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PaoloGTC

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  1. Tranquillo Roy, non sono affatto me quello lì. Non c'ho neanche i cerchi finitura diamantata io, sono barbonz. Eppoi non sono così ricco da venire fino a Roma in V6, vabè che l'Eni ha fatto gli spot nuovi ma mica li devo pagare io Eppoi i poggiatesta io li tengo bassi perchè così son da nonno. Eppoi se 'tte lo deo da dì tte lo deo da dì mica te lo deo da dì da n'artro se venivo a Roma te lo divo
  2. Aggiungo che a volte il fastidio nel modulare la frizione col sinistro (che porta appunto a muoversi male creando sobbalzi) può essere aggravato dallo stare con la gamba in tensione perchè si ritiene sia meglio tenere il piede sempre in posizione, cioè con la suola della scarpa che sfiora il pedale. Soprattutto nei primi periodi di guida, può sembrare d'aiuto perchè si ha l'apprensione del non esser pronti a governare la meccanica e si sta lì, con la scarpa sul pedale, anche senza schiacciare... solo che ciò porta fatica per la gamba, e quindi stress, ed il risultato è che poi ci si muove male se si guida per un po'. Col tempo passa tutto, ci si fa la mano e si comincia ad usare costantemente il supporto per il piede sinistro sul passaruota, perchè il piede dalla frizione lo si leva del tutto. Almeno a me capitava così, ed in questo senso ti racconto la mia esperienza. Poi magari tu il piede lo levi già del tutto, ma a me nei primi mesi di guida capitava, stavo lì con la scarpa sul pedale perchè mi sentivo più "pronto" a fare le cose... solo che alla lunga stancava e io non capivo perchè ma dopo un po' la gamba cominciavo ad usarla male perchè avevo fastidio ai muscoli, alla caviglia ecc. (la posizione del piede che non tocca la frizione ma ci sta sopra per esser "pronto" non è certo naturale se parliamo di postura). Vedrai che passa è solo questione di dolcezza e di abitudine che si prende nel muovere comandi che per noi sono una novità, quando prendiamo la patente. Un po' come quando da appena patentati facciamo una gran fatica a fare partenze in salita e pur aiutandoci col freno a mano, facciamo dei versi da youtube con la frizione, o spegniamo la macchina, e poi dopo qualche mese giochiamo con la frizione sullo spunto in salita al semaforo come se l'avessimo sempre fatto dal giorno in cui siamo usciti dal pancione della mamma.
  3. Evidentemente qui da noi la berlina non aveva fatto molta presa. Le sue rivali più accreditate o italiane erano decisamente più diffuse. BX in primis ma va anche detto che nel periodo in cui cominciai ad osservare io, era un'auto nuova e stava vivendo il suo periodo di massima diffusione. Anche la 18 comunque era più visibile. Non parliamo poi di 131 o Regata. Molto diffusa anche Prisma qui. Parlando di modelli che molto probabilmente non diverranno mai un qualcosa di inestimabile, ma già oggi (almeno qui) non si vedono quasi più, agevolo foto scattata questa settimana. Ora non ricordo quanto avesse venduto, se tanto o solo un po', fatto sta che qui si vedevano eccome, queste. Berlina 5 porte e poi soprattutto le Break (bastò Fiorello coi suoi dalmata per spingere non poco la Break...) .... le 3 porte o le Volcane erano quasi inesistenti. Raccogliendo testimonianze da discorsi vari fatti con possessori o famigliari di possessori, ne ho dedotto che fosse un'auto che andava BENISSIMO sotto il profilo dell'affidabilità. Tutti veramente molto contenti (il mio garzone di magazzino ce l'ha ancora oggi, Break 1.4, con 240 mila km e ne è strafelice).
