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Cosa difficilisima i restyling: inserire in maniera indolore gli stilemi nuovi su una linea antecedente quasi sempre dà un effetto "posticcio". Magari la resa complessiva è anche gradevole, ma generalmente più pesante del concetto originario. C'è da dire che tra ristilizzare e lasciar invecchiare sono sempre a favore della prima, salvo in casi rarissimi di modelli instant classic (la classica 500, o la Golf IV tanto per dirne due). Senza contare che esistono anche restyling assolutamente impeccabili. Bravi in Porsche che investono continuamente sui modelli.
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Anzi, è proprio uno spreco. @1happydream penso di non inventare nulla se dico che Verstappen, da quando corre in Formula 1, e specialmente in un top team, alterna significative prodezze ad azioni molto discutibili. Direi che ha lo stesso difetto di Rosberg: quando sta per essere superato ha la tendenza a buttare fuori l'avversario...
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Se dovessi rispettare alla lettera il tema della discussione, e cioè gli interni più belli di sempre, avrei un bel daffare. Mi limiterò quindi, come la maggior parte di voi, a mettere i B-side, quegli interni che senza pretesa di stilare classifiche assolute hanno colpito negli anni la nostra attenzione. Quindi, in ordine sparso e senza pretese di completezza: avuta, Higline Plus. Interni sportivi, bellissimi e come nuovi anche alla fine. Auto non da attaccare alla parete, la 75, ma interni "jaguareggianti" veramente belli per il periodo e il segmento di riferimento. Quegli sportellini in alcantara... I primi che mi sono venuti in mente.
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Sempre detto: Ricciardo è il pilota che per stile mi ricorda di più Alonso. Intelligenza pura, unita ovviamente a un congruo manico. Se c'era non una, ma mezza, possibilità di artigliare un podio, Alonso con le sue varie F150, F138 si poteva star certi che piazzava il colpo. Verstappen pian pianino le sta pagando tutte. Raikkonen è la seconda volta di fila che taglia il traguardo davanti a Bottas (non esattamente una cosa di cui vantarsi coi propri nipoti, ma pur sempre un miglioramento rispetto alla media), ma è troppo sbadato. Ma come si fa a cadere sulle bandiere gialle? E' la prima volta che corre in Formula 1? La gente trova buffi i suoi team radio in cui dice "ma come? Bottas è primo? Credevo di averlo dietro". A me inquietano, sono un po' il sintomo dello spirito con cui affronta le gare. Dategli una macchina da mezza classifica, paga bassa ma puntuale, un contratto da prima guida, e vedi come ricomincia a fare il bulletto e a correre sul serio. Bottas... dopo il doppio sorpasso che ha rimediato sul Kemmel lo chiamerò Zontas. Strano per lui, che è sempre il mago delle ripartenze. Hamilton ormai definitivamente in versione canaglia, dentro e fuori dalla pista. Se la rispostina acida a Vettel dietro le quinte è il più classico dei "colpi bassi" da spogliatoio, tutti i magheggi che ha fatto all'uscita della safety car prima di ripartire denotano la sua inveterata tendenza al cazzeggio gratuito. Si vincono i mondiali anche così, niente da dire. Vettel c'è cascato a Baku e gli ha regalato 13 punti in meno di distacco in classifica. Certo, così facendo potrà anche vincere altri sette mondiali, ma non sarà mai popolare come il suo idolo Ayrton Senna. Riflessione molto terra-terra: ma se sulle piste sfavorevoli la Mercedes perde abbastanza rovinosamente come in Ungheria, e su quelle favorevoli vince con appena due secondi di margine, allora la Ferrari ha veramente qualche chance iridata. Al momento rimango pessimista su questa ipotesi, ma c'è anche da guardare ai fatti: la Mercedes è un fulmine, ma l'era delle 45 doppiette consecutive in qualifica e delle 92 in gara è terminata. Da Monza in poi si darà fuoco alle munizioni, e vederemo una volta per tutte chi ha più cartucce da sparare. Spezzo una lancia a favore di Vettel: adesso posso finalmente giudicarlo, se non il più forte di tutti, almeno un campione completo. Forte non solo quando è davanti ma anche quando è dietro. L'anno scorso non lo avrei detto. E' vero che i contratti sono fatti per essere strappati, ma se tra lui e la Ferrari fila liscio per tutto il triennio, bye bye Hamilton "voglio finire la carriera in rosso".
