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OT Ohibò. Stehrenberger disegna ancora, oppure qualcuno si ispira al suo stile? Ho il dubbio. Lo stile è quello (vedasi punti di luce e contorno maniglie apriporta) ma mancano le lineette curve attorno agli pneumatici, che davano la sensazione di movimento. Si sa chi è il bozzettaro? Fine OT
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Aggiornamento sui consumi, avendo rabboccato il pieno e fatto due conti. La media (su una percorrenza che include la scannata in salita per Oropa) è di 16,64 km/litro. Tolta Oropa, probabilmente con il prossimo pieno dovrei fare qualcosina meglio. Preciso il CdB, che al momento del calcolo era fermo da giorni sui 16,8 km/litro. Per il resto nulla da segnalare, a parte un piccolo dubbio sul funzionamento della radio. Il libretto mi conferma che tenendo premuto solo brevemente il tasto "indietro", la radio torna all'inizio della canzone che stai ascoltando dal CD. Mentre tenendolo premuto più a lungo, dovrebbe "riavvolgere" per il tempo che desideri la canzone stessa, senza tornare all'inizio. Provato mille volte (del resto è lo stesso modo in cui funziona la radio Opel su Astra ed altre). Niente da fare. Appena premi, anche se mantieni la pressione, torna ad inizio canzone ebbasta. Sulle vostre funziona 'sta cosa?
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Queste foto non mi soddisfano. Non si riesce a vedere se il tester indossa le ciabatte. Così al primo impatto però, preferisco la Familcar
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Quando calava il buio era puro spettacolo per me. Oggi magari con le evolute concezioni di interni, visibilità, sicurezza, potrebbe anche apparire un "albero di Natale" troppo vistoso o fonte di distrazione... ma con la Tipo era l'88... venivi da vetture a lancette in cui già il contagiri era un lusso.... era qualcosa di veramente futuristico e affascinante per chi amava il genere. Certo, c'erano già stati esempi di cruscotto digitale, però ammassato nei componenti, adattato al vano della strumentazione originale (oltretutto Fiat ci pensava da tempo... ricordo le ipotesi di plancia Ritmo prima serie, con il digitale). Non era la stessa cosa. Qui c'erano due plance (Tipo e Tempra) disegnate apposta. Quella di Tempra forse anche più appagante come struttura, più complessa e completa (su Tipo in effetti pareva fosse lo stretto indispensabile per ospitare ciò che serviva a guidatore e passeggero, il meno invasivo possibile). Il digitale così allargato era decisamente appagante. Di giorno te lo godevi poco, anzi, in certe condizioni di luce non era manco il massimo della vita. Ma appena scendeva la sera era uno spettacolo. Ovviamente per chi amava il genere, se uno non ha mai amato il digitale, di certo non apprezzava manco il Digit. Nell'ambito di questo tipo di strumentazioni, per me resta il più bello di tutti. Anche l'optoelettronico di Dedra, per dire, non mi ha mai entusiasmato nella stessa maniera. Mai provato di persona, magari di sera era un bel vedere pure lui. Ok, siamo palesemente OT.... stasera vedrò di rientrare in carreggiata con qualche pubblicità vintage.
