Faccio un elenco delle cose che mi hanno colpito del weekend della Ferrari, al di là del fatto che la macchina è lenta, ha perso tutta quella trazione, quella stabilità in frenata e quel magnifico carico aerodinamico che aveva l’anno scorso e ha un comportamento in pista inguardabile.
1. La famosa ala monopilone, che avrebbe garantito più grip al posteriore, rivelatasi inutilizzabile in quanto fatta progettare a uno studente al primo anno di università (giurisprudenza).
2. Tre sessioni di libere (e tre giorni di test) senza mai riuscire a trovare un assetto decente che non divorasse le gomme, insistendo ottusamente, fin dai test, su configurazioni scariche su una pista che notoriamente mangia le gomme posteriori.
3. Ricorso preventivo alla tattica creativa, rinunciando all’ultimo tentativo in qualifica per conservare un set di gomme morbide, qualcosa che è sembrata più una scommessa che una reale comprensione del comportamento della macchina sui long run.
4. Unici a soffrire ancora di porpoising.
5. Pezzi di macchina persi in pista.
6. Unica squadra a sostituire già alla prima gara componenti contingentati.
7. Lunghe contrattazioni via radio con i piloti sulla tattica da adottare che nemmeno in un suk, dimostrando di avere pochissime idee, ma confuse.
8. Motore rotto alla prima gara, dopo aver sbandierato per tutto l’inverno di aver risolto i problemi di affidabilità.
Presentarsi alla prima gara in queste condizioni, oltre a farti diventare una barzelletta, dà l’idea di una squadra lontanissima dal livello necessario per giocarti il mondiale contro corazzate come RB o Mercedes.