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PaoloGTC

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  1. Tempo fa, parlando di come il T4 si era "impicciato" nella vicenda 164, avevamo fatto cenno al primo muletto Thema, fatto sulla base di una Trevi nera. Ricordo che a qualcuno era piaciuto molto. Stasera ho scoperto che non era il solo muletto di quel genere, ce n'era anche uno bianco. I tergi sono uno spettacolo.... ma cosa pulivano?
  2. Mi è andato il topic in seconda pagina . Lo riporto in prima perchè vi avviso che per i fans del voyeurismo anni 80 presto arriverà una nuova sequenza di spy shots. Non temete, prima o poi le presenteranno queste macchine Stasera in particolare scrivo perchè ho trovato foto carine di quell'accrocchio di tre volumi da cui tutto cominciò. GM, ovviamente. Ok, vabbè. 1985, esclusiva mondiale. 4R l'aveva pubblicata nel dicembre 1983. Avran detto "ma dai, è passato un po' di tempo, chi se lo ricorda?" Avevano fatto i conti senza me Qui sotto, vorrei far notare i retrovisori, dello stesso tipo ed entrambi all'ultimo grido. Per la serie "fatta proprio con quel che c'era". L'articolo, va detto, era molto bello e le foto anche. Però non poteva mancare la paperissima. (un giorno o l'altro mi arriverà un pacco bomba e mi salterà in aria l'archivio). Vogliamo mettere nell'articolo anche una vista posteriore di questa Tipo 3? Ma certo. Mettiamola. ... una Thema. Per ora mi fermo, ma tra qualche giorno arriverà un nuovo reportage.
  3. Apro questo topic avendo notato che la sezione della casa svedese non ne aveva uno, e dato che nelle ricerche ogni tanto salta fuori qualcosa anche per lei, comincio stasera. Non che ci sia tantissimo, del resto nell'ambiente dei paparazzi Volvo è famosa da molti anni per la maniera in cui tiene custoditi i suoi prototipi in prova. Visto che il materiale non è molto, sarei dell'idea di fare un discorso unico sia per i muletti in collaudo che per le "mai nate". Cominciando appunto con le "mai nate", abbiamo qui una variante della 850, vecchia di un po' di anni rispetto al lancio sul mercato della versione definitiva. Questo modello ebbe una gestazione molto lunga, a vedere dalle date degli spy e delle indiscrezioni. Non credo per problemi, penso più che altro per il fatto che Volvo ci pensò a lungo, su cosa fare e come (forse aveva anche lei i suoi crucci TA-TP ). Queste foto sono della metà degli anni 80. Nel 1988 invece spunta una versione più vicina alla 850 che verrà, ma è una due volumi e mezzo. (qui la linea di cintura è camuffata, non era un panzer eh ) A corredo del tutto, un paio di foto di una versione quasi definitiva. Lievi differenze nella fanaleria di coda (con un pannello targa) e nel frontale con mascherina tutta nera che se non ricordo male, in questo caso avrebbe dovuto essere fissa, e separata dal cofano. Per il momento è tutto, ci sarà poi qualcosa sulle 440-480.
  4. Sarebbe... lei. A parte la camuffa station e un frontale Giulietta style.
  5. Maquette (piuttosto futuristica per l'anno, siamo ai tempi della nascita di Sr5 1988) scartata nello sviluppo appunto del modello nascente. Stile completamente diverso dal solito (e oltretutto qui ne vediamo una versione a due porte).
  6. Per fortuna ho staccato per tempo il campanello. Già che siamo qui metto un paio di foto ancora. Epoca confusa dei collaudi 164, muletti con carrozzeria cassata e via dicendo. GM ne pubblica uno tornando a parlare di un ipotetico "secondo modello" Alfa-Nissan.
  7. Ho fatto che come avevo finito di pulirle i vetri ero già in giro (nella foto ero appena tornato), come al solito uno dei primi mentre tutti mi buttano addosso neve a palate mentre la lanciano fuori dai cortili però non so resistere, ogni volta devo testare lei e me stesso. Molto figo essere il primo a lasciare due solchi in qualche strada dove non è ancora passato nessuno
  8. Vero, non ci avevo pensato a postare un'immagine a testimonianza. Ecco la mia coccola che sembra dire "ma che mi tocca fare a me...."
  9. A meno che la foto sulla rivista non fosse ribaltata.... accadeva spesso e volentieri. Purtroppo non ci sono dettagli che ce lo possano indicare come marchi o scritte... e neppure la 132 là in fondo aiuta.
