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Un post sopra le righe.... l'altra sera si parlava di riviste poco serie, ottantesche, fatte a suon di motorazzi e passerone Avevo questa foto, è di Auto e non di Starter, comunque credo riassuma bene il concetto della lettura svago del maschio italico ottantesco. Le sue godurie. p.s aggiungo altra immagine tipicamente ottantesca. Questa non devo nemmeno marchiarla, è già marchiata da sè. (qualche problema di mascherina, direi, però....)
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Dai che presto arriva la buona medicina per curare il delirio e la depressione... tempo fa mi si scrisse (quando aprii il topic Balocco e dintorni, muletti e bla bla bla) "meno male che sei arrivato tu a distogliere un po' l'attenzione da cose che ci stavano facendo entrare nel tunnel della paranoia". Ecco.... dai fra non tanto tempo apparirà un nuovo topic di muletti, in Auto d'Epoca. (in realtà, ve lo svelo solo ora, ma è il gruppozzo che mi telefona e mi dice "senti, qui c'è un po' troppo chiasso, vai qualche metro più in là a fare una prosopopea di robe vecchie delle tue"... così io prendo i miei scatoloni di petardi, frizzi lazzi mortaretti ricchi premi e cotillons, salgo sul cadreghino a qualche metro di distanza e faccio "ehi ehi ehi guardate quiiii!" )
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Pienamente d'accordo sul fatto che queste foto siano utili solamente per capire bene o male cosa c'è nel fianco, nel sedere e nel muso di questa macchina... ma per farsi un'idea che sia riuscita o no, o che ci piaccia o no, bisogna vederla dal vivo (personalmente mi sento di mettere da parte anche ipotetiche foto migliori, ufficiali, di altro colore, e fatte con la macchina fotografica da due catacurbitoni di dollari). Foto migliori possono dire qualcosa di più, ma a volte possono anche dire "troppo" di più, e darti un'idea che poi quando la vedi dal vivo non trovi. Non che voglia dire "vedrete poi dal vivo"... perchè mica sempre funziona. Per quel che mi riguarda, con Mito, non funzionò. Non mi convinceva del tutto nelle foto, ho aspettato di vederla dal vivo, non mi ha convinto neanche lì. Però, per motivi diversi... cose che non mi han convinto ma che nelle foto non avevo colto appieno. Quindi... insomma, la vedremo. Semmai ora imho ci si può basare su una analisi di alcuni dettagli, di come sono fatte certe cose... ma farsi un'idea dell'auto in toto... beh... concordo con jeby quando scrive che al CS appariva molto diversa rispetto a questi scatti.... con volumi realistici perchè colti dall'occhio umano in diretta. Il mio parziale giudizio personale però, per ciò che ho scritto... non è che voglia essere fiducioso e positivo in senso assoluto.... ha delle cose che al momento non convincono nemmeno me, ad esempio il frontale che, vuoto (di dettagli) o pieno (di massa) che sia, mi sembra molto particolare, nel senso che con solo due fari e un grande scudo, è portato ad essere uno stilema che ti piace Assolutamente perchè adori quel genere di musi, oppure può sembrarti semplicemente racchietta. Lo stile Alfa imho è fatto così... ho diversi conoscenti che bocciano qualunque frontale Alfa per il semplice fatto che loro sono più per le linee orizzontali e non gli va il fatto che ci sia un triangolo in mezzo al muso, e quindi magari gli piacciono di più auto come l'Astra, perchè sono più correnti ma fatte di altre linee. Il pregio di questa Milano resta, almeno a mio parere; che faccia contenti o no gli appasionati dello stile Alfa, imho lo stile Alfa ce l'ha, e non la trovo affatto banale o piatta o scialba. Rispetto ad altre concorrenti, è più una macchina "che ti piace o non ti piace", secco così. A me piace l'Astra nuova, però ritengo che sia semplicemente una macchina facile da assimilare, che sia facile che piaccia (per questo tempo fa dicevo che i designer Opel più che bravi si son fatti furbi)... qui c'è una Alfa come stile...e ti piace o non ti piace. Solo dopo che l'hai vista, però. Semmai come dicevo ci si può interrogare su chicche o dettagli, al momento... per esempio ieri sera mi chiedevo una cosa riguardo il portellone; dalle foto, così, al momento, non pare che il marchio Alfa sotto di sè abbia un incavo in cui far presa con le dita, e non c'è niente del genere nemmeno nel taglio del portellone sul paraurti... il bagagliaio si aprirà da dentro solamente, oppure ci sarà il tasto nascosto nel marchio? Ed in entrambi casi, poi uno dovrà tirarlo su 'sto portellone attaccandosi dove capita? (uè, noto due luci di retromarcia.... molto premiummm in questi ultimi tempi )
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Starter.... ce li ho quasi tutti . Clacson... uscì come "settimanale" di Gente Motori... volevano fare concorrenza ad Auto Oggi che nei primi anni di uscita ebbe un successo non da poco. Ricordo una chiaccherata per mail diverso tempo fa con Alessandro Ferrari che oggi è caporedattore, e ai tempi dell'uscita (dicembre 1986, primo numero con in copertina il muletto della Ferrari 348 ) faceva parte del minuscolo staff che intraprendeva questa sfida editoriale. Ricordo che mi disse che comporre quel primo numero fu una fatica immane, perchè erano davvero in pochi e (parole sue) "non avevamo neanche tutte le scrivanie necessarie" . Venne scelto il prezzo lancio di 300 lire (a volte pensando a certe cose pare che non siano passati 20 anni ma 200) perchè era il resto che si aveva dal giornalaio comprando con 1000 lire un quotidiano. Il successo di Auto Oggi nei primi due o tre anni fu davvero forte, complice il solito mix di cose (anche se loro disponibilità economica ne avevano ovviamente meno) delle riviste ottantesche, insomma il mix perduto. Voglia di scrivere e raccontare, e fare bene quel poco che si faceva. Gli articoli erano lunghi e dettagliati, e ogni settimana avevano lo scoop in copertina, ovviamente un muletto camuffato (magica cosa andata perduta... a me piace pensare che facesse vendere di più quello che la super grafica al pc di oggi... era più intrigante e secondo me abbagliava di più il cliente dell'edicola). Ricordo che i primi numeri (anzi, neanche tanto "i primi", forse un anno intero se non due) erano addirittura senza le graffette che tenevano l'impaginazione... se ci giocavi ti si smontava come un quotidiano . Con felicità posso dire di essere riuscito a tenere anche tutti questi, in archivio. AutoPiù se non ricordo male uscì nel 93, esattamente nel periodo di lancio della Punto (se non vado errato la prima uscita ce l'aveva in copertina) e a me parve