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PaoloGTC

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  1. Stavo osservando ora con un po' più di tempo tutte queste bellissime foto ed in effetti, come spesso accade nei lavori del Gruppo mi vien da dire "bene ma non benissimo". Non per criticare sempre il lavoro altrui, perchè comunque tutto ciò è "tantissima roba" se penso a ciò che è accaduto in passato, e poi perchè c'è sempre tempo per migliorare un progetto che in fondo è abbastanza giovane. Però.... si poteva fare quel "trentuno" che ci manca tanto quando vediamo che si son fermati al "trenta". In certi punti mi sembra di vedere un filo logico, in altri è come se certi pezzi non sapessero dove metterli e come abbinarli, ed abbiano optato per la "paracula" soluzione della miscellanea. La cosa più triste per me è che manchino delle descrizioni, delle spiegazioni. Quella Thema grigia (che mi pare di vedere sia correttamente esposta insieme ad altre Thema) base base è una Thema molto molto particolare, che meriterebbe una descrizione lì a fianco, perchè altrimenti per chi non sa essa passa per una Thema "qualunque", e non lo è affatto (se è quella che dico io... mi pare di sì). Tornando un attimo alla Pandamurai, ecco un paio di foto scattate ai tempi, per mostrare che c'erano più varianti di questa fuoristradina. Curiosamente, quella in livrea più "militare" conserva maggiormente la fisionomia Panda, con una portiera identica a quella della versione base. La bianca, invece, ha un altro sviluppo dell'abitacolo, con un parabrezza e dei finestrini più alti e un longherone più corposo che porta verso l'alto la soglia della portiera. Forse, a colori invertiti, avremmo potuto definire la prima la versione civile e la seconda quella militare... oppure erano semplicemente due varianti allo studio, oppure ancora la prima è solo un embrione e la bianca invece rappresenta ciò che sarebbe stata se messa in produzione. Chissà. Non ho mai capito se avessero scelto una certa zona dell'Emilia per i collaudi, oppure ci fosse qualche collaborazione con un'azienda del posto riguardo questo progetto, ma molti dei prototipi sorpresi durante i collaudi (non questi due, che sono chiaramente a Torino per chi conosce i background delle foto-spia Fiat) erano in targa prova BO (vedi terza foto). Infine, parlando di piccole arrampicatrici Fiat mai arrivate sul mercato, da ricordare anche questo scricciolo fotografato da Gente Motori negli anni '80 (ricordavo nella seconda metà della decade, ed infatti vedo ora che nella prima foto sta passando di fianco ad una Croma nel piazzale di stoccaggio del prodotto finito).
  2. Sarebbe un discorso interessante da approfondire, primo perchè la Pandamurai è esistita in varie versioni (i prototipi erano assai diversi fra loro e non solo per via di parti provvisorie o camuffate... c'erano differenze strutturali proprio) e poi perchè se non ricordo male si parlava di una versione per le nostre Forze Armate. Appena trovo le foto metto qualche esempio.
  3. Che poi c'è... perché quando siamo andati con la Limited per il dossier R5 anni fa abbiamo mangiato in un signor salone da pranzo... nelle cascine di fronte alle officine sono già ben attrezzati.
  4. Mah io penso che finchè ci sarà 4R ci sarà anche la pista... è il classico elemento che in una gestione ti dà dei costi ma anche dei ricavi... se lo lasci andare tagli i primi ma perdi i secondi.... e finchè ci sono certi sponsor che... apprezzano... non credo sia in pericolo. Sicuramente a mio parere potrebbero sfruttarla meglio tramite RC. Vedo che negli ultimi anni nel settore epoca hanno organizzato, sotto la gestione Giudici, diversi eventi dedicati all'audience in occasione di Fiere come quella di Padova (se non erro... Padova o Milano? O entrambe? Boh)... beh perchè aspettare le fiere? Un mese organizzate con tutti i Renaultisti, un mese coi Peugeottisti, un mese coi Mercedesisti... e bla bla. Siete anche comodi che in Lombardia di auto d'epoca ce ne sono fin sopra le orecchie... non rischiate di non vedere nessuno ai cancelli perchè devono venire tutti da Catania...