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Ah beh certo, il paragone non lo facevo coi Diesel attuali ma con le succitate 524td e 250, che all'epoca trovavo più piacevoli come sonorità. Peraltro il Sofim compensava con il tipico fischio, potentissimo, della turbina KKK
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Ho guidato recentemente una Thema 2.4 TD prima serie. Dando per scontati i limiti dei Diesel a precamera turbocompressi di quel periodo, mi sono stupito per la brillantezza e la corposità del motore, aiutate anche dalla leggerezza del corpo vettura. Come rovescio della medaglia, sicuramente il comfort quasi nullo: rumorosità sempre ben presente, vibrazioni al minimo e timbro proprio da trattore. D'altronde il buon vecchio Sofim 8144 era di fatto il motore del Fiat Ducato...
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Adesso si entra nella fase calda, dove ogni minimo errore costerà carissimo. Ora sì, si vedrà l'artiglieria pesante quanto a sviluppi. Spa e Monza salvo eventi straordinari saranno due battute d'arresto, la speranza è di limitare i danni e non fare cazzate. Prevedo che Hamilton si riporterà a pari punti, se non addirittura poco sopra Vettel. Essenziale il ruolo di Bottas, solo lui può darci una mano. Se il suo muretto non interferisce. Singapore è la terza pista "in cassaforte" (dopo Monaco e Budapest). Qui è necessaria la doppietta. Dopo sarà veramente dura, sono tutte gare dove la Mercedes con più o meno sforzo può imporsi. La Malesia un tempo era favorevole alle Ferrari, ma essendo cambiata radicalmente la Ferrari non ci si può più scommettere, con quei due rettilinei poi... Temo una saccagnata pazzesca in Usa e Messico, una certa equivalenza in Brasile e una chance a Yas Marina. Giappone grande incognita.
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Per quanto riguarda Alonso in Ferrari con me sfondi una porta aperta. Ma gli giro anche l'ingaggio di Vettel, soldi ben spesi.
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@pennellotref, ma allora mettiamo l'ipotesi che Vettelino dica un anno prendere o lasciare, tu che faresti? Considerando che tutti i top driver tranne uno che adesso guida un cesso a pedali sono già saldamente accasati? Avrebbe senso privarsi dei suoi servigi, sia pure per un solo anno? Ho dato un'occhiata a Maps per curiosità, hanno già raso al suolo la vecchia GeS accanto al circuito di Fiorano
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Marchionne da quanto ci è dato sapere (poco) spinge per un rinnovo triennale, e non c'è ragione per cui non dovrebbe farlo, visti i risultati che sta conseguendo il team nel suo complesso. Se la proposta irrevocabile di Vettel fosse invece di un anno solo, come reagirebbe Marchionne può saperlo solo lui. Se IO fossi nei suoi panni, accetterei un rinnovo siffatto, di modo che, verso maggio-giugno 2018, o il rapporto prosegue proficuamente per ambo le parti e si proroga il contratto, oppure tanti saluti, punterei a portare a casa Ricciardo o Hamilton. Francamente non vedo la ragione di dare il benservito a Vettel se s'impunta sul contratto annuale, se non motivi di "orgoglio". Non è la durata del contratto che fa la fedeltà del pilota, se il rapporto si guasta non sarà un contratto a tenerlo unito. OPPURE... non rinnovo Vettel e mi riprendo Alonso già dal 2018. Ma questa soluzione è tanto romantica quanto illogica.
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Sì, l'ho vista nel 2014, era ancora in costruzione ma faceva già paura. Allora, io sono dell'idea che se Vettel (come personalmente credo) rinnoverà per altri 3 anni, si assicurerà una eccellente maturità agonistica in termini di prestigio e risultati, e la Ferrari manterrà a sè un quadricampione. Ma dato che (stando sempre ai pettegolezzi, di certezze qui ce ne sono zero) è Vettel a voler rinnovare per un solo anno, ripeto che non sarà la Ferrari a rimetterci da questa scelta, vista la quantità di risorse economiche e di possibili sostituti, e la desiderabilità del sedile. Su Vettel devo dire che raramente l'ho visto così in palla, ma non è insostituibile. Schumacher sì, lo era.