  4. Figurati che l'ultima che vidi dal vivo (berlina intendo), sulla quale ebbi occasione di viaggiarci, la incontrai nel '91. Era il mio primo anno di scuole superiori e in classe avevamo un professore di matematica e fisica che veniva da Lecce (il peugeot infatti così era targato) ed era arrivato giù al nord (come dice Antonio ) proprio quell'anno. Il venerdì avevamo il pomeriggio a scuola e ci fermavamo nei dintorni per una pizza, seguita da partita a carambola al bar. Scoprimmo che ne era appassionato anche lui e così da quel momento il venerdì la pizza era col prof (un ragazzo parecchio giovane tra l'altro, probabilmente eravamo la prima classe che aveva come "sua") seguita da partitina. Uno di quei giorni ci riportò a scuola in 305 (al pomeriggio infatti avevamo lezione con lui). Madò quanto tempo è passato. A volte mi sembra quasi che sia un'altra vita e non "un po' di tempo fa". La cambiò di lì a poco, comunque, e fu uno dei primi possessori di Nissan Primera. Berlina, nera, 1.6 SLX se non ricordo male. Non so dire di preciso che versione fosse la sua 305: di sicuro era benzina, era di questo colore e aveva le coppe così ma io ricordo anche uno spoilerino tipo labbro nero sullo spigolo del bagagliaio, tipo questo non so... forse era una SR.
  5. Una riflessione sulla 305. Posso dire, senza fare l'immodesto, di ricordare sempre abbastanza bene il parco auto locale dell'infanzia, cioè quali modelli era molto facile incontrare e quali invece erano delle mosche bianche. Leggendo qui e là nel corso degli anni ho appreso che la 305 fu una media di un certo successo, tuttavia... oh ragazzi qui non si vedevano nemmeno quando era in vendita. Erano molto rare. Da voi era più facile incontrarla? Io mi ricordo qualche break, usata ancora come auto da lavoro (insomma ce l'avevano gli artigiani et similia) e sicuramente alcuni esemplari di van, cioè il derivato commerciale... ma berline.... una vera rarità. Anche ai tempi.
  6. Ah beh se qui si gioca a fare i bari, allora lo faccio anche io. Guardate quante RENOL 5-Super5 mi è "capitato" di beccare in una volta sola. Ok ok... mi confesso anche io. Lunedì scorso col "socio" ero in quel di un tracciato per partecipare alla realizzazione di una specie di un qualcosa sulla 5, che arriverà quando non so . Per la precisione eravam lì con la Limited, una delle ultime sopravvissute credo. Specie in questo stato di forma (praticamente nuova). Purtroppo posso elargirvi solo fotografie scattate all'esterno, cioè prima di entrare. Il divieto di fotografia era assoluto là dentro (.....). C'era un evento piuttosto privato ed inoltre là accadono cose che è meglio non si sappiano ; non vi dirò "ho visto cose che voi umani non potete immagginare", perchè non le ho viste neanche io (forse). Cioè forse c'erano ma se ne sono state ben nascoste. (forse) ....però posso dirvi, al di là di fotometrometri, fonometri, oscillometri, assorbometri, cardenzometri, che la Limited sul tracciato "comfort" si comporta benissimo
  7. L'esperto (esagerato che sei Mazi) GTC scrive che per quel che ricorda, Mazi stesso ha ragione. Escort ebbe "Laser" come nome di versione speciale, mentre quella Fiesta se la memoria non inganna il GTC, è una Friend. Che io ricordi, l'allestimento Laser per Escort era però più vecchio del Friend per Fiesta. Se non erro Fiesta Friend arrivò nel periodo in cui il Fiestino restyling sparava le sue ultime cartucce, prima del Fiesta '89 "se la guidi t'innamori" . Escort Laser invece mi par cosa della prima versione di Escort trazione anteriore, ossia nel periodo che va dal 1980 al 1986 (anno in cui il muso di Escort si fece più moderno).
  8. Bello è bello, per carità (per quel che ne capisco io mi sembra anche ben fatto) ma... cosa mi significa? Cioè non ho colto il messaggio, se ce n'era uno. Sarò gnurant io A proposito di ignoranza, scusate la domanda ma la canzone qual'è? E' un po' che la sento, un po' che la cerco ma mi sfugge il titolo.
  9. I miei 2 cents? Può essere che Insignia sia in odore di MY 2012 e tra le modifichine riceva la calandra con lama modificata che ha debuttato da poco su Corsa e Antara face lifting. Oppure chissà non avrà niente di tutto ciò e quella SW prova qualcos'altro e le han montato una calandra così "tanto per".