subito un Gente Motori che rinasceva in un'altra redazione, vista la direzione di Gianni Marin che aveva abbandonato GM. Lo stile in effetti in molte cose era simile, servizi simpatici e grande peso degli scoop sempre avvalorati da foto reali. Alcuni testi delle prove erano molto belli da leggere, specie quelli di Stefano Pasini (che ho visto scrivere anche diversi libri sulle auto, negli ultimi anni) che scriveva sempre un po' sopra le righe, e non la mandava neanche tanto a dire (ricordo che le perplessità sulla linea della Fiat Coupè erano uno spasso da leggere... e ricordo anche che giustamente e senza peli sulla lingua non fu affatto tenero nel descrivere quella "ladrata" della prima Bmw Compact; cosa simpatica perchè in mezzo a tante riviste che lucidavano la macchina come l'ultima interessante proposta Bmw per i giovani, c'era uno che scriveva in pratica "scusate eh? ma già la linea meriterebbe un sacco di espressioni poco simpatiche, poi guardiamo sotto la pelle e vediamo che c'è dentro un bel po' di Sr3 della precedente serie... non è mica tanto da comprare 'sta macchina qui"). Facendo così, cosa volete che succeda? QUELLA "versione" di AutoCapital, non durò mica tanto... Un'altra rivista che alla nascita era davvero esauriente soprattutto sul lato tecnico nelle prove delle auto (con una gran quantità di foto della meccanica, componente per componente, e spiegazioni riguardanti le operazioni di manutenzione che si potevano far da soli, nonchè listini completi di tutte le parti di ricambio) era Automobilismo, forse ricorderete i suoi primi anni con la copertina che a prescindere dall'immagine mostrata, aveva sempre il bordo giallo che avvolgeva anche la scritta della testata (in blu). Era palpabile la voglia di tecnica che c'era dietro... gli articoli di meccanica erano davvero lunghi ed esaurienti. (prossimamente avrete occasione di assaggiare qualcosa perchè mi sto avvalendo di alcune sue recensioni per un approfondimento sulla Fiat X1/7 o Topolino anni 80 che dir si voglia). Tuttavia era una rivista che non dava minimo peso agli scoop (secondo quanto scritto più volte da loro, il mondo degli scoop era troppo pieno di notizie poco certe o fasulle, e preferivano non darne per non raccontare ai lettori cose poco precise che poi non si sarebbero avverate magari), e questo lo rendeva poco affascinante. Di certo si può dire che sommando tutte queste riviste, il panorama ottantesco dell'editoria dell'automobile era davvero completo e variegato.... potevi anche comprarne diverse senza avere in casa dei "doppioni", perchè ognuna approfondiva a modo suo il mondo dell'automobile (e oggi questo fa si che si possano fare tante belle retrospettive su AutoPareri.. perchè oggi scrivere basandosi su cosa riportano le riviste, sappiamo tutti a cosa porta... ci ridiamo sempre sopra su certe notizie che riportano; ai tempi forse si poteva ascoltarle un po' di più... ed è per questo che tornan buone per parlare dei tempi che furono )
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Quoto Lucio per la qualità delle foto... quella di 4R è sempre stata piuttosto bassa (e negli anni 70-80 a volte era veramente... bassa), ma un po' tutte le riviste all'epoca non è che fossero eccellenti sotto questo punto di vista. Fu AM (nato nell'autunno 1989, copertina rossa con la Peugeot 605) la prima rivista a dare una certa importanza alla fotografia, opera di Marinella Terziotti che fotografava le auto in studio come fossero delle star del cinema. Ovviamente parlo del "vero" AM, il primo... non quello di oggi che è un surrogato di AUTO. Nei primi anni di pubblicazione, imho fu una rivista molto bella da leggere e sfogliare (costava anche una certa cifra, mi pare fosse già sulle 6000 lire mentre 4R girava ancora sulle 4500 o giù di lì), però la carta era signora carta, le foto erano signore foto, i testi erano carini (tra gli altri c'era Giorgio Terruzzi che faceva articoli di colore sul mondo dello sport, con lo stesso stile con cui oggi distribuisce i voti al Circus della F.1 in Grand Prix ) e per i disegni "scoop" o spaccati tecnici si erano accaparrati la mano del mio amato Giorgio Alisi. Sono contento di averli tutti in archivio (del resto sarebbe stato strano il contrario)... almeno fino ad un certo anno di pubblicazione. Oggi non lo compro più, non mi servirebbe a niente. Come non compro più Gente Motori (tanto per spostare un attimo la discussione e lasciar respirare un attimo il povero 4R )... che non so se avete notato come si è ridotto... negli anni è sempre andato peggio, fino a diventare quella specie di...cos'è? Un opuscolo? che c'è in edicola oggi. Non che fosse la Bibbia.... ma il GM di Gianni Marin resterà nel mio cuore per sempre, con i suoi scoops, i viaggi romanzati di Gianni in USA con qualunque auto l'Italia producesse (è andato a Salt Lake City con qualunque roba italiana, sempre rossa, avesse il motore , dalla Y10 alla Tipo 16v passando per la 155 che oggi conserva Cozzi a Legnano , a fare i record di categoria sul Lago Salato). I viaggi in USA con la 164, con la Milano (la 75... state calmi!!!! era un'altra Milano!!! ) con le Volvo, i raid nei paesi equatoriali con le 33... eran tutti dei romanzi e anche molto pubblicitari.... ma era bello leggerli. Anche GM va detto però, sul fronte della qualità fotografica e della stampa... lasciamo perdere eh? Chi di voi si ricorda quanto fosse frequente trovare foto (alcune o a volte TUTTE le foto del numero) colori sfalsati rispetto al nero? Tutte le macchine sembravano tremolanti qualcosa non andava in tipografia... La carta... si, quella di Quattroruote è sempre stata la meno ricca, e imho lo è tuttora (AUTO è ben differente ad esempio)... però per me sarebbe relativo... se quello che c'è stampato su carta è meritevole. Una cosa la posso dire, da archivista; anche quella di GM, che in effetti appariva comunque leggermente migliore (parlo sempre di anni 70-80) non era il massimo.. però all'esame del tempo si è rivelata più valida. I miei GM 70-80 stanno considerevolmente meglio dei 4R che cominciano ad ingiallire parecchio sui bordi ( e si nota nei libri allegati alla Quattroruote Collection, dove inseriscono le ristampe della prova dell'epoca.. pensavo di essere io a conservarli male... sono tutti ingialliti anche i loro :D:D). AutoCapital era un'altra rivista di un certo livello riguardo la "componentistica" (soprattutto per la carta, un po' meno per la qualità delle foto).. ma anche qui si parlava di rivista di un altro prezzo in edicola (e sicuramente più di nicchia non solo per il prezzo.)
