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PaoloGTC

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  1. Certamente in caso di acquisto occasionale, si spendeva meno, ma si aveva anche meno. Su un Auto Oggi della settimana non trovavi certo tutto quello che c'era su un 4R, sia come quantità che come qualità (loro non avevano mica rilevamenti e le prove erano più stringate). Se invece lo acquistavi sempre, spendevi più o meno uguale, e alla fine di quattro settimane avevi il tot di info che trovavi anche sul 4R che usciva a fine mese. p.s. il prezzo di 300 lire fu solo per il lancio, per invogliare il pubblico all'acquisto dato che la moneta ti rimaneva facilmente in mano all'edicola. Era infatti il resto che ricevevi pagando con un 1000 lire un quotidiano (che ai tempi costava 700 lire). Il 1000 lire fu il prezzo dei primi mesi, dalla fine del 1986 (quello con la 164 infatti è il n.2) all'estate - mi pare - dell'anno successivo. Ora non so di preciso quando sia aumentato ma ricordo bene un numero di settembre 1987 con lo scoop di Fiat Penny e Bmw Serie 5 in copertina, dal prezzo di 1200 lire. Comprare 4 Auto Oggi per tenersi informati lungo il mese, non costava meno che prendere una rivista mensile che riportava per forza di cose le stesse news uscendo a fine mese, ed in più aveva le prove complete. Questo, ovviamente, per fare dei paragoni riguardanti l'acquisto costante. Di certo in caso di acquisto sporadico o meglio ancora nel caso di poche monetine in tasca in assoluto, beh ovviamente hai ragionissima, Auto Oggi costava meno. Ma anche un panino col salame costava meno di una pizza. Cioè mi sembra ovvio che un settimanale (validissimo e spigliato sotto certi aspetti, per carità) di 50-60 pagine, non spillato i primi tempi, con carta di bassa qualità, fotografia a volte pure (anche se qui era una bella battaglia, perchè anche 4R ogni tanto, anzi molto spesso... aveva una fotografia.... lasciamo stare), prove più stringate e con i soli dati ufficiali, costasse meno. Sarebbero stati ladri a fare il contrario Diciamo che si poteva scegliere, anche nel caso di acquisto costante. Avere qualcosa di nuovo da leggere ogni settimana (che comunque in una giornata leggevi) oppure aspettare il mensile, che ti durava qualche giorno ma non certo un mese, comunque; spendendo più o meno uguale su base mensile. Però se volevi sapere quanto aveva consumato effettivamente la Prisma 1600 i.e., dovevi andare di mensile.
  2. Auto Oggi non era nato come alternativa low cost, ma semplicemente come settimanale d'auto che ai tempi in Italia era, possiamo dire, una novità. Il prezzo secondo me non era low cost, semplicemente normale, perchè nei primi anni (tipo 87-88) era sulle 1200-1300 lire (arrivò a 2500 poco prima che spuntassero gli euro, mi pare). @X82: per gli Autocapital ti consiglio quelli degli anni '80 in generale, sicuramente a partire dai primi ma ora non so dirti di preciso fino a quando, perchè mi pare che prima della fine della decade Grandori abbia mollato la conduzione, e la rivista cambiò. Da lì in poi fu un leggero e costante peggioramento. Diciamo che sicuramente con i numeri della prima metà della decade vai sul sicuro (così, tanto per cominciare; fra l'altro le richieste su Ebay non sono nemmeno esagerate, a parte il numero 1 quando viene venduto da solo e viene prezzato alto come tutti i N.1, di solito non sono riviste carissime, e c'è una buona disponibilità; comunque, quando hai un attimo mandami un pm che ti segnalo qualcosa in privato così non facciamo "mercatino" )
