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Due piccole curiosità di inizio settimana, non supportate da fotografie perchè si tratta di motorizzazioni. Da alcuni documenti (certificati della motorizzazione) che un caro amico ha condiviso con me qualche tempo fa, ho appreso che la 90 venne omologata anche con il Twin Spark della 75 (in data 10 dicembre 1986) e che molto tempo prima, almeno sulla carta, ci fu una "116" omologata con il 1300... ma non stiamo parlando di Nuova Giulietta. Il documento è del Maggio 1971. Indi per cui...
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Mi cito e mi correggo riguardo le date di nascita della Dedra in quanto prototipo... non che cambi molto, ma così, per essere precisi.. Quattroruote non pubblica le prime foto delle future medie fino all'estate del 1986 (fascicolo di luglio, copertina gialla con - buffo a pensarci - la nuova Regata II atto) in un articolo con le immagini di Dedra e Tempra con la carrozzeria già definitiva, mentre la Tipo è ancora un "Unone". La foto che allego ora però, venne pubblicata dalla spagnola Motor 16 sul numero del 5 aprile 1986. La vettura non è definitiva come quella fotografata alla Mandria mesi dopo, ma la carrozzeria c'è e penso che quel che manca sia per voglia di camuffo oppure mancanza dei componenti prototipali. Calcolando i tempi di stampa delle foto, di realizzazione dell'articolo e di stampa della rivista spagnola, la vettura era quindi già in strada a fine inverno 85-86.. e curioso il fatto che sia stata mostrata dalla stampa prima all'estero che da noi (Quattroruote pubblicherà questa stessa foto nel servizio di luglio).
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Buongiorno Angelo! E' sempre un piacere (quando mi capita - assai raramente porc... - di avere il tempo) leggere i tuoi interventi di cui apprezzo immensamente la profondità. Ti ho citato perchè a mio parere la differenza di "mano" che vedi nei figurini Italdesign potrebbe essere dovuta al fatto che molto spesso quelli con le classiche tre viste erano realizzati da Giorgetto stesso, mentre i "tre quarti" (che lui non ha mai amato perchè potevano dare delle impressioni errate... e che non gli sono mai venuti bene, detto da lui stesso a mezza bocca in qualche occasione) dai suoi collaboratori.
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Ma infatti io mi riferivo unicamente alla creazione del simbolo a 5 barre. Secondo me fu una bella intuizione, partendo da quelle che separavano le quattro lettere FIAT nel logo a rombi. Dici giusto... "tolte le barre". Appunto: con le barre vedevi da 100 metri che era una Fiat (difficile a volte dire QUALE Fiat, e per questo ho scritto che secondo me esagerarono un po' nel replicarla su tutti i modelli) e proprio per questo secondo me erano riuscite. La calandra in plastica, più chiara o con qualche bordino, l'avevano in tanti, ma da 100 metri era già più difficile distinguere, che so, una R9 che aveva una losanga grande quanto una gomma da cancellare da una Orion che aveva un ovale delle dimensioni di un osso di seppia. Credo che l'intenzione fosse quella di rendere riconoscibile una Fiat al primo colpo, anche da lontano.
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Non so voi, sarà che sono un gran nostalgico ma io delle cinque barre inclinate su fondo nero come logo Fiat sono innamorato ancora oggi. Loro forse esagerarono ponendo la stessa calandra su tutte, da Panda a Croma, ma per me erano geniali e uniche, caratterizzanti tanto i quattro anelli Audi. Coi due fari in più cambiava un mondo... e da amante dei quattro fari (tondi e quadri, iso-Bmw o iso-Audi Quattro/DeLorean ecc. ecc.) ho sempre avuto un debole per il frontale della 2a serie. Le "base" col paraurti a scivolo perdevano grinta, ma le TC e poi le ultime serie... tanta roba in quanto a grugno. La Regata a confronto era la macchina del nonno... come la R9 lo era nei confronti della 11 a mio parere.
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Credo che ai tempi in cui esistevano già le ammiraglie che hai citato non ci stessero più pensando, ma in precedenza, il prog. 118 aveva una variante senza coda... o quasi. (p.s. siamo sempre nel 1969)
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Esatto, e disegnato l'anno precedente. Praticamente la prima..I.De.A per Dedra vince subito. L'unica alternativa, quella di Giugiaro, viene subito messa via e Dedra è la prima vettura del progettone ad essere congelata e costruita (ricordiamoci che nell'estate del 1986 alla Mandria gira già con tanto di borchie...) p.s. a Londra dovrebbero avere anche questo, che rappresenta una rara testimonianza di un qualcosa di pre-Dedra definitiva (l'omino-fumetto applicato per scherzo al finestrino lato guida dovrebbe essere la caricatura di Mantegazza ma non sono sicuro...)
