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PaoloGTC

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  1. Eh già, l'Asso di Picche... ne parlavamo l'altra sera a proposito del Giugi e della Delta 79 (che sembra un Asso di Picche a 5 porte ) L'RS2 berlina mi mancava, mai vista prima. Tra le concept, la Spyder era la mia preferita... poco azzardata, ma molto proporzionata. Bella bella. Come passa in fretta il tempo per le auto.... la Avantissimo me l'ero addirittura scordata.
  2. Spettacolo. Se non erro viene da Auto... probabilmente l'avrei trovata in futuro... ma ora sul momento non ricordavo nemmeno l'esistenza. Grandissimo Rohy, direi 15 anni che non la vedevo! (che cesso )
  3. Sai che la cosa mi ha un po' rovinato la bellezza dell'attesa del nuovo numero di una rivista, che so, di un mitico GM negli anni 80? Aspettavi che uscisse per vedere cosa avevano fotografato... oggi vai e la compri con la certezza di vedere cose che hai già visto due settimane fa sul net....
  4. Infatti, a volte vorrei cambiare la tipologia di topic da "mai nate " a "meno male"
  5. Si, da quel che posseggo come foto direi che il coupè uscì su strada già così, senza muletti strani. Non ci furono grandi periodi di scoop prima della presentazione.... spuntò fuori per Torino poco tempo prima. So che in precedenza giravano diverse Tipo bianche con ruote di dimensioni maggiorate, una foto di quelle la dovrei anche avere. Non erano le 16v, era già cosa passata... forse testarono tutto così (per quel che c'era da testare, voglio dire...)
  6. Onestamente importa poco anche a me per l'Isotta, sia per l'auto che per il suo manager, che da quel che si è letto pare fosse tutt'altro che una persona affidabile. Mi spiace invece per Zampolli e Moroder e il loro sogno... forse non avrebbero fatto fortuna, ma non farcela all'ultimo.... peccato.
  7. Grazie Touareg, sono molto contento che piaccia. Ma non è mica ancora finita coi muletti... ce ne sarà... oh se ce ne sarà.... ci vuole solo un po' di tempo, ogni tanto tra rotonde e semafori lampeggianti nell'archivio mi perdo Y10 ho diverse foto dei muletti, mentre quelle relative a progetti per lei cassati le ho già postate nelle mai nate Lancia (mi pare.... mi sto fondendo la cocozza) Però mi sa che bisognerà aprire un thread per lei, o cercare se ce n'era già uno che almeno da titolo vada bene per riprendere l'argomento. Intanto spariamo due foto del versante sportivo Fiat del T2-T3. Prime uscite del Coupè. Non so se rendo l'idea con la targa prova... Torino... 2! Che è, la prima targa prova Fiat? In un 4R del 1979 ce l'ho su un prototipo Ritmo Abarth ihih (fonte Auto Oggi)
  8. No no, ci sono arrivato al nome della pubblicazione. Ieri sera non riuscivo a pensare ad altro, mi succede sempre così quando non mi viene un nome ma so che ce l'ho... poi di colpo mentre stavo guidando con amici in macchina ho urlato "FILO DIRETTO!" (ora, non so se è quella che intendeva nucarote... ma il nome che cercavo era quello). Gli amici però mi han guardato e han fatto :clap
  9. Un'altra storia italiana dai risvolti poco felici... e anche poco legali. La Isotta Fraschini T8. Giuliano Malvino teneva un ritratto di padre Pio appeso alla parete alle spalle della sua scrivania. Forse qualcuno avrebbe dovuto dirgli che il patrono degli automobilisti, e quindi del mondo dell'auto, è San Cristoforo. Ma, anche cambiando santo protettore, difficilmente la sua vicenda avrebbe avuto esiti diversi. L'imprenditore piemontese, già presidente della Fissore di Cherasco (vedi Magnum), vicino a Cuneo, voleva rifare l'Isotta Fraschini. Si ritrovò indagato per bancarotta fraudolenta, e l'Isotta fallì. Dell'auto si è visto soltanto il prototipo, o come mostrano le immagini, qualche esemplare con lievi differenze fra uno e l'altro. E pensare che nell'impresa era stato coinvolto un nome di grido, quello dell'Audi. Malvino sosteneva d'avere un accordo commerciale con la Casa tedesca per la fornitura di pianali e componenti, circostanza smentita dall'Audi, che invece si