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PaoloGTC

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  1. Infatti. La maquette che compare nelle foto di Luglio 1987 è questa, solo rimaneggiata in alcuni dettagli (le tre foto non furono scattate nello stesso momento... nel tre quarti anteriore - la foto che ho pubblicato oggi - e nel tre quarti posteriore si intravedono i poggiatesta finestrati (che non sono quelli che avrà la Tipo base), nel laterale invece quelli "pieni" tipo Digit, gli stessi di questa foto) e nella foto che hai postato tu possiamo anche apprezzare meglio il colore. Curiosità riguardo queste tre foto, o meglio piccoli dettagli che ho notato col tempo... mentre davanti la vettura ha il marchio Fiat sulla mascherina, sul portellone è silenzio totale. C'è solo il "Tipo" sulla targa. Inoltre... ci ho fatto caso solo dopo parecchi anni, le coppe sono evidentemente un modello di stile... manca l'apertura triangolare che sulla Tipo messa in vendita permetterà di controllare la pressione pneumatici, lasciando a vista la valvolina.
  2. Continuando a parlare di Tipo, sottopongo un paio di quesiti, il secondo sicuro di non averlo mai proposto, mentre il primo... forse ne avevamo parlato ma sinceramente non ricordo. Torniamo al mese di Luglio 1987, quando sulle riviste dei tempi compaiono le prime tre foto ufficiali e Fiat mette fine alla storia della "Tipo 2" dichiarando che sarà "Tipo" e basta (anzi, come leggevo in una nota da cartella stampa qualche tempo fa, "Tipo.", con il punto proprio, almeno sul primo... tipo di badge. Per il desiderio di porla come "tipo" preciso di vettura media per gli anni '90. Tipo, punto e basta. Non c'è altro da dire. Il quesito, in realtà piuttosto semplice perchè la risposta non va cercata chissà dove ma semplicemente nella memoria di tutti (e qui dentro ce n'è a pacchi), riguarda il colore. La vediamo qui sotto, per l'ennesima volta, quella Tipo che poi era una maquette molto dettagliata. Sbaglio se dico che Fiat presentò una vettura con un colore che poi non mise in vendita?? Qualcuno di voi ha mai visto una Tipo di questo colore? Io ne vidi un paio in una tinta che gli somigliava...ma non era questo. Il secondo quesito riguarda sempre il colore, e si basa sulla seconda immagine, la mitica Tipo con il lenzuolo che fu pubblicata da 4R nello stesso servizio, insieme a quel testo di Clelia D'Onofrio intitolato "Per favore, lasciateci sognare", in cui la giornalista si lamentava del fatto che in quel periodo le Case stavano iniziando a svelare le forme definitive con troppo anticipo rispetto alla messa in vendita. Questa Tipo-fantasma, secondo voi, è di un blu molto scuro oppure è nera con dei riflessi bluastri dovuti al cielo di quel momento? Se fosse blu, ritirerei la domanda perchè credo che ci sia stato un blu scuro in gamma al lancio.. anche se non sono certo fosse così scuro e soprattutto non la ricordo per le strade. Se fosse nera invece... il quesito è lo stesso. Ma scusate, al lancio c'era la Tipo nera??? Credo di non averne mai vista una. Se parliamo di Duemilasedici credo di si, ma nel 1988... la Tipo nera? Intendo nera-nera, con antracite, canna di fucile, cose del genere. (poi magari è blu e sono io che vedo male eh....)
  3. Lavorarci su mi ha fatto apprezzare la semplicità costruttiva delle auto di un tempo (soprattutto Fiat ma penso anche altre...). Un problema che aveva all'interno (l'unico a parte il volante rovinato, dal sole credo...) era una macchia sul cielo tetto, sopra al terzo vetro destro. C'era stata un'infiltrazione (e all'esterno ho trovato le tracce della riparazione... una scocca montata male) e il precedente proprietario l'aveva lasciata.. ma a me faceva veramente schifo in un interno così ben tenuto. Così l'ho smontato ed il giorno del mio compleanno 2022 l'ho passato a rivestire il cielo con il vellutino nero che Fiat usava per certe cappelliere (un rotolo di qualche km portato a casa da papà alla fine del suo lavoro per l'indotto Fiat). "Eh ma il cielo tetto nero non è originale" Vai. Tieni, qui c'è il rotolo, il bagno è in fondo a destra. Pomeriggio prima del compleanno, un cacciavite a stella e un paio di chiavi. Due ore ed era giù. Dopo averlo spelato, full immersion con adesivo (sempre fornito dal babbo) da scaldare e a fine compleanno altre due ore ed era su.
