"Che domeeeenica bestialeeee.." (mentre scrivo il Soccmaker ha appena rifilato un colpetto a Vergne)
Qualche giorno fa nell'ambito di discussioni varie sul futuro degli stabilimenti italiani, Trucido ed il sottoscritto sono finiti a parlare di BMW M1 e di alcuni elementi poco chiari circa l'iter della sua costruzione. In quel topic riportai alcune dichiarazioni fatte da Giugiaro nel suo Catalogue Raisonnè edizione di fine anni '80, ma promisi di ritornare sull'argomento perchè ricordavo di avere messo da parte alcuni articoli ricavati da numeri di AutoSprint dell'epoca, scritti da Giancarlo Cevenini, che raccontavano i retroscena della complicata vicenda che si sviluppò fra la Casa di Monaco e quella di S.Agata.
Ora ho terminato di trasformarli in testo per il forum e quindi li posto con alcune avvertenze.
1) sempre si tratta di articoli giornalistici redatti "sul momento" per cui con il senno di poi oggi possiamo scoprire delle inesattezze, perchè "le cose poi non andarono così" oppure "c'era una parte della verità che si doveva ancora scoprire"... quindi non abbiate rancore verso l'autore dei tempi nè verso chi oggi ve le riporta (cioè moi io ve dico quel che ce stà scritto )
2) cercando di sistemare gli articoli in modo che avessero un senso anche come data, sono riuscito a farlo solo con il primo ed il quarto (nel primo si capisce dal testo che certe cose devono ancora accadere, e nel quarto invece siamo "alla frutta"). Col secondo ed il terzo purtroppo non avendo le date precise.... ci va un po' di pazienza ed una piccola interpretazione, nel caso in cui trovaste delle incongruenze rispetto a come li ho postati. Purtroppo il sottoscritto che è un mezzo salame si dimentica sempre di segnarsi le date precise degli articoli (ossia i numeri delle riviste) e una volta che essi sono stati riposti nella caverna e coperti da altre montagne di carta (sono articoli che misi da parte un paio di anni fa).... andare a ritrovarli così su due piedi è cosa che preferisco evitare. Per cui, interpretate!
Cercando di evitare di fare un post di solo testo (che diventa un mattone) farcirò il topic con sette foto-spia di M1, sempre provenienti da pagine di AutoSprint, magari non connesse direttamente agli articoli in questione, ma comunque il soggetto è quello...
Allora, si va; ovviamente è richiesta la PRESENZA di Trucido, che non vada troppo in giro, perchè qui ho bisogno di sentire il suo parere su cosa era (è) corretto e cosa no.
1)
LA LAMBORGHINI E' SALVA!
Scongiurata l'eventualità di una chiusura alla Lamborghini. Questa la confortante notizia che arriva alla vigilia del Salone dell'Automobile di Ginevra, dove la Casa del Toro sarà presente con una novità di cui parleremo più avanti.
In questi giorni tre importanti fatti sono accaduti a S.Agata che hanno ridato fiducia (e denaro) all'azienda.
Innanzitutto sono arrivati i soldi dallo Stato che si aspettavano da un anno, sono circa un miliardo e mezzo che serviranno a tacitare i creditori già scaduti. Il denaro è stato dato in prestito alla Lamborghini al tasso agevolato del 7,50%.
Un gruppo finanziario è interessato alla Lamborghini e ancora non si sa in quali termini, ma ha assicurato a Leimer (socio con Rossetti della ditta di automobili) un importante appoggio finanziario.
Di questo gruppo finanziario non si sa molto, ma siamo in grado di affermare che nell'operazione entra la BMW come avevamo anticipato alcuni numeri fa, che ha interesse a far sì che il suo coupè venga costruito a S.Agata, oltre ad un congruo gruzzolo di denaro arabo.
Di quei paesi cioè interessati alla costruzione della Cheetah, il fuoristrada per usi più militari che civili che la Lamborghini presenterà a Ginevra, di cui verrà iniziata la produzione dopo le ferie.
Così tutte le apprensioni che si nutrivano sul futuro della Casa sono svanite; adesso ci sarà ovviamente un periodo di 'magra' dovuto alla riconversione dell'azienda con la messa in cassa integrazione di circa 100 delle 250 persone attualmente impiegate a S.Agata.
Anche la produzione di vetture subirà una svolta. Innanzitutto la Lamborghini è intenzionata ad esportare tutta o quasi la sua produzione. In questi giorni è ritornato dagli USA il rag. Capellini che ha trovato per la sua ditta un importante società che raggruppa in tutto il paese 21 'dealers' e che ha garantito la vendita di 160-200 vetture all'anno oltreoceano.
