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PaoloGTC

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  1. Si, a volte i bozzetti arrivavano dal cugino Bild. Soprattutto quando c'era da imbastire la rassegna di fine anno con "Tutte le auto che vedremo nel 19XX", nella quale i disegni da pubblicare erano tanti, e rappresentavano una mole di lavoro troppo elevata per A.Ferrari, il quale invece normalmente si occupava dello scoop settimanale. Però continua a sfuggirmi tale bozzetto, dovrei riguardare sulle prime annate ( che poi il periodo in questione è abbastanza breve... Auto Oggi nasce a fine '86, la 19 ha le sue foto ufficiali nella primavera del 1988). Concordo con te (fosse il caso di sottolinearlo ) riguardo la T3. Non ho mai compreso fino in fondo quello che pare essere un calo di interesse creativo di Giugiaro nei confronti di queste proposte. Soprattutto pensando a progetti poco distanti nel tempo come quelli della 4 per Lancia e per Fiat, anche loro basati su certe linee ma ben più riusciti. Tornando a dare uno sguardo alla sua "Due"... sta bene che si possa osservarla pensando che l'effetto-novità di certe linee fosse già stato speso con la Uno e che quindi una proposta del genere possa apparire banale anche per questo motivo... ma sinceramente quando la guardo mi pare proprio di leggere fra le linee un "oh, non c'avevo proprio voglia". La Tipo non avrà mai vinto l'Oscar per la migliore interpretazione protagonista del segmento C... ma ragazzi, c'è un abisso. Leggasi "come prendere uno scatolone e far sì che rimanga tale, e come prenderlo e farne qualcosa di dinamico nei limiti del possibile". Non ho mai nascosto di apprezzare molto il design della Tipo, e colgo l'occasione per dire che oggi forse più di allora (momento in cui poteva passare in secondo piano rispetto ad altri punti salienti del modello, come l'abitabilità o le sinergie) si tratta di un design leggermente sottovalutato. Come scrissi tempo fa, per me rimane un'auto unica nel suo genere, al netto dei gusti ovviamente. La sua fiancata è riconoscibile da un km di distanza in mezzo ad un mare di auto nel traffico, il modo in cui giocarono con la terza luce resta un piccolo capolavoro di stile a mio parere. La spinta che dava verso l'avanti l'angolo del portellone era decisamente gradevole, e lo spessore dello stesso dava la giusta sensazione di robustezza bilanciando tutte quelle vetrature che potevano farla apparire debole; inoltre lo svirgolare verso l'alto della cintura arricciava un po' il sederotto e anche un piccolo dettaglio come lo zoccolino del paraurti aveva il suo peso nel bilanciare la vista laterale. Quando guardo la "Due", tutto questo non c'è. E' uno scatolone vetrato senza fantasia, creato si direbbe con una certa noia. Incredibile, come hai scritto tu, che sia uscito da una certa mano.
  2. A me la Puntina questo scherzo fino ad ora non l'ha fatto (vabbè, direte voi, è nuova, e in effetti c'ha pressappoco un decimo dei km della tua 500)... però, un paio di volte ci ha messo un bel tot per partire. Partita al primo colpo, ma dopo un certo gnegnegnegnegnegnegnegnegnegne. E sempre un paio di volte, una volta partita, sullo spunto per uscire dal parcheggio con la solita pressione dell'acceleratore, anzichè muoversi sulla frizione come solito ha cercato di imballarsi, sicchè io pensai di aver dato poco gas essendo abituato a muovermi sul minimo-anche meno con il diesel, e quindi pigiai la frizione fermandomi per farla riprendere, ma anzichè riprendersi perchè libera dal peso, è andata avanti qualche secondo a borbottare brobrop brobrop brobrop con la lancetta che ballava fra i 500 e i 1000... poi si è ripresa. Risposta del capofficina in loco (uno che va per le spicce)... "hai fatto un tot di km, cerca di dargli una bella svegliata ogni tanto".