  4. Addirittura Luglio! Pensavo fossero targhe dell'autunno. Le H son finite poi anche sulle vetture per la stampa... se non ricordo male erano più o meno tutte in H. Esatto. Beh i cerchi sono arrivati in maniera molto più banale. Dopo averla comprata ho stretto amicizia con il grande capo del club italiano che è anche un grande spacciatore di ricambi... e ho iniziato ad interpellarlo per alcune cosette: -le frecce bianche no, le aveva negli avanzi di negozio l'amico Teo (fanno parte del progetto "farla un po' più bella, in stile 16v così non vernicio i paraurti "... avrei voluto il Digit ma è una menata, anche se si può fare..) -però ho preso degli altoparlanti nuovi (che devo ancora montare, perchè non ho ancora messo la radio... mi piacciono i cigolii delle plastiche ) -un paio di guarnizioni (chiamiamole gocciolatoio... insomma quelle che partono dalla base del parabrezza e corrono sul tetto fino al portellone) -tappeto bagagliaio seminuovo -scritta portellone e badge Fiat portellone e mascherina (rovinati dal sole... li monterò con la verniciatura) -volante (l'originale "base" aveva la gomma della corona crepata... ora ne ho uno della AGT e se qualcuno vuol dirmi "eh ma non è più originale così" gli rispondi "si fazzi i cacci suoi, è la mia Tipo e la rimonto come mi pare ) -scatola filtro aria (la mia aveva l'attacco del recupero vapori olio spezzato) e parlando venne fuori la storia dei cerchi, un suo amico ne aveva un set un po' segnato dal tempo ma dritto, senza botte. Così li ho presi e li ho fatti rifare, passando ai 14" (non tanto per la ricerca della performance, ma per l'estetica perchè dai... se fosse stata una Digit coi 14" avrei tenuto le sue coppe, mi piacevano, ma le 13" della base non si possono guardare...). No. L'ha mandato non dico dove e non ha cercato più nulla. Al che il signor Ugo è tornato al suo rottame (che non aveva ancora demolito) e ha speso (sedetevi) SETTEMILA euro per farla raddrizzare e sostituire praticamente tutto ciò che va dalla targa anteriore al parabrezza. Quindi è tornato in strada con la sua Tipo, rifatta non so da chi ma sicuramente uno che si è arrangiato con quello che ha trovato... perchè gli ha rimontato la musata con fari e mascherina della seconda serie, quindi più sottili e con l'inserto che li separa dal paraurti, ma con le frecce (arancioni ) della prima serie, quindi sono più spesse dei fari Vabbè, contento lui. Da notare, in tutta la valle, la mia e la sua sono le ultime due Tipo. Regala... calma. Il gesto è stato di darmela in modalità "me la paghi quando vuoi tu", perchè ci fidiamo l'un dell'altro al 110%. Ma poi l'ho pagata eh?
  5. Un giorno pensavo che quando verrà il momento di portarla in carrozzeria per una "velata", potrei prima camuffarla e farmi un giro "per vedere di nascosto l'effetto che fa"... magari a Torino. Chissà se qualcuno mi fotografa "Questo? Si è perso 35 anni fa?" "Scusate, è il reparto esperienze? No volevo dire che la macchina va bene eh... però vorrei sapere se posso smettere con i test, non mi avete ancora richiamato..."
  6. Cercando di bilanciare info "private" con quelle "pubbliche", ecco una carrellata che ho trovato tramite FB (probabilmente per alcuni non inedita...non credo di essere stato l'unico ad averle viste... ma si tratta di materiale "nuovo" rispetto a quello dell'epoca, tutte foto che non furono pubblicate dalle riviste e direi... "ufficiali Fiat", probabilmente parte del corredo realizzato dalla Casa per raccontare i collaudi). Siamo ai tempi del debugging finale, le Tipo ancora un po' camuffate sono già targate (come la n.35 pubblicata da Auto Oggi sul finire del 1987 che tanto tempo fa ci aveva incuriosito proprio per la presenza dell'immatricolazione). Enjoy!
  7. Riguardo i ricambi delle Opel/PSA, sì e no... a quanto mi dicono. Le persone con cui parlo (opinioni loro eh, non voglio scatenare polemiche, le riporto solamente) sostengono con un po' di livore che ci sia un po' di mafietta nel Gruppo... nel senso che quando si parla di ricambi che sono comuni fra i due marchi (e la cosa vale anche per i componenti che arrivano alle linee produttive) in caso di carenza di un certo pezzo la precedenza vada alle francesi. Quindi se un componente comune a due modelli scarseggia, pare che il diktat sia di sacrificare in primis la produzione Opel, e sembra che la cosa avvenga anche nel circuito di distribuzione dei ricambi.