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Vattel farebbe benissimo, come si dice stia infatti facendo, a chiedere il rinnovo per un solo anno. E' un professionista, deve curare prima di tutto i suoi interessi, per il 2019 attualmente tutti i top driver sono liberi, è giusto che anche lui si tenga pronto per le danze, non è affatto detto che questo sia uno svantaggio per la Ferrari. Il biondino al momento non sta facendo rimpiangere Alonso, ma il mercato è pieno di gente che potrebbe rimpiazzarlo alla grande, a partire da doctor OZ Così Verstappen diventerebbe la prima guida in Red Bull. Fossi in Marchionne (sì lo so, è un bel gioco, e sembra anche facile ) darei carta bianca a Seb, e mi terrei aperte le strade con i tre piloti che per le loro caratteristiche e la loro condizione attuale lo potrebbero rimpiazzare: zio Gino (che anagraficamente è ormai nel senato della Formula 1), Ricciardo e Alonso, quest'ultimo certamente non come soluzione a lungo termine. Vediamo che ci combina sto Vettel. A quanto avevo capito voleva emulare Schumi e divantare il nuovo profeta della Ferrari, ma se preferisce andare in Mercedes, oh, nessuno lo tratterrà con le catene.
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Dopo Budapest, Bottas ha l'89,89% dei punti di Hamilton (188 a 169). Per caso nel contratto c'è scritto se valgono o no i decimali?
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@ivan306 io al posto tuo l'avrei già cambiata da tempo. Ma sono uno che non vuole assolutamente rogne con la macchina. Se le tue finanze ti consentono di comprarne una nuova dello stesso livello o quasi, liberati di quest'auto nata male.
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Gino sono anni che lancia messaggi subliminali in quella direzione (Maranello).
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Valuta la tua propensione ad "arrangiarti" in caso di avaria. Quest'auto ti ha dato molte grane. Se rimanere di nuovo per strada, o il timore che possa capitare, è un sacrificio troppo grosso, permutala con un'altra auto. Spremi tutto quello che puoi sul prezzo della sostituta così compensi un po' la quotazione bassa. Se invece - tutto sommato - in caso di panne ti arrangi, e la perdita di tempo conseguente non ti crea problemi insormontabili (es. appuntamenti di lavoro che saltano), prova a tenertela. Di certo l'acquisto di un'auto nuova è una spesa maggiore rispetto a riparare la tua. P.S.: il guasto al termoventilatore del clima che problemi specifici ti dava?
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Caso Verstappen: io invece trovo "severa ma giusta" la penalità. L'ha fatta franca altre dieci volte, diciamo che adesso siamo pari e patta. Proprio l'anno scorso ha rovinato la gara a Raikkonen, su quella stessa curva, coi suoi zig-zag d'autore. 1) Capirei, a stento, se fosse stata una di quelle curve dove passa una sola macchina, e si fa alla "boia chi molla", uno entra e l'altro o frena o va fuori. Ma la curva 2 dell'Hungaroring è il classico curvone dove si può tranquillamente superare, e infatti il 50% dei sorpassi avviene lì. Questo implica che il Nostro andava ben oltre le sue possibilità, e incurante delle conseguenze, magari col retropensiero che chi è all'esterno ha sempre la peggio. Ci mancherebbe pure che l'avesse fatto di proposito. Come ha detto Ricciardo via radio, è un "sore loser", uno che non sa perdere. Pur di non farsi sopravanzare dal compagno di squadra ha avuto il classico blackout di lucidità che avviene a chi rosica. 2) Ricciardo aveva mezza macchina davanti e una velocità maggiore. Vedi sopra: dote di un pilota dal sangue freddo è proprio capire al volo quando tenere giù e quando pensare a finire la gara. 3) Era il suo compagno di squadra. Ragione in più per tenersi lontano dai casini. Appena fu promosso in Red Bull in molti dissero "e mò so' cacchi per Ricciardo" specie dopo la sua fortunosa vittoria in Spagna. Poi come al solito il tempo è galantuomo. Ricciardo ha gestito benissimo quel momento di pressione alle stelle, incassando da signore pure qualche sverniciata di quelle pesanti. Ha continuato a guidare, a usare la sua grande intelligenza tattica (in questo mi ricorda un botto Alonso) e la pressione, forte, adesso la sta mettendo lui a Verstappen. Questione MERCEDES. Davvero non sopporto più questa ipocrisia fintosportiva delle varie Mercedes, Red Bull & c. E' dall'inizio dell'anno che dicono a Bottas di cavarsi dalle scatole, e adesso per un terzo posto vogliono passare da Pierre de Coubertin. Voglio vedere se facevano lo stesso con una vittoria. Ma soprattutto non si regge l'ipocrisia attorno ai giochi di squadra: ci sono sempre stati, sempre ci saranno, sono nel pieno diritto del team che paga congrui ingaggi ai piloti, e quando hanno provato a bandirli si è visto che bastava giocare coi pit stop per aggirarli, oppure far modificare al pilota le mappe motore per scongiurare fantomatici guasti. Jean Todt nel 2002 fece una porcata con Barrichello, perché fu un ordine totalmente superfluo visti i rapporti di forza di quella stagione. Ma resta solo un fatto moralmente disdicevole, non una violazione. Se Schumacher quell'anno avesse vinto grazie a quei 4 puntarelli, voglio vedere chi se ne sarebbe lamentato (tifosi avversari a parte).
