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PaoloGTC

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  1. Ci vediamo alla partenza allora, io ho giusto finito di preparare la Busso's Type 4. .... quest'anno vinco facile
  2. Non prender troppo le distanze... "arrivano". Di la verità, hai già messo gli adesivi e i baracchini sulla Golf coupè.
  3. E allora prendi la bici e vai a vedere, cosa fai lì davanti al pc? Io scrivo. Tu fai. Funziona così. Anzi no. Touareg apre i topic e poi va alla spiaggia (vedi Omega Lotus) Io scrivo Tu fai
  4. Vediamo di tornare al Paolino mode dei vecchi tempi. Da un numero di Autosprint che purtroppo non riesco a datare. Posso dire comunque che siamo sul finire degli anni '60. Le nostre anticipazioni sulla costruzione a Modena, ad iniziativa del giovane Pier Giorgio Marazzi, industriale di piastrelle, di una interessante vettura azionata da un motore posteriore Lancia di 1800cc derivato dalla serie, hanno avuto chiara conferma. La vettura, che aveva riscosso i maggiori consensi e anche i giudizi più favorevoli da parte di noti assi del volante, fra i quali Manuel Fangio che l'aveva provata all'autodromo e sull'autostrada, ha fatto la sua comparsa ufficiale suscitando notevole interesse. Quali gli sviluppi di questa iniziativa, che è stata portata così felicemente a termine? Purtroppo la macchina resterà fine a sé stessa e non potrà segnare, come sembrava, l'inizio di una costruzione in piccola serie per dar luogo ad una nuova attività modenese, che avrebbe potuto esprimersi non più nel settore artigianale, ma in quello industriale. Sono sorti contrattempi che ci sono stati esposti dallo stesso Pier Giorgio Marazzi. “Ho portato a termine – inizia il nostro cortese interlocutore – la macchina con la collaborazione del noto tecnico Giorgio Neri, nonostante da tempo fossi a conoscenza della impossibilità di realizzare un programma produttivo, se pure in scala ridotta. Ripeto in scala ridotta, in quanto si voleva fornire all'amatore qualificato e competente una vettura di grande classe e prestigio e, soprattutto, dalle caratteristiche tecniche inedite e originali. Evidentemente tutto questo sta a dimostrare il grande entusiasmo che aveva animato la mia iniziativa e, contemporaneamente, anche la grande delusione per essere stato costretto ad interrompere l'attività.” Come mai questo improvviso mutamento di programma? Quali sono le ragioni? “Non vi sono stati dei motivi tecnici in quanto il parere espresso da notissimi assi del volante all'unisono è stato positivo. S'è trattato di motivi contingenti di varia natura. Infatti la nostra organizzazione presupponeva la fornitura da parte della Casa di un gruppo propulsore da installarsi posteriormente. A questo punto, per ragioni che io non voglio conoscere, la Casa non ha accettato di essere inserita nel nostro programma.” Quali sono le caratteristiche principali della macchina? “Motore Lancia Zagato 1800 derivato dalla serie, collocato in posizione centrale e retrostante. Si raggiungono i 100 orari in 7” e ½. Velocità oltre 200 orari ottenuti anche con una particolare e rivoluzionaria geometria del telaio e delle sospensioni. Il peso è di 800 chilogrammi. La carrozzeria, elaborata con nostro progetto e costruita in lega leggera, è rifinita elegantemente. La vettura è alta un metro e due centimetri: è una delle macchine più basse in circolazione.” Allora avete sciolto la società M.W.M (Motor World Machines)? “Praticamente si. Non avrebbe più nessuna ragione di esistere.” Questa piccola intervista, unita alle foto che ho postato, mi ha messo addosso una certa curiosità e mi ha fatto riaffiorare un altro ricordo. La storia di quest'auto viene ricordata anche nel volume di Dante Candini e Nunzia Manicardi “Stanguellini e l'artigianato automobilistico modenese”, edizioni