  8. Oh grazie avrei dovuto pensarci da solo, prima di pubblicare la foto che ha creato un po' di confusione. Il piacere di rispondere a Cosimo, che non vedo da tanto, mi ha fatto scordare che mi trovavo nel posto sbagliato. Qui c'è un po' più di agio (come dentro la Tipo)... oddio non che sia un topic dedicato al mio residuato bellico quindi cercherò di mixare gli aneddoti su di lei con quelli del modello in generale. Avevo promesso però, tanto tempo fa (non ricordo a chi, forse nuca) di raccontare un po' il modo in cui mi sono ritrovato a che fare con lei, e quindi ne approfitto ora. Dunque... anzitutto bisogna dire che io non sono affatto andato a cercarla, questa Tipo, anzi... non stavo affatto cercando un'auto storica. Non ci stavo affatto pensando. Dobbiamo tornare all'inizio del 2021, a quel mese di gennaio in cui eravamo ancora alle prese con la... detenzione, se non ricordo male: mi sfugge quale ondata fosse (non sono passati secoli ma quei mesi sono stati così simili e "piatti" fra di loro che, non so voi, ma quando cerco di focalizzarmi su un momento preciso noto che è tutto abbastanza confuso) ma comunque credo fosse ancora periodo di zone di vari colori e di limitazioni varie. Inizia qui la vicenda, che vede protagonisti tre persone (un signore che vive qui in paese, che conosco solo di vista; un mio caro amico d'infanzia, che oggi gestisce un negozio di autoricambi e si diletta nella compravendita di auto e moto storiche come passatempo, ed il sottoscritto) e due Tipo: la mia, e una 1600 argento della seconda serie. Il signor Ugo (che chiameremo così perchè si chiama Ugo) poco prima di Natale 2020 ha un incidente con la sua Tipo 1600. Prende in pieno un masso caduto da qualche pendio e la storta tanto da non rendere consigliabile la riparazione: si parla di diverse migliaia di euro (il danno riguarda anche la parte bassa dell'abitacolo... insomma è storta) per una vettura che vale zero. Il signor Ugo è un amante della Tipo ed è affezionato alla sua auto, ma a malincuore prende la decisione di buttarla via. Però, come sostituta, non vuole altro che una Tipo. Un'altra Tipo, lui va solo con la Tipo. Punto. Si rivolge così al mio amico di cui sopra (loro si conoscono da diversi anni per motivi di motorette d'epoca) e gli dice "Teo, trovami una Tipo: non mi importa l'anno, il modello, il colore, basta che sia in forma e che vada bene ancora per un bel po". La sua richiesta, così generica, sarà il motivo per cui oggi io ho questa Tipo. Il mio amico infatti parte alla ricerca e dopo pochi giorni nel Torinese trova... la mia Tipo. Una 1.4 i.e. catalitica base-base, immatricolata nel 1992, Rosso Shiraz, completamente di serie, mai incidentata, con soli 109 mila km originali. Unipro, con interni intonsi e meccanica in ottima forma, con un vano motore ed un sottoscocca così asciutti e puliti che sembra l'abbiano fatta ieri. Unica testimonianza dei suoi 29 anni passati a Torino, i segni del tempo tipici di un'auto che non ha mai avuto il box e ha passato la sua vita nel traffico e nei parcheggi di una metropoli. Bolletti sulle porte, graffietti sui paraurti, una lieve grandinata che ha colpito solo il cofano, e quest'ultimo che insieme al tetto inizia a sbiadire un po'. (alcuni di voi l'hanno trovata stupenda nella foto che ho postato l'altro giorno, ma avevo appena lucidato a mano quella fiancata e messo i cerchi della 16v rifatti a nuovo... vi assicuro che dal vivo e da vicino non è affatto a posto... è da "velare") Tutte cose che non interessano al suo futuro proprietario, e quindi il mio amico Teo, avendo avuto carta bianca, dopo averla provata e constatato la bontà del mezzo, la prende e la porta a casa. Però... c'è un problema. Il signor Ugo, che si è spiegato alla "membro di segugio", ha scordato di dire che nella sua filosofia la Tipo è una sola. Quella col motore 1600. Accade quindi che al momento della presentazione del veicolo, il signor Ugo dice "no scusa, questa è una 1400... io volevo una 1600". Dirlo? Dopo aver valutato se uccidere