limitò a vendere la meccanica dell'A8 servita per realizzare il prototipo. Malvino, dopo aver acquistato il marchio Isotta Fraschini, nel 1993 riuscì a mettere le mani (ad un'asta fallimentare) sullo stabilimento che avrebbe dovuto produrre la vettura. Si trattava dell'ex Oto-Breda, a San Ferdinando, in Calabria, che nacque per fare missili, fu convertito alla meccanica civile e fini nel calderone delle dismissioni Efim. La rinata Isotta Fraschini iniziò l'ampliamento dello stabilimento e i corsi di formazione per i lavoratori, ma non andò oltre. Malvino nel corso degli anni annunciò sempre nuove scadenze per l'avviamento della produzione. Portò pure la macchina al Salone di Parigi del 1998, e con lei mezza giunta regionale calabrese. Ma ogni scadenza veniva disattesa. Eppure l'Isotta Fraschini aveva beneficiato di un finanziamento pubblico di quasi 20 miliardi di lire (insomma ce la siamo pagata un po' tutti). Quattroruote lo scrisse, si prese una querela, e venne assolta. Alla fine, dopo infruttuosi tentativi di liberarsi dello stabilimento, coi lavoratori ormai in cassa integrazione, l'imprenditore cuneese dovette rassegnarsi a dichiarare il fallimento, sancito dal tribunale di Palmi nel 1999. In seguito si svolsero tre aste per l'aggiudicazione completa di stabilimento, attrezzature e marchio, ma andarono tutte deserte. Intanto, la procura di Palmi aveva già aperto un fascicolo penale su Malvino, e nel marzo 2000 per lui scattarono le manette della GdF, per bancarotta fraudolenta e falso in bilancio finalizzato alla truffa ai danni dello Stato. Una storia tutta italiana, direi.....
  10. Un piccolo racconto dedicato all'incompiuta Cizeta. Quando, a metà del 1989, a Campogalliano alle porte di Modena, stava per nascere una supercar dalla meccanica raffinata e d'avanguardia, la Bugatti EB110, poco più in là, in un capannone della zona industriale a est della città, il progetto di un'altra granturismo, la Cizeta Moroder V16T, era già una realtà. L'idea di realizzare una berlinetta da sogno venne alla fine del 1984 a Claudio Zampolli, un ex collaudatore della Lamborghini che ormai da molti anni si era trasferito in America. Zampolli, aiutato nel progetto della V16T dal compositore-arrangiatore Giorgio Moroder, era convinto che, soprattutto sul mercato americano, ci fosse ancora spazio per le granturismo esclusive. Il programma, che prevedeva la realizzazione dell'intero progetto all'interno della Cizeta (dalle iniziali di Claudio Zampolli) prese l'avvio nel 1985, mentre l'impostazione stilistica della berlinetta venne affidata a Marcello Gandini dalla cui matita erano uscite le famose Lamborghini Miura e Countach. L'impresa fu tutt'altro che facile. La non perfetta riuscita di alcune componenti, per esempio, ritardò lo sviluppo dell'auto e così vennero rifatti totalmente il telaio e la maquette in scala naturale. Nessun problema, invece, per sospensioni e motore, un 16 cilindri a V di 90°, 6 litri con distribuzione a 64 valvole e potenza di ben 560 CV. La Cizeta V16T venne terminata nella notte del 25 novembre 1988 e il giorno dopo volò in California per essere esposta al Salone di Los Angeles. Nei programmi di Zampolli, una tiratura iniziale di 25 esemplari per poi passare, a pieno ritmo, a 50 l'anno. In realtà ne furono prodotti soltanto otto. Nel 1989, Zampolli confidò a Quattroruote: “A tutt'oggi, l'unico esemplare della V16T da poco impegnato nei primi collaudi su strada ha richiesto un investimento di 6 miliardi di lire, ai quali bisognerà aggiungere i costi per l'omologazione che intendiamo ottenere sia per il mercato europeo che per quello americano.” Già... l'omologazione. Un'operazione complessa che ai tempi per una supercar richiedeva un investimento di almeno dieci miliardi di lire. Chissà che cosa provò Zampolli, che, giunto in pratica alla conclusione del suo impegnativo progetto, lo vide naufragare per non aver potuto fare fronte all'ultima, costosa procedura: quella dannata omologazione che gli avrebbe permesso di vedere realizzato il suo sogno.
