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PaoloGTC

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  1. Identica a quella dello zio PippolfromIbiza dei racconti su famiglie e motori. 1.5 GLX tre porte argento. Con le fasce adesive a righe sfumate nel basso fiancata, che egli eliminò subito, non perchè non gli piacessero, anzi. Le adorava e secondo me nel tardo ottantesco ci stavano ancora come decorazione fescion . Solo che un bel giorno (poche settimane dopo averla presa) grattò una di queste fasce contro un arbusto che sporgeva dal ciglio della strada, in montagna. Era molto rovinata e decise di recarsi subito in concessionaria per chiederne una e farla rimpiazzare dal carrozziere. Gli dissero che le vendevano solo a coppie (quindi anche quella dell'altra fiancata) e gli spararono un prezzo... che lui venne a casa e levò anche l'altra. Peccato. Il cambio ora non so dirti se fosse esattamente quello di Ritmo, ma comunque credo fosse un Fiat o una derivazione di un Fiat, perchè (a detta di amici Ritmisti che provarono la Ibiza di mio zio) presentava le stesse rogne dei cambi Fiat dell'epoca (chi ebbe fra le mani una Ritmo et similia ricorderà). Gommoso e con quel tot di impuntamenti che te lo facevano amare da subito. Beh Regata, come dicevamo oggi, cambiava parecchiotto eh? se vogliamo notare, non c'è un lamierato comune. Ok il giro porta è quello, ma intanto le maniglie eran rettangolari e non tonde (e poi cambiarono ancora con la II atto se non ricordo male, divennero a maniglia e pulsante e intanto le porte cambiarono ancora di più). Il parafango anteriore era diverso, perchè il cofano era a tetto. Paraurti anteriore, calandra e fari specifici. Il posteriore ovviamente tutto cambiato, restava il parabrezza, di Ritmo. Penso che ai tempi ci volesse già un occhio tipo quello che abbiamo un po' tutti qui dentro, per capire al volo che la cellula abitacolo era la stessa, e che stavamo guardando una Ritmo a tre volumi. @ Ametrano: il ponte omega fu per entrambe solo dalla Supernova in poi, però.
  2. In effetti se vogliamo fare un po' le pulci, era anche un piccolo accavallarsi di modelli, a mio modo di vedere. Rimembrando i tempi in cui le auto eran tutte più umane , secondo me era anche vero che Regata era scesa rispetto a 131, però però però. A me non pareva male che si fermasse ad un certo punto nella gerarchia, come gamma. Prima c'era 131 che si allargava un po' di più, e sopra c'era 132 che nelle versioni basse era ben poco più sopra di lei. Due auto abbastanza simili come impostazione, una un po' più grande dell'altra. La Regata che si fermava a 100 cavalli del 1.6, insieme ad una Croma che scendeva sì fino al 1600 (meno potente di Regata, altra tipologia di vettura: vuoi la media pepatella oppure la grande economica perchè ti serve più spazio? Una tre volumi, l'altra col portellone...) ma poi i motori prestanti tipo il Turbo li aveva lei. Trovo che Regata---->Croma fosse un accostamento migliore, e che fosse giusto che Regata se ne stesse nel suo spazietto. Con Tempra appunto ci salta fuori anche il 2.0, che però ci porta in un settore dove c'è ancora Croma in casa. Non so quanto fosse utile per la gamma un 2.0 sulla Tempra, ed infatti quelle che si son viste in giro (tre? quattro? sei? ) lo hanno testimoniato. Diverso il discorso per Lancia, secondo me. Per Fiat si parlava di una gamma di auto più pratiche e tutte improntate alla sostanza, quindi ci stava una gamma che si ponesse i suoi limiti per evitare che i modelli si "pestassero i piedi". Per Lancia, chiamiamola premium era più giusto che ogni modello avesse le sue versioni sfavillanti: prendiamo Dedre Turbe e Integrali, si potrebbe dire che di veloci c'eran già le Thema, ma in realtà era giusto che le Dedre ci fossero Turbe e Integrali. Tutto ciò per dire che, imho, Regata stava bene coi motori che aveva. Avessero fatto una.... "Regata 130 Abarth"? Si... idea affascinante per certi versi, ma avrebbe avuto un senso, vista l'auto? Io credo di no.
