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PaoloGTC

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  1. In effetti la Uno Turbo ha preceduto la Tipo! Dettaglio che si tende a ricordare meno perchè Fiat nel 1985 non lo enfatizzò tanto quanto fece tre anni dopo con l'erede della Ritmo. Forse perchè si presentava la variante sportiva di un modello già conosciuto e non una vettura di nuova generazione, sulla quale c'erano da dire tante cose. Per la Tipo la motivazione era data dalle dimensioni (e dal conseguente peso) del portellone.... che comunque pesa un botto lo stesso. Lo so perchè lo apro spesso e non è affatto leggero, quando chiude fa un bel botto che fa sedere tutta l'auto... mi chiedo che peso avrebbe avuto se fosse stato in lamiera. Il materiale plastico con cui era realizzato avrà sicuramente avuto un peso specifico inferiore alla latta ma la costruzione era bella tosta comunque, composta da due elementi sovrapposti. Sulla Uno Turbo penso che il desiderio sia stato quello di realizzare un portellone con lo spoiler integrato, anzichè aggiungere al lamierato standard il solito spoilerino nero.... una soluzione piuttosto innovativa per l'epoca. Così a memoria non me ne vengono in mente altri, risalenti a quel periodo. La nervatura del portellone "Uno" in lamiera era sicuramente una soluzione studiata per irrobustire un lamierato altrimenti assai facile da ammaccare, ma era anche un vezzo stilistico del Giugi (visibile anche sulla Thema per diversi anni) messo lì a collegare idealmente le due luci posteriori ed allargare otticamente la vista posteriore. In verità Giugiaro aveva ipotizzato anche una soluzione un po' più "mossa" per la parte bassa del portellone... c'era una maquette (di cui ora, mannaggia, non trovo la foto) che nella vista posteriore mostrava dei gruppi ottici leggermente diversi: la dimensione era più o meno quella ma essi erano tagliati in diagonale nella zona dell'angolo superiore interno (dove c'è la luce di retromarcia per intenderci... che infatti diventava un po' un triangolino come quello della Golf II) e all'altezza di quella diagonale, sul lamierato, correva una scanalatura molto simile a quella che ha la 164 sulla fiancata, per rendere l'idea. Tornando alla Tipo, aggiungo stasera questi bozzetti che trovo molto interessanti per diversi motivi: la Tipo in generale la vediamo già, ma molte cose che si vedono qui rimasero sulla carta. Prima di tutto, il frontale con fari e calandra più inclinati, oltre che privo del cofano a tetto, ricorda la soluzione adottata per la Tempra. Poi abbiamo il divisorio del vetro porta posteriore che segue maggiormente il taglio diagonale della porta stessa, e proseguendo verso la fine della fiancata troviamo due diverse soluzioni che lasciarono entrambe qualcosa sulla vettura definitiva. Sulla prima troviamo il terzo vetro il cui bordo inferiore curva verso l'alto ed è abbinato al taglio obliquo del paraurti, che lo segue con la stessa angolazione. Sulla seconda è tutto orizzontale: un paraurti classico, e un terzo vetro che prosegue orizzontale verso il portellone. Il paraurti col taglio obliquo venne scartato in fase di industrializzazione, se non ricordo male per problemi legati al montaggio ad elevata automazione (così dicevano....), ma la vettura uscì con un mix di queste due proposte: terzo vetro dal profilo inferiore che "svirgolava" verso l'alto (molto bello, secondo me) e paraurti "classico". Inoltre, da notare la soluzione proposta per la fanaleria, più "quadrata", che non arrivava a toccare il paraurti ed era abbinata ad una fascia nera portatarga che univa i due gruppi, una soluzione simile a quella adottata sulla Croma. Devo dire che mi sarebbe piaciuta molto: anni fa, dopo averla scoperta, ho cominciato a guardare il posteriore della Tipo in modo diverso, e a pensare che le manchi qualcosa. Sarebbe stata più "ricca".
