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giorgio

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  1. Da quanto mi ha riferito un operaio di Cassino, giovedì 2 dicembre sono state prodotte le ultime Croma, verranno immatricolate tutte entro il 31 dicembre visto che sono Euro 4! Un saluto ad un'auto che per una linea poco apprezzata non avuto successo, ma che nella sostanza e concretezza poteva dare molto!
  2. non penso, perchè il pratola serra sta su gt ed è 1747cc... ce l'ho sulla mia 156ts.
  3. Il piano italo-indiano per salvare Termini - Pronti a partire nel 2011 (Il Giornale 31.01.2010) Il futuro dello stabilimento siciliano. Ecco il documento dell’imprenditore Cimino ai tecnici di Scajola Nascerà un hub dell’auto elettrica. Assunzione per gli ex operai Fiat Investimenti per 930 milioni di euro, che prevedono interventi da parte dello Stato (480 milioni) e della Regione Siciliana (altri 280 milioni); riassorbimento della manodopera in carico alla Fiat (circa 1.400 addetti) e creazione di ulteriori 2mila posti attraverso la rete di infrastrutture che nascerebbe nell’isola; da 30 a 60mila automobili elettriche, funzionanti a ricarica solare, prodotte ogni anno e distribuite, oltre che sul territorio e i suoi arcipelaghi, anche nel bacino del Mediterraneo e nel Sud Europa. Termini Imerese, nei piani dell’imprenditore e finanziere Simone Cimino, ha tutte le potenzialità per trasformarsi in un grande hub della mobilità, rifornendo di veicoli ecologici non soltanto la Sicilia e le sue piccole isole, ma anche i Paesi del Nord Africa fino alla Turchia, nonché Francia, Spagna e la stessa Italia, tutte aree nelle quali il problema della qualità dell’aria è più che mai all’ordine del giorno. Il Giornale è entrato in possesso del documento che Cimino, presidente e amministratore delegato del fondo di private equity Cape Natixis, ha presentato a Giuseppe Tripoli, il capo della task force creata dal ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, con il mandato di occuparsi del futuro del polo industriale palermitano. Allo stato attuale, quella di Cimino e dei suoi soci, tra cui il gruppo indiano Reva, è l’unico soggetto a essere uscito allo scoperto con un piano dettagliato e a dichiararsi pronto a subentrare alla gestione Fiat. Gli altri candidati (5 o 6 secondo Scajola) si conosceranno il 5 febbraio, data del nuovo incontro al ministero con la Fiat e le parti sociali. A essersi tirati fuori sarebbero l’imprenditore torinese Gian Mario Rossignolo, occupato a rilanciare Pininfarina e de Tomaso, e il gruppo Ikea. Tra gli altri nomi fatti in questi giorni, quelli di un fondo cinese e di un altro legato a General Electric. L’architetto Massimiliano Fuksas sarebbe invece interessato a trasformare i capannoni di Termini Imerese in una cittadella del cinema. Il progetto di Cimino, all’esame dei tecnici dello Sviluppo economico, è ambizioso e circostanziato. La manifestazione d’interesse pone come soggetto al centro dell’operazione il fondo Cape, partecipato dalla stessa Regione Siciliana, da Cape Live, Unicredit, Natixis e Fondo europeo degli investimenti. Tre le iniziative imprenditoriali previste: sviluppo e produzione di mezzi di trasporto elettrici a due e quattro ruote; sviluppo e produzione di sistemi e soluzioni di mobilità solare; costruzione e gestione di una rete per la produzione e la raccolta di energie rinnovabili. Il piano punta su Termini Imerese, ma se la trattativa fallisse sarebbe pronta una soluzione B con il trasferimento dell’iniziativa nel vicino distretto dell’elettronica di Catania. Tassello fondamentale per l’iniziativa «Sunny car in a Sunny Region» è l’accordo stretto da Cimino con il gruppo indiano Reva con la conseguente nascita di «Cape Reva Azienda Automobilistica» che, a fronte di un investimento in due fasi per 400 milioni, produrrà da 30mila a 60mila vetture elettriche l’anno, attingendo dalla gamma di modelli indiana. Si chiama invece «Sunny Car Mobility Solutions Company» (130 milioni da investire) la società pronta a occuparsi dei sistemi di accumulo ed erogazione di energia solare. Altri 400 milioni, da impiegare in quattro fasi diverse, serviranno invece per avviare la «Charging Infrastructure Company» il cui ruolo è quello di creare 2mila «Solar stations» in