  11. Dell'affare 164-USA ne parla anche Chirico, ma citando GM, le vicende per i coupè Pontiac mai nati e via dicendo... 164-Chrysler è un'altra vicenda che andrebbe approfondita... sembra che Felisa abbia vissuto cose che altri hanno citato molto meno.
  12. Due immagini della media futuristica Ford che avrebbe dovuto sostituire negli anni 90 la Escort nata negli 80... era ben più avanzata come stile rispetto alla Escort che uscì nel 90, anche se l'idea è quella. (fonte 4R)
  13. Ho letto anche io questa intervista, e devo dire che Felisa cita questa auto ma prima non ne avevo mai sentito parlare, è un progetto che mi salta fuori dal nulla... non ne sapevo niente. Non so se si riferisca a modo suo ad Albertina di cui abbiamo già parlato nel topic 164.... boh. Tra l'altro è una delle cose più interessanti del numero di questo mese, insieme alle foto del mulo Panda allungato per 846
  14. Ecco un'altra serie di "mai nate" VW, apparse nell'era in cui VW, preoccupata, cercava di dare un'impostazione ad un progetto che avrebbe dovuto sostituire il Maggiolone, visto che ormai il modello era chiaramente obsoleto e i patetici tentativi di rimodernarne il concetto erano stati dei flop. Apparve ad un certo punto questo prototipo... orribile, di vettura due volumi (la camuffatura è decisamente fuorviante) a motore posteriore, sempre raffreddato ad aria (le parti più scure della banda laterale, sopra le ruote, nascondevano le griglie di aerazione). C'è da dire che l'inclinazione parabrezza e le porte che paiono a tetto, per l'epoca sono molto moderne. Fate conto che siamo sul finire dei 60-inizio 70. (fonte 4R per tutte) Apparve inoltre anche questo, fra i ghiacci del Polo, in compagnia di molte vetture Fiat che ai tempi erano l'esempio da seguire per chi voleva fare una compatta (del resto non è un mistero la storia della 128 smontata per capirci qualcosa) Poi fortunatamente la ragione prevalse e si decise di fare anche a Wolfsburg una bella 128. E arrivò il Giugi. (la seconda foto mostra una versione coi paraurti "america") Molti elementi tipici della Golf sono già presenti in queste maquette, mentre la soluzione frontale a fari rettangolari per diverso tempo fu altrettanto sostenuta che quella a fari tondi che poi uscì. Tornando a tempi più recenti invece, sulla pista di Ehra Lessien venne fotografata quest'auto, al momento sconosciuta, ma che per il resto della carrozzeria col senno di poi era nient'altro che una Toledo prima serie, ancora in collaudo. Però il frontale che portava non era il solito, infatti si trattava di un muletto... fatto con un muletto... ed ovviamente per la Golf 3. Però il frontale mostrava una soluzione senza griglia in plastica, che venne scartata. E per chiudere al momento, un'immagine di un modello di cui VW continuò a negare l'esistenza pur di fronte a prove fotografiche by Lehmann provenienti dalla Death Valley... nonostante questo VW continuava a smentire in maniera secca. Chissà perchè poi... negare così fermamente. Che c'era di strano o particolare, da rinnegare o tenere nascosto. Boh? Comunque, mai arrivò. Passat 1988 due volumi.
  15. Prima di approfondire un attimo le vicende Cizeta, Iso Grifo e Isotta Fraschini, due foto ulteriori della Innocenti Mini-Guzzi in collaudo. (fonte 4R)
  16. Piccola tabella riepilogativa dei collaudi T2-T3, suddivisa per luoghi, tipologie di collaudo e chilometraggio totale. (fonte 4R)
  17. A parte le innumerevoli volte in cui ci si chiede quanto è robusta questa corazzata quattro anelli... nel 2 ci sono anche dei momenti veramente esilaranti. Il top si raggiunge quando Statham si accorge di avere una bomba piazzata sotto il pianale e come se niente fosse se ne parte per prendere una rampa, ribaltarsi tipo Roscoe in Hazzard ma lui è un figo e fa il giro completo, arrivando preciso preciso a staccare la bomba dal pianale colpendo il gancio di una gru edile, per poi finire la sua piroetta in volo e riatterrare bello bello sulle quattro ruote e andarsene tranquillo. Scommetto che dentro non s'è sentito nemmeno uno scricchiolio. E' un'Audi. Se lo faceva con un'altra macchina minimo minimo gli si apriva il portaoggetti e gli cadevano fuori tutti i cellulari di scorta. Molto disdicevole. Poi... a casa mia due che si menano e si spintonano in una stanza, anche se pesano 100 chili... se si buttano addosso ad un muro si fanno solo un gran male, non lo fanno crollare. E' un po' come le classiche scene di botte nei bar dove le sedie e i tavolini ti si sfasciano sempre sulla testa. Che vengano un po' a casa mia a darsi sulla testa una sedia di rovere... mi sa che il film finisce subito.