  10. L'informazione l'ho trovata leggendo questa pagina, però non so se è la stessa che hai trovato tu, magari ce ne sono diverse... a dir la verità non navigo mai nel sito Ferrari, non so girarmi molto bene lì dentro. Ci sono arrivato tramite link cercando info sulla wikipedia. http://www.ferrari.com/Italian/GT_Sport_Cars/Classiche/Tutti_i_modelli/Pages/Article_308_GTS.aspx
  11. Stanotte prima di addormentarmi mi stavo arrovellando su questo quesito, e mi è tornata in mente una cosina cosetta. Lì per lì nel letto mi è venuto il dubbio... mi son detto "ma sul Ferrarino il tettuccio quando levato non andava messo nell'abitacolo, in verticale, poggiato dietro i sedili?" Mi son tenuto il dubbio fino ad ora, e controllando sul sito Ferrari, ho trovato la conferma. Il tettuccio quando levato andava riposto dietro i sedili anteriori. Quindi la mossa di Magnum nel Pilot è puramente televisiva. In realtà avrebbe dovuto scendere, prendere il tettuccio, sollevare i due sedili (o farli scorrere in avanti) e riporlo nell'apposita sede. Cosa sicuramente impossibile per Magnum che già in macchina ci stava a malapena col sedile tutto indietro (anche se in un episodio della seconda stagione mostra di aver scoperto che qualcuno ha guidato la Ferrari perchè una volta salito deve tirare avanti :lol: il sedile... mi pare che sia l'episodio che inizia con lui che viene soccorso dopo essere caduto dalla scogliera con il 308, e non ricorda nulla del perchè e percome). Almeno ora sappiamo che non si era obbligati a prendere acqua se il tempo cambiava. Il tettuccio in macchina ci stava eccome. Solo che di certo non si metteva via come faceva Magnum
  12. Beh in effetti uno dei testi che ho riportato fa riferimento alle "tante parole" che il Giugi avrebbe detto quando Rudolf gli fece rifare un disegno per via di una minimissima quota differente rispetto a quelle che aveva imposto fin da principio. Parere mio, averne di rompi... del genere, oggi. Un'uomo con le idee chiare chiarissime in testa fin da principio, che in primis avevano portato alla realizzazione di una 2v la quale, se non avesse vissuto momenti difficili per storie che conosciamo e che non dipendevano certo dal progetto che Rudolph aveva in mente, sarebbe ricordata come un qualcosa di fantastico per i tempi non solo dagli Alfisti ma da tutti. Diciamoci la verità. Tolte le beghe che come ho detto conosciamo tutti e che rovinarono in parte la sua reputazione, quella macchina lì, in quel periodo lì... cosa si poteva chiedere di più? Su strada era messa benissimo, aveva spazio, era prestante. Dava l'opportunità al padre di famiglia di avere in mano un'auto che lo facesse divertire anche se dedicata alla famiglia. Sicuramente merito ne va anche a Giugiaro per via del suo disegno, della sua progettazione, ma io in quell'Alfasud che con un contesto diverso e meno storie sfigate oggi potrebbe essere ricordata ancor meglio di quanto lo sia già, ci vedo parecchia di quella testardaggine e puntigliosità di Rudolf. Io son del parere che quell'uomo abbia dato tantissimo all'auto italiana.
