da repubblica.it
Per far nascere la futuribile vettura gli enti locali acquisterebbero 500 mila
metri quadrati Fiat attraverso una società mista pubblico-privata
L'auto a idrogeno?
E' il futuro di Mirafiori
La ricerca sull'idrogeno si profila all'orizzonte dello stabilimento Fiat Mirafiori. Almeno in quell'area, 500 mila metri quadrati, che gli enti locali (Comune, Provincia e Regione) acquisterebbero dalla Casa torinese attraverso una società mista pubblico-privata. La trattativa tra gli enti locali e la Fiat potrebbe chiudersi a giorni, in vista della presentazione ai sindacati del piano industriale, annunciato dall'amministratore delegato Sergio Marchionne per metà luglio.
La Fiat si impegnerebbe a portare a Mirafiori parte della produzione della Nuova Punto.
La società a maggioranza pubblica dovrebbe acquistare l'area che oggi è occupata dalla pista di collaudo, corrispondente all'11 per cento dell'intero complesso. L'area dovrebbe diventare un comprensorio della ricerca sui nuovi motori a idrogeno e sul design automobilistico. Non per niente tra i partner degli enti locali figura anche il Centro ricerche Fiat, oltre alle banche.
L'accordo, qualora fosse siglato, impegnerebbe la Fiat a impiegare i 100 milioni di euro incassati dalla vendita dell'area nella produzione di 100 mila pezzi l'anno della Nuova Punto, con l'allestimento della relativa linea. "La trattativa va avanti da tempo - ha confermato il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino - ma ultimamente i nostri interlocutori si sono dimostrati particolarmente attenti".
La partita ora si gioca sul valore delle aree in discussione, che dovrebbero diventare il volano della ricerca sull'idrogeno, come conferma l'assessore regionale all'innovazione Andrea Bairati. "Stiamo lavorando affinché quest' area diventi una delle 5-6 sedi Hycom dell'Europa, una 'comunità a idrogenò finanziata dalla Ue con dieci miliardi di euro in dieci anni" ha affermato. Stando ai termini dell'intesa enunciati oggi, mentre il pubblico investirebbe sulla ricerca, la Fiat dovrebbe garantire un volume produttivo allo stabilimento di Mirafiori, con l'allestimento della linea per la Nuova Punto.
"Abbiamo chiesto che questa discussione venisse fatta in sede nazionale - ha precisato Chiamparino - perché non vogliamo che, per far rientrare gli operai di Torino dalla cassa integrazione, si verifichi un crollo occupazionale in qualche altro stabilimento". La Nuova Punto, che sarà lanciata a settembre, in seguito a questo accordo dovrebbe essere prodotta contemporaneamente a Melfi e a Mirafiori. "L'iniziativa degli enti locali è importante ed è giusto credere che si possa ancora investire sulla vocazione automobilistica di Torino - ha detto Cesare Damiano, responsabile del settore lavoro della segreteria nazionale Ds - ma resta il problema di distribuire la produzione tra gli stabilimenti, in numero decisamente non equilibrato rispetto alla capacità produttiva del gruppo".
"L'iniziativa degli enti locali è una boccata d' ossigeno, ma la questione centrale resta il futuro degli stabilimenti. Il futuro sta nell'innovazione e la Punto non è un modello innovativo - ha sottolineato Giorgio Airaudo, segretario provinciale della Fiom-Cgil - dobbiamo convincerci che il futuro è l'idrogeno".
(4 luglio 2005)