  2. Però... una certa somiglianza (che non avevo notato... lei è tutto'altro che arrugginito sior Abarth!) tra la VSS e la maquette 144 c'è, e se ci fosse stata una "contaminazione" sarebbe interessante scoprire se nacque prima l'uovo o la gallina. Ricordiamoci che il VSS viene presentato nel 1981, ma non dimentichiamo neppure che è un parto I.De.A (coinvolti Renzo Piano e il Uolter). Cosa poi abbia realmente influenzato il VSS a livello progettuale e costruttivo è noto a tutti, non serve dirlo... anche se il profilo della station in quest'immagine che mostra cosa si poteva fare coi Lego mi ha sempre fatto sorridere... perchè se pensiamo ad una certa wagon nata all'inizio degli anni '90.... Uno degli articoli pubblicati nel 1981 (e precisamente quello di Auto & Design) chiudeva così, con le parole dell'Ing. Scolari. "... comunque entro 3-4 anni avremo una vettura Fiat con 'sottosistemi", anche in materiale plastico, ad esempio il portellone..." Dettaglio che credo di aver già riportato anni fa da qualche parte, il caratteristico terzo vetro laterale della Tipo non era soltanto un elemento estetico o funzionale (superficie vetrata-->visibilità): aveva un senso anche a livello progettuale perchè la struttura della 2v così concepita, senza un grosso montante C pieno sostituito dal lamierato tetto (e relativo supporto) che incontrava l'esile montante finale su cui poggiava il portellone era la struttura più semplice su cui aggiungere, togliere, sostituire sul carry-over per creare altri modelli. La base-base la vediamo qui, priva di struttura superiore ma evidententemente costruita con i pezzi per fare una Tipo: Si erano organizzati per poter fare, dal retrotreno in poi, tutto quello che volevano... e il VSS sta tutto qui. (ovviamente le staffe oblique che vanno dalla zona cerniere porta al longherone non facevano parte della scocca... credo servissero per tenerla in bolla, dato che le mancava "la testa" )
  3. Giugiaro ha raccontato mille volte la genesi della Panda, di quando De Benedetti gliela commissionò durante i suoi 100 giorni alla Fiat, mentre lui aveva già le valigie pronte per le vacanze in Sardegna, del suo cambio di programma che lo portò a lavorare mezza giornata alla cosiddetta "Rustica" (di cui in archivio c'è un dossier) e l'altra giornata godersi il mare... di quando pensò che aveva lavorato per nulla perchè al suo ritorno a Torino gli dissero che ormai DB non c'era più... e di quando lo rincuorarono perchè il progetto era interessantissimo e sarebbe andato avanti. Era l'estate del 1976... la Panda nacque in riva al mare e venne accettata così com'era, a parte alcune piccole modifiche. Per cui... non credo che la Yugo sia in qualche modo a lei legata. Personalmente ho sempre pensato che fosse in origine una qualche idea (di quelle che magari restano sulla carta) di pesante aggiornamento della 127, prima di cambiare rotta e decidere di impostare un'auto del tutto nuova (i Progg. 143-144 poi scartati in favore del 146) Taanto tempo fa, un caro amico che ai tempi lavorava per RC mi chiese se avevo voglia di buttar giù un dossier sulla Yugo, perchè in redazione c'era la voglia di realizzarlo e quella poteva essere la mia prima occasione per collaborare con la rivista. Lo feci, ma rimase nel mio pc a livello di bozza, perchè poi i venti cambiarono e non se ne fece nulla... onestamente non ricordo nemmeno se lo consegnai o meno (era a livello di bozza perchè fatto di tante parti e - come di consueto, quando si parla della differenza che sta fra il mio essere prolisso quando parlo di queste storie e la necessità di essere stringati, sommari e un po' superficiali tipica delle