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Eccomi. Dunque, senza stare a fare lunghe introduzioni perchè l'argomento bene o male l'abbiamo già trattato oggi in altra sede, passo subito a riportare il testo che realizzai tempo fa per una piccola ricerca riguardo questo evento degli anni '80. In chiusura una considerazione personale che ai tempi della stesura del testo indirizzavo al destinatario dello stesso, ed ora rigiro ai pareristi, dato che oggi, ho visto, ci si interrogava un pochino sull'anno in cui queste manifestazioni ebbero inizio nei Concessionari della Casa francese. Poi la considerazione, che è personalissima, può essere sbagliata, per carità. Si tratta semplicemente di ciò che ho dedotto durante le mie ricerche sulle scartoffie d'epoca nella caverna. Il testo è stato realizzato dal sottoscritto basandosi sugli articoli pubblicati da Gente Motori nelle varie occasioni, dai quali provengono anche le fotografie che trovate qui sotto. Porte Aperte Renault 1983 Data: 7-10 Ottobre Premi in palio: n.15 Renault 9 n.400 biciclette Bottecchia n.50 Televisori Grundig Dopo aver tentato la fortuna con la chiave a bordo della Renault 9 esposta, era possibile rispondere alle domande di una scheda fornita dal Concessionario e vincere i seguenti premi: Sveglia digitale Foulard di seta Hermès dedicato a Renault Magliette Cappellini in Jeans marchiati Renault In concomitanza con l'evento, i Concessionari proponevano al pubblico la Renault Card, un tesserino che offriva vantaggi a chi acquistava una Renault nuova entro la fine del 1983. I vantaggi economici erano i seguenti: 300.000 lire di sconto sul prezzo di acquisto di una Renault di cilindrata fino a 1400 cc 600.000 lire di sconto sul prezzo di acquisto di una Renault di cilindrata oltre i 1400 cc marchiatura Identicar sui cristalli della vettura credito speciale Diac fino a 48 mesi riservato alle Renault immatricolate fino al 1978, il “Renault Economy Test” (controllo gratuito della vettura Iniziative per i più piccini: prima di tutto i Concessionari disponevano di vari gadget per i bambini, e per la precisione: cinture da uomo tovagliette per apparecchiare la tavola con un “servizio all'americana” pastelli a cera portachiavi con pila incorporata Oltre a questo, il Porte Aperte Renault 1983 prevedeva un concorso per i più piccoli. I bambini che partecipavano dovevano disegnare un manifesto per la loro Renault preferita. I disegni venivano raccolti e suddivisi in due categorie in base all'età dell'autore: fino a 7 anni da 8 a 12 anni I premi per questo concorso erano costituiti da altre 800 biciclette Carnielli, 400 per ciascuna categoria. Porte Aperte Renault 1984 Date: 17-18 Novembre (dalle ore 9 alle 19) Premi in palio: 20 Renault Supercinque 800 Personal Computer Commodore Vic 20 La chiave di accensione per il Porte Aperte 1984, veniva distribuita oltre che con Gente Motori, anche con il n.47 di Gente e con il coevo numero di “Presa Diretta”, il magazine ufficiale Renault. In questo caso, dopo la prova con la chiave, anziché dover rispondere alle domande di una scheda, il concorrente doveva recarsi in una zona del Concessionario dove era situato un grande tabellone pieno di cartoncini staccabili, sul retro dei quali vi era scritto il premio corrispondente, a scelta fra: sciarpe di seta giubbini impermeabili radiocuffie magliette giochi del domino berretti da marinaio torce flessibili tascabili portachiavi Sempre presente un concorso dedicato ai bambini, i quali dovevano ritirare presso il Concessionario un foglio con disegnata in bianco e nero una Renault Supercinque, che dovevano poi colorare e riconsegnare al Concessionario entro il 30 novembre. I disegni venivano poi esposti nei Concessionari dal 27 Dicembre 1984 al 12 Gennaio 1985. In palio: 500 biciclette Bmx Ai primi cinque classificati, oltre alla Bmx veniva consegnato un kit di attrezzatura professionale per disegno e pittura, mentre il disegno vincitore in assoluto sarebbe poi stato riprodotto realmente su di una Supercinque che sarebbe poi stata esposta, firmata dal bimbo autore del