o meno il signor Ugo, l'amico Teo mi chiama e mi racconta la storia: non è un grave danno perchè l'ha pagata veramente poco, ma resta comunque il fatto che ora ha una vettura fra i piedi... e mi chiede se la voglio io. "Teo... lo sai che io sono affezionato alla Tipo tanto quanto lo sono alla 164, e ti ho sempre detto che come ho avuto l'Alfa un giorno vorrei prendermi anche una Tipo... ma non ora.." "Ma te la giro a quel che l'ho pagata io, aggiungi solo il trapasso..." "Ho capito Teo, ma ora sto spendendo in altre cose... non è il momento." Qualche giorno di silenzio. Teo riflette sul fatto che l'affetto per la Tipo è una cosa che ci accomuna (fu la sua prima auto, ereditata dal nonno) e pensa che sarebbe bello se rimanesse fra di noi. Lui non ha posto per tenerla ma sarebbe contento se l'avessi io, perchè così rimane un po' "in famiglia". Così mi rifà la proposta, e io gli rispondo ancora come sopra. Qualche altro giorno di silenzio... poi una sera mi chiama e mi chiede se sono a casa, perchè vuole passare un attimo a parlarmi di una cosa. Gli rispondo che non c'è problema e dopo 10 minuti lo vedo al cancello elettrico al volante della Tipo... però dietro di lui c'è un'altra auto, la Bmw di un nostro amico. Penso "ah... c'è anche Fausto..." Tempo di mettermi le scarpe e scendere (la mia veranda è al primo piano) e mentre vado giù vedo che ha parcheggiato la Tipo davanti alla mia Astra e sta salendo sulla Bmw. Fanno manovra e se ne vanno. Lo chiamo... "Le chiavi sono nel quadro. Il libretto è nel cassetto. Ritirala, quando vuoi tu andiamo a fare il trapasso. Poi me la paghi quando ti pare. La tieni tu e non rompermi le p...e". E mette giù. La settimana successiva quindi andai a regolare tutto... ed eccoci qui. Io non ho comprato una Tipo. Mi è caduta addosso. Nota curiosa... il trapasso a mio nome è stato effettuato sabato 30 gennaio del 2021. Un sabato 30 gennaio come quello di 33 anni prima...
  9. E' la 16v del patacca. Colpa mia. Dai basta così, andrò a ripescare il Tipoc... ehm il topic della Tipo e racconterò qualche vicenda là. Torniamo al "guazzabuglio moderno" (cit.) dai
  10. Ancora un breve OT, tanto so già che presto un mod prenderà il post con la Topo e aprirà un topic che avrei dovuto fare tempo fa "Ma lei piuttosto, cosa ci fa qui?" "Io... qui?" "Si, lei..." "Io... ehehe" "Ehehehe... non mi dica niente che tanto lo so già!" "Che cosa?" "Lei è qui in trasferta con una bella maialona. Con la quale ha sconfinato in Lombardia per non farsi beccare dal marito cornuto. E' vero o no??" "Se lo dice lei, direttore...." "Ma certo che lo dico io!! Son mica un mona!" "No no... mai detto!" "Comunque Marcolin... tranquillo eh?? Io sono UNA TOMBA! E.... come si chiama la suina?" "Chi?" "La suina." "Eh." "Come si chiama?" "Eh... come si chiama." "Eh non lo so. Me lo dica?" "Si chiama... Luana... casalinga inquieta de Rovigo." "Luana. Ma la Luana non se la tr...bava il ragionier Franchetti???" "MENO MALE CHE LEI ERA UNA TOMBA EH??" (spettacolo puro)
  11. "Allora! Siamo in macchina da due ore! Abbiamo sconfinato, il mona ormai sta sorvolando le bianche scogliere di Dover... cosa vogliamo fare?? La Parigi-Dakar??"
  12. Me la cavo, grazie! E tu? In segno di ribellione nei confronti dello strabordante pilismo ricaricabile duetonnellato son sempre più spesso in giro col Topo
  13. Hai ragione, ho fatto confusione. Seer e Cherry erano i due capoccioni.
  14. Parere personale ovviamente, 120 rispetto a questa 600 che nulla mi dice, ma nulla proprio (e io gnucco a pensare che la pecetta sul montante C fosse un camuffo...) era tanta roba. Me ne innamorai al primo colpo. Appena la vidi pensai "va' che ha preso la strada giusta". Aveva per me quella semplice simpatia della 127 e delle Fiat di Giugiaro, che comunque abbiamo tutti nel cuore, e in quel momento era fuori dal coro quanto lo furono 127, Panda e Uno. L'avrei comprata, davvero. Qui onestamente, non posso fare altro che sospirare e pensare che si continua a girare sempre attorno alle stesse robe.
