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Riportiamo in testa il topic, visto che sono apparsi alcuni crash test effettuati in periodo successivo a quelli postati tempo addietro, e che raggruppavano varie esponenti del segmento D dell'epoca (premiummm e non). Le sfidanti erano: Audi 80 mod. '86 e restyling, Bmw 318i E36, Ford Sierra 4p, Mercedes 190, Opel Vectra A, Peugeot 405 e VW Passat mod. '88. Non mi dilungo col testo perchè le immagini stesse sono corredate da dida. Audi 80 mod. '86 Audi 80 restyling Bmw 318i E36 Ford Sierra 4p Mercedes 190 E Opel Vectra A Peugeot 405 VW Passat mod. '88 Tabella riepilogativa Considerazioni... che dire. Stiamo osservando dei crash effettuati alla velocità di 50 km orari. Ai giorni nostri molte di queste auto, nei test attuali, otterrebbero sicuramente risultati ben peggiori. Sicuramente, come veniva infatti sottolineato, l'idea Mercedes di costruire un'auto più rigida, aveva come risvolto negativo l'accentuarsi delle sollecitazioni per i passeggeri, ma è particolare notare un abitacolo pressochè indeformato in un crash del 1991, scena che siamo abituati a vedere oggi con le regine a 5 stelle NCAP. Segno evidente che comunque, almeno imho, il progresso in tal senso è stato solo questione di investimenti dirottati su questo aspetto, con l'affacciarsi della questione sicurezza... perchè chi ci bazzicava già da tempo, dimostra in queste foto, che già allora "si poteva". Certo, la sicurezza nei crash era molto più fattore premiummmm che oggi, dove anche le generaliste sono molto valide. Non dimentichiamo che 190 non era certo la più recente di questo lotto di sfidanti, anzi... auto generaliste arrivate ben dopo, hanno mostrato in questi test che non tutti dedicavano ancora la dovuta attenzione al problema. Oggi la sicurezza è molto più democratica.
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Però c'è da dire che dai... somigliava parecchio allo stile Ferrari visto su molte realizzazioni (ufficiali e by esterni) dell'epoca... infatti da bambino ero convinto che fosse davvero una Ferrari... però notavo che non si capiva il modello, quindi pensavo fosse stata modificata ad hoc per il film. Da bambino... era plausibile. Oggi succede perchè mangio cena e bevo troppo chardonnay.
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In effetti sono io che ho scritto con la mente accecata dai ricordi... la Thorndyke Special era una Buick Apollo 3500 GT. (c'era di mezzo anche l'Intermeccanica però) http://img.photobucket.com/albums/v521/Kickstarter/Apollo/Apollo11.jpg http://img.photobucket.com/albums/v521/Kickstarter/Apollo/Apollo13.jpg Fine OT
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Scusate ma a me pare soltanto un brutto ps di una Marea WE abbandonata (o modificata tale)... la Croma scartata (alias Large) era diversa nella vetratura e nello stile e struttura delle portiere. ...ok, 4R aveva colorato-ritoccato la foto, ma era evidente che la base di partenza fosse una scocca reale, che più o meno (anche se con portiere a telarino mi pare) apparve anche nei muletti in collaudo.
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Penso che facciano quello che la gente chiede, in fondo. O almeno, nello specifico, il concessionario mi ha spiegato che in questo caso ciò è avvenuto (il pensiero di fare una serie speciale-->farla bianca), secondo chiacchere in rete Opel, per la grande richiesta di Corsa a tre porte in tinta immacolata, rispetto al resto della gamma colori. Dove siano poi, non lo so, tutte queste richieste. Non è che ne veda tantissime, in giro, di Corsa bianche. Che dire, sarà il momento del bianco...
