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Onestamente, mai piaciuta molto come estetica. Troppo fuori dalla norma. Preferivo di gran lunga la successiva Oxia.
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A mio modo di vedere, la sporgenza della calandra su SuperThema 8.32 (insomma una "delle due diverse versioni" che ha citato Gimmo... A Gimmooo, "due diverse versioni", son prima e seconda serie, sii un po' preciso non pensare solo all'abbinamento colore del Coupè-colore delle scarpe ) la si notava anche meno per il fatto che la stessa SuperThema, nelle versioni standard, aveva una calandra più corposa rispetto alla Thema prima serie. Calandre che comunque non sono identiche come disegno, nel dettaglio. Sulla prima serie il calandrone spesso della 8.32 risaltava di più. Le versioni normali, non che avessero una calandra "a filo", ma poco ci mancava. Per l'inclinazione del lato verso i fari, non saprei. Mi è sempre parso che i gruppi ottici della II serie avessero comunque mantenuto la sagoma degli originali, e di conseguenza pure quella della calandra fosse la stessa. Però, non ci ho mai fatto caso, potrebbe anche essere.
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Ma si forse da qualche parte c'è una discussione aperta sulle pubblicità storiche, forse l'aveva aperta il Nicketto (che ora fa l'americano ) con delle pagine tratte dal Reader's Digest o qualcosa del genere, ma sarà giù nei meandri polverosi delle pagine addietro.... a volte mi prende il raptus di mettermi a caricare ogni genere di commercial, solo che non vorrei che domani mi chiami IL volto noto di AP e mi dica "uè, dal mese prossimo il db di AP te lo paghi te"... perchè è troppa roba veramente non saprei da che parte cominciare (e quando penso alla caverna e al fatto che dal poco che ho fatto passare fra le mani finora mi sono uscite 4000 immagini diverse.... ho paura anche per il mio pc al pensiero di quello che ancora c'è da digitalizzare... mi sa che un giorno o l'altro mi faccio un sito........)
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Quella sulla spiaggia sembra camuffata con quei plasticoni tenuti fermi da rivettoni che usano a Stoccarda. I miei 2 cents, coloriti e quindi personalissimi, contestabilissimi? "Alooooraaaa, smettiamola di perder tempo e risorse a crear cagate e vediamo di concentrarci sul tirar fuori uno stile decente per le auto di produzioneeeeee!!!" (che non c'è quasi niente che si salva).
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Per motivi di tempo e spazio, non esagerata, di solito sui 300-400 dpi, a meno che non si tratti di cose molto goduriose. Ed inoltre, sentendo i racconti del cuggino Deltista ex-capofficina Lancista, nella prima serie le mani ce le metti speeeeesssso..... Comunque non è per fare il pignolo ma io al Gimmo direi "quasi impeccabile"... non so se è lo sporco, il bagnato, o l'effetto della foto ma mi pare che abbia bisogno di un paio di fari nuovi, li vedo un po' appassiti... Anche a me pare fossero quelle. Il solito guastafeste.
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Non sfidare la caverna perchè potrebbe sputarti addosso cose che non ti aspetti. Questa è per te che giri i fusibili, e per la persona cui giri i fusibili
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Con questa interessante considerazione mi hai fatto venire in mente una cosa. Attualmente, nelle mie serate libere, mi sto dedicando alla digitalizzazione delle pubblicità (forse ne ho fatto cenno in passato). Mi è preso questo pallino dopo l'ennesima volta in cui mi sono ritrovato fra le mani riviste dei tempi andati che si stavano autodistruggendo. Insomma, purtroppo la carta non potrà durare in eterno, per cui mi son messo lì, tempo fa, e ho cominciato a fare scansioni di varie cose, fra cui le pubblicità automobilistiche. Quando mi passa fra le mani una rivista che sto analizzando perchè mi serve un qualcosa, se c'è il modo di fare le scansioni delle sue pagine pubblicitarie senza rovinarla, le faccio, e metto via. In questo lavoro, già ho incontrato ed archiviato svariate pubblicità della Flavia (cosi come di altre lancia dei tempi). Oh... in parecchi mesi di lavoro sono arrivato a circa 4000 pubblicità suddivise fra le varie marche e modelli. Avessi trovato UNA dico UNA pubblicità della 2000, mentre per le rivali dei tempi le pagine pubblicitarie si sprecano (magari non di tanti tipi diversi, per esempio per l'Alfa 2000 che citava Duetto la pubblicità è quasi sempre la solita, ma facendo passare riviste su riviste la trovi frequentemente, non una volta sola in tanti mesi). Non veniva nemmeno pubblicizzata sulle pagine dei periodici di settore (o meglio, almeno io fino ad ora una pubblicità della Lancia 2000 la devo ancora trovare...)