nostre riviste, che sull'auto in questione di pagine ne pubblicano tre perchè ne devono mettere tante diverse su ogni numero - troppo lungo, per cui se lo girai a loro lo feci dicendo "qui c'è tutto quello che ho trovato, diviso in sezioni, usate un po' quel che vi pare, tanto lo so che è troppo") ma non credo di sbagliare nel dire che alla fine un dossier sulla Yugo non sia mai stato realizzato. Se non ricordo male la questione a quei tempi era che non riuscivano a recuperare degli esemplari decenti per allestire un servizio fotografico (a parte forse rintracciare qualche Koral che poteva ancora esserci in giro). Non avevo comunque trovato molto riguardo la genesi stilistica, se non che il primo esemplare definitivo di Zastava Yugo era stato costruito praticamente a mano nel 1978. p.s. Gente Motori nel 1981 fece una bella figura battezzando "Uno" la nuova piccola Fiat con due anni di anticipo, ma si trattò di una soffiata da parte di qualcuno che già conosceva il nome definitivo. Come tutti sappiamo, dopo la "Zero" che era stata la Panda (dopo esser stata "Rustica" per un po') e la "Quattro" che sarebbe stata la Croma, Fiat aveva battezzato "Tipo Uno" il progetto della Uno e seguendo questa corrente di pensiero avrebbe poi chiamato Tipo Due e Tipo Tre... vabbè non serve dirlo. Quindi, Marin aveva semplicemente tolto il "Tipo", lasciandolo sottinteso. Il caso volle che poi Fiat decise di fare la stessa cosa. Riguardo invece il prototipo bianco postato ieri, sinceramente non ho elementi per affermare su qualche pianale fosse. Non ci sono notizie certe (almeno che io sappia) su un possibile cambio di pianale nel momento in cui vennero gettati alle ortiche i 143-144 per passare al 146 "Uno-Lancia"... però c'è una cosa da dire: nel passaggio da "Uno-Lancia" a "Uno-Fiat" la vettura s'allunga, cresce (la Lancetta era più piccina) e questo mi ha sempre fatto pensare che Giugi abbia lavorato sullo stile da lui impostato per la Lancetta per adattarlo ad un qualcosa che era già pronto. Un po' come fece Fumia andando a riportare lo stile della 164 su un pianale più grande, perchè lui l'aveva creato per la media "154", l'ipotetica erede della Giulietta.
  4. Infatti.... l'ho notato in seguito riguardandola dal telefono, ma ormai avevo già abbandonato il pc. Vista la lunghezza della portiera anteriore, dovrebbe trattarsi della 3p, di cui forse abbiamo delle immagini in strada.... ah, eccole:
  5. Credo accada nei casi in cui già sul momento (cioè quando viene l'ora di metterla via, chè nulla si farà) ci si rende conto che un domani sarà una storia interessante da raccontare, e penso sia per questo che alcuni modelli oggi visibili all'Heritage siano stati conservati. Ma se avessero voluto conservare tutte le maquette di tutte le varianti di ogni modello andato in vendita, da Torino di sarebbe una fila di modelli che arriva fin qui a casa mia, a ridosso delle Alpi Certo, per noi sarebbe bello (io avrei salvato anche quel "Frankie" che girava nel 1983, per dirne una, proprio perchè l'inizio di un progetto a tutti gli effetti molto importante nella storia recente del Gruppo, al netto di riuscita e successo dei modelli vari, quando invece immagino che non abbiano nemmeno una dico una, maquette della Tipo...) ma in effetti la cosa mi pare poco fattibile... Poi non ho mai capito (pensiero collaterale, magari se un designer passa di qua e ci legge ci potrà illuminare) se il materiale con cui vengono realizzati questi modelli sia in qualche modo riutilizzabile. Cioè... cosa succede? Vengono, spaccati, tritati, diventano pattumiera o fra i vari tipi di composto che si utilizzano c'è qualcosa di "riciclabile"?
