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PaoloGTC

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  1. Aggiungi alla percezione del marchio, in ribasso, il motivo per cui lo è. Il tam-tam oggi è molto rapido, i problemi qualitativi, anche se limitati magari ad uno o alcuni modelli, ci mettono niente con i passaparola a diventare una reputazione negativa. Le persone che di una Opel non ne vogliono più sapere per la delusione sotto il profilo dell'affidabilità non rappresentano un falso storico. La perdita di valore di un marchio nasce anche da queste cose, ed il traino negativo su qualunque cosa tu proponga è efficace tanto quanto può esserlo quello positivo quando hai in gamma modelli accattivanti che tirano la gente in concessionaria e permettono che essa entri in contatto anche con altre cose che produci. Opel iniziò a fine anni '80 con il suo periodo migliore sul nostro mercato, lanciando una Vectra che aiutò anche la Kadett, la quale era già fuori da 4 anni ed avrebbe avuto l'erede solo nel 1991, l'Astra. La Kadett era sempre la Kadett, la Corsa era sempre la stessa e fino al 1993 non ebbe una erede, però l'effetto-traino ci fu, perchè Opel iniziò GLOBALMENTE a migliorare le sue quote nei segmenti. La percezione stava migliorando. Arrivarono Calibra, Tigra, l'Astra SW. Passo dopo passo, arrivarono a sfiorare il 10 per cento del mercato italiano se non ricordo male. Questo fu un traino positivo. Negli ultimi anni, complici rogne di affidabilità e alcuni modelli poco concorrenziali riguardo il rapporto prestazioni-consumi, ritengo ne sia iniziato uno negativo. Ho parlato con decine di persone che non vogliono saperne, sia che si tratti di Adam, Corsa, Mokka o Antara o quello che è, perchè l'ultima Opel che hanno avuto in casa è stata una delusione. E' un discorso giusto? Mah, si, no, boh, forse. Si potrebbe ribattere che la Mokka magari non è un'Astra dai quattro alternatori, ma non li convinci mica facilmente (e non hanno torto). Non ritengo che Citroen, mentre iniziava a compiere una certa piccola scalata, dall'altro lato abbia fatto in modo da far girare le balle ai clienti del momento. Credo sia un marchio che parte da un miglior feedback del recente passato. Alla fine, messe tutte assieme queste cose fanno si che in certi periodi, per una situazione che senza conoscerne le pieghe più nascoste pare incomprensibile, un marchio finisca nell'angolo. Ed Opel secondo me ora lo è. Prova ne sia che a prescindere da miglioramenti o aggiornamenti, faticano a piazzare modelli che rappresentano da sempre il loro core business. Pensavano di trovarli con la piccoletta alla moda? Sulla Luna, forse. Se vogliamo, non è "partita" nemmeno la Mokka, che con le dovute proporzioni (al netto di pregi e difetti) dovrebbe essere qualcosa di decisamente più "a là page" al momento. Qualcuno se la ricorderà ancora quando uscirà 500X? Io dubito.
  2. SONO i fari della 205. Ad Arese ne avevano. Li montarono anche sui primi muli della 145 (beh viste le tempistiche è probabile che fossero stati smontati da questi muli qua )
  3. E omaggiamo il tresèntmila (per dirla alla valsesiana) con l'impagabile aiuto di Gente Motori ed Auto Oggi dell'epoca. (p.s. scusassero se a volte le foto che carico con la modalità superlusso non sono nominate in maniera appropriata e si identificano tramite dei numeri; il fatto è che a volte, passando di qua come in questo caso, mi ritrovo a dover pescare dall'archivio digitale, dove le foto sono catalogate, modello per modello, con un numero crescente dai primi muli agli ultimi facelift nastrati, in senso temporale... per cui se vedete dei numeri o numeri/lettere, è la mia archiviazione. Evito di farlo quando il soggetto può essere confuso da qualcuno che non ha grande dimestichezza con questo genere di fotografie, ma in casi come questo... beh è una 155 )
  4. Ma che òòòòòò (chi è che sbatte la porta in quella maniera lììì... citando il compianto Germano) Guarda che io quando avevo 19 anni ho guidato per un'ora e mezza una Diplomat. Aveva un comportamento curiosamente simile a quello del TransAm. O forse è il TransAm che sta in strada come una Diplomat.