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Al momento siamo senza like, ma vi quoto in pieno. Dal mio pdv, gara da zero sorpassi ma comunque prodiga di emozioni e tensioni. FERRARI: la quasi perfezione. Il quasi è dovuto allo sterzo di Vettel, un inconveniente su un'altra pista avrebbe rovinato tutto. Per il resto macchina impeccabile, Vettel ha fatto il suo, ma lo splendido è stato Raikkonen: tranne forse un piccolo "lungo" a una curva, ha guidato con una concentrazione totale, gestendo distacco con quello davanti, distacco con quello dietro, temperature, pneumatici, freni senza sbagliare nulla. Ma la bellezza della sua gara è cominciata al primo giro: partenza impeccabile e ritmo sempre paragonabile a Vettel, mentre dietro annaspavano disturbati dalle scie. E poi ci sono le doti umane: questa era una vittoria servita su un piatto d'argento, un fenomenale colpo di culo dopo una opprimente striscia di sfighe (cercate o subite). Siamo franchi: in questo modo si è comprato il rinnovo per il prossimo anno, evidentemente è la cosa che gli preme di più. Ma ieri, rispetto ad altre occasioni, non ho visto la mezza pippa che arranca dietro al campione, ma il Villeneuve che copre le spalle a Scheckter e gli fa vincere la gara. Sarà un caso, ma sul podio era più esaltato e loquace del solito. Forse perché per la prima volta da tanto tempo ha vissuto la sensazione che si prova a essere veramente il vincitore (non importa se morale) della gara. Chapeau. MERCEDES: gara di contenimento danni, e così è stato, anche grazie ad errori altrui. Una Silverstone a ruoli invertiti. Dopo un avvicinamento di forza alla coppia di testa, Hamilton non è mai riuscito a scendere stabilmente sotto il secondo di distacco, pena indicibili scompensi alla guidabilità della macchina. Bottas era ancor più in affanno. MINZIONE d'onore a Hamilton, che ha salvato la faccia a tutto il team con il gesto, indubbiamente sportivo e disinteressato, di restituire la posizione a Bottas, umiliato dall'ennesima richiesta di dare strada, tanto da farsi da parte nel più plateale dei modi e mollare decisamente il ritmo in preda a tangibile frustrazione. Antonio Lupo nel dopogara ha fatto il figo vantandosi dei profondi valori Mercedes e dicendosi pronto a sacrificare anche un mondiale, se serve a mantenere il loro stato di purezza. Peccato fosse stato visto poco prima imprecare e tirar pugni quando Bottas ha ottenuto il terzo posto. A pagliacciiii. RED BULL: e adesso mi sfogo un po' sulla mia preda preferita, scusate se ripeto le stesse cose da circa due anni. Questo piccolo cialtrone impunito, questo bulletto brufoloso a cui la natura ha fatto un dono (la velocità) e ne ha negato un altro (l'intelligenza). Dopo aver rovinato gare a metà dei piloti iscritti al campionato di Formula 1, ieri ha finalmente infierito sul suo compagno di squadra, l'unico che gli ha sempre tenuto testa con la calma del killer, soccombendo senza inutili ostruzioni quelle poche volte che ne aveva di meno, e castigandolo brutalmente in tutte le altre. La partenza di ieri è stata sintomatica: il primo è partito a razzo (onore al merito) schivando due possibili collisioni pur di mettere l'alettone davanti, il secondo è arrivato alla curva 1 guardingo e lontano dai casini, ha inforcato il tornante sfruttando l'autostrada che tutti gli altri gli avevano lasciato libera per la foga di staccare più tardi possibile, e si è trovato bello come il sole con mezza macchina davanti a Verstappen, pronto a sfoggiare un bello staccatone con sorpasso all'esterno in curva due. Poi si è visto com'è andata, solito sistema Verstappen: passo io costi quel che costi. Rovinata una gara in cui il team poteva fare tanti punti quanti non si sognava da tempo. ALONSO: i regali che ci si fa da soli sono sempre i più belli, e per i 36 si è tolto gli sfizi. Ormai è il nonno del circus, ma la sua guida è lo spaccato di un equilibrio psicofisico inarrivabile, un talento corroborato di anno in anno da maturità e saggezza, e temperato da una lucida e insaziabile fame. Per il 2018 bisogna vederlo dentro a una macchina seria, niente cazzi.