  6. Buona domenica a tutti! Come sempre ringrazio Angelo per la quantità di materiale che recupera e condivide, nonchè la cura con cui lo descrive, assai superiore alla dilagante superficialità che sono abituato a vedere da certi professionisti del settore. Grazie! Approfittando di un po' di tempo libero, inserisco tre bozzetti che riguardano un'altra Renault nata negli anni '80, anch'essa legata ad uno dei protagonisti del design automobilistico italiano: la 19, la cui paternità venne attribuita solo dopo alcuni anni a Giorgetto Giugiaro, anche se in realtà la faccenda è sempre rimasta un po' ambigua, soprattutto per il fatto che lo stesso designer non ne ha mai parlato con grande entusiasmo. L'ultima volta in cui mi è capitato di vederlo tornare sull'argomento, egli ha espresso una certa insofferenza nei confronti della 19, per tre motivi: 1) non la vede come una delle sue opere migliori, ma come "una vettura onesta, che ha saputo ritagliarsi la sua fetta di mercato, apprezzata da chi predilige un design tranquillo", ed il motivo per cui non ritiene di essersi espresso al meglio ci porta al punto 2) Renault era solita lasciare pochissima libertà: "loro arrivavano con le idee ben precise di dove doveva essere il faro, che forma doveva avere, quale inclinazione doveva avere il parabrezza, che dimensioni dovevano avere le portiere, eccetera eccetera... tanto che arrivavi a chiederti perchè venivano a farla fare a te anzichè farsela da soli..." 3) la Casa francese alla fine la modificò ancora, spingendo Giugiaro a dire che alla fine la vettura non era "sua", perchè non si era presentata sul mercato così come l'aveva fatta lui. Detto ciò, andiamo a vedere una piccola curiosità che riguarda il posteriore della 19: la troviamo nel bozzetto che ci mostra quella che sarà la 16v 3 porte (una vettura per me tra le migliori dell'epoca per quel che riguarda l'elaborazione estetica della versione sportiva) ed anche in uno della decappottabile, che qui compare con il curioso nome "Topless" sul bagagliaio. S'era pensato, in poche parole, di unire i due gruppi ottici posteriori con una fascia catarifrangente. La vista generale della 3p non permette di percepirlo chiaramente, ma abbiamo anche un ingrandimento di qualità leggermente superiore. La gigantesca scritta "Renault" nella parte bassa del vano targa anticipa i mega-nomi che oggi siamo abituati a vedere sui posteriori di tante auto. Al netto del fatto che nei bozzetti le auto son sempre tutte più belle, con queste piccole modifiche secondo me la 19 16v sarebbe stata ancora più "cool".
  7. Ho dei grossi dubbi... è di qualche anno fa il ritrovamento di quella Thema con alcuni dettagli in gesso, uno degli ultimissimi modelli costruiti per l'approvazione... e se non sbaglio ai tempi venne detto che si era salvata perchè chi si occupava delle periodiche "pulizie" non si era mai accorto di lei... questi modelli secondo me quando è nata la Uno eran già diventati cocci.
  8. Le prime due mostrano uno dei due progetti messi in cantiere per l'erede della 127, ossia i progg. 143-144 poi cassati in favore della "146" che fu la Uno-Lancia. L'altra proposta era quella più bassa e arrotondata che (con alcune variazioni) fu anche carrozzata per i collaudi. Quella in foto si fermò allo stadio di maquette. Progetto 143 (1978) Fase 2 del progetto 144 (le immagini del post precedente sono della Fase 1, siamo sempre nel 1978 comunque) Si notino le frecce anteriori, che poi finiranno sulla Ritmo 2a serie, il cofano "a tetto" che vedremo su Panda, Croma, Tipo e i cerchi, che rimaneggiati qui e là diverranno negli anni '80 i tipici "lega" delle Turbo Fiat. Fase 2 del Progetto 144 - versione 3 porte
  9. Buongiorno a tutti! Finalmente, grazie ad un carissimo amico che ci legge dall'estero (Thank you Peter!!) sono riuscito a recuperare le due immagini che mi mancavano e che devo ancora capire dove diavolo siano finite.... Nella prima vediamo Alisi "al lavoro", quasi sicuramente sulla foto pubblicata da Quattroruote (il quale l'aveva ripresa da Stern) data anche l'angolazione molto simile in cui è ritratta la vettura. Nella seconda, la foto di Stern (foto.... si fa per dire: secondo me almeno una parte della vettura era reale). Alcune considerazioni: - la calandra "Panda style": non possiamo sapere se i designer Fiat avessero davvero pensato di utilizzarla su questa grossa berlina. A tutti gli effetti un'immagine ufficiale che ce la mostra (o che ci propone qualcosa di simile, via...) l'abbiamo solo oggi tramite il CSF e la maquette il frontale non ce l'ha. Sulla foto di Stern la calandra sfuma nel nulla e a mio parere potrebbe anche