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PaoloGTC

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  1. QUOTONE. Altra testimonianza di ciò che ho appena scritto. Tra l'altro, altra bellissima sigla (anche come testo). Mitttico Bill Maxwell con l'allergia ai gatti, mitttico Ralph che volava al contrario o tutto storto (e il primo cespuglio era suo ad ogni atterraggio ) e mittico Maggiolone cabrio bianco della morosa di Ralph, la Pam Davidson al secolo Connie Sellecca, Maggiolone che Bill definiva "caffettiera trovata nei cornflakes" Ma io vi spiazzo tutti con altra PERLA musicale by Mike Post e Pete Carpenter, la mitica "Drive" http://www.youtube.com/watch?v=a4-6Rdoqy8Q CHE TEMPI! Al pomeriggio si era già gasati anche solo sentendo tutte le sigle
  2. A chi lo dici.... per chi "c'era" è impossibile non esserne fan ancora oggi. Altri tempi, riguardando queste sigle vengono in mente tante cose... Anche oggi ci sono TF belli ed avvincenti, per carità (anche se non seguo molto io)... però era proprio un'altra epoca, fatta di un mix di scazzottate, momenti divertenti, inseguimenti, scatafasci di macchine e.. cosa importante....facevano sognare di più. Il leit motiv era che il bene vinceva sempre (che non è vero, purtroppo, però in età fanciullesca secondo me era meglio crescere con quell'ideale) A PRIORI, non dopo, come accade oggi. In questa epoca i più grandi "eroi" televisivi sono quelli che vanno a caccia di chi ha ucciso qualcuno e lo mettono in gabbia. Giustizia fatta, certo. Però quel qualcuno è già morto, la puntata inizia che è morto qualcuno. Negli anni 80 i nostri "eroi" agivano pigliando botte, prendendosi per il culo, sfasciando macchine, ma quel qualcuno veniva salvato. Di certo è più realistico. Non era reale pensare che i buoni arrivassero sempre in tempo. Ma la TV dovrebbe far sognare e inculcare ideali, almeno nei suoi momenti di svago (e cioè le storie inventate). Per il resto, c'è già il TG.
  3. Si, era una cosa molto carina per me scoprire che auto avevano i divi della tivù. Riguardo al cenno che ho fatto sopra sulle interviste realizzate da AM, ne ricordo una fatta a Gerry Scotti che compariva con il suo bassotto Kurt e una Calibra 16v rossa che si era appena "comprato". Lo metto fra virgolette perchè si sprecava in lodi per quell'auto (per carità, imho se le meritava...) e guardacaso erano gli anni in cui lui conduceva Il Gioco dei 9 che metteva in palio... auto Opel.
  4. Eh... tantaroba la sigla di Supercopter. Insieme a quella di Supercar era la mia preferita (mentre la sigla di Hazzard, bellissima canzone country in originale, che per fortuna ogni tanto facevano sentire, era stata ricoperta da quel "Boooo e Luuuuuke, Boooo e Luuuke, questa è la ballata di Booo e Luuuke....." che mi faceva vomitare ) Altra sigle che mi piacevano molto erano quella di Magnum e quella di Simon&Simon (merovingio mettile tu le sigle perchè io non ho ancora capito che link scegliere su youtube e dove inserirlo di preciso affinchè venga fuori l'immagine del tube invece del link ebbasta ) L'uomo da 6 milioni di dollari me lo ricordo anche (il protagonista insomma) in un altro telefilm dove interpretava il ruolo di uno stuntman che aveva dirottato la sua carriera sulle indagini (tanto per cambiare... in America negli anni 80 capitava di tutto a tutti e tutti indagavano, finivano in acqua, prendevano cazzotti e sfasciavano macchine..... che bei tempi). Il titolo originale è "The Fall Guy" ma non ricordo quello della messa in onda in Italia (lo facevano d'estate, al mattino). Qui c'è l'originale (altra bella sigla e altro telefilm condito da stunt niente male, anche con le auto) e comunque ci stiamo dimenticando di... l'uomo che correva tutto il giorno per strada e nonostante questo era trippo lo stesso
