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Yakamoz

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  1. Analizzandolo come uomo d'impresa, il fatto che ne avesse preso le redini alla bellezza di 46 anni è la dimostrazione lampante che quello non era disgraziatamente il suo lavoro. Personalmente ne ho ammirato le grandi doti nel costruire e mantenere ottime relazioni sociali ai quattro angoli del globo, cosa che di riflesso ha pure giovato all'azienda. Poi era un affabulatore. Il libro intervista di Enzo Biagi ("Il Signor Fiat") si legge tutto d'un fiato, non solo per l'abilità dell'intervistatore (che in verità con gli Agnelli fu sempre decisamente compiacente, quasi agiografico), ma proprio per le risposte argute e ficcanti, poco importa che raccontasse verità (i ricordi di una vita) o favole (il prosperoso andamento dell'azienda...). Infine gli va dato il merito di aver avuto fiuto nella scelta di alcuni collaboratori, primo fra tutti Ghidella, già in forza all'azienda ma destinato inizialmente a tutt'altri incarichi, e richiamato con forza dall'Avvocato stesso alla guida del settore auto. Quanto al suo successivo allontanamento, pur essendo io ghidelliano, ne ho lette talmente tante, pro e contro, che ho rinunciato alle mie convinzioni granitiche. Limitiamoci a dire che a un certo punto non c'erano più le condizioni per la sua permanenza in Fiat... Per tutto il resto, basta analizzare la salute dell'azienda prima, durante e dopo di lui, per comprenderne il reale valore imprenditoriale. Moltissime ombre e poche luci. A proposito del suo amico Romiti, lo ricordo qualche anno fa a Porta a Porta, all'epoca di uno dei tanti salvataggi Alitalia, vantarsi che ai tempi in cui ne amministratore delegato lui, l'azienda andava benissimo!, e c'erano perfino dei meravigliosi corsi di formazione ogni fine settimana ad OSTUNI, a cui partecipava entusiasticamente anche lui. E i presenti che lo osservavano come se venisse da un'altra galassia, chiedendosi probabilmente come potesse addirittura andar fiero di aver buttato in quel modo i soldi di un'azienda che grazie a quel tipo di gestione è diventata un maledetto canchero.
  2. Il primo alzacristallo mi abbandonò in un luminoso pomeriggio di giugno sul Raccordo Anulare, per fortuna non ero di fretta e la giornata si prestava al braccino fuori, e andai comodamente in officina. La seconda volta, sempre lato guida, me ne accorsi appena prima che cedesse, dal rumore lugubre che fece risalendo, ed evitai accuratamente di toccarlo di nuovo. Sì, veramente una cappellata quella lì, ma per il resto, personalmente, non ho mai avuto il minimo problema. Quanto all'assetto, la Highline Plus lo aveva specifico. Abbastanza rigido ma capace di assorbire le sconnessioni. Incollata a terra. Mi ha perdonato certi erroracci di gioventù... Nel complesso la macchina, pur senza vantare schemi sospensivi di prim'ordine, era molto ben bilanciata, e soprattutto intuitiva, si lasciava guidare alla diotifulmini con una naturalezza appagante. Merito anche delle sue Bridgestone Turanza. Il fanale con freccia bianca era però specifico di alcune versioni. La mia, immatricolata nel dicembre 2003 e acquistata km0 nel maggio 2004, quando era già fuori listino, aveva il classico fanale brunito, credo lo stesso identico dei primi esemplari. Insomma, un'auto particolare, che ricordo non solo per i tanti bei momenti passati insieme ma anche per le sue doti. Non ultima, l'eleganza.
  3. Basta guardare quante ne girano ancora per strada. A tutt'oggi, la mia Golf IV Higline Plus TDI 130 cv resta globalmente l'auto migliore che abbia mai avuto. La più bella, la più affidabile, la più divertente da guidare. Difatti non costava poco, ma rispetto alle concorrenti coeve era un altro mondo. E in tutta la sua carriera non ha mai avuto mezzo facelift.
  4. Alla fine basta non aprire facebook, non accendere tv o radio, ed essere chiari con gli amici: "se dici una cosa che mi faccia anche lontanamente intuire non dico il risultato, ma il trend della gara, ti organizzo la sagra del calcio in culo". Personalmente, tranne una volta che i furboni del tg1 dissero il risultato subito prima dell'inizio della differita, il giochino ha sempre funzionato, senza mai compromettere la mia vita sociale. Al più, chi mi stava attorno era conscio della mia esigenza e si teneva la cicca in bocca
  5. @Cosimo finchè questi dottori fingono di ignorare che non esiste POPOLARITA' senza il POPOLO, delimiteranno sempre più questo sport a una nicchia di appassionati convinti e di benestante pubblico di contorno che sta lì per convenzione, tipo il polo.