  10. Può essere che il Giugi avesse intrapreso un cammino stilistico che non era l'ideale per Alfa (anche se a me piaceva, pur riconoscendo che era completamente diverso da altri stilemi più consoni e conosciuti), e personalmente ho visto più Alfa nelle linee della 8C (non ditemi si vabbè, lo sto dicendo mettendo da parte il fatto che è una Supercar)... però personalmente finchè non vedo l'effettivo prodotto del cammino del CS (che è partito con MiTo? Beh, un attimino mi dà da pensare... anche se sappiamo già che ciò che verrà in seguito non sarà esattamente in "MiTo-style"... comunque un po' perplesso mi lascia comunque anche questo cammino qui..) non mi sento di dire se quello del Giugi fosse meglio o peggio. Detto in due parole, per esempio penso che il Giugi con una 955 avrebbe fatto di meglio. IMHO, eh?
  11. Stasera mettiamo qualche mulo e facciamo fare una figurina a 4R dai. Cominciamo con la 155, visto che la "figurina" riguarda lei. Partiamo però con GM. In mezzo ai classici muli con quattro fari tondi (di cui vediamo sotto un esemplare con il cofano aperto e un interessante studio di asta reggicofano ) questa se ne andava in giro bella e pronta. Boh. E qui arriviamo alla performance 4gomme. Scoooopone (scientifico). Fotona paura "l'abbiamo beccata di notte senza veli". Siam sicuri? Non è che.... Eh. Eheh. Eheheh. EEEEEEEEEEEEheheheheh...
  12. Scusate se "risparo" in alto questo topic solo per una foto, però era avanzata... e non essendoci un topic dedicato alla sua gestazione in Auto D'Epoca, posto questa fotina dei modelli di volante realizzati per la 6. Magari a qualcuno può far piacere inserirla in qualche cartella sulla sua storia. Non è niente di che.
  13. Belllissimo l'elenco dei nomi depositati, nel caos giornaliero dei nuovi post mi era proprio sfuggito. Sicuramente il nome Team fu depositato per essere usato poi sulla Ritmona . Molto bello leggere certe date, e certi nomi allo stadio primordiale, tipo Tema. In tutto l'elenco ce n'è stato uno che mi ha fatto ricordare qualcosa, sono andato a cercare, e ho trovato. Fiat Servus. Questo veicolo alla fine degli anni '70, da 4R era stato indicato con quel nome. Mai saputo che fine abbia fatto, o se sia diventato qualcosa di effettivo, in qualche paese del mondo.
  14. In realtà la colpa è mia, e chiedo scusa a tutti quanti piangono la sua partenza. Purtroppo gli ho proposto di venire a collaborare nel mio archivio, lo ha visitato e ne è rimasto stregato. Lo metterò a curare le sezioni Alfa e Abarth. Spero che non mi trucchi le foto dei muletti con degli strani padelloni. (l'aperitivo stasera era MiTologico, e mi ha sfiancato) A parte questa considerazione onestamente la sua partenza non mi tocca molto. Non lo adoravo tantissimo. Come è già stato scritto più volte sopra, parlava un po' troppo infiocchettato di marketing, e soprattutto come mi ha proposto MiTo, in rapporto a quello che è (senza mancarle di rispetto, però dai.... il marketing IMHO non corrisponde esattamente al prodotto che dovrebbe essere un'Alfa), mi diede l'idea di una di quelle persone convintissime sul fatto che il marketing possa fare tutto, al di là del prodotto, e questo non mi è mai piaciuto molto, come concetto. Parere esclusivamente personale.
  15. Grassie Cioè, insomma, ok, non è la 'maro ma è la 'stang, e qui ci si mette anche la Borla però ragazzi.... che dire... un qualcosa che ti risveglia degli istinti primordiali che pensavi di aver calmato diventando adulto Si dice che il silenzio è d'oro... ma a volte qualcosa di meglio lo squarcia.
  16. Guardandola bene, la preferivo prima. IMHO stanno calcando troppo la mano. La Shelby postata by UK Garage, e cioè Kitt 2008, alla fine, era l'optimum secondo me. Nel restyling hanno esagerato col frontale.
  17. Si da quel che mi risulta 309 condivideva un sacco con 205, a partire dalle portiere: non so però per esempio parabrezza, nel senso di cellula abitacolo identica e quindi larga uguale. Forse era una scocca più larga che montava le stesse portiere, o forse era proprio una 205 modificata davanti e dietro. Al momento mi sfugge.