  5. Uh la Pandamurai quanto ha girato su strada ai tempi, quanti prototipi di vari colori e quante pagine di scoop... poi nulla. Ricordo che ad un certo punto una rivista (forse Auto Oggi ma non sono sicuro) pubblicò una scheda completa con tutti i dati e le prestazioni, e addirittura il prezzo al centesimo. Mai capito se se lo fossero inventato di sana pianta (ma mi sembra strano spingersi così in là, anche perchè Fiat ed Auto Oggi avevano già "dialogato" in maniera aggressiva in precedenza per vari motivi) oppure questa vettura fosse arrivata così vicina all'essere messa in vendita da avere anche un prezzo ben definito e che fosse scappato fuori da qualche parte.
  6. La pista costa ma che io sappia negli ultimi anni è stata anche un reddito perchè quando aveva iniziato ad essere pesantuccia nei conti (se non erro) erano passati all'affittarla alle Case nelle occasioni in cui avevano bisogno di fare "delle robe" (Audi - ma va'?- e Citroen son le prime due che mi tornano in mente) Che poi non è certo un discorso sballato, perchè va bene che una rivista abbia il pistino tutt'altro che ino per fare le sue prove ma nell'arco di un mese di realizzazione di un fascicolo, per quanto possa essere utilizzata per ciò che andrà in stampa, ci saran stati anche dei bei tempi morti in cui rotolava il classico cespuglio dei western. Non avevano fatto poi diversamente a Balocco dando la possibilità ad Automobilismo d'Epoca (per citare un altro mensile che diventa sempre più sottile e sempre più caro e sempre più fermo in edicola, di conseguenza) di fare i suoi raduni e ad Auto di fare i suoi tempi sul giro. Di certo non la davano gratissss.
  7. Allora... a questo punto... resto io con il mio scanner. Va' che mi parte il bisnes stavolta. E finisco in tribunale 🤣
  8. Il listino 4R secondo me oggi è ingombrante e anche piuttosto inutile... ha ancora senso andare a leggere i prezzi e le caratteristiche delle auto se poi le possiamo configurare su internet, vederle nei vari colori ed allestimenti, motorizzazioni, e soprattutto, ha ancora senso leggere prezzi che tra campagne, finanziamenti, sconti, km zero, non sono mai quelli da cui si parte o a cui si arriva stando seduti alla scrivania con il venditore? Mio padre nel 1991 comprò una Vectra 1.4 GLS che 4R dava per 20.464.000 Lire, ed il prezzo in concessionaria era quello. A cosa mi serve oggi leggere quanto costa un'Astra 130cv se poi devo confrontarmi con l'offerta del mese, la campagna tal dei tali, lo sconto si no ma boh, lo sconto solo se finanzio e quanto mi costa il tutto se finanzio... è tutto un altro mondo che scopro solo quando vado a sedermi là. Il listino potrebbero tranquillamente toglierlo. Una bella idea sarebbe quella di ristampare in toto i vecchi numeri, basterebbe digitalizzarli (non so se abbiano continuato a farlo negli ultimi anni, ma ricordo che a cavallo del millennio uscirono i CD di alcune annate... quindi la cosa è fattibile) e ovviamente sostituire le vecchie pubblicità (che sarebbe bello rivedere anche quelle, ma per i millemila catzo di motivi burocratico-economici-stapippa non si può) con altre attuali. Tutto come una volta, copertina compresa. Senza partire da un anno preciso, perchè dovresti scegliere se partire dall'inizio e perderesti per anni quelli che aspettano i numeri dell'84; scegliendoli magari in base a quel che sta in copertina, che ai tempi era l'auto del mese e oggi potrebbe compie gli anni, per dirne una. Siamo nel 2022, tot vetture compiono gli anni, a partire dall'Alfetta. Bene: ristampa i numeri con l'Alfetta in prova e/o in copertina (perchè c'è la presentazione). Li metti a 5 euro (non hai bisogno di chiederne 24, non devi muovere il centro prove e tutto l'ambaradan, devi solo scannerizzare e stampare, un numero di 4R te lo scannerizzo io in una giornata con il mio scanner da 50 euro comprato 12 anni fa.. sveglia!) e lo vendi... perchè mica tutti perdono la domenica ai mercatini dell'antiquariato (dove spesso un 4R del genere non lo paghi mica più 5 euro). Però.... però bisogna aver voglia di fare le cose.