  3. Non saprei dire il reale motivo, tuttavia la cosa mi fa così ridere ancora adesso (rido anche mentre sto scrivendo) che immaginandomi la scena vista da fuori, mi vien da chiedere all'ufficio emoticon di AP se è possibile aggiungere alla faccina che prende il cazzotto dallo schermo, quella dell'archivista che pigia un tasto e si cappotta con tutto il cadreghino (la caverna straripante comunque aiuta... c'è roba dappertutto anche qui e sono caduto con la testa su una pila di AutoSprint dell'83 ... altro che apprendere dormendo col libro sotto il cuscino come si diceva una volta... una testata e ora c'ho un zucca tutte le - terribili - gesta dell'Euroracing)
  4. Qui. Fu pubblicato da tutti coloro che nell'ambito di servizi su 19 decisero di dedicare uno specchiettino al design della vettura o a qualche info sulla sua genesi. Si tratta di uno dei pochi bozzetti divulgati dalla Casa per mostrare qualcosa riguardo la gestazione della vettura. Siamo leggermente OT... ora recupero con il laterale della T3 Giugiara Imho qui l'auto mostra tutto il suo non essere Lancia. Troppo Fiat (o meglio Fiat-Giugiaro) nella forma dell'abitacolo, decisamente caricato sul retrotreno come a sottolineare, con l'aiuto del taglio porta posteriore, la sua derivazione da una 2v (la porta di Tipo fu decisamente più adatta a ricavare una 3v senza cambiare stampo) e la posizione dell'angolo fra lunotto e bagagliaio fa apparire la ruota posteriore anche troppo "interna". Noto in questo caso una somiglianza con la Espero citata oggi, ma lì imho la cosa fu gestita meglio con il concetto di quasi 2v e mezzo e portellone. Noto anche un certo sbilanciamento fra il volume del frontale (il cui parafango per stile, accoppiamento con la porta e con la freccia, mi parla anche un po' di Toledo MK1 ) e quello della coda. Insomma, mi scusi Giorgetto, anche per me sarebbe stato un "no". Volete farvi una risata? Mentre scrivevo questo pezzo mi si è disintegrata una rotella del seggiolone aeronautico fatto con sedile di Vectra che uso come postazione da pc, e mi sono praticamente scatafasciato sul pavimento (senza neanche i sidebag fra l'altro). C'è un signor GG che mi pensa male perchè rimembro le sue ciofeche.
  5. Sai che non ho memoria di questi bozzetti con una 19 dal diverso aspetto? Ho dato un'occhiata in archivio digitale, sia per 4R che per AO. Per 4R troviamo degli sketches dell'immenso Alisi (come ovvio, del resto), per AO troviamo quelli di Alessandro Ferrari il quale, con tutta la simpatia che provo per lui avendolo conosciuto, quando disegnava non era in gamba come nello scrivere, e spesso e volentieri (è il caso della 19) proponeva qualche tempo dopo una sua interpretazione di ciò che aveva fatto Alisi su 4R. In entrambi i casi, comunque, si tratta di bozzetti usciti in articoli che presentavano anche foto-spia dell'auto finita, alla quale mancava solo il marchio Renault sul cofano (sempre le stesse foto più o meno, 19 non fu granchè paparazzata e mai lo fu da camuffata, ad esempio: le prime foto spia presentavano già l'auto "nuda")... ed infatti in entrambi i casi (forse proprio perchè su AO si ispiravano a quanto proposto da 4R) l'unico elemento differente rispetto all'auto definitiva era la posizione del marchio anteriore. Si trattava infatti di servizi-anteprima usciti sulle riviste italiane DOPO la presentazione del facelift di Super5, quello che aveva portato alla nuova posizione del marchio, non più al centro su una calandra nera, ma verso il faro sinistro, accompagnato da un paio di linee orizzontali che spezzavano il piano verticale del cofano. Si pensava forse che quello sarebbe stato il nuovo leit-motiv dei frontali Renault (il marchio a sinistra, che del resto era già stato mostrato su 21 al lancio) mentre invece con 19 il marchio tornò ad essere centrale. Questa è l'unica differenza che vedo nei bozzetti di anteprima su 4R e AO, a parte qualche dettaglio nelle forme dei paraurti ad esempio, magari dettaglio non fedele alla realtà perchè nelle foto spia non s'era riusciti a cogliere al meglio i piccoli