  18. Molto bella. Il design scandinavo è uno dei più coerenti che conosca, applica il suo linguaggio inconfondibile in qualunque creazione. Come gli interni di questa concept, indiscutibilmente Volvo, e anche i particolari del design esterno, che richiamano lo stile che loro usano nell'architettura, nell'arredamento, e certe volte fanno addirittura pensare ai paesaggi tipici della loro parte del mondo. Molto bello questo. Certo, questa qui nella vista frontale ha un po' dei balenotteri come li disegna la Walt Disney... ma è molto bella.
  19. Caaaarina.. sia fuori che dentro. Pian piano arriveranno alla Cien http://www.seriouswheels.com/pics-abc/Cadillac-Cien-Pillars.jpg
  20. Vero, io abito in Valsesia e capita sovente di vedere uomini e mezzi all'opera, un po' dappertutto. La statale che scende da Varallo verso il fondo valle viene percorsa direi giornalmente, tranne che nei periodi in cui pare siano scomparsi tutti in trasferta, perchè di botto non li vedi più. Purtroppo però al momento non è che ci sia molto da vedere. Granturismo, fino a qualche tempo fa le 4porte restyling, e a volte delle Bravo normalissime probabilmente per test sui motori nuovi. Varianti MiTo fino ad ora non ne ho mai viste. Tempo fa un amico mi disse di aver visto in zona Romagnano Sesia (dove c'è l'uscita A26) una tre volumi camuffatissima, non tanto grande. Gli ho mostrato una foto della Kizashi che si vedeva anche alla Marelli, ma non sa dire, e non saprei nemmeno io. Magari era una Linea. Boh. Le MiTo si vedevano spesso sulla superstrada che porta a Biella (in zona c'è anche la Panoramica Zegna, altra strada che forse bazzicano, non so)... magari sarà facile incontrarle lì, se sono scese in strada.
  21. Sicuramente con una riduzione in Italia potrebbe combinare qualcosa, come del resto sta facendo la Mustang, che ha le V6 GT che attraggono chi non può esagerare col vuottone, e qualcosa vendicchiano (ovviamente nel contesto). Però nel mio garage non entrerebbe mai... senza il suo "bro bro bro bro"... Se prendo quest'auto, la prendo col bro bro bro, perchè deve fare bro bro bro. Se non si può, non la prendo. Un ragazzo del mio paese ha comprato una Mustang V6 convertibile... non è molto bello vederla arrivare e sentire "vvssssssst" (fa meno rumore di una Punto). Bro bro bro... e basta, su certi attrezzi.
  22. Visto che è domenica ed è giorno di festa, andiamo un po' avanti nella storiella. La largamente anticipata e strombazzata terza stagione vede il rientro di Patricia-Bonnie nel cast, nell'autunno del 1984. “Fu una scena veramente emozionante vederla arrivare”, ricorda David. “Le scene che avete visto nel telefilm al momento del nostro incontro sono identiche a quelle che vi furono sul set, il giorno del suo rientro.” Quando lei lasciò lo show alla fine della prima stagione, David era davvero amareggiato. “Fui obbligato a veder andar via Patti senza poter combattere per lei in qualche maniera, perchè ero ancora impegnato, nonostante il nostro successo, a combattere per me stesso. Per tutta la seconda stagione desiderai fortemente che tornasse. Mi dicevo, ma insomma, abbiamo successo come team, abbiamo saputo tenere testa ad un fenomeno come “Dallas”, perchè questa squadra deve essere fatta a pezzi?” I produttori si resero conto che non avevano uno straccio di risposta valida alla domanda di David, e invitarono così Patricia a tornare sui suoi passi. “Ricordo che fummo veramente sorpresi dalla reazione planetaria che scatenò il mio ritorno,” ricorda lei, “e fu in quel momento che ci rendemmo conto del peso che avevamo sulla gente, di quanto eravamo popolari. Penso soprattutto che fosse per il fatto che la gente, quando comincia ad appassionarsi ad un serial, si affeziona molto ai personaggi che vede, e non li cambierebbe mai con nessun altro.” Guardandosi alle spalle, il produttore esecutivo Robert Foster riconobbe il proprio errore. “Alla fine della seconda stagione, ci accorgemmo che non avevamo fatto proprio niente di buono a Knight Rider mandando via Patricia.” Tom Greene, autore e produttore per la seconda stagione, adorava la Mc Pherson e non era affatto contento di scrivere testi per Rebecca-April. “Qualcuno al network voleva che Rebecca rimanesse anche nella terza stagione, mentre io avevo sempre scritto le storie, anche per la seconda stagione, con Patricia in mente. Stesso pensiero per i