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PaoloGTC

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  1. Non aiutava nemmeno, sulla W140, il nuovo rapporto fra superfici vetrate e lamierate della fiancata, unito all'abitacolo più voluminoso. Poi - ovviamente tutto molto secondo me - si veniva da un'epoca di design Mercedes fatto di proporzioni impeccabili e linee nette, che spesso vanno a braccetto perchè le seconde aiutano a trovare le prime molto più del tondeggiante venuto in seguito (penso alla Delta di Giugiaro e anche alla sua Uno prima serie) La W140 doveva essere più grossa, più larga, più alta, e al tempo stesso più tonda e pulita, levigata. L'effetto cicciona era dietro l'angolo. Le generazioni 80-90 delle due grandi ammiraglie tedesche dei tempi non si sono mai confrontate direttamente sul mercato, perchè la E32 Bmw nasce mentre la Benz sta invecchiando, e la sua erede arriva quando la W140 ha già qualche anno, ma ritengo che a Monaco abbiano fatto un lavoro assai migliore. La "7" che prese il posto della E32 (E...? non me la ricordo ora ) lasciava intendere che erano passati alcuni anni dal 1986, ma di certo non risultava essere un peggioramento dal punto di vista dell'appeal. Anche perchè come proporzioni era rimasta più simile alla precedente, di quanto fosse la Mercedes.
  2. Proprio lei. Una bomboniera, con un unico difetto che ogni tanto si presentava (più o meno ogni volta che la guidavo io). Per dirne una, andammo ad un raduno pavese in quattro, con due auto. Lui, insieme al figlio che ai tempi aveva pochi anni (e oggi gira in Megane RS ultima serie ) al volante della nostra ormai ex-TransAm GTA ed io con la Limited, accompagnato da mia mamma, la quale aveva chiesto di partecipare anche lei una volta alle nostre scorribande. Fu un raduno incredibilmente ricco di auto, al punto da diventare un casino fra gente che non sapeva dove parcheggiare ed altra che s'era persa, incapace di seguire le indicazioni del road book (era previsto un giro mattutino sui colli, poi un "ape" presso il grosso capannone di un gommista molto famoso in zona, seguito da un pranzo in cascina e per finire da un altro giro sui colli) ed io lo passai dicendo parole a quella Limited che ogni volta in cui la spegnevo... non si spegneva continuando a borbottare di autoaccensione. Le mie lamentele, "scusa eh, te vai in giro con 8 cilindri, a me che carciofo m'hai dato?" "Ma sei te che non sei capace a guidarla!!" (guai toccargli le Renault...) Eccola là, quel mattino di un lontano 6 Aprile 2008, mentre scambia due parole con una veterana torinese. Ne approfitto per appendere qualche figurino della concept Evado, anteprima da salone della Laguna SW prima serie. Figurini molto vicini alla versione definitiva, a parte quello del frontale alternativo. Curiosi i sedili di Qui, Quo & Qua dotati di meccanismo di espulsione
  3. Se non ricordo male, ai tempi, voci di corridoio raccontavano che Opel ci aveva creduto fino al momento in cui, grazie ad altre voci di corridoio provenienti dai... corridoi in cui era nata la sbirulina che a Roma parcheggiavano per traverso raccontavano che il modello si stava rivelando un bagno di sangue dal punto di vista economico, e quindi... "ferma tutto, prima che facciamo la stessa fine". Però... eran solo voci eh...