Il Fiorino Modena 1998. Citandone un passaggio, scopriamo anche che questa sportiva aveva già un nomignolo... [....] Oltre che per la F.1, certamente non sono mancate altre interessanti iniziative, come quelle per vetture Gran Turismo da produrre in limitata serie. Tra queste merita particolare attenzione la "Nembo-Lancia", uscita dall'officina di Neri e Bonacini che, con la collaborazione dell'ing. Giotto Bizzarini, avevano già realizzato i prototipi dell'ASA 1000 (Ferrarina), la prima Bizzarini 5300 Strada ed altre speciali vetture con meccanica Ferrari, Lamborghini e Ford. Neri e Bonacini ritenevano che sul mercato potesse anche esserci un certo spazio per una vettura Gran Turismo costruita artigianalmente, con la meccanica derivata da una vettura di produzione. Per quella che sarebbe diventata una "piccola Miura", quindi una macchina con motore centrale e trazione posteriore, la scelta del gruppo motore-cambio Lancia "Flavia" 1800 (4 cilindri boxer montato a sbalzo anteriormente) era ideale, in quanto consentiva il montaggio del gruppo in posizione centrale senza alcuna modifica sostanziale. Per il telaio si studiò una soluzione che garantisse ottime doti di rigidità con una certa facilità nella manutenzione: fu quindi assemblata la parte centrale della scocca in lamiera incurvata a forma di "vasca", in cui il tunnel centrale fungeva da irrigidimento. Anteriormente e posteriormente erano fissati due telaini in tubi quadri, che sostenevano le sospensioni e il gruppo motore-cambio. La carrozzeria in alluminio era opera della ditta Anselmo Gentilini. L'abitacolo, molto comodo anche per persone di alta statura, era essenziale e ricordava molto la posizione di guida delle Sport anni Sessanta, con strumenti di grande diametro (tipo Ferrari), posizionati verso il centro. Dietro il motore venne ricavato un ripostiglio, raggiungibile attraverso il cofano baule. Come già detto, la "Nembo-Lancia" ricordava molto la Miura pur essendo più compatta (lunghezza m. 3,99 contro 4,36) e più bassa (altezza m. 1.03 contro 1.06); le ridotte dimensioni frontali e il basso peso consentivano alla vettura di raggiungere una velocità di 200 km/h. con ottime doti di guidabilità. Mentre però il prototipo era ancora in prova, Luciano Bonacini decise di lasciare l'azienda. Giorgio Neri, liquidato il socio, entrò allora in società con Pier Giorgio Marazzi, figlio del noto industriale del settore ceramico di Sassuolo; insieme progettarono di industrializzare il progetto "Nembo-Lancia", fondando allo scopo nel 1967 la MWM. Purtroppo, dopo la costruzione di un secondo esemplare, leggermente modificato e migliorato, il progetto si arenò. [...] Fine della storia e, a quanto vedo, scomparsa dell'auto. Qualcuno l'ha mai vista da qualche parte? (fiere, saloni d'epoca, ecc. ecc.) GTC
  5. Se la memoria non mi inganna quella dovrebbe essere una X1/9 IN, in una delle livree bicolore che caratterizzavano quella serie proposta da Bertone credo nel 1982. edit: aggiungo una colonna sonora anche stasera, per creare atmosfera nel topic. Così mentre leggete ascoltate e vi immedesimate. Chi indovina che colonna sonora era vince la foto di un prototipo camuffato a piacere (sono esclusi dal concorso coloro tipo NicolòPerVelocità che mi sa che gliel'ho già detto cos'è ) sor Roy magari potrebbe arrivarci alla svelta, era roba di casa sua (e anche di Roberto.C ma non so se guardava una certa cosa in tv ) mmm... questa canzone al minuto 3.20 ha un pezzo che sa di estati abbasso i compiti-viva i lego-bmx-bimbumbam-transformers-calippo che.... chi c'è stato mi capirà
  6. Mi hai fogorafato? E' una cosa brutta? Mi verrà da comprare una Giulietta ora?
  7. Tra l'altro con il passare degli anni un bel giorno tirarono fuori pure questa ma era tutt'altra cosa e mi pare sia rimasta una concept.