  13. Questa sequenza non l'avevo mai vista, perchè, devo dire, non ho mai visto il pilot di Magnum. O se l'ho visto ero davvero piccino e non ricordo niente. Nei successivi passaggi televisivi nel corso degli anni non mi è mai capitato di "beccare" l'inizio della serie, guardandolo solo saltuariamente, e anche ora, come avevo scritto, ho solo la seconda stagione. Anche io mi chiedo dove vada a finire quel tettuccio. A parte il fatto che sul momento, ora, non mi viene nemmeno in mente dove cavolo si metteva DAVVERO sul 308 quando lo si levava, per me quella sequenza rappresenta un po' la classica bufala cinematografica. Ammesso e non concesso che si potesse sganciare e liberarsene così stando seduti al posto guida (e non credo proprio ) mi sembra un po' una scena alla Supercar, quando Kitt apriva il T-Top per far uscire Michael dal tetto, lo si vedeva scorrere o ribaltarsi, e nell'inquadratura generale appena dopo il tettuccio non c'era da nessuna parte (per la precisione sulla TransAm sono bloccati dal lato finestrino con una serratura a chiave, la stessa chiave delle porte, e semplicemente incastrati a pressione verso il centro auto, sulla H che forma la struttura del tetto, quindi non è che ruotano incernierati e stanno a mezz'aria, come volevano far credere, oppure spariscono da qualche parte... a volte l'han fatto pure vedere che scorreva... scorreva dove??? andava sopra l'altro T-Top?? e quando aprivi anche l'altro? veniva dalla parte tua? e cosa ottenevi? macchina chiusa coi tettucci scambiati di posizione? bah... se ne inventavano... ). In quella sequenza del pilot.... boh. Ho due ipotesi. 1) Han voluto far sembrare che Magnum si liberasse del tettino gettandolo all'indietro (e probabilmente nella realtà sarebbe finito in terra).... e ci credo poco, perchè... cosa voleva dire? "Ma si, mi libero del tettino, che con su quello non ci sto, cascherà in terra ma chi se ne frega, lo troverà Higgins quando apre il cancello"... neanche Magnum arriverebbe a tanto 2) Han voluto far credere che in qualche maniera misteriosa il tettino si levasse e si riponesse da solo con un semplice gesto dal posto guida, come la cappotta di uno spiderino inglese che sganciavi, spingevi e oplà si arrotolava dietro i sedili. Cosa imho molto lontana dalla realtà. Probabilmente era per rendere cool e dinamica la scena. Magnum che nell'atto di "rubare" la Ferrari si fermava, sganciava il tetto e lo riponeva con cura dove doveva andare poteva non essere la scena più adatta.
  14. Molto molto interessante, grazie! Aggiungo soltanto che proprio nella seconda stagione che sto guardando, una volta ho visto la 308 col tettino chiuso e lui dentro. Però era ferma. Non ricordo il titolo dell'episodio, comunque Magnum è stato incaricato da un dirigente d'azienda di seguire la moglie che apparentemente lo tradisce. Lui la segue e poi si trova di fronte ad un dilemma, perchè scopre che la tipa in effetti esce con un altro, solo che è Rick. La sera in cui comincia a pedinarla, la sta aspettando fuori di casa e sta piovendo. L'inquadratura lo mostra seduto sul Ferrarino, si nota la pioggia (vera o finta che sia) su finestrini e parabrezza, e c'è il tettino. Solo che Magnum è mezzo sdraiato , nella finzione scenica probabilmente per mostrare un appisolamento durante lo spionaggio , in realtà probabilmente ci stava solo così . Subito dopo lei esce col Mercedes e ci sono delle scene di guida in notturna, sempre con la Ferrari bagnata e chiusa, ma non si vede se a guidare è lui. Tranne quando arriva davanti ad un ristorante dove scopre Rick con la tizia, e quindi arriva da un incrocio, si ferma, scende ed in quel momento si vede che è lui. Avrà fatto quei 40 metri tutto rannicchiato