  3. Quoto il parere di Duetto80 riguardo la cura con cui veniva confezionato AM (dida, grafica e altro). Mi permetto di correggerlo soltanto per due cose. 1) Il numero con la Miata (di cui ricordo la copertina, l'ho intravista in archivio non tanto tempo fa): al momento non mi viene il mese/anno ma non può essere primavera '89 perchè AM nacque nell'autunno di quell'anno (mi pare settembre), copertina con la Peugeot 605. Indi per cui il numero con la Miata dovrebbe essere, se primaverile, dell'anno successivo (forse facente parte della "Serie Oro" di AM, una serie di alcuni numeri più ricchi che in copertina presentavano appunto il logo AM dorato e con la dicitura "Serie Oro"). 2) Il riquadro al femminile si intitolava "L'opinione di Lei". Altra piccola chicca della rivista era la grafica delle tabelle riassuntive dei paragoni con la concorrenza, nelle prove dei modelli. Le varie auto avevano la loro colonna ma in testa alla stessa invece di esserci una foto del frontale o di una sua parte, c'era la soggettiva su fanale e calandra.... realizzata da Alisi. La parola che mi viene è "classe". A parte il fatto che son nel Vercellese e non nel Novarese, e che non fischiettavo ma mi stavo scaccolando... così su due piedi mi viene da chiederti di che parli. Presumo che Auto Oggi tu lo abbia scartato in partenza, visto che ne abbiamo già parlato e penso che tu lo conosca bene (inoltre all'inizio non era manco spillato, credo che i punti siano arrivati dopo una cinquantina di numeri o giù di lì... prima dovevi stare attento a non perder pezzi soprattutto perchè il paginone centrale di solito era un pregevole poster della supersportiva del caso, a volte fotografato in una ruspante nebbia meneghina... che realismo ottantesco ). Di conseguenza.... al momento non ti saprei dire. Settimanale? Beh dunque, per un breve periodo ci fu un allegato di Starter, tipo tabloid, che durò molto poco, ma nemmeno lui era spillato e comunque non lo compravi da solo, era insieme a Starter. Per il resto, Marin di Gente Motori ci provò, a fare concorrenza ad Auto Oggi, con CLACSON. (un link da Ebay per intenderci) RIVISTA CLACSON ØN.6 Ø12.3.1987 | eBay In pratica un Gente Motori in scala ridotta, sulla cinquantina di pagine, ma anche lui spillato. Era simile al primo AUTO come dimensioni e numero di pagine. Non so di preciso quanti numeri sia durato, io li ho in archivio dal primo a.... boh forse una quindicina? Una ventina? Poi non ne ho più trovati, e non ho mai visto numeri successivi nemmeno ai mercatini o nelle aste su Ebay, per cui credo di averli tutti... non durò molto. Nulla comunque che corrisponda alla descrizione che hai fatto... probabilmente sarà qualcosa che non ho nemmeno io A meno che non fosse Corriere Motori... che comunque era supplemento del Corriere.... a dirla tutta c'è qualcosa che mi gira in testa, qualcosa che son sicuro mi stia sfuggendo, ma.... mi sfugge. Ci penserò questo weekend, sotto al piumone svizzero.... magari lunedì avrò le idee più chiare.