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Beh si Vectra a confronto credo che abbia avuto quel quid in più in quanto a compiutezza generale, come stile. I punti criticabili erano pochi all'esterno, forse il piano di coda un po' banale con quei due verticali, soprattutto sulla GL che aveva il lamierato a vista (la GLS con pannellone nero attorno alla targa ed il paraurti verniciato "arricchiva" già di più) e beh... le coppe aerodinamiche coi tagli a spicchio erano abbastanza deprimenti (la 16v, leggermente intamarrata ma non troppo e coi cerchi "pieni" come Calibra, imho era il top, anche il muso stava benissimo con la calandra vuota ed il marchio sul cofano, tanto che per me con il lieve restyling che mise il marchio in calandra e i fari aggiuntivi sul bagagliaio a scimmiottare la Calibra, la peggiorarono soltanto...). Era più omogenea, moderna e diciamo facile da apprezzare, piaciona (per i tempi) rispetto a Kadett. Tuttavia, fu una rivale in casa dall'89 in poi, se vogliamo. Kadett ha avuto un 2-3 anni di libertà per esprimersi sul mercato, e ha fatto qualcosa, ma non poi tanto che io ricordi. C'è da dire però che si stava già vivendo il momento in cui dire Kadett voleva dire "Club", ossia stescion .
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Io la compro solo se il cappello è compreso negli accessori di serie. (che poi "col cappello"... dipende dal cappello. Io la Cliosedicivì la guidavo spesso con un cappellino dei niuiorkyenchis )
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Che caso, leggevo giusto qualcosa di lei stamane mentre affondavo le Macine nel latte col Nesquik Mi permetto di fare un breve riassuntino visto che con la recente lettura mi è rimasto in testa qualcosa... se vo errando su qualche dettaglio il nostro Roberto mi corigerà Pur mantenendo lo schema costruttivo della Flavia, la nuova berlina rappresentava una rottura col passato per la denominazione ma al tempo stesso un ritorno alla tradizione, per il frontale caratterizzato dalla mascherina col classico scudetto ed il marchio rotondo dei primissimi modelli. Fu presentata nella primavera del 1971 e forse la sua linea alta e stretta, molto legata alla progenitrice se vogliamo, cominciava ad apparire leggermente fuori tempo. Gli stilisti si erano concentrati soprattutto sul frontale, come detto, rielaborato per motivi di tradizione e per dare alla vettura un tocco di maggior personalità. La 2000 poteva ospitare cinque persone, con qualche limite per i passeggeri posteriori i quali, se di alta statura, toccavano gli schienali dei sedili anteriori con le gambe. Un'abitabilità non del tutto consona forse ad una vettura di quella lunghezza, che puntava tutto sul comfort di marcia. Il posto guida invece era molto comodo. La plancia, ottimamente rifinita, aveva un cruscotto caratterizzato da strumenti quadrangolari (di ispirazione Aprilia). Molto validi i materiali: sedili in velluto, moquette e quant'altro. Altrettando valida la dotazione di accessori, per i tempi, completa di lunotto termico, segnalatori luminosi sulle porte anteriori, tendine parasole e via dicendo. Tornava a deficitare leggermente invece per quel che riguardava la capacità del bagagliaio: 380 litri non erano un grande risultato fra le berline di quella classe. Trazione anteriore (ovviamente), 4 cilindri boxer di 1991 cc