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Aggiungo che per la Ritmo prima serie fu ipotizzato anche un frontale a 4 fari che a grandi linee raddoppiava i due con cui poi è nata. Tale abbozzo fu anche portato ad uno dei Saloni che ospitarono la Ritmo al lancio... e dai testi dei tempi trasuda il pensiero che avessero fatto male a portarlo come "alternativa cassata" dato che tanti visitatori chiedevano perchè non l'avessero fatta così... evidentemente in quel momento pareva più bella. Carino comunque vedere su un bozzetto della prima serie la soluzione adottata per la freccia della seconda... rende la Ritmo '82 una variante già immaginata ai tempi e messa via
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Perchè per quel che riguarda i primi (e più datati) disegni, siamo alla fine degli anni '60. La maquette di queste foto (la prima scattata anni dopo la costruzione, quando ancora doveva essere demolita, le altre due "dei tempi") è del 1969. Il progetto si chiamava ancora 118. La 6 prese pian piano la forma che avrebbe dovuto avere negli anni in cui ci si aspettava di vederla arrivare sul mercato (una forma non diversa da quella delle Mercedes o altre ammiraglie della prima metà degli anni '70). Ovviamente tirando in lungo fino alla fine della decade non ebbe altro destino che apparire antiquata e piuttosto banale... se fosse nata nel 1973 (e se il quell'anno non fosse stato terribile per il mercato dell'auto) probabilmente avrebbe avuto altra sorte. p.s. confrontando la foto a colori più recente e le due più vecchie potrebbe sembrare che si tratti di altra maquette, ma in realtà essa era asimmetrica e la foto a colori è invertita, quello era il fianco destro.
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Anche perchè il design, a livello mondiale, si è fermato. Sembra impossibile ormai, ovunque si guardi, vedere i "salti" stilistici che ci furono (al netto del contenuto delle auto, perchè vado a citare qui di seguito l'auto scesa dal cielo e la sua erede-frutto del peccato) tra Giulia 1962 e Giulietta/75, e poi da quest'ultima a 155, poi da questa a 156. Pian piano l'evoluzione ha rallentato, la Giulia di oggi al netto di dettagli permessi dall'evoluzione tecnologica dei componenti (fari, diametro dei cerchi ecc.) non ha, rispetto alla 159, la carica innovativa che si vedeva negli anni 70-80-90 con l'avvicendamento dei modelli. Mi pare normale quindi che oggi certi modelloni vecchi di 10 o 15 anni con pochi ritocchi possano sembrare adatti al tempo in cui viviamo. Siamo in un pantano. Uscendo da Alfa, prendiamo la Tipo in vendita oggi. Presa da ogni angolazione, è una vettura diversa dalla Bravo che ha sostituito, ma DOVE è più moderna? E tolta la parentesi spigolo-teutonica della Stilo, sempre al netto dell'evoluzione tecnologica dei componenti, quanto è più moderna nelle linee rispetto a Bravo&Brava? Non avessimo mai visto prima la Bravo del 2007 e con dei fari a led arrivasse domani sul mercato a sostituire la Tipo, sembrerebbe vecchia? A mio parere no... per il semplice fatto che ormai è un "gira che ti rigira"...
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Davanti al modello di questa mai nata 169 dovrebbe essere la 166 station.
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So che questo mio messaggio potrebbe dare il via ad un vivace scambio di ( auto)pareri perchè nel modellone visto qui sopra ci sono stilemi che parlano pesantemente di 166, ma io avrei da aggiungere un "a dire il vero" A dire il vero (o meglio, volendo citare la fonte - che resterà anonima - che condivise con me queste info) non si tratterebbe di un'ipotesi di 166 coupè. Devo ammettere di essere stato per anni in possesso di una foto (diversa da questa ovviamente) di questo modellone di ammiraglia due porte. Mi venne concessa in via confidenziale tanto tempo fa da un personaggio che a quei tempi era una delle colonne portanti della Storia Alfa Romeo, là in quel di Arese. Con la promessa di non pubblicarla perchè privata assai (almeno fino ad oggi, grazie al fatto che finalmente il Museo ogni tanto ci concede una sbirciata, virtuale o "in presenza"). Promessa che ho sempre onorato. Si parlava di 164, però, quella sera: del fatto che fosse rimasta "solo" berlina, che non fosse mai nata una SW, e che le proposte Fumia per cabrio e coupè non fossero diventate realtà. A quel punto egli mi raccontò che TARDISSIMO, cioè quando 164 aveva ormai vissuto i suoi anni migliori, per una di quelle idee che ogni tanto nascevano con un certo ritardo nel Gruppo (vedi Tipo 3p e Dedra Sw per dirne un paio) un bel giorno si decise vedere cosa veniva fuori ad immaginarsi un coupè per la ormai "adulta" 164. La sua erede si stava già concretizzando, e questo potrebbe essere il motivo per cui certe somiglianze a livello di frontale siano finite su questa proposta. Ipotesi di "front end" che ancora vagavano sui fogli da disegno mentre quello definitivo per l'erede di 164 berlina non era ancora stato deciso, una delle quali (che poi fu quella di 166) finì su questo modellone, con l'idea di dare un volto diverso a questa ipotetica, tardiva, 164 coupè. Se andiamo a guardare, il parabrezza ed il montante A nel loro sviluppo sono molto più simili a 164 che a 166. Ovviamente, il resto della fiancata è completamente diverso, ed il frontale come detto parla assai di 166. In definitiva, mi sento di poter dire che non si tratta di un'ipotesi "166 Coupè". Aggiungo.... perchè avevo scordato gli stilemi della 164 RT (Restyling Totale) che poi son finiti su 166. Quel frontale potrebbe provenire proprio da lì. A quel punto si potrebbe definire un'idea di coupè da abbinare a 164 RT se essa fosse veramente stata poi l'erede di 164... ma ricordo chiaramente il discorso di quella sera, che sottolineava come certe idee arrivassero con un ritardo che rasentava il ridicolo. Non si trattava di immaginare una gamma "berlina più coupè" per la futura ammiraglia, ma proprio di pensare, con una lentezza notevole, ad una coupè per la berlina che ormai sul mercato aveva dato quasi tutto.
