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PaoloGTC

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  1. No no, infatti, le foto erano riportate con indicazioni riguardo la messa in catena, dovrebbero essere i primi esemplari costruiti dalla linea, per quanto ne capisco. In effetti non è propriamente un muletto.. però erano carine, non sapevo dove metterle... se volete la camuffo col PS.
  2. Foto-spia della Giulietta, relative al periodo della "messa in catena", come scriveva GM. E per stasera chiudiamo con questa. Non scrivo cos'è... sorpresa.
  3. Riporto in alto il DeltaTopic perchè come al solito sistemando qui e là, son saltate fuori fotine dell'epoca, ovviamente di muletti. In questi periodi appariva ancora identificata dalla sigla Y5, sulle riviste. Qui sopra era ormai abbastanza spoglia... qui sotto invece, se non vado errato, fu la prima volta in cui venne fotografata in strada. Nell'ultima rendiamo merito alla fonte storica, lasciando intatta la dida in tutta la sua maestosità (copertine d'altri tempi....)
  4. Sarà ma nei tempi recenti ho visto tanta di quella gente impastarsi e farsi del male, per non dir di peggio, seduta su recentissimi modelli con ogni ben di dio di protezione, sia meccanica-pneumatica-telaistica, che elettronica... anche perchè oltre che a scheggiare come scheggiavano già prima, ora sono anche convinti di essere intoccabili perchè ci pensa il circuitino di silicio. E' indubbio il fatto che una Punto Abarth freni in meno spazio da 100 orari che una Uno Turbo, ma imho non si è inventato nulla. L'auto ha semplicemente degli upgrade che una volta su questa categoria non erano lo standard, e ora invece si. Che si schiacciassero come delle lattine, nel caso di fallimento della performance, non ci piove. E su questa evoluzione, sia lodato il cielo, per carità (anche se continuano a schiacciarsi come delle lattine quando vengono usate da fenomeni che dopo la performance negativa non capisci più che macchina è, perchè stavano tentando il balzo nell'iperspazio.... conosco un signore che potrebbe esser mio padre come età, che la testa non l'ha mai cambiata, il quale negli anni 80 finì a letto con un set di ossa mischiate perchè aveva preso come obbiettivo una cabina del gas con una 205 GTI, e di recente ha fatto paro paro.. altro set di ossa mischiate, perchè con una Golf V GTI ha deciso che quel palo della luce nel paesaggio gli dava fastidio). Però penso anche che se condotte con giudizio (sportivamente ma con giudizio) certe macchine se la potessero cavare anche in quegli anni là. E' vero che la 205 aveva la scocca che torceva, ma non è che fosse una XL 954 cc con trapiantato il 1.9 130 cv... sicuramente erano più meravigliose e terribili, e bisognava saperle portare. Il saperle portare comunque ritengo che esista paro paro anche oggi, specialmente per il fatto che c'è chi si sente così protetto e coadiuvato da tutto quel che gli sta intorno, che alla fine il botto lo fa uguale. Di sicuro a quei tempi mietevano vittime più che ora, però penso fossero anche una scuola guida di livello superiore. Più tardi riprenderò il tema originale con una serie di foto, tanto per tornare in strada, prima che arrivi un mod e ci faccia sedere tutti in una Y10 Martini con un bimbominkia al volante.