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A me, ancor prima di definire se sia bella, bellina, bruttina o bruttissima, pare.... già vecchia. Forse è perchè l'han menata per mesi, ma mi sembra di vedere una Bmw che si fossilizza su dettagli stilistici che altri costruttori hanno già abbandonato. Non so voi, ma a me l'attuale X5 pare più moderna di questa, che esce ora...
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Grazie uomo cabrio! Serata di temporale mitologico (tanto per cambiare, ultimamente).... approfittiamone per continuare a parlare di spot memorabili. (il tutto come sempre grazie al supporto dell'archivio e nello specifico della rivista AUTO per le info tecniche e le immagini del set) Questi spot, memorabili e spettacolari. Bisogna riconoscere a Citroen il merito di avere aperto questa strada, iniziata con lo spot Visa “vavavuma” e continuata con il suggestivo film dei cavalli selvaggi (che andavano a comporre, correndo, il double chevron visto dall'alto), l'incredibile Visa GTI lanciata da una portaerei e ripescata da un sommergibile, l'inarrestabile BX GTI lanciata sotto dune di sabbia ed attraverso le acque e il bel film della CX con Grace Jones di cui abbiamo già parlato. Mantenersi su livelli così alti non era affatto facile in pubblicità, ma per il lancio di un nuovo modello come la AX non si poteva fallire. CITROEN AX – LA MURAGLIA CINESE (e secondo me a 0.12 è andato a sbattere ) Ed infatti ancora una volta il mago della pubblicità francese, Jacques Seguela, fece centro. Era lui il porta bandiera della cosiddetta “star strategy” di cui abbiamo già parlato, secondo la quale un prodotto, in pubblicità, doveva essere trattato come una star del cinema. Spettacolarità, dunque, protagonismo del prodotto ma non fine a sé stesso; la pubblicità, secondo Seguela, doveva anche far sognare, far sorridere e contenere un po' di fattore rischio. Questo trattamento creativo aveva inoltre il vantaggio di essere divertente, simpatico e ricco di impatto, tutti elementi positivi sia per i prodotti che per l'immagine di marca. Ed era ormai noto quanto, quest'ultimo fattore avesse acquisito, specie nel mondo dell'automobile, una importanza crescente, visto il progressivo livellamento tecnico delle vetture (pensiero pubblicitario che per questo motivo ritengo oggi sia più che mai attuale). Insomma, bisognava agire attorno al prodotto in sé, per distinguersi facendo risaltare il fatto che qualcosa di speciale nel prodotto vi fosse. Ma andiamo nel dettaglio e vediamo come nacque questa famosa campagna per la AX che divenne addirittura la prima in classifica fra le preferenze pubblicitarie dell'audience francese. L'idea di abbinare l'immagine innovativa e “rivoluzionaria” della AX con la Cina si inserì nella categoria di prodotto creativi e affascinanti ma anche rischiosi, sia per la possibilità stessa di realizzarli, sia per la qualità finale del filmato. Nessuno aveva mai girato spot in Cina e figuriamoci usando la Muraglia come sfondo. Di sicuro questa volta le idee riguardo la location erano chiare non era necessario andare in giro per il mondo cercando posti adatti. Di riflesso era necessario verificare la fattibilità materiale e soprattutto politica, incontrando le autorità cinesi; ci vollero tre mesi di negoziazioni e contatti approfonditi con la rappresentanza Citroen, con l'agenzia e la casa di produzione (Melody Movies) per arrivare ad un accordo e individuare i luoghi per le riprese. Vennero selezionate due zone: la prima era a 60 km a nord di Pechino, nella parte restaurata della Muraglia, a Mu Tien Yun, la seconda invece era a Shanhaiguan, sul mare di Bohai, esattamente dove iniziavano i 2500 km della Grande Muraglia. Venne formata la troupe, piuttosto ristretta: solo 15 tecnici francesi con materiali e attrezzature, mentre il resto del necessario venne reclutato sul posto (anche per via del basso costo del lavoro in Cina): 50 tecnici e 300 manovali cinesi. Il trasporto delle vetture e delle apparecchiature, visti i terreni accidentati delle zone individuate, fu piuttosto difficoltoso e richiese l'utilizzo di muli. Il regista che organizzò la lavorazione si chiamava Raymond Depardon, ed aveva una lunga esperienza al riguardo essendo già stato diverse volte in Cina. Per interpretare la parte della protagonista che doveva condurre la AX nella discesa sulla Muraglia, venne ingaggiata una giovane (22 anni) attrice cinese di Hong Kong, Janet Ma. Era giovane e bella, ma sapeva guidare solo auto col cambio automatico. Si cercò di risolvere il problema con un corso accelerato di guida, ma restava un problema... perchè le riprese richiedevano manovre difficili e abbastanza pericolose. Venne così l'inevitabile momento dello stuntman, al secolo Laurent Jeanjean che, truccato come l'attrice cinese, si occupò di condurre la AX nei punti più difficili, mentre Janet Ma si limitò alle riprese più tranquille. Vennero scelti nel frattempo i due cinesi per la parte finale del film, che vennero utilizzati anche per le immagini della campagna stampa e per i manifesti: uno era già un attore, mentre l'altro era un contadino ingaggiato sul posto... non sapeva nulla di cinema e spot, ma aveva la faccia giusta. Le varie scene vennero provate e riprovate, non senza qualche brivido: Laurent Jeanjean doveva affrontare discese molto ripide nella stretta “carreggiata” (accidentata pure) della Muraglia. Per far effettuare i salti alla piccola Citroen venne approntata una apposita pedana, mentre per le riprese “in soggettiva” vennero applicate le canoniche apparecchiature al paraurti anteriore dell'auto; non vi furono trucchi particolari, perchè si voleva che lo spot risultasse molto realistico e naturale. Nonostante la bravura dello stuntman, però, non fu