  9. Lo spunto con cui era partito Auto Italiana era quello giusto, dimostrare che in mezzo al digital c'era ancora lo spazio per del cartaceo fatto bene, che andasse là dove il "guazzabuglio moderno" veloce aveva trovato la dimensione di Al Volante a 1-2 euro perchè la massa guarda due foto e due prezzi. Infatti Auto Italiana l'ho comprato, lo letto e collezionato con estremo piacere ed è stata l'unica rivista che è entrata negli ultimi anni in questa caverna piena di carta che sta per scoppiare e che parte dagli anni '50, a parte 4R e RC che ho continuato a comprare per curiosare un po' e per motivi di collezione. E' l'unica per cui sono dispiaciuto nell'apprendere che sparirà. Per il resto... l'auto che noi abbiamo amato (l'età media del forum non credo certo sia 15 anni, per cui veniamo più o meno tutti dallo stesso posto...) è finita. Era ovvio che prima o poi la carta la seguisse. Ho sempre pensato, riguardo le dinamiche Domus, che non fosse il caso di creare uno spin-off dedicato alle youngtimer. Come ha detto Tony, certe auto sono state trattate fino alla nausea, mentre altre col passare del tempo si aggiungono perchè invecchiano (e molte si aggiungeranno proprio perchè l'auto che abbiamo conosciuto è finita); capisco che RC aveva lo scopo di continuare a raccontare anche gli anni '30 perchè altrimenti qualcuno poi si sarebbe arrabbiato se ogni tanto non spuntava una Lambda o una 6C, ma bisogna anche ammettere che col passare delle generazioni questa fetta dell'audience si fa sempre più ristretta perchè ahimè la gente se ne va... e la prova ne era (secondo voci da edicole che frequento da anni) il tangibile il calo di vendite quando in copertina e negli occhielli c'erano troppe "troppo vecchie", mentre saliva di botto se c'erano auto dagli anni '70 in avanti. Senza voler mancare di rispetto alla Storia dell'Auto, evidentemente il mondo va avanti e l'audience si modifica. Ben per quello un giorno gli sarà venuto in mente di creare una testata che parlasse di ciò che stava iniziando a tirare (parecchio) di più. Però a quel punto stavi cercando di vendere due riviste invece che una, che già vendevi a fatica. Conosco parecchi che quando è uscito Youngtimer hanno smesso di comprare RC, dato che lo compravano perchè da un po' li stava facendo contenti mettendo su roba young. Io ho letto sempre tutto, ma credo di rappresentare parecchi se dico che davanti alla scelta di andare ad un raduno di Lambda o a uno di Thema/Delta/164 ecc. vado al secondo. Hai fatto lo spin-off, hai segato parzialmente le gambe alla rivista madre. Adesso torni indietro. Mio modesto parere, si poteva fare una cosa: mettere RC "sul pezzo" evitando di creare Youngtimer perchè a mio modo di vedere è un po' forzata questa divisione fra classiche e young... sono auto d'epoca. Punto. Per le super-vecchiette, si poteva scegliere di fare ciò che faceva AUTO negli anni 80-90: anticipazioni, novità, prove verità, le supercar vabbè era cosa loro ed oggi non è più un tema, e poi alcune pagine sulle classiche. Su ogni numero di auto c'era una vecchietta. Queste vecchiette le trasportavi su 4R e indirizzavi RC su un cammino più vicino al mondo che va avanti ed ogni anno annuncia che un tot di auto è diventato d'epoca. In fin dei conti, hanno già cercato di rimembrare i tempi andati anche sull'attualissimo 4R con queste prove comparative tra il modello moderno e quello di una volta. Son comunque discorsi tanto per, perchè son convinto che ormai tira di qua tira di là ma l'ora del cartaceo è scoccata. Son contento di aver collezionato di tutto e di più negli anni in cui valeva la pena. Sono memorie che restano lì, come l'amore per un'auto che non c'è più.
  10. Verissimo, c'è molto di Giugiaro, anche se così "a pelle" lo stile del figurino non mi sembra quello delle "mani" Italdesign. Inoltre, la proposta per Clio che viene a lui accreditata è assai diversa, una specie di primordiale Punto situata più negli anni '80 che nei '90. Chissà... purtroppo non conosciamo l'autore (designer singolo o studio) di quel bozzetto.
