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PaoloGTC

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  1. Andrò controcorrente ma io 75 SW non l'ho mai vista tutta 'sta bellezza. 33 era uscita molto meglio, 75 secondo me avrebbe avuto bisogno di una revisione, non mi pareva un gran risultato la parte posteriore del padiglione. Con ciò non voglio dire che han fatto bene a non farla, 3er Touring come diceva Duetto è lì a dimostrare che un certo tipo di SW stava iniziando a prendere piede. Però, l'avessero fatta così come l'hanno presentata, non ne sarei rimasto estasiato. 75 imho sopperiva ALLA GRANDE alla sua anzianità di disegno anche grazie al caratteristico (non dico bellissimo perchè imho 75 è sempre stata auto che la prendi così, o la adori o ti schifa) lavoro di Cressoni col bagagliaio, con la sua cintura nera che saliva e il particolare culone. Con la SW questo spariva, il vetro e gli spigoli erano tanti (per forza di cose, ti dovevi adeguare a quel che c'era davanti) e a me pareva solo vecchia, in questo caso. Se con la berlina l'anzianità spariva nell'essere caratteristica e la preferivo ad esempio a Regata proprio per questo motivo, con la SW mi trovavo a preferire Regata (che imho era venuta decisamente bene). Ora, non so io cosa si potesse cambiare nella linea di 75 SW per farla in altro modo. Forse poteva venire solo così, per essere omogenea. Sta di fatto che non mi ha mai fatto impazzire. Poi, che avrebbe venduto, lanciata nel periodo d'oro di 75 e nel momento in cui sarebbe stato giusto contrapporre una rivale italiana alla 3er, altro discorso. @Duetto, per le foto del "Bertone". Non ci crederai ma mi hanno affascinato anche per la location, perchè quando le ho guardate per un attimo ho pensato riguardo ciò che poi hai scritto tu... sembra una zona in fase di crescita, che oggi non è più così... quindi foto da ricordare anche per il luogo. Sarebbe carino riuscire ad individuare quali sono quei palazzi e scattare una foto oggi, per capire come le cose sono cambiate.
  2. A poche centinaia di metri da dove lavoro, un carrozziere utilizza quotidianamente (ormai da un annetto, forse più) una bella HPE prima serie, bianca. E' la mia Eleanor, citando Nicolas Cage. Mai una volta che sia pronto a fotografarla, mi sbuca sempre all'improvviso. Non ho capito il tipo però.... la macchina è bella e pare la tenga con cura, pulita e in ordine... ma la usa abbastanza da disperato, non ha il piede leggero.
  3. Se tu avessi puntato verso Nord e la valle ti avrei potuto aiutare di sicuro ma dato che ti dirigi a sud dico "tzè" e ti lascio nelle mani dei Cosimi e Tonini
  4. Stavo per scriverlo.... tu pensa che l'avevo preso per Red Ronnie io...
  5. "Che domeeeenica bestialeeee.." (mentre scrivo il Soccmaker ha appena rifilato un colpetto a Vergne) Qualche giorno fa nell'ambito di discussioni varie sul futuro degli stabilimenti italiani, Trucido ed il sottoscritto sono finiti a parlare di BMW M1 e di alcuni elementi poco chiari circa l'iter della sua costruzione. In quel topic riportai alcune dichiarazioni fatte da Giugiaro nel suo Catalogue Raisonnè edizione di fine anni '80, ma promisi di ritornare sull'argomento perchè ricordavo di avere messo da parte alcuni articoli ricavati da numeri di AutoSprint dell'epoca, scritti da Giancarlo Cevenini, che raccontavano i retroscena della complicata vicenda che si sviluppò fra la Casa di Monaco e quella di S.Agata. Ora ho terminato di trasformarli in testo per il forum e quindi li posto con alcune avvertenze. 1) sempre si tratta di articoli giornalistici redatti "sul momento" per cui con il senno di poi oggi possiamo scoprire delle inesattezze, perchè "le cose poi non andarono così" oppure "c'era una parte della verità che si doveva ancora scoprire"... quindi non abbiate rancore verso l'autore dei tempi nè verso chi oggi ve le riporta (cioè moi io ve dico quel che ce stà scritto ) 2) cercando di sistemare gli articoli in modo che avessero un senso anche come data, sono riuscito a farlo solo con il primo ed il quarto (nel primo si capisce dal testo che certe cose devono ancora accadere, e nel quarto invece siamo "alla frutta"). Col secondo ed il terzo purtroppo non avendo le date precise.... ci va un po' di pazienza ed una piccola interpretazione, nel caso in cui trovaste delle incongruenze rispetto a come li ho postati. Purtroppo il sottoscritto che è un mezzo salame si dimentica sempre di segnarsi le date precise degli articoli (ossia i numeri delle riviste) e una volta che essi sono stati riposti nella caverna e coperti da altre montagne di carta (sono articoli che misi da parte un paio di anni fa).... andare a ritrovarli così su due piedi è cosa che preferisco evitare. Per cui, interpretate! Cercando di evitare di fare un post di solo testo (che diventa un mattone) farcirò il topic con sette foto-spia di M1, sempre provenienti da pagine di AutoSprint, magari non connesse direttamente agli articoli in questione, ma comunque il soggetto è quello... Allora, si va; ovviamente è