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PaoloGTC

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  1. Adesso non posso assolutamente permettermi di fare un'analisi dell'accaduto, primo perchè non è il mio mestiere e secondo perchè ancora nulla si sa, però vorrei dire che basandomi su eventi simili accaduti (fortunatamente poche volte) nella zona, spesso e volentieri il responsabile non era l'impianto a gas in quanto tale, ma la malagestione dell'impianto originale dell'auto, cioè quello a benzina. Inutilizzato magari per anni, e fatto girare dopo tanto tempo con tubi che ormai avrebbero dovuto essere semplicemente gettati e sostituiti (è bruciata una 164 in Spagna per quel motivo qualche tempo fa). Decisione di far girare l'auto a benzina, per voglia o per necessità (inaspettatamente rimasti senza gas), tubi crepati e benzina magari sui collettori. Olè. Poi ripeto, al momento pare sia ancora tutto da chiarire, nel caso specifico.
  2. Wow. Tu ed io dobbiamo instaurare un rapporto più stretto a volte te ne esci con delle cose che anche la caverna fa "apperò"
  3. Vero. Memorie del mio socio di bro-bro... tempo fa, durante un pomeriggio estivo a base di gelati e Quattroruote d'epoca sul tavolino della veranda di fianco alle vetrine, finimmo a parlare di Espace 1 e gli domandai quale fosse stato l'effetto "live", fra la gente. Lui mi raccontò del weekend in cui portarono la prima arrivata dalla Filiale alla fiera del paese (anni '80 ovviamente, ottimismo e qualche soldino in tasca per tutti, le fiere erano pim-pum-pam e tutti i conce della zona esponevano). Grande interesse, o meglio, grande curiosità per questa strana macchina: vero che in America l'epoca di questi veicoli era già iniziata, ma qui da noi non era così ovvio guardare cosa capitava al di là dell'Oceano, era un mondo più lontano di oggi e quindi una vettura come l'Espace era indubbiamente cosa strana. Tutti la studiavano, alcuni erano perplessi, parecchi non la capivano al primo colpo. Poi subentrò la meraviglia quando videro cose come i sedili anteriori che ruotavano di 180 gradi. Lui ricorda che l'esempio più frequente fatto dagli astanti era "pensa che bello, vai a fare il pic-nic ma si mette a piovere, chettifrega, giri i sedili e continui a chiacchierare mangiando in macchina". Ed infatti, le prime vendite, che non tardarono ad arrivare, stupirono anche loro, padre e figlio, perchè sulle prime avevano pensato di essersi trovati ad avere a che fare con una strampalata, invendibile auto. Egli però ricorda anche che le prime serie erano un po' costruite "all'acqua di rose", in quanto ad assemblaggi, materiali e funzionamento delle parti accessorie. Secondo lui divenne "matura" con il primo restyling, quello che conservava il corpo vettura originale ma cambiava inclinazione del frontale (la serie con la Quadra per intenderci). Poi il salto di qualità deciso ci fu con il secondo modello. Anche lì parecchie vetture vendute, quasi tutte dalla felice esistenza anche dal punto di vista delle visite in officina. Poi l'Espace cambiò ancora ma finì dritta nell'epoca peggiore per quel che riguarda l'affidabilità delle vetture della Casa francese (tempi di Laguna II).
  4. Meglio o peggio, personalmente non entro molto in sintonia con l'idea di citare stilisticamente una macchina come quella, con una come questa. Trovo che uno dei risvolti negativi sia il predisporre una parte degli astanti nella modalità scherno. Avrei apprezzato di più una riedizione (stilistica) del concetto R4 a questo punto (tempo fa mi pare fosse girato qualcosa di interessante nel mondo degli aspiranti designers).
  5. Non ti preoccupare, io ieri sera alle sei e mezza ero in coda in piazza Napoli nel capoluogo meneghino, diretto verso il castello di Duetto80, coi vetri mezzi giù data la temperatura oserei dire estiva, e la canzone di cui sopra col volume-che-di-più-non-posso-perchè-poi-gratta. Avevo ai fianchi gente nel suv che mi guardava perplessa e più d'una volta mi son sentito di dire "sii, son passati 20 anni e ne ho quasi 40, ma sono ancora pistola, e allora?"
  6. Quoto pienamente per la melodica. Anche perchè, pure in quella che ho linkato, sotto il sax l'andamento del piano sotto i battiti ritorna a cose che chi ha vissuto i 90 della commerciale indimenticabile-che-non-era-solo-pum-pum non può non assaporare. Credo che quella del 2014 sarà una bella estate per quel che riguarda la musica allegra. Ed aggiungerei che era anche ora. Jubel.... oramai mi ha sfondato le casse della Punto (che vaffanbrodo non suona affatto male).
  7. Ciao tutti, io sono Simba. (e mi piace pettinarmi così)
  8. Tempo fa blateravo di quanto mi piaccia l'ottantesco sax e quanto stia apprezzando il suo ritorno sulla scena, qui e là. Lo spot radio Mercedes mi ha regalato questa l'altro giorno.... se c'è qualche altro amante del sax qui in giro apprezzerà.