  5. Non credo però che fossero problemi dovuti al fatto che le auto erano di una certa (presunta) pochezza tecnica. Di sicuro le scocche non erano quelle di oggi, in caso di botto, e non c'erano gli airbag e tutte le cosine varie. In più, si parlava di 2v da 800-900 kg, che con pochi (in assoluto, non relativamente) cavalli, prendevano velocità notevoli in breve spazio. Alcune bombettole che ha citato Duetto ho avuto modo di guidarle nei primi anni di patente (era la seconda metà dei 90, quindi erano già d'altri tempi si può dire... appartenevano ad amici patentati prima di me) e ho constatato in primis che oltre un certo livello, non era affatto facile nè sicuro. Però devo dire che imho non è che si potesse far molto di meglio, nel momento in cui si decideva di fare un certo tipo di macchina e cioè una piccola bomba. Se lei era lì parcheggiata, il suo potenziale era quello che tutti conosciamo, nel bene e nel male, il resto lo faceva chi la guidava, con la zucca che ci metteva (che spesso andava di pari passo con le capacità, ergo col saper piantarla quando si è al limite della macchina e di sè stessi, oppure pensare di essere dei Senna perchè sotto il cofano della piccola scorpionata c'erano 105 cavalli chiocciolati... ma questi son discorsi triti e ritriti). A ciò si aggiungeva imho il fatto che tutti sappiamo come negli anni 80 ci fosse un periodo in cui spendere due lire fosse un po' più facile che oggi, e certe macchinette si potessero diffondere un po' di più... e ovviamente, più macchine, più "casi", detta stretta stretta. Per fare un esempio, oggi non ci sono in giro certo tante Corsa Opc quante GSI 1.6 c'erano allora, in mano un po' a tutti i tipi di "piloti". Sicuramente l'auto in sè ha fatto un bel passo avanti (anche nelle prestazioni, in certi casi) e un bel salto nel prezzo (con un calo di diffusione)... ma a mio parere, anche se una compatta hot di oggi è tutt'altra cosa rispetto a quella scatoletta di 20 anni fa e più, guidata da imbecille, è bara uguale eh.... Come poteva esserlo, imho, una Tipo da 160 all'ora perchè 1400, guidata da imbecille. Alla fine, sempre imho, i casi erano (e sono) due: o non le facciamo proprio, certe macchine, oppure nel mondo ideale sarebbe che si fanno ma si usano con la testa. In mezzo a queste due opzioni, ci sono le mamme che piangono.
  6. Ah ecco, grazie per il chiarimento. Avevo qualcosa in mente riguardo al fatto che fosse opera di Horacio stesso, ma prima di scrivere una tavanata... Comunque mi piacerebbe scoprire quale fu il momento e il motivo del "NO" riguardo a questa sportiva... perchè mi pare evidente che ci sia stato un "NO" da qualche parte... non mi sembra sia poi spuntato nulla del genere sotto nessuna forma, in seguito. Magari era una notizia un po' gonfiata, un'ipotesi come tante, con tre disegni. Boh....
  7. Infatti, per certi particolari la somiglianza è impressionante. Il profilo invece se guardiamo resta un po' differente perchè la Pagani ha una cellula abitacolo che mi pare ancora più avanzata... però chissà, da quel che si leggeva, era opera di un designer divenuto indipendente.... potrebbe essere che poi abbia lavorato per Pagani? Onestamente non conosco molto la storia della Zonda, e non so chi l'ha disegnata. Mi pare però che Pagani ci abbia lavorato su un sacco di anni (l'unica cosa che mi avvicina un po' le date, perchè altrimenti ci sarebbe un sacco di tempo fra queste immagini del 1989 e una Zonda)... ma magari è solo una coincidenza, per carità, non mi sentirei di sostenere alcuna tesi al riguardo.
  8. E' un posticino piccolino ma sul Lago D'Orta segnalo L'Imbarcadero di Pella. Sono anni che lo frequento e non ci ha mai deluso, e il conto è giusto. Se vi interessa e ci andate, dite pure che vi manda il sottoscritto (beh non dite Paolo GTC, mi sa che non ci arrivano, ma se mi piemmate vi dico il cognome )... vi porteranno un menù decorato con foto di muletti T2. :lol:
  9. Aaaah ecco perchè la si vede così poco in collaudo.... ci sorvola fra le nuvole.... mi viene in mente la famosa frasina "Strade? Dove stiamo andando, non servono... strade!"