richiesta la PRESENZA di Trucido, che non vada troppo in giro, perchè qui ho bisogno di sentire il suo parere su cosa era (è) corretto e cosa no. 1) LA LAMBORGHINI E' SALVA! Scongiurata l'eventualità di una chiusura alla Lamborghini. Questa la confortante notizia che arriva alla vigilia del Salone dell'Automobile di Ginevra, dove la Casa del Toro sarà presente con una novità di cui parleremo più avanti. In questi giorni tre importanti fatti sono accaduti a S.Agata che hanno ridato fiducia (e denaro) all'azienda. Innanzitutto sono arrivati i soldi dallo Stato che si aspettavano da un anno, sono circa un miliardo e mezzo che serviranno a tacitare i creditori già scaduti. Il denaro è stato dato in prestito alla Lamborghini al tasso agevolato del 7,50%. Un gruppo finanziario è interessato alla Lamborghini e ancora non si sa in quali termini, ma ha assicurato a Leimer (socio con Rossetti della ditta di automobili) un importante appoggio finanziario. Di questo gruppo finanziario non si sa molto, ma siamo in grado di affermare che nell'operazione entra la BMW come avevamo anticipato alcuni numeri fa, che ha interesse a far sì che il suo coupè venga costruito a S.Agata, oltre ad un congruo gruzzolo di denaro arabo. Di quei paesi cioè interessati alla costruzione della Cheetah, il fuoristrada per usi più militari che civili che la Lamborghini presenterà a Ginevra, di cui verrà iniziata la produzione dopo le ferie. Così tutte le apprensioni che si nutrivano sul futuro della Casa sono svanite; adesso ci sarà ovviamente un periodo di 'magra' dovuto alla riconversione dell'azienda con la messa in cassa integrazione di circa 100 delle 250 persone attualmente impiegate a S.Agata. Anche la produzione di vetture subirà una svolta. Innanzitutto la Lamborghini è intenzionata ad esportare tutta o quasi la sua produzione. In questi giorni è ritornato dagli USA il rag. Capellini che ha trovato per la sua ditta un importante società che raggruppa in tutto il paese 21 'dealers' e che ha garantito la vendita di 160-200 vetture all'anno oltreoceano. Il restante delle vetture che si produrranno (350 in tutto) sarà venduto negli altri paesi europei. Al suo ritorno dagli USA il rag. Capellini ha anche portato la notizia che tutte le omologazioni richieste dalla Lamborghini in USA sono state 'passate' e anche la Countach potrà essere venduta oltreoceano a differenza di similari vetture della concorrenza che sono state bocciate, tipo la BB Ferrari. A fine anno inizierà la produzione del coupè BMW, che sarà venduto in tutta Europa e che sarà la prefigurazione della silhouette per le gare del mondiale. Con la produzione della prima serie del Cheetah e delle 350 Lamborghini da turismo, la società dovrebbe fatturare nel 1977 circa 8 miliardi per passare poi a 11 miliardi l'anno successivo. L'arrivo del danaro del Governo italiano e la finanziaria (BMW e arabi) che hanno garantito denaro “fresco” alla Lamborghini, è molto importante innanzitutto perché può assicurare quella commessa BMW che darà lavoro fino al 1981 alle catene di montaggio di S.Agata. Poi si può lanciare il Cheetah i cui programmi sono molto ambiziosi tanto da essere stimata in mille esemplari l'anno. Vediamo ora cosa è questo Cheetah che sarà una delle novità del prossimo Salone di Ginevra che si apre mentre Autosprint è in edicola. Il Cheetah è un veicolo fuoristrada dalle insolite caratteristiche tecniche e costruttive. Bisogna innanzitutto dire che questo fuoristrada è particolarmente adatto per essere un veicolo militare. Il Cheetah è stato ordinato in USA dalla Lamborghini alla MTI (Mobility Tecnology Industrie) dopo che quest'ultima ha vinto la causa intentatagli dalla FMSI che accusava la MTI (e non la Lamborghini) di averle copiato un suo veicolo militare (il Cheetah si differenzia dall'altro veicolo in 87 punti essenziali) e può ora essere presentato al pubblico. Il Cheetah è un veicolo che, se esteriormente si presenta come un fuoristrada dalle prestazioni eccezionali, una vera RR delle quattro ruote motrici, in realtà avrà solo ed esclusivamente un seguito militare, infatti è previsto come optional di costruire il veicolo come lanciamissili, terra-terra e terra-aria. Mitragliatrici, cannoni, ecc. possono trovare alloggiamento sul veicolo, che sembra interessi in particolar modo i paesi arabi del Medio Oriente (e qui si spiega la ragione dell'entrata alla Lamborghini del gruppo finanziario arabo). Il telaio del Cheetah è tutto tubolare come quello di una macchina da competizione, quattro ruote motrici sempre in trazione con tre differenziali, motore ad 8 cilindri Chrysler di quasi 6000cc, con la possibilità di montare anche un turbocompressore, cambio automatico a tre velocità, sospensioni indipendenti a quadrilateri con elementi elastici costituiti da barre di torsione, ammortizzatori oleopneumatici, differenziali autobloccanti, sterzo servoassistito, pneumatici antiproiettile, freni a disco e carrozzeria ribaltabile ed asportabile (tipo Miura) danno l'idea di quanto questo Cheetah sia un veicolo raffinato, che va molto più in là di un uso da fuoristrada puro e semplice. Anche il suo prezzo lo testimonia: orientativamente 25 milioni. La velocità massima di questa “quattroruote da guerra” è di 167 kmh. Con partenza da fermo si raggiungono i 100 kmh in 9”, e si possono affrontare pendenze massime dell'85 per cento. In Italia, vale dirlo, il Cheetah verrà prodotto nella versione base che sarà quella per uso fuoristrada, a meno che le nostre Forze dell'Ordine o l'Esercito non ne ordinino un quantitativo per loro uso, mentre eventuali allestimenti bellici verranno fatti in altri Paesi europei che potranno essere il Belgio, o i paesi Arabi interessati. 