  11. Nice stuff Max! I see you are doing something finally Turbogimmo, you should change your signature because after 9 years it seems they didn't sell Cherokee "a secchiate" Tornando all'italiano e alle avventure di 145-146 prima di essere 145-146, abbiamo da aggiungere alla lista questa maquette, conosciuta come proposta per il progetto 433 da parte di Pininfarina. Questa 433 faceva coppia (e il frontale lo dice chiaramente perchè ha avuto modo di vedere la sua sorella sul libro di Fumia) con la proposta 434 che egli aveva realizzato dopo la 164: la cosiddetta "Albertina" (chè 164 era conosciuta, come sanno anche i sassi, come "Alberto" - ALfa BERlina TOrino). Riassumendo: sul libro di Fumia si vede la 434 a tre volumi, dalla design story di 145-6 spunta anche questa 433, che praticamente fu messa in concorrenza con la 433 del CS Alfa, ossia la maquette spigolosa/futuristica vista poi in pessime condizioni al Portello. Entrambe ovviamente furono cassate. Questo frontale è molto simile alla 434 di Fumia, ma non so chi l'abbia realizzata in Pininfarina, perchè Enrico nel libro non ne parla. Non ho bene idea di come si sviluppasse quel triangolo nero che si vede in coda (purtroppo non abbiamo la vista posteriore): forse una porzione vetro/tetto nero con attacco del portellone avanzato come poi ebbe 145? Chissà. Dovrei chiedere ad Enrico se si ricorda di questo "coso" e del suo autore. Tornando ora invece agli studi che prevedevano l'utilizzo del solo pianale Tipo, senza carry over, abbiamo anche questa proposta che si ricollega al discorso precedente, cioè alla soluzione del portellone con attacco avanzato. Ci fu infatti anche questo studio che inseriva nel progetto l'idea di un tipo di apertura simile a quello che poi ebbe 145. Per concludere il passaggio di oggi, una proposta (sempre del CS Alfa) per la variante fastback, che personalmente non getterei nel cestino. Il tutto è abbastanza spigoloso, la cintura che sale sul montante posteriore fa molto "33" ma tutto sommato la trovo anche migliore di altre cose viste negli ultimi giorni.
  12. Da appassionato di car design ma non certo professionista nel settore (per dire che sicuramente le mie opinioni lasciano il tempo che trovano e possono benissimo essere errate) ho sempre pensato che la maniera di "chiudere" la 146 sia stata differente perchè usando una soluzione iso-145 si sarebbero presentati dei problemi. Il primo (lo notavo da ragazzino vedendo le foto ufficiali e confrontandole con ciò che mi immaginavo osservando i prototipi ancora camuffati sul posteriore) era la posizione dei fari posteriori, che su 146 sono leggermente distaccati dalla scanalatura sul fianco (o "collana" per dirlo a là Fioravanti) mentre su 145 nascono proprio dalla collana stessa, come su 164. Avevo l'impressione che se fossero "nati" dalla cosiddetta collana (che su 146 appare impennatissima) sarebbero stati ancora più in alto, troppo, lasciando più lamiera nella parte inferiore, e che quindi avessero lavorato di fino per posizionarli nel punto migliore. Poi c'era la differenza che ha citato Nick, e cioè che la 146 chiude bruscamente alla fine della fiancata, mentre 145 è arrotondata. Partendo dal presupposto che sul bordo del bagagliaio bisognava chiudere a mò di spoiler, personalmente mi sarei trovato di fronte ad un problema se sui laterali avessi dovuto chiudere in maniera arrotondata come su 145... poteva venirne fuori un'incongruenza... che invece su 145 non c'è perchè "sopra" non c'è nessuno spigolo vivo. Pensai quindi che avessero deciso di chiudere in quel modo perchè sarebbe stato tutto più omogeneo. Ribadisco, pareri da neofita. Riguardo il montante intermedio di 145 inserito nel vetro laterale posteriore, credo sia stata la volontà di inserirne una parte apribile a compasso, copiando un po' ciò che aveva fatto Giugiaro sull'Alfetta GT (anche se lì non era a compasso ma vabbè). Inoltre, ipotizzo perchè non ho presente come sia fatta 145 all'interno, su quel montante non c'è l'attacco delle cinture posteriori? Magari no eh... non mi ricordo. E poi non vuol dire nulla perchè alla fine su Tipo 3p mica han fatto così.