  5. Il falco della strada era anche detto Streethawk. L'elicottero (il mitico Tuono d'acciaio ) era protagonista in "Supercopter" (o "Airwolf" in lingua originale). Strano che la sigla dica "4 ragazzi x 1 computer", sarà stato un rebadge io mi ricordavo "I ragazzi del computer" come hai scritto tu. Ricordo di averlo guardato ma distrattamente... in quel momento ero tutto preso da KITT e dal Generale. Lì c'erano dei computer, che non mi hanno interessato finchè non è nato internet Non hanno fatto molti episodi, però. Solo 18. Ricordo che alle elementari se ne parlava parecchio in classe perchè il mio compagno di banco, di nome Andrea, era praticamente IDENTICO (ma veramente!!!) al protagonista. La wiki fornisce alcune info interessanti. http://it.wikipedia.org/wiki/I_ragazzi_del_computer Io posso aggiungere, sempre nell'ambito dei telefilm ottanteschi che A Martinez, divenuto forse più famoso per le soap opera, fu ospite anche del cast di Supercar nell'episodio Bocca di Serpente (in due parti), puntata in cui Michael si vedeva molto poco (David Hasselhoff si stava sposando e poi partì per la luna di miele con la Catherine Hickland che interpretò per 3 volte il personaggio di Stevie Mason, la fidanzata che aveva quando Michael si chiamava ancora Michael Long). A Martinez era praticamente il protagonista dell'episodio, insieme ad un'altra bionda, e questo accadde anche perchè (oltre alla luna di miele di DH) Glen A. Larson, produttore ed ideatore di Supercar, stava progettando una nuova serie con quei due lì come protagonisti, e decise di provarli e presentarli al pubblico in una puntata di Supercar. Tal serie fu poi realizzata ma non ebbe alcun successo (loro erano due investigatori) e affondò dopo tre episodi. (uffa mi fate cadere in tentazione, mi distraete dal mio Raid nei Raid di Gente Motori )
  6. Capperi che bella così. I miei complimenti Clio-Mito, perchè non chiamarla Clito?
  7. Anche il nuovo marchio con la croce a destra e la biscia a sinistra non mi piace tanto. Però è un bel frontale, rimane solo il problema della targa. Con quelle inclinazioni delle griglie verso il centro vettura, mettere la targa in posizione "Alfa" su un pieno sarebbe qualcosa di molto posticcio, e se rimane in centro davanti allo spoiler, c'è il problema del becco. Forse allora, basso-sinistra? O magari ridurre un po' l'estensione del becco e lasciarla dove sta.
  8. C'è veramente bisogno che questo 2012 sia migliore per tutto e per tutti, rispetto all'anno che oggi finisce. Tanto che anche loro, che di solito son tutt'altro che benevoli, si sono voluti radunare per augurarci che l'anno in arrivo ci porti qualcosa di buono. AUGURI DI CUORE A TUTTI Riguardo il programma di stanotte, credo che sarò qui a fare gli auguri in diretta perchè, dopo aver vagliato mille ipotesi, si è deciso di non menarcela troppo con km vari e stiamo preparando qualcosa di TERRIFIC per cena e festeggiamenti, noi e qualche famigliare invitato. Ora son qui perchè avrei voluto dare una mano alle femmmene che in cucina stanno facendo cose incredibili ma mi è stato detto che se volevo veramente aiutare dovevo tenermi lontano dalla cucina. Ci si vede a mezzanotte, (per chi ci sarà)... se non sono già stavanito dall'alcool (che bello sapere che non c'è da guidare e la strada più lunga da fare in caso di cedimento strutturale è quella verso il letto ).