particolari. Anche i pochi bozzetti che posseggo (tutti diramati da Renault e come ho scritto oggi, tipicamente Renault nella colorazione) mostrano l'auto così come è, a parte una interpretazione abbastanza testosteronica della 16v, sulla falsariga di quanto si fa ancora oggi, quando anche una Logan negli sketches sembra un CLS . Ricordo poi un paio di foto-spia pubblicate da 4R, qualche mese dopo il lancio della Tipo (infatti l'auto nelle "Anteprime" veniva presentata come la prima vera rivale della C Fiat) con altri bozzetti di Alisi (sempre col marchio a sinistra). Tali foto-spia mostravano una 19 bianca, fotografata non si sa dove perchè lo sfondo era stato sbiancato, leggermente diversa nella porta posteriore e nel piano di coda che presentava fari piazzati nella medesima posizione, ma più stretti e direi anche bruttini. Spero non fosse quella la proposta di Giugiaro, perchè allora il CS Renault non avrebbe rovinato niente con le sue modifiche, anzi... Purtroppo non ho ancora avuto modo di entrare in possesso di una design-story decente per questo modello. La cosa strana è che avendo la collezione intera di Auto & Design nella caverna, dovrei ricordarmi di cose più interessanti (anche perchè quello che riguarda le design stories è tutto digitalizzato qui dentro, nel mostro da cui sto scrivendo) mentre invece... nulla... sarà mica che non l'hanno pubblicata? Mah... dovrò guardare meglio.
  6. Si lui si preparava a piazzare sul mercato il riciclaggio delle T3 del Giugi ... però qualche domandina la potrebbe fare, ci sarà qualche storico all'interno che ne sa qualcosa Poi ovviamente, la tua di chiedere al burbero che saluta come se tu gli avessi rigato la macchina è un'ottima idea.
  7. Devo fare una piccola ricerca. Proprio ieri sera ne stavo cercando una da unire al mio post per accompagnare le parole con un'immagine dimostrativa ma mi sono accorto di non sapere dove siano finite. Comunque furono due le proposte di Giugiaro, la prima ed una successiva revisione, modificata parzialmente nel frontale e con una fiancata che incredibilmente diventava parecchio simile alla 156 di De Silva (come se il "nocciolo" dell'auto fosse stato definito e Giugi avesse ricevuto l'incarico di continuare con le sue proposte basandosi su di una certa idea generale) mentre al posteriore le cose peggioravano assai imho. Se la prima proposta aveva una fanaleria "continua", non direi come 164 ma tipo 155 però ribaltata (cioè con il collegamento in basso e le parti sporgenti in alto), la seconda aveva dei fari posteriori verticali, grandi e bicolori, che erano "Alfa" così come io sono Angelina Jolie. Stasera comunque vado a dare un'occhiata, se ci sono problemi ti piemmo.
  8. Beh che non venga riconosciuta del tutto, non oserei dirlo in base a ciò che conosco. Più semplicemente, credo sia uno di quei casi in cui non è così pubblicamente spiattellato fuori che la tale auto l'ha fatta il tale designer. Poi con Renault i rapporti del Giugi che io sappia sono stati sempre un po' ambigui... anche la 19 in teoria dovrebbe avere un'anima giugiaresca, ma qui, e non vorrei dire una stupidaggine perchè veramente ora non ricordo molto bene, mi pare che si trattasse di un progetto Italdesign talmente stravolto poi dai francesi che Giorgetto non volle che venisse presentata come sua creazione. Però questa prendetela con le pinze, davvero non ne sono certo.
  9. Chiedi anche un pochetto all'uomo che per fare una cosa "da non sminuire" chiede aiuto ad un amico il quale chiede aiuto ad un amico, ed in seguito quando si ritrova a cena con te scopre che tu sei un amico dell'amico dell'amico. Magari un'indaginetta retrospettiva. Oh questa 2+2 s'è vista eccome ai tempi, pure scabriolata. Poi un bel giorno uscirono muli come questo... .... e venne fuori la notizia di un ribaltone stilistico in atto. Il motivo preciso non fu specificato: come ho scritto, tempo dopo mi accadde di incrociare un'intervista ad Alboreto, il quale parlando di tante cose andò a citare quell'aneddoto della somiglianza con la Bmw Serie 8. Poi....