  8. In effetti alla 1300-1500 non avevo pensato. Ho trovato una foto (hai ragione, ho dovuto ribaltare mezzo web per trovare una 1300 vista da dietro: cos'è, era troppo brutta??) ma scusami, io con le auto di queste annate mi perdo, non so dire al momento se è una prima serie o no. a parte questo, il fatto è che a me pare, in quella schifezza di foto, di vedere un pannello di coda scavato non solo verso il bordo superiore (come qui con la cintura da Corvair) ma anche verso i lati, con un pizzicotto nella lamiera come la Giulia. Poi oh ragazzi, più di tanto non si pote come dice Roberto, non si può ricavare sangue da una rapa. p.s. non ti piacciono gli slittini, preferisci li sci. Ok allora per te un po' di ski mode Knight Rider.
  9. La pagelliiina... ESTERNO +++ Non passa certamente inosservata; lo spoiler, le bandelle laterali e l'alettone la fanno sembrare quasi un'auto da corsa. Dimensioni imponenti. ABITABILITA' ++++ Lo spazio non manca nè davanti nè dietro: quattro persone possono contare su di una sistemazione di alto livello. Meno comodo l'eventuale quinto passeggero. POSTO GUIDA ++++ Ben studiato anche per una guida sportiva: il sedile, molto comodo, trattiene bene in curva. Ben disposta la pedaliera, con la sola eccezione del pedale della frizione, troppo alto. PLANCIA E COMANDI +++ La plancia, praticamente identica a quella delle altre Omega, non entusiasma. Bene i comandi principali, sparsi quelli secondari disposti sulla consolle e sul tunnel. STRUMENTAZIONE + (minxxia una sola stella la davano raramente ) E' insufficiente per il tipo di vettura: mancano alcuni strumenti indispensabili per il controllo della meccanica (manometro e termometro olio, manometro turbo ecc.ecc.) CLIMATIZZAZIONE ++ L'impianto (con condizionatore) è molto semplificato. Le possibilità di regolazione (tutte manuali) sono limitate. Mancano le bocchette per i posti posteriori. FINITURA ++++ Di buon livello sia per il tipo di materiali impiegati, sia per la cura posta nell'assemblaggio. Curato anche l'esterno. Molto bella la verniciatura. VISIBILITA' ++++ Di giorno è molto buona in tutte le direzioni grazie all'ampia superficie vetrata (lo notavo prima in una delle foto di crabble, 'sta Omega aveva dei finestrini laterali enormi ). Di notte, invece, si sente la necessità di una fanaleria più potente e meglio articolata. ACCESSORI +++ Nulla di eccezionale per una berlina top. Anche in questo caso si è pensato più in termini di sportività che di confort. C'è, comunque, tutto il necessario. DOTAZIONE DI SICUREZZA ++++ L'abitacolo appare curato dal punto di vista della sicurezza passiva. L'ABS è presente, ma manca un dispositivo per il controllo della potenza in accelerazione (ma se ci fosse stato a cosa serviva 'sta macchina?) BAGAGLIAIO ++++ Ampio (520dm3), consente di stivare bagagli più che sufficienti per quattro persone. Ottima versatilità grazie allo schienale posteriore sdoppiabile. MOTORE +++++ Impressionante per la potenza ma soprattutto per l'elevatissima coppia di cui dispone (557 Nm). Nonostante l'elevata potenza specifica è dolce e progressivo. ACCELERAZIONE +++++ Ottima nonostante la massa elevata della vettura. La Lotus Omega scatta con rabbia lasciandosi dietro rivali del calibro di Ferrari 348 e Porsche Carrera 2. RIPRESA +++++ L'enorme coppia motrice disponibile le consente progressioni di grande rilievo (che oggi imho con le compatte tuttacoppiainbassoecambio sequenziale non sono più tali) sia in IV che in V e, al limite, di "tirare" anche una lunghissima VI da 68,5 km orari a 1000 giri/min (:lol:) FRENI ++++ Potenti, consentono elevati valori di decelerazione. Il pedale ha una corsa un po' lunga, ma