fan, che a gran voce chiedevano di riaprire un dialogo nei suoi confronti. Lei era intelligente, disponibile ed entusiasta, ma il network non credeva in lei. Rebecca era una donna molto dolce, ma il suo carisma e la sua presenza non funzionavano molto nei confronti dei fan, che consideravano il suo personaggio un pesce fuor d'acqua. Orde di fans affrontarono la NBC pieni di buone ragioni e fu così che Patricia tornò.” Rebecca commentò la sua partenza da Knight Rider con queste parole. “Questa fu una decisione presa a tavolino fra me, il mio agente ed il mio marito/manager. Si prospettavano occasioni lucrose per la mia carriera, in film stranieri, oltreoceano, e decidemmo di coglierle al volo. Ero abbastanza felice alla Universal e stavo bene coi miei amici in Knight Rider, ma i miei collaboratori e cari pensavano che era il momento di cercare di espandere i miei orizzonti e far crescere la mia carriera. Ho sempre cercato di imporre il mio volere davanti a certe decisioni che mi riguardavano, ma allo stesso tempo, mi fidavo di chi mi era accanto... anche se ci volle poco tempo perchè mi resi conto che non era stato proprio il caso, vidi la luce diciamo, e licenziai sia l'agente che... il marito!". Prima di andarsene, ci tenne a salutare i suoi fans, con queste parole: “Voglio che tutti voi sappiate che considero e considererò sempre Knight Rider come una benedizione per la mia carriera.... perchè girando il mondo mi sono resa conto della sua forza, della sua popolarità.” Il ritorno di Patricia sul set fu un momento pieno di emozioni, sia in video che fuori. “Era come trovarsi ad un party il giorno che raggiunsi i ragazzi sul set,” ricorda lei. “Tutti pensavano che ci fosse una bieca rivalità fra me e Rebecca, perchè lei mi aveva scalzato dal posto che occupavo, ma in realtà non c'era niente di tutto ciò. Era una donna davvero cara e quando ci conoscemmo andammo veramente d'accordo. In teoria, avrei dovuto entrare nella stagione con Rebecca ancora nel suo ruolo, ma andò diversamente. Se ne andò subito, augurandomi buona fortuna e io sperai davvero che le cose le andassero bene.” Dopo il ritorno, Patti realizzò quanto erano affezionati a lei David ed Edward, quando scoprì quanto si erano battuti per lei durante la lavorazione della seconda stagione. Mentre il cast la festeggiava, Patti scoprì di avere montagne di posta da leggere, e che altra ne stava arrivando. “Fu una sorpresa vedere quante di quelle leggere dicevano cose del tipo... “è bello rivedere quella donna che diversamente dal solito, non era una figura destinata soltanto a occupare lo spazio sentimentale o a fare da ornamento con la sua bellezza.” Era un po' come leggere una dichiarazione di indipendenza del popolo femminile.” Non essendo stata presente alla scrittura del copione de “I misteri di Chinatown”, Patti rimase un po' sorpresa dal fatto che si fosse deciso di distruggere Kitt per ridisegnargli completamente gli interni. Questo avvenimento nacque dal fatto che il mondo dell'auto si stava evolvendo in fretta, e i modelli di serie si avvicinavano un po' alle caratteristiche degli interni di Kitt: pertanto i produttori decisero che era il momento di una rinfrescata anche per lui, giocando al rialzo. “Con l'auto che presso il pubblico si presentava giorno dopo giorno sempre più “umana”, ricorda Patti, “anche per i membri della troupe e gli attori, stava svanendo il concetto che quella Pontiac fosse “solo una macchina”... era irreale, ma la TransAm durante le quattro serie venne sempre più trattata come un membro del cast... come se piano piano si cominciasse a credere, avvolti dal successo della serie, che Kitt esistesse sul serio. C'erano dei momenti in cui chi aveva a che fare con l'auto cominciava a comportarsi come se si aspettasse che da un momento all'altro lei parlasse davvero. In più, essendo tutti compresa me innamorati del tono che William Daniels aveva dato al carattere di Kitt, ne venne fuori che ogni giorno sul set, anche quando il lavoro non marciava e vi erano modifiche al copione, era facile arrivare tutti assieme ad una visuale del lavoro migliore... perchè era cosa che sentivamo tutti dentro.” Nell'estate del 1984, come per nelle due precedenti, la NBC avviò la sua campagna promozionale per la nuova serie. Quell'anno la campagna era volta a presentare il nuovo “modello” di Kitt, e venne girato uno spot dove