  10. Beh si in effetti la prima proposta di Giugiaro per la 156 aveva un giro porta e una fiancata in generale che si sono poi visti sulla Daewoo, anche se normalizzati, più rettilinei e meno Alfa Romeo.
  11. Paternità di 21 che ai tempi, basandosi sul materiale divulgato come facente parte della design story, avrebbe anche potuto restare un segreto, senza dichiarazioni successive ed inserimenti della vettura in testi come il catalogo delle realizzazioni Italdesign.... personalmente posso dire di avere ormai una certa mano, o meglio un certo occhio, nel riconoscere l'autore (sia come singolo che come studio stilistico) di un bozzetto. Beh, nel materiale divulgato da Renault ai tempi, gli sketches che più si avvicinano al concetto 21 definitivo (togliendo quindi tutti quelli di ricerca varia/campata in aria ) sono tutti tipicamente Renault come disegno e colorazione (le stesse mani dei bozzetti di 9, 11 e 25 ad esempio).... ce ne fosse uno dico uno di sketch che dice "Giugiaro" o "Italdesign" come mano. Uno per cui si possa dire "oh, ecco la proposta di Giugiaro". Nemmeno divulgarono foto di maquettes, chessò scattate alla Italdesign (come ad esempio fecero in Seat per la Ibiza). Anzi... non divulgarono foto di maquettes con la "faccia" della 21, solo quelle delle proposte alternative. Una di stampo decisamente antiquato (con porte a telarino e forse anche gocciolatoi esterni.... con questo tipo di carrozzeria furono anche realizzati alcuni muli), un'altra che dichiarava apertamente di provenire dalle mani di chi aveva fatto la 25, ed un'altra ancora di stampo decisamente americano (forse una proposta a cavallo fra due Continenti, visto che ai tempi Renault era tutta impegnata a fare un disastro via per di là). Poi, puff, spunta la 21. Riguardo l'arte del riciclaggio bisogna comunque ricordare che Fiat stessa riciclò la "Due". I prototipi "Unone" che circolavano camuffati nel 1986 (già stilisticamente cassati ma buoni per testare sotto mentite spoglie) altro non erano che un tentativo del CS Fiat di rendere più piacevole la "Due" di Giugiaro, la quale aveva entusiasmato ben poco. La prima idea di Fiat fu quella. Evolvere la "Due". Anche l'Unone comunque non riscosse gran successo nelle stanze segrete, e I.De.A che già aveva entusiasmato tutti con la 3 Lancia, mise una pezza pure lì.
  12. Cogliendo l'occasione per dire a cc1920 che imho la sua mano coi photoshop è spettacolare (la Thentuno - giusto per inventare nomi nuovi - sembra vera), io invece debbo dire che ai tempi non ho mai colto delle somiglianze fra le due vetture... anzi, apprezzavo (e apprezzo) il lavoro di Giugiaro anche sulla D Renault perchè l'ho sempre trovata (pur basata su stilemi comuni, in voga all'epoca nel suo atelier) decisamente "francese". Veniamo ora alla vista posteriore della T3. Come scrivevo, grande vetratura al posteriore, interrotta soltanto da quelli che sembrano essere supporti per l'accoppiamento delle varie parti. Questa è la parte dell'auto che avrei modificato in maniera pesante. La ruota parzialmente carenata trovo sia poco "Lancia" ed inoltre la soluzione con cui la carenatura è stata realizzata, una parte aggiuntiva accoppiata al paraurti con un taglio netto, è a mio parere di stampo prettamente economico e poco adatto ad una vettura di una certa classe. Con una parte posteriore della fiancata sviluppata in modo tale da farla sembrare una piccola Thema (porta più allungata sopra ad un passaruota tradizionale, vetro col finto deflettore e soprattutto montante C pieno) credo avrebbe potuto tranquillamente essere accolta come "Themina" appunto... ma bisogna dire una cosa: nei piani originari quest'auto sarebbe stata comunque presentata alla fine degli anni '80 (e qui siamo nel 1984) e forse una Themina in quanto tale sarebbe risultata un po' troppo antiquata... Dedra, pur nascendo già nel 1984 (capolavoro di I.De.A) così come l'abbiamo conosciuta, nel 1989 pareva sicuramente di una generazione successiva rispetto alla sorella maggiore. Anche la 21, se vogliamo, è pur sempre del 1986.... a fine anni '80 le linee stavano già cambiando, questa vettura forse sarebbe risultata un po' "indietro". Anche rivista e corretta. Notevole il labbro inferiore del paraurti.