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Umh... stasera mentre conversavo su msn, mi è venuta in mente un'auto. La Lancia Trevi. Perchè mai, vi direte voi? Che ci azzecca con il famiglie e motori? Beh, ci azzecca, e vi spiego perchè. Tempo prima che in famiglia arrivasse lo Scorpione, i nostri viaggetti domenicali avvenivano ovviamente a bordo di 127 903 prima serie blu. In uno di questi viaggetti, (ero piccino ma ricordo abbastanza) passammo dei brutti istanti per colpa di un furbissimo signore su Lancia Trevi. Viaggiava perso nella sua domenica, fregandosene altamente di ciò che lo circondava, così mio padre in tutta tranquillità e senza manovre sconvenienti, mise la sua freccina e cominciò a superarlo. Giammai, deve aver pensato il signore sulla Trevi... farmi superare da una 127? Così mentre noi eravamo ormai di fianco a lui, cominciò pian piano ad accelerare.. tenendo quindi mio padre in stallo sulla corsia che andava in direzione opposta. Nel frattempo a mio padre si era accodata un'auto più veloce, che superava pure lei, ed in pratica stava aspettando che noi ci levassimo dai cosiddetti... solo che questo signore con la Trevi accelera... e quindi non succede nulla... siamo tutti lì. Peccato che dall'altra parte arrivi a forte velocità un'altra auto... quindi con una serie di inchiodate fumanti, per fortuna e per un pelo, non ci spatasciamo tutti. In tutte queste frenate, l'unico che se ne fa un baffo è ovviamente il Trevista, che si allontana bello bello senza batter ciglio. Quale fu il risultato di tutto ciò? Fu che la Lancia Trevi, da quel giorno, non ebbe vita facile nei confronti del babbo. In generale, così, qualunque Trevi fosse. Il suo odio si era fatto esteso a tutti i modelli esistenti in circolazione. Arrivò così lo Scorpione... e se si viaggiava sulla stessa strada che stava percorrendo mio padre... non era proprio il caso di avere una Trevi. Sia chiaro, non accadde mai nulla di sconveniente (ma solo perchè non era il caso, penso :D)... però uno dei suoi sport preferiti divenne "sverniciare le Trevi" che incontrava sul suo cammino. La odiava proprio... tanto da coinvolgermi, me piccino e quindi con poca razionalità, nelle sue battaglie. C'era una Trevi, là davanti? Non c'era niente da fare, andava "sverniciata"... con un passaggio almeno a 40 km orari superiore, direi tra lo specchietto e il finestrino della berlina Lancia, quasi da ribaltarla come Herbie superato da Thorndyke su Ferrari gialla nel primo film :D L'operazione ogni volta si concludeva, a sorpasso terminato col rientro in carreggiata, con uno sguardo allo specchietto e la sua frase sussurrata (perchè ero piccino e non dovevo sentir troppo) "macchinadelca...." :D Mia madre non capiva niente di macchine, ma praticamente alla fine la Trevi la conosceva anche lei, tramite questa ossessione. Succedeva a volte che stando seduto dietro, sentissi lei che diceva "oddio... una Trevi" e magari mio padre esclamare "dove?", seguito di nuovo da mia madre che con rammarico per la sua boccaccia diceva "uff... 'na volta che non l'aveva vista...." C'è qualcuno qui che aveva una Trevi negli anni 80? Se si, e viaggiavate su e giù per la Valsesia, ne approfitto per scusarmi.
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Qui andiamo sul vecchiotto... Sketch relativi alla ricerca stilistica per l'ultima serie Rekord. Quanta emozione c'era anche nella ricerca :D:D Qui invece siamo in tempi più recenti... maquette di Omega B che si vide su varie riviste ai tempi, facendo anche abbastanza scalpore perchè fu foto scappata con largo anticipo rispetto all'arrivo del modello... mai capito se fosse un grande colpo di c... oppure fosse stata lasciata scappare apposta. Di certo il concetto dell'auto era quello, però trovo che in questa maquette la soluzione per i fari posteriori fosse molto più felice (più sottili e allungati) e tutta l'auto in genere ne guadagnasse. Omega B non fu altrettanto bella, imho. (scusate... era su due pagine ) Chiudiamo con i volti felici del Centro Stile Opel, davanti alla maquette della Corsa Spider (modello, ricordiamo, che ebbe il compito di anticipare la piccola Corsa A, mostrandone in parte le forme con l'aspetto di questa spiderina che rimase un prototipo)
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Sketch appartenenti allo sviluppo della Fiesta 1989. Il primo mostra varianti di un concetto già ben definito, nel secondo si nota una ricerca più vasta, con alcune idee che fanno l'occhiolino alla famosa maquette che abbiamo già visto tempo fa, nelle immagini del Centro Stile, con a bordo Uwe Bahnsen.