  13. Personalmente se penso alla tre porte sono contento che abbiano fatto la 145 come l'han fatta. La 5 porte non mi sarebbe dispiaciuta anche se sarebbe stata un'Alfa poco "Alfa". Per me meglio della 146, che non ho mai digerito... a quel punto avrei preferito vedere 145 a 3 e a 5 porte così come avevano pensato di fare per un po', piuttosto che spender soldi per fare due auto diverse di cui una (secondo me ovviamente) brutta. Tornando alla design story di 145, stasera vediamo la prima proposta realizzata dopo aver ricevuto l'ordine di sfruttare il carry over Tipo. Insieme ad un (per me incomprensibile) finto deflettore anche nella porta anteriore, spunta già l'idea dello scalino, anche se qui si ferma all'altezza del retrovisore. Siamo nella primavera del 1989, come scrivevo ieri, ed è buffo vedere un faro posteriore che sembra disegnato da qualcuno che ha visto una Punto che in quel momento ancora non esiste. La familiarità con Tipo si spinge addirittura fino alla soluzione "a tetto" per il cofano anteriore, anche se i volumi sono diversi. Di questa purtroppo non abbiamo la vista frontale, chissà se era simile alla "iso-Golf" postata ieri. Ciò che di questa maquette sarà portato avanti fino a 145 è l'estensione delle superfici vetrate.
  14. Non saprei. Vi riferite alla "155 2 volumi", vero? Se state parlando di quella... non saprei. La genesi stilistica di 145-146 è abbastanza complessa, perchè le ipotesi son state tante. Rifacendomi alla storia così come mi è stata tramandata (tra carta e chiacchiere), ci sono state varie fasi. La prima potremmo definirla quella della maquette che ho postato ieri, abbandonata contro una parete. I progetti lì erano il 433-434 ed in quel momento il CS Alfa dava ancora libero sfogo alla fantasia, in tutto e per tutto. C'è stata poi una fase (che non ho ancora illustrato e che a mio parere aveva dato vita ad una berlinetta molto gradevole, un po' Golf se vogliamo, ma gradevole) che possiamo datare autunno 1988 in cui era già chiaro che la nuova seg. C sarebbe nata sul pianale Tipo 2 ma utilizzando SOLO quello. Il carry over era "libero" ed appunto aveva dato vita ad una berlinetta che poi vi mostrerò. Arriviamo quindi alla primavera del 1989 in cui questa berlinetta vien messa via perchè dal quartier generale arriva l'ordine di studiare la nuova compatta Alfa utilizzando come base ANCHE buona parte del carry over Fiat Tipo (attenzione, dico buona parte perchè a livello di parabrezza e montanti A ci siamo, ma le porte di 145-146 son sotto gli occhi di tutti, rispetto alla Tipo fanno un po' quel che han voglia... son mica le stesse come contorno, come invece accade su 155-Tempra). Spunta anche questa ipotesi di tagliare la coda alla 155 ma onestamente non è chiaro a chi sia venuta l'idea e soprattutto non viene da nessuna parte citato il Canta come responsabile. Arriviamo quindi alla fase in cui 145 in quanto tale inizia a farsi vedere nelle (tante) proposte, e come sappiamo in un primo momento l'idea è quella di fare la 145, così come la conosciamo, a tre e a cinque porte (le porte vengono prese di peso dalla Tipo come contorno e quindi, per dare un'idea, il terzo vetro laterale è un trapezio... metto una foto in fondo al post). In seguito sì che viene citato il Canta, perchè secondo le memorie che mi sono state tramandate è a lui che viene l'idea di fare, su quella che in versione a tre porte è già praticamente la 145 che è andata in commercio, un lavoro simile a quello che aveva già impostato in Fiat per Bravo&Brava: due berline praticamente identiche davanti ma con uno sviluppo differente in fiancata e in coda. A quel punto nasce 146. A mio modo di vedere, ciò che ha voluto fare Cantarella è proprio la 146 così come la conosciamo. Per concludere, ecco qua la proposta dell'autunno 1988 in cui si pensava di fare la nuova compatta Alfa utilizzando SOLO il pianale Tipo 2 (lo stile è del CS Alfa), e di farla (come Golf) con lo stesso stile sia a 3 che a 5 porte (come si vede dalla maquette asimmetrica) seguita dalla ipotetica 145 5 porte che poi il Canta cancellò chiedendo qualcosa di diverso.