Il restante delle vetture che si produrranno (350 in tutto) sarà venduto negli altri paesi europei.
Al suo ritorno dagli USA il rag. Capellini ha anche portato la notizia che tutte le omologazioni richieste dalla Lamborghini in USA sono state 'passate' e anche la Countach potrà essere venduta oltreoceano a differenza di similari vetture della concorrenza che sono state bocciate, tipo la BB Ferrari.
A fine anno inizierà la produzione del coupè BMW, che sarà venduto in tutta Europa e che sarà la prefigurazione della silhouette per le gare del mondiale.
Con la produzione della prima serie del Cheetah e delle 350 Lamborghini da turismo, la società dovrebbe fatturare nel 1977 circa 8 miliardi per passare poi a 11 miliardi l'anno successivo.
L'arrivo del danaro del Governo italiano e la finanziaria (BMW e arabi) che hanno garantito denaro “fresco” alla Lamborghini, è molto importante innanzitutto perché può assicurare quella commessa BMW che darà lavoro fino al 1981 alle catene di montaggio di S.Agata.
Poi si può lanciare il Cheetah i cui programmi sono molto ambiziosi tanto da essere stimata in mille esemplari l'anno.
Vediamo ora cosa è questo Cheetah che sarà una delle novità del prossimo Salone di Ginevra che si apre mentre Autosprint è in edicola.
Il Cheetah è un veicolo fuoristrada dalle insolite caratteristiche tecniche e costruttive. Bisogna innanzitutto dire che questo fuoristrada è particolarmente adatto per essere un veicolo militare.
Il Cheetah è stato ordinato in USA dalla Lamborghini alla MTI (Mobility Tecnology Industrie) dopo che quest'ultima ha vinto la causa intentatagli dalla FMSI che accusava la MTI (e non la Lamborghini) di averle copiato un suo veicolo militare (il Cheetah si differenzia dall'altro veicolo in 87 punti essenziali) e può ora essere presentato al pubblico.
Il Cheetah è un veicolo che, se esteriormente si presenta come un fuoristrada dalle prestazioni eccezionali, una vera RR delle quattro ruote motrici, in realtà avrà solo ed esclusivamente un seguito militare, infatti è previsto come optional di costruire il veicolo come lanciamissili, terra-terra e terra-aria.
Mitragliatrici, cannoni, ecc. possono trovare alloggiamento sul veicolo, che sembra interessi in particolar modo i paesi arabi del Medio Oriente (e qui si spiega la ragione dell'entrata alla Lamborghini del gruppo finanziario arabo).
Il telaio del Cheetah è tutto tubolare come quello di una macchina da competizione, quattro ruote motrici sempre in trazione con tre differenziali, motore ad 8 cilindri Chrysler di quasi 6000cc, con la possibilità di montare anche un turbocompressore, cambio automatico a tre velocità, sospensioni indipendenti a quadrilateri con elementi elastici costituiti da barre di torsione, ammortizzatori oleopneumatici, differenziali autobloccanti, sterzo servoassistito, pneumatici antiproiettile, freni a disco e carrozzeria ribaltabile ed asportabile (tipo Miura) danno l'idea di quanto questo Cheetah sia un veicolo raffinato, che va molto più in là di un uso da fuoristrada puro e semplice.
Anche il suo prezzo lo testimonia: orientativamente 25 milioni.
La velocità massima di questa “quattroruote da guerra” è di 167 kmh. Con partenza da fermo si raggiungono i 100 kmh in 9”, e si possono affrontare pendenze massime dell'85 per cento.
In Italia, vale dirlo, il Cheetah verrà prodotto nella versione base che sarà quella per uso fuoristrada, a meno che le nostre Forze dell'Ordine o l'Esercito non ne ordinino un quantitativo per loro uso, mentre eventuali allestimenti bellici verranno fatti in altri Paesi europei che potranno essere il Belgio, o i paesi Arabi interessati.
2)
CI VUOLE DENARO FRESCO
“Si, ci sono problemi, principalmente di denaro. Il coupè BMW che deve fare la Lamborghini è in un momento di stasi...”
Così ci ha risposto un responsabile della Casa tedesca cui ci siamo rivolti per sapere come mai il coupè che doveva essere a Ginevra è invece “saltato” come presentazione, e i tempi si sono allungati, tanto da far temere il peggio.
La BMW Italia aveva preso 50 metri quadri in più di spazio al Salone di Torino che aprirà i battenti il 20 aprile, ma il coupè BMW non ci sarà. Lo si vedrà solo al Salone di Francoforte, o comunque in autunno.