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Il livello qualitativo della Tipo, passati ormai 35 anni dal suo lancio, è un argomento che conosciamo bene tutti, quindi penso che non ci sia molto da aggiungere. Personalmente posso portare qualche considerazione basandomi su quella in mio possesso, ma si tratta di pensieri che lasciano il tempo che trovano, perchè riguardano UN esemplare del quale non posso dire molto riguardo la sua vita precedente, tranne poche info, come il fatto che non sia mai stata incidentata (intendo in maniera da dover entrare in carrozzeria per sostituzione di parti varie... ha due "grattate" sugli angoli del paraurti anteriore ed un graffio sul parafango anteriore dx) e che porti sulle lamiere i segni di 30 anni a Torino senza avere un box. Sportellate, graffi della chiave intorno a tutte le serrature, graffietti vari sulle fiancate (borse, carrelli della spesa e chissa cos'altro). Il tetto ed il cofano stanno iniziando a sbiadire, ma le fiancate (lasciando stare i segni vari) dopo una lucidatura a mano sono ancora di bell'aspetto. Per il resto, all'esterno si nota il principale problema della produzione-Tipo: è montata con il deretano. Le porte anteriori non sono bene allineate (anche se il carrozziere mi ha detto che con gli anni succedeva perchè le strutture si "stancavano"... quindi chissà magari quand'era nuova lo erano... ma ho i miei dubbi). Il portellone è ristretto su ambo i lati, rispetto al terzo vetro: anche qui, spesso ho sentito che si trattava di un problema dovuto al passare del tempo, perchè la plastica "lavorava" e i lati del portellone tendevano a richiudersi verso l'interno... ma io onestamente ne ho viste anche ai tempi, che avevan solo sei mesi, con quello "scalino" tra terzo vetro e portellone... mio padre (che insomma in linea generale con queste cose ci lavorava) mi disse "è vero, si restringe, ma post-stampaggio, cioè, lo fa subito". Tutte le serrature funzionano benissimo e le parti apribili si chiudono al primo colpo. La vettura non ha un filo di ruggine da nessuna parte. Sotto è un "bijoux" (forse è meglio lì che sopra ) e non perde una goccia, di qualunque fluido si tratti. Tutte le parti che svolgono una funzione... funzionano perfettamente. Maniglie, pulsanti, manopole, il complicato devioluci è un "burro" ; la ventola funziona. Le spie fanno il loro lavoro e gli strumenti pure (a parte l'indicatore del carburante che funziona ma è una cosa indecente come è sempre stato sulla Tipo: hai mezzo serbatoio? Curva a sinistra quasi pieno, curva a destra quasi in riserva...). Il tessuto dei sedili è a posto (si è lievemente scolorito rispetto a quello dei pannelli ma non ci sono strappi... ma qui dipende anche da come uno ha usato l'auto e se ha messo le foderine magari, chissà... quando l'ho presa non le aveva e la lieve differenza di colore mi ha fatto pensare che non siano stati poi tanto coperti questi sedili...) Il sole ha "cotto" le coperture in plastica degli attacchi delle cinture posteriori, attraverso il lunotto: sono sbiancate e crepate (e io ho riempito le crepe con l'Attach e poi le ho riverniciate, tiè ) e anche la cappelliera penso che un tempo fosse più scura. Si son rotti entrambi i tiranti per lo sgancio dello schienale del divano, e questo era un difetto cronico perche erano fatti interamente in plastica: chi mi vende i ricambi mi ha regalato quelli che fa lui, in metallo e ricoperti in gomma. Per la serie "bastava poco". Le plastiche della plancia e dei pannelli porta (bordo superiore che c'era solo sulla base e maniglione derelitto) non hanno crepe e non sono scolorite. Il volante sì... la corona era crepata e l'ho sostituito, come già scritto giorni fa. Però tutto è attaccato e fa il suo lavoro. Plastiche sicuramente povere oggi e in parte anche ai tempi, ma che non hanno patito i difetti delle moderne soluzioni lussuriose che si spellano o cambiano colore (la plancia della Tipo farà cagare come plastiche ma non è nemmeno bello vedere il cruscotto di una Ferrari 456 rivestito in alcantara blu che diventa giallo con gli anni...) Cigolii? Diversi, anche se pensavo anche peggio. Più che cigolii li definirei colpi, perchè sulle buche un po' cattive la plancia mi parla di fissaggi un po' stanchi e soprattutto so con certezza che nella zona dietro le bocchette centrali c'è qualcosa che sbatacchia: prima o poi troverò cos'è, ma ho il sospetto che si tratti di una qualche canalizzazione del flusso che si è sganciata, perchè anche con la ventola al massimo dalle bocchette centrali esce ben poco. Altri rumori arrivano dal portellone. Rumori anomali di meccanica (bracci, boccole...) al momento no. Non è certo come viaggiare su una vettura di oggi, con un paio di anni di vita. Però... pensando ai presupposti (cioè al livello qualitativo che fa parte della reputazione di questa auto) e al fatto che ha 31 anni, pensavo pure peggio. Alla fine, funziona. La guido dal gennaio del 2021 ed è sempre partita al primo colpo. Anche se la lascio ferma 10 giorni vado là e al primo giro di chiave fa in moto e quello scatolino che gestisce il single point tramite una serie di fili che van di qua e di là nel vano motore facendo accapponare la pelle se si pensa a come le costruiscono oggi, fa il suo lavoro. Gira bella