vi era un numero in sovraimpressione, e sullo sfondo David insieme a Kitt nascosto da un telo bianco. David diceva: “Pensate che sia una nuova auto? Allora sappiate che presto vedrete l'auto più eccezionale del 1985! Kitt quest'anno sarà pieno di stupefacenti novità e di nuovi incredibili capacità, ed il 30 di settembre potrete scoprirle tutte. Se non ce la fate a resistere, chiamate al numero 900-210-KITT, e ne saprete di più!” Quando gli spettatori chiamavano, ascoltavano un messaggio di 30 secondi, che diceva: “Ciao, sono Kitt! Quest'anno Michael guiderà ancora l'auto più spettacolare che ci sia sugli schermi... me! Ora ho delle nuove incredibili funzioni, come i video a visione tridimensionale ed un nuovo sintetizzatore audio, cinture di sicurezza laser che si assicurano che Michael sia sempre al sicuro al proprio posto durante le evoluzioni, gomme speciali che mi permettono di andare ovunque ed un nuovo raggio laser che mi permette di aiutare Michael nel caso lui abbia davanti a sé un luogo inaccessibile. E molto altro, che scoprirai il 30 di settembre, nella puntata di due ore di inizio stagione! Grazie per aver chiamato!” Durante questa stagione, un giovane ambizioso di nome Bill Shelley si presentò con una versione di Kitt da lui costruita, realizzata su di un telaio VW e ricoperta con una replica in fibra di vetro della carrozzeria di Kitt. L'aveva costruita in proprio e sosteneva che sarebbe stata l'auto perfetta per quel tipo di acrobazia, perchè avrebbe potuto saltare diverse volte di seguito senza avere mai danni. “Provammo il primo salto con quella macchina fuori dalla pista di speedway di suo padre”, ricorda Jack Gill, “ e l'atterraggio fu veramente penoso. Lo shock per la struttura fu enorme e la fibra di vetro andò in frantumi. La produzione diede a Bill un'altra possibilità, e lui costruì una seconda auto, al costo di 40000 dollari. Saltò sopra ad un fiume e andò a pezzi una seconda volta. Non volle proseguire oltre quei due sfortunati episodi e i suoi salti, pur ripresi, non andarono mai in onda.” David amava guidare, ma non poteva farlo sempre per motivi di sicurezza imposti dalla produzione, così spesso era Jack ad occuparsi di ciò che avrebbe tanto voluto fare lui. Jack ricorda. “Ogni volta che lo sentivate dire “Kitt, vieni a prendermi”, io mi infilavo nel posto di destra dell'auto a guida cieca. Andavo da lui, saltava dentro e a quel punto si ritrovava pure lui il volante fra le mani. Da quel punto in poi era una battaglia per usare il volante, in quanto erano entrambi collegati, e spesso uscivamo dal contesto della scena in questione!” Quando le viene domandato qualcosa al riguardo della Base Mobile, Patti ricorda: “Era un set, l'interno. Il camion che viaggiava sulle strade era vuoto...mentre per gli interni solitamente usavamo set costruiti ai teatri di posa numero 1 e 3 degli studi Universal. A volte però, veniva usato un terzo set che poteva essere trasportato, per avere la possibilità di realizzare tutto sul posto, specialmente quando la location era lontata dagli Studios.” “Fu diverso”, prosegue lei, “per l'episodio che girammo a San Francisco (appunto I Misteri di Chinatown), perchè per esigenze di copione dovemmo addobbare realmente gran parte dell'interno del rimorchio con il set che solitamente era agli Studios. Comunque, in generale, era davvero una bella scena quella di Kitt che saliva sul rimorchio del semi. Quando la giravamo in studio, la TransAm saliva sul set sollevato da terra usando delle rampe.” La terza stagione divenne in fretta una delle più dure da scrivere e dirigere. Gino Grimaldi rimase sconvolto quando Gerald Sanford ricevette il titolo di primo produttore esecutivo nei titoli di testa, ruolo che Gino pensava non gli spettasse di certo. Sanford aggiunge. “Dopo questo fatto, lui mi chiese se settimana per settimana avremmo potuto ribaltare la sequenza dei titoli di testa, del tipo “prodotto da lui e me” la prima volta, e “prodotto da me e lui” la seconda. Gli dissi che era ok, per me.” Appianata questa divergenza sull'anzianità di servizio, Sanford si buttò d'impegno a pensare alla première della terza stagione. “Knight of The Drones”, “I misteri di Chinatown" in Italia. In questo episodio, un pericoloso criminale di nome C.J. Jackson, vecchia conoscenza della Fondazione, evade di prigione con l'aiuto di una radio che si trasforma