  3. Ma in effetti la Malaga ha più di Ritmo che di Ibiza, per quanto la notevole somiglianza nel frontale ed il fatto che alla fine anche Ibiza era pur sempre Ronda-Ritmo fa sì che le definizioni valgano un po' tutte. Però il giro porte era di Ritmo indubbiamente (o di Ronda, mettetela come volete). Fu disegnata dal Giugi nel 1982 e anche lì fu per lui un tema poco felice su cui lavorare. Aveva da pochissimo finito la Duna (sembra tanto lontana rispetto al lancio italiano del 1987, ma va detto che la Premio a due porte in Brasile andò in vendita nel 1985...) e si trovava di nuovo a dover tirare fuori una tre volumi da una due già impostata da mo' e pure in vendita da anni. Inoltre era la prima volta in assoluto in cui lui doveva operare su di un design di altri, la Ritmo mica era sua. Abbozzò delle proposte che erano differenti dalla Malaga che abbiamo conosciuto, poi anche lì fu un caso simile a quello della Stellar, Seat lo dirottò con le sue preferenze su quello che poi abbiamo visto, una tre volumi con un baule leggermente spiovente (lui l'aveva immaginato un po' più importante). Aggiungo, per pura curiosità, che a lui venne più volte addebitato anche il design degli interni di Malaga (che era diversa sia da Ibiza che da Ronda) mentre invece si trattava di un lavoro di Marcello Gandini. Insomma, io l'ho sempre vista come la Regata spagnola, piuttosto che una "Cordoba" dei tempi. V'è da dire che imho la Regata era uscita meglio. Quel baffo che si inventarono sul parafango posteriore secondo me ebbe piuù importanza di quel che sembra. Unito al nuovo muso, faceva sì che la Regata non fosse poi tanto Ritmo (con la II atto e la nuova linea di cintura poi, le cose cambiarono ancora di più... non che fosse un bijoux di stile, però non era neanche malaccio dai).
  4. Ora non ricordo bene ma credo che fossero decisamente di origine Fiat, come accennava prima Abarth03 riguardo le Fiat-Seat precedenti. Ci sono piccoli scarti di cilindrata ma son motori che mi ricordano molto i 1.2 e 1.4 di 124 . Poi vabbè c'era la revisione, il famoso System Porsche che però Seat ebbe il permesso di pubblicizzare solo dopo l'accordo che prevedeva il pagamento a Porsche di una royalty di 7 marchi per ogni auto venduta, per l'utilizzo del marchio "System Porsche". Ibiza 1 tanti anni fa fu oggetto di un malinteso fra gli appassionati dei dietro le quinte "mistero misterioso di Mariello Prapapappo". Era saltata fuori la voce (che poi tutti noi abbiamo potuto constatare come corretta) che la Fiat Uno non fosse affatto stata la Fiat Uno come prima idea, bensì un'altra auto poi girata a Fiat. Le storie più recenti ci hanno spiegato che ciò era vero, perchè la Uno era nata Lancia e questo ormai si sa. Però ai tempi, visti i pochi anni di distanza fra il lancio di Uno e quello di Ibiza, era girata voce che la Ibiza in realtà fosse la Uno e viceversa, e che Ghidella avesse imposto lo scambio vedendo nella... chiamiamola "Seat Uno" l'auto giusta per il rilancio torinese. Cosa falsa. La Uno era Lancia, la Ibiza non è mai stata una ipotetica Uno. Però.... forse è stata qualcos'altro. C'è una vocina (che per tale va presa) che racconta questo: la Ibiza, in realtà, verrebbe fuori da un progetto che Giugiaro aveva realizzato (e che non si vede mai, neppure sui tomi che raccontano il suo operato) come proposta per la Golf 2, e che fu rifiutato da VW (ed infatti la Golf 2 non è sua,anche se si dice che lui abbia collaborato). A quel punto lui lo revisionò un attimo e venne fuori la nuova Seat. Vocina, eh? Niente di più.