  4. Bella 'sta cosa. Alla Ford fra le Mustang del futuro disegnavano l'R129 e a Stoccarda fra le SL disegnavano la Viper Riguardo la W140, non vorrei ricordare male, ma fu proprio BS a dichiarare, parecchio tempo dopo il lancio e dopo diversi segnali di malcontento per il design del berlinone arrivati sia dal pubblico che dagli addetti ai lavori "Dobbiamo disegnare auto che facciano venire voglia ai nostri clienti di comprarle, e non quelle che i nostri dirigenti vogliono guidare" lasciando intendere di essere il primo degli insoddisfatti, e di essere stato un po' "indirizzato" da quelli che Fumia chiama "i soloni del marketing". Dichiarazione che ai tempi mi lasciò piuttosto perplesso, perchè si veniva dai tempi in cui il grande successo del design delle Benz ancora oggi indimenticabili veniva accreditato a lui in primis - l'R129 era sul mercato da due anni al lancio del barcone, ed era stata un gioiello che aveva fin fatto sbroccare Quattroruote che nelle pagine con le foto ufficiali aveva inserito un imparziale titolo "Sei bellissima" - e quindi mi aspettavo che un suo "no" fosse LEGGE.
  5. Il fatto che su questa maquette 5 porte la cintura risulti ancora più bassa (ma magari è solo una mia impressione) non aiuta di certo. Si presenta un altro problema, oltre a quello dell'allineamento fra le bombature di parte mobile e fissa: la coesistenza, in uno spazio ristretto, della bombatura e della maniglia. Così sembra una modifica di quartiere.
  6. Si, certo, avevo verificato facendo le tabelle. La Jetta era calcolata a parte. Nello specifico, cioè l'anno 1988 che hai citato, 99000 Golf e quasi 5000 Jetta. I dati di vendita pubblicati nel nuovo millennio, col passare del tempo sono diventati sempre più confusi e sempre meno attendibili. Negli anni in questione Quattroruote pubblicava ancora i dati separando Casa per Casa, anzichè andar di classifiche, e quindi in ogni paragrafo, per quanto possibile* i modelli venivano citati separatamente (a volte con le parentesi che indicavano l'ammontare, all'interno della gamma di un singolo modello, delle versioni più "gettonate", ad es. 38000 Uno - di cui 24000 Fire, 12000 "60", ecc. ecc.) * Gli unici casi in cui ci si perdeva un po' erano quelli in cui il quantitativo - misero - di modelli a fine carriera veniva dichiarato mettendoli tutti insieme. Capitava ad esempio di leggere, nel paragrafo Alfa Romeo, dopo le migliaia di 33, 75 e 90, di leggere "a chiudere il bilancio del mese una cinquantina fra Alfa 6, Arna e Sprint". Anche accorpate, comunque, le misere vendite di Jetta non avrebbero inciso molto sul gran divario che c'era fra la Golf e le altre tedesche della sua categoria
  7. 1988 Fiat Tipo 217000 (Fiat Uno 374000 - Fiat Regata 37000) VW Golf 99000 Alfa 33 62000 Opel Kadett 44000 Lancia Delta 30000 Ford Escort 29000 Renault 9/11 20000 Peugeot 309 13000 Renault 19 2700 Totale Fiat 955000 Totale italiane 1325000 Totale estere 858000 Mercato italiano 2184000 1989 Fiat Tipo 262000 (Fiat Uno 382000 - Fiat Regata 19000) VW Golf 85000 Alfa 33 63000 Opel Kadett 54000 Renault 19 45000 Ford Escort 31000 Lancia Delta 26000 Peugeot 309 11000 Renault 9/11 6000 Totale Fiat 972000 Totale italiane 1364000 Totale estere 997000 Mercato italiano 2362000
  8. Golf II comunque già dall'inizio del suo ciclo viveva con alle spalle l'immagine della precedente eh, già ricca del fascino da quelle tre lettere G, T e I. Kadett E era un bel salto in avanti rispetto alla D, e con la GSI dimostrò che Opel non aveva nulla di cui vergognarsi, ma le vendite parlavano chiaro. Sono andato a ripescare al volo due dati, da quell'ammasso di numeri messo insieme anni fa che ogni tanto torna utile. Mi sono concentrato sul 1985, che era il primo anno completo per la media Opel. A dicembre di quell'anno, erano state immatricolate sul nostro mercato un tot di Kadett E, 23 mila e qualcosa. Le Golf? Oltre 96 mila. La media VW aveva venduto anche più della Ritmo (86 mila) e della 33 (46 mila), mentre la Opel se la giocava con la Escort (24 mila). Renault fra 9 e 11 piazzava circa 41 mila auto. Golf II era già un "must" nel 1985. Era lei a tenere in piedi la "baracca" (96 mila Golf, 121 mila VW in totale). Se andiamo verso la fine della decade (1989), notiamo che in casa Opel la SW è già diventata un "must" che poi esploderà con la prima Astra. Kadett targa 54 mila auto, Golf è stabile sulle 85 mila senza avere una wagon.