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E' sempre un piacere. Ora... non è che sia un prototipo mai realizzato maaa.... siamo abituati a vedere ogni tipo di muletto, che svolge ogni tipo di collaudo. Tuttavia certe volte resto ancora basito a vedere certi accrocchi... come questo: e mi chiedo... "ma che caaaavolo stanno facendo???". Studiandoci sopra un po', noto oltre alle ruotine da bicicletta , la chiusura delle prese d'aria laterali... e mi viene da pensare ad un qualche test aerodinamico coadiuvato da una gommatura dal più basso attrito possibile... però mi resta il dubbio su quella strana Supersprint con cui è equipaggiata questa Mondial... prove consumo-antipollution con marmitte sperimentali? Di certo è spassosa. Riguardo la 456 "mancata"... veramente lo stile era ben inferiore rispetto a quella che abbiamo conosciuto. Però devo dire che osservando quel muletto a volte mi viene in mente la parola "laboratorio"... in certe parti come vetratura e portiere mi sembra veramente troppo poco caratterizzata per essere un qualcosa che stessero pensando veramente di fare... forse, anche se fosse stata prodotta, ci avrebbero lavorato ancora e quello era solo uno stile primordiale...
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Nemmeno io riesco a capire il senso di quella Marea shoppata e poggiata in terra... che volevano dire? Ecco una variante del fuoristradino Fiat che si è vista poco poco. (almeno, io l'ho vista poco poco ) E rilancio con una versione più "pandesca" del progettino che non si sa come sia finito. Panda-Hummer Questa Tempra SW invece non mostra grandi cose... fu pubblicata da AM in un servizio dove si spiegava come vi fossero evidenti differenze stilistiche tra i vari modelli del progettone, prendendo a caso la SW appunto e una Dedra, nonostante la cellula comune (è per questo motivo che era "pennarellata"). La posto perchè mostra delle coppe ruota che a quanto mi risulta non si sono mai viste su nessun modello.
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Non sono riuscito per ora a rintracciare le foto del prototipo direi "intermedio" fra questa 4 posti e la 456 "effettiva", però ne approfitto per aggiungere qualche spy sulla "scartata". Appena riesco inserisco le fasi successive.
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Nel frattempo aggiungiamo una fotina per XM, relativa al manichino di una plancia cassata.
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Visto che si parlava di 989, passo di qui a postare una foto che... in apparenza non ci azzecca nulla, nel topic "Mai nate-Porsche". Il fatto è che ai tempi si diceva che al 'Ring girasse con questa "faccia", la 989. Non ricordo bene dove ma si scriveva che la tesi fosse avvalorata dal fatto che quelli a bordo fossero "ommini Porsc".
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A mia madre sono stati offerti 1500 + 2800, per l'acquisto di una 1.3 CDTI 90 cv in allestimento Black&White (che credo non si sia visto ancora molto in giro). Però non saprei dire se quel 2800 sia trattabile dal concessionario e quindi si possa offrire di più/di meno a seconda dei casi. p.s se qualcuno avesse curiosità al riguardo, come Corsa "Black&White" (mi è stato detto disponibile con motorizzazioni 1.2, 1.4 e 1.3 CDTI) mi è state presentata una Corsa basata sull'allestimento Sport che si distingueva per: -livrea bianca con tetto in lamiera nero -spoiler anteriore, posteriore, alettoncino e minigonne in stile GSI -cerchi da 17" neri (mi pare fosse il cinque razze sdoppiate) -specchietti neri -scarico ovale cromato -vetri oscurati -calandra con barra nera anzichè cromata -interno misto pelle (cioè, pelle, ecco, ci siamo capiti quale) con sedili sportivi, volante in pelle e altre robette varie che non ricordo (ah, ecco, una delle cosette erano delle ORRIBILI imho cornici bianche attorno alle bocchette tonde, che nell'interno nero spiccavano come gli occhiali che metteva una volta la Mondaini) -se non ricordo male, fari posteriori più scuri -logo sul parafango, mi pare "Black&White" o "Limited Edition", non ricordo Qui c'è qualche foto, scusate se non sono delle migliori, era buio ed ero di fretta.