disegno. Ritornava anche nel 1984 la SuperCard Renault. Porte Aperte Renault 1985 Date: 12-13 Ottobre 1985 Premi in palio: 20 Renault Super 5 TL 1108 cc La chiave per la prova dell'auto era inclusa in Gente Motori e nel n.42 di Gente. Sempre presente nei Concessionari il tabellone coi cartoncini staccabili che nascondevano i vari premi. Nel caso di acquisto di una vettura Renault durante i giorni del Porte Aperte, vi erano speciali condizioni di favore, tra cui la possibilità di partecipare ad un gioco con il Concessionario per vincere uno stereo. Il concorso dedicato ai bambini riproponeva un tema di disegno: nuovamente basato su di un foglio con disegnato il profilo di una Supercinque, in questo caso richiedeva di disegnare oppure ritagliare ed applicare, come occupanti della Supercinque disegnata, i propri personaggi preferiti (cinema, TV, fumetti o altro). Premi in palio per il concorso dedicato ai bambini: 500 Mountain Bike I Concessionari proponevano il “Service Center Renault”, uno speciale “passaporto”, cioè un documento in cui erano presenti dei tagliandi i quali davano diritto ad una serie di interventi di manutenzione presso le officine Renault sulla base della formula “tutto compreso”. Inoltre venivano offerti gratuitamente il controllo della carburazione dell'auto e quello dei gas di scarico. Porte Aperte Renault 1986 Date: 18-19 Ottobre 1986 Premi in palio: 20 Renault Supercinque Flash La chiave per la prova era inclusa in Gente Motori e nel n.43 di Gente. Ritornava come sempre il tabellone coi cartoncini staccabili. Altri premi in palio: orologi visiere solari con radiocuffie macchine fotografiche occhiali da sole lampade di emergenza per auto boomerang portachiavi Nel 1986 venivano introdotte, in occasione del Porte Aperte, speciali condizioni di acquisto per la Supercinque: l'anticipo da versare era costituito soltanto all'IVA e dalla messa in strada, a cui avrebbero fatto seguito 48 rate (a partire da 192.000 lire al mese nel caso della versione base di Supercinque). Condizioni favorevoli anche per le vetture d'occasione, con garanzia Renault “Oro”. Sempre proposta la “Renault Card”, che veniva inviata ai clienti dalla Casa madre. Per chi ne era già in possesso, l'atto di presentarla al Concessionario durante il Porte Aperte dava la possibilità di partecipare all'estrazione di 200 buoni acquisto da 250.000 lire. Chi non la possedeva ancora ma era in possesso di un'automobile Renault, poteva partecipare ugualmente all'estrazione semplicemente presentando il libretto di circolazione della vettura. In seguito riceveva la “Renault Card” a casa. Non ci sono notizie riguardo il concorso-disegno per i più piccoli, probabilmente cancellato. Porte Aperte Renault 1987 Date: 17-18 Ottobre 1987 Premi in palio: 20 Renault Supercinque Campus Nel 1987 compariva una nuova iniziativa in collaborazione con Gente Motori: la possibilità di abbonarsi alla rivista con il 35% di sconto. Altra novità, sul cartoncino che conteneva la chiave, una volta levata quest'ultima, si trovava un disegno schematico: se esso corrispondeva ad uno di quelli applicati sui vetri delle vetture esposte nel salone del Concessionario durante il “Porte Aperte”, si vinceva un gioco da tavolo denominato “The Indian Track”. Si trattava di un gioco a metà strada tra Risiko e War Game, nel quale si doveva compiere un'ipotetica avventura a bordo di una Jeep Cherokee (raffigurata anche sulla scatola). 5 mila erano i giochi in palio. In aggiunta a questo, altra piccola novità era il raddoppio dei tabelloni coi cartoncini staccabili esposti in Concessionaria. Come sempre, dopo la prova-chiave, si aveva diritto a staccare uno dei cartoncini per scoprire a quale premio si aveva comunque diritto, a scelta fra: rasoi a pile magliette telefoni a tasti portachiavi lampade d'emergenza per auto penne a sfera con decimetro incorporato carte da gioco borse da shopping Le auto non assegnate durante il weekend del Porte Aperte, sarebbero state assegnate tramite un'estrazione a sorte (in presenza di un funzionario della Guardia di Finanza) entro 30 giorni, alla quale