  9. Sicuramente la lunga gestazione influì sull'aspetto più obsoleto rispetto a quello della Uno presentata solo pochi mesi dopo... e dal lato Fiat va detto che la tangibile differenza esisteva grazie a Giugiaro e a chi aveva visto giusto nel decidere di fare la sua. Se fosse nata la Tipo Uno che stavano collaudando in precedenza, avremmo visto sì delle differenze perchè era un po' più cicciotta e rotondetta della Corsa, ma certe soluzioni parevano della stessa epoca. Corsa A denunciava chiaramente già al lancio di essere un progetto avviato da anni, anche messa a confronto con quel che Opel fece mica una decade dopo. La Kadett E nasce poi due anni più tardi... e già sul finire degli anni '70 s'eran fatti prendere dal Cx iniziando a disegnare la concept Tech 1. Corsa veniva dalla stessa stirpe dell'ultima Ascona, presentata l'anno prima. Non che gli altri tedeschi volassero chissà dove, comunque. La Polo del 1981 è assimilabile a Corsa come generazione di design e soluzioni tecniche di carrozzeria, e Ford solo nel 1983 cambiava appena muso e portellone alla Fiesta già vecchia di sei anni. A loro andavano bene così... fu la Fiat a dare uno scossone (se ricordate abbiamo visto tempo fa la maquette di una futura Fiesta chiesta dai capi a PLQ dicendogli che bisognava mettere insieme una Uno della Ford). Al netto del design bisogna comunque ricordare che la Corsa era una piccola molto valida. Quattroruote dei tempi la valutò molto bene anche per tenuta, motore (ritenuto brillante, dal carattere quasi sportivo nella categoria 1000... i motorini Opel di una volta....) e anche per il cambio. Aveva una pagella niente male. Poi per carità a livello di abitabilità la differenza rispetto alla Uno era più che tangibile... ma rispetto alla Fiat, senza nulla toglierle in quanto a riuscita e successo, è un dato di fatto che la Corsa fosse costruita in un altro modo... Comunque mi unisco a coloro che sostengono che la 3 porte in versione sgargiante (la prima GSI come anche la SR che usava Chicco ) non fosse affatto malvagia. Più vecchiotta ma con un certo carattere. Ho rivisto qualche tempo fa una SR rossa coi suoi cerchi in lega a tre razze su un periodico del settore auto d'epoca (Youngclassic forse? Non ricordo), sottoposta al restomod tanto in voga in questi tempi. Beh. Beh. Beh. Aveva il suo perchè. Quand'ero ragazzino un vicino di casa prese la prima GSI, di un grigio abbastanza scuro. A me piaceva un sacco. La Uno Turbo era più moderna, ma è un po' come mettere vicino la Calibra e la Corrado. La Opel era di un altro mondo, ma la Corrado aveva il suo fascino, e ce l'ha ancora secondo me. Non credo di potermi affatto annoverare fra i fans dei prodotti di Borgo del Lupo, ma una Corrado la prenderei se potessi.
  10. Purtroppo la 131 è una delle poche Fiat sulle quali non ho mai trovato nulla. Sicuramente chi possiede una bella collezione della rivista Style Auto avrà qualcosa di bello al riguardo, ma io purtroppo ne ho soltanto pochi numeri. Auto & Design, altra rivista che oggi potrebbe aiutarci molto, nacque soltanto alla fine degli anni '70, mentre Style Auto esisteva già da diversi anni e sicuramente al lancio della vettura ne parlò.