essere un'ipotesi di chi realizzò questo fotoritocco, il quale potrebbe aver immaginato che la calandra "Panda" (nata da pochissimo) fosse il nuovo family feeling Fiat per gli anni '80. Il fatto che questa immagine sfumi verso i lati e che abbia molti dettagli aggiunti col disegno mi fa pensare che la parte reale fosse una maquette incompleta, e che quindi possa esserci della fantasia dell'artista. Alisi non fece altro che tradurla in un disegno completo. - la somiglianza fra la "mezza vettura" di Stern e la maquette vista di recente nella foto diffusa dal CSF: ne notiamo il taglio del parafango anteriore verso il frontale, esso è leggermente inclinato all'indietro, pronto ad accoppiarsi ad una probabile maschera stile "soft nose" che avrebbe inglobato la fanaleria. Vediamo questo taglio sulla foto di Stern, lo vediamo riprodotto da Alisi, e c'è anche sulla maquette bianca in Fiat. - la forma delle porte anteriori e l'inclinazione del montante anteriore, così "Giugiaro", così "Thema": ricordiamoci che siamo in un momento in cui Giugiaro alla Thema sta già lavorando da almeno 2 anni, e non dimentichiamoci che nella storia c'è un momento in cui si decide di derivare la nuova "grossa" Fiat dalle Lancia-Saab cui Giorgetto sta lavorando. Potrebbero già esserci in giro disegni e quote abbastanza precisi. Potrebbe essere una prima ipotesi di Croma? Chissà. Obbiettivamente la somiglianza a livello di giro porte c'è. - i tergi con i bracci infulcrati verso l'esterno: altra caratteristica piuttosto particolare (e difficile da inventarsi di sana pianta nel momento in cui si decide di imbastire una "fake" tanto per riempire una pagina, senza aver visto qualcosa...) proposta da Stern e ripresa da Alisi. Ricordiamoci che i primi muletti della Thema, su base Beta e Trevi.... Secondo me, alla fine della fiera, siamo all'alba del progetto "Tipo Quattro" Fiat.
  10. Esattamente... oggi il CSF ogni tanto butta fuori qualcosa di curioso, e lo pesca ovviamente fra il materiale che ai tempi comunque in qualche modo poteva essere utilizzato a scopo promozionale (la foto, così come tante altre, è bella "impostata", mica rubata... e dubito che si mettessero a scattare immagini di un certo livello qualitativo per poi tenersele in tasca) e senza ombra di dubbio non mettevano in mostra cose "serie". Per cui quella maquette in primo piano ha molte probabilità di esser stata, già ai tempi: 1) scartatissima 2) vecchia
  11. La Ritmo 4 fari.... come dicevo non mi sento di escludere che sia stata presentata correttamente in quella immagine del CSF, sarà magari stata ripresa in considerazione, ma i miei due cents restano per la variante scartata agli inizi. Insomma, presentano la Ritmo al Salone e si portano dietro quel musetto, il succo è che nel 1978 esisteva già. Non credo che l'avessero presentata per dire "questa è quella che faremo poi"... e a dirla tutta non mi sembra una gran mossa nemmeno quella di mostrarla insieme all'auto che effettivamente va in vendita, dato che a detta di Autosprint praticamente tutti trovarono quel musetto più bello di quello dell'auto sulle pedane dello stand. Una discreta "zappa sui piedi", direi... La nuova foto in cui si vede la fantomatica berlina tre volumi: anzitutto, là in fondo mi sembra di scorgere una maquette di quella "Tipo Uno" che poi venne cassata per mettere in produzione la "Uno-Lancia". In primo piano, non saprei... mi sembra anche più antiquata della suddetta "Tipo Uno" là in fondo. La berlinona invece, a mio parere potrebbe essere una ipotesi di "grande Fiat" antecedente alla decisione di derivare la Croma dalla Tipo 4 Lancia. Una post 132 per gli anni '80 forse, successiva all'Argenta. Bisogna ricordare che la rivista Stern all'inizio della decade pubblicò un'immagine, poi ripresa da Quattroruote, che era indubbiamente ritoccata in parte ma non era del tutto fake. Le porte, il parabrezza, troppo "reali" lasciavano intendere che chi aveva lavorato su questa immagine l'aveva fatto con la foto di una maquette sul tavolo, magari non completa, e poi le aveva dato un'ambientazione "stradale". Purtroppo per qualche assurda ragione non riesco ora a rintracciare quell'immagine nel mio db, ma la sostituisco con il bozzetto che successivamente venne realizzato dal famoso Mark Stehrenberger per una rivista tedesca. Lui l'aveva "ribaltata" (perchè la "mezza foto-mezzo ritocco" mostrava un 3/4 sinistro) ma era la copia precisa di ciò che era stato pubblicato da Stern. Noterete che a livello di porte e maniglie c'è troppa somiglianza per credere ad una coincidenza. In ambo i casi la vettura veniva presentata come una grossa 3v Fiat per gli anni '80.