  4. Quoto la nostalgia per il primo Auto Oggi. Era nato veramente bene. Prima di tutto gli scoop facevano intendere che avessero le orecchie puntate nella giusta direzione, ed inoltre la presenza di personaggi di un certo calibro dava una certa autorevolezza, non era esattamente un "settimanale delle balle" o una rivista da bagno come era divenuta negli ultimi anni quando subì la concorrenza di altre riviste da bagno, quelle da 1 o 2 euro che non sto a citare e che hanno imho rovinato il panorama perchè si sono dedicate alla parte di popolo automobilista che (con rispetto parlando) poco capisce di macchine e poco se ne interessa, e quindi ti dice "non vedo perchè devo spendere 5 euro per un Quattroruote quando con questa a 2 euro leggo il listino". Eh, una volta c'era il senso nello spendere 5 euro, quando la gente diceva così. Poi tale senso è andato in parte scemando, anche proprio per l'avvento di certe riviste che hanno danneggiato il mercato di altre che prima nell'ambito di quei 5 euro (o 8 mila lire se vogliamo andare indietro) riuscivano a darti il giusto rapporto qualità-prezzo ma poi con il calare delle copie vendute (concorrenza del web e di riviste da 1 euro appunto) oggi sono arrivate a fare ciò che in altri topic si critica, cioè stringere oppure mettersi nelle braccia di chi mette la pubblicità sulle pagine. Una cosa che mi manca molto di quegli Auto Oggi sono le mini-inchieste sul campo... in giro per la Lombardia a cambiare la mascherina della Uno oppure a farsi riparare ammortizzatori svitati, falsi contatti o pipette candele sganciate, con tanto di nomi ed indirizzi, pregi e difetti, encomi e critiche. "Questo è in gamba ed è onesto", "da questo non andate che ci ha preso per i fondelli" (perchè ovviamente loro facevano finta di non capire nulla di automobili). Quello era un modo fra i tanti, secondo me, di essere davvero dalla parte dell'automobilista, perchè Auto Oggi era in giro a fare "lo str...." per mettere in guardia te che leggevi. Vedere queste cose dopo aver letto nel primo editoriale che il nascente settimanale intendeva porsi con impegno dalla parte dell'automobilista, è una cosa che rimpiango. Tempo fa l'ho scritto da qualche altra parte, ho avuto la fortuna nel mio cammino nel mondo delle riviste, di scambiare diverse mail amichevoli con Alessandro Ferrari, uno dei redattori che fece parte della squadra di AO dal primo numero all'ultimo del 2009 (l'editoriale d'addio lo scrisse lui) e quel rapporto epistolare è stato uno di quelli che mi hanno fatto capire tante cose di come funziona questo mondo di carta. Ci fu anche un momento in cui egli mi propose una collaborazione, ma purtroppo di lì a poco subentrò la grave crisi del settore e già stavano cercando di ridurre l'organigramma, figuriamoci prendere teste nuove... avevo già pensato di proporre l'argomento di cui avrei potuto occuparmi, e sembrava cosa buona (bene o male quello che faccio qui, amarcord di un certo stile che ovviamente sui mensili italiani è già trattato ma al settimanale era un argomento che mancava).... ma non se ne fece nulla. Parlando di testate.... anche AUTO nacque molto bene. Stile simile, gli piaceva andare a mettere il dito nella piaga. A volte lo capivi da piccoli dettagli, ad esempio nei tempi in cui la rivista era ancora quindicinale e "sottile", pubblicarono il resoconto di un long term test con l'Audi 80. A fine prova c'erano le magagne, ma non furono riportate e basta. Fu organizzata un intervista con il responsabile qualità della Casa ai tempi, con varie domande del tipo "uè, a questa macchina è successo questo, lei cos'ha da dire??" ed il personaggio spiegava perchè, per come ed il modo in cui la Casa aveva pensato di intervenire. Loro si trovarono in grave crisi dopo alcuni anni (me lo scrisse Diego Eramo, con quale avevo messo in piedi un altro piacevole epistolario) e