materialmente possibile far scendere la AX sulla Muraglia ad una velocità superiore ai 40 km orari, così nella versione andata in onda, le sequenze erano leggermente accelerate. Un trucco però fu assolutamente necessario: le porte della Grande Muraglia risultarono troppo strette per la pur minuscola AX. Per girare questa parte della sequenza ove l'utilitaria Citroen vi passava attraverso fu quindi necessario ricorrere alla ricostruzione in studio, a Parigi, in scala ridotta, di un pezzo di Muraglia per simulare, con un modellino di AX, l'attraversamento. Si trattò di un trucco che tuttavia nulla tolse alla veridicità del filmato. Le autorità cinesi alla fine del tutto, pretesero di visionare l'intero girato (per motivi militari, a quanto pare) e questo comportò lo sviluppo delle pellicole sul posto; alla fine però andò tutto bene, fu insomma una lavorazione un po' complicata, ma per poter dire di essere stati quelli che avevano realizzato il primo spot della storia sulla Grande Muraglia, ne valeva la pena. Tanto più che alla fine il costo di questo spot fu abbastanza ragionevole, circa 600 milioni di lire dell'epoca. Ma la campagna AX nascondeva ancora un segreto; mentre la troupe era a lavorare sulla Muraglia, un altro gruppo di tecnici (sempre della Melody Movies) realizzava altre scene spettacolari, con protagonista la piccola AX in corsa sui tetti di un immenso convoglio ferroviario. Questo lavoro fu impostato con una funzione “paracadute”, nel caso le riprese in Cina non fossero andate a buon fine (questa nuova utilitaria doveva essere lanciata in qualche modo, e uno spot doveva arrivare, qualunque esso fosse ). Visto che invece il lavoro in Cina venne concluso felicemente, si optò per utilizzare le sequenze californiane, completate con riprese in studio utilizzando gli stessi personaggi cinesi, realizzando un degno seguito di questo primo film pubblicitario dedicato alla piccola “Livoluzionalia”. (e per amor di completezza, era questo... spettacolare mica poco pure lui ) GTC
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Cosa che facevano anche a Quattroruote ed Auto Oggi. Per Auto Oggi vale il discorso dei suoi "fratelli" europei (Auto Bild in primis, ma anche Auto Plus, Auto Express e via dicendo) che, Bild in primis, davano l'impressione di essere economicamente ben più potenti del settimanale italiano della Mondadori. Le prove dei 100 mila km, infatti, spesso e volentieri venivano dal "fratello" Bild, e le targhe tedesche venivano cancellate con la scarsa grafica dell'epoca, inserendo le tipiche targhe Auto Oggi che la rivista poneva su ogni auto in prova ai tempi. Di certo il settimanale italiano era un altro di quelli che non potevano permettersi economicamente certe cose. Per Quattroruote, altro discorso; vi fu sempre una certa collaborazione con riviste straniere, e capitò che le auto in prova 100 mila km fossero appunto targate tedesche in quando le prove erano state realizzate da Auto Motor und Sport, e comprate dalla Domus. (ricordo le Opel Omega "prova tedesca", di solito però AMS faceva prove di 60 mila km ai tempi, e anche la Golf GTI; poi ci fu la Renault 21 provata in Francia, credo fosse L'Auto Journal). Non ho mai avuto occasione di verificare, ma credo che la cosa fosse reciproca, e che le riviste straniere "passassero" sulle loro pagine i test di durata che faceva 4R. Si notava molto per il fatto che lo studio dove l'auto veniva smantellata era completamente diverso. Ricordo che Auto Oggi pubblicò un 100 mila km della Tipo Tds (notoriamente Digit) che appariva come Digit nell'immagine dell'auto smantellata, mentre le foto di corredo del servizio furono realizzate altrove (per confondere le idee) utilizzando una Tipo sempre stesso colore (rossa) ma in allestimento base... era impossibile non notare che qualcosa non quadrava
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Il videazzo fisso, almeno su Opel, quando ebbi modo di provarlo, lo scartai. La mia GTC ha in dotazione il GID (Graphic Info Display) che è la via di mezzo nella gamma video in dotazione all'Astra H. Sotto abbiamo il BID (Board Info Display) che è lo schermo a grafica a pixeloni ancora stile Corsa B '93, che ti dice data ora e temperatura, e ti parla della radio. Scritte color giallino su fondo ambra o quel che è. E' di serie sulle Astra modello base. A metà c'è il mio, che ha una grafica più sottile e moderna, ma sempre giallino su ambra, e te lo danno su Cosmo et similia, includendo il computer di bordo e le schermate varie di clima (prima automatico di serie, oggi "elettronico", 'na via di mezzo), tire pressure e settings vari. Sopra c'è lo schermazzo, il CID (Color Info Display) a tot milioni di colori e che diventa a 16/9, occupando interamente la sede video (mentre BID e CID sono quadrotti e hanno un contorno ad imbuto che adatta la sede larga allo schermo quadrato). Ciò che ho scritto pare palesemente OT (che del resto OT mi pare si sia già da un po' e imho fra un po' ce lo diranno ) ma l'ho scritto per arrivare a spiegare il mio pensiero su questi schermoni; beh quando lo provai su Astra a disposizione per prova clienti, era di sera. Anche con la minima luminosità possibile, l'unica cosa da fare era metterci davanti il pacchetto delle sigarette, perchè di notte ti fa la lampada e da un fastidio bestia a uno che cerca di guardar la strada. Penso a Saab che coscientemente anni fa fece che introdurre il black panel per disturbare il meno possibile la vista del pilota nelle ore notturne, e penso a chi farcisce i cruscotti di mille luci che poi di notte ti fanno due occhi così. Questo per dire che lo schermozzo superlusso in certi momenti non è affatto un pregio, e a me starebbe pure bene che su una Milano mi facciano scegliere se averlo o meno....