  15. Ecco ecco per me sarebbe una cosa interessante scoprire quali e quante 308 usarono nel telefilm. Ho sempre pensato fossero diverse anche perchè in fondo si tratta di svariate stagioni di un serial (ora non mi ricordo se son sette o otto). Un amico molto più ferrato di Ferrari di me, e appassionato di Magnum, mi dice sempre che si vede molto chiaramente quando passano da un'auto all'altra, sia tra le varie stagioni sia tra le diverse scene di un medesimo episodio (ne deduco che ci fossero più auto sul set, sempre pronte). Per quel che riguarda il doppiaggio, devo dire che fino ad ora non ho rilevato differenze rispetto alle voci degli episodi che andavano in onda in TV. Mi è capitato un paio di volte anzi che il DVD passi in automatico all'inglese per poche battute, sparando fuori i sottotitoli. In quel preciso momento ho notato che la lingua italiana non è disponibile nelle opzioni, probabilmente audio rovinato. Le voci (almeno nella seconda stagione, è l'unica che ho per ora) mi paiono quelle originali. Magnum io lo sto riscoprendo. Devo dire che da piccino mi interessava solo parzialmente, ero più divertito dai coevi sfasciamacchine Hazzard o futuristici Supercar. C'era la Ferrari, si, ma forse per un bambino le storie erano troppo impegnate. Devo dire anche che a volte, anche ora che lo guardo con occhi di adulto, a seconda delle storie il brodo si allunga un po' e fa capolino la noia. Però ora lo sto apprezzando molto di più, soprattutto perchè noto una gran cura nel girato (inquadrature, incongruenze praticamente inesistenti così come difettacci di regia tipo ombre di telecamere, stunt pietosi o trucchi beceri che invece spesso si notavano già con gli occhi del fanciullo nei telefilm americani dello stesso periodo), perchè il duetto fra lui e Higgins (insuperabile) è fantastico, e perchè adoro, adoro ADORO quando Magnum interagisce per un attimo con te che osservi, guardandoti diretto in camera e facendo il suo sorriso per dire "ihihhi che figata" quando è riuscito a combinarne una ad Higgins. Quando sbatte le sopracciglia poi... solo lui lo fa così. Apprezzo anche il fatto che a volte fosse lui e non uno stuntman a fare piroette in partenza con la rossa di Maranello (come nella sigla dove parte in derapata sulla terra a bordo strada dopo il solito sorriso in camera, sequenza che però almeno nelle sigle della seconda stagione contiene una papera: se noti la 308 con cui sta sgommando non ha la targa ROBIN 1 ma una normale targa delle Hawaii ).
  16. Macchè pedanteria, è una richiesta più che logica e coerente. Dunque, ora non ho possibilità di riportarti mese-anno esatti, però come hai scritto tu, in base al contenuto dei testi più o meno ci possiamo avvicinare. Il primo articolo (Autosprint) si collocava, come comprensibile nel periodo immediatamente successivo all'inizio delle vendite della Sud, anche se parte di quel materiale proveniva da inchieste fatte in precedenza. La stessa rivista aveva fatto un viaggio al Sud andando a curiosare fin dai primi tempi di costruzione dello stabilimento (dovrei avere anche quel materiale da qualche parte) e già ai tempi aveva interpellato personaggi-chiave. La polemica in quel momento non era ancora sul ritardo del modello bensì sul ritardo nella costruzione dello stabilimento, che pareva essere di una certa importanza negativa in previsione del rispetto dei tempi dichiarati. Poi appunto tornarono in vario modo sull'argomento, e l'auto era uscita da poco. Per quel che riguarda Gente Motori, siamo più o meno nel periodo trascorso tra la presentazione al Salone e la messa in vendita dell'auto. Il racconto scritto da Hruska invece, che eri interessato a collocare in maniera temporale, ti posso dire che in verità col periodo Alfasud ci azzecca ben poco. Come ho scritto all'inizio di quel pezzo, peccando nella citazione perchè potevo essere più preciso , fu pubblicata da AM come documento che riprendeva la storia da principio. Era il 1990, stavano pubblicando il test della 33 ristilizzata (quella col posteriore 164 per intenderci) e inserirono le memorie di Hruska per raccontare da dove veniva la berlinetta che avevano in prova.
  17. Anche a me le marmitte han lasciato qualche dubbio, potrebbero essere di altra marca. Però devo dire che non sono molto ferrato sui terminali Ferrari. Di una cosa son sicuro. Magnum non li aveva così, ne son certo (sto guardando in questi giorni la seconda stagione in DVD ) ma bisogna anche tener presente che lui aveva un 308 GTS o GTSi. Non saprei dire se c'erano differenze fra 308 e 208, però magari...
  18. Non vorrei ricordar male ma non potrebbe essere un esemplare SX di quel periodo in cui la digitale era stata levata dalla produzione in serie ma era facoltativa? Mi pare ci sia stato un periodo in cui lo stesso allestimento te lo potevano dare digitale o analogico a scelta e senza sovrapprezzo.
