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Verooo. Il socio di brobro che come molti ormai sapranno è stato uomo Renault per un sacco di anni in zona Certosa ha un cliente possessore di R4 della medesima serie, e qualche tempo fa, dopo averla usata per anni in cascina ma senza rovinarla troppo, ebbe l'idea di metterla a riposo come storica e la fece restaurare completamente dal carrozziere. Andò poi da lui a cercare le bande adesive e con estrema sorpresa il socio di brobro le trovò disponibili nel magazzino ricambi della Casa, anzi forse erano già belle pronte alla Filiale meneghina, senza dover aspettare che arrivassero da chissà dove. Poi vide i prezzi (separati per sinistra-destra-portellone, ora non li ricordo...) e pensò di avvisare il cliente prima di farle arrivare. Credo che poi lui le abbia prese comunque per completare l'auto, però so che quando gli ha detto i prezzi al tizio si è spalancata la bocca, la mascella gli è andata sul petto e gli son caduti tutti i denti.
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Si però le porte ho dovuto riaprirle io :D (piccolo sassolino, mi siedo accanto a te nella fila riservata a quelli che nonostante quel che si dica non sono dei cialtroni )
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A me lo chiedi? Mica l'ho trovata io Il numero di A&D dovrebbe essere il 106. Riguardo la fiancata di 156 vista come opera del Giugi, posso solo ripetere ciò che ho scritto ieri sera. Sulla sua maquette chiamiamola Fase 2, la fiancata dalle unghiate in giù è veramente "156", come modellazione del basso porte e minigonna (che in pratica non c'è, come elemento aggiunto...insomma come sulla 156 quand'è nata, che le minigonne gliele dovevi mettere se le volevi vedere). Ed ha le stesse unghiate della 156, solo che vabbè, a quel punto le unghiate le ha anche la maquette del CS sulla fiancata sinistra. Insomma, quelle cose che non si capiscono e delle quali probabilmente non si verrà mai a capo.
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Quando vi vedo arrovellarvi su cosa potrebbe essere o non essere (questo è il problema) un mulo misterioso, mi vien voglia di camuffare di brutto il '64 e girare un po' per il lombardo fino a che Pandino mi fotografa, mi posta e Touareg/Becker cominciano ad organizzare una riunione online per tamponare l'emergenza Già me lo leggo il Touà che dopo aver fatto l'ultimo ingrandimento con l'aiuto dell'efbiai, vede il mio faccione nel finestrino e dice "Ecco cos'è!!! Un pirla, è!"
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- bmw prj. g31
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Sarò brutto cattivo e antipatico, ma secondo me se ne prendono una blu metallizzata coi cerchi a posto, marchi targhe e tutto, e vanno in giro a fare i test, nessuno s'accorge che stanno provando una roba nuova. Manco il paparazzo forse.
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Visto che la discussione aperta da Fulvio oggi è stata chiusa per problemi tecnici (in effetti è parso anche a me che ci fosse qualcosa che non andava ) vorrei spendere due parole riguardo l'evoluzione della ricerca stilistica di quest'auto, raccontando un po' a parole ciò che si vede nelle immagini che al momento non sono disponibili. Partiamo dallo studio del Centro Stile. La maquette più anziana recante la targa AR 932 CS mostra una vettura che in linea generale ha le proporzioni di 156 (soprattutto come profilo, ossia immaginando di guardare solo la linea di cofano-abitacolo-lunotto-bagagliaio, senza pensare ai dettagli) ma mostra un frontale differente. Come volumetria e modellazione ci siamo, ed è già presente uno scudo Alfa abbastanza simile a quello dell'auto definitiva, anche se meno