pulita e ha l'aria di voler andare fin dove vuoi tu. Il cambio: il cambio è UNO SPETTACOLO, e non sto scherzando. Le marce entrano con la punta delle dita. E' la cosa migliore di tutta l'auto. I freni son quelli di una volta. Se guidi una moderna e poi prendi quella, devi fare un ripassino ogni volta. La tenuta... è la tenuta della Tipo. Non so quanti anni abbiano i suoi ammortizzatori, se siano stati cambiati e quanti anni fa. Io non l'ho fatto. Non sono perfetti ma nemmeno da buttare. Le gomme... son passato dai 13" ai 14" (185/60) poche settimane fa. Ora... so anche io che non è il caso di fare i confronti con una Golf GTI coi 18 spalla 30 e l'assetto però... prendi una Tipo in ordine e una volta che hai fatto l'abitudine ai freni e allo sterzo senza servo, giocaci un po'. Buttala dentro alla bastarda, e guarda fin dove devi arrivare per schiodarla da lì. Poi pensa ai 185 da 14", e ti vien fuori cosa sapeva fare Fiat sotto certi aspetti. In definitiva, secondo me, un ottimo progetto costruito con materiali "basic" ma che messi assieme bene potevano anche dare vita ad un'auto in grado di fare bene il suo lavoro. Il problema? Messi assieme... in qualche modo.
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Troppa roba da scrivere, ho invertito pardon. Le Delta erano 1000, l'ho scritto alla voce "Lancia Delta 1987". Il 10000 era la perdita del segmento sommando Delta, 33 e Golf. Che poi è da correggere perchè come hai giustamente sottolineato tu, ho invertito i numeri di 33.
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Aggiunta in considerazione delle altre impressioni lette nei post successivi a quello che mi ha scatenato il momento-vendite A mio parere i soldi spesi nel progetto Tipo 3 porte furono buttati. Un'auto nata con il focus sull'abitabilità e la funzionalità non aveva alcun senso di diventare anni dopo una "scomoda" tre porte. Ho sempre pensato che l'abbian fatta "per far qualcosa" o magari per avvicinarla a quella stramba idea brasileira di fare la Tempra a 2 porte (sai che coupè ne venne fuori...) Riguardo la qualità... dovrei dilungarmi oltre ma ci tornerò in seguito perchè avendo una Tipo di 31 anni in casa ci sono delle considerazioni che posso fare, riguardo i materiali che vennero impiegati ed il loro "operato" col passare del tempo.
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Ho messo insieme una cosina veloce veloce per farci tutti un'idea di cosa accadde nell'immediato e cioè nel primo anno di commercializzazione della Tipo. In realtà, quasi nulla, nelle file del "nemico" (inteso non solo come VW ma in modo generale, cioè tutti i concorrenti, che ho raggruppato qui sotto in uno specchietto - sante tabelle che feci tanti anni fa quando avevo più tempo libero ) Qui sotto vediamo i dati del 1988, da gennaio a dicembre, per la Tipo e le sue principali concorrenti. La prima impressione è che se cerchiamo un calo delle "altre" nel corso dell'anno per via dell'effetto-Tipo... non lo troviamo. I dati sono altalenanti ma comunque non vengono rasi al suolo dalle oltre 200 mila Tipo del 1988. Certo, possiamo notare che da gennaio a dicembre quell'anno la Golf perse circa 3000 pezzi mensili. Però: se andiamo a vedere il piccolo elenco che ho aggiunto "a mano" sotto, che riguarda i totali delle rivali nell'anno 1987 vediamo che (e mi sposto a scrivere sotto) Delta 29750 Alfa 33 60650 Golf 107800 Escort 29550 Kadett 34600 R9 12180 R11 16400 Peugeot 309 17550 La Delta perse 1000 unità. La 33 circa 1300. La Golf perse 8000 pezzi. La Escort praticamente fotocopia. La Kadett salì addirittura di 10000 pezzi ("Club" ci dice nulla?) Vediamo ovviamente la "morte" di R9 ed 11 che lasciarono sul campo circa 8mila vittime, ma stava entrando la 19. La 309 salì di 4000 pezzi. Se giochiamo un po', e facciamo "assorbire" le circa 10000 auto perse da Delta, 33 e Golf dal +10000 di Kadett, ci restano un -8000 di Renault che diventa un quasi -6000 se aggiungiamo le R19 e che diventa un -2000 circa del segmento C "tranne Fiat" se contiamo l'incremento della 309. Ne vien fuori che il 1988 fu grandioso per Fiat, ma non andò male per il resto del segmento. Dove andò a rubare i clienti quindi la Tipo? In casa? Fiat Uno 1987 427500 Fiat Uno 1988 374850 (-52650) Fiat Duna 1987 52600 Fiat Duna 1988 24870 (-27730) Fiat Ritmo 1987 27550 Fiat Ritmo 1988 1580 (-25970) Fiat Regata 1987 72900 Fiat Regata 1988 37770 (-35130) Una perdita totale di 141480 vetture per le Fiat diciamo così, "più vicine" a Tipo. Ho fatto questo calcolo perchè ricordo bene ai tempi i pensieri di molti clienti Fiat davanti alla Tipo, la nuova avveniristica nata: persone che decidevano di fare uno sforzo in più e invece di prendere una bella Uno si buttavano sulla Tipo, altre che lasciavano ben volentieri la Duna nelle vetrine ammaliati dalla Fiat degli anni '90, ed altre ancora che rinunciavano al "vecchio" (del 1983) terzo volume di Regata per prendersi l'ultimo modello. Ed infatti... Fiat nel 1988 immatricolò in Italia circa 955 mila auto. Nel 1987 erano state 864 mila. Un incremento di 90 mila auto, a fronte di oltre 200 mila Tipo. Nel 1988 la Fiat il danno peggiore lo fece in casa sua, con la Tipo
