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Grazie mille ragazzi, sono felice che vi piaccia. Ho passato anni ad interessarmi di queste cose, raccogliendo foto e aneddoti, e giungendo a tante considerazioni personali basate su indizi raccolti qui e là, ma li tenevo sempre per me perchè ai più sembravano non interessare molto... sapete mi rispondevano "vabbè ma non mi stai parlando della Testarossa, chemmefrega di come è nata la Tipo". Quindi il piacere è tutto mio. Se uno ama l'auto e ama scoprire come sono nate, questi discorsi sono sempre avvincenti.
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Seconda parte. Le cose però, erano destinate a cambiare. Nel 1981, nel palazzo della Lancia a Torino, ci fu un incontro fra Surace e gli ingegneri Camuffo e Scolari del Gruppo Fiat (rispettivamente Divisione Lancia e Responsabile dell'Ingegneria). A Surace vennero indicate le caratteristiche generali di un veicolo, dalla sigla T4, destinato a far da base per più auto. Una Fiat (Croma), una Lancia (Thema) e la terza ovviamente, Alfa. In Alfa si sentivano già nelle ossa il fatto che le 154 e 156 sarebbero morte prima di nascere, da quando il ministro Marcora aveva dichiarato che il Governo non avrebbe mai sovvenzionato nessuno per la costruzione di vetture di questo genere, destinate ad un mercato già saturo e pure piccolo. Così, senza soldi, Alfa le sue berline a TP non le potè fare. La 156 morì nella culla. A pochi giorni da quell'incontro in alfa ricevettero il capitolato Fiat ove era specificato che la vettura, a trazione anteriore era lunga 4,53 metri con un passo di 2,66. Era già in sperimentazione presso Lancia (la commercializzazione era prevista per la primavera del 1984), e le foto qui sotto lo dimostrano. Fonte: Quattroruote 1983 Posto inoltre la chicca di un muletto Trevi che veniva mostrato dalle riviste come un restyling ma in realtà era un muletto Thema, modificato solo nella parte anteriore (in questa foto si vede poco, devo averne di migliori da qualche parte) ed inoltre una foto di Fiat T4. Ricordo inoltre che la Thema era conosciuta come progetto Y9. Ecco inoltre una foto dell'interno di uno dei muletti Fiat-Lancia. Tornando al capitolato, erano previsti motori a benzina quattro cilindri 1600 (che ovviamente arrivò solo su Croma) e 2000 e un Diesel 2500. Nei disegni in piccola scala di vedevano i layout del propulsore, delle sospensioni anteriori e posteriori, della posizione volante e pedaliera e altri dettagli. I tecnici Alfa avrebbero dovuto verificare l'installabilità dei loro propulsori sulla scocca T4, ma per ragioni di riservatezza, Lancia chiese che questi rilevamenti venissero effettuati a Torino presso il suo Centro Ricerche. Dai primi rilevamenti ci si accorse subito che i propulsori in senso longitudinale non ci stavano, e che la loro “trasversalizzazione” avrebbe comportato ingenti spese. Esisteva una grossa differenza di forma fra la T4 e la 156 ormai già impostata stilisticamente e della quale l'ingegnerizzazione e lo studio del cambio a sei marce erano già in fase avanzata. Il tetto della T4 era più alto di 45 mm ed inoltre il cofano della 156 era sensibilmente più basso e diversamente inclinato. Non appariva possibile adottare il profilo del cofano 156 per via dell'ingombro della sospensione anteriore McPherson della T4 e per l'altezza del sei cilindri Alfa una volta “trasversalizzato”. Per la sospensione si scelse di adottare lo schema Alfasud che aveva già permesso tempo prima di ottenere il bassissimo profilo del cofano della Sprint. In questa maniera il cofano sarebbe risultato solo 7 mm più alto rispetto alla 156 originaria. Il problema era che ciò avrebbe comportato una certa disunificazione di pezzi nella parte anteriore rispetto al pianale di origine Fiat. Ci furono discussioni ai vertici delle due aziende, ma poi alla fine il problema fu affrontato e risolto. Chirico, che continuo a citare come splendida fonte, ricorda addirittura che il costo per ogni vettura fu previsto come maggiorato di 7500 lire, per questa modifica. Oltre a queste vi furono altre complicazioni, come la considerevole altezza del sistema di aspirazione del V6, che fu risolta modificando tutto il layout dei collettori di aspirazione, il che comportò una certa perdita di potenza per via della nuova curvatura dei condotti. Questa ed altre motivazioni portarono alla necessità di un ingente investimento in danaro, e nacque un gruppo di lavoro comune fra le Case. Nel 1982 arrivò un'intesa secondo la quale ad Arese sarebbero stati fabbricati: -gli stampati per i pianali -le culle per i motori -parte delle sospensioni -i mozzi -le strutture dei sedili e altri particolari. In seguito Fiat cominciò ad elargire i disegni privati che erano stati custoditi gelosamente fino a quel momento, e ad Arese arrivarono i primi due autotelai meccanizzati per la realizzazione dei primi manichini di quest'auto che aveva preso il nome di progetto 164. A quel punto serviva la nuova carrozzeria, e venne chiamato Pininfarina come stilista esterno, che lavorò in parallelo alla proposta del Centro Stile Alfa. Alla fine del 1983 erano pronti i due progetti, Alfa (Cressoni) e Pinin. A dopo con il seguito.