non sapevano come uscirne. Tentarono la strada del tuning, passando di botto a copertine stile Gemballa e cose del genere. Fu la salvezza, rimasero pure sbigottiti dal botto di vendite in edicola. Furono salvati dalle tamarrate, ma le prove continuarono ad essere di un certo spessore, insieme a 4R ed Automobilismo (molto dettagliato fin dal principio) erano quelli con i dati rilevati. Gente Motori, l'ho già scritto in passato, era imho "affascinante" per altri motivi. Gli scoops erano i migliori, le prove son sempre state più "simpatiche". Era una rivista più variopinta e colorata (raid in posti strani, il già citato "Junior") del serioso e autorevole Quattroruote, e ne era concorrente, ma si trattava di una coppia di periodici che imho erano in parte complementari, un appassionato ogni mese vi trovava cose e spiriti differenti, se le poteva leggere entrambe senza lamentarsi di avere fra le mani dei doppioni. Poi.... beh Autocapital di Grandori è stato una perla nel settore di un certo giornalismo d'auto. Non era completo come 4R, lo spirito era decisamente differente. Gli scritti sono indimenticabili, sono riviste DA MANGIARE come ha scritto tempo fa Duetto80 da qualche parte. E non erano sulla cresta dell'onda per il fatto di seguire le mode. Le creavano, a volte, le mode. Grandori era un personaggio simile a Talamo, se vogliamo, uno che ti faceva vivere il motore da un altro punto di vista. C'era una grande enfasi in quella rivista, a partire dalla copertina, per passare ai titoli e fiondarsi negli articoli. Se vogliamo, possiamo aggiungere il primo AM, al mucchio delle riviste meritevoli di essere ricordate. Averli in archivio dal primo numero, quelli della prima serie, è una cosa che mi rende molto felice. Era la rivista cara, costava di più dei celebri pilastri del settore. (forse 1000 lire in più, se ricordo bene). Scritto molto bene, bella carta, bellissime foto della Terziotti, la mano di Nascimbene e i disegni di Alisi negli scoops e negli spaccati tecnici (mamma mia ci sono degli spaccati di Alisi riguardanti Ferrari d'epoca che mi fan pensare, nonostante ogni tanto spunti fuori quello che viene definito "l'erede di Alisi", che un erede quell'uomo non l'avrà mai, sarebbe un altro personaggio da ibernare...). Per quel che mi riguarda (cioè per le mie passioni) AM fu subito interessante perchè iniziò presto a corredare le prove di auto nuove con la sezione "Come è nata" che mostrava bozzetti dei vari CS abbinati ad interviste ai responsabili dello stile (per Tempra ad esempio fu pubblicata una design story degna di Auto & Design). Insomma, le riviste e le sfumature, i ricordi, gli aneddoti, sono tanti in 20 anni di carta stampata del settore, e ci sarebbe da parlarne per ore ed ore. Purtroppo ora mi devo fermare qui, ma come avrete capito l'argomento è di grandissimo interesse per me, quindi se c'è qualcuno che vuole esporre qualche dubbio o ha qualche domanda da fare, scriva tutto che io risponderò volentieri. Perchè altrimenti, se devo fare da solo, ho così tante cose da dire che non so nemmeno da che parte iniziare.
  5. Nella foto in cui il mulo mostra la terga e la targa credo che le auto piazzate lì attorno possano essere di dipendenti oppure no, perchè credo sia scattata al di fuori. Mi pare che stia rientrando.... quella cancellata di ferro ed i pilastri accoppiati separati da aperture mi pare di riconoscerli, credo di averli in un sacco di altre foto di prototipi che entrano-escono. Dovrei avere altre foto spia, ma devo cercare, forse sono nella cartella della Montecarlo, (e forse da qualche parte le ho già postate) perchè mostrano il mulo X1/9 insieme al mulo Lancia. Certo lei era X1/20 in fondo, e ha girato parecchio anche con l'alloro sulla calandra, ma poi sistemando i files le ho messe nella cartella Montecarlo perchè in fondo così è nata. Più tardi darò un'occhiata.