2) CI VUOLE DENARO FRESCO “Si, ci sono problemi, principalmente di denaro. Il coupè BMW che deve fare la Lamborghini è in un momento di stasi...” Così ci ha risposto un responsabile della Casa tedesca cui ci siamo rivolti per sapere come mai il coupè che doveva essere a Ginevra è invece “saltato” come presentazione, e i tempi si sono allungati, tanto da far temere il peggio. La BMW Italia aveva preso 50 metri quadri in più di spazio al Salone di Torino che aprirà i battenti il 20 aprile, ma il coupè BMW non ci sarà. Lo si vedrà solo al Salone di Francoforte, o comunque in autunno. Che cosa succede alla Lamborghini? La situazione è sempre la stessa, quella che facemmo sapere alcuni mesi fa ai nostri lettori: l'azienda di Sant'Agata è fondamentalmente sana, il prodotto va abbastanza bene, si vende, ma mancano i liquidi. La società fra Leimer e Rossetti continua, anche se il vero motivo è il fatto che Rossetti non vuole abbandonare e lasciare il posto ad altri che portino denaro. La BMW ha paura che il programma del suo coupè salti. La Casa di Monaco vuole i 400 esemplari per poter omologare la macchina in Gruppo 4, ma ha paura a dare il via al programma Lamborghini. Teme che la mancanza di denaro faccia fermare la produzione prima del raggiungimento del numero previsto. La situazione è complessa, alcuni concessionari (che si erano offerti) hanno fatto marcia indietro, lo stesso importatore della BMW italiana sig. Sodi, in un primo momento interessato alla Lamborghini, vista la situazione italiana, ha detto di no. Leimer è alla ricerca di denaro. Avrebbe trovato un socio fuori dall'Italia, ma questo non vuole nella società un “peso morto” come Rossetti che non si occupa dell'azienda, ma costui non se ne va. La BMW ha paura della situazione politica-sindacale che c'è in Italia, e pur manifestando la più grande fiducia nella casa di S. Agata si rifiuta di mettere un soldo di anticipo nella costruzione della vettura. La presentazione alla Casa tedesca ha subito un piccolo ritardo ma non tale da poter inficiare il contratto. La BMW sa benissimo che il coupè non è fattibile fuori dall'Italia. Tutta l'attrezzatura è pronta, la linea di montaggio sta per partire, e nelle ultime settimane sarebbe saltato fuori un finanziatore di fiducia della BMW che avrebbe garantito denaro fresco. Intanto in Germania hanno quasi concluso i test gli 8 prototipi consegnati alla BMW. Tutto è andato per il meglio, c'è stata una rottura in un esemplare ma il guasto è stato individuato, la vettura è già quasi tutta deliberata, si discute solo su alcuni dettagli di rifiniture interne. La situazione non è quindi drammatica come hanno ventilato alcuni giornali tedeschi che annunciavano come la commessa fosse stata tolta alla Lamborghini e data alla Messerschmidt. Ma certamente ora, a vettura deliberata, bisogna trovare danaro perché il programma di 400 esemplari vada avanti: senza questa certezza la BMW non dà il via alle operazioni. 3) LAMBORGHINI: CON LA COMMESSA BMW AFFONDA L'AZIENDA? “Il programma è sospeso...” così dicono alla BMW. E non si vogliono sbilanciare di più, parlando dell'E26, il coupè che si doveva costruire negli stabilimenti Lamborghini e che avrebbe già dovuto essere in produzione. Doveva essere presentato al Salone di Torino ma è saltata anche questa possibilità. La BMW non dà il via ai lavori delle 400 vetture previste finché non ha la certezza che il programma si può fare per intero. “La BMW non ha ancora risolto il contratto con la Lamborghini...” dicono ancora in Germania, ma fa pensare quell' “ancora”.... “La Lamborghini è stata sollecitata perché in forte ritardo con la produzione....” - “... gli eventuali spostamenti azionari all'interno della Lamborghini non interessano la BMW...”