  5. E ci si chiede, visto che basta un coro di pernacchie per far cambiare strada, e visto che chi sta là dentro dovrebbe essere gente illuminata che sa prevedere cosa piacerà alla gente (non è il loro mestiere?), se qualcuno 'ste macchine le guarda e le valuta prima di mandarle fuori dalla porta o sono nate al buio. In poche parole, CI VOLEVA TANTO A CAPIRE CHE FA CAGARE?
  6. Sicuramente. L'Ibiza si propose certamente come una rivale (e se non ricordo male i primi tempi di commercializzazione videro un discreto boom perchè piaciucchiava, a partire dal nome che suonava bene) ma non così pericolosa, per motivi di marchio prima di tutto. Come abbiamo già scritto altre volte, la principale bestia nera della Uno fu la 205, un altro "botto". Arrivò poi la Supercinque, mentre altri arrancavano perchè la Corsa e la Polo (mica tanto più vecchie come nascita ma decisamente più anziane come concetto di auto, una generazione prima direi) non erano all'altezza, la Fiesta tirò fino al 1989 prima di avere un'erede degna (che fu un botto) e in casa Italia.... beh i ruoli erano già ben definiti (as usual ), Alfa fuori dal discorso e Y10 era un'altra cosa...
  7. Ma no ma no.... è che oggi "ho studiato". Mi cogli su un argomento che mi è favorevole da sempre, inoltre in questi giorni mi sono rivisto tutto l'operato Italdesign per via di una mini relazione che mi è stata chiesta da altri personaggi in previsione di un radunino di auto d'epoca futuro. Solo che una relazione sull'operato di Giorgetto non può essere mica tanto "mini". Ne ha fatte di cose, e soprattutto, andando a rivedere tutto il suo cammino, è impressionante vedere quanti dettagli così comuni oggi nel design di un'automobile, vengono da sue idee. Una a caso, sempre parlando di vetri. Ceeerto, quante auto oggi hanno parabrezza e lunotto incollati, senza guarnizioni a vista e via dicendo. Una montagna. Lui. La Canguro. Paraurti verniciati in tinta in modo da integrarli otticamente con la massa dell'auto (nati poi ufficialmente con la Delta)? Lui. L'Asso di Picche. E ce ne sono altre, ma mi fermo qui, perchè ho fatto un mega OT partendo dall'Ibiza fuori dal supermercato (però è anche questo il bello del Giugi, puoi parlare di lui portando degli esempi materiali stando in un qualsiasi parcheggio ). p.s. di certo con ciò non voglio dire che tutto ciò che ha fatto sia DIVINO, anche lui ha fatto i suoi passi falsi. Però, va detto, che specialmente in quegli anni, le auto meno memorabili erano frutto di imposizioni incomprensibili. Con "incomprensibili" non intendo dire che non avevano ragion d'essere ma.... in parole povere "che diavolo mi chiedete di fare una macchina se poi me la rigirate come un calzino come piace a voi e viene fuori una roba, CHE A ME NON PIACE (e in certe sue memorie, che non dappertutto sono scritte ma in certi posti si non ha mai mancato di sottolinearlo) e che ve la potevate fare da soli." Un esempio? La Hyundai Stellar. Uno la guarda e dice "beh, vabbè non è che qui si sia tirato giù la pelle eh?".... poi scopri che era tutta fatta come volevano LORO. Lui proponeva una cosa, loro "no, facciamo così"... eh ma allora fatevela! E' sua anche la Duna. E lui ha sempre detto che vorrebbe dimenticarsela. Ma allora ci chiediamo... "ma scusa, l'hai fatta tu... non c'era altro verso?". Poi lui ti racconta... "scusate eh... dopo che ho fatto la Uno, e mi dicono che la devo usare e posso solo attaccargli un bagagliaio... non è che posso tirare fuori una sportiva eh?"