  9. Tramite ricerca non ho trovato molti topic riguardanti la A112. Ho pensato così di inserire in questo le due cosucce che avevo qui da qualche parte. E' un topic vecchiotto, Quattroanelli non lo vedo più da tempo, la sua 112 credo sia andata venduta e quindi l'argomento non è più attualissimo, però l'alternativa erano due topic, uno del 2008 l'altro del 2006 e non me la sono sentita di aprirne un altro visto che siamo spesso alle prese con lo spazio disponibile. Quindi inserisco queste interviste, magari si può utilizzare il topic per andare avanti a parlare di 112. Se invece i mods ritengono che sia opportuno un nuovo topic, mi rimetto a loro. Ma veniamo all'argomento (leggero e svelto). Prima della nascita della Y10, la A112 come tutti sappiamo era una delle piccolette chic per eccellenza in Italia, nei primi anni '80, e per questo motivo anche lei, prima della sua erede a coda tronca, poteva essere definita l'auto “che piace alla gente che piace”. Non erano pochi infatti i vip dell'epoca che ne possedevano una o più di una. Qui di seguito ci sono alcune interviste dell'epoca, realizzate da Quattroruote nell'ambito di un dossier sulla lunga carriera della piccola Autobianchi. Niente di tecnico o di elevato spessore, quindi, in questo post. Un semplice amarcord fatto di opinioni che oggi son simpatici ricordi. Iniziamo da... RICCARDO MINIGGIO (per chi si trovasse spaesato nel leggere un nome che non ricorda, il testo dell'intervistucola chiarisce tutto) “Un paio di mesi fa mi hanno rubato una 'Elite' e l'ho rimpiazzata con l'ultimissima 'LX', quella che ha i vetri elettrici e molte altre cose” ci ha detto l'attore (il Ric della coppia Ric e Gian). Viaggia in A112 da circa 10 anni e cambia regolarmente vettura ogni anno, perchè preferisce averla piuttosto nuova. “Si figuri che ricordo perfettamente il prezzo della prima che ho acquistato: 1.170.000 lire. Un amore stabile, insomma: la usa anche mia moglie, ce ne serviamo un po' tutti. È comoda, pratica, ha una buona tenuta, non consuma troppo, ha un motore che non mi ha mai lasciato per strada; sarò anche stato fortunato, ma questo è un dato di fatto. Per me è una macchina ottimale, completa, pur essendo un'utilitaria. Un unico rilievo avrei da fare. Costa troppo: dovrebbero contenere un po' i prezzi.” Passiamo ora al compianto GAETANO SCIREA In casa Scirea è stata la signora Mariella a volere la A112. “Abbiamo bisogno di due auto – spiega il calciatore – perchè ogni mattina io devo andare ad allenarmi e mia moglie a lavorare. È stata lei, circa tre anni fa, ad innamorarsi di quest'auto: le è piaciuta subito. Anch'io ora sono entusiasta della A112, una 'Elite'; ci serve soprattutto in città e credo sia l'ideale: è maneggevole, piccola, scattante, briosa. Difetti? Forse un po' l'abitabilità.” Restiamo nel mondo del calcio con DINO ZOFF Anche nell'acquisto delle macchine Dino Zoff, l'ex vecchio saggio del calcio italiano, non riesce a nascondere la sua origine friulana: riflette, soppesa pregi e difetti, ma quando prende una decisione difficilmente la cambia... nei secoli fedele. E così, alla sua 'ammiraglia', una Saab turbo, Dino Zoff ha affiancato la sua terza A112. “La prima – racconta l'ex portiere juventino e nazionale – fu una 'Elegant', poi sono passato alla 'Abarth', di queste ultime ne ho già cambiate due e sono veramente contento, perchè oltre a dare soddisfazione a me, piace molto anche a mia moglie. È l'ideale per la città: maneggevole, veloce, ottima tenuta di strada, notevole spunto. Se proprio dovessi cercare il pelo nell'uovo direi che non è l'ideale se devi trasportare qualche passeggero, ma è un problema che non mi tocca. La A112 la usiamo io e mia moglie in città, non facciamo più di 5000 km all'anno e ci va benissimo così com'è.” E' il momento del mondo dello spettacolo, e partiamo da SERENA GRANDI Viaggia