. Sono sempre voci ufficiali della BMW a dire queste cose, dopo che la Casa di S.Agata sta agonizzando non trovando una soluzione alle sue preoccupazioni. L'altra settimana si erano sparse improvvise voci drammatiche per la Lamborghini, poi smentite. C'era stata anche una lunga corsa del rappresentante BMW in Italia, sig. Sodi, a Monaco accompagnato dal dott. Grassi delle PR. I risultati di questo viaggio ovviamente non si conoscono, mentre alla Lamborghini si cerca affannosamente una soluzione, soprattutto denaro liquido da immettere nell'azienda per poter pagare i fornitori in arretrato... La Lamborghini, se fosse stata un'azienda fuori dall'Italia, sarebbe stata acquistata dalla BMW, ma c'è il preciso veto da parte del consiglio di amministrazione ad investimenti in Italia (evidentemente , brutti cattivi e rumorosi lo siamo sempre stati, ndGTC). IL sig. Leimer, socio di minoranza della Lamborghini, avrebbe trovato una soluzione, si dice in ambienti vicino alla Casa di S.Agata: l'azzeramento del capitale. Lui sarebbe disposto a rimetterci tutto. Così i nuovi soci, che potrebbero essere finanzieri arabi (o più semplicemente la BMW anche se non ufficialmente, attraverso l'italiano Sodi) entrerebbero nell'azienda pagando i tre miliardi di debiti che vi sono. Ma una decisione del genere deve essere avallata dal socio di maggioranza di Leimer, l'industriale svizzero Rossetti che negli ultimi tre anni si è fatto vedere tre volte in Italia. Vi è stato un abboccamento fra Leimer e Rossetti, ma quest'ultimo ha ceduto la sua quota azionaria a garanzia di un prestito allo zio, Willy Rossetti, il quale non vuole sentire dire nulla se prima non gli viene restituito il denaro dato al nipote. La situazione è ferma a questo punto, ma per poco. Entro la fine di aprile, a termine di legge, si deve riunire il consiglio d'amministrazione della società e si deve prendere una decisione, che potrebbe essere anche drastica e significare chiusura e licenziamento per i 260 dipendenti della Lamborghini. Perciò: o si fa l'aumento di capitale, e si va avanti non solo nel programma del coupè BMW, ma anche per la Countach e le altre Lamborghini, o si chiude. La situazione è strana. La Lamborghini è stata valutata 4 miliardi, ci sono due miliardi e mezzo di debiti e un prestito da restituire allo Stato di un miliardo e duecento milioni: praticamente è in pareggio. Manca però la liquidità che permette di pagare le fatture arretrate e i fornitori non consegnano i pezzi, con il risultato di macchine vendute ma ferme per mancanza di alcuni pezzi magari insignificanti. Alla catena della Countach abbiamo visto 7 di queste macchine da 40 milioni l'una vendute, ma nell'impossibilità dell'azienda di consegnarle per mancanza di alcuni particolari di fornitori esterni. Si è anche saputo che, pur nella grave situazione generale del 1977, l'azienda su un fatturato di 4 miliardi ci ha rimesso meno di 400 milioni. Tanti ma non eccessivi... Intanto Leimer sta cercando disperatamente i due Rossetti, senza una loro prova di buona volontà la Lamborghini potrebbe anche chiudere, e sarebbe un peccato perché ci sono ordini per 70 Countach in un anno. Intanto la BMW si sta guardando attorno. Ha fretta perché il suo prototipo a motore centrale posteriore venga fatto per poter preparare la M1 da competizione. Alla Lamborghini il progetto E26 è stato finito proprio in questi giorni, con l'attuazione del programma aria condizionata. La catena di montaggio è pronta a S.Agata e ci sono anche tutti pezzi per il via ai primi 20 esemplari di E26 da fare in preserie, ma mancano i soldi. Gli stessi sindacati sono solidali con Leimer. Capiscono il dramma di chi, pur di continuare, è disposto a rimetterci tutto quanto ha investito finora, mentre chi non si è mai interessato all'azienda continua a disinteressarsene... 4) GLI "EX" RILEVANO LA COMMESSA DELLA BMW? HOCKENHEIM - C'era anche Leimer, l'attuale proprietario (assieme a Rossetti) della Lamborghini in Germania al “vernissage” della BMW, che presentava il coupè un tempo da costruire a S.Agata e che, in ritardo di un anno, verrà costruito dalla BAUR in Germania. La versione sportiva potrebbe essere costruita a Torino da Osella oppure alla Ital-Engineering, una società di consulenza realizzata in questi ultimi tempi da sei “transfughi” della Lamborghini, guidata dal rag. Capellini e dall'ing. Raimondi, oltre che dall'ex-capo delle Esperienze di S.Agata, Fiorini. Era un Leimer decisamente giù di forma, sfoggiava un paio di pantaloni beige e una discinta maglietta azzurra fuori dai pantaloni, che decisamente stonavano con tutto l'ambiente. Per essere “giù di corda”, Leimer ne aveva non una ma cento ragioni. Nonostante gli stentati sorrisi e i “ci vediamo la prossima settimana perché ci sono novità” la settimana dopo non lo si riesce a trovare, né lui si fa vivo. Intanto la situazione alla Lamborghini si fa sempre più critica. In questi giorni è stata concessa l'amministrazione controllata. Essa dura per un anno, ma può essere allungata a due. La situazione all'interno della fabbrica è ormai da febbraio decisamente ferma. Nel mese di luglio è uscita una sola macchina dalle catene di montaggio deserte. In fabbrica, a parte lo stop dei fornitori che non danno più pezzi se prima non sono saldati i vecchi debiti, ci sono solamente 15 scocche di vetture, e si prevede di fare dieci macchine per arrivare alla fine dell'anno! Siamo alla fanta-fabbrica. Ci sono 150 persone in cassa integrazione a 100 mila lire al mese, 40 sono ancora impiegate all'interno (ora sono in ferie) per far sopravvivere al meno l'officina assistenza per i clienti. Non sembra però, nonostante le parole, che ci sia la voglia di continuare a fare in qualche modo vivere l'azienda. Leimer e il suo braccio destro Sgarzi sembra abbiano addirittura la voglia di smobilitare. Leimer, sempre consigliato da Sgarzi (e tante volte male, come nel caso Wolf), sta cercando di vendere le macchine automatiche Olivetti comperate da Lamborghini che disse “preferisco macchine da centinaia di milioni piuttosto che assumere mano d'opera...”