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Alfa 164, lo zampino Tipo 4. Una gestazione estenuante!! - Design Story
nella discussione ha aggiunto PaoloGTC in Auto Epoca
Il progetto dell'Alfa 164 è forse uno dei più complicati, come gestazione, tra quelli che abbiamo avuto nella storia recente dell'auto italiana. In casa Alfa c'è un precedente con la 6, e ai tempi veniva quasi da dire che ogni alto di gamma che nasceva alla casa del Portello, fosse un parto che sconquassava tutto. Per la 6, il “casino” era tutto interno, per la 164, come sappiamo ci fu lo zampino Fiat. Partiamo dall'inizio, e subito voglio citare come fonte lo splendido libro di Domenico Chirico “L'Alfa e le sue auto”, che si sofferma molto su questa particolare vicenda. Penso che molti di voi l'avranno letto e quindi le cose che scriverò non saranno una novità, ma scrivo il tutto per fare una storia completa. (e poi io ho qualche foto in più) La storia della prima berlina alto di gamma Alfa a trazione anteriore, affonda le sue radici nella seconda metà degli anni 70, quando in realtà, l'idea era... tutta diversa. Si era sotto la direzione Surace, e Chirico racconta della prima, breve nota del 1980, diventata poi un fascicolo nel 1981, dal titolo “Scelte di impostazione delle vetture 154 e 156”. Queste due vetture avrebbero dovuto sostituire la Giulietta e l'Alfetta, rispettivamente. La considerazione principale era che le due vetture avrebbero dovuto rimpiazzare la meccanica 116 (Alfetta) condividendo fra loro parecchie componenti al fine di abbassare i costi. Era prevista una revisione del motore a quattro cilindri, considerato obsoleto, e pure le attrezzature produttive avrebbero dovuto essere il più possibile condivise fra i due segmenti. Di conseguenza, la decisione di progettare insieme le due famiglie di modelli, con la previsione di utilizzare poi tale pianale anche per i derivati sportivi delle due auto. Riguardo ai motori si prevedeva di: -revisionare il progetto del motore a quattro cilindri, avendo già sotto collaudo le nuove teste che davano buoni risultati e che sarebbero arrivate solo parecchi anni più tardi, denominate Twin Spark -utilizzare il neonato 6 cilindri a V -fare affidamento sui 4 e 5 cilindri VM per quanto riguarda i Diesel, visto che VM come Alfa era sotto il controllo Finmeccanica e quindi IRI. Gli studi stabilirono la necessità di poter disporre di un cambio a sei marce, per ottenere buone riduzioni di consumi nella marcia autostradale, e ravvicinare gli altri cinque rapporti per mantenere una brillantezza consona al marchio. Si prevedevano auto più larghe di Giulietta e Alfetta, per accogliere meglio il terzo passeggero posteriore. Anche la lunghezza era in aumento, per consentire una superiore abitabilità longitudinale. Questo capitolato, in sintesi, parlava di lunghezze di 4,25 metri per la 154 e 4,5 metri per la 156. Riguardo al coefficiente Cx si pensava di stare sullo 0,36... ma la visione della nuova Audi 100 che dichiarava uno 0,30 fece pensare di rimettersi al lavoro su questo frangente. Si era così al 1980, e le cose sembravano marciare nel verso giusto, visto che addirittura il settore autotelaio era arrivato ad ordinare la costruzione dei