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Nico87

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  1. Va bene averla imborghesita un po (che poi questa sarebbe la trofeo...), ma farsele dare di santa ragione da una Stelvio a nafta con le 235 da 19 mi pare eccessivo. Forse era meglio fare qualche setup in piu e qualche giro col camuffo in meno.
  2. E' una legge di mercato, finchè i meccanici sono pieni di lavoro con clienti i cui ricambi sono forniti dal meccanico, storceranno sempre il naso di fronte a chi si presenta con i ricambi acquistati online. Dalle mie parti, il lavoro è sempre di piu e i meccanici sempre meno (è un mestiere che i giovani non vogliono piu fare...). E vi dirò di piu, non solo storcono il naso coi ricambi, ma bensi tendono anche a selezionare i lavori da fare. Se si presenta uno col radiatorino del riscaldamento rotto, lo mandano via. E' molto piu conveniente (e comodo) fare 20 tagliandi che sventrare una plancia. Idem se si presenta uno con una perdita dal circuito del climatizzatore, ecc...
  3. Ci sono 3 macro-casi, poi per dettagli piu specifici vi rimando direttamente all'installatore che farà il lavoro, perchè sono tutte cose soggette a dichiarazione di conformità, in alcuni casi con necessità di progetto di un ingegnere, quindi poi ognuno che firmi sulla propria pelle, agirà come meglio crede. Quanto sotto è come progetto io tali impianti (e come credo sia il modo migliore), in alcuni casi si può fare diversamente per motivi di spazi nei corrugati o per motivi di layout generale di impianto. Caso 1) La casa unifamigliare, bifamigliare o condominio con fornitura elettrica del garage sotto il proprio contatore. L'impianto del garage (inteso come luci, prese, interruttori magnetotermici e differenziali), se già a norma, può rimanere cosi com'è. Va portata una nuova linea di adeguata sezione (*) che avrà origine dalla base della montante (che sarebbe il primo interruttore magnetotermico a valle del contatore) e verrà protetta da un interruttore magnetotermico differenziale dedicato di tipo A di adeguata taglia se si opta per una ricarica tramite presa shuko (orrore, mai usarla) oppure CEE (presa blu). In caso di wallbox, generalmente lo montano già a bordo di tipo B, pertanto non è necessario nel quadro e può essere sostituito da un semplice magnetotermico. Io metto sempre differenziali di tipo B anche nel primo caso, (anche se costano uno sproposito) perchè sensibili a correnti di guasto di tipo continuo che non verrebbero rilevate dal tipo A. A quel punto si porta il cavo all'interno del garage dove si vuole e si collega il cavo alla presa/wallbox designata e fine. Se rimanete nei 6kw non ci vuole progetto di ingengere. Se optate per correnti superiori (trifase) si. Caso 2) Il garage condominiale con fornitura di tipo condominiale condiviso ma non soggetta a Certificato Prevenzione Incendi (piccole autorimesse o garage di tipo esterno). In tal caso, è necessario portare un cavo dal vostro quadro a valle del contatore come nel caso precedente ma non vi sono ulteriori complicazioni. Chiaramente è necessario informare l'amministratore, specie se si dovranno fare opere murarie o comunque montare nuove tubazioni o canalizzazioni. Caso 3) Garage condominiale soggetto a CPI. Come sopra è necessario portare un cavo dal vostro quadro a valle del contatore, ma questo dovrà seguire le norme della circolare 11/2018 dei VVFF, in particolare dovrà essere possibile togliere alimentazione alla presa/wallbox da parte dei VVFF qualora azionino la bobina di sgancio dell'intera autorimessa. In genere questa casistica è un discreto delirio. (*) Nel dimensionamento dei cavi, è necessario tenere in considerazione che vi passeranno alte correnti per molto tempo, quindi visto che a partità di corrente e lunghezza un cavo piu sottile si scalderà di piu disperdendo calore come energia termica, è sempre meglio utilizzare sezioni superiori per minimizzare questo effetto che porta ad avere un consumo elettrico piu alto a parità di corrente di ricarica. Per utilizzi saltuari è ininfluente, ma per consumi molto protratti nel tempo, scaldare l'aria nelle tubazioni, ha un costo in bolletta.
  4. Non mi sembra una gran furbata renderlo non disattivabile o comunque da disattivare a ogni accensione. Anche perchè basterebbe semplicemente mettere un pezzo di scotch sulla telecamera per invalidare il sistema. Col risultato che poi si perderebbero anche gli altri ADAS utili, in primis riconoscimento pedoni...