. Le Olivetti a programma numerico sono state offerte in giro e si cerca di cambiarle con inutili e poco costosi torni sempre a controllo numerico. A tirare ormai le fila della Lamborghini dal telefono numero 50 (quello della scrivania che fu di Lamborghini ed ora è di Leimer) quando il proprietario non c'è, è ora solo Sgarzi. C'è chi gli contesta, nella commissione interna, di aver mal consigliato Leimer a non accettare l'offerta dell'acquisto da parte di Wolf della Lamborghini per tre milioni di dollari, quando allora i debiti della Casa superavano di poco appunto tale cifra. Si contestano anche gli investimenti e si contesta, sempre a Sgarzi, di avere, come consigliere, fatto fallire la commessa della BMW che, con un po' più di tatto e di contatti, dopo le innumerevoli raccomandate a termine di contratto che la Casa tedesca mandava a Leimer, si sarebbe potuta “rabberciare” in qualche modo. Ora invece ogni speranza sembra perduta. La BMW, per tutte quelle lavorazioni che solo in Italia con le nostre maestranze altamente specializzate si possono avere con garanzie di sicurezza, ha dato mandato ai sei transfughi della Ital-Engineering di pensarci loro. Questi per aiutare i pochi rimasti alla Lamborghini hanno offerto una commessa di circa un miliardo che è stata rifiutata! Non solo, ma Leiner in risposta ha mandato una raccomandata a Capellini perché gli venga immediatamente restituito un codice civile e una calcolatrice (valore del codice Lire 3000 e della calcolatrice tascabile poche migliaia di lire) che Capellini quando è andato via dalla ditta aveva con sé. Come si vede si è ormai alle piccole ripicche, mentre problemi ben più gravi sono alle porte dopo che è fallito anche il tentativo di riavere in fabbrica Ferruccio Lamborghini, nel nome del quale alcune banche erano disposte a dare un certo credito. L'operazione consisteva nell'idea di rifare la Miura. La Miura ha oggi un suo mercato di amatori perché costa sul mercato antiquario circa 10 milioni, ma rifarla significa venderla a 50 milioni. E allora il discorso cambia. Lamborghini ha comunque detto di no, anche perché quando se ne andò fece garanzie per un prestito di 300 milioni presso il Credito Romagnolo che mai venne pagato dall'attuale gerenza Lamborghini, quindi anche lui è uno fra i creditori. Solo che non si è mai rivolto al tribunale per far valere i suoi diritti. Ma ci sono anche altri problemi ben più gravi che assillano i due attuali responsabili rimasti in ditta. Con la concessione dell'amministrazione controllata, da parte del tribunale ci sarà anche una approfondita verifica dei libri contabili, e allora i due potrebbero essere chiamati a dare spiegazioni sulla conduzione finanziaria dell'azienda assieme a tutto il consiglio d'amministrazione (dimissionario). Il dopo-ferie per la Lamborghini sarà indubbiamente difficile... Fine. A questo punto, se ho ben chiaro il quadro della situazione (ma non ne sono sicuro....) dovrebbe entrare in gioco l'ItalDesign di Giugiaro, con il parziale allestimento delle vetture. L'ultimo articolo cita questa Ital-Engineering di cui non ero a conoscenza, ma chissà quante di quelle cose ci sono da scoprire o sono andate perse fra uomini, fatti, cambiamenti e via dicendo. Mi resta solo il dubbio che ai tempi di quest'ultimo articolo non si parlasse già di Ital-Design e che le voci girassero male. Adesso passiamo la palla a Trucido che domani invece perdersi nei topic su Marchionne, verrà qui a rendersi utile Nel frattempo mi ritiro a preparare un piccolo resoconto di quanto dichiarò il Giugi nel suo catalogo, riguardo lo stile di questa BMW da lui realizzato. GTC
  6. Un paio di foto particolari di 75. Nella prima, la vediamo paparazzata durante gli ultimi lavori di preparazione in vista dei test del 23 aprile 1986 con la Pirelli, la quale raggruppò tutte le sue Case-clienti nell'ambito del Gr.A dell'Euro-turismo. Qui ancora in versione V6 aspirata, preparata da Nocentini. Qui sotto invece... beh non era più prototipo ma la foto è curiosa. Una 75 "TEST" (credo fossero le vetture di "OGGI", che aveva organizzato un test promozionale dopo il lancio dell'auto) che deve rallentare in quel delle Acque Minerali ad Imola perchè Johansson è andato in testacoda durante le prove del giovedì, e deve intervenire il carro attrezzi.
  7. Un altro "scoop", anzianotto direi, da parte di 4R riguardo il "Bertone". Ho usato le virgolette per la parola scoop perchè a me paiono più che altro foto organizzate... "venite con un fotografo che facciamo un paio di foto prima del Salone". Dopo la pappa arriverà qualcos'altro.