pezzi per il cambio a sei marce, in vista dei collaudi. Purtroppo della 154 non resta nulla da vedere, mentre la 156 venne costruita, in principio a livello di maquette per la galleria del vento, ed in seguito anche in alcuni esemplari marcianti, che vennero fotografati da 4R. Il fatto degli esemplari marcianti vale anche per questo periodo, anche se Chirico la cita come marciante solo in seguito, quando ne vennero costruite alcune per cominciare i collaudi 164. A sentir lui, ai tempi era solo una maquette, ma 4R la fotografò mostrando una persona alla guida e l'auto visibilmente in movimento, quindi almeno una funzionante c'era. Fonte: Quattroruote 1983 Per questo post mi fermo qui, altrimenti diventa un mattone. La storia è lunga, fra poco proseguo.- 442 risposte
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Cercando cercando, ho visto che qualche topic aperto sulle foto che posso postare, c'era già, quindi evitando di fare doppioni, posto qui alcune foto della storia che riguarda questa microcar di cui ai tempi si dicevano meraviglie. Fonte: Quattroruote 1985 Due esemplari diversi, la seconda mi pare sia quella che si è vista di più, anzi mi sembra che la Fiat la fece mostrare di proposito, ad un certo punto. Le foto che seguono invece sono della versione "terrena", l'evoluzione di questo progetto, e si rifanno all'articolo di 4R del Gennaio 1986 se non sbaglio, dove pubblicarono la loro prova in eccezionale anteprima mondiale (vera, questa, erano stati chiamati a provare il prototipino). Fonte: Quattroruote 1986 Come si vede l'idea "Cinquecento" c'era, ma non c'era ancora un solo pezzo definitivo. Se non erro pure la Cinquecento fu opera di Ermanno Cressoni. Ricordo che vi era una maquette alternativa che mostrava una portiera con lo stesso identico scalino nella linea di cintura del finestrino che ebbe poi l'Alfa 145. In quest'ultima si vede il redattore di Quattroruote alla guida, la provarono davvero. Non era la prima volta che 4R compieva queste "toccata e fuga". In questo caso era ufficiale, in altri lo definirono come una cosa avvenuta all'insaputa... addirittura sul finire del 79 o inizio 80, raccontarono di aver rubato una Panda mentre i collaudatori stavano pranzando, e di averci fatto con calma un bel giretto. Una cosa un po' romanzata secondo me. Anche con la 164 ci fu un episodio del genere, era l'estate del 1987 (Quattroruote di luglio, in copertina la R4 Frog) dove il redattore si sedette su una 164 preserie ad un autogrill sulla To-Mi... anche qui ho sempre pensato che in realtà fosse tutto combinato... però... boh. Si cominciò a parlare della Cinquecento definitiva in seguito, quando 4R la definì "Micro". In quel caso i disegni di Giorgio Alisi erano davvero veritieri, non c'erano le foto ma qualcosa era trapelato. C'era una sola foto, di una maquette che mostrava un frontale molto più moderno e arrotondato, secondo me molto carino. Questa. (fonte Quattroruote 1990) Quando poi mancavano pochi mesi, 4R uscì con una foto a due pagine di una scocca Cinquecento ricolorata (che schifo) presa sulla catena di montaggio, in Polonia. Fonte: Quattroruote 1991 Per il momento è tutto, riguardo la saga "X1/72-Micro-Topolino-Cinquecento".