  19. Credo di poter immaginare quali siano le tue sensazioni riguardo questi ricordi. Qui nella valle in cui vivo, ovviamente fabbriche d'auto non ci sono mai state, siam troppo nel piccolo. Però nel corso del Novecento si sono sviluppate due aziende, una che è grande ancora oggi e si è allargata in più stabilimenti, settore tessile e soprattutto cachemire che l'ha resa famosa in tutto il mondo, che è Loro Piana, che mette il naso dappertutto con corse di cavalli, barche e quant'altro, ma alla fine è proprio qui nel mio paesello, se parto con la macchina non faccio tempo nemmeno a mettere la terza che sono arrivato. Oltre che la più grande azienda del paese è anche una di quelle storiche perchè si parla di una storia che parte ancor prima del Novecento, per quel poco che ne so. L'altra, una ex-cartiera, divenne negli anni del boom parte dell'indotto Fiat, ed è appunto quella che è chiusa, dove lavorò mio padre dal suo primo giorno di lavoro fino al dicembre del 2009, quando ci fu la chiusura. Nei cosiddetti "anni d'oro", anche qui praticamente ogni famiglia (il paesello contava 4000 anime più o meno, oggi forse siamo 6000 e rotti, non so bene) aveva un membro che lavorava "in cartiera" (anche se era diventata un'azienda produttrice di componenti di interni per il Gruppo, nel gergo paesano quella continuava ad essere "la cartiera") e anche se auto intere non ne sono ovviamente mai uscite, c'era un po' di Fiat qui, lavorare per la Fiat era cosa di paese. Vederla ora, chiusa e avviata ad una fatiscente obsolescenza che si concluderà con la demolizione, beh, è un fantasma del passato che propina ricordi a tutti, non è molto differente dal vedere il Portello per i milanesi (con tutto il rispetto, cioè ovvio che l'importanza storica è ben diversa). E' stato un qualcosa che ha coinvolto troppe persone di troppe generazioni in questo paese ed in questa valle, per non lasciare il segno nel cuore e nei ricordi di tutti. Essendo il paese piccolo e soprattutto corto, si sentivano le sirene di chiamata e di fine lavoro, si andava a piedi a lavorare, e ci si trovava per strada; tutti ci si conosceva, dentro e fuori da lì, era una cosa di tutti. Non c'è più. A tutti manca qualcosa, anche a chi non ci è mai entrato, ma passeggiando per strada vedeva le tute blu andare e tornare a seconda dei turni, e incontrava il sior Danilo con il Fiat tre assi e rimorchio che andava a Torino carico di cappelliere per la Uno o plance per la 33 da girare ad un altro trasportatore che veniva giù da te. Non è soltanto un discorso di economia del paese che oggi va peggio. C'era un qualcosa di grande (per noi ovviamente, cioè per la dimensione del paese) che faceva parte della vita di tutti, che ci legava e portava la gente a lavorare con voglia di far meglio un giorno dopo l'altro, perchè era qualcosa di "nostro". Non so dirti quante volte mio padre, pur facendo "giornata" e non turni strani, saltò giù dal letto perchè nel turno di notte la tal macchina si era fermata, o lo stampo si era rotto, o c'era un problema con le pompe che mandavano il materiale in pressione. Non ci si lagnava, si saltava giù dal letto e si andava, perchè "la cartiera era ferma" e la cartiera non doveva stare ferma, era orgoglio di paese se l'azienda andava bene. (e non è che lo dico perchè si tratta di mio padre, lo facevano tutti) Fu anche per questo che il proprietario, che era di Pinerolo e le sue aziende le aveva tutte in quella zona lì, la scelse per lavorare per Fiat quando smise di essere cartiera. Adorava questo posto e la sua gente perchè aveva visto che in quell'azienda c'era il cuore di chi ci abitava intorno. Poi passò tutto al figlio di questo signore, che ragionava in altri modi che forse oggi sono quelli giusti, più manageriali ed economicamente più validi. Il resto venne di conseguenza. edit: aggiungo un altro ricordo piacevole, riguardo