perimetro compreso tra Porta Nuova e via Po, così ci arrivo facile dall'albergo. Non mi serve una lista, che ho già la mia. Ditemi semplicemente cosa piace a voi, e dove andreste trovandovi nei miei panni.
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Penso lo facciano più per una questione di amor proprio. Per rimarcare che sono un team cliente, non satellite. Grosjean ce l'hanno dalla prima stagione, credo che al di là del rendimento altalenante (talvolta disastroso, talvolta migliore di Magnussen) abbia delle doti nello sviluppo della monoposto, sennò non sarebbe durato. Magnussen porta pure qualche sponsor. Di sicuro questi due non glieli porta via nessuno. Più che altro, non capisco perché non si diano da fare per cercare, anche per conto loro, qualche pilota migliore, tra tutti quelli di belle speranze che ci sono.
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Sia fatta la volontà di Marchionne. Vedremo se ci aveva beccato anche stavolta. Diamo per già ufficiale l'arrivo di Leclerc. Questo forse è il primo vero azzardo della scuderia in fatto di piloti, dai tempi di... Villeneuve? Non si può negare che a Maranello siano sempre stati ultraconservatori, da una parte sicuramente per il carico di responsabilità che comporta guidare una rossa, dall'altra forse per una tradizionale ritrosia al rischio. Raikkonen. Era stato richiamato in Ferrari nel 2014 dopo il brillante rientro con la Lotus proprio per contrastare lo strapotere di Alonso, e si è visto subito com'è andata. Ha preferito non uscire dalla sua "comfort zone", accontentarsi del minimo e, di fatto, autocandidandosi a seconda guida, senza mai cercare nemmeno di incrinare certi equilibri a lui sfavorevoli. Come invece hanno fatto (o provato a fare) Rosberg o Webber contro Hamilton e Vettel, le loro rispettive nemesi. Non ho mai smesso di dirlo: se per assurdo Kimi trovasse un sedile su una monoposto da mezza classifica, come una Haas, una Renault, una Force India, l'anno prossimo ne vedremmo delle belle. Senza l'assillo del mondiale, della politica, di dover dimostrare qualcosa ad ogni gara. Allora sì che il suo talento naturale riemergerebbe, come era successo con la Lotus. Non è propriamente bollito. Col tempo è diventato un mercenario. Corre (solo) per danaro. Una volta che il bonifico è andato a buon fine, lui si ficca in macchina e corre al meglio delle possibilità di un pilota che gareggia senza la sfrenata ambizione di vincere il prossimo campionato del mondo. Vettel è un casinista, ma la tensione che gli fa partire la brocca una gara sì e una no è il segno che lui si eccita ancora per queste cose, la sete di vittoria è tale che gli fotte il cervello. Ricordate chi era un altro con la tuta rossa che di tanto in tanto sotto pressione faceva delle cazzate assurde? Tipo Jerez '97. O Monaco '06, curva Rascasse. O Suzuka 2003, la gara più brutta che abbia mai fatto. Oppure, sì, ormai possiamo dirlo, anche Spa '98 (in concorso di colpa). E le analogie finiscono qui, perchè Schumi era di un'altra razza.
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Sì è vero, ma l'anno dopo fu a sua volta sculacciato da Kvyat. Se ne dovrebbe dedurre che Kvyat è il più veloce dei tre. Sono io il primo a dire che Ricciardo vale quanto Vettel se non di più, ma quell'anno fatto insieme, il 2014, non dice la verità. Vettel era in un momento di abulia (dopo 4 mondiali consecutivi ci può anche stare), non amava quelle nuove auto (che erano dei cessi) e la RB di quell'anno a sua volta non faceva niente per farsi amare. In Ferrari non ha raggiunto la perfezione, e si vede. Ma ha imparato cosa vuol dire partire indietro, non avere la miglior macchina, sudarsi un mondiale per davvero. E' cresciuto e ha disputato, per la maggior parte, ottime gare. Certo, noi venivamo da un Alonso, eravamo abituati bene, ma per me Vettel fino a oggi si è comunque meritato il sedile. Se a fine anno non avrà il quinto titolo mondiale, dovrò ritirare questa affermazione.