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Il codice 109, come scrivevo, compare sul depliant più vecchio, stampa Marzo 1988; non il primo di sicuro perchè l'auto era già in vendita (il più vecchio che ho avuto in mano era di Dicembre 1987 come stampa, credo fosse quello il primo). Magari è un refuso. Non posso che quotare ogni singola parola. Mi hai fatto ricordare le sensazioni del primo test drive, la sera di domenica 31 gennaio 1988 (c'era talmente tanta gente in coda per farci un giro che non fu possibile fino alla fine dell'evento: sabato restarono aperti eccezionalmente fino alle 21... non eravamo andati al pomeriggio ma non ci fu proprio l'occasione di salirci, ci tornammo dopo cena.. idem. Ci tornammo domenica pomeriggio, stessa solfa. Domenica DOPO CENA ci tornammo ancora - !!! mio padre era troppo "preso" da 'sta macchina... cioè andammo quattro volte allo stesso "Porte aperte" - e finalmente fu possibile farci un giro). Era una 1.4 Digit Azzurro Spring con i cerchi da 14" e me ne innamorai - tanto che vorrei che anche la mia fosse così - con gli interni in velluto blu ed il primo viaggio, complice la notte che ormai era scesa dato che eravamo a gennaio, fu spettacolare. Seduto dietro a guardare quei numeri che danzavano nel cruscotto. Che spettacolo, in quel momento. Soprattutto perchè, come già detto, per un bambino degli anni '80 era decisamente "KITT style" Come sopra Rimane il mistero del perchè presero la decisione di non mettere il marchio Fiat nè sulla base nè sulla Digit. L'avevano già fatto su certi volanti come il quattro razze della Uno SL (vettura che sul volante "base" a due razze della 45 il marchio Fiat lo aveva... quindi perchè toglierlo da quella "bella"? bah...) e continuavano con quella scelta poco comprensibile. Poi con i face lifting finalmente misero un piccolo "Fiat" (infatti il volante che ho ora sulla mia, che non è il "base" del 1988 ma è quello simil-Digit ma più bombato come cuscino, delle Tipo successive, lo ha). Il design molto semplice e lineare degli interni era sicuramente voluto per creare un ambiente il meno ingombrante possibile e la plancia così "orizzontale" e piatta lasciava intendere velocemente che era stata pensata per abbinarsi al digitale (tanto da apparire omogenea con quel tipo di strumentazione e un po' più rabberciata col cruscottino della base... l'esatto contrario delle evoluzioni digitali di auto tipo Golf o Kadett che pigiavano l'elettronico nel buchetto che una volta conteneva le lancette... onestamente con dubbi risultati dal punto di vista estetico... tanto che per me il più bel digitale della storia dell'auto resta ancora oggi quello della Tipo); ciò non toglie che quella voluta semplicità diede loro un bell'assist nella manovra del tirarti via tutto il possibile dalle versioni base. Ad esempio, era veramente necessario fare dei pannelli porta "base" con quella misera maniglia? Nulla da dire sul tessuto piedpul delle "base", al posto del velluto... ma il pannello era fatto proprio per dire "compra quella più bella, barbone!!" (cose che infatti poi vennero migliorate con i face lifting... erano quei tempi in cui si diceva che le Fiat bisognava comprarle nelle ultime versioni perchè avevano messo a posto le varie "poverate" del lancio )
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Però oggi con un po' di tempo sono andato in archivio a ripescare un paio di depliant, il più vecchio del marzo 1988 ed un altro di due anni più recente, ed un nero chiamato "nero" e visibilmente nero nella paletta colori non c'è. Il colore più scuro è il cosiddetto "ardesia metallizzato" cod. 681. Il depliant più recente include anche le 1.8 16v e Tds.X La differenza principale, sul catalogo del 1990, riguardava l'aggiunta di una tinta, mentre altre piccole variazioni riguardavano il codice del colore (non so se a tale variazione corrisponda anche una differente tonalità... per esempio il Rosso Shiraz - che mi riguarda da vicino - sul primo catalogo ha un codice, sul secondo ne ha un altro e sulla targhetta della mia Tipo ne ha un altro ancora mi pare... e quando, parlando col mio carrozziere, supponevo che la mia "rossa" fosse un po' sbiadita perchè ne ho viste altre più "intense", lui mi ha risposto "guarda che non c'è un Rosso Shiraz solo...."). Catalogo 1988 - Catalogo 1990 102 Rosso Scuro - 102 Rosso Scuro 210 Bianco - 210 Bianco 313 Verde Izmir - 313 Verde Izmir 402 Azzurro Nautico - 402 Azzurro Nautico 438 Blu Lord - 438 Blu Lord 640 Grigio City - 640 Grigio City 854 Rosso Corsa - 140 Rosso Corsa 109 Rosso Shiraz Met - 128 Rosso Shiraz Met 305 Verde Surf Met - 305 Verde Surf Met 407 Azzurro Spring Met - 407 Azzurro Spring Met 433 Blu Storm Met - 433 Blu Storm Met 445 Blu Mare Met - 445 Blu Mare Met 610 Grigio Mirage Met - 610 Grigio Mirage Met 620 Grigio Met - 620 Grigio Met 630 Grigio Zermatt Met - 630 Grigio Zermatt Met 649 Grigio Quartz Met - 649 Grigio Quartz Met 681 Ardesia Met - 681 Ardesia Met Le due differenze fin qui riguardano unicamente i codici di Rosso Corsa e Rosso Shiraz Met. L'aggiunta, non presente nell'elenco qui sopra perchè era solo per confrontare i codici, riguardava il Rosso Racing cod. 113 che penso sia stato introdotto con le sportive: un rosso più scuro del "Corsa" ma meno dello "Scuro" che (almeno da catalogo, quindi a spanne) parrebbe una specie di "Shiraz" non metallizzato.