  12. A me risulta un po' più vecchiotto quel frontale alternativo... avranno le loro ragioni nel pubblicarlo in quel modo, probabilmente sarà stato ripreso in considerazione se effettivamente era in fase di valutazione per la Ritmo 2a serie, ma la maquette di quel frontale (solo il frontale, senza il resto dell'auto) venne portata ed esposta al primo Salone europeo (non ricordo quale fosse) cui la Ritmo prima serie partecipò. Fu Autosprint a scrivere un piccolo articolo al riguardo, spiegando appunto che insieme alla Ritmo ufficiale era stato esposto questo studio, presentato come "variante scartata", credo con l'intenzione di farla passare per una possibile evoluzione stilistica per le Ritmo sportive. L'articolo fu pubblicato quando la Ritmo era nata da pochissimo, ed era corredato da questa immagine (che se non erro pubblicai tempo fa in questa sezione). I "soffietti" sui lati del paraurti e lo stile del pannello che avvolge i fari, che fa pensare un po' a quei "soft nose" made in USA, mi ha sempre fatto pensare che magari poteva trattarsi di uno studio per le modifiche da applicare alla Ritmo destinata agli States, che sarebbe poi stata la Strada.
  13. Adesso fanno pubblicità sui prototipi camuffati... "Are you ready?" Io che data la mia veneranda età ho visto altre cose imbacuccate in giro per le nostre metropoli, mi chiedo cosa avrebbero potuto scrivere sui proto della Tempra nel 1986 "Caaalma.... vai a comprarti la Regata II atto intanto"
  14. Diversi anni fa, da una fonte che preferì restare anonima, e che girandomele mi pregò di tenerle private per non far polemica, arrivarono delle immagini di una maquette realizzata da stilisti di un'azienda dell'Est legata a Fiat per una vettura compatta che aveva diversi stilemi assai tipici (ma tanto...) della Punto. La maquette era datata aprile 1990 pure lei, c'era proprio un cartello davanti alla maquette, in una delle foto (scritto in italiano) che indicava la data di nascita e la fonte della proposta stilistica. Non v'è alcuna certezza riguardo il come siano andate le cose, e lungi da me, uno qualunque appassionato di auto, voler privare un designer di Giugiaro dei suoi meriti, però... la cosa fu assai curiosa. Potrebbe essere andata alla rovescia? Potrebbe essere che Giugiaro nell'aprile 1990 avesse pronta la Punto e quegli stilisti l'avessero vista e scopiazzata? Mah... a quel... punto, perchè non ci sono immagini della Punto così come la conosciamo, provenienti da ID e collocate in quel periodo? In quei mesi le proposte ID erano assai diverse. Ribadisco, non voglio fare quello che arriva e ribalta il tavolo ma personalmente da quel giorno ho nutrito qualche dubbio su come sia nata veramente la Punto. Solo pensieri miei
  15. Ecco perchè c'erano 15 commenti nelle mie notifiche dopo anni sono saltate fuori anche qui queste mate posso smettere di tenerle nascoste tra i Topolini e gli Starter (non ho visto quelle sugli studi per le griglie di raffreddamento e radiatori, che citano anche gli engines... mi sono scappate?) comunque non sono affatto d'accordo sul fatto che questa fosse meglio di 159. La berlinona di Giugiaro come design secondo me vince ancora oggi a mani basse (non che questa non fosse interessante ma per me vince l'altra). Una postilla riguardo l'immagine con tutti quei bozzetti di 155 (che ha postato il Museo su FB per comunicare la periodica apertura degli archivi superslurp): quale Sw grigia? Il disegno che si vede in alto a dx è di una berlina (e non è la 155, è roba più vecchia, la portiera sa di 75): il vetro che si vede dopo il montante non è un terzo vetro, è il lunotto che va via in prospettiva. La vista laterale blu di una berlina che di Alfa ha ben poco invece credo appartenga alla genesi delle 154/156 poi cassate quando dissero a Chirico e Surace che era meglio andare a Torino a vedere le quote della Thema e in alcune foto ricevute dagli USA tempo fa credo di aver trovato una maquette molto simile in lavorazione... la devo cercare.