partecipavano tutti coloro che avevano tentato la fortuna in Concessionaria. Porte Aperte Renault 1988 Date: novità rispetto alle precedenti edizioni di “Porte Aperte”, nel 1988 l'evento si sviluppava lungo due weekend anziché uno. 12-13 novembre Con la cartolina trovata su Gente Motori, Gente e Gente Viaggi ci si recava in uno dei mille punti vendita Renault; l'incaricato controllava che la suddetta cartolina fosse stata compilata in modo corretto, staccava la chiave e la riconsegnava al proprietario, il quale poteva tentare la fortuna a bordo della nuova Renault 19. Se il clacson dell'auto suonava, significava vittoria. Ma non della 19. Le 25.000 chiavi “giuste” davano diritto ad un orologio disegnato da Giugiaro. Se il clacson non suonava, si aveva comunque diritto ad un premio, a scelta fra: un cronografo una spilla da giacca in argento un tagliacarte un “set” da pic-nic grande come una carta di credito un orologio con tre cinturini intercambiabili, dalla grafica ispirata a Renault 19 e la sua pubblicità “La forza emergente” ispirata al film “Lo Squalo” In seguito, durante il weekend del 27 novembre, i 25.000 fortunati che avevano vinto l'orologio disegnato da Giugiaro, dovevano recarsi nuovamente in Concessionaria: prima di tutto per ricevere il suddetto orologio e poi per seguire tramite appositi schermi l'estrazione delle 20 Renault 19 in palio. Tale estrazione sarebbe avvenuta infatti negli studi televisivi romani della RAI e trasmessa in diretta in tutta Italia nel corso di una trasmissione su automobili e sicurezza, in onda prima del Telegiornale. Da aggiungere che la cartolina-chiave dava anche diritto a prenotare una prova su strada della Renault 19 e a richiedere un abbonamento a Gente Motori con lo sconto del 40%. Inoltre, i 20 vincitori della Renault 19 si sarebbero trasformati in giornalisti-testimoni: la rivista infatti avrebbe inseguito pubblicato a più riprese le loro impressioni sulla nuova media Renault. Nota aggiuntiva: l'articolo di Gente Motori Novembre 1988 che presentava il nuovo Porte Aperte, ricorda che l'evento “Porte Aperte” ritorna per il nono anno consecutivo. Facendo un rapido calcolo possiamo quindi individuare il primo anno di Porte Aperte come il 1980. Ciò conferma la mia ipotesi, e cioè che il Porte Aperte sia nato come idea da Renault e che Gente Motori si sia affiancato a tale iniziativa nel 1983, perché nei numeri delle annate 1980-81-82 non vi sono cenni riguardanti questa bella manifestazione ideata dalla Filiale italiana della Casa francese. Non posso dire con certezza se l'evento sia proseguito negli anni successivi al 1988. Per quanto posso osservare nella mia collezione di Gente Motori, a partire dal 1989 non vi sono più notizie di eventi simili in collaborazione fra Renault e rivista, e nemmeno chiavi per la prova dell'auto inserite nelle varie riviste Rusconi Editore. Questo mi viene confermato anche da alcuni amici concessionari della Casa francese. Che essi ricordino, con l'arrivo degli anni Novanta e della Clio, pare non si siano più organizzati eventi “Porte Aperte”. L'ultimo parrebbe essere quello con la Renault 19. Personalmente partecipai solo ad uno di questi Porte Aperte. L'ultimo, quello con la 19. E nemmeno mi recai in Concessionaria. Andò così: da noi la Concessionaria Renault c'era, nella città vicino alla mia, ma quando ero bambino mio padre non era un grande frequentatore delle concessionarie, non amava entrarci perchè diceva "poi ci rompono le balle con la macchina la macchina la macchina". Fece un'eccezione per la 164 nel 1987, probabilmente esasperato dai miei capricci. Così, nonostante capitasse di trovare le chiavi nei numeri di Gente Motori comprati da amici più grandi o parenti (io potevo permettermi ben poco di tasca mia ) esse rimanevano degli oggetti inutili fra i miei giocattoli, che prima o poi andavano perduti o gettati. Chissà.... forse avrei vinto una macchina, con una di quelle chiavi. Nel 1988 però, accadde questo: un carrozziere a pochi metri da casa mia era buon amico del Concessionario Renault di cui ho scritto poc'anzi, al punto