  8. Ho riuppato questo interessante topic perchè avendo incontrato il seguente materiale nella caverna, l'avevo preparato per inserirlo nel topic dell'Alfa 6... quello in cui avevo postato un articolo sulla sua gestazione stilistica. Solo che poi cercandolo, mi sono accorto che non era un "topic".... avevo inserito il materiale nel Balocco credo, e quindi ho pensato di inserire il seguente materiale in questo topic che parla di auto particolari. Oltretutto, per me è stata una scoperta perchè non ero affatto a conoscenza dell'esistenza di una tale versione della 6 (anzi, di tre esemplari come si legge nel testo di ROMBO che vado a riportare). Più sotto, un paio di immagini dell'epoca. “IMOLA – In Italia c'è qualcuno che ha giurato guerra totale al fuoco, almeno a quello che può sorgere malauguratamente in incidenti sulle piste: si chiama Ermete Amadesi, un nome ormai noto sulle piste italiane, un nome che unito a quello della CEA dà sicurezza ad organizzatori e piloti. Da quando si interessa a questi problemi, e sono diversi anni, Amadesi ha sempre più potenziato la sua organizzazione, ed ora per fortuna quasi tutti gli impianti hanno capito che senza la sua assistenza non era il caso di organizzare nemmeno una gimkana. E così si sono presentati diversi problemi, il parco macchine antincendio è aumentato, e la CEA “corse” si è spostata in appositi capannoni a Imola, sulla Statale Selice, per poter contenere le 34 Lancia HPE specialmente attrezzate, i tre MC 50 Fiat aeroportuali, con “cannoni” di lancio a lunga gittata, tutta la serie dei “carrellati” e le tre nuove vetture che la CEA ha acquistato da utilizzare specialmente per il giro di ricognizione e di lancio, tre velocissime Alfa 6 che abbiamo già visto in azione in qualche gara. Quello di macchine veloci, di pronto intervento, era un problema molto importante da risolvere. E' chiaro che in una corsa automobilistica i maggiori pericoli di “ammucchiate” sorgono al primo giro, quando il gruppo è ancora compatto. In altre nazioni si servivano di auto molto veloci, e così Amadesi ha pensato che le nuove Alfa 6 facessero al caso suo. Le ha quindi attrezzate con due contenitori sferici nel bagagliaio, atti a contenere ben 140 kg di Halon 2402, un liquido alogenato altamente ignifugo, che può essere “sparato” da due pistole applicate a due manichette lunghe 13 metri da due operatori. Queste apparecchiature sono costantemente in pressione (12 atmosfere) e in caso di uso in pochi decimi di secondi si ha la fuoriuscita del liquido estinguente. Inoltre l'attrezzatura comprende un ulteriore estintore pressurizzato brandeggiabile da 10 kg, sempre in Halon, oltre ad accessori di vario tipo, per liberare l'eventuale malcapitato pilota dalle lamiere. Tra questi ci sembra doveroso segnalare una novità assoluta, mai vista in Italia, un accessorio che solo da poco è in dotazione alle pattuglie di polizia stradale tedesca. Si tratta di cesoie idrauliche, atte a tagliare lamiere, tubi anche di grosso spessore, sempre per liberare il più velocemente possibile un eventuale infortunato. Le cesoie che la CEA utilizzerà sono appunto tedesche, della Lucas, e sono in grado di operare senza motori ausiliari, che potrebbero provocare scintille o non funzionare in momenti di emergenza. Il loro uso è estremamente semplice: in quattro secondi si aprono, e in altrettanti si chiudono. Hanno un'apertura massima di 100 mm e tagliano tubi, tipo il roll-bar, come grissini. Sono manovrate da due uomini, uno che effettua il taglio e l'altro che aziona la pompetta manuale, collegata alle cesoie per mezzo di due cavi di gomma per alte pressioni. Alla CEA naturalmente si augurano di non doverle mai usare... ma in questo caso di emergenza una attrezzatura di questo tipo può contribuire considerevolmente ad accelerare i tempi di intervento, che su un infortunato di questo tipo sono veramente vitali. Purtroppo ne abbiamo avuti esempi anche troppo recenti....” Sarebbe stata una bella chicca per i CuriosAlfa o Alfavelate di Salvetti, quest'auto... ma credo che oggi non esista più. A meno che al termine del suo servizio non sia rientrata (almeno in un esemplare)... "là sotto", e che sia una delle reliquie che sono rimaste sotto i teli rossi anche nelle visite più recenti da parte di chi ha realizzato i suddetti volumi. Inoltre, sempre parlando di Alfa particolari, un'altra piccola chicca sulla 6. GTC
  9. Io invece appena tornato dal porte aperte ad Arona: tre auto in salone più una rossa a disposizione per il test drive. Non ci ho passato molto tempo perchè ero là anche per altri motivi, invitato dallo staff di una radio locale a sua volta chiamata a fare da madrina all'evento.. sicchè tra blabla e tavanate "on air", l'ho vista un po' di sfuggita. Molto meglio che in foto, comunque. Bianca sta bene, scura non la gradisco. Internamente ed in generale come concetto è un ottimo prodotto, per una famigliola casca veramente a pennello, ci fai tutto... Peccato solo per una delle tre esposte in salone, tra tavolini retro-sedile scricchiolanti e un po' duri da usare, e alcuni dettagli malmessi, non faceva una bella figura. Però era l'unica, le altre parevano ben fatte. C'erano anche un paio di Panda 4x4, una azzurrina e l'altra color Superkappa (nel frattempo ho messo gli occhi su una Brera occasionissima che mi sa che torno a vederla....)