in A112 da dieci anni. All'inizio dell'83 ha acquistato una 'Elite” a 5 marce. “La trovo scattante, e perciò adatta ai nostri ritmi e alle nostre nevrosi. Quest'ultimo modello è comodo anche per i percorsi lunghi perchè è più silenzioso. Eppoi è un'auto che puoi mettere dappertutto. Rilievi? Sono alta 1,70 e in un abitacolo un po' più ampio mi troverei meglio (ndGTC allora Zoff cosa avrebbe dovuto dire? La signora Grandi si riferiva all'altezza oppure a curve e circonferenze? ); è però più conveniente non avere problemi di parcheggio, piuttosto che disporre di maggior spazio.” Altra affascinante stella della televisione italiana dell'epoca... CARMEN RUSSO “Ho una guida abbastanza 'pimpante' e mi piace la 'Elite' perchè ha scatto. Mi diverto molto a guidarla, anche se tutti continuano a raccomandarmi di andare adagio: mi si accusa di essere un tantino spericolata, ma non è vero; anche se qualche volta corro un poco quando è possibile farlo, non sono mai imprudente. Inoltre ha una bella linea: non l'ho scelta a caso, si è trattato di una decisione meditata. Ed è stata una scelta felice, perchè sento di trovarmi proprio a mio agio su questa automobile.” Carmen Russo la usa ormai da un anno e mezzo, e dice che la A112 le porta bene anche per ciò che riguarda il suo lavoro. Passiamo ai volti maschili dello show italiano, con “Cipollino” MASSIMO BOLDI “Forse può sembrare una contraddizione, ma direi che ha un motore persino troppo brillante per una vettura così piccola. Non è un rilievo, ma piuttosto una considerazione di carattere personale.” Massimo Boldi è comunque soddisfatto della sua 'Elite' con cui ha sostituito una 'Junior' con il tettuccio apribile molto piacevole nei mesi estivi. La trova molto agile in città e adatta ai viaggi non molto lunghi, nell'ordine di un centinaio di chilometri. Ed ora.. “la 112 l'ho inventata iiioooo...” PIPPO BAUDO “Ho una 'Abarth', è la prima che possiedo e, devo dire, le sarò fedele: ho avuto la prova che in città è una vettura deliziosa, veloce, brillante, con un'eccellente tenuta di strada, per non parlare delle facilità di parcheggio, date le sue dimensioni” ci ha dichiarato il popolarissimo presentatore televisivo. Gli abbiamo chiesto se ha qualche rilievo da fare. “Non ne ho – è stata la sua risposta –, solo un'osservazione: forse si potrebbe aumentare l'abitabilità posteriore, però si allungherebbe troppo la vettura limitandone così la duttilità nel parcheggio.” Anche Baudo ha una considerevole statura. Ci sta comodo nell'Abarth? “Se spingo il sedile sino a fondo corsa mi ci trovo bene e posso distendere le gambe, così non sono costretto a guidare con le ginocchia in bocca.” L'indimenticabile RAIMONDO VIANELLO “Ho cominciato con una 'Abarth' primo modello”, ci racconta il popolare attore, “poi sono passato al secondo modello che mi è stato subito rubato: così ho capito che piace molto a tutti. Naturalmente ne ho subito comperata un'altra.” Per Vianello le doti principali sono l'ingombro minimo, che consente di parcheggiare bene; il motore molto brillante; la quinta marcia, che rappresenta un grosso vantaggio. “Se ci sto bene dentro malgrado la mia statura? Direi di sì: non mi servono gli appoggiatesta, ecco.” Torniamo un attimo nel mondo del calcio con LUIGI AGNOLIN Principe dei “fischietti” italiani, ha da circa dieci mesi una A112. “Non chiedetemi però – precisa subito – di che tipo, credo sia una 'Elegant' o una 'Elite', ma non ne sono certo. Avevo bisogno di una piccola macchina e ho preso questa pensando più che altro a mia moglie, la quale la usa soprattutto in città. Poi ho finito con l'usarla soprattutto io e non soltanto in città o per gli spostamenti brevi, ma anche per le mie trasferte a medio raggio; la trovo affidabilissima, scattante, molto adatta insomma come seconda macchina.” Cambiamo sport e passiamo alla scherma con