  6. Anch'io ricordo qualcosa di un diretto interessamento da parte dell'Avvocato, ma a dire il vero questa frase io la ricordo in un periodo più recente, e cioè quando l'Avvocato - dice la leggenda - si trovò di fronte alla Kayak di Bertone e pensò che fosse la prefigurazione della versione coupè della K. Comunque, spesso quando penso alla X1/9 mi viene in mente questa curiosa curiosità (ma del resto, quando c'era di mezzo l'Alejandro prima o poi era baruffa nell'aria ) Agevoliamo immagini spia dell'epoca (la prima con la mittttica targa prova "TO 2" che ha fatto la storia dei collaudi sabaudi.... forse è la targa che ha fatto più km, in archivo ce l'ho pure sulla Ritmo Abarth ed è arrivata a stare appiccicata pure sul Fiat Coupè a fine test, ormai definitivo e solo nastrato di nero)
  7. Che gentiluomo che sei. Visto il fatto che voglio girare in Cascada con certa musica, visto il colore e visto che è una Opel pensavo che avresti tirato in ballo me
  8. Sai Mazi che la tua innocente carrellata di avvistamenti quotidiani mi sta facendo arrovellare? Per quanto io pensi di avere un po' in testa le auto degli anni '80-90, solitamente quando esprimo un parere preferisco fermarmi al "mi pare", anche perchè con tanta roba in testa non mi è affatto difficile a volte dire una cagata e poi ricevere una correzione . La Tipo invece è un'auto di cui di solito mi pregio di conoscere vita morte e miracoli e di "saperla" in tutte le sue versioni, in tutte le salse. Però... ora mi hai postato una Tipo che mi lascia basito. Mi riferisco alla 1.6 del '92. Ma che diavolo di presa d'aria ha nel paraurti? Non è quella presente al lancio sulle versioni a benzina (era leggermente più stretta ed aveva solo due traverse orizzontali, non tre) e ovviamente non è nemmeno quella della Turbodiesel che arrivava a lambire i fendinebbia. Ho fatto una ricerca per immagini ed in effetti ho trovato solo i due tipi di presa d'aria che ho in mente, nessuna Tipo con quella "bocca" lì. Ho trovato anche delle foto ufficiali Fiat, in studio, riguardanti la 1.6 AGT (tanto per cercare un modello non del lancio ma leggermente successivo) e la presa d'aria è la medesima, più stretta e con due traversine, quella presente al lancio sui paraurti di 1.100, 1.400 e 1.600..... E' buffo ma -diciamo così - conoscendola a memoria, appena l'ho guardata ho visto che c'era qualcosa di insolito, e ci ho messo un attimo a capire. A questo punto ipotizzo, andando nel mondo delle cose che non so, che ho scordato oppure di cui non mi sono mai accorto. Per dirne una.... con l'aria condizionata cambiava la presa d'aria nel paraurti??? Cambiarono la presa d'aria quando aggiornarono la gamma?? Io non mi ero mai reso conto di questa cosa.
  9. Mi hai messo la curiosità riguardo le vendite di Duna e sono andato a vedere nei file che ho sul pc con le vendite modello per modello, file che non sono ancora completi perchè li arricchisco man mano che mi passan fra le mani i Quattroruote, quando li uso per cercare altre cose. Non era partita male, nel 1987. In alcuni mesi arrivò ad insidiare la Regata (circa 6000-7000 pezzi mensili, la media era quella... v'è da dire che Regata in qualche maniera secondo me iniziava a soffrire perchè tutta Italia sapeva di 'sta Tipo2 che sarebbe stata poi anche "3") ma non ho ancora il dato totale dell'anno (che comunque non sarebbe completo per Duna). Nel 1988 la media calò (tutto calò, attorno alla Tipo) e in un anno ne piazzarono poco meno di 25 mila. Nel 1989 erano scese a qualcosa meno di 10 mila. Nel 1990 sotto le 5 mila. Per il periodo 1987-88 sarebbero anche numeri decenti (e notevoli nel mercato di oggi) ma comunque in gamma era una outsider, dato che si trattava dei tempi in cui la Uno piazzava 38-40 mila pezzi al mese e la tipo 20-24 mila... Tuttavia.... nel primo anno-anno e mezzo qualcuno che la voleva ci fu. La partenza non sembrava quella di un flop... solo che un paio d'anni e i consuntivi scesero a qualche centinaio di pezzi al mese.