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La barzelletta la ricordavo diversa. Il tecnico giapponese raccontava che per verificare l'isolamento della vettura mettevano un moscerino dentro l'auto e se il giorno dopo notavano che era uscito, andavano a cercare di capire da dove. Al che il tecnico italiano esclamava "Ma lo facciamo anche noi a Torino!" "Ah si?" "Certo, con un gatto."
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Piccolo OT L'altro giorno si parlava di prototipi in prova già immatricolati, ed avevamo citato Bmw. Ricordavo di aver trovato una nuova (vecchia) foto della Sr 5 E34 ma sbagliavo: la compagnia dei proto targati si allarga e coinvolge anche la 7 E32
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Parecchi designer famosi, presi in un momento confidenziale, mostrano di sentirsi meglio di altri e anche un po' delle star. Enrico ha il difetto di non avere filtro e di fregarsene della situazione. Ho assistito personalmente (chissà, probabilmente c'era anche qualche altro parerista, non ricordo...) al pasticcio del trentennale 164 al Museo. Disse cose riguardo Giulia che (in svariati modi, ognuno con le sue sfumature) si son dette anche qui, sul fatto che si sarebbe potuto osare di più (concentrandosi soprattutto sul posteriore) invece di presentare quello che, onestamente, si può anche definire un compitino, siam sinceri. Solo che lo disse a modo suo, portando esempi come è nel suo stile. Non l'avesse mai fatto. La risposta della PR Alfa (a fine conferenza) arrivò puntuale e si trasformò in un incidente diplomatico. Come ho già scritto in altri topic, per me Enrico è un caro amico, ma non voglio certo difenderlo riguardo questo suo atteggiamento. Sicuramente in diverse situazioni un po' più di bon-ton sarebbe stato il benvenuto... anche perchè quel che ne ottiene poi nella vita è di essere antipatico al 90 per cento dei suoi colleghi e di "pagare" in diverse situazioni... come l'essere escluso da certe rassegne, oppure l'essere citato solo in maniera marginale, mentre tutto il resto del mondo del design che le cose le dice solo quando pochi sentono va avanti a cantarsela e suonarsela. Enrico è un personaggio, con i suoi pregi ed i suoi difetti, e "paga" tutto. Ciononostante non ha mai cambiato atteggiamento, nemmeno di una virgola, ed io in questo lo ammiro. Ha detto in passato tante cose "scomode" e a quei tempi era anche l'unico a dirle, tanto che potevano pure passare per sue invidiose "invenzioni", ma va detto che col tempo le verità venute a galla hanno testimoniato che non parlava a sproposito. Prendiamo l'esempio di 156: quando lui da solo sosteneva che ci fosse lo zampino di Giugiaro, si prendeva ai tempi un coro di "buuuh" perchè tutto il resto del mondo del design, Grande Creatore incluso, taceva. In un'occasione si soffermò sulle "unghiate" che stanno sui parafanghi della 156 e che la rendono un'evoluzione delle Alfa caratterizzate dallo stilema tipico di 164, e le definì una intuizione del Giorgetto. Io me ne resi conto analizzando i documenti della design story (il famoso discorso della maquette con la targa DA EE 989, tipica Italdesign, per il quale pure io raccolsi dei "mah"). Poi tornò il silenzio. Sul volume dedicato a 156 pubblicato di recente dalla Nada, leggiamo oggi l'intervista Maurer (pesantemente coinvolto nel progetto 156) nella quale c'è il passaggio riguardo il giorno in cui vennero presentate le proposte al Canta, sulle quali una variante era proprio lo stile della fiancata: con lo stilema "164" oppure con le "unghiate" proposte da Giugiaro. Il CS Alfa spingeva per la variante "164", ma il Canta (cito testualmente) disse "bah... du' palle 'sto scalfo. Fatemi l'altra"... e 156 venne al mondo con le unghiate di Giugiaro. Possono non piacere i modi di Enrico, e ci sono tutte le ragioni perchè questo accada. Ma è difficile che parli di cose che non sa. Riguardo la sua Y ed il successivo restyling, onestamente (sempre facendo la tara al tono) ho condiviso il suo disappunto, perchè il restyling, che non ho affatto trovato sgradevole, ha comunque avuto il difetto di annullare certe caratteristiche che rendevano il design un tutt'uno (ad esempio andò perso l'effetto speculare fra la cuspide di fari e calandra ed il trattamento della parte inferiore del paraurti). Quindi sì, la Y venne snaturata, ma va anche detto che per rinnovarla qualcosa bisognava cambiare. Però quando la disegni la prima volta ed il risultato è omogeneo al 100 per 100, è ovvio che dove tocchi "pasticci".