  11. Se non ricordo male, da qualche parte moltissimi anni fa una rivista - credo straniera - pubblicò un'intervista a colui che era il capo-progetto Corsa A (per quel che riguardava il design e la successiva industrializzazione) nella quale, alla domanda "come mai i parafanghi allargati, così belli da vedere, non ci sono sulla 5 porte?" egli rispose che si era sfruttata una problematica per differenziare le versioni 3 e 5 porte. Più aggressiva a 3 porte, più tranquilla a 5. La problematica - evidenziata bene dal bozzetto che ho visto sopra, dell'ipotesi 5 porte "bombata" - stava nella difficoltà aggiunta nell'allineare una bombatura che per forza di cose doveva stare in parte nello stampaggio della portiera posteriore. Un minimo disallineamento - che era assai più comune che oggi - avrebbe prodotto un pessimo risultato. Sulla tre porte ovviamente questo problema non c'era, dato che le bombature si estendevano su una sola parte in lamiera. Sulla 5 porte avrebbero dovuto stampare mezza bombatura sulla porta posteriore... e ad un certo punto qualcuno disse "lassa stà". (si dice così anche in tedesco)
  12. Ah sì. Son sempre stati i suoi migliori clienti. Renault 25 V6 Turbo lui, poi Safrane 3.0, lei questa Chamade, il figlio prima Supercinque GT Turbo poi 21 Turbo poi Clio Williams... amanti Renault. Per la cronaca, il socio di cui sopra, ancor prima di questa, aveva lasciato andar via una Supercinque Limited 1.7 da lui immatricolata da nuova e poi ritirata (la usammo per un paio di raduni e chi colleziona Ruoteclassiche l'avrà vista anni fa nel dossier dedicato a R5/Supercinque: partecipammo insieme alla realizzazione del tutto sulla pista di Vairano, insieme a tutte le altre versioni e ai loro proprietari) per meno di 2000 euro. 65 mila km. Puzzava ancora di nuovo. "Sai ho venduto la Limited!" "EH???? Ma dirmelo?? Avevamo detto che stava lì... o almeno parlamene prima!" "Eh... sai, si dice, poi però... non ci pensato." Poi 'sto Corn..to un giorno si lamenta con me di un altro amico pavese che gli manda le foto di una Dedra 2000 blu che veniva via al costo del trapasso perchè una vedova la regalava, e gliele manda dopo che era già stata venduta. "Guarda te 'sto defi, cosa mi mandi le foto di macchine da prendere al volo per poi dirmi che son già vendute?" "Ah lui è defi? E te?" Ma che gente conosco io?
  13. La 19 16v secondo me aveva un allestimento bellissimo, in tutte le versioni. La Chamade poi mi ha sempre fatto tanto sangue, perchè rientrava nel novero delle tre volumi arrabbiate che ho sempre adorato (come la sua sorella maggiore 21 Turbo). Nera poi... Ho scritto "nera poi..." perchè se ci penso mi viene ancora oggi da dare una testata sul naso a qualcuno.... e precisamente il socio che vendeva Renault una volta. Torniamo indietro ai tempi pre-pandemia. Io avevo venduto la 164 da un pezzo, e non avevo ancora quella Tipo che come saprete mi è in qualche modo cascata addosso all'inizio del 2021. Anche la Pontiac con cui ci divertivamo ci aveva salutato da qualche mese. Ogni tanto parlavamo di prendere, lui, io o insieme, qualcosina per svagarci un po', e capitava di valutare quelle occasioni che ogni tanto saltavano fuori, prima che i valori di tutte le storiche e youngtimer iniziassero a schizzare verso l'alto. Una sera mi manda un book di foto di questa Centomila km tondi. Ritirata da una signora, sua storica cliente, che con l'età aveva deciso di passare a qualcosa di più maneggevole, prendendo - se non ricordo male - una Clio. Un graffio sul paraurti anteriore lato dx e la scatola guida da sostituire perchè rumorosa e "giocosa". Io penso, bel contento, che stia per propormi un pensiero, e attacco subito "beh dai, quanto c'è da tirar fuori? O ce la teniamo o me la prendo direttamente io, così giochiamo un po'". "No ma l'ho venduta, è passato uno che l'ha portata via così, senza nemmeno fargli il lavoro della scatola guida." "Eh??? A quanto?" "Eh duemila euro." "ALLORA: PRIMA DI TUTTO SEI UN CORN..TO. POI, DI COSA PARLIAMO DA MESI IO E TE?" "Eh non ci ho pensato." "MA COSA SEI LI' A FARE? A COSA MI SERVI NELLA VITA?" Non gli ho parlato per una settimana.