  13. I numeri per Alfa alla fine hanno sempre significato Là erano i 75 del Marchio? Bene. Facessero qualcosa nel 2015, sarebbero i 105 anni del Marchio. 105.... questo numero mi ricorda qualcosa. Oh, il codice di progetto della Giulia
  14. Finito di cenare, la stavo osservando nuovamente. Probabilmente non c'è un solo pezzo in quell'auto camuffata che corrisponda esattamente (ovvero provenga da uno stampo, anche artigianale, basato sulle matematiche della Pinin). Lo stesso accoppiamento fra parabrezza e porta anteriore, pur essendo del medesimo tipo, uguale non è, e lascia pensare ad un montante diverso, posizionato in altro modo e con altra inclinazione (tra l'altro ricordo ora che l'accoppiamento parabrezza/porta anteriore senza montante a vista spuntò fuori nuovamente quando Ferrari provava i muli della prima idea di sostituta per la 412, quella che poi fu cassata in favore della 456 - e Alboreto in un intervista disse di averla vista finita un giorno, proprio mentre gli raccontavano che era stata messa da parte perchè "nel frattempo" era nata la Bmw Serie 8 e la somiglianza era decisamente troppo elevata). Immaginando un certo spessore di camuffi, l'auto pare avere comunque un frontale un poco più elevato in altezza, e così pure il bagagliaio pare meno filante ed inclinato verso il basso. Alla fine forse era davvero un laboratorio, costruito sì basandosi su un'idea di vettura a 4 porte e per tal motivo ispirato al concept di Pinin. Chissà, magari decisero la tipologia d'auto sia perchè faceva comodo nei confronti di quello che l'auto doveva fare, sia perchè nel frattempo avevano modo di tastare il polso all'opinione pubblica, smentendo sempre in modo netto l'idea di una superberlina ma ragionandoci sopra nel frattempo, anche in base l feedback ricevuto da chi seguiva questa vicenda nel mondo dell'auto. Di recente se non erro è uscita nuovamente la dichiarazione in base alla quale una berlina 4 porte non è nelle corde del marchio Ferrari, anche perchè oggi c'è Maserati ad occuparsi di quello. Beh... ai tempi in cui questa vettura girava, Maserati non aveva un ruolo del genere nei confronti di Maranello e in quelli del Gruppo.
  15. Targa prova. Inoltre, a mio parere, pur non trattandosi della stessa identica auto nei dettagli, le somiglianze sono troppo evidenti per pensare ad un altro Costruttore. Magari era davvero un laboratorio, magari "ispirato" alle forme della Pinin perchè toh, guarda caso, erano quelle adatte per costruire un certo tipo di laboratorio che avevano in mente, ma imho si trattava sicuramente di roba Cavallina... qualunque roba fosse. Differenze? Beh certo, ce ne sono... però analizziamone una a caso. Duetto citava i vetri del concept, incollati e pertanto non funzionanti. Il mulo ha una soluzione differente, c'è un deflettore e un motivo ci sarà. Inoltre... la foto in curva che è stata citata oggi riguardo l'angolo di sterzo... ma non è Fiorano, scusate?
  16. 2 Però siccome la seconda mai si è vista su queste pagine, presumo tu ti riferisca alla Punto WRC Benissimo direi. Non ho scritto più nulla nell'apposito topic perchè nulla vi è da segnalare. Il cdb di è assestato da tempo su una media di 17,2 al litro, e il rumore della pastiglia gracchiante è sparito da solo. Non saprei cos'altro dire. Se dovessi basarmi sui fastidi che mi provoca, potrei dire che è come non averla.