in un robot. Gerald Sanford ricorda: “Ricevetti una telefonata da parte di un ragazzo che era appassionatissimo dei famosi Transformer. Mi chiese se avremmo un giorno realizzato una puntata che prevedesse qualcosa del genere, specificando proprio l'idea di una radio che diventava un robot. “Knight of The Drones” prese le mosse proprio dalla telefonata di quel ragazzo. “Riguardo agli attori, scelsi di ingaggiare Jim Brown(appunto per il ruolo dell'evaso Jackson), anche se la NBC non era molto felice, perchè era un attore con una cattiva reputazione, considerato inaffidabile. Tutte cose che poi si rivelarono senza senso perchè fu un vero professionista.” Sanford scelse di non aprire la première seguendo lo schema tradizionale, preferendo gettare lo spettatore subito in mezzo a ciò che stava accadendo, e spiegare il concetto dell'episodio solo più avanti. In pratica questa puntata inizia già con lo svolgersi dei fatti, senza la sigla, che viene dopo, e dopo la quale ci sono le spiegazioni. Questo episodio fu girato in varie parti di San Francisco, riprendendo molti dei luoghi più famosi e conosciuti di questa citta. Sanford fu anche colui che si occupò di sovrintendere tutta la produzione di quei giorni. “Robert Foster non amava molto viaggiare parecchio per seguire il lavoro, e così in questa zona mi ci recai io due volte, per questo episodio e per quello ambientato a Napa, “The Ice Bandits”. (da noi "L'abito non fa il monaco") Mentre l'idea "Chinatown" era ormai ben chiara e pronta, gli attori non lo erano affatto. “Era una domenica mattina”, ricorda Sanford, “e David era in rotta con la Universal, perchè chiedeva un ingaggio più elevato, ma la risposta era sempre stata no. Ci eravamo ritrovati a pranzo, lui , Foster ed io. Dovevamo discutere di questo episodio, ma David vedendosi negare ancora un'aumento, annullò il nostro piccolo incontro con l'idea di andarsene del tutto. La cosa durò poco, perchè evidentemente la Universal cedette, visto che ancora prima di abbandonare il tavolo ricevette una telefonata dal suo agente che gli comunicava... che potevamo andare avanti con la riunione.” In “Knight of the Fast Lane” (da noi "I piloti dell'Eden"), Michael e Kitt si sfidano in una gara clandestina contro un'auto sportiva che è un autentico pezzo di ingegneria automobilistica. L'autore Richard Okie ricorda: “Questo episodio si può dire che rompesse con gli schemi tradizionali della serie, andando un po' sullo sconsiderato. Andò anche a finire in un articolo sui quotidiani di Los Angeles. A quei tempi, molta gente usciva di casa con la propria auto sportiva, alle tre di notte, per sfidarsi in gare clandestine sulle strade della città. Robert Foster girò a me quest'idea e cominciai a fare ricerche, soprattutto per individuare l'auto giusta da usare. Il casting dell'auto fu divertente. Tutti quelli che avevano sentito della nostra ricerca giunsero da noi con le loro meravigliose automobili, e alla fne ci ritrovammo a scegliere tra otto auto. Avreste mai immaginato che ci fosse gente pronta ad affittarci senza batter ciglio la sua auto da 200000 dollari?” L'episodio “Halloween Knight” (da noi "Gorilla a Los Angeles") fu essenzialmente un tributo di un'ora alla televisione e al cinema del passato, riguardo alle storie a metà tra sentimento e horror. L'episodio conteneva numerose citazioni, dallo “Psyco” di Hitchcock a “Rear Window”, da “Gone with the Wind” a “Halloween 3”, da “Season of the Witch” all' “Esorcista”, per arrivare fino al “Creature of the Black Lagoon”. Il coprotagonista Simon si reca al ballo in maschera della Fondazione mascherato da Cylon, un tributo alla serie “Battlestar Galactica” di Glen A. Larson. Patricia Mc Pherson in questo caso finalmente ebbe una storia ricamata su sé stessa, che mostrò un po' di più del suo carattere e della sua vita al di fuori dalla FLAG, e fu facile notare che sarebbe stata cosa bella che ciò accadesse più spesso. Uno dei principali errori che vennero imputati infatti a Knight Rider era proprio il fatto che Edward e Patricia avessero poco spazio nelle storie... e la stessa Patti alla fine della terza stagione ammise che non era molto soddisfatta del poco tempo che le era stato concesso. L'episodio che per due anni i fan avevano aspettato di vedere giunse finalmente nell'autunno della terza stagione. In “Kitt vs Karr”, il prototipo originale della