Che cosa succede alla Lamborghini? La situazione è sempre la stessa, quella che facemmo sapere alcuni mesi fa ai nostri lettori: l'azienda di Sant'Agata è fondamentalmente sana, il prodotto va abbastanza bene, si vende, ma mancano i liquidi. La società fra Leimer e Rossetti continua, anche se il vero motivo è il fatto che Rossetti non vuole abbandonare e lasciare il posto ad altri che portino denaro.
La BMW ha paura che il programma del suo coupè salti. La Casa di Monaco vuole i 400 esemplari per poter omologare la macchina in Gruppo 4, ma ha paura a dare il via al programma Lamborghini.
Teme che la mancanza di denaro faccia fermare la produzione prima del raggiungimento del numero previsto.
La situazione è complessa, alcuni concessionari (che si erano offerti) hanno fatto marcia indietro, lo stesso importatore della BMW italiana sig. Sodi, in un primo momento interessato alla Lamborghini, vista la situazione italiana, ha detto di no.
Leimer è alla ricerca di denaro. Avrebbe trovato un socio fuori dall'Italia, ma questo non vuole nella società un “peso morto” come Rossetti che non si occupa dell'azienda, ma costui non se ne va.
La BMW ha paura della situazione politica-sindacale che c'è in Italia, e pur manifestando la più grande fiducia nella casa di S. Agata si rifiuta di mettere un soldo di anticipo nella costruzione della vettura.
La presentazione alla Casa tedesca ha subito un piccolo ritardo ma non tale da poter inficiare il contratto. La BMW sa benissimo che il coupè non è fattibile fuori dall'Italia. Tutta l'attrezzatura è pronta, la linea di montaggio sta per partire, e nelle ultime settimane sarebbe saltato fuori un finanziatore di fiducia della BMW che avrebbe garantito denaro fresco.
Intanto in Germania hanno quasi concluso i test gli 8 prototipi consegnati alla BMW. Tutto è andato per il meglio, c'è stata una rottura in un esemplare ma il guasto è stato individuato, la vettura è già quasi tutta deliberata, si discute solo su alcuni dettagli di rifiniture interne. La situazione non è quindi drammatica come hanno ventilato alcuni giornali tedeschi che annunciavano come la commessa fosse stata tolta alla Lamborghini e data alla Messerschmidt. Ma certamente ora, a vettura deliberata, bisogna trovare danaro perché il programma di 400 esemplari vada avanti: senza questa certezza la BMW non dà il via alle operazioni.
3)
LAMBORGHINI: CON LA COMMESSA BMW AFFONDA L'AZIENDA?
“Il programma è sospeso...” così dicono alla BMW. E non si vogliono sbilanciare di più, parlando dell'E26, il coupè che si doveva costruire negli stabilimenti Lamborghini e che avrebbe già dovuto essere in produzione. Doveva essere presentato al Salone di Torino ma è saltata anche questa possibilità. La BMW non dà il via ai lavori delle 400 vetture previste finché non ha la certezza che il programma si può fare per intero.
“La BMW non ha ancora risolto il contratto con la Lamborghini...” dicono ancora in Germania, ma fa pensare quell' “ancora”.... “La Lamborghini è stata sollecitata perché in forte ritardo con la produzione....” - “... gli eventuali spostamenti azionari all'interno della Lamborghini non interessano la BMW...”.
Sono sempre voci ufficiali della BMW a dire queste cose, dopo che la Casa di S.Agata sta agonizzando non trovando una soluzione alle sue preoccupazioni. L'altra settimana si erano sparse improvvise voci drammatiche per la Lamborghini, poi smentite. C'era stata anche una lunga corsa del rappresentante BMW in Italia, sig. Sodi, a Monaco accompagnato dal dott. Grassi delle PR.
I risultati di questo viaggio ovviamente non si conoscono, mentre alla Lamborghini si cerca affannosamente una soluzione, soprattutto denaro liquido da immettere nell'azienda per poter pagare i fornitori in arretrato...
La Lamborghini, se fosse stata un'azienda fuori dall'Italia, sarebbe stata acquistata dalla BMW, ma c'è il preciso veto da parte del consiglio di amministrazione ad investimenti in Italia (evidentemente , brutti cattivi e rumorosi lo siamo sempre stati, ndGTC).
IL sig. Leimer, socio di minoranza della Lamborghini, avrebbe trovato una soluzione, si dice in ambienti vicino alla Casa di S.Agata: l'azzeramento del capitale. Lui sarebbe disposto a rimetterci tutto. Così i nuovi soci, che potrebbero essere finanzieri arabi (o più semplicemente la BMW anche se non ufficialmente, attraverso l'italiano Sodi) entrerebbero nell'azienda pagando i tre miliardi di debiti che vi sono.