  17. Sinceramente non saprei proprio dire cosa ci fosse sotto quelle camuffature. L'estetica indubbiamente lasciava pensare che fosse un collaudo per "la"... ma bisogna ricordare che anche ai tempi qualunque ipotesi al riguardo venne sempre seccamente smentita da Maranello, e (non ricordo dove) quando domande precise sulla tal vettura in prova furono poste a chi di dovere, la risposta fu che non bisognava lasciarsi fuorviare dall'aspetto, che era solo una "coincidenza", perchè quello era soltanto un laboratorio mobile costruito per provare... cosa non venne mai specificato*. Un po' come il famoso cabriolet in materiali compositi che entrava ed usciva da Maranello con molta frequenza ai tempi, contraddistinto da una linea non tanto bella e solo abbozzata, che a più riprese venne presentato dalle riviste, a volte come "futuro cabrio" a volte come "erede delle 4 posti in gamma al momento", ma poi alla fine risultò essere VERAMENTE un laboratorio su ruote, costruito proprio per portare avanti studi e prove dinamiche sulle strutture in materiali compositi. Certo, riguardo la 4 porte viene da chiedersi il perchè di un laboratorio mobile costruito PROPRIO con quella carrozzeria LI', con tante cose differenti che si potevano fare visto che in teoria la carrozzeria non aveva nessun significato particolare... ma la verità, temo, non la sapremo mai. Ferrari è sempre stata molto in gamba a far sapere solo quello che voleva. * tanto per dire... quando la Grandori-rivista che il buon Duetto ed io tanto amiamo, decise di realizzare una esauriente rassegna sui famosi "laboratori mobili" Ferrari, una per volta vetture come la GTO Evoluzione, la cabriolet di cui sopra e la 408 furono analizzate e presentate con molta cura.... 'sta 4 porte mica saltò fuori.
  18. Al posteriore trattamento iso-21 direi, con fanaleria che comprende il portatarga. In comune con Dedra, e a differenza di 21, aveva però un taglio più netto del piano di coda. Posteriore non bello come quello di Croma (anche se la soluzione, a spanne, era la stessa come idea) ma gradevole a mio parere. I montanti minuscoli che separavano le terze luci dal lunotto pareva non avessero alcuna funzione strutturale se non quella di fungere da base per i vetri, perchè erano decisamente sottili (già si possono percepire nella foto di ieri, volendo). Sarebbe stata sicuramente una 3v con ampia visibilità posteriore. In fiancata (vedremo anche quella) la vettura comunque imho perdeva. A mio parere l'abitacolo dalle linee tese non dava un'immagine filante alla T3. Soprattutto sopra le ruote posteriori, l'abitacolo risultava parecchio alto e con un lunotto inclinato solo fino ad un certo punto. Credo si trattasse di un'idea basata sulla ricerca della massima abitabilità. Il progetto anche per Giugiaro si basava sull'idea delle parti comuni, per cui credo che una parte centrale del genere venisse dal desiderio di condividere componenti con la "Due" presentata per Fiat, che, va ricordato, ai tempi del lancio di Tipo, nei dietro le quinte venne citata come progetto sì scartato per lo stile, ma contraddistinto da un'abitabilità ANCORA SUPERIORE a quella già elevata della Tipo che tutti abbiamo conosciuto. Il merito più grande di I.De.A, secondo gli addetti ai lavori dei tempi, fu infatti quello di aver preso quest'idea di "cubo" ed averla resa più gradevole. Stasera comunque vedremo le altre immagini. La Thema prima serie... presa da sola resta pregevolissima, ma proprio perchè deve confrontarsi con il FL della SuperThema, nella mia classifica si posiziona al secondo posto. Più che altro, comunque, non le ho MAI perdonato quei cerchi in lega, che parevano ancor più piccoli di quanto fossero in realtà. Con un pollice in più ed un disegno differente, sulla SuperThema le cose cambiavano di un mondo.