consente lo stesso una buona modulabilità. Ebollizione nell'uso più esasperato. CAMBIO +++ Ha innesti lunghi, ma abbastanza precisi. Singolare la scelta dei rapporti: i primi quattro sono ravvicinati, mentre la VI, lunghissima, è inutilizzabile. Frizione dura. STERZO +++ Piuttosto pesante, mantiene una buona sensibilità anche alle velocità più elevate. Date le caratteristiche della vettura lo si vorrebbe più pronto e preciso. CONSUMO +++ Abbastanza contenuto a velocità costante grazie alla sesta marcia molto lunga. Decisamente elevato non appena si sfruttano le grandi possibilità della vettura. CONFORT ++++ Di buon livello soprattutto considerando la sportività di questa berlina. Sedili e sospensioni assorbono con sufficiente efficacia le disuguaglianze della strada. TENUTA DI STRADA ++++ Sull'asciutto garantisce limiti molto elevati e un comportamento affidabile e prevedibile, poichè i fenomeni di sotto e sovrasterzo si manifestano con progressività. Sul bagnato, invece, è necessario dosare con cura l'acceleratore. STABILITA' +++++ Sicura in tutte le condizioni. Anche se sollecitata con manovre brusche e d'emergenza, reagisce sempre in modo progressivo e con tempi sufficientemente lunghi, tali da lasciare al pilota ogni possibilità d'intervento (twoooot twoooot, tutti a terra quelli che restano a terraaa... si levano gli ormeggi!). Lento ma corretto il riallineamento. AERODINAMICA +++++ Valido il lavoro di affinamento aerodinamico; anche alle velocità elevate la Omega non manifesta pericolosi fenomeni di portanza. VELOCITA' -SENZA VOTO- Ha raggiunto in V marcia i 283,629 km orari. Un valore che si commenta da solo. Nessuna berlina fa di meglio. Solo qualche sportiva "estrema" ci riesce. Aggiungo una breve considerazione di Capelli. "Il compromesso tra sport e confort è molto buono. Sorprende la sportività piena dell'assetto: sottosterzo in entrata di curva se si arriva troppo forte, sovrasterzo in uscita quando si da potenza. Tutto ciò avviene, però, in maniera molto docile e sincera. Sorprendente in una vettura così mastodontica." P.S Vorrei sapere perchè Touareg apre i topic, poi va in spiaggia e io lavoro.
  10. oh ecco grazie crabbol tra l'altro penso di poter dire che la foto del depliant è la stessa ritoccata del 3/4 che hai postato tu. Potevano fare un depliant con l'auto giusta però fossi stato lì in quel momento a saldare 120 miioni di lirette, vedendo la macchina con la targa sul portello bagagli gli avrei detto "aaadesso mi metti la targa su paraurti! subito!" (imho era più bella) edit: ho ravanato. Tabella rilevamenti. Considerazioni: -non trapanava le orecchie alla fine... 70 db e rotti da 130 orari in su non è poi diverso da quel che ottengono le confortevolissime compatte d'oggi. -80 all'ora in prima (neanche Net con Polini, Gavoni, Ferraris e Hartge sul Fifty ce l'ha mai fatta) -stupefacevole come rispettasse il dichiarato nei consumi. Ha ragione Antonello a dire "crudele e sincera". -anche i freni non erano malvagi per l'epoca e la massa. Peccato però (e lo vedremo dopo nel riassunto della pagella) che in pista all'IvancoiCapelli gli bollì fuori tutto.
  11. Tu invece che sei qui che leggi la mia scie(me)nza sei pieno così di impegni eh? Intanto ecco la foto che dicevo prima. scusate se è divisa alla membro di segugio, era una foto fronte-retro e non si abbinavano bene le due metà. Anche l'alettone qui mi pare diverso, non è nè della Lotus nè della 500. Ora mi viene il dubbio che questa della foto non fosse quella presentata come prototipo, c'ha pure la mascherina grigia chiara con le bande colorate sulla sinistra. Per i rilevamenti, farò il pozzibile. Devo andare a ravanare.