incassato nel paraurti (insomma quest'ultimo è meno ciccioso ) e non si vedono ancora le quattro feritoie che stavano a contorno dello scudo nello spessore che il paraurti disegnava attorno ad esso. Ci sono già i due baffoni neri/fasce antiurto caratteristici del primo modello di 156, ma la grossa differenza la troviamo nei fari. Sono del tipo a doppio tondo, fusi però tra loro (un po' come sulla Classe C degli anni 2000 ma non uno grande e uno piccolo, entrambi dello stesso diametro). Il basso paraurti è dipinto di nero e ingloba la presa d'aria con i fendinebbia. Altre grosse differenze le troviamo in fiancata. Come detto il profilo generale è quello, ma prima di tutto non ci sono ancora le "unghiate". All'altezza di queste, la maquette 932 ha un diedro simile (tanto per rendere l'idea) a quello della Peugeot 306, che funge anche da linea di posizionamento per le maniglie delle portiere (molto sottili) ENTRAMBE VISIBILI, perchè ancora non esiste la maniglia posteriore nascosta. La differenza più grande nella vista del fianco è nel lunotto. Veramente molto avvolgente, tanto che praticamente non esiste montante C. Il lunotto così avvolgente (penso una citazione Giulia) arriva in pratica a combaciare con il telaio della porta posteriore. Non c'era lamiera in mezzo, in parole povere. Il taglio della porta posteriore, salendo dal passaruota, andava a fare battuta direttamente sul bordo del lunotto, e ricompariva poi ovviamente sul tetto. Anche il bagagliaio aveva già più o meno la volumetria della versione definitiva, però con un accenno di labbro sullo spigolo tra piano superiore e piano verticale. Marchio Alfa Romeo nella consueta posizione, battuta a filo del paraurti piuttosto simile a quella definitiva (cioè alta) e baffone protettivo sul paraurti direi paragonabile a quello che tutti abbiamo visto. Grossa differenza nei fari, più spessi e meno allungati, con la parte mobile (cioè sul portello).. avete presente la Passat attuale? Il bordo inferiore del faro sale verso l'alto mentre corre al centro del posteriore. (però non pensate esattamente ai fari della Passat, sono molto più corti). Anche qui il paraurti ha una fascia inferiore di colore nero. Cosa curiosa di questa maquette, gli specchietti (già neri) sono IDENTICI a quelli che poi avrà la 156. La maquette ha le coppe della 164 Super (della generazione come la mia, non le ultimissime delle Super coi profili bronzati, quelle che sembravano sciolte al sole ) C'è poi una versione successiva che è molto più "156" come frontale e posteriore (anzi è praticamente lei) ma si tratta di una maquette asimmetrica che sul lato sinistro mostra le unghiate che si interrompono sulle portiere e la maniglia posteriore nascosta, e sul lato destro propone una interpretazione in stile 164, cioè con la "collana", la scanalatura, che andando verso il posteriore si fa anche più spessa di quella di 164 e va a prendere in pratica lo spessore del faro posteriore (già definitivo) fungendo da sede per lo stesso. Qui ci sono tutte e due le maniglie apriporta. Praticamente questa versione, osservata di tre quarti posteriore sinistro, è esattamente la 156 che conosciamo. Parrebbe quindi che la soluzione della maniglia nascosta sia stata in ballottaggio verso le fasi finali della definizione, e non uno dei punti salienti "da schizzo primordiale" con cui l'auto è nata. C'è poi la proposta Italdesign, piuttosto insipida. Nella vista laterale, potrebbe essere utile immaginare questa soprattutto come vetratura, con proporzioni più Alfa Romeo, cioè bagagliaio più alto e corto, e una fiancata (parlando di linea di cintura finestrini) più ondeggiante. Per il frontale, dovete immaginarvi una composizione paraurti-fari-cofano come sulla Bucrane