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Se la lasciano vendere ai concessionari.... ero a cena ieri sera con l'amico pavese che le smercia in zona, e mi diceva di avere la vetrina pressochè vuota tanto da pensare di metterci dentro il Pontiac TransAm, giusto per fare arredamento. Continua a ricevere mail dalla sede che comunicano tempi di consegna da panico per i venditori... situazione surreale, pubblicità in televisione con incentivi e offertone, e macchine non disponibili. Renault comunica cose tipo "se volete, Laguna, Espace e Koleos, pronte anche domani, quante ne volete... le piccole, definite subito col cliente per l'estate se non addirittura a settembre".... non ci sono auto, fanno fatica pure a trovare delle Logan in rete, sembra che non si produca più niente. Si lamentava del fatto che i grossi concessionari sicuramente qualcosa da mostrare hanno, ma se le tengono per far vetrina, perchè sono bloccate da tempo, già destinate e comunque verranno immatricolate... quando sarà possibile. Addirittura per New Clio non ci sono in rete documentazioni cartacee che mostrino un qualcosa, e alle domande degli interessati non si sa cosa rispondere, su come arriverà la macchina, nei particolari. Hanno ricevuto l'assegnazione di tre telai riguardo New Clio, ma non sanno dire cosa arriverà... e ieri addirittura hanno ricevuto una mail dalla sede che a caratteri cubitali nel titolo comunicava di non fare contratti per un certo tipo di Twingo (non ricordo l'allestimento)... con allegato un file che spiegava il motivo.... solo che l'allegato non c'era. "Fra un po' mi metto a vedere motozappe", mi diceva ieri sera, "almeno mi rilasso un po'". Da quei discorsi, ieri sera, mi è apparsa una rete Renault nel caos totale, una situazione surreale del tipo "non ho mai visto così tanta gente entrare nel mio salone a chiedere info e preventivi, spinta dagli incentivi e dalle offerte, e non ho nemmeno un'auto da far loro vedere... e oltretutto devo comunicare tempi di consegna (SE saranno rispettati) indecenti". So che pare un discorso più generale rispetto al topic che è di Twingo, ma l'ho citato per il fatto che Twingo è proprio una di quelle al momento che non riesce nemmeno a soddisfare le richieste (non credo esagerate).
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Va detto, Citroen è una casa che ha una storia piena di "chicche" documentate, per gli appassionati di questo genere "dietro le quinte"... ci vorrebbe per ogni Casa, un catalogo del genere... mentre invece a volte bisogna affidarsi ai colpi di fortuna o ai mezzi articoli apparsi qui e là ai tempi dei tempi, per scoprire qualcosa e parlarne un po'. Riguardo a ZX, prossimamente dovrei avere qualcosina da postare da altra fonte, perchè nei primi anni di AM, se ricordate, spesso la rivista abbinava alle prove un racconto del percorso stilistico...e per ZX così fu. A parlare nell'intervista era l'allora capo del progetto Donato Coco che oggi sappiamo ben impegnato a tutt'altro livello. Tempo di passare sul pc il materiale (tempo necessario, molto poco, in fondo) dopo averlo trovato nell'archivio (tempo luuuuunghissimo.... mi serve un segretario factotum ) e inzerizco.
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Oh... che topic... (due faccine perchè sorrido ma mi sento vecchio pure io... )... Sarebbero tante le cose da dire sui 90 Dance.... ci ho lasciato un pezzetto di cuore... e cito il mio piccolo esempio. http://www.youtube.com/watch?v=w-xw1VAaD64 ....che mi ricorda tante cose... il mio primo impianto stereo degno di potersi definire tale, e una delle mie prime piccole... la mia indimenticata Cliozza 16 supappes... (come dicevano i francesi)... e l'Igloo... (qui penso che solo Stefano73 mi potrà cogliere) ... sono vecchio.