tale da aver concesso una vetrina nel nostro paesello (che prima era utilizzata dal benzinaio adiacente il carrozziere, per esporre gomme oli prodotti stupidate varie... sarebbe il benzinaio che pochi mesi fa ho fotografato per mostrare la sua chiusura definitiva - a proposito, due settimane fa han tirato su pompe e cisterne.... ora stanno asfaltando il piazzale... un pezzetto di storia quaronese cancellato per sempre.... potrete dirmi: vabbè, il benzinaio.... si però quando si è nel piccolo come qui, il benzinaio è sempre stato anch eun punto di ritrovo per chiacchere e stupidaggini ) per esporre anche al paesello nostro una Renault a caso, che cambiava ogni mese. Non vendeva nulla, te la mostrava e poi, se avevi bisogno ulteriori info o volevi comprare, ti mandava dal Concessionario. Semplicemente metteva un'auto in vetrina, in centro paese. Quell'anno, in occasione del Porte Aperte con la 19, decise di tenere anche lui le porte aperte e così quella domenica 13 novembre mi recai a vedere la 19 (la ricordo, una TSE grigio argento).. un po' timido perchè non c'era nessuno, c'era solo lui , ma fu molto gentile, gli dissi della chiave, mi fece provare ma non accadde nulla. Manco girò. Lui era un carrozziere, non aveva tutti i baldacchini pieni di gadget... ma ricordo con certezza che qualcosa mi regalò, e credo fosse il set da picnic... che mio padre subito mi portò via "perchè mi facevo male e poi serviva a lui" Mai più visto. Il socio di bro-bro, come sapete, era un uomo Renault già ai tempi. Nel 1983 (giusto per partire dal punto in cui ho trovato info) era adolescente ma già lavorava col padre in salone, e ricorda con piacere quei weekend. "Erano impegnativi, tutta la preparazione e l'impegno di un weekend dopo una settimana di lavoro.... e poi il lunedì c'era da sbaraccare tutto... però era una soddisfazione, perchè la gente veniva, eccome se veniva, venivano tutti assieme, c'era qualcosa per tutti.... e le macchine poi in un modo o nell'altro si vendevano... ah se si vendevano...".
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Ho in archivio una breve (insomma...) analisi della storia dei Porte Aperte, basata sulle notizie che ogni anno venivano pubblicate da Gente Motori. Perchè è pronta ed impacchettata quest'analisi, Duetto80 lo sa* (ed il fatto di saperlo è altra cosa che gli è servita in passato per fare lo splendido a tavola io sgobbo e lui brinda ). Però si tratta di un intervento un po' troppo esteso per essere inserito come OT, per cui stasera con calma magari apro un topichino in Renault o nella sezione vintage. Al momento sottolineo soltanto che quello realizzato nell'anno di presentazione della 19 (1988) veniva indicato come un evento che veniva realizzato per la nona volta consecutiva, quindi con un rapido calcolo dovremmo tornare all'inizio della decade ottantesca (parrebbe che i primi due eventi non fossero in collaborazione con Gente Motori, perchè chiavi e quant'altro compaiono sulla rivista a partire dal 1982... ho analizzato le due annate precedenti e non c'è traccia di questa manifestazione. Marin (chiaccherando per mail) mi disse di aver creato l'evento in collaborazione con Renault (Ghini) ma a questo punto mi chiedo come poteva essere il nono consecutivo nel 1988, realizzato in coppia, se sulle annate 1980-81 di GM non v'è traccia della cosa. Comunque stasera in un topic apposito scenderò nei dettagli (con l'aggiunta di una breve carrellata fotografica). *praticamente... nel mondo un giorno uno si sveglia e decide di fare una cosa; poi si rende conto che alcuni dettagli proprio gli sfuggono e allora chiede aiuto ad un caro amico, il quale gli dice "ma certo, ti aiuto io" e poi in venti secondi contatta un terzo personaggio dicendogli "uè, c'ho un casino, mi dai una mano?" Il terzo personaggio è il sottoscritto, quello che sgobba e poi gli altri brindano.
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Mi scuso per l'OT, ma dallo spot riportato da indeciso88 i link di youtube mi hanno portato a questo. Lo adoro ancora oggi come la prima volta che lo vidi. Era troppo bello.