  10. Quoto. Mi viene un po' da dire... Ritmo---->Tipo come Dedra----->Lybra, cioè... pensare ad altro. Nel caso Fiat, probabilmente per scelte proprie di suddivisione dei compiti. Nel caso Lancia, imho... mi sembrano i primi passi verso lo scenario di oggi, dove ci siamo sentiti dire che "la sportività non fa parte del DNA Lancia", giusto? Andò così in un sacco di cose... Thema non è che era scesa in strada con assetto rasoterra e protossido, però era un elegante missile, in certe versioni (con la chicca della Maranello equina)... perchè così doveva essere, imho. Dopo? K. Non che non andassero, ma si vedeva già che l'idea era un'altra, che poi si spalmò un po' dappertutto. Fu una scomparsa generale... mi vengono da citare anche le cose pazze come la Y10 Martini che dicevamo l'altra sera... semmai è rimasta una Ypsilon Bacardi, toh.
  11. Questo è un topic veramente interessante, di quelli che creano piacevoli chiaccherate a base di ricordi (che da nostalgico sono le mie preferite). Complimenti veramente per l'idea! Così su due piedi, ora, nella pausa pranzo, non mi viene granchè da raccontare, però appena possibile, (e cioè appena ci sarà un po' di relax) vedrò di contribuire, pescando dall'archivio. Per ora... è abbastanza banale, ma è il primo che mi è venuto in mente osservando la 911 RS della Burago, sulla mensolina qui sopra il pc... ma credo che sia storia che tutti quanti conoscono. La 911 era nata come 901, ma ci furono problemi con Peugeot che già ai tempi aveva depositato tutti i numeri di tre cifre con lo zero al centro, dal 101 al 909 (e molti ancora adesso non li abbiamo visti)... cosa che veniva da tempi ancor precedenti, perchè, quando era ancora in uso tale sistema (anche solo d'emergenza) all'interno dello zero sulle vetture del Leone c'era il foro per l'innesto della manovella di avviamento. Così Peugeot si oppose a questo 901, e l'erede della 356 divenne 911.
  12. E forse andava bene così, che l'Abarth scomparisse da un certo tipo di modelli sportivamente un po' blandi direi. Ritengo che anche oggi Abarth stia tanto per immagine, ma c'è anche tanta sostanza, credo più di quanta ce ne fosse ai tempi per esempio di Bravo HGT (la provai e riprovai, un ragazzo con cui feci il militare ne aveva una in dotazione essendo figlio di un concessionario della valle.... e ogni volta che la provavo rimanevo perplesso. Molto perplesso. Meno male che si chiamava solo HGT. Anche se poi la cazzabubbola (imho) l'han fatta con la Stilo, Abarth...) In effetti può fuorviare pensare a Tipo e alle sue figlie. In un primo momento sembrerebbe logico che lei fosse tranquillina, perchè si pensa alle sue derivazioni "sport" e pare ok. E invece se si osserva meglio, capperi sono nate TANTO tempo dopo, le coupè varie. Probabilmente, si, nell'ottica di suddividersi un po' i compiti, era più giusto che Tipo stesse tranquilla e ci pensasse Lancia a fare certe cose, però almeno la 4x4, anche 2.0 aspirata, per dire, l'avrei vista bene. Tanto fecero Tempra, potevano fare anche Tipo.... in fondo la Golf Syncro qualche cliente se lo prese. E facendo Tempra, fare Tipo non credo che fosse un costo disumano. Se volevi il 4x4, c'era Dedra ma era solo "sport", oppure dopo ci fu Tempra, che però era solo SW ed era un barcone come dimensioni. Una anti-Golf Syncro imho ci poteva stare.
  13. Prepariamo la sua pedana girevole nella lunga galleria un po' buia e impolverata, dove riposano tutte le superschifo deluxe che ci hanno fatto sognare mentre perdevano copriruota. Già me lo vedo.... penzolante dal ponte di Brooklyn, agganciato ad un cavo d'acciaio pescato così a caso mentre precipitava, mentre Brus Uillis sta fuori dal parabrezza sfondato dai colpi di bazooka, appeso per un piede al volante, che a testa in giù trattiene per il tanga la biondgnocca di turno che urla come una pazza. Tutti si salvarono... perchè il tanga era D&G, perchè Brus Uillis tenne forte il volante col piede avvolto in una Nike, e il ponte posteriore del Taxi a cui era avvinghiato il cavo d'acciaio non cedette. Perchè era Premium. Buonanotte
  14. Quel che non mi è mai piaciuto di Meringa One è il frontale, con quei fari quadrati senza un minimo di spirito. Sembra che fosse il chiodo fisso di un "qualcuno" dentro là che anni fa decise che Opel doveva puntare su 'sti fari, e li appiccicò qui e su Vectra C. E fece due capperate totali, imho.