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Uh le pagine sulla manutenzione... sui numeri degli anni 60 (e mi pare anche 70) abbiamo la "posta Fiat" , pagine di lettere scritte dai lettori per chiedere info sulla manutenzione delle piccole utilitarie torinesi che rappresentavano ancora la spina dorsale del traffico italiano; lettere di richiesta info, oppure articoli che direttamente dalla redazione spiegavano questo e quello; altri tempi, altro popolo automobilista, altre auto, altra maniera di stare vicino a chi comprava la rivista in edicola, anzi, per usare un termine più adatto ai tempi, "dal giornalaio" . Personalmente adoravo anche la maniera in cui stendevano i testi delle prove di 100.000 km, cominciando addirittura dal momento in cui si recavano in concessionaria quel giorno per acquistarla in maniera anonima. Quanto aspettavano in attesa di un addetto, come era la concessionaria, che proposte gli facevano, quanti giorni passavano prima della consegna, il ritiro dell'auto e le verifiche in officina (c'era sempre qualche piccolo particolare da sistemare, che veniva evidenziato come piccola mancanza della linea di montaggio, tipo i fari regolati male, qualche bullone che si poteva stringere un po'). Poi segnavano i pezzi soggetti a sostituzione, per vedere se ai tagliandi l'operazione veniva fatta o meno... e poi via col racconto della prova. Era un piccolo romanzo.
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E' vero, non è stato Sergione.... E' stato ACS in persona ed è per questo che ora vaga nascosto fra i bro bro bro nella campagna pavese. Fa finta di essere un altro... "no no non sono io, vi confondete". Ieri per confondere le acque parlava pure inglese ammmerrecanato. "engine like this, double wishbone, NOS...." ma tutti lo guardavano e dicevano "se se... te e la tua padella". :D:D
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Secondo me la vedremo nel prossimo James Bond. Che so, magari potrebbe usarla M per girare fra gli scaffali del supermercato e ascoltare il rapporto di Daniel Craig nascosto dentro un sacchetto di patatine. Sicuramente qualche gag tecnico-battagliera potrebbero inventarsela per evidenziare i cuscinotti esplosivi posteriori. O forse potrebbe essere usata per una trasformazione.... Kitt-Mustang in Knight Rider 2008 diventa un F-150... magari Bond pigia un tasto e la super Aston diventa 'sto scatolotto cubico. O forse vado a dormire, prima che qualcuno mi scriva "Paolo mavvaiaffareIQ".
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- aston martin
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Credo che quel signore che passeggia sarà molto lieto di questa notorietà, finirà presto su mezzo Web sembra quasi in posa Ma dove le hanno fatte queste foto? Sembra parcheggiata a caso sotto casa di qualcuno in un quartiere di periferia...
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Uhm... Giascarcio, se scrivo NFM scrivo male?
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Cercando di riportare il carrozzone in carreggiata mi rifaccio ad una frase letta prima, che nello stendere i post precedenti mi sono scordato di citare. E' vero, l'ultimo restyling di 4R porta con sè un carattere di scrittura che è oribbile almeno imho. Sapete cosa penso che dovrebbe fare una Domus che vuole tornare a fare una rivista apprezzata dai chiamiamoli "fans" che conoscono la storia del mensile? Fare un po' quello che si sentiva nei discorsi riguardo la rinascita di Fiat Auto; riportare l'auto in sè ad essere il nocciolo della questione. Vogliamo fare un insieme di articoli riguardo tutto ciò che ruota attorno all'auto? Leggi, decreti, incentivi, politiche commerciali? Bene, facciamo un mensile parallelo dedicato agli esperti o appassionati di tale settore (come capita quando fanno gli allegati sulle flotte aziendali, sull'usato, sull'economia, ecc. ecc.) ma non facciamo appunto un allegato ogni tanto, facciamolo sempre. Potrebbero chiamarlo Quattrosoldi come facevano allegato ogni tanto qualche anno fa; un mensile tanto come Emotion o Top Gear, dedicato a chi si interessa di auto per quel che riguarda quello che gli ruota attorno. Così facendo possiamo essere più esaurienti, con un mensile specifico, riguardo questi argomenti, e nel frattempo "liberiamo" le 300 pagine di Quattroruote da questi articoli; lo spazio che recuperiamo lo dedichiamo all'auto in sè. Non dico di provare più auto nello stesso mese rispetto a quello che si fa ora, però intanto cominciamo a stendere delle prove più dettagliate ed utili a chi si interessa di automobili in senso stretto. Io personalmente sono uno di quelli; seguo generalmente ciò che avviene nel mondo dell'auto come leggi, decreti e quant'altro... però se ho comprato Quattroruote era per leggere di automobili, e mi da fastidio vedere pagine e pagine su argomenti correlati ma staccati dall'oggetto auto in sè. Soprattutto se per far questo gli argomenti che mi interessavano sono stati compressi in testi frettolosi. Cercare di mettere un po' di tutto non credo sia la soluzione migliore per un mensile che deve parlare di auto.