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Ecco_cosa_mi_sfuggiva Grazie compare (andavo a memoria, mi son perso qualche pezzo per strada )
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Ma figurati Esatto, ci sono tre serie, la prima coi fari più alti e le frecce a lato, sul parafango, e la mascherina dai contorni più sottili. Le scritte c'erano sulla calandra ma erano a lettere, tipo "turbo i.e." ed erano in basso sulla griglia, invece che in alto. I cerchi erano quelli della fotina piccola e le fasce salvaporta non avevano nome sulla parte applicata sul parafango. Posteriormente aveva la fanaleria dai colori separati, ben chiaro l'arancio delle frecce ed il "bianco" delle luci di retromarcia. Il portatarga era nero e nella parte bassa c'erano le targhette di identificazione. Nel 1988 uscì Superthema, coi fari anteriori rivisti, nei quali le frecce andavano ad occupare una parte della porzione inferiore scura, mentre nella parte superiore le parabole occupavano quasi tutta la larghezza del faro. La calandra era più "cicciotta", le barrette nere diventavano verticali e le scritte identificative si spostavano verso l'alto, prendendo la forma di una targhetta vera e propria. Sparivano i vecchi cerchi ed arrivavano quelli nuovi, seguendo lo stile di quelli Dedra. Sulle versioni base cambiavano anche le coppe. Posteriormente i fari prendevano una colorazione rossa più omogenea ed il portatarga diventava in tinta carrozzeria. Sparivano le scritte identificative nel basso del portello bagagli. Poi c'è la terza serie, quella che portava in dote le sigle LS e LX. Paraurti rivisti (più bombati), l'anteriore con fanaleria aggiunta (fendinebbia e luci di parcheggio), cornici brunite sui vetri e, modifica curiosa a mio parere, per il relativo effetto estetico in rapporto al lavoro necessario, il portello bagagli perdeva le due scanalature orizzontali sopra e sotto il portatarga, diventando liscio. Lo scudetto Lancia era incassato nel portello, non più in rilievo. Spuntavano anche i nuovi cerchi con la coppetta che copriva i bulloni (quelli della 2a serie rimanevano comunque, come si vede in queste foto). I retrovisori mi pare siano diventati monobraccio con la terza serie. Poi vabbè, con cambiate anche un sacco di cose negli interni nell'ambito di tre serie, ci va un topic per elencare tutto . Ad esempio la LX all'interno era praticamente una 8.32 (plancia con le bocchette rotonde, radica su tutta la superficie verticale, pelle, ecc. ecc.). Sicuramente oggi capita di incontrare Thema che creano confusione, specialmente le Superthema coi fanali posteriori della prima serie o viceversa. Il fatto è che una delle mancanze più evidenti nel circuito ricambi Thema è quella dei fari posteriori, quindi capita spesso che rompendone uno ci si debba arrangiare con quello che si trova, facendo un lavoro decente quando si decide di sostituire la coppia, oppure facendo "una scarpa e una ciabatta" comprandone uno solo e andando in giro con un faro vecchio ed uno nuovo. Di solito il portatarga aiuta a capire di che Thema si tratti, perchè veniva sostituito con molta meno frequenza.... al netto comunque di svariati esemplari di Thema "ringiovaniti" perchè molti ai tempi con spesa relativa, dato che i lamierati non erano cambiati, sceglievano di trasformare la loro Thema nel modello più recente sostituendo le parti accessorie. Ne ho viste tante di Thema "superthema" in giro, che poi le guardi all'interno e.... no.
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Però spetta, se è una 16v i cerchi che ha ora sarebbero giusti... le 16v su Thema sono arrivate con la Super.... che i cerchi della fotina non li aveva mica più. Cioè il nonno prima l'aveva coi cerchi sbagliati?
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Si l'allegato di RC è il condensato di tutto ciò che è passato sulla rivista negli anni, in pratica (oddio, non so se ci sia proprio TUTTO, diciamo il meglio, ecco). Solitamente quando riassemblano tutto c'è qualche testo aggiuntivo, ma si tratta di un allegato utile sopratutto a chi non possiede le annate della rivista madre. Per chi le ha, resta la comodità di avere tutto insieme in un unico volume, ma non ci sono cose nuove. Io non l'ho preso perchè avendo la collezione, ok è un po' più scomodo andare a cercare una cosa, ma sto cercando di restare in un certo budget. Ho trovato più interessanti quelli sulle Fuoriserie, perchè anche lì alla fine trattasi di materiale che arriva dai 4R original, ma andare a cercare il dettaglio sulla collezione è un casino ancora maggiore. Anche quelli sulle prove delle Sportive ho saltato... avendo i 4R, basta un indice quando vuoi andare a vedere qualcosa di specifico. Ciò non toglie che questi allegati siano di una certa utilità per coloro che per motivi di tempo spazio o altro, non abbiano la collezione della rivista, o l'abbiano sempre comprata ma senza conservarla.