  6. Sulla Rai ormai ho finito gli aggettivi, sia per quanto riguarda la semplice gestione del network sia per la sua storica funzione, di apparente servizio pubblico e di sostanziale emanazione di interessi politici e personali a carico nostro (uno su tutti i vari Fazio, Vespa & C., che sono "artisti" quando si tratta di eludere i tetti ai compensi, e "giornalisti" quando devono aggirare la legge sulla par condicio). Probabilmente le richieste economiche sempre più alte l'avrebbero comunque tagliata fuori, ma vedere con che programmi, e con quali volti, bruciano i soldi fa ribollire il sangue. Su SKY c'è poco da dire: hanno pagato salati i diritti televisivi, e da buona azienda privata cercano di massimizzare laidamente i profitti. Peccato che così ogni funzione culturale, o quantomeno nazionalpopolare, dello sport vada a farsi benedire, cioè l motivo per cui la Formula 1 dovrebbe essere fruibile a tutti come è sempre stato, perché in qualche modo "appartiene" anche ai tifosi, e non è una ca**o di serie tv che va di moda oggi, e domani non se la ricorda più nessuno. Io - ma qui sono in conflitto d'interessi, per carità - avrei lasciato alla rete in chiaro (TV8) un servizio ultrabase (toglimi la diretta, toglimi i commenti dalla cabina di regia e le interviste, lasciami solo la regia internazionale, ma fammeli vedere), mentre il "servizio completo" alla pay tv, con i commenti tecnici di Davide Valsecchi (), le giornaliste gnocche, il tasto rosso per vedere la gara da dentro le narici di Raikkonen e tutto lo spiegamento di forze che hanno. Sulla proprietà della Formula 1 sono parimenti a corto di aggettivi. Spingono avanti un carrozzone in stato confusionale, che ha bisogno di una rivoluzione tecnica e di contenuti di cui al momento si ignora la via, e che per funzionare tritura milioni di dollari al giorno, ragion per cui soffre di un continuo bisogno liquidità tamponato aumentando ogni anno le gare, aumentando le royalties, aumentando i costi per i partecipanti e perdendo di vista lo spettacolo, perché ogni buona idea pesterebbe i piedi a qualcuno. EDIT: ho letto il commento di bik, quindi in diretta o in differita si potrà vedere ogni gara a quanto pare. Peccato solo che al mare e in montagna si prendono a malapena Rai e Mediaset con il prodigioso digitale terrestre... ma meglio così che niente.
  7. Oh bene! un touchscreen come quello della Tesla, con in più un esoso e fumigante motore a benza! La quadratura del cerchio Speriamo comincino a curare così anche gli interni delle Jeep, ce ne sarebbe bisogno.
  8. E fu così che alla fine si tornò ai 1.6 da 100 cv e ai 2.0 da 120. Scherzi a parte: motori che comunque sono migliorati sotto mille aspetti e ben più godibili di quelli di 15 anni fa.
  9. Ciao @maffhew e ciao @Wilhem275, ferma restando la soddisfazione di Matteo per il posto guida della X3, devo dire che con le auto attuali (< 10 anni), dalle seg. C in su non ho mai trovato difficoltà particolari di adattamento. Anzi, posso citare auto come - una per tutte - la Golf, che pur essendo una classica berlina compatta ha uno spazio per guidatore e passeggeri di tutto rispetto. Anche per quanto riguarda la testa, se l'auto non ha una forme strane non si rischia di toccare. Piuttosto, raccomando di evitare il tetto apribile perchè lì il discorso cambia, i cm di soffitto che si perdono sono cruciali. Poi ci sono sempre i casi concreti: ad esempio sulla Cherokee - malgrado sia un fuoristrada - sfioro il soffitto anche senza tetto apribile, mentre sulla Mazda CX-5 anche col tetto lo spazio resta abbondante. Particolare non di poco conto, il suv rispetto alle altre auto offre una visuale rialzata che può essere utile in manovra, consente una visuale migliore in marcia anche sui veicoli oltre quello che si ha davanti, e soprattutto dà una sensazione di maggiore relax. Discorso comfort: mediamente un suv digerisce un pochino meglio dossi e asperità (a patto di non vanificare tutto con dei cerchi esagerati) ma perde in stabilità. Alla fine il suv resta essenzialmente una "scelta di vita", e non una necessità. I vantaggi che dà (comfort di guida, possibilità di fuoristrada leggero) comportano una contropartita di qualche migliaio di euro in più sul prezzo di listino (al netto di promozioni e/o migliori dotazioni di serie) rispetto alle berline da cui derivano. Ergo, con un budget di 35.000 euro si potrà acquistare 1) un buon SUV o 2) una berlina/sw ancora migliore. La scelta giusta è data dalle necessità/gusti del suo acquirente. P.S.: visto che si parlava di Superb, un mio amico diventato padre di due gemelli e quindi alla ricerca del massimo spazio possibile, ne ha appena acquistata una sw, diesel, cambio DSG, 150 cavalli e ne è soddisfatto. Ha trovato un usato con pochi chilometri quindi ha pure speso poco.