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Me l'ero scordato, il diffusore integrato di fragranze. A pensarci quasi quasi una Double Chevron me la compro. Mi potrebbe essere utile, dopo l'ultima spesa all'ipercoop, terminata col ritorno a casa, il recupero dei sacchetti senza rendermi conto che era caduta fuori una fetta di formaggio molle (impacchettata per fortuna) che è rimasta un giorno intero nella macchina sotto il sole. Altro che diffusore integrato di fragranze... quando ho aperto il baule c'era già dietro di me Cosimo con una fetta di pane.
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Quoto. Molte riviste ormai paiono superficiali anche perchè l'impegno-il tempo-la voglia-i soldi-chi scrive non sono più quelli di un tempo. Spesso gli articoli di presentazione non sono altro che il riportare la cartella stampa data dalla Casa. E pensare che 4R comunque negli anni si è dotato di un apparato tecnico fra centro prove e impianto a Vairano, indiviabile. Avrebbero le basi per fare molto di più, almeno con la passione che mettevano quando ti facevano negli anni 60 due pagine di risultati di test misurati con la bindella e i primi rudimentali apparecchi di misurazione. Mi ricordo quando si dotarono di Oscar, il manichino che simulava vario percentile umano per definire la bontà di un posto guida, con misure, gradi e quant'altro. Ora sembra che l'abbiano messo in soffitta, e ti scrivono. "Al volante si sta bene". Si, è vero, a molta gente può anche bastare, perchè hai scritto quello, e tu vai in salone a vedere la macchina, e capita di constatare che è vero, avevano ragione. Al volante si sta bene. Però per chi amava leggere la rivista, è un po' poco, no? Specialmente sapendo che una dotazione tecnica valida per scriverti una prova esauriente c'è eccome.
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Più professionale pare anche a me... forse perchè, mia sensazione, sfogliando quelle pagine, sembrava ci fosse nella redazione in primis la voglia di soffermarsi di più su un singolo argomento e sviscerartelo per bene. Oggi paiono di corsa nello spiegarti qualunque cosa, forse perchè anche l'utenza a loro pare abbia meno tempo di fermarsi a leggere; scrivono le cose strette strette perchè forse han visto che chi legge oggi vuol sapere le cose necessarie e se si becca magari l'articolo di quattro pagine su come funziona una fasatura variabile, lo salta. Così viene fuori di seguito un'informazione fatta si e no, e di conseguenza un popolo lettore informato si e no; (è un po' il discorso che facciamo a volte dicendo "quanti, al di fuori da qui, fra quelli che comprano una macchina, sanno realmente di cosa è fatta una Delta, o che percentuale di GPunto c'è nella Mito, poca o tanta che sia? Senti commenti che dicono "la Mito è una Punto" oppure "è la Punto che è una Mito" oppure ancora "la Mito non ha niente della Punto"... e nessuno dei tre è corretto; questo anche perchè chi scrive non spiega esattamente quale è la verità, ma se cita il fatto, lo fa sommariamente). Devo dire che i testi delle prove di 4R ultimamente mi fanno un po' sorridere; dopo aver criticato loro per anni le riviste che trattavano l'auto (secondo loro) sommariamente perchè ne parlavano per sensazioni, ora leggo prove di auto sportive dove chi ha scritto ti da del tu "ti senti a casa, ti senti un tutt'uno, ha un bell'assettino, freni e in un attimo sei fermo". "ha un bell'assettino"? "freni e in un attimo sei fermo"? Cioè siamo passati da prove che per la parte dinamica separavano i vari settori dell'auto in trafiletti esaurienti (con le mitiche stellette blu, da una a cinque ) ad un articolo alla EVO? Poi ok, mi condisci il tutto con la pagina dei dati dove vedo un diagramma con i picchi delle sospensioni su tombini e caditoie stradali. Roba da ingegneri. Non si potrebbe scrivere un testo dove tu, tester e giornalista, mi spieghi come si comportano le sospensioni, invece che mettermi la tabella da ingegnere e farmi un articolo che mi dice che ha un bell'assettino?