  18. La Corsa InTouch viene presentata con un prezzo di partenza in quanto non è una vera e propria "unica" versione speciale, ma è un allestimento solamente multimediale che si può ottenere in pratica su ogni versione Corsa, quindi ogni modello può essere richiesto "InTouch". L'impianto multimedia arriva a parte e viene montato in concessionaria. Di conseguenza per "il resto" della Corsa, le opzioni e gli allestimenti si possono scegliere come al solito. Il prezzo di presentazione è quello del modello base Corsa, "fatto" InTouch, al netto dello sconto rottamazione che attualmente la Opel fornisce. Ho chiesto la stessa cosa in concessionaria dopo aver visto una InTouch a 16 mila e rotti euro, e mi è stato risposto che era semplicemente una 1.2 Enjoy 80 cv più vari optional, più "InTouch". Ovviamente gli unici optional che vengono esclusi in questo caso sono le altre opzioni di stereo e satellitari, perchè cocciano con la disponibilità dell'impianto InTouch. In teoria se si ordina comunque una Corsa che ha già autoradio, viene rimossa per mettere InTouch e la radio originale... non si capisce bene che fine faccia.
  19. Oggi si parla tanto della Up, della IQ Toyota, e si sorride quando si vedono i muletti Panda segati per testare la Topolino.... guardate VW in questa foto (spesso mi sono soffermato a pensare se non fosse un fake basato su una foto-spia della Polo, di quelle ridefinite e ricolorate che apparivano spesso su Autobild) Se fosse reale così però, sarebbe un precedente nel taglia e cuci. (fonte Auto Oggi) All'epoca comunque ci si riferiva a questa foto spiegando che VW stava testando una minicar stile Up, appunto.... che riprendeva concetti che poi' VW mostrò in pubblico con concept come la Chico. (fonte Auto Oggi)
  20. Ecco la scocca di quella che avrebbe dovuto essere la sostituta della Scorpio, e cioè una sorella tedesca di un analogo progetto Ford USA. Ora non ricordo se poi almeno la parte USA di questo progetto arrivò sul mercato... comunque a questa scocca ci si riferiva come la versione Ford Europa. (fonte Auto Oggi)
  21. Ecco alcuni bozzetti BMW risalenti rispettivamente agli studi: Serie 5 1988 (E34, giusto? con le E Bmw mi perdo sempre)... un po' old style (adoravo il muso a prua bavarese, però.... ) Serie 7 1986 (non chiedetemi la E )... questo invece più futuristico Studi generali sugli interni (di cui molto si è visto, poi) (fonte GM) Personalmente mi piacquero molto le plance che vennero fuori da questi studi, sono state tra le migliori che abbia visto in vita mia. Addirittura andai matto pure per la plancia dell'Astra mod. '91, che secondo me si rifaceva molto allo stile Bmw, con la consolle inclinata e le bocchette di sezione cilindrica.
  22. Altre due foto della 4 porte, sulla pista di Fiorano ed in giro per la città. A guardarla così non saprei dire se sotto quelle camuffature fosse identica alla Pinin... il frontale pare più alto e squadrato... sembrerebbe che la parte più comune sia la vetratura. Chissà se il suo stile era lievemente differente rispetto alla Pinin, oppure se uno stile non ce l'abbia mai avuto, e sia nata accrocchio e basta. (fonte AutoCapital) Inoltre una foto di uno dei primi muletti 348, che mostravano un frontale fotocopia del Testarossa. Pensavo fossero addobbati così per confondere le idee, ma poi in una design story sulla 348 vidi che c'erano proprio maquette nate con l'idea di ricopiare la sorella più grande, anche nel frontale, oltre che nelle griglie laterali. (fonte AutoCapital)
  23. Lei non seguiva, lei non era attento. Cosa dico domani ai suoi genitori quando vengono al colloquio? Me lo dica lei. :redd Come scrivevo sopra, trattasi di muletto apparso durante i collaudi per Supercinque. Mi sembra un po' presto per Twingo
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