  15. Sicuramente imho un trio Bmw-Mercedes-Opel avrebbe (per quel che producono) una copertura più distribuita e meno conflittuale fra i marchi di quanto accade a casa nostra, dove spesso si sacrifica (e si è sacrificato) il tal modello del tal marchio per non rompere le scatole a quell'altro che deve vendere. Sappiamo bene tutti che Opel come brand anche con Insignia non andrebbe a portar via clienti all'elica o alla stella, continuerebbe a fare la generalista, e nei segmenti bassi potrebbe continuare a dimenarsi il blitz visto che tanto i prodotti bassi dei due premium restano sempre su un livello non conflittuale rispetto alle Opeline. Sarebbe un gruppo in grado di spaziare a 360 gradi, imho. ... sarebbe.
  16. Questo è verissimo, in particolare per la condanna che infliggerebbe ad un'intera epoca di modelli. Spesso c'è il pensiero che quel che è nato in quel periodo sia frutto della colorata plasticosa epoca ottantesca, e che le macchine vere siano finite prima di ciò. O almeno, così sento tante volte ascoltando i discorsi di chi colleziona solo epoche antecedenti. Beh, per me non è affatto così, e anzi, la decade degli 80 ha già perso troppe testimoni nelle rottamazioni varie. E' vero che molte auto scomparse quasi del tutto forse non avrebbero fatto storia ugualmente.... però credo che non sarà affatto bello un domani che ci sia un enorme buco nella storia dell'auto, che copre questa decade, per tutta questa serie di motivi. Anche perchè di modelli che meritano di essere salvati, ce ne sono tanti, come quelli che hai elencato tu. A proposito di modelli (riviste) che meritano di essere salvati... faccio un piccolo richiamo personale... Duettone, me la passi 'sta lista o no?
  17. In effetti molti concorrenti non è che si dessero tanto più da fare, quando uscì Tipo c'era ancora la Kadett che passò poi dal 1.3 (che ricordano amici opelisti volesse dare almeno un'impressione di brio) al 1.4 con l'arrivo di Vectra, ma rimanendo sui 75 cv. Ora non ricordo i dati ma forse Kadett era un po' più veloce per via di aerodinamica e marce lunghe. Kadett però andando sulle versioni di punta, bisogna ammettere che qualche concorrente se la mangiava, perchè la GSI 16v bastonava abbastanza come performance, abbinate sempre a consumi eccellenti in rapporto a quanto dava. Lo stesso fece Astra che arrivò nel '91, a metà nella vita di Tipo. La GSI era una bella bestiolina, sempre con richieste di benzina piuttosto contenute. Forse quel 2.0 16v da 156-150 cv è stato il miglior motore che ha fatto Opel. Astra però debuttò con 82 cv sulla 1.4, anche se anche lei aveva la sua bella versione cadaverica da 60 cv (forse erano gelosi della Golf ). Astra però perdeva nei confronti di Tipo su altri aspetti. Gli interni, imho decisamente superiori come fattura e design della plancia (imho nel '91 uno dei più belli che ci fossero su una C)... davano l'idea che Opel non avesse molto a cuore la comodità dei passeggeri. Ora non ricordo bene ma mi pare che rispetto a Tipo ci fosse una differenza di 10-12 cm in larghezza ai posti anteriori, che notavi subito perchè Astra era una macchina dove in due d'inverno col giaccone ti ritrovavi a dire "ehm scusa, ti sposti che metto la quarta?" Anche nella stessa gamma Fiat, la Tipo fu un exploit di spazio che non fu più ripetuto... la lanciarono sottilineando il fatto che lo spazio fosse praticamente quello di Croma, ed era vero... ma era anche logico, partendo dalla larghezza esterna dell'auto e osservando quanto erano "spesse" le porte da aperte, capivi subito da dove avevano tirato fuori i cm. Concettualmente quell'auto era un grande abitacolo con un motore davanti... ed è per questo che sostengo che il suo design fosse una grande riuscita... cavolo come base di partenza in pratica era uno scatolone.