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Oh si, su questo concordo. Ho avuto l'occasione di provare la GTC col Panorama, e per esempio la sera al tramonto è una cosa piuttosto affascinante; di giorno col sole direi decisamente meno, ti ritrovi con la testa che è un'oliva sotto vetro e alla fine tiri il tendone (come giustamente mi diceva Superkappa125 al raduno quando gli ho chiesto perchè era venuto con la TT col tetto tirato su... "vacci un po' in giro tu sotto il sole che picchia" ). Comunque da dentro ha il suo bell'effetto... di fuori imho l'estetica non si avvantaggia affatto. Piccola considerazione economica; parlando con la mia assicuratrice, scopro che le comuni polizze contro la rottura dei cristalli, quelle di costo non elevato che vengono offerte di solito o magari anche incluse in un pacchetto assicurativo per renderlo allettante, ti consentono di dire "ho i cristalli assicurati" ma a volte alcuni non sanno che in realtà coprono solo un tot all'anno. Un tot che nello specifico della mia, per esempio, copre appena un parabrezza medio. Ora, non so cosa costi il ricambio di questa C3, ma in Opel mi han detto che il ricambio Panorama per la GTC si aggira sui 1600-1700 euro... attenzione che se capita di pigliarsi un sassolone in autostrada che non si può riparare.... so' cacsi amari e acidi Io ci penserei due volte o anche tre prima di prendere un optional del genere ... o meglio prima vorrei informarmi mooooooooooolto bene su che tipo di polizza è quella che ho sui vetri
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Non credo che risponderebbero positivamente... sarebbe come se dovessero dire "è vero, una volta facevamo roba bella, ora è una porcheria" Sicuramente ci sarebbero alcune cose che vorrei veder cambiare su 4R, e che potrebbero fare anche senza rivoluzionare il giornale che evidentemente secondo loro è al meglio così. (secondo loro) Prima di tutto vorrei che rivedessero la tabella delle vendite; vorrei che tornasse la sezione rifatta come una volta, con i trafiletti casa per casa, che spiegano le vendite di ogni modello con precisione, e non quell'elenco per segmenti dove le auto sono messe a casaccio (la prima che mi viene in mente, la Insignia sta in un settore con Serie 5 e via dicendo, mentre il resto delle sue concorrenti reali è in un'altra categoria; se vuoi fare confronti su chi vende o chi no devi metterti tu a paragonare tabelle differenti... a questo punto preferirei rivedere l'articolo anni 80 con: -Fiat: dunque Fiat ha venduto Tot GPunto, e nello specifico tot multijet, tot Abarth, tot Metano, tot 1.4 benza; poi tot Bravo, e nello specifico.... -Ford: dunque Ford ha venduto tot Fiesta, e nello specifico... e via dicendo. Anche qui dovresti metterti a fare i paragoni tu, però almeno hai anche l'analisi di cosa vende nella gamma di un modello, e cosa no. Inoltre c'erano anche tante piccole rubriche carine, tipo "30 anni fa", diventata poi "40 anni fa", che una volta era una pagina intera e raccontava brevemente cosa accadeva nel numero dello stesso mese, 30 o 40 anni prima. Ora è un trafilino trafiletto di due cm quadrati perso in una pagina con notizie varie.
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Mi sembra nè più nè meno un sistema come quello di Astra GTC con il tetto Panorama... nell'intercapedine fra lamiera e cielo tetto riposa la parte che può scorrere nelle guide (e che monta le alette parasole) per arrivare fino all'ipotetico bordo superiore del parabrezza tradizionale; insomma se c'è troppo sole il capoccione te lo copri, e da fuori vedono che hai tirato un pannello nero. Tuttavia l'auto con questo accessorio non mi convince affatto esteticamente (come non mi convince la GTC col Panorama)... quel vetro così lungo imho sta malissimo, sembra stempiata come ha scritto qualcuno. Il resto dell'auto beh... trovo che abbiano pasticciato un po' con la C3 per avvicinarla al nuovo stile; sicuramente è più al passo col resto della gamma, e in generale credo che piacerà (imho ne venderanno) ma altrettanto sicuramente ha perso la semplicità e purezza dell'originale. Bella plancia, senza dubbio, degna di un'auto di un certo livello.
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Non so perchè ma guardando il berlinone sotto il telo azzurro mi è venuto da pensare alla 608 o qualcosa di simile. (forse è solo la forma che prende il telone, mi ricordava le proporzioni della 607). Un'auto simile da Renault... non saprei mica. Non so se abbiano intenzione di sostituire VelSatis tornando sulla berlinona a tre volumi.... anzi non saprei dire nemmeno se pensino di farla ancora, l'ammiragliona. Ultimamente leggevo di rumours che davano per morente anche la Laguna, senza una futura erede... Comunque a vedere i teli, direi roba francese senza dubbio.
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Ciao Susepersonal e benvenuto su AP da parte mia. No, nemmeno io posseggo una Mustang, mi hanno citato nel titolo del topic per la mia passione per i V8 e le american cars. Nei weekend viaggio spesso in V8 ma non è una Mustang, in quanto condivido nella buona e nella cattiva sorte (vedasi rogne elettriche delle ultime settimane ) una Pontiac Firebird TransAm GTA del 91, in pratica l'ultimo restyling della terza generazione 82-92 che diede il volto a Kitt in Supercar. Matteo l'ha fotografata e ha fatto il topic per mostrarmela. Tu vivi a Milano; beh è una zona dove gli importatori di american cars negli ultimi anni sono aumentati considerevolmente di numero; di certo bisogna sceglierlo bene perchè ci sono quelli seri e quelli meno seri; a dire il vero non li conosco molto perchè essendo fermo alla TransAm che arrivò da privato da quel di Bergamo (che l'aveva recuperata a sua volta, pensate, in Svezia, la sua prima casa fu il Nord) mi è successo più che altro di frequentarli per richiedere ricambi. Il mio semplice consiglio è di puntare su aziende che sono nel campo da diversi anni e con un certo nome, perchè se andiamo a sfogliare le pagine pubblicitarie delle riviste di american cars, sembra che di importatori con mille requisiti ne spuntino nuovi ogni settimana. Per esempio da un po' di tempo ne ho uno a pochi km da casa, in zona Romagnano Sesia (vivo in Valsesia); ha sempre diverse Mustang fuori nel cortile, insieme a pick-up e altro. Però non ha una vetrina, c'è un semplice vecchio capannone neanche tanto ben