  15. ....nnnno. Nel corso degli anni si sono viste, nelle macerie di Arese, due proposte che avevano a che fare con una 33 del futuro. La prima, allo step di maquette piena, era quella abbandonata contro il muro, senza ruote. La vediamo nella prima foto, nello stato in cui versava prima della demolizione del sito, ma la vediamo anche nella seconda foto, ai tempi in cui era una bella maquette appena realizzata (non so dire se fosse la stessa, la fiancata della seconda foto è quella che nella prima sta contro il muro: poteva essere una maquette asimmetrica, oppure potrebbe trattarsi di due maquettes differenti... ma il progetto è quello: maquette datata luglio 1986 e denominata Progetto 433). Poi si è vista la maquette rovesciata, che non era altro che l'ipotesi di 155 a due volumi. Come sopra, nella prima foto immersa nel disastro e nella seconda "ai tempi d'oro". In questo caso non si tratta di due maquettes differenti. E' proprio lei. Tutto ciò non ha niente a che fare con "33 monovolume" o per meglio dire "33 Futura" come veniva chiamata nel testo, secondo i rumours che uscivano dal Centro Stile. 33 monovolume della copertina diventava nell'articolo 33 Futura, e 33 Futura non era altro che... 145. In questo articolo del 1992 si anticipava ciò che poi sarebbe stato, perchè evidentemente le decisioni erano già state prese. Si parlava della coppia "3 porte più giovane, sbarazzina, pratica ed innovativa" e "5 porte più tradizionale" (che sarà poi 146). A corredo del tutto, un bozzetto di Paul Breuer (che ai tempi lavorava anche per 4R) che mostrava una 145 piuttosto vicina alla realtà, con tanto di montante nascosto a spezzare in due parti il lungo vetro laterale posteriore. Evidentemente qualcosa s'era già visto. Solo il frontale si allontanava dal risultato finale, perchè era molto "155". Praticamente 4R, sottolineando il fatto che l'erede di 33 sarebbe stata un'auto piuttosto pratica nella versione a tre porte, per via di caratteristiche come il grande spazio davanti al passeggero anteriore, la definiva una vettura simile ad una monovolume in quanto a sfruttabilità. L'equivoco nasceva dal fatto che condensando il tutto con un titolo del genere in copertina, il lettore era portato a pensare ad una forma monocorpo o quasi, che il progetto per l'erede della 33 non ha mai avuto, in nessuna variante. Come spesso è accaduto, un titolone che poi nell'articolo si trasformava in un "no beh, nel senso che..."
  16. Ahh guarda su questo mi trovi d'accordo al 115% le coppe di 33 prima serie, 90 e prima serie di 75 sono uno dei punti più bassi nella storia del design copriruota. Va bene, avevano un senso parlando di aerodinamica... ma dato che tutto il discorso pro-Cx andava a farsi benedire montando dei cerchi in lega (sarebbe anche poi stato da valutare quanto aiuto davano su un'auto come la 75 che, con tutto l'amore del mondo, nel 1985 non era certo un prodigio al riguardo), allora lascia stare e disegna qualcosa. Lì era proprio il nulla. Poi mi criticavano la bruttezza delle coppe della Vectra, piene con quei triangolini per il raffreddamento dei freni. E allora, questi frisbee Made in Arese? Comunque sia, già che siamo qui...
  17. Ne ho un paio a portata di mano, pubblicate da Auto Oggi prima della presentazione ufficiale, quando 164 stava "arrivando". Entrambe ritoccate, la prima perchè credo ci fosse qualcuno davanti all'auto (parabrezza ritoccato e scudetto ricostruito, pure malamente) e la seconda, non so se della stessa auto, "pizzicata" mentre il collaudatore stava cambiando una ruota dopo aver bucato (il pastrocchio grafico davanti alla ruota e alla porta posteriori mi fa pensare che abbiano cercato di cancellare anche qui il personaggio). Comunque per me le stavano meglio che quelli con i fori tondi... li trovo più coordinati al basso fiancata con le "tre righe" tanto amate dall'Enrico ; parere ovviamente personale, ma quelli con i fori tondi mi son sempre sembrati "il minimo sindacale", del tipo "toh metti lì 'sta coppa tanto quanto, così si pigliano i cerchi in lega".