  14. Ne aggiungo una (non so perchè mi sono auto-citato invece di rispondere... ho già scritto babbeo? Ah, sì..) assolutamente inedita per l'Italia. Pubblicata da una rivista americana (Car and Driver) in un articolo che raccontava la vita del mitttico Hans G.Lehmann, il carparazzo per eccellenza. Penso che egli non l'abbia mai ceduta alle riviste per il fatto che insieme al prototipo della Thema (raro tra l'altro vederne uno in una tinta così scura) c'è proprio lui, insieme al collega italiano Mulone.
  15. Sempre grazie al sacrificio di un QR dell'Aprile 1984 già mancante di numerose pagine, posso finalmente catalogare anche la bella foto di un prototipo Thema paparazzato sulle nevi del Nord. Anche lei era su due pagine. Aggiungo inoltre questa, che avevo già preso ai tempi ma con risultato mediocre. Scansione sfumata sulla sinistra data l'impossibilità di aprire troppo la rivista prima di inserirla nello scanner. Sapete cosa succede... si tira, si tira, e ad un certo punto si sente "pac!"... e la costa si è spezzata in due Ora l'abbiamo più carina, e ci mostra il gruppetto di 4 vetture mandate all'avventura da Chivasso. Credo siano le stesse della foto (bruttina) scattata da Lehmann ai tempi e da lui inserita nel suo libro, che ho caricato qualche tempo fa. Secondo QR le vetture montavano 4 motorizzazioni differenti, ed una di loro era dotata di cambio automatico.
  16. Qualche immagine risalente al periodo di sviluppo della concept ESV proposta da VW negli anni in cui... tutti si erano messi a studiare le vetture sicure del futuro
  17. Grazie! L'ho trovata (quindi correggo, babbeo pensando di essere babbeo a non averla salvata )
  18. Per la serie "minuscole curiosità". Qualche sera fa stavo distruggendo un QR incompleto per salvare in digitale immagini che prima di avere dei doppioni scassati non avevo potuto catturare perchè pubblicate su due pagine. Mi sono imbattuto in questa 19 Chamade 16v, paparazzata in un parcheggio pieno di Renault sperimentali e preserie. Le curiosità: due. La prima riguarda il frontale, che se non è stato pasticciato in redazione (magari per togliere qualche camuffo) presenta due linee parallele fra i fari, simili a quelle presenti ad esempio sul restyling 1987 della Supercinque (quella che aveva la losanga vicino al faro lato guida, per intenderci) che poi non ricordo di aver visto sulle 19. La seconda, che non si vede (e mi chiedo perchè non ho salvato la foto... ma la risposta è ovvia, son babbeo) è che questa vettura, nella vista posteriore, mostrava di avere il tergilunotto. Son perplesso. Ricordo le stranezze italiane di Tempra e Dedra, con la spazzola posteriore optional, ma la Chamade mi sfugge. Devo chiedere al socio che vendeva Renault ai tempi. Curioso (ma neanche poi tanto, forse...) il fatto che nel parcheggio delle sperimentali/preserie Renault ci fosse una Thema.
  19. La mano di Harm Lagaay per la 924 (figurino del 1973)
  20. Un paio di figurini per la Pluriel ed altri due per il restyling della Xsara.
  21. Volvo S80 prima generazione - Due figurini di Rolf Malmgren
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