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Subaru Legacy Concept (Foto Ufficiali)
PaoloGTC ha risposto a Pandino in Presentazioni Nuovi Modelli
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Perchè mai dovrei fulminarti? Ier sera stavo giusto per rispondere a J-Gian, il quale scriveva che dovrebbe essere un bel passo avanti, dicendogli "beh non ci voleva molto per fare un qualunque passo avanti". L'esperienza di casa l'ho già raccontata. Col passare degli anni il 1.7 di babbo (101 cv) si è svegliato in maniera tangibile, avvicinandosi parecchio al mio 1.9 120 16v, mentre da nuove c'era un abisso. Consumare han sempre consumato più o meno uguale (sarà il mio piede ma io non sono mai riuscito a fare una media migliore di 16,5-17 al litro), la grande differenza è sempre stata quella che tutti conoscono. Come rumore, ruvidità e quant'altro il 1.7 sulla H è sempre stato più "camion" del 1.9 (che ancora adesso ha una sonorità decisamente contenuta al minimo, specialmente da fuori). Proprio diesel vecchia scuola. In casa il confronto affidabilità lo vince lui al momento, perchè sul mio negli ultimi quattro anni si è rotto un po' di tutto. Però due mesi fa l'alternatore se l'è fatto nuovo anche papà. Ben venga il nuovo engine, speriamo che il pachiderma non spenga troppo le sue (dichiarate) interessanti performances. Ho solo qualche dubbio sul fatto che possa cambiare radicalmente le sorti del modello... non saprei dire, sinceramente, calcolando la conoscenza dell'utente medio, quante Astra non vengano vendute perchè montano l'estrema evoluzione di un vecchio motore, e quante invece perchè semplicemente il modello oggi "non interessa". In parole povere, sarei davvero sorpreso se la J si dovesse ritrovare ai piani alti della classifica perchè c'è il nuovo 1.6.
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Trovo che l'impronta del pneumatico sui sedili sia totalmente fuori luogo in un interno del genere. Non perchè sia roba di gran lusso, ma semplicemente perchè imho stilisticamente ci azzecca nulla. C'è già tanta di quella roba, senza nemmeno contare i tasti, a far stile (sempre al netto dei gusti, lo scrivo nel senso "disegnamo disegnamo mettiamo mettiamo facciamo facciamo")... ci voleva il copertone sui sedili?
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Io ci sto. Per il Martini ovviamente. Per il tuffo nel bollito il Tonino non s'offenda, ma se non c'è la possibilità di mangiare altro (anche solo un piattino di pasta in bianco ) io andrò in Gimmo mode.
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Vorrei aggiungere a quanto già scritto (volevo esprimere il mio disappunto ma faccio che accodarmi e quotare) la bellezza del nome, che avrà un suo significato tecninglese, ma al primo impatto pare quello di un utensile combo da bagno, che ti fa da rasoio e da saponetta profumata per il WC.
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Con la GTC qualche volta mi è successo di trovare le pastiglie posteriori incollate il mattino, dopo un viaggio serale sotto l'acqua. Levi il freno a mano e come ti muovi senti "patapam!" Oggi niente messaggi dalla regia. Speriamo bene. Al massimo vengo con l'Astronza coi fanali opachi ed i graffi del gatto del vicino, altro che Alfona. L'Alfona riposa in vetrina pavese da 15 giorni ormai. Lascia stare, fatto scorrere una volta quel carosello, cornering si cornering no, livello dei beep, mi chiudo o non mi chiudo quando parti, già troppo casino per me Son già contento che col tastino sulla leva tergi ho capito come guardare quanto consumo in teoria.
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- fiat punto 2012
- fiat punto
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Porto il CD con questa http://youtu.be/IgnjbYqw_rk
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Io aspetto di vederla pulita e con quello che deve esserci all'interno di quel mega scavo, e cioè la targa, che sarà un oggetto applicato ma comunque fa parte del design di una vettura in quanto rettagolo bianco che copre una parte studiata per averci qualcosa sopra. Magari mi rimane bruttina lo stesso ma secondo me con la targa quel baffone lì un po' sparisce.