Ma una decisione del genere deve essere avallata dal socio di maggioranza di Leimer, l'industriale svizzero Rossetti che negli ultimi tre anni si è fatto vedere tre volte in Italia.
Vi è stato un abboccamento fra Leimer e Rossetti, ma quest'ultimo ha ceduto la sua quota azionaria a garanzia di un prestito allo zio, Willy Rossetti, il quale non vuole sentire dire nulla se prima non gli viene restituito il denaro dato al nipote.
La situazione è ferma a questo punto, ma per poco. Entro la fine di aprile, a termine di legge, si deve riunire il consiglio d'amministrazione della società e si deve prendere una decisione, che potrebbe essere anche drastica e significare chiusura e licenziamento per i 260 dipendenti della Lamborghini. Perciò: o si fa l'aumento di capitale, e si va avanti non solo nel programma del coupè BMW, ma anche per la Countach e le altre Lamborghini, o si chiude.
La situazione è strana. La Lamborghini è stata valutata 4 miliardi, ci sono due miliardi e mezzo di debiti e un prestito da restituire allo Stato di un miliardo e duecento milioni: praticamente è in pareggio. Manca però la liquidità che permette di pagare le fatture arretrate e i fornitori non consegnano i pezzi, con il risultato di macchine vendute ma ferme per mancanza di alcuni pezzi magari insignificanti.
Alla catena della Countach abbiamo visto 7 di queste macchine da 40 milioni l'una vendute, ma nell'impossibilità dell'azienda di consegnarle per mancanza di alcuni particolari di fornitori esterni.
Si è anche saputo che, pur nella grave situazione generale del 1977, l'azienda su un fatturato di 4 miliardi ci ha rimesso meno di 400 milioni. Tanti ma non eccessivi... Intanto Leimer sta cercando disperatamente i due Rossetti, senza una loro prova di buona volontà la Lamborghini potrebbe anche chiudere, e sarebbe un peccato perché ci sono ordini per 70 Countach in un anno.
Intanto la BMW si sta guardando attorno. Ha fretta perché il suo prototipo a motore centrale posteriore venga fatto per poter preparare la M1 da competizione.
Alla Lamborghini il progetto E26 è stato finito proprio in questi giorni, con l'attuazione del programma aria condizionata. La catena di montaggio è pronta a S.Agata e ci sono anche tutti pezzi per il via ai primi 20 esemplari di E26 da fare in preserie, ma mancano i soldi. Gli stessi sindacati sono solidali con Leimer. Capiscono il dramma di chi, pur di continuare, è disposto a rimetterci tutto quanto ha investito finora, mentre chi non si è mai interessato all'azienda continua a disinteressarsene...
4)
GLI "EX" RILEVANO LA COMMESSA DELLA BMW?
HOCKENHEIM - C'era anche Leimer, l'attuale proprietario (assieme a Rossetti) della Lamborghini in Germania al “vernissage” della BMW, che presentava il coupè un tempo da costruire a S.Agata e che, in ritardo di un anno, verrà costruito dalla BAUR in Germania.
La versione sportiva potrebbe essere costruita a Torino da Osella oppure alla Ital-Engineering, una società di consulenza realizzata in questi ultimi tempi da sei “transfughi” della Lamborghini, guidata dal rag. Capellini e dall'ing. Raimondi, oltre che dall'ex-capo delle Esperienze di S.Agata, Fiorini.
Era un Leimer decisamente giù di forma, sfoggiava un paio di pantaloni beige e una discinta maglietta azzurra fuori dai pantaloni, che decisamente stonavano con tutto l'ambiente.
Per essere “giù di corda”, Leimer ne aveva non una ma cento ragioni. Nonostante gli stentati sorrisi e i “ci vediamo la prossima settimana perché ci sono novità” la settimana dopo non lo si riesce a trovare, né lui si fa vivo.
Intanto la situazione alla Lamborghini si fa sempre più critica. In questi giorni è stata concessa l'amministrazione controllata. Essa dura per un anno, ma può essere allungata a due.
La situazione all'interno della fabbrica è ormai da febbraio decisamente ferma. Nel mese di luglio è uscita una sola macchina dalle catene di montaggio deserte.
In fabbrica, a parte lo stop dei fornitori che non danno più pezzi se prima non sono saldati i vecchi debiti, ci sono solamente 15 scocche di vetture, e si prevede di fare dieci macchine per arrivare alla fine dell'anno!