  9. Denghiu foto inedita anche per me. Il mulo pare essere lo stesso che ho in altre foto, ma da questa angolazione mi mancava. Ce n'era una simile su 4R ma divisa su due pagine e non riproducibile correttamente anche perchè avendo trovato una copia marcia da spolpare per fare scansioni, c'era poco da ottenere. Spesso e volentieri nella stampa su due pagine una porzione centrale della foto andava persa, quindi unendo le due metà non si otteneva altro che una foto di un muletto in versione a passo corto
  10. Qui in conce uno è arrivato al lancio (quello con le famose barre portatutto a parte, in scatola Fiat Accessori ) ed è stato venduto, perchè in conce non c'è più (a meno che l'abbiano buttato al fiume, non si sa mai... ) ma non ho idea di dove sia finito. Poi ne ho visto un'altro in giro ma non ricordo dove. Niente di più.
  11. Credo di si Però che robe che girano ancora in altre zone rispetto alla mia.... ANNI E ANNI che non vedo una 131 di quella serie. La Manta forse non la vidi manco ai tempi in cui avrebbe potuto essere facile incontrarla. Mi hai fatto venire la curiosità, devo chiedere al conce di famiglia come era andata sul mercato locale negli anni in cui era a listino, perchè veramente qui non ne ricordo la presenza, nemmeno nei miei anni migliori . Prisma Integrale gran rarità, avrebbe potuto avere una sorella in quanto ad avvistamenti perchè fino all'anno scorso qui ne girava una, in ottime condizioni veramente. Però ora è sparita, preferisco pensare che sia stata ceduta a qualche appassionato oppure che il proprietario si sia trasferito. Non vorrei che fosse stata oggetto di qualche "rottama". Tornando indietro con gli avvistamenti... la Uno Sting. Una di quelle auto che mi mettono un po' di tristezza perchè mi fanno pensare al tempo che è passato. Mamma mia quante ce n'erano in giro qui ai tempi.... fu un gran botto. Era poi la Uno col "vecchio" (ma indimenticabile) 903cc che faceva la parte della sorella povera nei confronti della nuovissima Fire col motore del Duemila , ma quella riga sul fianco insieme al nome, che facevano tanto versione speciale (che alla fine tanto speciale non era se l'avevano tutti ).... mamma mia che invasione. Mi prende così la tristezza quando penso al fatto che incontrandone una oggi ci si ritrovi a dire "uèèè va' che roba, una Uno Sting!!!!". Un'auto che ai tempi era comune per le strade tanto quanto una forchetta in cucina. La Uno faceva così parte dell'arredo urbano che rivederla oggi in giro mi fa proprio tirare un sospiro di malinconia. Ovviamente questo non vale per altre zone d'Italia ove incontrare una Uno prima serie è ancora cosa di ogni giorno, ma qui.... non è affatto facile.
  12. Boh a me sembra un fotomontaggio a dire il vero.... Tornando indietro di due pagine, carina l'idea dei dentazzi nella griglia del paraurti, però lo stai facendo con la fifties sbagliata
  13. In effetti quando dall'ufficio guardo sotto la tettoia dei mezzi d'opera tra Daily che ride, Doblò strafatto e la mia Punto-criceto mi sembra di sentire dei pensieri che vanno da "dai dai lavoriamo che bello" a "oooh tipo troppo sciallo oggi". Poi di fianco trovo il cancello dell'Audi aziendale e non so più cosa guardare. Per il bloblò ho sempre pensato che l'interno fari nero con solo le parabole sbrilluccicanti (tipo Astra H al lancio) avrebbe già potuto fare molto.
  14. Route66 (quanti sono? 3500? 3800? boh non mi ricordo... ma eravamo in tre a condurre a turno) alla fine dello scorso millennio con un robo così
  15. Io sono per il classico negli interni e quindi mi piace la plancia di questo... robo. Meglio che altre cose strampalate fatte tempo fa imho. Esternamente imho fa riderissimo.
  16. A me dal vivo non è dispiaciuta affatto (mentre la gippetta mi spiace, non m'è andata giù manco live). Ho qualche riserva per gli interni, non per il design ma per l'aspetto dei materiali. Non parlo di qualità ma di immagine proprio. Quella pelle su plancia e sedili era anche troppo lucida e scivolenta per i miei gusti. Specialmente osservando i pannelli porta, ho avuto un vago deja-vù dello stile merrecano di un tempo, leggermente troppo merrecano per noi