  5. Be chiaramente se si inizia a volere tutto "eco" i costi di tutto aumenteranno. E chiaramente lo sentiranno soprattutto i redditi piu bassi. Motivo per cui nei paesi poveri non sono per nulla "eco". L'ecologia è un costo aggiunto che incide su ogni cosa. Per fare un esempio stupido, se da domani in centro a milano, tutte le aziende di servizi dovranno passare dal Ducato diesel (non necessariamente dell'anteguerra) el nuovo E-Ducato, chiaramente la componente ammortamento del mezzo sui costi aziendali si farebbe sentire (costa il doppio...) e verrebbe girata al cliente, col risultato (chiaramente è una iperbole, i costi sono tanti....) che chiaramente le merci trasportate con l'educato costerebbero di piu di quelle trasportate col maleducato. Se poi i clienti bene di Milano pagheranno tranquillamente, nessun problema... In un momento di inflazione assurda come quello attuale, non la vedo molto bene al di fuori dei salotti buoni...
  6. Da noi in genere mettono quello che hanno nel cassone del furgone...
  7. Il problema grosso (molto) in italia è che abbiamo una densità abitativa molto (troppo) alta. Di conseguenza anche volendo tappezzare di pannelli solari ogni mq disponibile, comunque non ci si produrrebbe neanche vagamente elettricità sufficiente per tutti. Le nostre città sono tutte un condominio.... Oltretutto nei condomini, gli impianti solari molto difficilmente si fanno. 1 Perchè bisogna mettere d'accordo tutti, soprattutto gli anziani che non vogliono casini, lavori, cambiamenti o tirare fuori soldi. 2 Perchè comunque l'impianto FV verrebbe allacciato all'utenza condominiale (luce scale, ascensori, citofoni, ecc...) quindi il 90% dell'energia sarà ceduta alla rete che è il mezzo meno conveniente, e che quindi porta il ROI dell'impianto all'infinito. Ora sono stati creati dei progetti di "comunità energetiche" è ancora da vedere bene come funzionano e se c'è una qualche convenienza... A occhio è tutta fuffa.
  8. La CEI 64-8 sezione 722 prescrive che anche per le ricariche tramite presa comune vengano adottate alcune misure di protezione. In particolare: Protezione da sovracorrente e protezione differenziale La Sezione 722 chiede che i circuiti che alimentano i punti di connessione debbano es- sere protetti singolarmente con un dispositivo di protezione contro le sovracorrenti (interruttore magnetotermico) e con un interruttore differenziale almeno di tipo A, con corrente differenziale di intervento non superiore a 30 mA. Per "punti di connessione" vanno intesi i punti ove un singolo veicolo si connette all’impianto fisso per essere ricaricato. Sono cioè: − le prese fisse alle quali un veicolo si connette tramite un cavo dotato di spina (siano esse prese di tipo comune o prese specifiche per la ricarica dei veicoli) oppure − i connettori mobili permanentemente collegati alla stazione di ricarica tramite un cavo fisso, che si inseriscono direttamente nel connettore del veicolo. Puoi andare a studiare: https://search.abb.com/library/Download.aspx?DocumentID=9AKK107492A7527&LanguageCode=it&DocumentPartId=&Action=Launch Non tutto è cosi semplice come si può pensare.
  9. Se chiarivi prima, avrei evitato di scrivere visto che il lavoro è stato fatto da un professionista e avrà rilasciato DiCo con tanto di allegati tecnici come sto scrivendo in ogni post. Ma non andiamo in giro a propagandare che basta una normale presa CEE sostituita a quella del garage per caricare l'auto in sicurezza, perchè non è vero. Soprattutto in condominio dove la terra è comune, e se il caricabatteria in garage invia sulla terra comune una corrente pulsante o continua non rilevata da normali differenziali AC (e qui sarebbe da aprire una bella parentesi su perchè ancora si usino quando abbiamo le case tappezzate di inverter che possono avere frequenze di guasto non rilevabili da quel tipo di differenziale), basta qualcuno nel suo appartamento che tocca la massa metallica di un apparecchio a terra (lavatrice, lavastoviglie, ecc...) che ci rimane secco. Senza contare il discorso dimensionamento cavi che prima della 46/90 era il far west.
  10. Occhio che tutta sta roba necessita di progettazione e DiCo. 6mmq per 3kw va bene, ma per 6kw futuri, bisogna vedere la lunghezza della tratta e tipo di posa. Ma a parte scartoffie, visto che non usi wallbox che già lo incorporerebbe (da li parte del costo), devi mettere un differenziale di tipo B a monte della presa di ricarica. I classici AC che si usano normalmente non sono in grado di rilevare le correnti di guasto che potrebbe creare il caricatore della vettura. Quello vale solo per alcuni tipi di autorimesse condominiali.
