https://sites.google.com/site/akenatonmotors2011/thebes-t
Sebastiano B. Brocchi e Giovanni Coss hanno lavorato per mesi alla concezione e al perfezionamento della Thebes-T, il primo modello Akenaton ad essere stato modellato in tre dimensioni; pensato per competere con le più potenti supercar ma rispettoso dell'ambiente, poichè alimentato da un motore elettrico. Una perla da circuito che, tuttavia, come ogni creazione del marchio dell'Ankh, non potrete guidare che nei vostri sogni...
Con Thebes-T, Akenaton Motors supera un nuovo traguardo dell'immaginazione, creando una gt eccezionale dal design più che mai spettacolare, brutale e aggressivo.
Il suo nome, unisce la parola "Thebes", nome di una fra le più importanti città dell'antico Egitto, alla lettera "T", che sta per "Tridimensionale" (trattandosi del primo modello del marchio realizzato in tre dimensioni): per intero, "Thebes-T" richiama l'inglese "the best" (il meglio). In effetti, la Thebes-T sembra riprendere ed evidenziare il meglio della tradizione del marchio Akenaton Motors, coniugando elementi futuristici ed altri liberamente ispirati ad arte e simboli dell'Egitto faraonico.
L'auto è bassa, filante, ben piantata su grandi ruote, l'abitacolo è proteso in avanti, come un atleta pronto per lo scatto. Il tutto è arricchito da diversi elementi di carattere sportivo, in fibra di carbonio, come gli spoiler e il grande alettone. La forma generale, così fluida, sinuosa e sensuale, ricorda il corpo di una sfinge. La calandra cromata ha una forma ispirata al disco solare alato tipico dell'arte egizia.
I fari e i fendinebbia, dalle linee aguzze e graffianti, sfruttano l'innovativa tecnologia di illuminazione a oled (organic light-emitting diode), e danno allo "sguardo" della Thebes-T l'aspetto maestoso e inquietante di una creatura mitologica.
Gli elaboratissimi retrovisori, sono costituiti da minuscole telecamere sferiche rotanti, incastonate in "chele" di carbonio ispirate a quelle di uno scorpione.
Sulle fiancate, eleganti maniglioni cromati convogliano l'aria verso strette prese d'aria sui passaruota, e da lì all'imponente estrattore posteriore, quest'ultimo caratterizzato da un particolare disegno a tre bocche.