  5. Sai che roba, io mi siedo svariate volte ogni settimana su una cosmo. Ah la GTC non conta? Eh vabbè allora ditelo.
  6. Se la memoria non mi crea falsi ricordi, Gianni Marin raccontò un'esperienza piuttosto simile in occasione di una sua visita al Vittorio. Anche l'auto era la stessa (sempre in attesa di essere lanciata), però la scorribanda ebbe luogo nel traffico di Torino, sui vialoni. Identico anche lo stile di guida. Poi oggi non saprei dire se Marin stesse riportando-citando l'esperienza del collega inglese e lo specificasse, o ne avesse vissuta in diretta una pure lui... sinceramente non ricordo bene. Però nella mia memoria era rimasta impressa come raccontata dal Gianni di Gente Motori. Poi può anche essere che Vittorio amasse far prendere la strizza a tutti coloro che andavano a curiosare a casa sua.
  7. "Messa giù così". Cioè, con quei cerchi. Ti svelo un segreto, Nicketto. Ti stai concentrando sui cerchi.
  8. Si ma vabbè daiiiii.... qui se devi prendere qualcosa dal cassetto portaoggetti davanti al passeggero ti tocca scendere e salire dall'altra parte... altrimenti ti ritrovi a nuotare come quelli che al casello si fermano ad un metro dal pulsante e non arrivano a prendere il biglietto.
  9. Sarebbe la mia ideale. Grigio opaco con lo scudetto nero, fari scuri e cerchi bruniti. La voglio. Ah no, ho già comprato la Punto. Che peccato
  10. Dato che sei sempre molto attento a ciò che scrivi, unito al fatto che il calcolo bollo non mente su ciò che si nasconde sotto al cofano, ne deduco che alla Tipo abbiano appiccicato il portatarga della 1.8 Granturismo
  11. Grazie ciccio stavo per scriverglielo io di stare attento in classe, ma mi si è impallato il pc.
  12. A mio parere nostalgia della Tipo si potrebbe averla riguardo il concetto di auto con importanti frecce al suo arco nel momento in cui veniva lanciata sul mercato, nei confronti della concorrenza. Lo spazio, la sfruttabilità, la tenuta di strada e l'aerodinamica la rendevano qualcosa di piuttosto innovativo nei confronti dei modelli sul mercato. Va detto però che aveva buon gioco ad apparire in un momento in cui molte rivali stavano invecchiando o l'avevano già fatto. Quindi, al massimo direi (per quanto sia un'auto che ho apprezzato anche per lo stile, insomma io sono uno di quelli che se la ricordano in senso positivo) "nostalgia" per l'effetto dirompente di un nuovo modello Fiat, molto atteso, che nei primi anni di vita venne venduto alla stragrande, perchè l'attesa c'era e l'impatto ci fu eccome. Oggi (ma non solo da Fiat per carità) le auto sono molto più omologate, non ci sono mai grandi salti fra una generazione e l'altra, e il nuovo modello si aggiunge sì, ma va come una goccia nel mare di tutto quel che c'è a listino. Alcuni pregi della Tipo erano parecchio evidenti sul momento. C'era più sensazione di "nuovo". Ecco, direi nostalgia per il contesto. Riguardo il design, concordo con chi dice che le linee della Tipo (decisamente d'accordo sul fatto che lo stilema principale da citare sarebbe il terzo vetro laterale) non siano facili da riproporre oggi, se non impossibili. Al limite, penserei (anzi già ci stavo pensando perchè tempo fa ero partito con delle bozze ma poi per motivi di tempo è rimasto tutto lì) ad un modello che giustifichi di più una linea che per motivi vari, rapportata alle dimensioni gonfiate di oggi, risulterebbe "massiccia". Una vettura pratica, spaziosa, con tre luci, non troppo tonda, ma larga e con un abitacolo ben definito. Beh per me oggi la Tipo potrebbe benissimo essere un Suv compatto o crossover che dir si voglia (infatti era questo che stavo bozzettando). Con una volumetria del genere (da crossover) nella vetratura si può giocare a riproporre il dettaglio "tipesco" e sono giustificati anche portellone forzuto e fanaloni posteriori. Un frontale rialzato da crossover permette anche di riprendere concetti molto schematici del