  8. Questa è una bella domanda, alla quale sul momento non saprei dare una risposta precisa. Di sicuro possiamo dire che oggi la possiamo vedere come decaduta perchè lo stile in merito a quel dettaglio si è rimescolato un po'. C'è chi la usa ancora questa soluzione, chi non la usa più (ma mi sa che sono più quelli che non la usano più) mentre ai tempi ci fu una vera e propria inflazione riguardo l'utilizzo di questo sistema. Grazie a Giugiaro e ad Aldo Mantovani (che ci ha lasciato). Anzitutto, grazie a Mantovani perchè come non mancava mai di sottolineare lo stesso Giorgetto, lui l'aveva ideata questa soluzione, ma SULLA CARTA. Tutti (le case) mentre se ne parlava ancora in via ipotetica, dissero "si bello ma non si può fare" e lui in effetti in quel momento non aveva granchè da rispondere, perchè dopo averlo ideato e disegnato, quel sistema bisognava REALIZZARLO materialmente, renderlo producibile con dei costi sopportabili. E questo fu il merito di Mantovani. Giugiaro, come dicevo, non mancò mai di sottolinearlo. "Io l'ho disegnato, ma lui l'ha reso possibile." Arrivò così la Asso di Fiori e di conseguenza la Isuzu Piazza, che Giugiaro portò come esempio davanti a tutti gli scettici, mostrando che si poteva fare. Da quel momento, alè, prima le sue auto (Piazza, Uno, Thema, Croma, Pony) e poi quelle degli altri adottarono la soluzione. La sua idea era appunto quella di far sparire tutti i bordi, profili, accostamenti che si potevano vedere osservando la finestratura girare attorno all'abitacolo. Per un raccordo parabrezza-vetro laterale c'erano: -la guarnizione del vetro -un facoltativo bordino cromato di decorazione -il montante del padiglione (una parte della sua sezione) -il gocciolatoio -il taglio fra montante e telaietto porta -il telaietto porta -la guarnizione del vetro porta. Con la Piazza, primo esperimento, tutto ciò era ridotto a parabrezza (la porta copriva la relativa guarnizione insieme a quella del giro porta), lamierato porta avvolgente e guarnizione vetro laterale. Fine. Perseguendo lo stesso obbiettivo, ad esempio, egli fece scomparire anche il montante centrale dell'abitacolo. Prendiamo la Thema o la Croma, ma meglio ancora la Uno. Osserviamola bene. Nella cinque porte, le due portiere si accostano lasciando solo la luce fra le due battute, ed il montante centrale rimane sotto (come in Thema e Croma). Egli amava "eliminare", ripulire. Se prendiamo la Delta, più vecchia (disegnata nel 1975), vediamo che una parte del montante centrale si vede ancora, con le relative luci rispetto ai telaietti delle porte che gli girano attorno. Soluzione che egli adottò anche sull'Audi 80 dei tempi (insomma quella prima della tuttatonda 1986). Oggi queste porte avvolgenti paiono in via di estinzione, come dici tu c'è un ritorno ad un telaietto nero che fa battuta sul montante che è tornato in superficie. Ci pare appunto come dettaglio premium. Non saprei dire se soltanto per correnti stilistiche oppure per metodologia costruttiva. Chissà, forse le famose fiancate stampate in un pezzo unico che si fanno oggi hanno suggerito di usare questo metodo perchè realizzando tutto insieme, pure il lamierato che poi si vedrà a vista d'occhio, si utilizza appieno il vantaggio che dà questo stampaggio in un minor numero di pezzi separati. Oppure evolvendo negli studi sull'insonorizzazione, chissà è venuto fuori che le porte avvolgenti, che avvolgevano si, ma lasciavano la luce fra loro stesse e la guarnizione di battuta sulla precisa direzione dell'aria che l'auto sta attraversando, producevano più sibili o fruscii, mentre un montante ritornato fuori e una porta che sta sotto a telarino, rimane più protetta. Oppure ancora, son tornati a quello perchè costa meno. Non saprei, forse Sporting o Roberto.c ci possono illuminare di più. Giugi comunque non si fermò mica lì, lui voleva nascondere e carenare ancora di più. Dopo le porte avvolgenti, cominciarono ad apparire concept coi vetri senza soluzione di continuità su tutti i montanti, i quali rimanevano sotto la sfumatura. Concept come la Oldsmobile Incas, la Lotus Etna, la Marlin su meccanica Delta 4x4. La stessa sfortunata Eagle Premier by Renault e AMC (poi Chrysler) lui la propose come maquette coi vetri che giravano tutt'attorno al padiglione. Poi Renault decise che non era il caso. Lui comunque ne aveva già dato un piccolo saggio con l'accostamento fra vetri laterali e portellone sulla 9000 di Saab. Poi decise di "eliminare" ancora di più, anzi estirpare proprio tutto, e fece la Machimoto . Via tutto, seduti come sulla moto. Vedete, lo dicevo io. A Gigio basta dare il "la" e lui parte. Mi ha sciorinato fuori una serie di dettagli che... Anche io ricordo queste.