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Come già detto da tanti, un prodotto deve vendere e chi lo crea, disegna e mette in produzione sa sicuramente più di noi cosa bisogna o non bisogna fare, tramite la sua visione globale del mercato che va al di là del nostro gusto personale, che può anche essere basato sull'abitudine, sulla voglia di restare nel porto sicuro delle cose che ci sono sempre piaciute e con le quali siamo cresciuti. Quindi è normale a mio parere che oggi nascano auto come questa Serie 5, e come tante altre nate negli ultimi anni, perchè per il bene dell'azienda e delle persone a cui la stessa mette il pane in tavola così deve essere. Altrettanto normale secondo me è continuare a lamentarsi, perchè queste auto SONO BRUTTE. Lo sono anche per chi cerca di trovarci del bello, con tutti i discorsi "beh tutto sommato" oppure "tolti questi dettagli" o ancora "se la guardo di tre quarti" o "con un colore scuro migliora". Sono auto brutte che vengono apprezzate per altri motivi e da chi è colpito dall'aggressività e dalla drammaticità dei dettagli. Perchè spesso quando diciamo che la vettura è brutta ci vien detto che va capita e a volte anche che noi non siamo in grado di farlo. Io credo che sia proprio il contrario, chi la definisce brutta sa cosa è BELLO e anche gente che ci lavora in Europa e ha fatto cose belle in passato ammette che quelle che sta facendo ora sono più brutte, ma dice anche e son le cose che vanno ora. Giusto quindi che sia così, e giusto dire secondo me che 'sta macchina messa a fianco di quella che va in pensione (che vedo ogni giorno perchè ne ho una in azienda) è orrenda. Venderà un sacco e quindi han fatto bene a farla così, ma: 1) mi resta il dubbio sul fatto che se avessero tirato fuori una vettura splendida, che so, come lo fu 156 per l'Alfa nel 1997 o come la E46 per Bmw, essa sarebbe rimasta davvero a fare la polvere nelle concessionarie. Siamo sicuri? Davvero? Dai. 2) il fatto che abbia ragion d'essere fatta in questo modo non mi obbliga a definirla bella perchè è un prodotto centrato per il mercato di oggi. 'sta macchina è brutta. Come tante altre macchine brutte uscite negli ultimi anni, che vendono, danno lavoro, siam tutti contenti per questo. Ma restan brutte.
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Mi unisco al gruppo che non apprezza i loghi neri. Del resto io non ho mai potuto digerire nemmeno i cerchi in lega neri... non concepisco. La bellezza del cerchio in lega è il suo disegno e non c'è nulla di meglio che una tinta in grado di farla risaltare. Fare un bel cerchio e poi farlo sparire col nero. Bah. Sarò io che non capisco perchè son vecchio dentro. Riguardo il restyling, per me ne esce bene ma non benissimo. Preferisco di gran lunga il Vizor di Astra e qui non riesco a non notare il litigio tra il contorno del Vizor/zona vecchio faro e la sagoma dei led. Per me grida "abbiamo messo una cosa nuova su una macchina più vecchia". La vecchia era sicuramente più anonima ma più omogenea secondo me. Non ho visto bene gli interni, ma mi piace sognare che abbiano messo mano a certi dettagli veramente derelitti.