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Preferisco la Giulia Bburino, la versione specifica per il mercato anglosassone: gancio traino con palla da tennis di serie, paraspruzzi con scritta rossa "Cuore Sportivo", pomello cambio in finto legno vintage già scolorito sull'impugnatura, e protesi di braccio in legno con gomito flesso, fissata fuori dal finestrino anteriore sinistro per compensare la guida a destra.
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Mettono miscela al 3 o al 4%? OT: quanto al discorso Schumacher uomo squadra / Alonso solito stronzo, se tralasciamo per un attimo il fatto che Schumi è il più grande di tutti, avrei diverse cose da dire. Prima di tutto che un pilota non deve essere per forza un padre, ma è un professionista che sale su una monoposto (rischiando anche la cotenna) e si aspetta che l'auto vada quanto promesso, così come deve far lui. Se poi uno è più temperante e un altro più intransigente, sono particolari secondari, o almeno dovrebbero esserlo. Il suo lavoro non è motivare la squadra ma guidare al meglio delle sue possibilità, far guadagnare punti iridati e fornire buone indicazioni ai tecnici. Alonso di sicuro non è tra i personaggi più facili caratterialmente, d'altronde neanche la "sua" Ferrari era la Ferrari di Schumi. Perdere un mondiale come è successo nel 2010, ma anche nel 2012, ti lascia un segno indelebile. Ma ricordo anche un Alonso sempre molto presente a Maranello, elogiativo verso la squadra, e che, ad esempio, nel 2010 in prova ruppe il telaio della macchina, e dovendo partire dal fondo scrisse una lettera di scuse indirizzata ad ognuno dei suoi meccanici.
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Che tedio quest'auto... GSi o non GSi.
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In Inghilterra la debacle è stata comunque prevalentemente strategica. Ovvio: errori commessi per cercare di rimediare a un'inferiorità tecnica. Ma sul reparto gomme sono stati commessi gravi sbagli: 1- le prove del venerdì e le proiezioni della Pirelli non permettevano di prevedere che quel tipo di gomma avrebbe retto solo tot giri? 2- anche non fosse stato un evento prevedibile a priori (che due macchine su due avrebbero forato) a posteriori lo era eccome: dopo che Vettel è stato superato da Bottas, ha perso dai due ai tre secondi al giro. Quelle gomme erano logore oltre ogni dire, si vedeva a occhio nudo, figuriamoci guidarci. 3 - Dalle immagini che ho visto, il fuoripista di Vettel con la gomma già dechappata è avvenuto abbondantemente prima della corsia d'ingresso in corsia box. Perché diamine non è rientrato subito, e si è fatto un intero altro giro con le quattro frecce? 4 - Con Vettel è andata così anche perché il cambio gomme anticipato serviva per togliersi quel paracarro di Verstappen, ma Raikkonen stava facendo la sua corsa, non doveva guardarsi le spalle da nessuno e poteva impostare la sua strategia su quella di Hamilton, che è arrivato al traguardo sano e fresco come una rosa. Sghignazziamo quando quelli della Mercedes fanno errori di valutazione sotto pressione, ma questa è stata una figura da peracottari, e molto dannosa.
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