DORINA VACCARONI La giovane campionessa mondiale di fioretto a squadre ed individuale, affronta le strade con la stessa grinta con cui, normalmente, sbaraglia le rivali. “E' vero ed è per questo che ho una 'Abarth'; prima di questa avevo la stessa vettura ma in versione diversa, la 'Elite'. L'ho cambiata nel febbraio scorso, dopo i mondiali, pensavo che mi avrebbero fatto un po' di sconto, invece... quasi niente. Comunque sono particolarmente soddisfatta perchè va veramente bene, soprattutto sulle strade di montagna. Ha grinta, ripresa, è agile, scattante anche in salita, e tiene bene la strada. E a Mestre, dove vivo, non mi crea mai molti problemi di parcheggio. Una vetturetta quasi ideale ( la mia ha pure i vetri elettrici, che sono comodissimi), se non avesse qualche difetto: consuma troppo in città e sulle strade di montagna. In compenso in autostrada consuma poco, ma è un po' scomoda e rumorosa.” Certo che fra i vip aveva fatto colpo la piccoletta. Li vedo tutti concordi sui pregi (del resto erano così evidenti che son passati alla storia come caratteristici del '12') e vedo anche una maggioranza di Elite, nei garages dei famosi.
  10. Ohilalà, eccoci qua coi primi petardi (facciamoli in virtuale, visto che quest'anno sono vietati un po' dappertutto quelli veri) che tira l'archivio per festeggiare l'anno nuovo. In questo 2012, ci sarà il quarantennale della nascita di Gente Motori. Mi direte voi “si, vabbè?” e ok, avete ragione. Non è una notiziona. Però per un archivista come me è un piccolo anniversario, e ho deciso che quest'anno le curiosità vintage che l'archivio sparerà sul forum verranno dalle annate migliori di questa rivista. Il 2012 sarà quindi l'annata “Gente Motori” e si esprimerà attraverso i racconti di Raid, fatti curiosi, long-term test e... interviste interessanti, come quella che spunta fuori oggi qui. Nel frattempo prosegue la preparazione del primo Raid, perché si tratta di un documento di maggior lunghezza, mentre questi più piccini spunteranno qui e là per tenere buono Mazinga che altrimenti per non annoiarsi compra tutte le obsolete sul web. “Il Gianni” intervista “il Nuccio”, si parla di Stratos e di cose varie. Non è un'intervistona galattica, dura poco, tuttavia come reperto è sempre interessante. Colgo l'occasione per ricordare che nel mio riportare non modifico mai i testi qualora contengano delle inesattezze “col senno di poi” (insomma cose che poi non sono andate così). Riporto esattamente quel che era, perché in questo modo, come dicevo ai tempi, si ha modo di leggere un documento d'epoca, incrociarlo coi fatti reali accaduti in seguito, fare una valutazione dell'operato della rivista e a volte, conoscendo la verità a posteriori, capire quando qualcuno “la raccontava”. (ad esempio in questa intervista ci sono delle affermazioni che...) Andiamo quindi a sederci nel 1972 e... buona lettura. GM – Prima di parlare della Stratos che forma oggetto di questa nostra intervista, vorremmo conoscere il suo pensiero sulla attuale situazione dell'industria carrozziera in Italia. Molti carrozzieri in questi ultimi anni sono stati fagocitati da grandi complessi, altri sono spariti. Lei ritiene che un carrozziere, alle soglie del Duemila, svolga ancora un compito importante nel quadro dell'industria automobilistica mondiale? NB – “Per rispondere a questa domanda, è necessario dividere in due categorie le carrozzerie e cioè le piccole Aziende e le grandi Aziende. Le piccole Aziende, è inutile disconoscerlo, stanno incontrando delle difficoltà, le quali si manifesteranno in misura sempre maggiore. E questo non tanto perché con l'evoluzione industriale e con la trasformazione dei gusti e delle necessità dell'utente sia venuta a mancar loro una fetta di mercato; anzi ritengo che la loro piccola quota legata ad una produzione speciale (essi per lo più fanno, ad