  9. Per quello che so, comunque ormai Seat poteva disporre a suo piacimento dell'hardware che le era stato concesso. Tanto che quando realizzano di non poter più vivere di Fiat rimarchiate, vista la separazione (mica poi così netta, altrimenti Marbella dove la mettiamo?) chiedono a Giugiaro di sviluppare qualcosa, ma su base 127-Fura. Hanno da poco appreso che non rimarchieranno la futura "Tipo Uno". Egli ritiene che per una B degli anni 80 ci voglia un po' più di spazio interno (la Uno è già pronta in quel momento....) e chiede (ed ottiene) di poter lavorare su pianale Ritmo-Ronda. Così con questa collaborazione a più mani, Giugiaro per gli esterni, Porsche Design per gli interni, Karmann per lo sviluppo e Porsche KG per l'aggiornamento dei motori e di meccanica, nasce l'Ibiza, che conserva il passo Ritmo ma è sensibilmente più corta perchè Giugiaro ha accorciato al massimo gli sbalzi. Fra lei e la Uno ci balla meno di un cm in lunghezza, tuttavia le due auto sono sensibilmente diverse perchè l'Ibiza è più bassa di 3,5 cm ed è meno "a scatola". Tuttavia pare più classica come stile, perchè certe soluzioni come le porte avvolgenti di Uno non le ha. Seat infatti, non potendo contare su un'immagine vincente, ebbe timore a proporre una vettura troppo avanzata e preferì andare sul classico (d'altra parte credo che Giugi stesso non avrebbe dato loro una vettura analoga alla Uno come impatto sul mercato, Fiat avrebbe avuto sicuramente la precedenza in ogni caso). Così Ibiza apparve meno futuristica di Uno, l'unica soluzione di stile che possiamo notare come piuttosto avanzata è quella del portellone che svolta sul fianco fino a lambire il bordo del vetro laterale, nascondendo il montante vero e proprio (cosa che Giugi aveva proposto anni prima sulla Asso di Fiori per Isuzu poi divenuta Piazza, modello sul quale aveva lanciato le porte avvolgenti e tutta una serie di accorgimenti per nascondere molte linee strutturali dell'auto; porte avvolgenti, portellone pure come già detto, taglio del cofano risvoltante sul fianco e nascosto dal profilo che prosegue sulla fiancata alla stessa altezza). Ne uscirono due auto molto diverse, e questo per me è un pregio. Entrambe valide a mio modo di vedere, Uno più alta e innovativa, Ibiza più classica, bassa e se vogliamo un po' più sportiveggiante. L'unica cosa in comune che avevano era il diedro nel basso fiancata, caratteristico del Giugi-style fin dai tempi di Asso di Picche "mamma-della-Delta". Ibiza poi aveva altri tocchi caratteristici, un padiglione a forma di piramide tronca (iso-Delta), il profilo sulla fiancata come la Piazza (anche se qui nella parte anteriore non nascondeva la battuta del cofano, che non era "a tetto"). Nella sua semplicità, a me di Ibiza piaceva pure il frontale. Meno la vista piena del posteriore, che, pur equilibrata, con quei fari quadrotti e poco altro, mi parve un po' disegnata col minimo sindacale. La 1.5 GLX per dire, coi cerchi a raggi da 14 pollici che riempivano bene i passaruote e portavano ad una carreggiata di una certa consistenza, appariva imho anche ben piazzata a terra, forse più della Uno che era un po' più sui trampoli.