frontale della Tipo originale (immaginiamo di modernizzarli ed incrociarli con quelli di una recente Panda, cioè fari di un certo volume e semplici nelle forme). Puoi anche permetterti di riprendere il disegno delle porte, a grandi linee, se ti va. Con un crossover puoi "Tipare" di più, con una C che oggi quand'è piacevole ha le forme di un'auto come la Giulietta, dalla Tipo recuperi poco. Insomma, un Qasqhai della Fiat. Su un robo del genere la Tipo potrebbe lasciare qualche segno (ovviamente nel caso qualcuno lo desiderasse, non volevo dire che la farei domani... ma solo che nella Tipo di 25 anni fa, stilisticamente qualcosa che si potrebbe riproporre oggi, su un certo "tipo" di veicolo, c'è). Ad esser sincero quando pensavo ai bozzetti che avrei voluto fare, avevo in mente una fila di idee-citazione che mi facevano immaginare qualcosa di molto valido... poi non l'ho mai fatto. Ad esempio il terzo vetro laterale: io l'avevo in mente (su 'sta specie di crossover) come citazione soprattutto a livello delle due parallele tra porta e portellone che lo racchiudevano, ma l'avrei fatto un po' meno sviluppato in altezza rispetto a quello della portiera (verso il tetto intendo). Perchè? Perchè dalla "morte" verso l'alto del terzo vetro, sarebbe partita la staffa posteriore delle barre portatutto. Insomma, guardando dall'anteriore, la barra portatutto che partiva come di consueto da sopra la porta anteriore e correndo sul tetto ad un certo punto pum! girava giù e le sue linee andavano a finire in quelle del terzo vetro. Prima o poi un bozzetto lo faccio (a meno che qualche designer del forum non passi di qui e gli venga il prurito buttando giù qualcosa che poi avendolo già davanti agli occhi mi passerà la voglia di prendere in mano la matita... quindi se avete pazienza, lasciate che il GTC spari fuori la sua minxxiata )
  13. La camuffavano con una certa cura, all'inizio. A parte gli esemplari completamente coperti dal pesante camuffo stile furgonetta, le Sud col sederino spesso erano talmente ben assemblate che agli occhi di un passante o di un profano potevano sembrare delle auto fatte e finite. Tanto che il famoso esemplare che fu paparazzato e pubblicato ai tempi da un settimanale italiano (non ricordo se fosse Oggi o Gente) con al volante l'ing. Chirico, venne presentato come un grandissimo scoop, perchè la rivista sparò titoloni scrivendo di aver "beccato" al volo la famosa "1000" dell'Alfa. In effetti l'auto al primo impatto pareva non avere nulla di ciò che contraddistingue un prototipo camuffato di solito. Ben verniciata e con le parti aggiunte raccordate molto bene. Poi, si scoprì che in realtà c'era qualche pezzetto in più.
  14. Nel caso a qualcuno piacesse la musichetta dello spot 2008 in TV attualmente (a me piace ) e si chiedesse da dove arriva.... sono questi qua. sDSzmgpZ7bJPA
  15. Grazie Ciccio purtroppo non le ho fatte io A me piacciono molto anche (come colori ed immagini) queste della Ritmo Super (specialmente la prima, quando l'ho vista sono andato matto a cercare di mettere assieme le due pagine per ottenere qualcosa di decente, ci tenevo a vederla tutta assieme). Parlando di pubblicità Ritmo vorrei ricordare quella di una serie che ho amato tantissimo. Certo, era cambiata parecchio dalla prima, forse per molti ormai era vecchia e appesantita, ma noi eravamo clienti Ritmo e a me da ragazzino faceva piacere che si fosse trasformata così continuando a rimanere sulle strade. ... me quel musone coi quattro fari mi piglia ancora adesso saran ricordi di 130 TC quando babbo apriva il box e la vedevo lì, per me era come aprire la gabbia della tigre Rimanendo ancora sulla Ritmo, impossibile non ricordare la mamma di tutte le pubblicità della seconda serie. Anche qui un lavoraccio di photoshop a rimettere insieme le due pagine, ricostruendo la parte che mannaggia sempre manca. "Gli abbiamo dato tanta polvere eh papà?" (dallo spot )