esempio, delle versioni station-wagon molto interessanti) possa trovare sempre una collocazione. Ma essi incontreranno difficoltà sempre maggiori per l'omologazione dei loro prodotti. In questi ultimi tempi, sono state varate delle disposizioni veramente drastiche, alle quali tutti debbono adeguarsi; ad esempio nel campo della sicurezza e dell'inquinamento. Già una grande industria deve superare dei difficili problemi; ma per il piccolo costruttore questi problemi diventano insormontabili. Di qui nasceranno le sue difficoltà. Vi è poi il grande carrozziere. Ebbene, a mio avviso la funzione di quest'ultimo non verrà mai a mancare. L'industria automobilistica ed il carrozziere si sono ormai plasmati l'una sull'altro; si è verificato un processo di osmosi, per cui il carrozziere ha appreso dall'industria i metodi più economici di produzione, mentre la Casa automobilistica ottiene da noi dei prodotti non solo validi per lo stile ma anche per il prezzo. Infatti in molti casi la grande carrozzeria può ottenere gli stessi risultati che all'industria costerebbero molto di più. Vi è poi da tener presente che noi svolgiamo anche il ruolo di 'punta avanzata' per la grande Casa automobilistica, per la quale possiamo preparare prototipi di 'avanguardia', prototipi di studio in infinite varianti. Quindi il grande carrozziere avrà sempre una sua funzione e un suo posto, anche se ormai siamo alle soglie del Duemila.” GM – Molte volte la Carrozzeria Bertone è stata accusata di aver realizzato delle vetture fantastiche, dei “dream cars” che poi non hanno avuto seguito pratico. Che significato possono aver avuto questi prototipi? NB - “Direi che la Carrozzeria Bertone ben difficilmente costruisce dei prototipi per i quali poi non vi sia un seguito pratico. Può darsi che l'impressione immediata suscitata da un certo tipo di vettura, sia quella di un 'dream car', ma essa ha sempre dei particolari che possono essere trasferiti in una produzione di serie. Comunque bisogna tener presenti tre fatti. Innanzitutto la necessità da parte della Carrozzeria Bertone di presentare ogni tanto qualche vettura, che posso battezzare 'vettura promozionale', cioè il 'dream car', che faccia parlare di sé. È una forma come un'altra di pubblicità, senza contare che è anche un mezzo per tenere in esercizio gli specialisti che si dedicano alla realizzazione manuale di questi veicoli. In un secondo luogo, molte volte siamo costretti a mascherare da 'dream car' una certa idea che si è concretizzata e che esponiamo ad un Salone e questo affinché la concorrenza non ci copi. In questo senso non siamo tutelati: le idee stilistiche in Italia non si brevettano e quindi tutti possono carpire quanto noi ideiamo. Un esempio in questo campo? La 'Runabout' vista un paio di anni fa ha formato la base per la realizzazione di un nuovo spider di una grande Casa automobilistica. Sarà sempre la 'Runabout' alla quale sono stati tolti i 'fronzoli'. Infine il terzo punto: il carrozziere deve comunque anticipare il futuro e questo è anche lo scopo di certi veicoli che abbiamo presentato ai Saloni. La Carrozzeria Bertone si è sempre attenuta a questi tre principi.” GM – Siamo così giunti alla “Stratos”: è stata un'idea di Bertone, oppure della Lancia, o magari è stata suggerita da qualcuno o da qualche fatto particolare? NB - “La Stratos prima versione che io definisco 'a cuneo' (quella per intenderci con il lunotto sollevabile e che consentiva proprio grazie a questa soluzione l'accesso all'abitacolo) è stata una idea nostra. Non nascondo però che vi era già un obbiettivo: entrare in casa Lancia. Avevamo però voluto mascherare quella che sarebbe stata la vera vettura con soluzioni 'fantastiche' (l'accesso anteriore ad esempio) proprio per non concedere nulla alla concorrenza. È stata presentata al Salone di Torino del 1970; è stata costruita