Siamo alla fanta-fabbrica. Ci sono 150 persone in cassa integrazione a 100 mila lire al mese, 40 sono ancora impiegate all'interno (ora sono in ferie) per far sopravvivere al meno l'officina assistenza per i clienti.
Non sembra però, nonostante le parole, che ci sia la voglia di continuare a fare in qualche modo vivere l'azienda. Leimer e il suo braccio destro Sgarzi sembra abbiano addirittura la voglia di smobilitare. Leimer, sempre consigliato da Sgarzi (e tante volte male, come nel caso Wolf), sta cercando di vendere le macchine automatiche Olivetti comperate da Lamborghini che disse “preferisco macchine da centinaia di milioni piuttosto che assumere mano d'opera...”.
Le Olivetti a programma numerico sono state offerte in giro e si cerca di cambiarle con inutili e poco costosi torni sempre a controllo numerico.
A tirare ormai le fila della Lamborghini dal telefono numero 50 (quello della scrivania che fu di Lamborghini ed ora è di Leimer) quando il proprietario non c'è, è ora solo Sgarzi.
C'è chi gli contesta, nella commissione interna, di aver mal consigliato Leimer a non accettare l'offerta dell'acquisto da parte di Wolf della Lamborghini per tre milioni di dollari, quando allora i debiti della Casa superavano di poco appunto tale cifra.
Si contestano anche gli investimenti e si contesta, sempre a Sgarzi, di avere, come consigliere, fatto fallire la commessa della BMW che, con un po' più di tatto e di contatti, dopo le innumerevoli raccomandate a termine di contratto che la Casa tedesca mandava a Leimer, si sarebbe potuta “rabberciare” in qualche modo.
Ora invece ogni speranza sembra perduta. La BMW, per tutte quelle lavorazioni che solo in Italia con le nostre maestranze altamente specializzate si possono avere con garanzie di sicurezza, ha dato mandato ai sei transfughi della Ital-Engineering di pensarci loro.
Questi per aiutare i pochi rimasti alla Lamborghini hanno offerto una commessa di circa un miliardo che è stata rifiutata!
Non solo, ma Leiner in risposta ha mandato una raccomandata a Capellini perché gli venga immediatamente restituito un codice civile e una calcolatrice (valore del codice Lire 3000 e della calcolatrice tascabile poche migliaia di lire) che Capellini quando è andato via dalla ditta aveva con sé.
Come si vede si è ormai alle piccole ripicche, mentre problemi ben più gravi sono alle porte dopo che è fallito anche il tentativo di riavere in fabbrica Ferruccio Lamborghini, nel nome del quale alcune banche erano disposte a dare un certo credito.
L'operazione consisteva nell'idea di rifare la Miura. La Miura ha oggi un suo mercato di amatori perché costa sul mercato antiquario circa 10 milioni, ma rifarla significa venderla a 50 milioni. E allora il discorso cambia.
Lamborghini ha comunque detto di no, anche perché quando se ne andò fece garanzie per un prestito di 300 milioni presso il Credito Romagnolo che mai venne pagato dall'attuale gerenza Lamborghini, quindi anche lui è uno fra i creditori. Solo che non si è mai rivolto al tribunale per far valere i suoi diritti.
Ma ci sono anche altri problemi ben più gravi che assillano i due attuali responsabili rimasti in ditta. Con la concessione dell'amministrazione controllata, da parte del tribunale ci sarà anche una approfondita verifica dei libri contabili, e allora i due potrebbero essere chiamati a dare spiegazioni sulla conduzione finanziaria dell'azienda assieme a tutto il consiglio d'amministrazione (dimissionario). Il dopo-ferie per la Lamborghini sarà indubbiamente difficile...
Fine.
A questo punto, se ho ben chiaro il quadro della situazione (ma non ne sono sicuro....) dovrebbe entrare in gioco l'ItalDesign di Giugiaro, con il parziale allestimento delle vetture. L'ultimo articolo cita questa Ital-Engineering di cui non ero a conoscenza, ma chissà quante di quelle cose ci sono da scoprire o sono andate perse fra uomini, fatti, cambiamenti e via dicendo. Mi resta solo il dubbio che ai tempi di quest'ultimo articolo non si parlasse già di Ital-Design e che le voci girassero male.
Adesso passiamo la palla a Trucido che domani invece perdersi nei topic su Marchionne, verrà qui a rendersi utile
Nel frattempo mi ritiro a preparare un piccolo resoconto di quanto dichiarò il Giugi nel suo catalogo, riguardo lo stile di questa BMW da lui realizzato.
GTC