  10. No ma non sbatterti a tradurmela eh, mentre io faccio le 2 di notte per raccontarvi l'ARNA. Vabbè, con l'inglese mi arrangio. La cosa importante è la frase finale. This car is another step in the right direction. Dritti verso il precipizio. (o forse dovevo dire il prepuzio, viste le canzoncine che facciam girare?) Stev, i capelli cotonati addosso a me non li vedrai mai, soprattutto perchè ormai dei capelli tengo solo la sagoma. Eppoi l'estate sta finendo mi ha sempre messo addosso una gran tristezza.
  11. Giusto a quei sedili pensavo per gli abbinamenti. Gazebo no non abbiate timore, non mi sono mai piaciuti. Però se Roger insiste posso sempre superarlo sverniciandogli la rogermobile con il barcone che emette Giuni Russo dai finestrini.
  12. Lascia perdere che lo scorso weekend ero in fase di rifinitura centosessantaquattresca (oh, è caduto quello, oh si è staccato questo ) e mi son messo in testa di sistemare quella gobba che faceva la moquette sulla parete del bagagliaio dietro il divano.... ho mosso la moquette e ho scoperto roba che alla Morgan la usavano per fare i fondi dei contenitori per le ranelle.... Proudly Made in Arese.
  13. Personalmente credo di averne già combinate abbastanza in questo forum, fra topic su come nacquero Tipo e Tempra, come fu disegnata la Delta e discorsi vari, da non dover stare a scrivere come la penso. Con me chi fa un discorso del genere sfonda una porta aperta e lo accolgo volentieri. La mia "quasi storica" in effetti non è un'utilitaria o una vettura estremamente popolare sulle strade quanto potevano essere Uno e Panda, ed inoltre IN TEORIA dovrebbe essere abbastanza al di fuori del discorso che riguarda le "povere ma belle" (per citare RC), ossia le auto che meriterebbero più attenzione per quel che han dato al popolo automobilista (che le guidava) operaio (che le costruiva) ingegnere, che le progettava... si tende sempre e comunque ad osannare le capacità del passato che hanno creato le cosiddette TOP CAR, ma bisogna ricordare che da più parti s'è sempre detto che un conto era progettare la SUPERMACCHINA che poi veniva messa sul mercato al superprezzo, un altro conto era progettare l'utilitaria rivoluzionaria, capace di grande salto rispetto al modello precedente, riducendo i costi in modo tale da far si che il prezzo fosse popolare... indi per cui ritengo che legato al discorso di valore dell'auto in sè, dovrebbe essere quello della rilevanza storica di una progettazione, dei valori umani ed industriali che si celano dietro la comune utilitaria che abbiamo visto in milioni di esemplari per le nostre strade.... per fare un esempio spicciolo, nel mondo delle storiche sono ben conosciuti i grandi nomi di chi ha fatto famosi motori a 12 cilindri a V.... però se ci chiedono i nomi di chi ha realizzato quel gioiellino che era il Fire... boh? Tutti coloro che si interessano del settore sanno a memoria la storia di famosi battilastra che hanno creato meravigliose carrozzerie, e tanto di cappello per carità... ma il mio pensiero va anche - in ugual misura - a chi tramutava in realtà di lamiera i bozzetti di un Giugiaro per la Delta, per fare un esempio vicino a noi dato che abbiamo la fortuna di annoverare fra i presenti in questo forum il nostro caro Roberto.c. Quindi, le auto "normali" ma anche il lavoro di chi c'era dietro, indirizzato forse su oggetti più comuni, meno esclusivi, ma meritevole della stessa attenzione. E' stato scritto - giustissimamente - che nella memoria rimangono sempre le grandi perle, ma alla fine sono auto che hanno fatto parte dei nostri sogni, tranne l'eccezione di pochi fortunati. Dei sogni di gioventù e di quelli di oggi, ma sempre lontane da noi nella realtà. Le quattroruote che hanno fatto la nostra storia sono quelle che tendono