  19. Eeee quanto fate i misteriosi.... cosa vi costa dire che... :shock:
  20. Concordo pienamente su tutto. La freccia sotto al faro di SuperThema faceva un lavoro grandioso dal punto di vista stilistico ed assottigliava otticamente un faro che invece non era cambiato di una virgola in quanto a dimensioni. SuperThema è la migliore della famiglia Thema a mio parere. Gran lavoro con poco. Riguardo i fari di questa Temprisma, v'è da dire che secondo me oltre alla freccia più grande, l'aspetto generale era anche aiutato dal fatto che (imho) qui i fari si erano già un po' assottigliati. Tutto il frontale pare leggermente evoluto rispetto a quello di Thema. Raccordato più dolcemente e più "a filo". Andando a spanne, del resto, due o tre anni fra un design e l'altro erano comunque passati... domani vediamo il posteriore.
  21. E dopo la Gippanda, la Gippippa. Anzi, vista l'ansia che precede l'uscita del modello, direi che Gippippa potrebbe essere il nome adatto per questo suvvino. Dicono che Capannonne abbia chiamato proprio il personaggio della foto qui sopra a fare da testimonial per il lancio del nuovo fuoristradino, il quale ha risposto con gioia "Yuk Yuk!" E Capannonne... "alora.... non facciamo i schersi ah?? Parliamo dela gggip adesso ah? Cosa c'entra la Juke adesso?"
  22. Tra l'altro il fatto che si tratti di una SW con un bel portellone dovrebbe anche aiutare nell'estrazione del pezzo dall'abitacolo. Fosse stata una Dedra berlina, sarebbe stato anche un micro-casino farlo uscire agevolmente e soprattutto risistemarlo nell'abitacolo, una volta riparato, senza piegare qualche angolo col rischio di lasciare rughe o pieghe.
  23. Temprisma non è male Personalmente trovo decisamente più riuscita la Dedra di I.De.A che tutti abbiamo conosciuto, prima di tutto per quelle due soluzioni al posteriore, e cioè terzo vetro laterale connesso al lunotto "senza soluzione di continuità" (come si usava dire ai tempi sulle riviste), iso-Scorpio, e la ruota posteriore parzialmente carenata. Cose poco "Lancia" imho. Però.... c'è un però. Pur essendo secondo me l'auto anche troppo razionale, squadrata, alta, "Uno" se vogliamo, debbo dire che la mano felice del Giugi la vedo anche qui. Nel frontale. Si vede imho la mano di chi sapeva fare cose belle giocando con poche linee. Sono convinto che l'auto avrebbe avuto bisogno di una revisione in fiancata, ma sono altrettanto convinto del fatto che quel frontale alla gente sarebbe piaciuto. Per certi aspetti lo trovo anche più bello di quello della Thema (che ai tempi di questa maquette non era ancora stata presentata ma era indubbiamente pronta e qui pare che Giugi il frontale lo stesse già evolvendo). Fra i due preferisco sempre quello di Dedra (adoro quella mascherina... tanto che ne ho una in casa, salvata da una Dedra andata in demolizione) ma ripeto, credo che questo come muso avrebbe riscosso il suo successo. Paraurti verniciato sopra, nero sotto, griglia inferiore lineare, proporzioni azzeccate fra lamierati, fanali e mascherina... bello. Semplice ma ben fatto, con una certa classe. Il resto, però, non era Lancia imho. Da questo punto di vista I.De.A fece un piccolo grande capolavoro. Dedra non "citava" come Lybra in seguito, ma io l'ho sempre vista decisamente "Lancia".
  24. Et voilà, stasera ecco la prima di tre immagini che ci mostrano in maniera più soddisfacente il soggetto del teaser di qualche giorno fa. All'epoca in cui il Gruppozzo stava gettando le basi del Progettozzo che diede vita ad un monte di cose con le ruote, partendo dalla Tipozza 1100 di mio zio per arrivare fino alla cigolante del nostro maialino passando per robe verdi opache che inquinano il lumbard, il Giorgetto nazionale non propose solo una "Due" con le cinque barrette, ma anche una "Tre" con lo scudo blu. Per entrambe fu un "no, grazie". Se vi state interrogando sul badge piazzato alla base del montante C, c'è scritto "T3". Qualcosa (qui e là) è poi finito sulla Renault 21...
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