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Concordo con Acemmi per i sedili. E' vero, la prima volta che ci si siede appaiono duretti rispetto ad altre marche, anche se imho ce ne sono di più duri (sempre imho quelli di Golf lo sono ancora di più... ma è imho eh...) però utilizzandoli col tempo si apprezza il fatto che non sono affatto scomodi sulla lunga distanza. Sostengono bene e anzi, devo dire che mi sono trovato male su auto che avevano sedili più morbidi alla "prima seduta". Se questa Astra avrà gli stessi sedili di Insignia, io ne sarei contento, perchè si sta bene. Non è il caso di esagerare coi commenti imho, non è che ci si sieda sugli sgabelli di plastica dell'autobus. Sono semplicemente filosofie diverse nel farli, e imho Opel (come altre marche) non sbaglia per niente a farli così. Ormai sono 90 mila km su questa GTC, ai quali si sommano le centinaia di migliaia sommando le auto precedenti di casa e mie, e dei sedili non mi posso lamentare proprio, anche per il fatto che imho non si lasciano minimamente andare col passare degli anni e dei km. Non sono d'accordo nemmeno riguardo i presunti poggiatesta "di plastica" della Insignia... i poggiatesta di plastica li hanno avuti altre auto che ben conosciamo, in passato. Quelli di Insignia hanno semplicemente la parte posteriore che non è rivestita in pelle o finta pelle o tessuto che sia, bensì sono racchiusi da un guscio rigido in tinta col sedile, guscio sul quale la parte anteriore, più grande, si incastra e lo copre. Scusa Betha, ma come l'hai scritto tu... sembravano i poggiatesta della Uno 45 . Ma vabbè, torniamo all'Astra... e mi pongo un piccolo quesito sulla SW. Se non ricordo male, ai tempi dei collaudi della generazione H (l'attuale) già nelle fasi finali si vedevano sia SW che berline e poi anche la GTC... ora, capisco la GTC, (qualcuno dice che sarà cosa completamente diversa, ancor più specifica, tipo una coupè)... ma questa SW dove sta? Possibile che non si sia visto ancora nulla? Alla fine non è che manchi poi tanto.... boh.
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Ci sarà un motivo se non l'han mai chiamato padellino. :D No beh, a parte gli scherzi... credo che la camuffa aumenti un po' le cose.... faccia spessore e distorca un po'... non credo (spero) che sia davvero così grande.
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Comunque osservando qui... Se osserviamo l'interno dell'abitacolo, mi vien da pensare che nemmeno questa foto sia del tutto reale. 1- osservando il montante centrale dal lato opposto dell'abitacolo, è tremendamente vicino a quello parabrezza... sarebbe una porta minuscola. 2- il finestrino della porta posteriore, sempre dall'altro lato, sembra troppo prolungato verso il basso... si dovrebbe intravedere verso il basso un qualche bordo dell'interno pannello porta e invece va giù giù fino alla linea di cintura da questa parte... c'è troppa apertura, è come se mancasse la portiera. 3- ancora sul lato opposto, il taglio del lunotto che si vede attraverso la portiera posteriore, imho non ha alcuna ragion d'essere in quella maniera. Pertanto, imho, almeno l'abitacolo attraverso i vetri in questa visuale è shoppato... magari solo per motivi tecnici, o perchè era una maquette a vetri neri... o perchè chissà... comunque non è vera al 100 per 100 nemmeno questa. Ma è giusto per dire.. perchè le cose salienti sono quelle che devono essere... cioè non credo che la solfa cambi di molto. Di sicuro in rosso e da questa vista appare tutt'altro rispetto a quella maquette catturata tempo fa, coi vetri neri. Sarà il colore o la posa... fatto sta che questa nuova non mi sembra altrettanto convincente in tutte le angolazioni da cui si possa osservarla.
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Pensavo pure io che alla fine della fiera, il tutto si presentasse molto meglio. Vabbè che è rossa, e il colore non le sta per niente bene imho... però... non mi convince affatto. Sarà per le mille ragioni più plausibili al mondo.. ma ha perso gran parte del muso, e quel che è rimasto non mi dice granchè. Per il resto non ci vedo grandi problemi ma nemmeno cose che mi fanno gridare di gioia... sicuramente imho il risultato è molto inferiore ad Insignia. Il fatto che avesse un frontale "vero" e anche più caratteristico, anche se ormai un po' "duro" e invecchiato, mi fa rivalutare molto, in confronto, l'attuale generazione. Ok per gli interni (anche se vabbè, questa sarà la supermegalusso... voglio vederla in versione umana) a parte quel posacenere a bicchiere... ci ho sperato tanto che non arrivasse (lo detesto ). In definitiva... mi spiace ma questa nuova non mi acchiappa nemmeno un po'. Spero che abbiano in mente qualcosa di più intrigante con la GTC di cui non si è ancora visto un ciufolo di niente... perchè se sarà solo una tre porte di questa... resto con la mia attuale fino a che non si spezza in due.