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Qualche postaggio veloce durante la pausa (se l'adsl mi assiste). La Tipo 2 definitiva sembrerebbe così essere finita in strada in seguito, rispetto al suo stesso derivato a tre volumi. In queste due foto, vediamo la 2 in prova ad una temperatura direi frescolina (dovrebbe essere Arjeplog, se sbaglio correggetemi... ora scrivono sempre Arjeplog, vent'anni fa scrivevano Ardvidjaur o qualcosa di simile, si sono spostati?). Fonte: Quattroruote 1987 Nella seconda, che mancava ieri sera, vediamo invece la 3 fotografata nel 1986 (fonte sempre Quattroruote), nella stessa sassaiola dove venne presa pure la Dedra che ho postato ieri sera. Questa sembra avere meno dettagli della Dedra, a vedere così sembrerebbe che quella a venir pronta per prima sia stata proprio la Lancia. Ricordo a proposito della Tipo 3 un interessante articolo di Auto del 1986 (forse ricorderete, erano i tempi in cui la rivista era molto sottile ed usciva con cadenza quindicinale... sono riuscito a recuperare pure tutti quelli... chi abita dalle mie parti è invitato, se vuole, a venire a fare un giro nel mio archivio, vi riceverò con piacere e avremo di che chiaccherare, credo...) che non riportava foto speciali, per il motivo che un giornalista era stato invitato a visitare il Centro Ricerche, per una rassegna sul come la Fiat immaginava e provava il Domani. Quindi le foto erano di repertorio, nessuno scoop. Però era interessante l'articolo, perchè il giornalista era stato invitato a sedersi su un prototipo della Tipo 3, camuffato, per avere un'idea delle apparecchiature che la Fiat utilizzava per la rilevazione dei dati. In particolare, il prototipo, era equipaggiato con strumenti per la rilevazione dell'handling, accelerazioni, compressioni, scuotimenti e via dicendo. Nel suo testo, citava di aver preso contatto con questa tre volumi, "con pinne che nascondevano la linea del posteriore, per cui l'unica cosa che si capisce stando seduti dentro è un lunotto inclinatissimo e un bagagliaio molto alto. La spaziosità è a livelli incredibili per la categoria. Forse superiore a quella della più grande Croma (in realtà ci andò vicino). Ho notato pannelli porta e maniglie completamente nuove, in casa Fiat, e una plancia con molte linee orizzontali, da quel che ho potuto capire, equipaggiata con una strumentazione a cristalli liquidi posta in due linee parallele. Di nuova concezione pure le levette al piantone, che raggruppano una gran quantità di comandi". Ripeto, era il 1986, e tutte queste parole fanno comprendere quanto il tutto fosse già ben definito. Nel 1988 poi la 3 fu ri-sorpresa su strada, di notte, con soltanto la mascherina tinta di nero, mentre faceva rilevazioni con una strumentazione che definirei praticamente identica al Correvit che usava 4R. (e i copriruota della Thema base... ) Fonte: Quattroruote 1988 Nello stesso periodo apparve anche la versione 2 porte, sul momento presentata come una variante per il nostro mercato, declinata anche sportivamente, ma che poi sappiamo venne destinata ad altri mercati. Fonte Quattroruote 1988 Ovviamente nei negli stessi mesi cominciava ad apparire sulle strade anche la SW. Ormai la Tipo 2-3 era diventata un vero e proprio caso sulle riviste di settore e non, e si sprecavano gli scoop anche gratuiti e un po' inventati. Gente Motori per esempio cadde un po' nel ridicolo in un numero antecedente alla presentazione, mostrando un servizio di "Anteprima Mondiale" dove diceva di sapere tutto su di "lei" in quanto aveva passato una giornata insieme ad un esemplare, in accordo con dei collaudatori che si erano fatti "seguire" in giro per le Langhe. Le foto, però, erano veramente indecenti. Dei pessimi fotomontaggi della Tipo di presentazione (la ricordate, color bronzo più o meno, coi fari posteriori che erano bianchi e rossi e non arrivarono mai) ambientati nel traffico di Torino e sulle colline, con la didascalia che diceva "ecco la Tipo in curva, notare l'assetto... "... insomma mi caddero veramente i cosiddetti. Chiudo questo post con una foto simpatica, colta dalla solita fonte Quattroruote, nel 1987, e pubblicata nel servizio di presentazione delle foto ufficiali, in un riquadro dove la giornalista Clelia D'Onofrio si lamentava della nuova politica delle case, presentare le foto ufficiali prima dell'effettivo lancio sul mercato, rovinando l'eccitazione della caccia allo scoop. Come cimelio a tale articolo venne mostrata questa Tipo, che si aggirava per i cortili interni così, a mo' di Batman. Per ora è tutto, devo tornare al lavoro. A stasera, parleremo (in un altro topic) di Tipo 4, e di 164 (e anche di una 156, ma del 1981... i più ferrati sapranno già di cosa parlo ) A stasera!