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Mi sa che non passa attraverso l'halo, però. Ah beh, nemmeno Valsecchi...
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I soliti noti: Alonso, Ricciardo o Valsecchi. (trova l'intruso)
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Se il tema del giorno dev'essere la bravura di un pilota sul bagnato, ricordo un episodio molto più amaro di Interlagos 2016 per il nostro Kimi. Ve lo lascio indovinare, sono sicuro che se siete veri amanti della Formula 1 e della Ferrari, vi sovverrà. Questo solo per dire amichevolmente a @Bosco che se vuole sostenere la tesi della inviolabilità del sedile di Raikkonen, dovrebbe avvalersi di argomenti più solidi della guida sul bagnato di Leclerc. E, preventivamente, sconsiglio anche di dire che Raikkonen ha vinto un mondiale di Formula 1e Leclerc no (si fa per ridere, via...). Torniamo serissimi. Giusto per ribadirlo l'ennesima volta, ciò che difetta a Raikkonen - casualmente dall'anno successivo al suo unico mondiale vinto - non è né il talento, né la velocità, né la concentrazione. A Kimi Raikkonen manca la FAME, che è la condizione che rende possibili tutte le altre tre citate. Anche un Bottas qualsiasi, pur sapendo che contro Hamilton non avrà mai chances, cerca sempre il suo piccolo momento di affermazione personale, e ogni tanto si leva anche qualche bella soddisfazione, tipo tenersi dietro Vettel per mezza gara come a Sochi l'anno scorso, oppure - addirittura - oscurando Hamilton in prova, in qualifica e in gara ogni volta che il Nostro non è al top del top. Ecco, per fare questo non serve essere dei campioni, basta solo essere dei buoni manici, giovani, volenterosi e affamati. Raikkonen fa vedere - ogni tanto - qualche bella cosa, ma non palesa una costanza di rendimento tale da sommettere su di lui per un titolo, e purtroppo nemmeno per una vittoria. E sì che il buon Vettel di opportunità involontarie gliene ha date, come tutti i suoi critici possono confermare. In più adesso ha raggiunto un'età rispettabile per il suo sport. Consiglio ai suoi sostenitori d'acciaio di considerare il suo eventuale congedo dalla Ferrari per quello che è, cioè non un appiedamento per demeriti sportivi, ma un inevitabile ricambio generazionale tra una vecchia gloria della F1 (Hamilton con la Playstation sceglieva sempre lui) e un giovane umile, veloce e molto promettente. Di quelli che se non te li prendi tu, te li soffia qualcun altro. Se Raikkonen ha ancora mercato, non faticherà a trovare un sedile anche per l'anno prossimo.
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Provo a immaginare una line up Ferrari per il prossimo anno Raikkonen - Ericcson. No, non ce la faccio E' di un'altra stoffa e lo si è visto fin da subito. Non parlo di manico, ma di intelligenza. E' la dimostrazione che si può ottenere risultati in pista, e consistenti, anche senza dichiarazioni da sbruffone ai microfoni e senza rovinare ogni weekend la gara a qualcuno o a sé stessi.
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Diciamo che la speranza è che nel 2019 non faccia un goccio d'acqua Scherzi a parte. Se il passaggio sarà ufficializzato, avrà un lungo inverno per prepararsi fisicamente e psicologicamente. Nei primi tempi gli vedremo alternare piccole prodezze a cappellate memorabili. Ci vorrà un po' perché riesca a stare al passo di Vettel. Imparerà a guidare bene anche sul bagnato. Presto o tardi, come tutti i grandi piloti, piazzerà l'acuto che farà sbigottire tutti. Sarà dura reggere la pressione della Ferrari, un buon pilota come Perez non ha retto nemmeno quella della McLaren. Ma se ha metà della stoffa che ha dimostrato fin qui, ci sarà da divertirsi. Una cosa l'ha già imparata: che si può fare gare impressionanti anche senza zigzagare, tagliare chicane e speronare gli avversari. E chi la vuol capire la capisca...