aree urbane ed extraurbane in Sicilia. Nel piano Cimino ognuna di queste realtà si impegna ad assorbire manodopera»: 1.000 unità ex Fiat la prima, 400 addetti la seconda (tutti ex Fiat da riqualificare) e 2.000 la terza, in quattro momenti diversi. Il totale dei posti messi a preventivo ammonta così a 3.400-3.500, «con un rapporto tra investimento e occupato di circa 267mila euro per occupato, uno dei più bassi che si possano immaginare oggi nell’industria (nel caso St Sharp si parla di 320 milioni di contributi a fondo perduto per poche centinaia di nuovi occupati)». Innovativo è anche il sistema di ricarica pensato da Cimino. Visto che è il costo della batteria a incidere sul prezzo finale dell’auto (da 7.500 fino a 40mila euro per il top di gamma), Cape intende adottare una sorta di Ricaricard: l’utente acquista solo il veicolo e non la batteria, che si ricarica presso le Solar stations con la speciale carta munita di chip. Per la metà del 2011 Cimino assicura di poter già avviare la produzione di veicoli. Dalle parole, se per l’iniziativa dovesse accendersi il semaforo verde, bisognerà solo passare ai fatti. Il piano italo-indiano per salvare Termini Pronti a partire nel 2011 - Economia - ilGiornale.it del 31-01-2010
  4. A proposito di cerchi per la giulietta... poco fa ne ho vista una in manovra che dietro montava cerchi tipo 159 Sport, ma da 16"... 159 Sport:
  5. 10 DOMANDE A... SISTINO (FIAT) (QUATTRORUOTE) Lorenzo Sistino, capo del marchio Fiat, risponde alle domande dei nostri navigatori sul fascicolo di "Quattroruote" di febbraio. Qui trovate il testo integrale dell'intervista. Non crede che i prezzi di listino siano superati come punto di riferimento per il mercato? (Carlo Andreatta - Gargnano, Brescia) I prezzi di listino rappresentano un obbligo di legge per qualsiasi azienda che produca beni o servizi. Come tutti i produttori di autovetture (ma come avviene anche nella maggioranza degli altri settori merceologici), Fiat offre i propri prodotti con prezzi al pubblico diversi dai prezzi di listino in funzione delle politiche commerciali che di volta in volta si rendono necessarie in funzione dello scenario competitivo. I prezzi di listino costituiscono un riferimento per il mercato, ma certamente non l'unico. Personalmente sono d'accordo con lei che talvolta sono poco rappresentativi soprattutto quando intervengono anche altre forme di incentivazione quali ad esempio la rottamazione governativa. Non pensa che la rete di distributori per il metano debba essere rafforzata, specie in Sicilia dove abito, visto l'incremento del parco circolante a seguito degli incentivi? (Francesco Corrao - Palermo) Sappiamo che la rete distributiva del metano è ancora carente, soprattutto se paragonata al numero sempre crescente di vetture a metano in circolazione. Fiat è da tempo impegnata in prima linea nel promuovere tutte le idee e le iniziative che vanno a favore di un ulteriore sviluppo della rete distributiva. Inoltre, anche presso le istituzioni sia nazionali che locali la sensibilità e l'attenzione su questo tema sta crescendo velocemente sull'onda dei benefici economici ed ecologici che lo sviluppo del metano comporta per i clienti e per la società. Spinta dal crescente favore per questa alimentazione, solo nell'ultimo anno la rete distributiva è cresciuta del 10% con oltre 60 nuovi impianti aperti nel 2009, e sono oltre 80 quelli attualmente in fase di apertura. Tra questi, un nuovo impianto è previsto proprio a Palermo, nella sua città. Chiaramente non sono ancora abbastanza, ma questa crescita è un segno che siamo sulla strada giusta. In ogni caso, tutte le auto Fiat Natural Power sono bifuel. Ciò significa non solo autonomia record grazie al doppio serbatoio benzina-metano, ma anche massima indipendenza e libertà di movimento: se non si trova subito il distributore si può tranquillamente proseguire a benzina. Come mai Fiat sembra totalmente fuori dal mondo dell'auto elettrica, mentre gli altri produttori ci stanno lavorando? (Antonio Formato - Roma) Fiat crede che non esista un'unica soluzione per la mobilità sostenibile, ma una combinazione di tecnologie convenzionali e alternative legate anche alle caratteristiche dell'area in termini geografici, economici e di disponibilità dei