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Ringrazio tutti vivamente per i complimenti, sono lieto che la cosa piaccia. Ora mi fermo solo brevemente perchè sono atteso a pranzo. Tuttavia puntualizzo alcune cose. -una storia del progetto TIPO 4? arriverà anche quella, con foto ovviamente -Punto pre-Giugiaro? datemi solo il tempo, ricordo che era il progetto soprannominato Trino. (Nuova Uno, Nuova Y10 e Nuova Panda) divenuto poi Bino (la Panda era stata levata, per ovvi motivi che tutti conosciamo... e cioè che ai tempi non sembrava proprio il caso di sostituirla) e divenuto poi... niente. Meno male che la Punto "Bino" era orrenda. Metterò foto anche di quella. Per un po' di tempo si disse che sarebbe diventata una Fiat per l'est, ma ho sentito dire che quel che di buono era stato realizzato con quell'accrocchio, divenne poi la 178, cioè la Palio. -194, stesso discorso, col tempo posterò anche le foto della New Large, come la chiamavano. Datemi solo un po' di tempo e metteremo tutto. Ora vado a magnà.
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Urca non pensavo che queste vicende piacessero così tanto, io non ne parlavo mai con nessuno di queste mie storie, pensavo di essere un po' fuori dalla norma. Dai, visto che siam qui, rovistiamo un po' e vediamo se salta fuori qualcos'altro, per stasera. Arriviamo così al momento del ribaltone dello stile, o così lo definirono le riviste. Qualcuno scrisse che in Fiat l' "Unone" non era piaciuto neanche un po', e si ripartì con un altro disegno (magari invece era già tutto programmato, come scrivevo sopra... sapete ben, i giornali...) Così mentre continuavano ad uscire gli "Unoni".. Fonte: Quattroruote 1986 Dentro la Mandria un giorno apparve... Dalle foto direi che è un Turbodiesel, osservando il paraurti con la griglia allargata. (mi sono sempre chiesto cosa fosse quel rettangolino nero di adesivo sul fianco, ce l'avevano tutti i muletti che giravano alla Mandria... boh) Qui manca la mascherina... tra l'altro mi pare di ricordare che venne deciso in extremis il nuovo stile con la griglia rimpicciolita e verniciata in tinta... fino a poco prima le anteprime davano per certa la classica griglia nera con le barrette inclinate, tipo Regata. (forse che quel rettangolo di nastro servisse a segnare il punto dove piazzare alcune strumentazioni per i rilevamenti? boooh...notare i cerchi in lamiera che non sono quelli che ebbe poi la Tipo, ma sembrano quelli che montò poi la 156 ) Intanto per le strade di Torino si creava una gran confusione, perchè giravano sia le "Unone".. (Fonte: Auto 1986) Che le Tipo 2 "vere"... ovviamente "coperte". (Fonte:Auto 1987) Addirittura già targate... mi son sempre chiesto come fosse possibile... queste foto (Fonte: Auto Oggi 1987) sono di prima della presentazione. Di solito un'auto viene immatricolata solo dopo la presentazione... era già omologata in motorizzazione? Camuffata e targata... mah. Però forse ora ricordo male, le foto son del 1987, ma se non erro la Tipo venne fatta vedere a luglio di quell'anno, quindi essendo queste foto dell'autunno 87, probabilmente pur non essendo ancora in vendita, era già passata in motorizzazione... Poi... beh poi la presentarono e ci sono ancora varie cose da dire, perchè non era mica finita qui la vicenda Tipo 2-3 (solo la 164 mi ha fatto un papiro più lungo, e lì le foto saranno veramente tante, viste le peripezie della sua gestazione). A domani! Notte a tutti!
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No no, è vero, ci sono alcune cose che cambiano, certe inspiegabili addirittura. Per esempio, perchè cambiare i lamierati porta attorno ai finestrini? Se notate la nostra GPunto ha i finestrini che verso l'alto (sia l'anteriore che il posteriore, se è a 5 porte) sono tagliati ad angolo (parlo del montante centrale) mentre sulla brasiliana hanno gli angoli arrotondati. Motivo? Cosa cambia, nell'estetica? Chi se ne accorgerà mai (a parte uno fuso come me?)?