Knight 2000 ritorna e si ritrova a fare coppia con un giovane meccanico che senza saperlo lo aiuta a pianificare la sua vendetta nei confronti della FLAG. Riguardo al concetto base dell'episodio, Richard Okie commenta: “Stavamo discutendo su cosa poteva essere interessante per dei nuovi episodi, e io buttai lì l'idea di un ritorno di Karr. Tutti mi guardarono e dissero “Ma certo!” “Fui il primo ad avere l'idea e per giustizia il progetto mi venne assegnato. Paul Frees si occupò della voce di Karr, ed per lui fu un grande onore. Siccome la voce di William Daniels era molto... intellettuale e colta, avevamo bisogno di un tono più sgarbato ed irriverente per il gemello cattivo. Fu idea di Robert Foster quella di lasciare una luce lampeggiante nel cervello di Karr alla fine dell'episodio, per dare l'idea che non fosse ancora morto. Visto il successo di questo tema, ci riservammo la facoltà di tirarlo fuori ancora in futuro.... Ma, fino a che non lasciai la serie, vidi dei produttori talmente distaccati dalle vicende di questo serial da non accorgersi nemmeno di avere una chance ancora da giocare...” Durante questo terzo anno, Foster e Sanford desideravano esaltare un po' di più il lato umano di questa serie, riguardo ai suoi personaggi, ma si scontrarono col terzo incomodo Richard Lindheim che aveva una visione delle cose totalmente differente. “Ognuno finì per fare di testa sua e ci furono diversi cambi di copione, perchè alla fine non si capiva più dove volevamo andare a parare”, ricorda Sanford. Alla fine, una decisione venne presa, e mentre Lindheim continuava a credere che il concetto della serie dovesse rimanere inalterato, Foster e Sanford presero la giusta decisione e cominciarono a lavorare alla prima storia di questo loro nuovo corso, “Junk Yard Dog” (da noi quel "Coraggio Kitt" di cui abbiamo già parlato e straparlato). Mentre gli spettatori un po' si aspettavano l'idea della distruzione di Kitt all'inizio della stagione, per operare gli aggiornamenti della nuova serie, rimasero invece stupiti di vedere di nuovo Kitt con l'acqua alla gola a metà stagione. Questo episodio rappresentò l'unica volta in tutta la serie in cui Kitt fu così danneggiato da indurre Devon a richiamare alla Fondazione i tre scienziati che avevano lavorato per Wilton ai tempi del concepimento della Knight 2000: il Dr. Breeland, il Dr. Yamata ed il Dr. Von Voormin. “Si prese la decisione di dare uno scossone alla serie, per incrementare l'ascolto, utilizzando un terrificante copione (terrificante nel senso di ciò che accadeva a Kitt) di Calvin Clements, una storia ben più cupa e decisa rispetto a ciò che eravamo abituati a fare io e Robert”, ricorda Sanford. “Comunque, fu una situazione momentanea, e dopo questo terremoto tornammo alla solidità delle vicende di Knight Rider come le avevamo sempre viste da principio.” In “Knight of The Chameleon”(da noi "Il camaleonte"), Michael combatte contro il Camaleonte, un imperscrutabile uomo in grado di travestirsi in mille maniere e di prendere le sembianze di chiunque. L'attore Dick Gautier, che lo impersonò, era famoso per aver recitato la parte di Hymie il Robot nella serie “Get Smart” degli anni '60. Quando gli autori lo interpellarono, accettò con entusiasmo, pensando di poter esprimere in pieno tutte le sue capacità ed il suo talento di attore. “Fu veramente grande”, ricorda Gautier, “e fu anche l'occasione per dare sfogo alle capacità di Ken Diaz, il responsabile del make-up, che fu mitico nel realizzare tutto ciò che andò in onda e soprattutto a far si che il lavoro procedesse spedito." Alla fine dell'episodio, il Camaleonte fa sfoggio di un'apparecchiatura in grado di far volare chi la indossa tramite la spinta di due razzi piazzati dietro la schiena. “Si trattava non di un'invenzione degli autori”, prosegue Gautier, “ma dell'imitazione di un vero prototipo di sistema di volo individuale sviluppato in precedenza dall'esercito americano. Ma non ero io a volare, era un sistema troppo pericoloso e nessuno era in grado di usarlo, tranne un ragazzo, lo stesso che fece quella spettacolare entrata al L.A. Coliseum in occasione delle Olimpiadi '84. davvero impressionante, stavi per aria per circa nove secondi e poi di colpo ridiventavi pesante come un sasso. Ebbi l'occasione di provare ad indossarlo, era veramente un attrezzo pesante e scomodo.” Gautier prosegue