  18. Esatto, penso fossero lì per sottolineare come la futura 33 si sarebbe avvicinata al family feeling attraverso le modifiche. I copricerchi....beh io penso che nel 1986 fosse praticamente tutto pronto. Non ho mai capito, a proposito di copricerchi, se quelli che indossa questa maquette di 33 siano stati per un qualche tempo una possibilità anche per 164 (a me onestamente piacciono molto di più di quelli con i fori tondi) che poi è stata scartata, oppure le preserie che li montavano li avevano su... a caso.
  19. Con certezza non te lo saprei dire, però nell'estate del 1989 Auto Oggi pubblicò un articolo di anteprima in cui si parlava di una versione wagon della "futura R5" che sarebbe stata di impronta pratica/spartana e che avrebbe preso il posto della R4. Il nome in codice era "X57-Prime" (partendo dall'X-57 della Clio) e a corredo del testo c'erano un paio di disegni, uno di Alessandro Ferrari che posto qui sotto, e l'altro di Zanellato - che purtroppo non ho in digitale - il quale mostrava una Clio (praticamente definitiva) "in trasformazione", con le parti specifiche (tutte posteriori) che l'avrebbero resa una piccola station. Secondo le indiscrezioni avrebbe dovuto essere messa in vendita nel 1991, con un solo propulsore ed un solo (spartano) allestimento. Curioso che queste due caratteristiche siano state poi tipiche della Twingo. Può essere che la Clio 1 wagon non sia mai esistita, e che in quel momento non ci fosse nessun progetto per sostituire la R4; può essere che i rumours riguardo la nascita di una compatta "alternativa" (la Twingo) siano stati male interpretati dalle riviste e che la loro prima ipotesi sia stata un'erede della R4 basata sull'erede della R5... in fin dei conti restano solo poche righe di testo ed un paio di bozzetti. Però bisogna anche ricordare che Auto Oggi ai tempi gli scoop francesi li prendeva direttamente dal cugino Auto Plus... e Auto Plus di solito non scriveva stupidaggini.
  20. 33 Restyling. Siamo nel 1986... mentre il pannello sullo sfondo mostra un'ipotesi piuttosto vicina a quella che sarà la versione presentata, il modello in primo piano indugia sul tema del mezzo volume posteriore un po' più accentuato.
  21. Il Fiorino francese Le Fiorìn Vabbè, cerco di fare la persona seria e aggiungo quattro scotches (ops mi è partito il Calboni) ehm sketches che risalgono alla fase di ricerca Clio 1.
  22. Ma infatti quando ho scritto che una Tipo a caso asfaltava una Golf a caso intendevo ben tutte queste cose. Il problema è che le Golf non avevano portelloni in plastica che si restringevano, pannelli porta che si staccavano, digitali che flippavano (il titolare del conce Fiat locale dei tempi durante un raduno di auto d'epoca mi disse tempo fa "ad un certo punto persi il conto dei Digit cambiati in garanzia") e concerti di cigolii, portiere che non si aprivano, guarnizioni che si cuocevano, più varie ed eventuali. Fermo restando che io ai tempi avrei comunque scelto la Tipo per tutto ciò che hai scritto tu... per molti queste cose hanno lasciato il segno e l'hanno lasciato proprio mentre "di là" le auto (lente, poco accessoriate, tutto quel che vuoi) le facevano ANCORA bene. Comunque credo sia meglio che mi fermi perchè altrimenti andiamo OT pure in questo topic