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A me ricorda molto anche la prima Vectra, del 1988.
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Fiat Tipo, progetti Tipo 2 e 3, ma chi è nato prima?
nella discussione ha aggiunto PaoloGTC in Auto Epoca
Ho usato la funzione cerca, ma non ho trovato nulla di specifico su questo argomento, pertanto mi permetto di aprire un nuovo topic, sperando di fare una cosa carina. Come dicevo nel topic della Lancia Dedra, il progetto Fiat Tipo 2 e 3 (e derivati Lancia, e poi Alfa, visto che in partenza Alfa era ancora fuori dall'organigramma) fu impostato con largo anticipo. Sono del 1983 i primi scatti che lo testimoniano, e che riguardano questa berlina tre volumi molto aerodinamica ma anche anonima e molto poco bella (nell'articolo stesso veniva comunque specificato che la carrozzeria era solo un abbozzo destinato a coprire una meccanica nuova). Mi scuso per la qualità delle foto, che sono su due pagine, ma non posso certo distruggere delle riviste che per me sono storiche. Fonte: Quattroruote 1983 (per chi volesse leggersi l'articolo, cercando la rivista nei mercatini, è quello con la Golf 2a serie in copertina) Nei mesi successivi ci fu un po' di silenzio, poi 4R tornò sull'argomento avendo avvistato la capostipite di questa famiglia di vetture, e stavolta si parlava di Tipo 2. L'auto però non aveva niente a che fare con la Tipo che conosciamo. Si continuava a parlare di innovazioni tecnologiche, che ho citato nel topic della Lancia Dedra, come sospensioni autolivellanti, motori ad iniezione e fasatura variabile, sistemi di climatizzazione completamente nuovi, senza bocchette, trazione integrale e via dicendo. Di certo era chiaro che si stava parlando di una scocca dalla quale sarebbero nate moltissime auto. Questi prototipi, però, molto spigolosi, con molte reminiscenze Uno, al punto di essere ribattezzati "Unone" dai collaudatori, non avevano nulla in comune con le tre volumi che sarebbero uscite su strada pochi mesi dopo. Ecco l "Unone". Fonte: Quattroruote 1986 Qui svelarono come avrebbe dovuto essere il retro... e meno male che "avrebbe" e non "fu". La cosa buffa è che nelle stesse settimane, dai cancelli uscivano pure queste... e allora si capisce un po' poco di come sono andate le cose. La Tempra c'era già, è evidente, sotto il mascherone. Fonte: Quattroruote 1986 (scusate la foto un po' travagliata... sono riviste che avevo in mano quando avevo nove anni..) Quindi viene da chiedersi, se è nato prima l'uovo o la gallina... Probabilmente anche la Tipo era già sui tavoli da disegno, e magari vennero realizzati prima i muletti della Tempra, usando per i primi collaudi le "Unone", con una carrozzeria molto precedente, o appena abbozzata (in effetti sembrerebbe un po' la versione a due volumi della berlina anonima vista sopra) che si sapeva già non sarebbe servita a niente (notare qui nella Tempra l'espressione degli occupanti, tipo "cavolo prima uscita ci han già preso ) Pochi mesi dopo, comunque, apparve anche la Tipo, ma la posterò domani, perchè ora il tempo è poco. A domani! -
Visto che ho qualche foto pure della Delta II, mentre si sgranchiva le ossa, ve le propongo. Qui siamo nel 1987, anche qui diversi anni d'anticipo. Ma questo è noto, si sa che la Delta II venne frenata parecchio visto il successo che continuava ad avere la Delta originale, sulla spinta dei successi nelle competizioni. Ricordo che ai tempi era impostata la sua uscita pochi mesi dopo la Dedra. Fonte: Quattroruote 1987 Il frontale appare posticcio ma seguendo le lamiere resta evidente che fossero le stesse della Dedra, infatti se non ricordo male all'epoca si diceva che avrebbero avuto lo stesso frontale, e solo in un secondo tempo, mentre la si teneva in freezer, si decise di differenziare.