utilizzando un vecchio motore 'Fulvia HF' che soltanto all'ultimo momento, per esigenze estetiche, è stato sostituito con un motore nuovo. Poi è avvenuta la ripresentazione in veste definitiva al Salone di Torino del 1971.” GM – Ci scusi: a questo punto sono nate le polemiche. La “Stratos” vista alla rassegna del Valentino non aveva più il motore Lancia, bensì un motore Ferrari “Dino”. Perché? NB - “Una vettura come la 'Stratos', che era stata subito indicata come la punta di diamante del futuro per la 'Squadra Corse Lancia', che portava i colori Lancia, ma che racchiudeva nel cofano un motore 'Dino' era logico che dovesse suscitare polemiche. Però posso assicurare che il motore montato, qualunque esso fosse in quel momento, non aveva per noi alcun significato. Avevamo sotto mano un 'Dino' e l'abbiamo montato, per non avere un vano vuoto. Il cofano non lo abbiamo volutamente aperto a nessuno, ma attraverso le fessure della grigliatura era facile vederlo. Di qui le illazioni e le supposizioni. La 'Stratos' invece è e sarà una vettura Lancia. Alla Lancia infatti ci si è resi conto che qualsiasi modello raggiunge ad un certo momento della propria vita l'apice del rendimento e della funzionalità. La 'Fulvia' che ha vinto a Montecarlo si trova proprio in questa condizione. Le prossime corse potranno confermare ancora l'exploit di Monaco? Non lo so: so soltanto che alla Lancia oggi si vuole la vettura per il cosiddetto 'assoluto', non più per il primo di classe. La 'Stratos' potrà dare questo assoluto.” GM – Ma la “Stratos” risponde ai requisiti di sicurezza che saranno applicati dai vari Paesi? NB - “Si, è stato tutto previsto e tutto è in linea con le norme più recenti; le uniche prove che dobbiamo ancora compiere sono quelle di 'crash'”. GM – Quali difficoltà tecniche ha dovuto risolvere per realizzare la “Stratos”? NB - “Direi nessuna. La versione precedente, con la quale abbiamo percorso alcune migliaia di chilometri su strade normali aperte al traffico, ci ha consentito di giungere a questa realizzazione definitiva senza particolari problemi da risolvere.” GM – E quali sono state le difficoltà stilistiche? NB - “Avevamo due strade da seguire: quella della berlinetta Gran Turismo e quella della vettura raccolta, piccola, dalla grande visibilità, una vera stradista per i rallies. Abbiamo scelto questa seconda soluzione, proprio aderendo a quelle che sono le necessità dei piloti che gareggiano nelle competizioni di regolarità internazionali.” GM – La politica Fiat e quella Lancia nel campo sportivo è sempre stata quella di utilizzare un modello di serie, anche se “sportivizzato” per ogni singola competizione. Con la “Stratos” sarà seguita questa politica? NB - “Senza alcun dubbio. La 'Stratos' nascerà per i rallies e la vedremo correre nei rallies, ma avrà una meccanica Lancia di serie (n.d.r completamente nuova in due cilindrate). Quindi sarà intimamente legata a quella che è la produzione Lancia. Forse poi la vedremo anche in mano agli sportivi che non partecipano alle corse, anche se rimarrà sempre una vettura eccezionale, riservata ad una schiera di utenti. Un po' una 'anti-Porsche' insomma, ma in chiave molto italiana.” GM – Per finire: durante il Rally di Montecarlo, per chi faceva il tifo? NB - “Per Munari-Mannucci certamente e ho vissuto ore di palpitante entusiasmo.” FINE
  11. Vi invidio. Non ho nemmeno idea di come si faccia ad inserire i POI. Ho un Tom Tom che è tale e quale al giorno in cui l'ho comprato, un minimo aggiornamento non l'ha visto neanche in fotografia. Ho litigato da piccolo con quelle cose lì. E dire che mi state facendo notare quante cose utili si potrebbero inserire (a parte che, vabbè, io non è che lo uso molto....) p.s. se può servire so che Cosimo ha inserito tutti i posti dove fanno la polenta taragna e dove le lasagne superano i 10 cm di spessore.