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Mi hai fatto venire in mente Migone di Zelig e le sue peripezie al "grande scatolone" con parcheggio sconfinato, dove ogni tot di metri c'è un addetto (tutti uguali, gemelli) che ti dice di proseguire che i posti liberi sono più avanti... "Appena entri ti prendono il bambino e te lo buttano in una vasca piena di palline colorate... non lo vedrai mai più! All'uscita te ne daranno uno uguale ma finlandese... Non è il mio questo! Alla fine compri questa auto in scatola di montaggio, vai a casa e ogni sera ci provi... ma ti avanza sempre qualche pezzo, e li devi inghiottire con un bicchier d'acqua per cancellare le prove... poi rinunci, getti il libretto di istruzioni e cadendo ti si apre su una pagina con scritto.. "se vuoi rivedere tuo figlio monta la macchina".
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Mannaggia alle montagne di post che ogni giorno si scrivono e sommergono tutto! Leggo questo messaggio dopo un mese e mezzo, fuoriserie! Scusa.... Stasera riporto in auge il topic per una storia che trovo piuttosto interessante... imho avrebbe meritato un piccolo topic a sè perchè è una cosa abbastanza particolare... però in fondo si tratta di una "mai nata" delle "altre" italiane... quindi penso debba stare qui. Speriamo non scompaia alla svelta sotto milioni di post Qui di seguito c'è il racconto di un signore di nome Sandro Colombo... nel testo vedremo chi è, e di cosa ci parla. Il tutto fu pubblicato su AM nel giugno del 1992. LA FERRARINA MAI NATA DI LAMBRATE Doveva essere la sportiva Innocenti. Ma la coupé con motore V6 derivato da un V12 Ferrari ebbe un destino diverso, rimase un prototipo. Uno dei progettisti di allora ci racconta i perchè di quella scelta. All'inizio degli anni '60 Enzo Ferrari dà inizio a un'attività di progettazione e costruzione di prototipi per conto terzi, una specie di “engineering” ante litteram. La cosa sorprende per la gelosa, quasi maniacale riservatezza con cui Ferrari ha sempre protetto le sue creazioni, ma d'altra parte i compensi richiesti non sono certamente di tipo simbolico. Il primo prodotto è una coupé con motore quattro cilindri da 1000 cc che alla fine del 1962 alcune voci danno come frutto di un accordo Innocenti-Ferrari. In effetti, anche questa vetturetta, forse nata da una richiesta Innocenti ma poi giudicata di dimensioni troppo contenute, verrà realizzata a Lambrate, quasi di fronte alla stessa Innocenti, dalla ASA, piccola industria fondata dal costruttore di impianti chimici Oronzo De Nora per il figlio Nicolò. I contatti allora in corso fra Innocenti e Ferrari portano nel corso del 1963 alla realizzazione di un'altra coupé. Ma, contrariamente a quanto accaduto con la prima, interamente studiata e fatta realizzare dalla Ferrari, per la nuova si forma un team misto che opera a Modena nei locali dell'ex Scuderia Ferrari in Via Trento e Trieste. Per conto della Ferrari abbiamo i progettisti Rocchi, Salvarani e Casoli, rispettivamente per motore, gruppo cambio-trasmissione e telaio. I progettisti della squadra Innocenti sono invece Arienti, Cattaneo e Cason, trasferiti a Modena. All'autore di questo articolo, che dirigeva all'epoca l'ufficio tecnico auto presso l'Innocenti, viene affidato il compito di coordinare il gruppo costituendo quella che oggi potrebbe essere definita l'interfaccia della Casa di Lambrate nei confronti della Ferrari. La vettura viene impostata secondo alcune direttive di base che prevedono, per cominciare, un'abitabilità da vera 2+2, con discreto spazio per i posti posteriori e un buon bagagliaio. Quanto alla motorizzazione, la scelta cade su un sei cilindri a V ottenuto dividendo in due un classico 12 cilindri Ferrari. Per quel che riguarda trasmissione e sospensioni, si pensa di ricorrere a parti disponibili sul mercato (per esempio, il ponte rigido posteriore) in modo da limitare gli investimenti. Lo stile viene curato da Bertone, che dovrà poi fornire all'Innocenti le scocche abbigliate per il montaggio dei gruppi meccanici acquistati