combustibili. L'approccio tecnologico di Fiat rispecchia questa consapevolezza e comprende quindi sia il miglioramento delle caratteristiche di ecocompatibilità dei propulsori convenzionali, sia lo sviluppo di sistemi di trazione alternativi. Anche Fiat, quindi, come tutti i costruttori, sta valutando con estrema attenzione tutte le possibilità tecniche e commerciali per arrivare rapidamente all'auto elettrica, ma la carenza delle infrastrutture, il problema della ricarica e della sostituzione delle batterie e i costi ancora troppo elevati costituiscono al momento barriere importanti alla sua rapida diffusione. Per questo motivo - e perché proporre ai clienti soluzioni realmente accessibili e convenienti fa parte della nostra vocazione - fino a oggi abbiamo scelto di comunicare e promuovere altre soluzioni più concrete e disponibili fin da subito, come ad esempio il metano. A quando un'ibrida Fiat? (Fabio Puzzanghera - Genova) Vale lo stesso discorso fatto per le auto elettriche: Fiat sta monitorando strettamente le evoluzioni ed è direttamente impegnata nella ricerca sul campo. Non sarebbe ora di riproporre grosse berline o, meglio ancora, monovolume e cross wagon con marchio Fiat adatte a famiglie numerose? (Enrico Ghignone - Torino) Le famiglie rappresentano un target verso cui Fiat ha da sempre rivolto il proprio interesse e la propria attenzione. Fiat propone infatti diverse interpretazioni della vettura per famiglia dal "free space" Qubo, una vettura capace di soddisfare le più diverse esigenze di mobilità, al nuovo Doblò, il "Family Space" appena presentato che verrà commercializzato anche nella versione sette posti. Inoltre, le sinergie derivanti dal recente accordo con Chrysler permetteranno anche a Fiat di rafforzare anche la propria offerta nei segmenti alti, con vetture specificatamente dedicate al tempo libero e adatte alle esigenze di famiglie moderne e numerose. Per quanto riguarda invece le grosse berline tre volumi, il discorso è un po' più complesso: si tratta di un mercato in cui Fiat non ha una grande storia, ed è un mercato attualmente in forte contrazione che non stiamo presidiando con il marchio Fiat, ma che potrà eventualmente diventare interessante per gli altri brand del Gruppo. Qual è la differenza in termini qualitativi tra un'auto costruita in Polonia e una prodotta in uno stabilimento italiano? (Stefano Angiuello - Mentana, Roma e Luca Pirozzi - Napoli) Il livello qualitativo del prodotto auto nasce dalla combinazione di diversi fattori: solidità del progetto, qualità dei componenti ed eccellenza dei processi produttivi interni. In particolare, per rispondere alla sua domanda, non esistono differenze negli standard qualitativi applicati nei nostri stabilimenti, la cui gestione è seguita con gli stessi metodi e il medesimo rigore, indipendentemente dalla collocazione geografica. A questo riguardo il Gruppo Fiat già da diversi anni adotta il World Class Manufacturing, un sistema di produzione finalizzato al miglioramento e alla standardizzazione dei metodi e dei processi produttivi mirato ad allineare il gruppo agli standard della miglior concorrenza. Un programma esteso a tutti i siti produttivi del Gruppo Fiat, sia in Italia che all'estero, basato sul coinvolgimento degli operatori dello stabilimento. I risultati evidenziati da ricerche esterne che misurano a livello europeo il livello di soddisfazione del cliente legata alla qualità del prodotto ci stanno confermando che la strada intrapresa è quella giusta. Perché il Gruppo Fiat non adotta per tutte le sue autovetture il sedile posteriore scorrevole? (Flavio Frausin - Padova) Il sedile posteriore scorrevole rappresenta senza dubbio una soluzione molto utile soprattutto sulle vetture medio-piccole perché permette di modulare lo spazio in funzione delle esigenze dell'utente. Molte vetture Fiat come Panda e Idea, ma anche altre vetture del gruppo come Musa e Delta, offrono il sedile posteriore scorrevole come optional. La nostra scelta è di offrire il contenuto in modo mirato sulla base della missione del veicolo, preferendo naturalmente le vetture che hanno una destinazione d'uso maggiormente funzionale o che si rivolgono a clienti che apprezzano la possibilità di riconfigurare gli spazi interni. Perché abbandonare la geniale formula della