  10. Soprattutto da quando si sono giocati i due designer "latini" strappati alla concorrenza e lautamente pagati. A proposito, ma la paternità di questo design? C'entra qualche nostro connazionale?
  11. Vedo che hanno fatto un suv puro e semplice, pur adeguatamente schiacciato a terra per gestire la potenza. Non hanno minimamente reintrepretato un concetto, ma solo preso un furgone, estremizzato nelle linee e infarcito di elettronica e dettagli hi-tech. Da questo video (di che colore l'hanno esposta in salone?? Bianca ovviamente ), che ci fa percepire meglio i dettagli rispetto alle foto, è abbastanza deludente la vista degli interni, non si percepisce un minimo di "esoticità" Lamborghini. Sembra solo l'ennesimo suv extra lusso tedesco. Poi per carità, quanto a cura degli interni e opulenza degli equipaggiamenti non hanno eguali. Meno male che hanno messo il manettino con scritto "ANIMA" E la funzione ECO
  12. Mi fa piacere che che reputi ottima l'Azienda Cavallero, perché sono proprio loro Adesso la gestisce mio cugino Lorenzo, prima di lui suo padre Giacomo e così per generazioni. La torta di Canobbio la conosco bene perché quando vado lì dormo al bed & breakfast. C'è da dire che (quasi) tutta la ricettività turistica di quella zona è impeccabile. E' una delle zone d'Italia dove si coltiva meglio il cosiddetto turismo di nicchia: reddito medio/alto, molti stranieri e poco bisogno di pubblicità perché chi c'è stato una volta ci ritorna, e ci spende. Tornando un po' in ambito automobilistico, l'itinerario che dicevi era effettivamente molto battuto per i collaudi dell'ex Gruppozzo. Ricordo svariati lustri fa, una fila di lancia K camuffate passare proprio davanti all'azienda, dirette verso il centro di Vesime.
  13. Concordo in pieno, Cosimo. Tutta la famiglia da parte di mio padre vive tra Torino, Cortemilia e Vesime (mio cugino possiede un'antica azienda vitivinicola di famiglia). Quando vado da quelle parti spesso e volentieri passo per Torino, dopodiché proseguo proprio per quelle strade.
  14. Ciao @Lagarith, mi hanno sostituito la trasmissione per una serie di fastidiosi malfunzionamenti, tra i quali: innesto difficoltoso della retromarcia (il selettore entrava, ma il cambio rimaneva in folle e tentava invano di innestare la retro con vibrazioni e rumori), innesto involontario della folle durante le soste, quando di norma - a freno premuto - il cambio rimane in 1a, e serie difficoltà a ingranare la marcia nelle ripartenze, ecc. Il tutto accadeva con sempre maggior frequenza, finché il cambio non è andato in protezione. Dopo un reset con aggiornamento del software la macchina ha ripreso a funzionare ottimamente per circa due settimane, poi di nuovo gli stessi problemi, prima di rado e poi sempre più frequenti. A questo punto la Casa ha aperto una procedura specifica, che ha portato alla sostituzione della trasmissione, che è un'operazione che a loro complessivamente costa meno che tentare di riparare. Come coi telefonini. Non mi hanno detto il costo virtuale dell'operazione, ma credo che considerando tutto, dallo smontaggio al rimontaggio con convergenza delle ruote, siamo a non meno di 2000 euro. Ignoro il costo di un TCT, anche se dovrebbe costare meno di un automatico classico. A proposito: mi hanno detto che il problema era una perdita d'olio dall'alberino centrale, quindi una cosa prettamente meccanica, anche se i sintomi lasciavano presagire invece noie elettroniche. Compreso il fatto che la semplice riprogrammazione del software aveva inizialmente risolto totalmente il problema. Ci ho fatto circa 2000 chilometri e la trasmissione sembra funzionare bene. E' rimasto solo un piccolo neo che si manifesta ogni tanto con lo start&stop. Appena si rilascia il piede dal freno e il motore si riavvia, il cambio - talvolta - invece del normale passaggio N-D, fa N-D-N-D. Il ritardo nella partenza si avverte a malapena, ma l'inconveniente in sé è piuttosto antipatico.