  16. Una piccola parentesi su Barchetta, riguardo l'anticipo ( piuttosto comune ai tempi) con cui mise le ruote in strada, rispetto al momento del lancio. Questa foto (oggetto di una discussione tempo fa, perchè la sua data di pubblicazione non era coerente con quanto scritto sul sito di chi l'aveva realizzata, parlando del periodo in cui era venuta pronta la maquette definitiva) fu pubblicata da Auto Oggi su un numero del dicembre 1992. Le maquettes: con la prima siamo sicuramente nel periodo degli studi per la "nuova Uno", o Tipo B come veniva anche definita ai tempi. E' del CS Fiat, e la targa aggiunge qualche indizio per chi è abituato a "leggerle" sulle maquette. B sta per Tipo B o Bino, 1 si rifà alla Uno (possiamo anche leggerle come "B-Uno" o "Uno-B". 490, beh.... aprile 1990. Era periodo di sfida, Giugiaro non aveva ancora "vinto": stava proponendo modelli che sembravano delle grosse Matiz. Non aveva ancora avuto "l'illuminazione" (so che qualcuno qui dentro mi capirà ) Le altre due: il periodo è quello, ma onestamente non ho info per collegarle ad un CS/carrozziere esterno. L'avevo scoperto, ma non me lo ricordo.
  17. Della terza e quarta foto non saprei dire con certezza la location. La seconda, con il barcone americano, direi che sia a La Mandria. La prima invece dovrebbe essere a Vizzola Ticino. Se non erro la foto viene da un articolo di Autosprint, che l'aveva paparazzata là. Una pista che veniva utilizzata anche da QR quando non aveva ancora Vairano. Qui la Ritmo durante il test ad alta velocità (uno dei "sette supertest" con cui misero alla prova la Ritmo e l'Ibiza in due differenti estati, sempre della "decade d'oro di QR", gli Eighties Le foto della 037 dovrebbero essere state scattate lassù, alla curva che la Ritmo in questa immagine aveva appena percorso.
  18. We both know this one was yours, right? They took away the black camo, the tape and sent to you La 155 wagon, beh Sbarro l'aveva ben fatta. secondo me non una meraviglia, ma ho visto di peggio. Penso che una ufficiale non sarebbe poi stata tanto diversa da quella. L'altra opzione è quella che credo sia stata "suggerita" parlando del topic mashup... quella dell'adorabile pazzoide che aveva messo insieme una '55 e una Tempra SW Nella mia valle si fermarono a qualcosa di più discreto: girava soltanto, moltissimi anni fa, una Tipo col muso della Tempra Ma visto che si parla di mescolare auto e di farlo anche per camuffare prototipi.... La celebre Chrema (o Chrema o Thoma eh... dipende da ciò di cui uno è goloso)
  19. Sai quando le cose sono un po' troppo "belle" da vedere, troppo ben conservate, quando cascano a fagiuolo, quando ti chiedi dove siano state fino ad ora, chè nessuno le aveva mai viste anche se di loro si parla da secoli.... solo sensazioni eh, felice che siano annientate in caso di prove inconfutabili.... però fino a quel momento ti resta quel mmm... mmmmm..... mmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmm....