con il trilobo che nasce da quelle tre prese d'aria lì, cioè la centrale si alza e diventa lo scudo Alfa, e le due laterali si alzano anche loro e si assottigliano. Giugiaro presenta due versioni di questa proposta, e nella seconda questo stile di frontale si evolve leggermente con le due laterali che si assottigliano ancora e ricevono il baffo cromato che le attraversa. Nella seconda versione il basso fiancata (minigonna, taglio delle porte) è veramente simile a 156, e anche Giugiaro mette le due unghiate (e due maniglie). Nella prima versione la fanaleria posteriore è a corpo unico, e copre tutta la larghezza del bagagliaio, con le estremità che sul lato superiore formano una freccia verso l'alto. La targa è sul paraurti. Nella seconda versione (ben più brutta imho) tutto ciò scompare, e ci sono due fanali verticali piuttosto tozzi, divisi nero-rosso ( rosso sopra, nero in mezzo, rosso sotto) piuttosto visibili come spessore anche sul fianco. In pratica fungono da spigolo del bagagliaio come sulla prima Classe C, però più verticali e non "a formaggino" come sulla Mercedes. Il piano superiore del bagagliaio (e di conseguenza il labbro/spigolo) è piuttosto arrotondato. La targa è sul portello bagagli. Poi c'è la Pininfarina, che è la più statica (e forse antiquata) di tutte. Fiancata molto classica, con una vetratura che ripropone lo stile di 164 (solo il gomito del vetro posteriore è meno angolato, più verticale) e pure il montante C è molto 164. Davanti... 916. Quasi del tutto. Scudetto molto simile come dimensione e posizionamento, coppie di fari tondi praticamente identiche, e i due baffi neri che corrono sotto il cofano, però senza cornice di paraurti verso il taglio del cofano. In pratica il cofano lambisce direttamente il baffo, che ha un profilo inferiore più arcuato man mano che si avvicina alla fiancata, rispetto al GTV. Il paraurti ha un accenno di spoiler, che viene ripreso da quello posteriore, i due collegati da minigonne molto lavorate. E' la proposta più classica come stile, anche qui c'è un diedro tipo Peugeot 306 (quindi niente citazione di 164) e la fanaleria posteriore pure mostra altro rispetto a 164, nessun blocco unico bensì due fari trapezoidali messi piuttosto in alto (tipo l'Audi A8 delle ultime generazioni) col taglio interno negativo come la 75. Anche qui la targa è sul portello bagagli. So che senza immagini non è molto, ma era per rendere l'idea di ciò che fu proposto, sopratutto dagli "esterni". p.s. ho scordato una cosa: scrivervi di stile molto 916 sul frontale della Pinin potrebbe portarvi a pensare ad un "cofango", cioè al cofano di 916 (e Fiat Coupè) che scende fino al passaruota. Niente di tutto ciò, lo stile della maquette è veramente 916 nel frontale ma la scomposizione delle parti era più classica. Accoppiamento cofano-parafango tradizionale, solo che il cofano NON includeva la parte attorno ai fanali e allo scudetto, che erano fissi, ed in pratica si apriva "alto", sopra di essi, come si fa oggi con le leggi per i pedoni. In pratica (immagino) avrebbe dovuto avere un mascherone plastico montato a filo coi parafanghi ed il cofano, che ospitava fari e scudetto.
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No, è molto editoriale, pignola e avvocatizzata. Ha un buon reddito proveniente dalla vendita degli arretrati ed ovviamente non ama che qualcuno renda FREE tutto quello su cui guadagna. E questo me lo sono sentito dire io personalmente in una chiaccherata in redazione, buttata così tanto per sapere sull'argomento. E non pensiate che non ci leggano. Poi, facile che non succeda niente, perchè ci vuol anche una certa voglia per prendersi la briga di fare un casino per due foto... ma a tale riguardo, io "passo".