  10. Ormai faccio parte anche io del gruppo "vedo niente". Qui non passano più, direi da un bel pezzo. Poi per motivi vari anche io ho perso i contatti (un conto era andare a scuola e d'estate avere tempo sia per l'appuntamento mattutino che per quello serale, oppure poi lavorando al ristorante, potermici recare la mattina a vederle o la sera del giovedì che ero libero... ora che faccio "giornata" non potrei) ma tanto per dire, gli ultimi prototipi Alfa che ho visto passare sulla Colma con una certa regolarità sono stati quelli della 156 Sportwagon... figurarsi! Poi, ai tempi di Bravo II e di Quattroporte attuale, vidi qualche auto pulita (erano già uscite da mo') la sera alle 18.30 mentre rincasavo... erano tre o quattro in fila, in targa prova, segno che ogni tanto passavano ancora, ma per cose di poco conto. Per esempio, ho visto foto di MiTo e Giulietta colte nei dintorni del vercellese o del biellese, ovvio data la presenza di Balocco, ma quassù mai vista manco mezza. E nonostante il Gruppo fosse già... Gruppo da anni, qui passarono sempre solo le Alfa. L'unica eccezione fu la Lancia K, che fotografai in un paio di occasioni (foto che credo di aver già postato ai tempi da qualche parte, altrimenti le rimetterò un domani, quando sarà ora di un "Chivasso e dintorni" ).
  11. Oggi estraggo dall'archivio qualcosa di personale. Tempo fa ne postai alcune... sono fotografie che scattai nei primi anni '90, in quel di Doccio (frazione del mio paesello Quarona) lungo la provinciale 299 della Valsesia. I mangiakm Alfa ai tempi passavano di qui due volte al giorno, provenienti dalla strada della Colma che collega la valle del Lago d'Orta con la nostra. Gli orari erano molto precisi. Il mattino alle 11.15 e la sera pochi minuti dopo le 18. Esattamente come sei o sette anni prima, quando vedevo i prototipi di 164 che però non passavano da questa strada (il ponte che collega Doccio con l'altra sponda del Sesia e permette di arrivare fino a Varallo e quindi alla Colma non era ancora pronto, sicchè scendendo dalla Colma loro dovevano restare sulla sponda di Quarona e passare in mezzo ai paesini). Nella prima foto, c'è una 90 "di servizio". Avevano sempre un'auto di produzione che li precedeva, nel caso in cui fosse avvistato il fotografo di Quattroruote la cosa veniva comunicata e i proto si fermavano. Io non ero il fotografo di Quattroruote ma un semplice teenager cicciottello in mountain bike, e quindi ebbi gioco facile. Poi incominciarono a conoscere anche me.... qualche volta capitò che io li stessi aspettando in fondo alla Colma, all'entrata di Varallo, dove c'era uno stop che mi avrebbe permesso di fotografarli meglio, e che arrivasse la solita Alfa "sospetta"... e poi più niente. Risalendo la Colma (avevo già la patente allora) li trovavo fermi in qualche piazzale. Che bello rompere le balle Vorrei ricordare che è cosa gradita la citazione della fonte nel caso in cui le foto vengano scaricate per postarle su altri siti e forum. Io sono gentile e fiducioso, e scrivo le fonti nella parte della fotografia che non disturba il soggetto dell'immagine. Non costringetemi a scrivere le fonti sopra le automobili. Grazie. I recall that is kindly quote the source where images are downloaded to post them on other sites and forums. I am kind and trustful, and I write the sources in the part of the image that does not disturb the subject of the image. Do not make me write the sources above cars. Thank you. GTC
  12. Sette punti in meno per Nicketto perchè l'Audi 80 si chiamava Avant e non Variant. Frattanto , Giuliettina prima di cena. Da Gente Motori (la prima immagine era direttamente in copertina, col solito "ESCLUSIVISSSIMISSIMISSIMO"... beh in effetti quella volta furono davvero i primi a pubblicarne una magari non finita ma vera). Notare il marchio romboidale sulla calandra, simile a quello che montavano i prototipi Alfa 6. Domanda sui paraurti, per i Duetti (e tutti gli altri espertoni) all'ascolto. Montati lì così, venivano da qualche altra Alfa, da qualche altra auto... oppure paraurti fatti in casa, tanto per fare? Qui invece la Giulietta era protagonista di un servizio, sempre realizzato da GM, sulla pista di Balocco. Varie fotografie illustravano le differenti aree di collaudo, ed il prototipo Giulietta fungeva da esempio. (tra l'altro mi sembra lo stesso delle foto spia qui sopra) Ecco un paio di scatti da quel servizio. Qui invece il settimanale Epoca, che ogni tanto parlava di automobili (siamo nei primi anni Ottanta), pubblicò un articolo sulle ricerche Alfa Romeo per la sicurezza. Una delle immagini più belle era questa, la Giulietta (che quindi non era più paparazzata, ma la foto la metto qui, altrimenti dove la metto, in "Taglio e cucito?" ) sottoposta al test di resistenza delle cinture di sicurezza. Occasione per rivedere uno scorcio di certi laboratori che ormai non esistono più. GTC