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E' tutto così surreale, anzi stupido quel che sta succedendo, che ormai potrei credere a qualsiasi cosa. Ma un Raikkonen che improvvisamente diventa una spina nel fianco fino alla fine del campionato solo perché non ha avuto il rinnovo, è una cosa che va oltre la comprensione umana. Fino al 31/12 lui è un pilota Ferrari, l'accredito sul conto corrente gli arriva, e farebbe bene a onorare gli impegni. I contratti si rinnovano o si estinguono alla loro naturale scadenza, non concepisco la logica della ripicca per la mancata conferma, e fatico ancora di più a capirla da uno come Raikkonen che ha sempre dato prova di leale professionalità. Così intralcia il lavoro di un migliaio di persone e fa perdere introiti a un'azienda quotata in borsa. Ma ancora di più fatico a capire che un direttore sportivo possa tollerare questa situazione, e subire impunemente che uno dei suoi piloti se ne infischi delle sue disposizioni. secondo me la questione è un po' più seria. E il non-rinnovo di Raikkonen può essere verosimilmente una parte del problema. Temo ci siano più cavalli che tirano in direzioni diverse, e un responsabile che fatica a tenerne le fila; anzi, forse è lui stesso uno dei cavalli, e manca il cocchiere. La morte di Marchionne è uno tsunami che sta cominciando adesso a fare i danni grossi. E non mi stupirei se i sintomi di questo cedimento coincidessero con l'arrivo a Maranello di John Elkann. Aggiungo, dopo aver letto il post di @Unperdedor, che pare anche a me strana la strategia di far passare in testa Vettel al primo giro. Per alzare mezzo centimetro di gas alla prima chicane rischi di farne passare 3. Avrebbe avuto più senso una gara alle spalle di Raikkonen, e al momento giusto il fatale scambio di posizioni.
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Certo che sta venendo fuori un bel po' di polvere nascosta sotto al tappeto, e si tratta di cose che non mi tranquillizzano per il prossimo futuro. Riassumendo: 1 - la squadra non aveva concordato una strategia per il via? Raikkonen si è fatto la sua gara e ha chiuso Vettel in tutti i modi, mentre Vettel ha cercato per due volte di prendersi la prima posizione, nemmeno avesse avuto davanti Hamilton. Il quale Hamilton, quello vero, era dietro e si è trovato anche un bel varco libero per sorpassare alla Roggia. Tra i due litiganti il terzo gode. 2 - impasse per il sedile 2019. Di solito tra Budapest e Monza i piloti dei grandi team hanno già firmato il contratto o il rinnovo. Raikkonen è ancora in attesa. E' per questo che ha agito senza riguardi per Vettel? Ormai corre per sè stesso e si spara le ultime cartucce prima della pensione? O è il team che improvvisamente ha deciso di metterlo alla pari con Vettel, al punto di non chiedergli più di fare gioco di squadra, e addirittura di concedergli il beneficio della scia in qualifica? Perché questo weekend era il turno di Raikkonen per uscire ultimo in Q3, ma se c'è un mondiale da difendere, queste regolette di bon ton vanno necessariamente a farsi friggere. 3 - manca un capo. E questa è la cosa che con la morte di Marchionne temevo di più in assoluto. Questa confusione nei ruoli, nelle regole, negli obiettivi, e questa latente anarchia è figlia di un vuoto di leadership. Arrivabene non è il capo assoluto, risponde al presidente e il suo operato è sindacabile. Sbaglierò, ma, con Marchionne al suo posto, le consegne per il weekend monzese sarebbero state estremamente chiare. Altro che "noi non assumiamo maggiordomi": se non fate primo e secondo vi stronco la carriera a tutti e tre. E uno sempre a rischio errore come Vettel sarebbe già stato inquadrato a dovere dopo Hockenheim.
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Piuttosto squallido per essere un treno ad alta velocità, sembra un regionale. Ma magari qui in Italia cureranno un po' meglio i materiali. Inoltre i poggiatesta hanno lo stesso problema di quelli del vecchio TAF: vanno bene solo se non superi una certa altezza. Altrimenti non hai dove poggiare la testa, e quella sorta di imbottitura ti entra nelle scapole. Li eviterò accuratamente...
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- etr700
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