  15. Ma infatti passava i 40 anche la nera che stava qui. Sicuramente non lo trovi ovunque un compratore per una vettura del genere. Li chiedessero per la super maxi versione sportiva dici vabbè, da qualche parte il pazzo lo trovi, anche qui (oh, dirne una girano due Yaris GR eh.. il popolo dei piedoni in valle è decimato ma esiste ancora) ed infatti ai loro tempi, anche se in numeri minuscoli, andarono pure le OPC che già non costavano due lire. Anche con Insignia A s'era vista la possibilità che qualche lira la spendessero pure comprando Opel... ne sono andate via diverse "ben messe" (Biturbo e via dicendo)... idem con certe Grandland. Il problema è che qui li chiedi ad una clientela fatta ancora oggi di tante persone che si avvicinavano ad Opel (o continuavano con Opel) per un certo motivo: un buon rapporto prezzo/prodotto ed una relativa familiarità/semplicità. Il cliente Astra in certi casi è ancora quello che ti versa un usato che non ha più le coppe, con le fiancate segnate e la terra nel baule. Non è facile piazzare ad una clientela del genere un mezzo (a quel prezzo) che spaventa per la sua complicazione. Ho visto gente smarrita nel guardare quell'Astra nera, gente che era arrivata con berline o station della H come la mia GTC, che sì avevano già cose come airbag, ESP, clima automatici e un mini (o medio) display, ma che si presentavano come utilizzo tanto come la G o addirittura la F che avevano versato nel 2005! Questa spaventava anche un po', non solo per il prezzo. Certo... il listino comprende anche versioni normali per "gente normale" . CE NE FOSSE STATA UNA DA FARGLI VEDERE! Lanci la nuova generazione e l'unica che hai da fargli vedere è la supersturbo per puffare l'impuffabile.... "ma una più normale, quando arriva?" "Eh, boh..." "ma la station?" "Eh... boh..." Cosa cacchio pretendi di vendere? Riguardo i ricambi... altra cosa uscita nell'ultimo dialogo... "non abbiamo mai lavorato così male, da quando siamo sotto Stellantis è un disastro... e non solo per la recente carenza di pezzi. Già prima che il mondo di incasinasse, erano iniziati i problemi: valanghe di referenze messe in 'non disponibile', non più fornite, anche delle cose che sarebbe ovvio trovare ancora". Ho visto personalmente un carrozziere locale appoggiarsi ad un ricambista il quale è riuscito a trovargli (all'estero) una porta dx - usata! - di Corsa D tre porte perchè in tutta Italia non si trovava un pezzo nuovo a magazzino e ovunque veniva dato per non disponibile. La porta di una Corsa D! Oh... non è una Balilla eh? Ispettore a mezza bocca: "l'idea è quella di spingere l'utenza a smaltire il vecchio parco circolante".
  16. Mi quoto, per aggiornarvi sulla grottesca situazione locale. Sapete cosa è cambiato dall'inizio di febbraio, quando avevo scritto questo post? E' cambiato che la nera full-full alla fine ha trovato un acquirente (non in zona, perchè l'avrei sicuramente vista in giro: credo si sia trattato di un commercio in rete, del tipo "uè non è che hai un'Astra?") e se n'è andata. Ed ora, la nuova Astra, negli spazi del conce locale, semplicemente, non c'è. Zero. Le vetture dei contratti stipulati l'hanno scorso (settembre...) non sono ancora arrivate, e non si sa quando arriveranno. Un passerotto mi ha detto in un orecchio che dopo l'ennesimo sollecito è giunta notizia che la produzione sarebbe addirittura FERMA, e che quel che ancora arriva, si vede in vetrina, gira, gironzola, è stato prodotto in precedenza. Io per ora ne ho vista solo un'altra, grigia argento o qualcosa del genere, ma era una domenica pomeriggio sul tardi, quando da questa valle c'è il flusso del milanès che torna a casa... per cui presumo (anche perchè non l'ho mai più vista in seguito) che venisse "da fuori". Che tristezza. "Ma consegnano qualcosa ogni tanto?" "....ogni tanto arriva una Corsa."