  12. Un artista delle minchiate. Tra l'altro, noto solo ora da una vita che ce l'ho in archivio, sul depliant di questo macinino c'è un'immagine molto strana. In copertina c'è una vista di 3/4 posteriore che mostra una versione con un diverso paraurti, che ha la sede per la targa mentre il portello bagagli fra i fari è occupato da un pannello liscio con la maniglia di apertura. Io le ho sempre viste con la targa normalissima, sul portello. Ora cerco di ricavare una foto.
  13. E correndo, correndo di notte da solo scappo dalle luci blu Opel truzza, crudele e sincera fammi correre di più faaammi correre diii più... Scatta il verde la fila la brucio dal fondo dimmi chi mi fermerààà ma stanotte che notte di chiasso e di grida mezza Roma si alzerà mezza Roma si alzeràà... E l'anello è uno stadio, s'illumina a giorno un applauso mi farà corro forte ma dietro al cespuglio l'autovelox ci sarà... (ovviamente ad ogni giro di sax c'è il dettaglio di un drift al ralenty )
  14. Venditti non so se ce l'aveva. Però son sicuro che Zoff se la comprò.
  15. Stessa sensazione. Vero che non ci sono grandi punti di contatto ma l'aria generale imho c'è. Sarà il posteriore che "scivola" dentro il paraurti, o saranno quelle bacchette da rabdomante luminose che dividono la parte più esterna del faro in tre pezzetti like Countach... ma la guardo e mi sembra già di sentire la sigla iniziale della Cannonball. Te che puoi comprane una che giriamo il remake. Il resto delle auto lo recuperiamo qui e là, tanto di cagafumi ne abbiamo a bizzeffe. Tu dirigi, io faccio JJ e lantanio fa Capitan Chaos.
  16. Uh cosa mi tiri fuori, l'istigazione a delinquere. Mi pare che in UK qualcuno al Governo l'avesse definita in questo modo. Io l'ho sempre chiamata "il giorno in cui la Opel si fece di brutto". Una delle poche cose che coltivano l'orgoglio di un opelista oggi. "Ebbene si, noi abbiamo fatto anche 'sta roba qui". ... certo che stare incollato ad un Testarossa in autostrada con una Opel doveva essere una soddisfazione :idol: All'ultimo retrò di Torino ce n'era una in vendita dotata (secondo la cartella stampa ) di un kit ufficiale Lotus che la portava a 485 cv. Era in perfette condizioni, almeno da vedere, dentro e fuori. L'hanno accesa un paio di volte ed in effetti il rumore era leggermente diverso da quello originale . Chiedevano qualcosa più di 21 mila verdoni mi sembra. Tra l'altro, cosa che ci azzecca si e no, qualcuno in giro per l'Italia che non conosce bene la storia dei film thriller anni '80 la chiama Christine, perchè in una sciagurata ristampa economica dell'omonimo libro di Stephen King (da cui il movie di Carpenter) qualcuno ha pensato bene di mettere in copertina, in penombra al tramonto, il culone spoilerato di una Omega Lotus. Poi uno legge il libro, trova la Fury del '58 e si chiede "ma chi è che ha fatto la copertina? Topo Gigio?". p.s devo aggiungere che anche internamente era un bel vedere per l'epoca. L'avevano rifinita bene. La plancia era rimasta quella di Omega A ma i sedili con la pelle plissettata e la radica sulle porte creavano un bell'ambientino.
  17. Non so mica... il pannello di coda mi pare molto scavato e anche calcolando la pessima risoluzione in caso di ingrandimento, non ci vedo una R8. e a dirla tutta, nemmeno la 10... Cioè l'ombra del pannello di coda mi suggerirebbe qualcosa del genere ma c'è qualcosa che mi dice che non è neanche lei. Magari Roberto.c ci può aiutare. Booooob??? (sai ormai qui bisogna americanizzarsi )
  18. Tra l'altro questo mese Ruoteclassiche ha scritto che sarebbero solo una dozzina le Dedra Integrale superstiti. Beh posso assicurarvi che una è in Valsesia.