ricordando la bella atmosfera di quel set. “L'attrice che interpretava mia figlia era una ragazza veramente magnifica, e ci divertimmo molto sul set. Le gag di cui fummo protagonisti sul set si potevano riassumere tutte sotto la definizione “Prendete il dizionario e cercate alla voce incesto.” Ricordo Hasselhoff come un uomo davvero pieno di volontà e di buonumore, grandissimo coi ragazzini che venivano a visitare il set. Penso di poter dire che fu una bellissima esperienza per tutti.” Gerald Sanford terminò la sua carriera di autore con la fine di questa terza stagione di Knight Rider, e lo fece in mezzo ai rimpianti di tutti per il suo abbandono. In quel periodo, accadde una cosa che gli fece realizzare quanto la famiglia di persone che realizzava quella serie fosse composta da grandi persone, realmente interessate le une alle altre. “Ricevetti una chiamata alle due di notte, che mi diceva che Jack Gill era in ospedale, ferito. Mi precipitai da lui, e all'arrivo trovai gran parte del cast e della troupe che era già li. Fortunatamente vedemmo presto Jack farci il segno “ok” e scoprimmo che le sue condizioni erano buone, non era nulla di grave. Rimasi comunque stupito, quella notte. Da tutte quelle persone che si erano precipitate in ospedale.” La terza stagione terminò con l'episodio “Circus Knight” (da noi "Kitt al Circo"), di cui Jack Gill ricorda il disastroso Turbo Boost attraverso il cerchio infuocato. “Avevamo realizzato un paio di salti di prova con Buzz Bundy, colui che si occupava di tutte le performance di Kitt su due ruote. I risultati erano soddisfacenti, si trattava di saltare da rampa a rampa, senza bruschi atterraggi, passando attraverso l'anello infuocato. Tutto sembrava andare per il meglio, e passammo a provare con il manichino che simulava la presenza di un umano in piedi sul posteriore della Pontiac. Anche qui tutto bene. Passammo allora alla scena definitiva, e la controfigura di Michael, un ragazzo di nome Joel Kramer, passato in seguito ad interpretare la controfigura di Arnold Schwarzenegger, salì sul posteriore dell'auto, con i piedi ben saldi sullo spoiler e tenendosi con le mani ad una barra fissata al telaio del tetto dell'auto. Ultime raccomandazioni e Buzz, nelle quali gli ricordai che soprattutto doveva stare attento a non saltare troppo corto. Partì la scena e.... Buzz saltò troppo corto di cinque piedi. Joel venne sbalzato per effetto dell'urto dell'assale posteriore sul bordo della rampa di atterraggio e volò sopra l'auto, prima cadendo sul cofano e poi rotolando a terra, mentre Buzz distrusse tutto il set per cercare di evitarlo. Fortunatamente Joel non si procurò danni seri, e quando andai da Buzz per chiedergli cosa diavolo fosse successo, mi rispose semplicemente.... che era troppo vecchio per questo genere di cose, e che non le avrebbe fatte mai più. Tenne fede alle sue parole, quello che vedeste in tv fu l'ultimo salto della sua vita.” In questo episodio Michael indaga al circo sulla morte di un trapezista, e alla fine di questo episodio, l'aria di un'altra morte vagava per il set, in quanto tutta la troupe ed il cast vennero a sapere che si era deciso che le avventure di Michael e Kitt sarebbero proseguite per una sola stagione ancora.... Stagione di cui parleremo prossimamente. Fine GTC
  23. Alla fine sono riusciti a farla diventare inguardabile. Però.
  24. Personalmente la trovo un gran bel lavoro,molto Audi e con delle unghiate di design che raccontano del nuovo che sarà, ma senza uscir di strada. Osservando la somiglianza nell'inclinazione negativa del piano di coda tra questa e la Estoque, e calcolando la "moda" che possono lanciare mezzi dai marchi cool come questi, credo che questo stile sarà un leit-motiv delle culine-culone-culette dei prossimi anni. Sicuramente, tanti designer oggi dovrebbero vergognarsi di aver riso dei lavori di Bangle, quando ha cominciato a giocare con pieghe, ombre e luci. Vergognatevi. L'auto in sè, comunque, mi piace. L'avrei preferita a tre volumi (è buffo Sarge ma anche a me è venuta in mente la Gamma, non so perchè ) ma va bene anche così. Calandra no, personalmente non vedo l'ora che passi l'epoca di questo buco sul muso, che lo smussino, lo cromino o lo dipingano. Molto bella dentro. L'interno Audi negli ultimi anni è sempre un bel posto dove stare.
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