Multipla, vera unica architettura d'interni su quattro ruote, per fare una banale monovolume 2+2+2? (Giuliano Anzuini - Monsummano Terme, Pistoia) Gli elevati costi di sviluppo e industrializzazione di un nuovo modello e l'attuale scenario di mercato impongono a tutti i costruttori di auto di utilizzare piattaforme comuni per diverse famiglie di modelli. Questa è la sola strada per poter sostenere gli investimenti necessari e garantire al cliente un'offerta di prodotto competitiva. Questo implica che modelli come Multipla, con forti specificità a livello tecnico e progettuale, diventeranno sempre più difficili da sostenere per gli elevatissimi investimenti da ammortizzare su un solo modello. Questo però non significa rinunciare alla possibilità di offrire vetture con soluzioni tecniche intelligenti e innovative, in grado di interpretare in chiave moderna le nuove esigenze dei clienti. Non le pare che il nuovo restyling della Grande Punto abbia aggiunto invece di togliere e quindi abbia appesantito invece di rendere le linee più armoniche e filanti? (Gabriele Tovani - Lucca) Sono proprio i restyling a stimolare maggiormente la discussione sui particolari. Cambiando meno cose rispetto alla creazione di un modello tutto nuovo, naturalmente si tende a concentrasi sulle differenze. In un certo senso, si tende a discutere sulle divergenze rispetto all'estetica precedente, ormai riconosciuta come quella consolidata e per certi versi "codificata". Per quanto riguarda la Punto Evo abbiamo spostato il logo Fiat, dall'interno della calandra superiore a una posizione corrispondente al taglio del cofano per dargli maggiore importanza. Inoltre gli interventi sui gruppi ottici e i nuovi parafanghi hanno l'obiettivo di aumentare la percezione di spaziosità della vettura. Non va poi dimenticato che gli interventi principali su Punto Evo non sono avvenuti all'esterno ma all'interno - profondamente rinnovato e decisamente arricchito - e soprattutto sotto il cofano, con la nuova tecnologia dei diesel Multijet di seconda generazione, dei i nuovi motori benzina MultiAir e con l'introduzione del nuovo sistema stop & start su tutti i nuovi motori Euro 5. Non pensa che vi siano carenze sul piano del design per quanto concerne Fiat? Fate dei panel test al riguardo? (Giacomo Graviani - Milano e Paolo Troise - Milano) È stata proprio la Fiat, di recente, a dimostrare una grande vivacità nel creare nuovi archetipi estetici e di prodotto, che si sono imposti nei segmenti di riferimento come veri e propri riferimenti nell'attuale vastissimo panorama automobilistico (la 500 è l'esempio più recente). Questo perché secondo Fiat "fare design" automobilistico significa innanzitutto creare dei nuovi concetti, inventare dei prodotti che prima non esistevano o reinventare la spirito di quelli esistenti. Lo stile è infatti la motivazione d'acquisto più importante per qualsiasi tipo di vettura. Qualità, dotazioni e sicurezza oggi sono ormai diventati dei pre-requisiti: la differenza la fanno soprattutto lo stile, le prestazioni e la riconoscibilità del veicolo nelle strade. La forza che hanno vetture di grande successo come Panda, 500 o Grande Punto, è proprio basata sulla capacità di introdurre e imporre soluzioni uniche. Questo fa dello stile di Fiat oggi un punto di forza del marchio, ma soprattutto - ed è ciò che conta di più - è un punto di grande soddisfazione anche per i nostri clienti in Italia e all'estero. Questo è dovuto anche al rigore e alla profondità con cui analizziamo le opinioni dei nostri clienti potenziali. Gli incontri con la clientela avvengono infatti regolarmente, dalle prime fasi di generazione dei concept di stile fino alla validazione del prodotto finito (sia per quanto riguarda gli esterni che gli interni). Bisogna però tenere presente che un'automobile ha un ciclo di vita di diversi anni (a cui va aggiunto il tempo per lo sviluppo e la realizzazione). Per questi motivo non basta raccogliere le opinioni dei clienti potenziali al momento di valutare le maquette di stile, ma bisogna saperle interpretare guardando al futuro e anticipando le tendenze con una buona base di esperienza, intuizione e coraggio. Intervista esclusiva - 10 DOMANDE A... SISTINO (FIAT) - News - Quattroruote Se c'è il topic, cancellate questo...