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Non lo sapevo! Io ci sto girando molto ora... era arrivata come sfizio/seconda auto/qualcosa per passare il tempo, e non voglio dire che non mi piaccia più andare in giro con l'Astra (l'ho appena rimessa a nuovo pure lei, alla faccia dell'Euro 4) ma la Tipo mi sta dando moltissime soddisfazioni... ovviamente rimanendo nell'ambito della vettura che è e degli anni che ha. Però ora mi fermo qui... su queste impressioni ci ritornerò. Mi partirebbe un pippone lunghissimo e sto già facendo un multiquote immenso.. Ricorda bene. Di Sr5 proto targata VR ne ho trovata ancora una (foto inedita) l'altra sera. Voi che vedete meglio di me avete individuato il blu Lord come tinta e vi ringrazio, ma anche in questo caso continuo a guardarla con un certo stupore perchè se l'hanno messo a disposizione anche della clientela "normale" credo sia un colore che sulla Tipo sia andato veramente poco... non ricordo di averne mai vista una dalle mie parti. Probabilmente era gettonato poco anche in Fiat, perchè va ricordato che nei primi mesi di commercializzazione c'era una richiesta di Tipo elevatissima e anche che lo stock di lancio fu immenso (16000 auto) ma nemmeno in quel periodo ricordo di averne mai viste... forse anche Fiat di suo ne aveva verniciate proprio poche con quella tinta. Devo dire che ci si avvicina moltissimo! Però (supposizioni mie) guardando i "dietro le quinte" pare che la scelta per la presentazione sia stata più sulla maquette che sul colore... mi spiego: la maquette era di quel colore, ma lo era già quando era una "semplice" maquette destinata a restare all'interno di un centro stile. Leggevo tempo fa che all'inizio dell'estate Fiat decise, abbastanza in fretta, di presentare questa anticipazione per due motivi, o meglio, per un motivo "ufficiale" e per un altro - secondo me - più realistico. Quello "ufficiale" (si leggeva in una nota che ora non riesco a rintracciare) era che ormai i rumours sulla Tipo 2 erano ovunque, anche su stampa che non aveva granchè a che fare con le automobili, perchè l'arrivo di questa vettura stava assumendo i contorni di un momento storico (chi c'era ricorderà). Tanto per dirne una, ci fu un settimanale che riuscì ad uscire prima di tutti i mensili motoristici con quelle tre foto (e fu la prima vera occasione in cui vidi LA TIPO, lo ricordo come fosse oggi, perchè mia nonna quel settimanale lo comprava). Sapete che settimanale era? Famiglia Cristiana. (tanto per dire l'attesa che c'era per questa auto) Comunque... questi rumours, secondo il motivo "ufficiale" elargito da Fiat, spesso erano farciti di inesattezze, e quindi la Casa aveva deciso di porre loro fine presentando in anteprima il modello. Il motivo reale, secondo me, fu che arrivati al punto in cui era rimasto ben poco da tener nascosto, Fiat decise di sferrare il colpo ai concorrenti e tentare di frenare le loro vendite, dato che questa Tipo 2 che arrivava avrebbe dovuto essere l'auto che avrebbe cambiato la storia del segmento C. Per fare ciò si prese questa maquette che ai tempi in cui era stata costruita non era esattamente la Tipo delle tre foto ( abbiamo visto il posteriore con le targhette "Fiat" e "Abcde" sulla placchetta portatarga, ma anche l'anteriore non era definitivo perchè la calandra era diversa: le cinque barrette Fiat, invece di stare fra le aperture di aerazione erano per metà fra le aperture superiori e per metà sulla fascia verniciata verso il cofano.. e anche le borchie erano diverse) e si lavorò per renderla definitiva. Chissà, forse il colore della vettura in quelle tre foto era quello semplicemente perchè la maquette in precedenza era stata verniciata così, per una delle tante prove che si fanno. Esatto, sono le vetture del debugging (200 o 250 esemplari, se non ricordo male). Sicuramente c'era tutta la voglia di dare alla Lancia un aspetto più sofisticato, e le due differenti soluzioni scelte per le portiere avevano il loro ruolo in questo. Il tipo completamente avvolgente era tipico Fiat dai tempi in cui Giugiaro aveva dovuto sudare e litigare perchè venisse accettato (nel volume "Il giovane Giorgetto" c'è un bel passaggio su questa vicenda) e quindi per Tipo 2 e Tipo 3 Fiat andava bene. Per Lancia, una soluzione più complessa, costosa ed elegante (un po' alla tedesca, se vogliamo, perchè la coda troncata di netto di Dedra fece fare - giustamente - molti confronti con lo stile di 190 ma le porte "non avvolgenti" con telaio nero erano un dettaglio Bmw) ci stava, e va dato atto a chi prese le decisioni di aver voluto investire in questo. Ancora oggi molte persone non si rendono conto che il carry-over di Dedra e Tipo è lo stesso, grazie a questa soluzione. Per 155... credo fossero già stati tirati i remi in barca... anche se alla fine l'investimento ci fu comunque, tanto che le porte della 155 non sono certo quelle della Tempra. Cambia il lamierato nella zona inferiore per ovvi motivi, ma non è lo stesso nemmeno nella parte alta: prima di tutto perchè il vetro fisso della porta posteriore su 155 ha un angolo - un po' Alfa - che Tempra non ha, e poi perchè anche la parte avvolgente sopra i finestrini è diversa. Su 155 presenta un diedro che spezza la curvatura (cosa che si nota solo in certe condizioni di luce e meglio su certi colori... sul rosso ad esempio quasi sparisce). Potremmo chiederci se sarebbe stato meglio usare la soluzione-Dedra... ma cosa sarebbe cambiato? Invece che somigliare ad una, sarebbe stata simile all'altra. Inoltre le porte avvolgenti la avvicinavano un po' alla 164. Ti ringrazio per averli postati perchè io non li avevo mai visti! (ed onestamente, senza voler fare l'immodesto, il fatto che non li abbia mai visti io la dice lunga ma da dove sono usciti?? roba recente immagino!) Inoltre... potrebbero essere testimonianza di un momento importante, cioè di quando venne chiesto ad I.De.A di formulare una proposta anche per la 2v, dopo aver deciso che anche la revisione by CS Fiat della "Due" di Giugiaro (o "Unone") non era granchè. Potrebbe essere la "prima... I.De.A di Tipo" (son diventato come Fumia, giochini di parole ovunque).