  16. Infatti a volte la camuffavano con un po' di sederino.
  17. Sarà per quello che poi a Monaco a metà anni '80 camuffavano le Serie 5 con lo scudetto milanese . Chi la fa l'aspetti
  18. AlfaRandom A partire da un celebre viale, che ormai non esiste più. Nella moltitudine di Alfe parcheggiate, spuntano le future Sud in visita di piacere . Una più spoglia e l'altra sotto forma del classico furgoncino delle prime foto-spia. L'Alfettone ormai pronto al di là della rete. Una Sprintina... Alfasud in tutte le salse... ... esaltandosi un attimino... ... questa è bellissima... ... AlfaBiemSud ... e Alfettone allo stato brado per concludere.
  19. MMMabbuttiamoci negli anni Settanta... Dunque.. anzi no. Prima, atmosfera. http://www.youtube.com/watch?v=zYtN1TuzEL8&feature=share&list=FLHIAT8BWcD sDSzmgpZ7bJPA
  20. Notato anche io. Più leggera e pure un po' ondulata la mia, come quando prende umidità. Confrontandola con quella del numero precedente, si nota la differenza. Son tempi duri.
  21. La Junior Zagato circonvallante dovrebbe essere una 1600, la seconda serie.
  22. Pandì, hai fatto un po' quello che facevano i bozzettari delle riviste di fine anni '90, quando proponevano l'erede di 75 basandosi sul fatto che sarebbe stata "una piccola 164", perchè ormai era cosa certa data l'acquisizione di Alfa da parte del Gruppo e quindi anche l'entrata della tre volumi Alfa Romeo nella famiglia del Tipo 3, ma lo facevano senza prendere alla lettera il carry over della Tempra (che ancora doveva uscire ma ormai si sapeva come sarebbe stata). Infatti alcune bozze erano più gradevoli dell'auto poi uscita, erano più 164 e meno Tempra. Probabilmente il "piccola 164" veniva dal fatto che le notizie circolanti parlavano di stilemi comuni, che poi alla fine si rivelarono essere la scanalatura sulla fiancata ed il tipo di maniglie, perchè se vogliamo, con le dovute proporzioni, frontale e coda facevano più il verso a 75 che a 164 in certi dettagli, con l'aggiunta della V sul cofano che con 164 era nata e su 155 prendeva un maggior spessore e viaggiava su tutto il cofano verso i montanti, anzichè morire a metà del lamierato senza congiungersi a nulla. (mi son sempre chiesto come mai non l'abbiano già proposta su 164 quella V, visto il buon risultato estetico ed il filone che ha creato successivamente sulle Alfa; quando guardo la 164 e faccio il confronto con ciò che è nato dopo, quella V più stretta e di breve durata mi pare un dettaglio realizzato in maniera incompleta) Per il resto quoto Maggio80, che cita cose di cui abbiamo già parlato parecchie volte e sono tutte corrette a mio parere. La differenza tra 164 e 155, parlando di successo sul mercato, sta anche nel fatto che mentre la prima era arrivata dopo anni di gamma alta incerta e barcollante, presentandosi bella, affascinante, desiderata e desiderabile, con grande attesa attorno a sè, riuscendo a coinvolgere molti nonostante la trazione e la derivazione, la seconda, con meno appeal ed una pesante eredità, si ritrovò anche nel ruolo del primo frutto (mal confezionato) di una nuova gestione, con tante cose per far storcere il naso proprio mentre l'auto che doveva sostituire stava già diventando (nel bene e nel male) un'icona. 164, con l'appeal che aveva al lancio, ebbe buon gioco nel rappresentare il "nuovo" perchè andava a coprire un vuoto creato da modelli che secondo me non erano indimenticabili (ai tempi) nemmeno per i più assatanati cultori del marchio (modelli che poi diventando vintage sono stati rivalutati e posizionati più in alto di dove erano messi ai tempi). 