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Si, ricordo quelle foto, sul cartaceo in archivio le ho sicuramente (però dipende anche da cosa intendi... perchè le foto ufficiali avevano un che di ripulito-troppo ripulito , ma forse ti riferisci alle immagini tipo 3D che furono pubblicate ad esempio da Auto nell'estate del 1996, che mostravano l'auto fatta e finita ma erano delle immagini stile "metallo liquido" come il T1000 di Terminator 2 ) ma in digitale no, perchè dovendo intasare il disco del pc con immagini che mi possono servire al volo, ho dovuto scegliere tra muletti&bozzetti oppure foto ufficiali... e per ovvi motivi ho scelto la prima opzione. Quindi si potrebbe partire con una certa velocità, da parte mia, con muletti & bozzetti/maquettes. Però ci sono due problemi. 1) I muletti: di 156 s'è visto veramente poco, a parte un mulo carrozzato 155 coi parafanghi allargati, di colore bianco, e due foto di uno dei primi proto camuffati, pubblicato da Auto Oggi; due viste di tre quarti fronte-retro. Tre immagini che ho già postato nel topic del Balocco e dintorni, come carrellata generale sui muli Alfa Romeo. Quindi da vedere non ci sarebbe nulla di nuovo. Ci sarebbe poi un'altra foto di mulo 156 nero, pubblicata dal Quadrifoglio in un servizio che raccontava come era nata. Il mulo che sbirilla sul bagnato. Foto di cui non ho mai fatto scansione perchè orribilmente pubblicata su due pagine in una rivista che si "apre" fino ad un certo punto poi si spacca.... per cui non mi andava di scassare un numero del Quadrifoglio per mettere nel pc una foto Ci sono più foto spia di Sportwagon e FL Giugi, ma... prima di tutto si parla di partire dall'inizio e queste vengono dopo, ed in secondo luogo son già tutte nel topic di Balocco e dintorni. 2) I bozzetti e le maquettes: molta roba, soprattutto le varianti proposte da carrozzieri esterni. Il problema è che la fonte è quella incazzosa, che ho già citato l'altro giorno parlando delle maquettes di Bravo & Brava. Serve un lavoro di trasposizione in schizzi o qualcosa del genere, e ci vuole un po' di tempo. Magari per le ferie
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La Duna su 4R nella prova del 1987 prese cinque stelle in tenuta di strada e quattro in stabilità. "Molto sicura in ogni condizione. Sempre ampiamente prevedibile la Duna mantiene un comportamento progressivo anche sui fondi umidi. Come la maggior parte delle trazioni anteriori tende ad allargare le curve, ma è sempre controllabile con lo sterzo senza ricorrere a manovre particolarmente impegnative. Variazioni di assetto sempre molto morbide; anche in curva la Duna è poco sensibile alle manovre di tiro-rilascio e per riportarla su traiettorie più strette è indispensabile ricorrere allo sterzo." Le note più dolenti in quella prova credo fossero altre, tipo la finitura, che prese tre stelle (date con tanta buona volontà, visti gli inconvenienti...) "Il tessuto che ricopre i sedili ed i fianchetti delle porte è di qualità accettabile, come pure la moquette sul pianale; per il resto la Fiat ci ha abituati in questi ultimi anni a finiture e materiali di qualità ben diversa (e stiamo parlando delle Fiat di fine anni '80... ), in particolare per quanto riguarda l'allestimento interno e il montaggio di guarnizioni, pomelli e interruttori; all'esterno verniciatura e giunzione delle lamiere sono in genere ben eseguite." Gli esempi riguardanti "il resto" che citava il trafiletto sulla finitura erano evidenziati da foto separate, dotate di didascalia. "Non è piacevole azionare l'alzacristallo e vedere il pulsante sparire nella portiera. E' quanto ci è successo sulla 60." "Un altro piccolo guaio capitatoci con la 70. Azionando la chiusura centralizzata uscivano le guarnizioni dei finestrini." (per capirci, il profilo rettilineo che correva sul pannello, a filo del vetro). "Il pomello dello starter non è ancorato in modo solido: sulla 60 si è staccato dalla sede, sulla 70 non rientrava in sede." Insomma, la rivista ricevette degli esemplari messi insieme con lo sputo.
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- 500l living
- 500l living 2013
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Salve, mi chiamo 124 e vado sempre meglio sono disponibile anche così e chi vuole con me può anche correre Io invece mi chiamo 127, e se dovete fare un pieno, fatelo a me che consumo meno
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Imho questi mezzi nascono sfortunati in generale, nei confronti dell'esser piacevoli da vedere perchè vabbè, son camion non è che possano avere chissà che forme... però alcuni sono aggressivi e gagliardi, cazzuti, belli da vedere quando li incroci. "Va' che bestione" dici. Questo mi pare ce l'abbian messa tutta per farlo brutto.