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Da qualche parte devo avere pure le foto simili ma della S4, che ai tempi veniva definita 038. Mi pare circolasse nera, con dei rombi grigi appiccicati. Purtroppo però le devo ancora passare al vaglio (con 35 anni di riviste ci vuole n'attimo...)
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Il premio di Auto oggi era di un milione, se non ricordo male... e arrivò fino a un milione e mezzo. Era la "Caccia al prototipo", il primo a vincere mi pare fu un ingegnere di Modena che catturò una 348 al casello dell'autostrada. Per un certo periodo mi pare fossero offerti pure 1000 litri di benzina. Io tentai il colpo nel 1993, catturando in Valsesia, una mattina, le 145, copertissime, seguite dalle Spider e GTV. Purtroppo andò male, perchè la stessa settimana Auto Oggi uscì con foto molto migliori, prese nel traffico di Milano. Così non mi pubblicarono mai nulla, ma conservo delle copie, sono bei ricordi (gli correvo dietro in bici, agli stop )
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Infatti, è strabiliante l'anticipo. Leggendo e rileggendo quei numeri degli anni 80, pare proprio che il progetto Tipo 2-3 fosse stato impostato con largo anticipo, e le varie versioni fossero già pronte mentre i modelli che avrebbero dovuto sostituire erano ancora al top delle vendite. Ricordo in particolare (credo che se possibile aprirò un topic dedicato a questa storia) nel 1983 furono avvistati i primi prototipi, con un servizio che 4R intitolò "Si studia una nuova media" dove l'auto era già chiamata in codice "Tipo 3", ma la carrozzeria, molto aerodinamica ma anche brutta, non aveva nulla del modello definitivo. Si spiegava che Fiat stava impostando tale progetto con largo anticipo e che per esso stava studiando le soluzioni più avanzate. In quell'articolo si faceva addirittura già cenno della strumentazione digitale (il Digit della Tipo....) ma anche a sospensioni autolivellanti, sistemi di climatizzazione ad aria diffusa gradualmente e non da bocchette (cosa mai arrivata) e naturalmente all'impiego di scocca comune e montaggio a sottogruppi, come poi avvenne, prendendo le mosse dalla VSS del 1981, se non erro, che era basata su meccanica Ritmo ma mostrava il concetto di montaggio che poi fu proprio della Tipo. La cosa strana è che poi negli anni a venire venne sempre mostrata la Tipo, cioè Tipo 2, come base per tutti gli altri modelli, ma invece seguendo gli scoop appare il contrario, perchè mentre Dedra e Tempra circolavano già con carry over definitivi, la Tipo si muoveva con una carrozzeria molto più spigolosa e diversa, molto simile alla Uno (infatti i prototipi erano stati ribattezzati "Unone"... ho le foto anche di quelle, ma credo che sarà necessario un topic dedicato) e solo nel 1986 alcune riviste riportarono che a livello di design, per la Tipo 2, in Fiat c'era stato un ribaltone, e presto sarebbero arrivati prototipi con altra estetica (e qui vennero fuori le Tipo con lo stesso carry over della Tempra). Cioè, sembrerebbe che la Tipo come la conosciamo, sia nata dopo. Forse non sono cose molto appassionanti da raccontare, ma per me lo sono sempre state, le storie "dietro le quinte".