a sbalzo sulle ruote anteriori, 115 cv a 5500 giri/min. Alimentazione assicurata da un doppio corpo Solex invertito e cambio a 4 marce (optional a 5 dal 1972), con leva sul pavimento. Freni a disco sulle quattro ruote e piantone dello sterzo in tre tronchi ad assorbimento di energia. Sospensioni anteriori a ruote indipendenti, posteriore ad assale rigido. Di serie la 2000 adottava il servosterzo, o meglio, per usare un termine caro in casa Lancia, l'idroguida. Vettura che su strada mostrava le doti di un motore molto silenzioso ed elastico, che reggeva bene il fuorigiri. Era anche piuttosto veloce, andava più forte (178 km/h rilevati ai tempi) di quanto dichiarasse la casa (175). Tutto sommato buona anche la tenuta di strada e addirittura ottimi i freni che mai manifestavano sintomi di bloccaggio. Dolce lo sterzo, fra le pecche il consumo che ad alta velocità aumentava in maniera molto accentuata. A Ginevra nel 1972 apparve la 2000 I.E., in pratica sulla stessa vettura fu montata la meccanica della Coupe HF di Pininfarina. Fuori si riconosceva esclusivamente dal marchietto I.E. sul lato destro della mascherina e dalla scritta Iniezione sulla coda, sempre a destra. Le novità meccaniche stavano nel cambio a cinque marce, e appunto, nell'adozione dell'iniezione Bosch, costituita dalla presenza di alcuni rilevatori di pressione nel collettore di aspirazione, della temperatura dell'acqua di raffreddamento nonchè dell'aria esterna, dati che venivano incrociati con il numero di giri del motore. Tutto ciò veniva inviato alla centralina di controllo che li elaborava e li trasmetteva in impulsi elettrici agli iniettori: in questo modo la quantità di carburante iniettata veniva dosata soltanto agendo sulla durata di apertura degli iniettori. Grazie all'iniezione, la potenza aumentava di 10 cv passando quindi a 125 a 5800 giri/min. Per quanto riguarda la trasmissione, la 2000 I.E. adottava cambio a cinque marce (con quinta diretta) e rapporto al ponte più lungo. Rispetto alla versione a carburatore, questa denunciava (ovviamente) una miglior carburazione a tutti i regimi ed una maggior elasticità, oltre che un cambio più funzionale. Consumava meno alle alte velocità, aveva una ripresa da 30 km/h in quarta più favorevole, ed era leggermente più veloce: superava di poco i 180 km/h. La storia della Lancia 2000 si concluse nel 1974 dopo essere stata prodotta, tra versioni carburatore ed iniezione, in 8.844 esemplari. (credevo ne avessero fatte di più)
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Vero, stravero, straverissimo. Bella esattamente come il giorno in cui fu presentata. Senza tempo. Ragazzi, quando una roba è bella è bella per sempre. Vista una l'estate scorsa in Val D'Aosta, mentre arrivavo ad un casello lei ripartiva in senso opposto. Bordeaux. Eragazzi, tanta roba. Che scena che fa ancora dopo 20 e passa anni. Con quello che costa oggi, se non fosse per la manutenzione abbastanza onerosa (per tenerla come merita), sempre pensato che ne avrei una nel box. Imho da mettere fra le indimenticabili, soprattutto dal punto di vista estetico.
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Credo che i cerchi non siano i suoi. Forse perchè ha le termiche. Cioè, il disegno ok, ma mi pare siano di un pollice inferiore di diametro. Se non ricordo male montava i 14, quelli mi paiono 13.