o costruiti a Lambrate. Ma passiamo ad un'analisi più dettagliata del progetto. Il motore, distinto internamente con la sigla 186/GT, ha i cilindri disposti a 90° con alesaggio di 77 mm, corsa di 64 mm e cilindrata di 1788 cc. Ha un rapporto di compressione di 9,2:1 e una potenza di 156 CV a 7000 giri/min. La distribuzione è monoalbero con bilancieri e rullo, l'alimentazione è affidata a tre Weber doppio corpo 38 DCN. Come abbiamo detto, si tratta in pratica della metà di un dodici cilindri quattro litri, con la corsa ridotta da 71 a 64 mm. Il cambio, di disegno Ferrari, è dotato di sincronizzatori Porsche. Sospensioni: quelle anteriori prevedono doppi bracci triangolari sovrapposti con molle e ammortizzatori interni; dietro troviamo balestre e barra Panhard, per contenere gli spostamenti trasversali fra assale e corpo vettura. Il ponte rigido posteriore, cui ho accennato, è un Salisbury. E il telaio? Quello usato per il prototipo è un classico della Ferrari con longheroni in tubi ovali ma la vettura definitiva dovrà avere la scocca portante. La scelta di Bertone è precedente all'inizio del progetto e, appena pronti un ingombro e un figurino di massima, il carrozziere comincia lo studio della linea in parallelo con la progettazione. Per ridurre i tempi, appena disponibile il prototipo, sarà già pronto il mascherone su cui battere i lamierati. Si comincia a vestire il prototipo sulla base dei figurini di Giorgetto Giugiaro, in quel periodo proprio alla Bertone, mentre Arienti e Cattaneo passano da Modena a Grugliasco; anch'io inverto la direzione dei miei viaggi settimanali. Lo studio dell'industrializzazione viene seguito per conto del carrozziere torinese da Aldo Mantovani. Alla fine del '63 il prototipo è pronto. A fine anno, quando il prototipo arriva a Milano, la direzione dell'Innocenti lo giudica favorevolmente e decide di far continuare l'industrializzazione. Si procede anche ad alcune prove su strada. Ma nel 1964, quando tutto sembra ormai prossimo alla conclusione, viene l'ordine di chiudere il capitolo coupè. Innocenti paga a Ferrari quanto dovuto e i disegni, anche i molti sviluppati a Lambrate, torneranno, come previsto dall'accordo, alla Ferrari stessa. Probabilmente alla decisione non sono estranei, oltre alla crisi economica in atto i dubbi sull'idoneità della rete Innocenti (o meglio di una buona parte di essa, costituita principalmente da ex venditori di motociclette) a gestire un prodotto destinato a una clientela d'élite e con raffinatezze tecniche non indifferenti. Un merito, allo studio, va comunque riconosciuto: aver aperto la strada ad un'operazione analoga, quella con la Fiat per la costruzione delle Dino coupé e Spider. Sarà l'unica, delle tre di questo tipo avviate da Ferrari negli anni '60, a sfociare in una produzione significativa. Articolo realizzato dal sig. Sandro Colombo nel 1992 per la rivista AM. Il sottoscritto la riporta non con l'intenzione di farla sua, ma con l'unico scopo di amorevole citazione di una storia che merita di essere raccontata. Allegato finale, una delle lettere a testimonianza del dialogo fra Bertone e la Casa di Lambrate. (spero che si riesca a legger bene ) GTC
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Postando quel video, ho mostrato (anche se non era lui, ovviamente) un po' del mio vecchio. (detto con affetto, ovviamente, non serve dirlo). Il mio vecchio... visto che siamo in famiglie e motori... abbiamo parlato dei suoi motori... o meglio, del migliore che ha avuto... ora dedico un video a lui. Che cos'è? Oh, non è un video, in realtà, è un'immagine fissa. C'è una canzone... la linko perchè era la prassi, ai tempi... era una di quelle che si sentivano più spesso in quell'abitacolo. Chi vuole se la ascolti per intero... a parte tutto, imho è grande musica. (è lunghetta eh, ma per me merita). Dal terzo minuto in avanti... andrà a gusti ovviamente, ma per me questa non è un tipo di musica... è LA MUSICA. La dedico al mio vecchio... perchè dice tanto di com'era ai tempi. Questa è per te, papi. Dai, parti.