  10. Si mormora che col MY 2013 diverranno due portaoggetti apribili verso l'esterno, per riporre una coppia di ananas.
  11. Peccato. Dai, ti tiro su il morale con una bella Visa, paparazzata l'altra sera al centro commerciale del mio paesello. In targa francese. Un po' consumata. Comunque, dalla Francia è venuta qui a trovarci, quindi onore a lei.
  12. Io una mini perplessità ce l'ho. Ma è mini, perchè in linea generale l'auto fin da ora (camuffi o meno) credo che mi soddisferà (a meno che, citando Cosimo, non si presenti poi con qualcosa di infelice nei dettagli, ma non credo....). Rega ti prego non chiedermi se non ho fatto l'occhio ai camuffi e a come funzionano. Almeno questo a me non chiederlo Però... osservavo oggi, ho osservato di nuovo stasera. Una cosa che mi lascia perplesso c'è. E non è cosa da camuffi. La porta anteriore. Osservando il vetro posteriore, che presumo sia coperto nella parte finale da camuffatura (tagliato così farebbe pensare alla presenza di un terzo vetro, cosa che escludo, mentre è molto probabile che la parte finale del vetro sia contraddistinta dal "solito" gomito di 4P) noto che è bello lungo, abbastanza esteso, così come tutta la portiera che ha spazio di svilupparsi quasi del tutto senza doversi accavallare al passaruota posteriore per via del passo notevole. In tutto ciò, scusate, a me, nell'equilibrio generale della fiancata, la porta anteriore pare un po' piccina, corta. Porta posteriore e bagagliaio hanno uno sviluppo, che trovo sia comunque bilanciato all'anteriore da un certo muso, probabilmente più corto di sbalzo rispetto a quel che pare ora (per via della pacottiglia che citava Cosimo) ma che comunque ci sta e viaggia bene insieme al resto... però in mezzo c'è 'sta porta anteriore che a me pare piccina (si, lo so Rega c'è un pannello applicato sulla portiera che tende a far pensare che sia un po' più corta come lamierato, verso il parafango anteriore, ma in realtà il vero taglio anteriore del lamierato si vede di fondo, e l'ho visto, io mi riferisco anche al finestrino, che quello è).... comunque in generale credo che ne uscirà un veicolo piacevole
  13. Ora non vorrei dire una cavolata (ma tanto ne dico a mucchi)... mi vien su l'amarcord del Gente Motori. Se non ricordo male nelle spies di questo modello, la presentavano come "128 Strip" perchè la vedevano uscire dai cancelli come modello nuovo, ma essendo senza rostri, ci dicevano (o meglio, dicevano ai lettori di quei tempi, io non c'ero) che Fiat stava preparando una versione di 128 "basebase"
  14. Ehm... eh? Sta nascendo un discorso nel discorso? Non l'ho avviato io (come siete maliziosi) Sta di fatto che Renault 30 anni fa appoggiava la patata fuori dalla macchina, ora appoggia l'ananas sul cruscotto, mi chiedevo quale delle due tipologie di foto vi gusta di più, e soprattutto sottolineo il diverso messaggio lanciato dai due rispettivi marketing. 1) Compra la Fuego e una patata così la cucchi anche te 2) Prendi 'sta Dacia e scoprirai dove lo puoi mettere l'ananas
  15. Touà tu mi sopravvaluti, mi chiedi troppo.... cosa dovrei spiegare? Come potrei? Io son rimasto senza parole a dir la verità... Cioè, a parte che tutto quello che mi dice la foto è che un ananas non ci sta lì dentro (e ci si chiede perchè mai uno dovrebbe mettercelo), tutto ciò mi ha fatto venire un'idea. Voglio anch'io. Quest'estate piazzerò una mensolina sul 164 (caxxo c'ha il cruscotto che è un precipizio non si ferma neanche la polvere) e girerò con l'anguria. p.s potevan far di peggio e mettere un bel cetriolo. Ma poi probabilmente il possibile acquirente avrebbe compreso il messaggio, avrebbe capito che lo prendevano in giro. Che eran poco seri. (invece, con l'ananas.....) Ma io dico. Ma che c'era di così brutto quando Renault le foto di lancio le faceva così? A voi la sentenza. Era meglio la patata appoggiata fuori o l'ananas appoggiato dentro?