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Prima di accorgermi che era TUTTO bagnato nella foto della 132, mi stavo chiedendo che significato aveva quella Tipo SENZA una freccia ma con un paraurti così lucidato che manco alla presentazione con Ghidella se n'eran visti
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Vero. Poi il mese successivo pubblicano le osservazioni su questo e su quello. Avevo voglia di scrivergli pure io perchè nel dossier sul progetto Tipo 4 se ne sono usciti con un paio di papere che a volte mi fan proprio dire "capisco scrivere di storie delle quali ci è rimasto poco come documentazione, ma ci sono migliaia di pagine da leggere ed utilizzare per controllare ciò che si sta scrivendo".... il progetto ante-164 era il 156, non il 154 (154 avrebbe dovuto essere l'erede-Giulietta, 156 l'erede Alfetta; due vetture in sinergia ma se esistono due numeri di progetto un motivo ci sarà. Per cui, dato che ci sono migliaia di pagine alfiste al riguardo e pure fenomeni da baraccone come me che si son presi la briga di riportare alla luce vecchie storie... da rivista di settore quale siamo, ce la facciamo a scriverlo giusto un numero, quando lo scriviamo??) Se non sbaglio è venuta fuori pure la solita tavanata di 164 che condivide porte e quant'altro con le tre cugine... ma non so se l'ho letto lì oppure in un altro AUTOREVOLE articolo che mi è passato sotto gli occhi di recente.. Riguardo il Classic, apprezzo. Trovo che ci sia ancora qualcosa da rivedere ma in generale trovo evidente il pensiero di fondo, e cioè scrivere con una certa passione per cose che fanno diventare matti gli appassionati come noi (che ci diciamo l'un l'altro di esser dei malati ma in fondo siamo uno spaccato del mondo dei fans delle auto d'epoca). Se vogliono stupire devono solo (imho) capire che quando si tratta uno specifico modello, il top è parlare di come è nato, con bozzetti maquettes e magari prototipi in prova per spiegarne un po' anche fotograficamente lo sviluppo. Queste riviste d'auto d'epoca devono capire (mi rivolgo anche a qualcun altro ) che quando parli di una macchina stai parlando con i suoi estimatori, coloro che la amano da sempre e ne sentono la mancanza, ed ogni cosa che racconti li fa stare lì ad ascoltare. Quando tiri fuori la sua genesi (e per le auto che pare abbiano intenzione di trattare, come epoca, ce n'è, garantito GTC ) DIVENTANO MATTI. C'è qualcuno che proprio non ci vuol sentire da quest'orecchio, e pur di mettere 20 macchine su un unico numero spara giù tutto di corsa. Classic se mi ascolta può avere l'occasione di essere diverso dagli altri, in questo senso. p.s. non dico questo cercando di pormi in cattedra; semplicemente ho sempre amato certe storie ed entrando qui ho avuto l'opportunità di cominciare a condividerle con chi non le conosceva. Non siamo mica alieni. Certe cose che ho fatto sono state apprezzatissime, ma mica perchè sono sceso dal cielo e sono chissà chi. Semplicemente perchè piacciono agli appassionati di auto d'epoca. Noi siamo una microrealtà in questo settore e credo che una rivista che decida di pubblicare i suoi dossier arricchiti da questo genere di aneddoti riscuoterebbe un grande consenso. Che non mi vengano a dire che costa. Se le robe le ho io, figuriamoci se non può trovarle una redazione. Basta decidere di voler essere quelli in gamba, che fanno cose che prima non c'erano.
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... ma veramente che la 75 a targhe nere sia esistita (ed esista ancora) non m'era mai parso fosse in discussione (questa è la foto che guardavo ieri sera quando scrivevo delle 2812 macchine che mancano a fare GE-A )
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E soprattutto migliori (parlando della prima versione) di altre varianti prese in considerazione in fase di studio... (poi non dite che non vi mollo mai niente ; adesso lei sior Abarth non mi parta con le vene che si gonfiano sulla fronte perchè la maquette che si vede dal parabrezza nella seconda foto sa di Frankie eh? )