  13. Saresti ovviamente il benvenuto (come chiunque un giorno decida di passare una giornata oppure un weekend qui... tipo certi DuettiOttanti, tanto per non far nomi... ). Magari in primavera o in estate, quando la valle è in fiore oppure già fiorita ed il verde è rigoglioso. Quando ci si avvicina all'autunno, in attesa che venga l'inverno e un po' di neve "a coprire di buono uomini e cose" (cit. Silver da Lupo Alberto)... è tutto molto più uggioso e triste di ciò che vedete nelle foto. Ovvio che i posti son sempre quelli e la compagnia pure, ma se uno deve mettere in piedi un viaggio, ecco, tanto vale che lo faccia nella bella stagione. Ripeto, comunque, che secondo me siete troppo gentili nei confronti delle mie foto. Vengono a caso, io forse ci metto un po' d'impegno o d'ingegno a studiare qualche inquadratura, ma il fatto che vengano belle o meno come colori e luci è tutto in mano al caos che c'è dentro il Nokia. A volte fa delle foto caccose, a volte mi regala delle perle. Debbo dire che condizioni di luce come quelle del sabato pomeriggio in cui feci le foto, gli piacciono molto. Le foto migliori me le fa sempre in quelle situazioni lì. L'N73 era capace di cose ancor migliori.... anche lui quando era "in vena", comunque... Aveva l'ottica firmata Zeiss... ma un amico tecnico mi disse "si vabbè, c'è scritto Zeiss ma non è che devi aspettarti che un telefono da 3.2 mpixel faccia ora le cose inaudite... più che altro han pagato per metterci il nome :D"... però però qualche volta ha prodotto dei risultati che un amico fotografo professionista ha esclamato "ma va' che foto che fa 'sto trabiccolo...." Forse per questo ancora oggi sono un essere senza fotocamera digitale. Negli ultimi anni ho sempre avuto telefoni che per le mie esigenze fotografiche, le mie capacità, le mie pretese (che vengono dal pochissimo che ne capisco) erano già abbastanza, e avendolo sempre a portata di mano, nel caso in cui dovessi fare "quelle quattro foto tanto per", ho sempre trovato la fotocamera una cosa in più da portarmi dietro che alla fine non mi serve... ma proprio perchè la fotografia per me è sempre stata più un mezzo di documentazione che un'arte. Per dire, io son già contento quando il Nokia mi fa foto del genere, dato che ne capisco poco, e la spesa per una fotocamera è sempre l'ultima in fondo alla lista. Io quando guardo una foto così, son contento col mio baracchino e quindi penso che sarò sempre un pessimo elemento per i signori Nikon, Olympus e compagnia bella Per le foto in movimento cui auspicava Duetto. Certo, hai ragionissimo e mi piacerebbe. Si muovessero 'ste macchine come diceva Roberto l'altro giorno, è un peccato che queste cose si organizzino sempre in segreto e che tu le scopra solo quando te le trovi davanti... al punto che poi loro, certo, si muovono, ma non sai dove fanno, cosa fanno, che percorso prendono, quando tornano.... l'unica cosa che puoi fare sul momento è fotografarle mentre partono dalla piazza per andare chissà dove.... ma non è che cambia molto dall'averle lì ferme attorno alla statua del Vittorio Emanuele...
  14. Un altro post.... l'ultima non me la voleva inserire. Avrò fatto esplodere il server. E per ora è tutto. Ciao... dal GTC. Ma niente paura... le foto non sono finite. Queste erano le ultime della giornata di sabato.... ci saranno ancora quelle di domenica, con le Lancia "damigelle" (e qualche altra italiana ).
  15. Hai ragione... l'amore-odio di Vittorio per la 164... altra cosa che me la rende ancora più affascinante. "Peccatore".... intendevo più che altro nei confronti dei miei compaesani.... in mezzo a decine di lancisti da tempo immemore, io son quello con l'Alfa in testa . C'è una signora, moglie di un lancista proprietario di Flavia, che mi dice sempre "eh ma visto che sei un valsesiano, dovresti comprarti una Lancia invece di un'Alfa Romeo..." e io le chiedo sempre "e dato che lei abita su su nei monti, nella parte alta della valle, perchè non si veste come Heidi?" Ennesima carrettata di fotografie....
  16. Uhm... difficile, a meno che se ne vada in giro da sola. Io martedì ero a Buccinasco con l'Audi carica di minchiate idrauliche.
  17. Hai fatto centro. Esperienze che rimangono impresse come quella del momento in cui, durante uno dei servizi fotografici, da una delle repliche (con la radio accesa) si è levato il pezzo finale, il più dinamico, di questa...(perchè qualcuno ha alzato apposta...) e lei esaltata dal ritmo ha lasciato perdere pose ed inquadrature e dopo aver cacciato un urlo si è messa a ballare... potevamo noi attorno a lei restare fermi? Anche questa cosa, accaduta d'improvviso, è stata vissuta come una cosa qualunque sul momento... ma se ti fermavi a pensare era pazzesco che lei fosse quella che hai a casa in DVD, alle prese con la diagnosi di KITT dopo l'ultima missione. p.s. molto simbolico poi il fatto che nel video che ho postato, ci sia LUI p.s. come ho scritto sopra, ci saranno sicuramente altre occasioni di incontrarla, primo perchè lei deve tornare qui, e poi perchè ormai fa parte della "famiglia" italiana di KR.... però certi momenti vissuti domenica scorsa son certo che me li ricorderò finchè campo.
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