  12. Al prossimo pranzo chiederò al Rega la cortesia di spiegarmi perchè scrive sempre camuffatura con due M. E' come la cammicia di Aldo, che è di flanella, è pesante e allora lui raddoppia?
  13. Allora se sei rientrato a scrivere solo per tirare in ballo di nuovo questa cosa che è da dopo pranzo che mi invento di tutto per seppellirla, potevi continuare a stare in cucina a fotografare il modellino del 308 sul frigo in prospettiva con la foto delle Hawaii attaccata al muro "che così sembra che da un momento all'altro arriva Higgins". Ah, per soddisfare la tua curiosità, dicesi Brava "2 volumi con comò della nonna attaccato dietro e sei banane poste come decorazione".
  14. Ah scusa, ogni tanto io e l'Abarth trasportiamo qui i discorsi di Msn senza pensare che ci leggono in tanti "il Gianni" sta per Gianni Marin, direttore-ideatore del primo Gente Motori, quello dei tempi d'oro, quando era l'unico antagonista (meritevole di tale appellativo) di Quattroruote. Cose di chi è vecchio come me e Abarth i più ccciovani hanno conosciuto un altro genere di Gente Motori. Le prove su strada del GM dei tempi d'oro forse erano un po' meno... come dire.... attendibili e più riguardose nei confronti degli uffici stampa ma la rivista oggi imho va considerata eroica per la tempistica che aveva sugli scoop e per tante cose che realizzava riguardo il mondo dell'auto a tutto tondo, esattamente come i raid in posti incredibili che andremo a vedere nei prossimi mesi. Noi lo chiamiamo "il Gianni" perchè è come se fosse di casa Tra l'altro posso dire con piacere (senza voler peccare d'immodestia, però deh, quello è, che devo fa' non lo devo dì?) di essere in contatto con lui. Ogni tanto ci si scrive, ed è sempre il solito Gianni. Tanto da cominciare le sue mail con "Caro lei" esattamente come iniziava le sue risposte nelle pagine delle "Lettere al Direttore". Di recente c'è stata anche una piccola collaborazione fra il Gianni ed il sottoscritto, nel cercare di ricostruire una faccenda che serviva ad un terzo personaggio abbastanza conosciuto nel mondo dell'auto italiana, che stava realizzando la propria autobiografia. La quale non è ancora uscita e quindi non dico di più. Grande stima per il Gianni. Ci ha sempre saputo fare col mondo dell'auto. In tutti i sensi.
  15. Ragassuoli, purtroppo non avevo il fotocell a portata di mano (e poi stavo guidando, quindi niente foto) ma torno ora da un paio di commissioni in giro per il paese... uscendo dal cortile ho dato la precedenza ad un avvistamento NOTEVOLE. Una Duna 60. Identica al modellino della Fiat Collection. Berlina (che Ririno è contento, c'ha il baule questa eh? è una berlina:lol:) Argento. Immacolata. Targata VC 49xxxx... che per chi ha dimestichezza con la numerologia vercellese significa "seconda metà 1987". Una delle prime. Come nuova. Signori! Un Highlander. Da notare, che i personaggi all'interno (lui-lei, pensionati) ho più o meno presente chi siano e dove abitano... e con che auto siano andati in giro fino all'altro giorno. Quella NON CE L'AVEVANO PRIMA. Le so a memoria le macchine che girano per il paese (siamo in 6000...) e quella Duna qui non c'è mai stata. L'hanno comprata adesso? E dove? Quanto l'avranno pagata? (gli avran dato dei soldi insieme per portarla via?) Cercherò di fotografarla.
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