  16. a dirla tutta.... mi son modernizzato un attimo. L'altra sera volantavo e cambiettavo in Calibra Turbo 4x4, macchina riempita da altri tre miei pari, diretti verso un aperitivo potente. Temperatura primaverile, struscio in piazza a vetri giù mente la radio passava questa. Fermati che ci siamo in pieno sound davanti al localino, rendemmoci conto di essere nel mirino di un paio di uomini di quelli con la riga rossa sui panta. Commento del più giovane del duo. "Decisamente una macchina piena di gente esperta". (detto in simpatia, perchè ci si conosce)
  17. Si. Ciuffi d'erba secca ancora piantati negli anfratti del pianale, ghiaia e terriccio incastrati fra le parti mobili, bocconi di cordoli di marciapiedi piantati fra tubo di scarico e scocca. Se ce li ha è una Turbo.
  18. Credo che G.Wilder nei suoi anni d'oro, girando quel film, non abbia mai potuto nemmeno lontanamente immaginare quanto sarebbero state riutilizzate le sue espressioni e battute nell'automotive odierno
  19. Mi aggiungo al coro degli ottimisti. Sono anche riusciti a mettere la maniglia posteriore al posto giusto. MA ALLORA SI PUO'!!!
  20. Già, peccato per frecce e cerchi. Però.... pur essendo dettagli che stonano in un contesto di desiderata autenticità del mezzo, mi fan pensare che l'auto sia in mano a qualcuno che (nella sua maniera, ossia "con queste cose la voglio fare più bella", ovviamente secondo il gusto personale) ci tiene, sicchè magari fa parte anche della famiglia degli ypsilondiecisti riuniti e quindi, se Gigio per caso passa di qua, può dirci se conosce la vettura e la sua storia (e qualche dettaglio in più). Targa giustamente coperta, ma vedo una H finale... ipotizzo, un 1988? Mi rifaccio sempre allo stesso aneddoto, e cioè le uniche targhe di Torino che so datare, con la H finale che dice 1988 (o meglio inizio 1988-fine 1987) per via delle Tipo in prova su 4R p.s perchè Cosimo modifica i suoi post mentre scrivo io : io avevo qualche dubbio sui sedili ma non ho scritto nulla perchè a dir la verità ora non mi ricordo come erano i suoi....
  21. pfffft...... AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAAHAHA (si, lo so, non è un gran post.... ma di meglio non mi è venuto)
  22. Ciao Lucio, ti saluto con questa Lucio Dalla - Tempo - YouTube che parla di tempo, che indietro non ritorna mai. Tempo che passa in fretta. Per te è finito, troppo presto. Ma si è anche fermato, per quel che ti riguarda. Entri nella storia e nessuno ti leverà da lì. Riposa in pace.
  23. Anzi.... magari dico una cagata, ma mi riferisco al fatto che forse Gian stesse pensando al crash pedone. Un cofano con una piega tipo spina dorsale non è deleterio (rispetto ad uno liscio e molle come pelle esterna di primo impatto) nei confronti di una capoccia che si spatascia? Indi per cui credo che sicuramente non sia una modifica fatta pro scontro col bipede ambulante. Poi del resto tu ci sei dentro e ci stai appunto spiegando il perchè.
  24. Nelle ultime due foto credo che stiano trattando l'acquisto e lo sconto. Qual'è il concessionario dei due, però?
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