  18. Accidenti è vero... che buffo, me ne accorgo solo ora. Mentre guardavo queste immagini durante la scrittura, dicevo "mah eppure sta macchina mi ricorda qualcosa".... e non mi veniva mica in mente... chissà se è solo coincidenza.
  19. (OT) Sulla 21 Turbo sarei stato d'accordo. Mi è sempre piaciuta. Tempo fa ne ho guidata una tramite l'amico Renottaro pavese (che oggi vende ancora ma rimpiange certi tempi), ancora in ordine, e devo dire che era una bella scheggia. Visto il crescere della famiglia e con esso quello delle necessità di spazio, sommato ad una moglie che cominciava a dare evidenti segni di stress per le domeniche stile "prova speciale", sarebbe stata una buona soluzione per la famiglia con Piedone incorporato che eravamo. La BX, mi spiace, invece no, nemmeno la GTI. Restava troppo.... BX, auto che non mi ha mai entusiasmato molto, pur con le sue indubbie qualità. In fondo penso che questi suoi momentanei strampalati pensieri fossero fatti a malincuore.. penso che cercasse di fingere a sè stesso che gli piacessero certi barconi tranquilli e comodi.... vedendo che la famiglia cresceva e l'equazione "tot di stipendio=gomme+benzina" non avrebbe potuto reggere ancora per molto.... Un po' per quello alla fine siam finiti sul Vectrone 1.4 che comunque pur nella perdita della performance, fu molto brava a soddisfarci, e la ricordiamo ancora con affetto. (Fine OT) Tornando alla Tipo... vale il discorso anche per la 3 porte, arrivata tardissimo, anche se è vero che come dicevano alcuni, non aveva molto senso un'auto nata per lo spazio, che ripiegava sulle "scomode" due porte di accesso. Ci perdeva l'accessibilità, la linea imho non ne guadagnava affatto (veniva fuori un vetro posteriore lunghissimo e si perdeva il bel gioco del terzo vetro) e poi alla fine, complice il suo tardo arrivo, non so se sia stato conveniente farla. A quel punto, per sfruttare una certa parte di lamierati, si poteva tentare di tirare fuori un cabrio (ammesso che fosse servito)... un pianale con specifiche irrobustite da cui prendere esempio per i rinforzi si poteva avere facilmente, dalla Spider di 916 (cioè, era irrobustito, vero? )
  20. E adesso raccontiamo questa storiella qua. Non ho mai capito cosa successe poi, e dove andò a finire il tutto. Testo e immagini da Auto Oggi n.138 del luglio 1989. L'argomento era il trasferimento di Ghidella alla Ford, che si accompagnava (stando alle notizie dell'epoca) al varo di un progetto direi inaspettato. Una supersportiva. Qui di seguito, l'articolo (vorreste vedere le immagini subito eh... e invece no, vi leggete prima il papirozzo.. e non fate i fubbi a scorrere la barra che io lo sento da qui ) - Ufficialmente in forza, come consulente, alla Ford dal 1° luglio, Vittorio Ghidella si prepara a rientrare alla grande nel mondo delle quattro ruote. A quasi un anno dalla sua "crisi" nell'ambito Fiat (di cui si ebbero le prime avvisaglie proprio attorno all'agosto 1988) Ghidella starebbe infatti portando avanti a ritmi accelerati un ambizioso progetto, relativo ad una nuova vettura Ford ad alte prestazioni. Il dinamico manager, confortato in questa sua iniziativa da una notevole solidità economica e da un discreto numero di aziende che gravitano nella sua sfera d'interesse, ha ideato - secondo indiscrezioni - per la Casa americana un'iniziativa analoga a quella che ha portato (proprio sulla scia di un suo programma) alla nascita dell'Alfa Romeo ES 30 (che sarebbe poi la SZ, lo so che lo sapete tutti, io lo scrivo, non si sa mai, ndGTC). La nuova berlinetta Ford made by Ghidella ricalcherà, a grandi linee, gli schemi seguiti per realizzare la ES 30 e, non a caso, dovrebbe nascere con l'aiuto della Car Plast di Guardamiglio, l'azienda che ha dato un contributo fondamentale per lo sviluppo e la costruzione della ES 30. Non è nemmeno una coincidenza che uno dei soci della Car Plast sia Giuseppe Paganini, fratello del commercialista di Milano presso cui l'ing. Ghidella ha il suo recapito milanese. Nell'operazione berlinetta Ford spunta però, anche un altro nome ben noto agli appassionati di auto: la gestione del progetto è stata affidata all'ing. Giuseppe Bizzarrini, figlio del celebre Giotto Bizzarrini, costruttore delle indimenticate granturismo e progettista - ai tempi in cui lavorava alla Ferrari - della GTO. Bizzarrini Jr ha chiamato a raccolta, per portare a termine in tempi rapidissimi il programma, gli stessi uomini-chiave del progetto ES 30. Tra questi troviamo anche Antonio Castellana, che aveva realizzato lo stile della berlinetta Alfa Romeo e che oggi, dopo l'uscita dal gruppo Fiat, lavora come libero professionista. Lo stesso Castellana ha realizzato, con gli schizzi che proponiamo in esclusiva in questo servizio (ehm ), quella che dovrebbe essere la berlinetta Ford degli anni 90. (scusate, la prima è su 2 pagine...) Una vettura avveniristica, ma con precisi riferimenti ai bolidi Ford del passato (come la GT40 vincitrice a LeMans nel 1968) per enfatizzare una tradizione sportiva ricca di successi e di modelli ancor oggi celebri. Anche nella Ford by Ghidella la carrozzeria dovrebbe essere realizzata in materiali plastici ad alta resistenza, settore in cui la Car Plast di Piacenza vanta una notevole esperienza. Per la berlinetta italo-americana però, non ci sarà la possibilità di utilizzare completamente un pianale esistente ma si farà dunque ricorso molti elementi già prodotti dalla Ford. Nei disegni che ipotizzano la futura vettura ad alte prestazioni, le dimensioni fondamentali, come il passo e le carreggiate, sono infatti gli stessi della Sierra Cosworth, modello da cui dovrebbe provenire anche il motore. Con il 4 cilindri a 16 valvole, dotato anche di turbocompressore, della Sierra Cosworth la Ford by Ghidella dovrebbe disporre di circa 250 cv di potenza un valore più che sufficiente per superare i 270 km/h di velocità massima. Scheda tecnica (ipotesi ovviamente) Motore anteriore longitudinale, 4 cilindri in linea Cilindrata 1994 cc. Potenza massima 250 cv a 6000 giri/min. Alimentazione a iniezione elettronica Sovralimentazione tramite turbocompressore Garrett con intercooler Distribuzione a 2 alberi a camme in testa, 4 valvole per cilindro Trazione integrale permanente, cambio a 5 marce Pneumatici ant. 205/55 ZR 16, post 225/50 ZR 16 Sospensioni a ruote indipendenti, anteriori schema McPherson, posteriori a bracci tirati Freni a disco autoventilanti Velocità massima 270 km/h Accelerazione da 0-100 km/h in 6.0 secondi - La storia finiva qui, nell'articolo. Non saprei dire ora come sia andata a finire, o se qualcosa di tutto ciò venne fuori sotto forma di altro, per me è vuoto totale. Qualcuno sa aggiungere qualcosa?
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