  17. Ora sono un po' smarrito riguardo le date, ma bisognerebbe vedere di che anno sono le genesi di alcune concept e confrontarle con quella della Tigra per capire chi è stato ad avere certe idee e ad influenzare poi gli altri... perchè dobbiamo ricordare che Tigra è molto "vecchia" come genesi, rispetto alla data di lancio. Non c'è un salto come nel caso dei 916 di Fumia, rimasti nel limbo per 7/8 anni, ma quasi. I modelli in scala delle due proposte per piccola coupè Opel sono del 1989, e la maquette qui sotto venne pubblicata da Gente Motori nel giugno del 1990. Ai tempi della presentazione Tigra A veniva definita come una grande intuizione di Kodama, che stava inaugurando una nuova generazione di design Opel con Corsa B e Tigra appunto, dopo la precedente (Vectra A, Calibra) che se non ricordo male era attribuita ad Hans Seer. Probabilmente oggi definire chi sia stato il primo ad impostare un certo stile è molto difficile; ciò che e ben chiaro è che ci sia stata una pesante contaminazione, almeno a livello di ricerca, di ipotesi e di tutte quelle cose che poi su strada non arrivano ma restano sui fogli da disegno. Notavo per esempio ora che nella carrellata di modelli in scala (tutti molto diversi, appartenenti alla prima fase di ricerca, molto "allargata") di Tigra A c'è anche una proposta che pare proprio una mini-Sunfire. Poi... capire chi sia stato l'uovo e chi la gallina... alzo le mani
  18. Forse l'avevo già scritto ma lo ripeto... osservando bozzetti e foto di concept car di quei tempi, non posso fare altro che ricordare quel periodo in cui guardavo il design avanzato GM con estrema ammirazione. Probabilmente i miei ricordi saranno comuni a quelli di altri qui dentro... ma non era bello, pensare che un giorno, "da grandi"; (almeno io pensavo così perchè ero un adolescente) avremmo guidato auto del genere? Era bellissimo pensare che le auto di domani sarebbero state così. Molte di quelle concept (e anche alcune Giapu) erano FAVOLOSE. Poi si è rotto qualcosa. Ci pensavo stamane mentre tra un biscotto e l'altro sfogliavo l'ultimo 4R con la presentazione della BMW XM. (trovando strano che Citroen non abbia nulla da ridire). Riguardo Omega B... anche lì, quanto era bella quella maquette. Quando apparve nello scoop di 4R che la presentava come futura Omega, vetture come la Calibra erano già una bella realtà per le strade (credo fosse il '92 l'anno dell'articolo) ed in quel momento fu fighissimo pensare che sarebbe arrivata proprio così. Poi... venne fuori comunque una bella vettura, secondo me... ma ricordo una prova di Autocapital (che era ancora l'Autocapital che non esitava a criticare) in cui il giornalista (serio e colto... non ricordo chi fosse, forse Pasini, comunque uno in gamba) in poche righe scriveva "s'era visto un qualcosa di molto più appagante... poi, tra esigenze di produzione e paura di osare - un po' strana dopo una Calibra che tutti ammiriamo - dove han messo mano han rovinato". Criticava i fari posteriori, ad esempio, diventati massicci e pure sporgenti, e poi altre cose. Il sederino della maquette, invece, era uno spettacolo. Peccato.
  19. Ma infatti a mio parere c'è stato un periodo in cui questo tipo di auto, in rapporto alle dotazioni che offrono oggi le rispettive eredi (se ci sono ancora), costavano una sassata. Lasciamo stare i tempi recenti e la follia che ha pervaso il mercato dell'auto... se andiamo indietro di qualche anno, va bene che quando comprai la Punto Street ebbi modo di usufruire del mega-sconto, ma il suo prezzo PIENO era vicino (in Lire) a quello di una Punto 75 HSD che aveva sì 2 airbag, l'ABS, i poggiatesta posteriori e il servosterzo, ma a cui mancavano: -l'aria condizionata -la radio con i comandi al volante -l'ESP -l'hill holder -gli specchi elettrici -paraurti, specchietti e maniglie in tinta... ma vabbè queste son minxxiate... ed in mezzo erano passati 16 anni (il prezzo era di gennaio 1997, preso a caso)... se calcoliamo l'inflazione quella HSD costava un rene, in rapporto a ciò che offriva se paragonata alla Street del 2013. Ti chiedevano un milione per la radio con 4 casse e i comandi al volante; 280 mila lire per i fendinebbia (che io avevo messo sulla Street); 2 milioni per l'aria condizionata. Da 25 milioni (24,9 per la precisione) andavi a più di 28, e gli specchietti elettrici non erano disponibili. L'ESP si sapeva manco cosa fosse. Fosse esistito ti avrebbero chiesto un altro paio di milioni sicuro. Saresti arrivato a 30, ed era il 1997. Le piccole negli anni 90 costavano una sassata.