il feeling che si era creato fra quel signore (il padre intendo) e la gente del paese che lavorava per lui. A Natale ovviamente c'erano gli auguri e come usanza comune a moltissime aziende, c'era il panettone di Buone Feste da portare a casa. Ecco, noi qui non lo si portava a casa. Ce lo portava. Aveva altre aziende quel signore, come ho detto, ed erano della sua zona, della "sua" terra. Però in quelle c'era la festicciola e i dipendenti ricevevano panettone o quant'altro in azienda, l'ultima sera, e andavano a casa. Qua, l'ultimo giorno prima della chiusura natalizia, arrivava lui con un paio di collaboratori, su tre Marengo carichi stracarichi di panettoni Galup e li portava alle famiglie che lavoravano per lui, facendo gli auguri. Ci passava la giornata intera in questo modo, e ne era contentissimo. Era il padrone, ed era un signore. Di certo non regalava via i soldi o ti dava 20 milioni al mese, era pur sempre un imprenditore. Però quel gesto è rimasto nel cuore di tutti, perchè per lui questo posto ha sempre avuto un significato speciale, ti faceva sentire parte di un qualcosa e non solo una tuta blu e un cartellino. Con tutto ciò non voglio dire che qui si era speciali e tutti gli altri no. Sono fermamente convinto che sia una situazione che si è ripetuta millemila volte in tutta l'Italia, in un tessuto operaio che spesso ha avuto più a cuore le sorti del Paese di quanta ne abbiano avuta ai più svariati "piani alti". Scusate la prosopopea, l'amarcord ed il romanticismo. E' solo che ciò che ha scritto Mazinga (colpa tua ) mi ha fatto pensare a tante cose.
  20. No no la Tipo che vorrei (perchè io una la vorrei, pensate quel che volete ma io una la vorrei perchè è un ricordo per me) è una Digit primo modello, 1.4 o 1.6 o 1.9 tds, azzurro spring con le ruote da 14 (che su 1.4 erano opscional) e le coppe a barrette Fiat è quella che mi è rimasta impressa. Ci stavo pensando l'altro giorno a 'sta macchina, mentre ne osservavo una parcheggiata di lato davanti a me (stavo aspettando mammà). Ai tempi per alcuni era originale, per altri era solo una grande Uno come stile. Beh, devo dire, a prescindere dai gusti, dal piace non piace, che per me è unica. Cioè, quella fiancata, quel terzo vetro fatto in un certo modo, quel portellone spesso visto di fianco: nessuna auto le somiglia. Conosco molte persone più grandi di me, per nulla appassionate d'auto, che riconoscono più facilmente una Tipo che altre Fiat o modelli di altra marca. Son passati 23 anni e per me è rimasta indiscutibilmente originale.
  21. Ti ringrazio del ringraziamento, Mazi. A proposito, adesso che hai tirato fuori appunto la questione del rapporto fra l'auto ed il contesto in cui veniva prodotta, volevo chiederti... ce ne sono ancora in giro dalle tue parti? Qui per esempio, se levo i vari avvistamenti fatti in occasione di raduni Alfa, Centenari e cose simili (che non fanno testo perchè è ovvio che in quel caso le vedi) io qui, di Alfasud... se dovessi aspettare di vederne una in strada senza avere internet e l'archivio, potrei anche fare in tempo a scordarmi com'era fatta.
  22. Oh-oh che avvistamenti spettacolosi. Ferrarino in gran forma Alfetta strepitosa a veder così (io avrei paura a lasciarla nel parcheggio di un... centro commerciale?) IL DIIIIGIIIIIIT :lol::lol: non vedo la targa ma vista la selleria e il volante con marchietto sul clacson, non dev'essere una delle prime.
  23. E' sempre un piacere. Anzi, grazie a te per l'apprezzamento ed il voler sprofondare nei ricordi. Sono cose che apprezzo molto. Tra l'altro, se non ti è ancora capitato di passarci, ti consiglio di dare un'occhiata anche al topic "Balocco e dintorni: muletti Alfa del passato", sempre in questa sezione. Tempo fa altri membri ed io postammo varie foto riguardanti i collaudi Alfasud. Buona lettura, intanto
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