  23. Si, mi sono tolto la 164 (scusate se non cito nessuno ma mi fonde il cervello a fare tutti quote, sono arcaico, per cui faccio un messaggio unico), già sei anni fa, dopo averla tenuta per sei anni. C'erano altre cose da seguire e mi capitò di trovare un altro appassionato che avrebbe continuato a tenerla con cura (la rividi al Museo in occasione del trentennale ed esteticamente era anche meglio di come la tenevo io... anche se il nuovo proprietario aveva nel frattempo deciso di cambiare gli interni - in velluto e intonsi quando l'avevo io - con altri in pelle... nulla da dire sulla bellezza ma la mia opinione è che la vettura dovrebbe essere come mamma l'ha fatta... poi ognuno con la sua roba fa quel che vuole, ci mancherebbe...) Aggiungo una cosa sui due pesi e due misure con cui sono state (e sono oggi) giudicate le rogne a seconda della nazionalità della vettura: verissimo, ma questo secondo me accade molto più a sproposito oggi che allora. Ritengo personalmente che oggi le tedesche siano fatte molto peggio di 35 anni fa e che siano molto meno affidabili, mentre le "nostre" sono salite su entrambi i fronti, per cui la situazione è più livellata e da qui viene l'incoerenza. In quegli anni... beh ad essere onesti noi abbiamo sempre avuto vetture che avevano altri motori, altre prestazioni, altro spirito più appagante mentre le loro in confronto erano mediamente più lente e noiose (e in alcuni casi anche meno valide nella dinamica)... ma una Golf non era ai tempi fatta come una Tipo e un'Audi 80 non era fatta come una 155. C'è stato effettivamente un periodo in cui il tedesco era fatto e funzionava meglio, e lì è arrivato il momento dei saluti. Nel 1988 la Tipo Tds asfaltava la Golf GTD, ma già da nuova non era fatta allo stesso modo. Dopo tre o quattro anni non le potevi mettere vicino. Ricordo sempre quella frase detta a mezza bocca da un anonimo manager Mercedes durante un Salone di tanti tanti anni fa: "in Europa siamo fortunati perchè gli italiani non sanno costruire le vetture con la stessa cura con cui le progettano: se lo sapessero fare, saremmo tutti dietro a loro".
  24. Riguardo il declino delle nostre "grandi", che si è visto quando la generazione "così così" ha preso il posto di quella delle nostre fighissime ottantesche, c'è una sfumatura che raramente mi capita di leggere ma che secondo me è importante. Ora... so che vado a beccarmi un po' di pietre perchè mi accingo a "toccare" due perle dell'Italia ottantesca come Thema e 164, che tutti abbiam nel cuore, io per primo: però... queste due grandi auto che tanto ci hanno resi orgogliosi, andavano poi sempre benissimo? Guardate che se n'è "bruciata" di gente con loro, e mica pochi. Ne ho sentiti tanti negli anni, durante e dopo. Non sono state il top dell'affidabilità, e invecchiavano male. Erano gagliarde, bellissime, stupende, erano il nostro orgoglio ma dire che erano una bomba in tutto è una mezza bugia. Guardate che parecchi non hanno nemmeno preso in considerazione k e 166 perchè prima avevano avuto una (o magari due) Thema o 164. Poi certo mi arriva sempre quello che dice "che cappero dici io con la Thema ci ho fatto 400k km, una bomba". Ok, ok... ma quanti hanno dato di matto con queste due auto, e sono passati al tedesco ancor prima che la nuova generazione arrivasse. Io la ricordo la presentazione locale della 166... forse uno o due, profondamente Alfisti, arrivarono in stanchine 164. Gli altri (dubbiosi) erano già in Serie 5 o Classe E, qualcuno in Volvo e A6. Erano già andati, ancor prima che la nuova generazione "poco fashion" aggiungesse il carico. Siamo onesti, le nostre ero(t)iche, veloci saloon degli anni '80 erano anche po' fatte col pongo. Certe cose non sono state perdonate. Un po' come la fatica che ha fatto Opel a dare le Astra J a chi aveva cambiato tre alternatori, una turbina, ecc. ecc. sulla H. Un prodotto che non acchiappa come il precedente sicuramente fa la sua parte, ma bisogna anche vedere quanto è contento il cliente del precedente. Quando avevo la 164 mi faceva sempre molto male sentire i discorsi di chi ne aveva avuta una... "gran macchina eh... ci ho lasciato il cuore... ma le bestemmie che mi ha fatto tirare... alla fine ho cambiato". Non sono stati pochi a farmi questi discorsi, e purtroppo è l'amara realtà.
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