  20. Io credo che in quegli anni i tempi fossero meno ristretti (la Uno arriva 11 anni dopo la 127, la Tipo 10 dopo la Ritmo, eccetera...) e sicuramente anche i costi (oppure oggi è sempre più grande la voglia di massimizzare i profitti, perchè 'ste Case condividono sempre di più, fanno sempre di meno e continuano a lagnarsi). C'era il tempo e c'erano più soldi. Parliamo comunque di due vetture (Uno e Tipo) che hanno subìto un ribaltone stilistico, nel senso che prima di diventare ciò che abbiamo conosciuto erano state immaginate in maniera diversa dalla Casa. La "Progetto Uno" iniziale e la Tipo-Unone non sono state costruite tanto per fare i collaudi senza rischiare di svelare le proprie carte... fino ad un certo punto erano davvero le auto che avrebbero dovuto arrivare sul mercato. La differenza è che oggi si arriva allo step di carrozzare solo quando si è certi e poi non si cambia più.
  21. Sì, il volante era uno di quei dettagli in cui il livello crollava: non ho mai capito l'idea di mettere il marchio (sulle versioni normali) giù in mezzo alla razza centrale. A parte il far apparire troppo massiccio il cuscino del clacson, non faceva altro. Infatti quello della 16v (e forse anche della GT 2 volumi, non ricordo ora...) col cuscino meno bombato, il marchio "al suo posto" e l'inserto di colore diverso sulle razze cambiava di un mondo. La 16v poi aveva anche quei discreti inserti in legno sui pannelli porta che, de gustibus, a chi piace a chi no ma a me un tocco di legno messo bene è sempre piaciuto, coloravano un po'. Onestamente non mi dispiaceva nemmeno la scelta di farcire l'abitacolo in toni di grigio, perchè i sedili staccavano bene sulla moquette grigia chiara. Riguardo il posteriore, come ho detto, forse la moda dei fari fumè avrebbe potuto estendersi anche alle versioni normali, perchè i classici fanali rossi/arancio/bianchi probabilmente segnavano un po' il passo in un momento in cui Fiat ad esempio sulle Tipo e poi Tempra era passata a toni più moderni. Però credo sia stata una scelta, quella di riservare i fumè alla sportiva... altrimenti poi non sarebbe stata abbastanza caratterizzata. A tale riguardo (e qui torno in carreggiata, parlando di mai nate) c'era un bozzetto del posteriore che mi piaceva moltissimo e che avrei voluto veder diventare realtà, almeno sulle sportive... lo allego sotto. Credo che si riferissero soprattutto alla rotondità estrema, perchè a parte quella e al fatto di avere tre luci laterali tra Vectra e 80 ce ne passava... e la differenza secondo me era tutta a favore della prima. A favore della 80, sempre secondo me, il fatto di avere degli interni molto belli. Stop. Le proporzioni erano totalmente diverse, la 80 appariva più stretta e alta, tirata per i capelli con quel padiglione così rastremato in larghezza. Poi... vabbè il mio discorso sarà di parte ma in pochi cm di lunghezza in più (credo otto) Opel aveva infilato dentro un'auto completamente diversa, per proporzioni e funzionalità. Il CX era quello (forse cambiava di un punto?); lo spazio era nettamente a favore di Vectra; bagagliaio... ne vogliamo parlare? Dai... fino al restyling della 80 sarebbe come sparare sulla Croce Rossa. Onestamente (poi mi sgrideranno gli Audisti) rispetto a Vectra, l'Audi 80 così come era a lancio del 1986 mi è sempre sembrata un'aerodinamica porcata , ma erano anni in cui Opel sapeva fare le automobili... tempi ormai lontani. Comunque, basta piangere sul latte macchiato. Il bozzetto di cui scrivevo qualche riga fa. Curiosa (secondo me) anche l'idea di far sparire il montante C.