  11. Diciamo che se fai prendere fuoco a un condominio è un po diverso... Comunque, anche se scegli l'opzione scomodità e vita al limite (tenerti 3kw) del tipo occhio alla lavatrice o lavastoviglie mentre carichi l'auto a velocità lumaca, per carichi comunque importanti e prolungati su impianti vecchi, non a norma, e magari anche senza terra, ti RACCOMANDO CALDAMENTE comunque una verifica ed adeguamento da un impiantista. Una volta sistemata la sicurezza, l'esigenza di confort ognuno se la sceglie in base ai propri gusti e tasche.
  12. Fruizione ottimale vuol dire non essere schiavi della ricarica e delle sue tempistiche. Del tipo che se un giorno invece di farne 70 ne fai 200, e il giorno dopo devi andare a lavoro. Oppure un viaggio non previsto, ecc... Poi per carità qualche volta puoi anche andare alle fast per sopperire. Il mio discorso è semplicemente rivolto al fatto che dopo aver speso una tombola per un auto elettrica, non avere eccessivi sbatti per la ricarica e dover stare li a fare i conti su tutto.
  13. Perchè la legge di Ohm è piuttosto chiara. Per trasportare grossa quantità di corrente, occorre un cavo grosso. Altrimenti si surriscalda e fonde l'isolante che lo ricopre (nei cavi moderni). Prende fuoco in quelli di una volta che non erano autoestinguenti. Quindi occorre un cavo di adeguata sezione per portare corrente dal contatore alla wallbox. E nei corrugati degli anni 70, ti assicuro che non ci passa. P.S. Io questi impianti li progetto. Io ho scritto per una fruizione ottimale. Se poi vuoi arrivare impiccato e non avere riserva puoi fare anche cosi. P.S. Previa comunque verifica dell'impianto.
  14. Te saludi... Prima di un qualsiasi acquisto elettrico, rivolgiti ad un impiantista COMPETENTE per un preventivo di adeguamento dell'impianto. Ti dico già che se l'autorimessa è soggetta a Certificato Prevenzione Incendi (CPI) è meglio che lasci perdere proprio. Diffida da chiunque ti dica, ma si attacchi la spina al muro e la ricarichi. Con la tipologia e dimensionamento di cavi/prese di quegli anni rischi di mandare in flambè il condomino (anche perchè all'epoca erano molto libertini sulle protezioni, fino all'avvento della 46/90 appunto del 1990).
  15. Partiamo dal presupposto che per una fruizione ottimale dell'auto elettrica ti occorrerà un contratto domestico da 6kw e una wallbox da 7,2kw. Il primo è semplice da ottenere, basta fare richiesta al distributore. Per il secondo occorre portare un cavo con sezione adeguata (direi 3x10mmq se la wallbox è vicina al contatore, altrimenti 3x16) dal contatore alla wallbox in garage. Il cavo specie se dovrà passare per alcuni tratti interrati è piuttosto grosso, quindi è possibile che negli attuali corrugati non ci passi (specie se il fabbricato è vecchio) e siano necessarie opere murarie. Se abiti in condominio, vi sono ulteriori complicazioni che ti specificherò se ricadi in tale casistica.
  16. Il problema è che si sta lavorando molto sulla colonnina finale, e poco (o nulla) sulla parte a monte, e cioè come produrre tale energia e in secondo la rete di distribuzione. A Milano la settimana scorsa sono già partiti i blackout... E fatto da non trascurare, quest'anno abbiamo parecchia siccità che con il nostro abbondante uso dell'idroelettrico non vanno molto d'accordo. Che si aggiunge ai tagli di fornitura del gas di putin e via discorrendo. Se si vuole passare all'elettrico, bisogna che l'elettricità poi ci sia...
  17. Io all'epoca ero già green, nel 2002 acquistai l'SR Ditech 2 tempi a iniezione. Era già euro 2. E come tutte le tecnologie agli albori, similarmente alle euro 4 DPF, si è scassato millemila volta con costi di riparazione esorbitanti (specie se parametrati a un 50cc). L'ultima riparazione prima di relegarlo a un telo in garage, è stata la sostituizione integrale del gruppo motore con il kit Malossi 70cc perchè l'aprilia non forniva piu la centralina iniezione originale. Pertanto dovetti cambiare tutto il kit motore + centralina con quelli forniti da Malossi, unici che producevano ricambi di concorrenza. Da allora con la mia esperienza, e da tante auto €4 DPF che in officina abbiamo dovuto defappare come unica possibilità realmente percorribile causa mancanza di ricambi oppure originali a prezzi talmente assurdi da farti cambiare idea, oppure disponibili a ricambio ma poi inevasi nella realtà (DPF multijet fiat...) sono molto meno moralista e piu pragmatico quando bisogna arrivare alla "soluzione estrema". Chiaramente sono ampiamente contro chi defappa, toglie EGR, cat, ecc... ad auto che vanno bene, e che magari fanno rimappare ammiocuggino che agisce solo sulla mandata del gasolio, cosi da avere auto che fumano come un traghetto.