  17. Due immagini degli omaggi Maserati per gli ospiti dell'evento di mercoledì.
  18. Una vettura allestita ai tempi credo possa spuntare un valore diciamo interessante solo nel rarissimo (imho) caso in cui incontri l'appassionato del preciso stile di elaborazione o del modello in questione anche tunizzato. Per quanto anche loro testimoni di un'epoca della cultura automobilistica italiana (e non) oggi come oggi per la "massa" questi kit sono così lontani nel tempo, per stile e gusto (a volte si vedono cose che fan ridere a pensare come ci si esaltasse ai tempi vedendole), che solitamente passano per "patacate" che rovinano l'originalità e non aggiungono alcun valore, anzi. Sicuramente, da amante del "colore", del costume associato all'automobile nelle varie epoche, sarebbe bello o quantomeno curioso anche per me vedere una collezione fatta di "quelle robe che si facevano negli anni '80", perchè sono testimonianze anche quelle. Però, solitamente, nella mia pur breve esperienza nel mondo dell'auto d'epoca e nell'ambito delle trattative di compravendita, queste elaborazioni le ho sempre sentite definire come cose che rendono il valore del modello pari a zero. Anche perchè bene o male venivano realizzate, ai tempi, sulle vetture più diffuse e più corteggiate, delle quali a volte capita di poter trovare più di un esemplare in vendita. Per cui, anche se si tratta di parti che possono essere rimosse per far tornare il veicolo originale, è facile che inducano il possibile acquirente a cercarne una originale in partenza. Potrebbe esserci la via di mezzo: il sapere che il tale kit può essere rimosso senza fare troppi danni e comprare la vettura cosiddetta "patacata" per un tozzo di pane, per poi riportarla allo stato originale con una spesa inferiore rispetto all'acquisto di un esemplare originale e ben conservato. Il fatto è che spesso queste elaborazioni lasciano dubbi sulla mentalità del proprietario e sul tipo di utilizzo del veicolo (elaborazioni di meccanica fatte tanto quanto, utiizzo sfrenato e via dicendo, tutte cose che riportano all'idea di cercarne un'altra...).
  19. Torturando chi sta in mezzo. Chi è concessionario, deve per forza avere a che fare con questa nuova novità. Queste auto che non si vendono. C'è una Fluence targata che gira da mesi tutti i dealers del lumbard ("tienila un po' tu" - "adesso tienila un po' tu"). Però il giro non è fatto solo di vetture a spasso che non trovano un cliente. Visto di persona un amico dealer del lumbard, il giorno in cui siamo andati a trovarlo in visita di piacere, io ed il socio di bro-bro (che della rete non fa più parte, si è levato, è diventato generico e vive sereno... per cui pensiamo anche alla perdita di punti vendita data dall'abbandono di chi ritiene sia giusto dire "no, grazie"): dopo quattro chiacchere ci ha portato verso una tettoia e ci ha detto: "Vedete quelle casse? Materiale necessario alla manutenzione di queste macchine che non vendo. Obbligo di comprarlo perchè sono concessionario e 'se prende piede' devo avere il necessaire. Però non prende piede - ma dai? - e io intanto i soldi li ho buttati lì. Io." La spesa? Ti ci compri una Golf decente. Certo, però se un domani le cose cambiano..... Sediamoci un attimo e guardiamoci in faccia. Prenderà piede? Dai, su. C'è gente che ha preferito chiudere baracca e mollare, piuttosto che trovarsi ad avere a che fare con questa storia. Ricordiamoci sempre che fra la Casa che decide per farsi bella o perchè obbligata da motivi esterni al mondo dell'auto in quanto tale, e la clientela che per forza di cose NON PUO' diventare un audience per questi mezzi, ci sono tante realtà che son fatte di persone che lavorano come noi che compriamo. Questa storia imho è una baggianata e una rovina al tempo stesso. Probabilmente un dealer che ha DOVUTO aggiornarsi in tal maniera, cercherà il modo di rientrare delle spese come può. E chi pagherà? Me, te, lui, l'altro... che andiamo a far fare lavori per delle auto che vanno A BENZINA.
  20. PaoloGTC

    Alfa più belle: la nostra Top-5 _

    A me la 90 piace, parlando di gusti personali. Indubbiamente in senso assoluto non è una delle più belle vetture che Alfa ha prodotto, però è un tentativo di modernizzazione, con linee nette, fari integrati, plastica, che ben rappresenta appunto quell'epoca in cui Alfa non aveva soldi per fare nuovi modelli. Per cui, la apprezzo particolarmente ma non attraverso un voto alto in quanto a bellezza. La trovo, a modo suo, significativa. Rappresentativa di uno dei tanti periodi complicati vissuti dalla Casa, e di conseguenza in una classifica magari non della bellezza assoluta ma dell'importanza come testimone, ci deve stare sicuramente.
  21. Per questa ti meriti le ultime due sparate di Groucho Marx su Dylan Dog. -"Capo, ho letto prima sul giornale che secondo le statistiche, a Londra, un pedone viene investito ogni tre minuti. Poveraccio, non gli danno neanche il tempo di rialzarsi." -"Due fidanzatini al cinema continuano a bisbigliarsi cose all'orecchio, al che una signora dietro di loro, stizzita, dice 'Ragazzi, per favore! Non sento niente!' - 'Tanto non sono affari suoi!' "
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