  22. Enrico (che è un caro amico per me, ma questo in passato non mi ha impedito di dirgli "Enrico, eccheccatzz..." in alcune occasioni in cui l'ho visto partire in quarta quando magari era il caso di tenere un profilo un po' più basso) è una persona col suo bel caratterino. Personalmente, al di là dell'amicizia, lo ritengo un grande designer. Le idee che ha avuto, specialmente durante il suo periodo d'oro, sono sotto gli occhi di tutti. 164, Y e i GTV/Spider 916 nascono dalla sua mano. Non si tratta di casi in cui una vettura è nata da più mani ed oggi non si riesce a capire chi ne sia il padre. Andando a guardare i suoi bozzetti e le relative date (bozzetti disegnati da LUI, anche di sera e di notte, a casa... soprattutto 164, e non da qualcuno per lui - come succede con altri... e mi fermo qui - troviamo le vetture che abbiamo conosciuto e che ancora oggi apprezziamo). Poi - non è un mistero - la sua creatività ha preso una strada che non ha incontrato più i favori di chi doveva decidere cosa produrre, e ritengo che sia stato giusto così. Perchè ad un certo punto - non lo nascondo, è un amico ma la schiettezza e la sincerità sono due cose che ci accomunano - le sue proposte, sicuramente sempre originali, non erano più "anche" WOW. La banalità non ha mai, ripeto MAI fatto parte del suo lavoro. Solo che c'è stato un periodo in cui essa era fatta anche di, non dico bellezza, che quella è soggettiva, ma di fascino per l'occhio di chi doveva prima decidere di produrre e poi acquistare. 164 ne è l'esempio. Non c'era nulla di banale in lei, è stata un grande lavoro di stile, originale da targa a targa ed anche bellissima, per tutti o quasi. Le tre vetture che ho citato credo siano sufficienti a posizionare Enrico nel mondo dei grandi designer. Sono "la Uno, la Delta, la Thema" di Enrico Fumia. Detto ciò, ha poi proposto anche tante cose molto meno belle, e col passare degli anni si è arroccato in una posizione antipatica a molti, ma tutto ciò a mio parere è nato in seguito a diverse ferite inflittegli dal mondo del design e da certi personaggi che lui con gran ragione spesso definisce "soloni" o "str..zi cromati". Certo, è solo la mia campana a suonare e bisognerebbe conoscere molte vicende che tramite diverse chiaccherate confidenziali ho potuto quasi "vivere"... per cui non voglio dire che la mia opinione su Enrico sia da prendere come l'unica corretta. Mi limito a dire che Enrico oggi è un designer che cova parecchia rabbia, e la maggior parte di essa è ampiamente giustificata.
  23. Parecchio. E direi "molto in là", se guardiamo l'ultimo bozzetto. Certo, lavorando di fantasia sarebbe stato bello e sconvolgente veder nascere una Vectra del genere. Poi prevalse la filosofia dei piccoli passi... anche se nel bozzetto centrale di questa slide qualcosa che andrà su Vectra B c'è.. almeno l'idea di uno specchio che in qualche modo si connette al corpo vettura in maniera inconsueta, ed un terzo vetro che perde la forma triangolare/smussata per farsi più tondo... cosa che per inciso a me non era andata giù a quei tempi... il terzo vetro della A mi piaceva molto più di quello della B... ma a dirla tutta, a parte la maggior aggressività e quel po' di carattere in più, un po' tutta la B a me piacque meno della A... che per molti fu una berlina un po' anonima ma per me era molto bella e proporzionata, con un frontale molto semplice ma piacevole, una bellissima mascherina e una fiancata molto leggera: cadeva in certi dettagli come le coppe ruota pensate solo alla funzionalità ma lontane dall'essere cool, e una fanaleria posteriore molto minimal. Tuttavia bastava guardare la 16v per vederla nella sua forma perfetta, con i fari fumè, minigonne e spoiler, e dei bei cerchi in lega. Per me resta una delle più belle medie di fine anni '80, a titolo personale assai più bella (ad esempio) della tanto idolatrata Audi 80 del 1986, dalla quale molti scrissero che Vectra A era stata copiata... peccato che i disegni della Vectra siano del 1984.
  24. Sì. Però in questi casi si tratta di stravolgimenti di carrozzerie esistenti: tagliate, rappezzate, allungate, ricucite, accorciate... Diverso il caso di "Unone" Tipo 2, "Bino" Punto, "143" Uno, 124 coupè postata ieri, per non parlare di quella berlina bianca a tre volumi che girava per Torino prima della comparsa dei prototipi Beta e 132/131... della quale devo ancora capire il senso, cioè se fosse un pre-Beta, un pre-131 o un pre-132. In questi casi, a noi conosciutissimi ormai, entriamo nell'epoca Fiat in cui pareva la norma iniziare i collaudi con una vettura "di fantasia" (e non ho nemmeno citato il Frankie : grande, indimenticabile Frankie )
  25. Oppure una volta le metodologie in fase di progettazione consentivano questi slanci perchè le spese erano inferiori o si badava meno al risparmio a tutti i costi... della Tipo "Unone" e della Punto "Bino" sappiamo a che livello si era arrivati prima del cambio di rotta e quindi è giustificata la costruzione di vetture "insensate"... ma ad esempio per la 124 coupè di cui parlavo ieri non possiamo sapere se il prototipo qui sotto fosse una proposta oppure una carrozzeria "a caso". Poi col passare del tempo siamo arrivati ad oggi e al concetto di costruire solo lo stretto indispensabile. (mi viene in mente anche un altro esempio, che non riguarda Fiat: ricordate il mega-Fiestone che nascondeva la Escort del 1980? Un lavorone anche quello...)
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