  6. Penso si tratti appunto di modifiche alla carrozzeria e forse qualche modifica che la integri di più come condivisione con delta e giulietta.
  7. Qualche giorno fa mi hanno detto che ci saranno verso fine anno modifiche "tecnologiche e di struttura, così come previsto dal piano industriale" e confermata anche la fine produttiva della Croma. Appena saprò di più, riporterò le notizie.
  8. Chissà... visto che hanno brunito i fari... ora faranno anche il MY2010 della Croma tanto sono gli stessi... e poi a Luglio la tolgono di mezzo.
  9. Credo che i MultiAir arriveranno con il Rest. più sostanzioso di Settembre/Ottobre 2010...
  10. Voci da Cassino dicono che per la Croma terminerà la produzione a Giugno/Luglio 2010... Secondo 4Ruote il 1.6 120cv di Idea è a Benzina.
  11. Sul sito CVD Fiat insieme alla Bravo è apparsa "Nuova Bravo".
  12. Pensate che stanno talmente in ritardo con la Giulietta che a Cassino in alcuni uffici dello stabilimento lavorano anche oggi e domani; e poi di nuovo dal 28... Anche poco fa ne sono passate diverse mezze nude (nonostante il freddo)... Bianca, Rossa e un nuovo Grigio, tipo stromboli ma sembra che tende all'opaco... in alternativa è "zozza" l'auto.
  13. Mi sembra che i fari fossero NON bruniti come tutte le altre che da mesi vedo camuffate. Avevano però il nastro nero che li contornava per "nascondere" un pò la forma.
  14. Allora: prima ho visto una Giulietta bianca parcheggiata senza camuffatura, aveva il nastro nero a coprire le nervature su fiancate e anteriore e posteriore; praticamente avanti avevano coperto il bianco all'interno dei fendi, la presa d'aria in pratica sembrava quella di Mito GTA! Non mi sono fermato perchè ero in macchina e andavo davvero di fretta. Che dire... filante e larga... ma direttamente... identifibabile come la sorella della Mito e figlia della 147. Aggressiva, ma allo stesso tempo "morbidosa"... così magari anche alle donne piacerà! Cerchio 16 simil 159 Progression, che diciamo già ci può stare, infatti pare che riempie abbastanza i passaruota. Nei prossimi giorni cerco di analizzarla meglio.
  15. 17.651 include l'ipt... 95cv 17.600 più l'ipt fa 17.751.
  16. Da notare che nell'articolo c'è scritto "DueCESSOsessanta cavalli"...
  17. A me hanno detto da 20.000... quindi il prezzo di attacco + o - è questo...
  18. Ma chissà... so solo che le vedo passare ogni giorno ormai insieme a delta e cosa strana anche la mito (tutte in carovana), è la prima volta che quì fanno test con vetture non prodotte a cassino... Un mio amico che lavora alla verniciatura mi ha detto che forse non gli danno la settimana di ferie a settembre proprio per via della milano.
  19. Sono iniziati da qualche giorno le prove su strada per le Delta con guida a destra...
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