tenuto, dove fino a qualche tempo fa installava autoradio e faceva impianti. Ora vende auto americane. Insomma, può andar tutto bene, come anche no. Se invece cominci a spostarti su nomi come Bondesan a Caresanablot (VC), BRM a Bergamo, Gandin Motors a Conegliano (mi pare) -TV... sono personaggi che hanno una loro storia nel settore. Entrare da Bondesan, in uno show room pieno di ultime Viper, la nuova Challenger, e tutti gli ultimi prodotti, con un retro un'ampia officina, un sacco di personale, uffici vari e anni di lavoro nel settore, beh ti fa già sentire più tranquillo. Poi.... si possono avere belle o brutte esperienze con tutti, e la mia prendila semplicemente come un consiglio fra i tanti. Però sentire tante storie di ragazzi che si sono affacciati nel mondo delle american cars e si sono trovati male per cose tipo "ecco io adesso per targarla ho bisogno quel tal documento ma il tizio mi ha detto che me lo devo cercare da solo perchè il prezzo della macchina era inteso per la macchina in sè, qui sul suolo italiano, e al resto devo pensarci io mentre quel giorno mentre parlavamo al bar avevo capito che lui mi faceva qui e là... ora lo chiamo ma non risponde mai" (e son cose che ho sentito più volte)... beh almeno mi fa pensare che prima di tutto sia meglio rivolgersi a saloni che hanno un certo nome e una certa storia nel settore. Riguardo la Mustang c'è anche da dire che se non ne desideri espressamente una nuova di zecca, questa è un'auto che negli ultimi mesi come avrai visto ha avuto un certo boom nel suo ambito, qui in Italia. Se ne trovano usate di pochi mesi, già targate italiane, sia cabrio che coupè, sia V6 che V8, e a quel punto oltre a risparmiare un po' di soldini (una Mustang usata, se non cerchi espressamente il super modello tipo GT 500, può venir via anche a poco più di 20 mila euro, ma ho visto anche prezzi inferiori) ti sei risparmiato anche una bella parte di rogne in quanto ti prendi un'auto che ha già tutte le carte in regola. Il mio consiglio è anche quello di fare un giretto sulle pagine di riviste come American Drive o American Wheels (è la stessa, ha cambiato nome di recente) di G.P. Varetto; vi sono spesso pubblicità di saloni di una certa serietà che di Mustang ne propongono diverse, a vari prezzi. Inoltre questa rivista ha delle utili pagine che accolgono richieste da parte dei lettori per info burocratiche per chi "vuole fare tutto da solo", cercandosi l'auto per conto suo negli USA, e poi procedere nel cammino trasporto-sdoganamento-documentazione-immatricolazione. Se volessi qualche info in più nello specifico, mandami pure un pm che vediamo di guardarci intorno.
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Il listello cromato che chiude totalmente attorno alla fanaleria me l'ero abbozzato pure io nei vari schi(fi)zzi , lavorando sul tema che ho proposto a TONI. Poi però mi era venuta l'idea di qualcosa di diverso per non evidenziare troppo la discendenza Kayak, sia per non rendere la mascherina troppo protagonista del frontale, ovvio che lo debba essere ma non mi andava un frontale che da cento metri già ti urli "ehi! io sono una Lancia!"... non mi sembrava un pensiero "Lancia". Questo per me è il più grosso difetto, al di là della forma in sè della calandra che a me non piace come proporzioni, delle Lancia di oggi. Troppo gridato. Per l'ammiraglia sognavo qualcosa di più discreto, sussurrato ed elegante... così ho cominciato a pensare " e se la mascherina mantenesse il suo cuore, come dardo centrale che porta lo scudetto, e verso i lati andasse a morire?" come uno schizzo tracciato con eleganza, che nasce dal nulla e si fa concreto nel punto saliente, dove vediamo l'emblema blu? (nel mio mini ps che TONI ha poi posizionato sull'auto in vista totale, non l'ho reso bene, anzi l'ho proprio fatto male... ma immaginavo uno spessore crescente della cornice cromata, dai lati verso il centro). A questo aggiungevo i fari più scuri possibili, che si fondessero un po' col nero della griglia, e che sottilineassero come grafica il fatto che le linee cromate della mascherina andassero scomparendo. Riguardo il basso paraurti, in effetti non l'avevo preso in considerazione, lavorando solo sulla sezione calandra. Però a grandi linee avrei immaginato qualcosa di meno elaborato dell'idea Saab, più stilizzato, magari qualcosa che riflettesse in negativo la sagoma inferiore della calandra, in modo tale che la sezione in tinta del paraurti andasse assottigliandosi verso la sede della targa. Il motivo sfalsato fra bordo calandra e bordo faro poi, più che altro era come sede per i led e per richiamare un po' Thema 2a serie, col faro diviso in due orizzontalmente. Ci voglio riprovare, comunque, quando avrò tempo, magari con la macchina completa (ho un paio di idee riguardo l'accoppiata vetro porta posteriore-montante C, che dicano qualcosa di diverso, non strano ma nemmeno omologato al bello classico di certe premium... insomma per non fare la solita gamba di cane Bmw che oggi è uno stilema sempre molto bello ma ormai un po' abusato... di sicuro non un terzo vetro, non è per niente premium; pensavo a qualcosa che riprenda l'idea delle griglie di aerazione che si vedevano su Delta e Prisma, ovviamente non per fare delle griglie di aerazione, ma per disegnare qualcosa su un montante e renderlo particolare.... ma ci lavorerò.... spero )
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No no infatti... mi riferivo solo all'idea in generale come stilema. L'avevo ritagliato proprio perchè lo stavo pensando addosso a tutto un altro tipo di Thema... una Thema meno massiccia e più fluente delle berline d'oggi o prossime venture... con linee generali più abbinate a questo motivo orizzontale... una Thema più Jaguar, come proporzioni... bassa e allungata. Messo così come l'ho fatto ora, rende malissimo (cioè non che sia chissà cosa... però vedrò di finire 'sta benedetta macchina, magari là calzerà meglio). Minimalista sicuramente, specialmente come l'ho fatto ora, molto "fine" in tutti i sensi. Per questo scrivevo che era solo un concetto, io stesso non sono affatto convinto che i volumi giusti siano quelli Mah... vedremo che mi viene fuori. Mi piaceva per il fatto che regala al designer stilemi con cui è facile giocare sul piano di coda, tra vano targa e gruppi ottici, per stare sul tema anche nella vista posteriore (come fecero del resto un po' con Dedra).