  19. A veder così, ingrandendo una foto pessima come qualità ed osservando: -dove sta lo specchietto -come batte la luce sul baule e sulla spalla delle fiancate -il pannello di coda in ombra quindi un po' scavato -il lunotto leggermente avvolgente (o così sembra) mi verrebbe da dire Giulia. Però c'è qualcosa che non mi torna, sia per il faro che mi sembra troppo grande sia per un qualcosa in generale che non riesco a decifrare. La cartolina, in effetti Tibì ha scritto un po' superficialmente, non la posso datare con precisione. La stampa è di una tipografia locale e cita l'anno 1976, così come il bollo della posta. Però potrebbe essere molto facilmente una ristampa. Ho chiesto a mio padre che si ricorda ovviamente meglio di quegli anni lì (per forza, io son nato l'anno dopo) ma non ha notato niente di particolare che gli potesse ricordare che periodo poteva essere (qualche negozio che ci doveva o non doveva essere, cose del genere). L'unica cosa che ricorda è che in quella cartolina il viale è ancora a doppio senso di circolazione (oggi è a senso unico come si vede dalla foto recente) ma lo era anche nel 1977 quando sono nato io e quindi non ci aiuta a datare. I negozi che si vedono, compreso il Caffè della Stazione che è in pratica la serie di vetrate perpendicolari al viale, là in fondo, ci sono stati per tutto il decennio '70. Alcuni anche dopo. Spiacente, ho solo l'anno di stampa della cartolina, che è appunto il '76. Nel frattempo ho trovato altre immagini d'epoca, sempre cartoline, però prima di postarle voglio andare a fare le foto corrispondenti ad oggi, cercando di curare le inquadrature in modo che siano equivalenti. E' sempre un po' OT ma in varie immagini ci sono avvistamenti, anche se non sono di oggi .
  20. Infatti parlottando ieri sera con chi vede le cose, ho ricevuto, riguardo il disegno di Auto, un "non è che sia molto fedele eh? :D" Del resto si sa che Auto ormai vola con la fantasia, farebbero meglio a scrivere "una nostra interpretazione". Come quando dedicarono la copertina al Suv Ferrari, e la smentita fu secca. Probabilmente qualcuno aveva detto loro che stava nascendo un qualcosa con la trazione integrale ed il portellone, e loro alè, vai di Cayenne di Maranello. Solo che era la FF. Ragionamento : "beh, quattro ruote motrici ed un portellone, cosa può essere se non un Suv"? Come lo Stato quando decise che una roba con quattro ruote motrici e più di cinque marce era un fuoristrada, e tu con Calibra turbo pagavi la tassa. Visto mulattiere piene così di Calibre Turbe così! (non c'è l'icona che fa "così" con la manina)
  21. Abbiamo già definito che non è così, Nick. Meriva arriva da Corsa C, Idea da Punto 188. Ai tempi non vi era nulla in comune fra le due B. E non l'avrebbero nemmeno oggi, anche Idea avesse un'erede. Deriverebbe probabilmente da GP, che è parente di Corsa D, ma Meriva B stavolta deriva da Zafira B e quindi nada. Ora non ricordo di preciso quali fossero gli anni del matrimonio Fiat GM effettivi, però può essere che ai tempi qualche giornale abbia preso qualche papera. Non dimenticare che in quegli anni, Auto Oggi, tanto per dire, proponeva il futuro dell'accordo Fiat-GM con cose tipo: -la Multipla sarebbe diventata il taxi di New York -l'Alfa ufficiale in corsa nei campionati Indy con macchina e tutto -arriva la Nuvola ed avrà il motore della Corvette -l'Hummer sarà il fuoristrada dell'Esercito Italiano Insomma....
  22. Per quel che riguarda il passo di Vectra A e Astra F credo ci fosse qualche lieve differenza. Non ricordo il passo di Astra F ma ricordo che Vectra A era 260 netto, e mettendo assieme il fatto che su Astra G il passo di 261 veniva definito in crescita rispetto alla F, credo che la F avesse qualche cm in meno di Vectra A. Altrimenti il passo di G sarebbe risultato in crescita di 1 solo cm e mi pare dicessero che si era allungato di un qualcosa in più. Comunque Aymaro brinda già e quindi che dobbiamo fare, star qui a menarcelo sui pianali mentre lui sbevazza?
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