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Mi permetto di postare due foto dedicate allo sviluppo della 037, seguendo il filone che ho cominciato stasera nel topic della Lancia Dedra. Spero di fare cosa gradita. Fonte: Quattroruote 1981
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Ovviamente ci vorrebbe un po' di tempo, perchè a caricare ci vuol sempre un po', ma mi è sempre piaciuta l'idea di fare una carrellata di muletti dei tempi andati. Citando la fonte, ovvio, come mi suggerite voi. Ho foto che vanno indietro fino ai collaudi della Fiat 850, per dire... E' vero quel che dice Abarth03, le foto dei muletti dai giornali sono scomparse... e mi intristisce molto la cosa, perchè per me lo scoop realistico (inteso come muletto beccato per strada) era cento volte più appassionante che il perfetto rendering in copertina come si fa oggi. Per questo sono contento di avere, ad esempio, in archivio, tutti i Gente Motori degli anni 80, che erano una cosa eccezionale in questo campo. Se usciva un muletto in prova, loro ce l'avevano. Anche Auto Oggi nei primi anni era in gamba in questo, mentre oggi spara ogni settimana un bel PS, perfetto ma che per me non sa di niente. Su 4R poi, sono praticamente scomparsi. Per non parlare di Auto che le pagine delle Anteprime le ha levate del tutto, negli ultimi mesi. Forse si sono resi conto che con Internet, tanto restano sempre indietro, con la loro cadenza settimanale o mensile. Però, quando ci ripenso, tanta nostalgia di quelle copertine con l'auto incerottata, foto sgranata, presa di corsa. Ora mi rendo conto che sto andando in OT, quindi torno IT con qualche altra foto. Sempre Dedra, ovviamente, o come si diceva ai tempi, Lancia Tipo Tre. Fonte: Quattroruote 1986 Queste furono prese alla Pista della Mandria, credo, sempre lo stesso anno. L'auto girava spoglia. Però aveva le frecce anteriori arancioni, cosa che avevo visto anche su una maquette in scala 1:1, dopo il lancio, in un articolo sulla sua design story. Forse all'inizio le avevano scelte così. E' sempre strano pensare che così tanto tempo prima l'auto fosse già definitiva e girava nascosta, sono tempi di lavoro che ormai non esistono più. Dello stesso anno ho anche le foto della Tempra, nello stesso pezzo di pista, quindi per lei addirittura quattro anni prima, visto che uscì nel '90. Qui ovviamente non le posto, andrei fuori tema.
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Ok scusate, sono alle prime armi con questo forum. Sono abituato col mio che è un po' diverso, chiedo venia. Ora dovrebbero vedersi, ho usato il direct link. (ma perchè ultimamente imageshack lo nasconde?)
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Ma.... com'è possibile? Io se ci clicco le vedo. Ho provato a ripostare con un altro link, ditemi se ora le vedete. Purtroppo non sono perfettissime perchè son foto vecchie di riviste vecchie... tuttavia se dovesse interessare, anche per altri modelli italiani di anni fa, ne ho un sacco. La passione mi nacque a metà degli anni 80, perchè abitando piuttosto vicino a Balocco, abito su uno dei percorsi stradali dei collaudatori... avevo nove anni, e la sera alle sei andavo a veder passare le Alfone a trazione anteriore, tutte incerottate (la 164, ovviamente) e da lì è nato tutto. (passano ancora, li ho visti anche stasera alle sei meno dieci... ma attualmente vedo solo Maserati, stasera due Quattroporte S, quindi niente da sbirciare)
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Ora ci provo... stasera Imageshack si sente in ferie. Speriamo che ora vada bene. Fonte: Quattroruote 1986 Se andassero bene, comunque, queste sono solo un paio... ho una bella raccolta dedicata ai muletti di varie epoche, sarà passione strana... ma son fatto così.
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Ah la Dedra, quanto la adoravo da piccolo, e quanto la adoro ancora oggi. Secondo me fu il miglior risultato partorito dal progetto Tipo 2-3, come estetica e come interni. La trovavo molto elegante e di classe, misurata nel suo lusso, senza pacchianerie. La trovavo una vera erede delle Lancia di un tempo, almeno per come si presentava. Un ottimo seguito dopo la sorella grande Thema. Mi è sempre sembrata un'auto molto all'altezza delle concorrenti, come immagine, mi ricordava il carisma che poteva avere all'epoca, ad esempio, una Mercedes 190. Un'auto di classe. Ovviamente mi riferisco a come ci appariva... poi vabbè, era una Tempra lussuosa forse, con anche lei i suoi problemi. Però apprezzavo molto il fatto che si fosse cercato di differenziarla il più possibile dalle sorelle del progetto, con porte specifiche, senza terzo vetro laterale, lamierati tutti diversi, mentre invece secondo me al 155 o Tempraveloce come alcuni la chiamano, gridava molto di più Fiat. Ci sono rimasto affezionato, al punto di aver conservato su pc pure le foto dei suoi collaudi, quando girava con le "pinne" su lunotto che collegavano tetto e portello del bagagliaio, e i quattro fari anteriori rettangolari nella sede dei proiettori definitivi. Se qualcuno le vuole vedere, per fare un po' di amarcord, io son qui.