  20. Sono un po' perplesso... ma tengo per me la mia perplessità. Non vorrei sembrare quello che spara la cattiveria gratuita.
  21. Ah, dimenticavo l'asterisco L'ho messo parlando di "prototipi 0" perchè volevo aggiungere una notiziola che riguarda un'altra italiana di cui qualche tempo fa abbiamo giudicato ancora una volta sorprendente il periodo in cui mise le ruote in strada come prototipo, rispetto alla data di presentazione: la Dedra. Tramite fotografie ricevute dalla stampa spagnola dei tempi* avevamo capito che la Dedrozza era apparsa nelle strade torinesi all'inizio del 1986. Le foto che ho rinvenuto l'altro giorno lo confermano (più avanti le vedremo): la costruzione del primo "carrozzato" Dedra risale al settembre 1985. * sempre lo stesso amico, che vi invito ad incontrare "virtualmente" se avrete voglia di comprare il numero ora in edicola di "Auto d'Epoca", quello con i 50 anni della Golf in copertina: lo troverete come autore di un "pezzo" dedicato alla carriera di Giorgio Battistella: molti di voi si chiederanno "e chi era?", e qui stanno la bravura e la professionalità di David. Uno che cerca, approfondisce, si documenta e racconta storie come ormai in questo paese quasi nessuno fa... e molto spesso sono storie che nessuno conosce, ma "meritano". Ve lo dice il GTC, se vi va di spendere qualche euro andate a comprare "Auto d'Epoca" - sono i primi qui in Italia a comprargli un articolo - e vedrete di cosa parlo. Mal che vada, se non sarete soddisfatti, potrete prendervela con me... me ne ne assumo la responsabilità lui ed io ormai facciamo "comunella" da parecchio, e qualche volta le sue storie sono farcite anche da cose che escono dalla mia caverna... io ci ho provato qua eh, a fare comunella con qualcuno, non mi ha ca..ato nessuno, dicevano che ero troppo approfondito, che oggi la gente non legge più...)
  22. Infatti, credo che sia stata paparazzata su un terreno privato... solo che la location totalmente priva di carattere e la fonte diciamo "ambigua" mi lasciano nel buio più totale. Così "a pelle" la sensazione è quella di un "prototipo 0" (come chiamavano in Fiat, se non erro, il primo "lamierato" e quindi adatto ad essere meccanizzato, derivato dalla maquette che in quel momento si pensava definitiva*) motorizzato in qualche modo (chissà, avrà avuto il Fire sotto il cofano?) per qualche prima prova e basato sulla Uno-Lancia. Resta comunque un bel mistero, perchè quello che sappiamo è che questo prototipo (o uno dello stesso tipo) non è mai stato fotografato su strada. Le spy pics della Uno passano direttamente dalla "Tipo Uno" del CS Fiat (i muletti con lo stile dei progetti 143-144) alla "vera" Uno di Giugiaro, saltando completamente questo derivato "Uno Lancia". Boh... Siamo in due a ricordarlo con grande affetto, il Gianni, e credo che se lo meritasse tutto, per quel che ha portato con il suo GM nel mondo dell'editoria automobilistica italiana. Non è questa la sede per parlarne, ed inoltre si tratta di considerazioni già fatte molte volte... ma chi ha conosciuto il suo GM dei tempi d'oro (raid, italiane a Salt Lake City, ecc. ecc.) sa bene di cosa parlo. Non era così "bibbia", così autorevole, infallibile, preciso come QR, ma ci ha fatto divertire tanto. Usando l'auto (spesso una delle nostre) per imprese di cui oggi ci restano splendidi testi e pacchi di fotografie inaudite (le Ritmo in Amazzonia, per dirne una... ehh se aspettavamo QR....) ci ha insegnato ad amarle, queste quattro ruote. Ragion per cui in questa casa (ma penso anche in altre) sarà sempre ricordato con grande stima ed affetto. Poi lei lei... non dica "se io mi intrufolavo" come se stesse facendo un'ipotesi... che lei si è intrufolato dappertutto con quel cespuglio. Quella 130 nera lo cerca ancora oggi quel cespuglio
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