a sparire oppure l'hanno già fatto. Con loro siamo andati in vacanza, con loro siamo rimasti a piedi, di loro abbiamo gioito il giorno in cui avevamo speso 10 dei nostri miseri milioni ed eravamo al settimo cielo perchè avevamo l'auto nuova. Con loro abbiamo fatto i nostri primi giri indipendenti ed alcune di loro, con i doppi comandi, sono quelle che ci hanno insegnato a guidare. Nella nostra vita ci sono state loro, non le GTO e le F40, auto che non avrò mai la fortuna di avere e se per caso un domani l'avessi perchè ho preso il biglietto buono dal tabaccaio, non comprerei. Avevo il poster della F40 appeso in camera quando avevo 14 anni, e anche oggi quel poster - che non è più appeso ma da qualche parte c'è - è il massimo che mi sento di dedicarle personalmente. Ammirazione, certo, mi piace vederla dal vivo se mi capita l'occasione. Vederla andare, sentirla nei video, pensare "che bestia"... ma non fa per me. Se domani mi trovassi davanti a casa uno schizzato che mi dice "adoro la tua 164, ti prego facciamo cambio ti dò la mia F40 e tu mi dai la tua Alfa", lo farei? Beh, certo... se sapessi di poterla vendere domani. Perchè coi soldi che recupererei, comprerei il mio tanto sognato box stile capannone e ci metterei di nuovo una 164, assieme ad una Thema, una Uno, una Tipo, una Ritmo, una Y10, una Golf II GTI, una Regata, una Prisma... Tornando alla mia "quasi storica", ho scritto IN TEORIA, dovrebbe uscire dal contesto delle "ignorate" dal mondo dell'auto storica, ma fino ad oggi così non è stato. Ora, qui e là sembra di scorgere alcuni piccoli segnali: l'interesse della gente attorno ad un bell'esemplare che c'era in vendita ad Autoclassica, i commenti sempre più numerosi dei passanti quando parcheggio - l'ultimo sabato mattina, una coppia di sessantenni che si è fermata a guardarmi mentre parcheggiavo sul viale, poi lui si è avvicinato e mi ha detto "l'avevamo.... che bella che era 'sta macchina, non ce ne sono più in giro". Commenti che si assomigliano tutti, da quello del signore di sabato a quello del camionista che si è fermato allo stesso bar dove avevo fatto sosta nel vercellese, dopo averlo superato di slancio sulla statale. Pensai di aver combinato qualcosa, perchè scese dalla motrice e guardò la macchina, chiedendomi se era mia... ma poi mi disse semplicemente che gli avevo ricordato i tempi in cui in autostrada le vedeva sfrecciare tutto il giorno, cosa che per lui era un bellissimo spettacolo. Piccole esperienze che ho vissuto da quando l'ho presa, che più che farmi sentire gasato - non è che sia esattamente il tipo io - mi hanno fatto capire che se gliele metti sotto il naso, alla gente, spuntano i ricordi, di qualunque auto si tratti. E questa è la testimonianza del fatto che la storia, la nostra storia, l'hanno fatta loro, quelle auto di cui ahimè ci si ricorda sempre troppo tardi, quando ormai non esistono quasi più. Per questo in passato ho voluto esprimere la mia ammirazione per quello che sta facendo Oldcroma e per tutti coloro che si mettono in ballo in un'affare del genere, nel quale i soldi secondo un mero conto economico vanno quasi sempre persi: io stesso pur avendo avuto la tremenda fortuna di pagarla una stupidata, tra acquisto, trapasso, gomme, lavori, pezzi cambiati per puntigliosità, ho già speso il doppio di quello che vale sui listini di RC... potrei stare a pensare che un giorno si rivaluterà e sarò "nel buono"? Onestamente, ragazzi, non me ne frega UNA MAZZA che si rivaluti sui listini oppure no... lo so io quello che vale per me - per mille cose che ho già raccontato - così come ognuno di noi sa cosa vale per lui la "normale" storica che ha nel cuore o magari ha messo nel box, e la coccola come fosse una F40.
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