  15. Calcola che Giovinazzi, sia che si fosse schiantato sia che fosse arrivato secondo in quella gara, poi il volante lo doveva mollare comunque, era lì come supplente. Capirei il tuo ragionamento se fosse stato investito di un posto da titolare, e avesse dato segnali contraddittori per tutto il campionato. Ma lì è stato veramente infilato in macchina all'ultimo secondo.
  16. No, beh, a questo giro mi facevo ben poche illusioni che Sirotkin NON ce la facesse a infilarsi dentro. Peraltro non pretendo che ogni anno ci siano in griglia 20 Verstappen, ci sono team che hanno bisogno di denaro a brevissima scadenza. Ma il buon Sirotkin già una volta era stato piazzato sopra un sedile da titolare praticamente a viva forza. E neanche quello era bastato. Adesso, dopo 5-6 anni da quella volta, non so cosa aspettarmi se non un raccomandato di 5-6 anni più vecchio. Quanto a zio Robert, le possibilità erano veramente ridotte al lumicino. Eppure partiva con le spalle abbastanza coperte anche lui. Non mi stupirei se fossero venuti fuori limiti, problemini di varia natura... La Formula 1 non è lo sport adatto se non ci sei al 100%. Vedi Schumi. Mi dispiace per Giovinazzi. E' chiaro che la Sauber non poteva farsi fare anche la line up da Marchionne, ma se lo potevano prendere alla Haas. Invece no, gli piace Magnussen
  17. Forse di tutta l'auto era la parte che anch'io preferivo. Ciò che non sopportavo era il posteriore anonimo e il parafango anteriore che di tre quarti posteriore mi sembra abnorme e sgraziato.
  18. Io a Massa gli voglio bene, ma se accetta di farsi ricicciare dal suo manager ancora per un altro anno è un pagliaccio. E' vero che non l'ha deciso lui il suo ritiro, però quando vieni congedato per ben due volte dovrebbe essere anche il tuo amor proprio a farti desistere da tentazioni strane. Con tutti i campionati che ci sono al mondo, a ruote coperte, scoperte, dove uno della sua età sarebbe considerato quasi un rookie, e dove potrebbe anche fare un bel figurino, che senso ha intignare con una Formula 1 piena di neopatentati che ti mangiano in testa? Quanto a Sirotkin, qui siamo proprio al livello di Yuji Ide o Karun Chandok, delle pippe che proprio non ce facevano e venivano spinte dai loro sponsor oltre ogni decenza, salvo poi uscire dalla giostra dopo tre gare per palese inadeguatezza, o perchè a momenti si ammazzavano. Già anni fa era praticamente in Sauber, poi all'ultimo l'hanno rimesso nella custodia.
  19. Ma pensassero a farne vincere almeno una.
  20. Esteticamente non mi fa impazzire, ma giusto perché sono innamorato delle Lancia della generazione prima. Poi da lancista non posso non subirne il fascino. Tra l'altro un mio amico che ha guidato una Flavia convertibile mi ha detto che è rimasto stupefatto dalla guida, perché sembra di portare un'auto attuale. Vibrazioni zero, comfort assoluto. Ed è uno che ne guida parecchie di auto d'epoca perché lavora nel ramo.
  21. Un po' di roba immortalata ultimamente. Purtroppo la minima parte di quelle che incontro, e che sfuggono al mio obiettivo. Y10 GT Una rara AX 4X4 E infine le mie preferite...
  22. Verde, però non mi ricordo quale delle 32 tonalità disponibili.
  23. Pur con le sue contraddizioni, i suoi compromessi, il suo intento di scioccare più che di farsi ammirare, sarebbe un'auto perfetta per lo scopo. Se non fosse una Lamborghini. Non voglio partire con la tiritera di come faceva le auto Ferruccio, perché sarebbe un discorso nostalgico fino all'anacronismo. Però certi limiti non dovevano essere valicati: su tutti, la stretta derivazione meccanica da altre auto con ambizioni totalmente diverse. I tedeschi non si sono mai fatti troppi scrupoli con le condivisioni estreme, direi che rientra pure nella loro visione fortemente pragmatica delle cose. Ma allora prendiamo definitivamente atto che Ferrari è un altro mondo. E se se ne usciranno anche loro con il loro bel cassone (succederà, succederà...) daranno ai rivali di Sankt-Agatbourg una o due lezioni su come preservare l'esclusività del marchio. Perfino per un prodotto di fascia inferiore, e a mio parere non irresistibile, come Levante, si è scelta la strada della base non condivisa con gli altri suvvoni del gruppo*. *Anche se mi piacerebbe sapere con esattezza se il passaggio dalla base GC a quella Ghibli fosse dovuto a ragioni squisitamente di dna, o se il primo pianale fosse palesemente inadeguato.
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