  18. Il problema grosso è che a meno di non sventrare le case per mettere il riscaldamento a pavimento (bassa temperatura di mandata con grande scambio termico e ritorno basso), forzare le PDC con termosifoni spesso rimasti al dimensionamento per caldaia a gas (temperatura di mandata alta e basso scambio termico) fa crollare il rendimento (cop) . Idem quando le temperature scendono per davvero. Col risultato che con una casa non cappottata al nord italia, occorre una PDC trifase se non si vuole battere i denti. Se poi qualcuno si vuole addentrare nel mondo mistico dell'acqua calda in produzione istantanea (senza accumulo), addio. Però col 110% ne ho viste fare tante di queste soluzioni...
  19. Mi sa che basterebbe già che in tanti inizino a convertire le abitazioni da metano in pompe di calore elettrica per riscaldamento e ACS (richiedendo fornitura minimo da 6kw se non trifase), per vedere blackout quotidiani. Non occorrono le auto elettriche...
  20. In parte (per ora perchè pare vada a concludersi, e non disponibile se hai l'impianto FV con il 110%) ci si appoggia al meccanismo di scambio sul posto, che consente di "accumulare virtualmente" l'elettricità quando ne hai in surplus, e di riutilizzartela in orario notturno. In alternativa ci si affida al mercato, nel senso che l'energia che non autoconsumi verrà immessa in rete e ti sarà pagata (a PUN, quindi tariffa ingrosso pagata dal GSE); mentre la notte ricaricherai alla normale tariffa prevista dal tuo fornitore. L'accumulo per ricaricare l'accumulo è decisamente una cosa che non si può sentire, oltrechè costosa e praticamente quasi sempre sconveniente. Diciamo che in tuttociò, a prescindere dall'auto elettrica, se si dispone di un tetto a propria disposizione sufficientemente ampio, mettere i pannelli solari è una cosa da fare senza neanche pensarci. Specie con i prezzi attuali dell'energia e che dubito caleranno, anzi....
  21. https://www.dday.it/redazione/42991/oggi-e-australia-domani-litalia-vietati-gli-elettrodomestici-e-ospedali-con-poca-energia-linverno-ha-portato-una-crisi-mai-vista Questo è quello che succede a mettere il carro davanti ai buoi. E soprattutto a far legiferare di materie tecniche di settore a gente che non sa neanche cos'è una sonda passacavi.
  22. Siamo alla frutta. Conosco varie imprese con MILIONI nel cassetto fiscale (fino a novembre dell'anno scorso, le banche prestavano a man bassa....) che in quattro e quattr'otto stanno saltando nonostante abbiano da lavorare fin sopra le orecchie. Dalle mie parti, nonostante sui contratti dei cantieri in essere, ci sia scritto che si applica sconto in fattura (cessione del credito verso l'impresa), se si vuol proseguire con i lavori paga il committente. Altrimenti il cantiere si ferma a tempo indeterminato (e smontano pure le impalcature che costano). Ci saranno valanghe di cause, ma le imprese al 99% sono SRL, falliranno e buonanotte. Non è bello, ma non ci vedo molte alternative. Purtroppo siamo in uno stato di menta che cambia le regole del gioco in corsa...
  23. Ma anche se non è proprio centro storico, ma quartieri residenziali costruiti nel dopoguerra, la solfa non è diversa.
  24. Io sono un umile Ing. Civile, e vedendo i casini (inteso come progetti, autorizzazioni, richieste tra enti, ecc...) che ci sono anche solo per allacciare un utenza un po energivora in città (non in zone periferiche/industriali/grandi centri commerciali), penso che la richiesta di avere tante colonnine fast diffuse sia moooolto difficile. In tantissime città, le linee ancora passano in facciata degli edifici, vorrei vedere come mettere linee in media tensione (per alimentare cabine che non si sà dove andranno posizionate perchè il posto è quello che è...) per portate nell'ordine del megawatt (250kwx4 colonnine). Se poi si ha la fortuna di ricadere in zone con vincoli tanti auguri. Ho seguito la progettazione di una modifica all'impianto condominiale del garage di un mio amico, per portare la propria fornitura elettrica in garage in luogo di quella condominiale. In un autorimessa soggetta a CPI (pertanto vi sono alcune prescrizioni, in particolare lo sgancio dell'alimentazione di tutti i box tramite un unico comando). E' stato un salasso, considerando che l'assemblea condominiale, ha dato parere positivo al lavoro a patto che il diretto interessato pagasse ogni necessaria modifica all'impianto condominiale e relativo progetto, nonchè il lavoro di elettricista e muratore per portare fisicamente la linea al suo garage. Con quello che ha speso, con un auto a benzina ci arrivava sulla luna. Il tutto per tirare 30 metri di maledettissimo FG16OR16 3x16mmq. Pensate con ben altre potenze in gioco...
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