Guardate un po' che belle condizioni (al fondo dell'articolo in grassetto)avevano strappato i nostri agli americani.
Roba da non crederci.Era proprio un momento in cui la Fiat aveva il coltello dalla parte del manico...e lo ha saputo usare molto bene !!!
http://http://www.lastampa.it/search/albicerca/ng_articolo.asp?IDarticolo=1073329&sezione=Economia
Fiat e Gm, una settimana per trovare la soluzione
Montezemolo: determinati per il rilancio. Marchionne: in Italia nessuna chiusura
TORINO
La partita amichevole tra Fiat e General Motors va ai supplementari. Le due parti si sono date ancora una settimana di tempo per risolvere la questione del contratto put lontano dalle aule del tribunale di New York. Dal Lingotto ieri è arrivata una puntualizzazione sul master agreement, l’accordo siglato tra i due gruppi automobilistici nel marzo del 2000: «Benché la put option sia esercitabile a partire dal 24 gennaio 2005 (ieri ndr) Fiat ha deciso di aspettare la fine del processo di mediation avviato da General Motors il 16 dicembre 2004». Secondo quanto previsto dal paragrafo 10.8 dell’intesa, la scadenza del periodo di non belligeranza, come è stato concordato dalle parti, è «fissata per il primo febbraio prossimo».
La disputa comunque, è la precisazione importante fatta ieri dall'amministrare delegato del Lingotto Sergio Marchionne non avrà conseguenze sui piani Fiat: «Non prevediamo che l’evoluzione dei rapporti con Gm avrà influenze negative sulla capacità del gruppo di raggiungere i target finanziari per gli anni 2005, 2006 e 2007 (quindi utile di gruppo e pareggio dell’Auto) comunicati nei mesi scorsi». Marchionne ha anche smentito le voci rilanciate nei giorni scorsi da un giornale finanziario che volevano un ridimensionamento dell’attività industriale: «Negli attuali piani di sviluppo di Fiat Auto non è prevista la chiusura di nessuno stabilimento italiano». Un segnale preciso in un momento per il mercato dell’auto ancora difficile. Lo ha spiegato ieri il presidente della Fiat Luca Montezemolo intervenendo in videoconferenza alla cerimonia per il sessantesimo anniversario dell’Unione Industriali di Livorno: «Ci troviamo di fronte ad una crisi che non è solo italiana ma europea». In questo contesto «la Fiat si sta adoperando con un impegno spasmodico per rinnovare la rete di vendita, i modelli, di sviluppo». Se sulla tempistica Fiat e Gm sembrano avere fatto una mossa distensiva lo stesso non si può dire sulla sostanza del contratto. Da Torino si ribadisce ancora una volta che «la vendita di alcune attività finanziarie legate a Fiat Auto (in particolare Fidis ndr) e la ricapitalizzazione di Fiat Auto Holdings Bv non costituiscono violazioni del master agreement». ne consegue che per il Lingotto, la put option sul novanta per cento di Fiat auto «è uno strumento importante per il gruppo, valido ed esercitabile nei termini stabiliti». Da Detroit la Gm, per bocca del portavoce ufficiale Toni Simonetti, continua a sostenere l’esattto il contrario: «Il put non è più valido».
A fare chiarezza sul contratto, ci sono le rivelazioni del periodico Automotive News, considerato nel mondo della quattro ruote un'autorità: «L’intesa firmata nel marzo del 2000 dall'attuale presidente e Ceo della General Motors, Rick Wagoner, e dall'allora presidente Jack Smith è molto penalizzante per la casa di Detroit». Il giornale americano rivela le condizioni poste dalla Fiat e pienamente accettate da Detroit cinque anni fa:
Gm deve pagare, subito e in contanti, tutti i debiti della Fiat Auto contratti con il Lingotto. Alcuni analisti, interpellati da Automotive News, stimano il debito nell'ordine dei 6 miliardi di euro (su un totale di 10 miliardi).
Per cinque anni, la sede centrale della Fiat Auto, comprese, tra le altre, le direzioni ingegneria, sviluppo prodotto e ricerca e sviluppo devono rimanere a Torino.
Sempre per un quinquennio, Gm deve acquistare componenti da società del Gruppo Fiat alle condizioni attuali, anche in termini di prezzi, e deve concordare con Fiat spa la nomina dell'amministratore delegato dell’auto.
Infine, ogni decisione relativa a piani di ristrutturazione della Fiat Auto de
ve avere l'assenso del Lingotto.