155 rappresentava un "nuovo" che a pochi sul momento andava giù, perchè il "vecchio" era un qualcosa che non si voleva dimenticare. Come ho già detto in passato, però, a mio parere, lo stile esterno non era il primo dei problemi. Scommetto che se 155 fosse stata un modello con quello stile su meccanica tradizionale o perfezionata, automaticamente per molti sarebbe stata meno "brutta". Troppe cose da digerire tutte assieme c'erano in quel modello. Che poi, onestamente mi chiedo anche QUANTE ne avrebbero vendute in più: sicuramente un numero maggiore, ma a mio parere non è che 155 ne abbiano vendute 12. Son sempre quasi 200 mila macchine, e bisogna pensare anche che una Sw non l'ha mai avuta (modello d'auto che ai tempi tirava). Sicuramente fra le tre sorelle del Tipo 3 è quella che ha venduto di meno (già la Dedra ha venduto il doppio, non parliamo della Tempra) e sicuramente fatta in altro modo avrebbe venduto di più, ma a volte penso che qualunque cosa fosse arrivata dopo la 75 non sarebbe andata bene. Forse un collegamento temporale tale da creare una congiunzione 75-156 avrebbe riprodotto l'effetto 6-90-164. Una macchina così bella da convincere i perplessi. "Ecco... se ne va la mia amata meccanica. Però cacchio che bella questa..."
  23. Da quel che ricordo, il 2 abbinato a Studio indicava la seconda serie di questo allestimento, perchè prima c'era stata la Metro Studio (adesso non ricordo se fosse Studio e basta o Studio1). Riguardo la rarità, apprendo ora che gli inglesi (credo parlando del loro Paese) sostengono che ne restino in vita ancora 10. Girovagando ne ho vista anche una nera, ed è stata una piccola sorpresa perchè pensavo che si trattasse di un allestimento speciale monocolore, di quel grigio dell'auto messa in palio. Non vorrei ricordar male, ma credo che su uno degli Auto Oggi dei tempi, probabilmente il primo che uscì con il concorso, c'era una breve presentazione del modello in cui spiegavano anche perchè si chiamava Studio2: una collaborazione con qualche studio di design, o stilista, l'interpretazione di qualche "esterno" o di un reparto giovanile del design Austin Rover?? Boh, non ricordo e non confermo perchè non vorrei stare a sognarmi robe che non esistono. Però ricordo che da qualche parte spiegavano proprio il perchè di Studio e Studio2. Passato troppo tempo.
  24. Esisterebbe poi anche la rarità nella rarità nella rarità, che risponderebbe al nome di Austin Metro Studio2 (nome di allestimento che fu ripreso più tardi dalla original Mini). Una serie speciale (credo anni 87-88) basata poi su poche cose (come spesso accadeva ai tempi) tipo le coppe, gli adesivi, il volante specifico col logo Studio2 e qualche altra robetta. Il motivo per cui potrebbe essere rimasta impressa a qualche lettore di riviste dell'epoca (e soprattutto il motivo per cui è rimasta impressa a me)? Auto Oggi la regalava in un concorso. Ogni settimana c'era la pagina con fondo giallo, la foto della vettura ed un riquadro in cui era ingrandito un dettaglio dell'auto. Sotto, un quiz che domandava quale dettaglio fosse mostrato nel riquadro, una cosa da bambini diciamo, perchè magari nel riquadro c'era il retrovisore esterno e le risposte del quiz erano A) il retrovisore esterno il copriruota C) il faro anteriore D) il poggiatesta. Insomma, il quiz era un pro-forma... difficile sbagliare. In realtà si andava semplicemente ad estrazione fra tutti i tagliandi spediti (insomma, dovevi comprare il giornale ). Non ne ho mai vista dal vivo. Non so quante abbiano circolato in Italia a parte quelle regalate da Auto Oggi (forse erano più di una). Infatti, come scrivevo, nella mia mente esiste l'Austin Metro Studio2 solo perchè fece parte di un concorso indetto da Auto Oggi.
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