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PaoloGTC

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  1. .... vi assicuro che non è per parlare una volta di più di 164. Discutendo con amici centosessantaquattristi merrecani, uno di loro mi ha posto tale quesito. Questa è una delle foto ufficiali del lancio di 164. La vettura è targata Roma, potrebbe voler dire qualcosa oppure niente. Mi chiedono che villa sia quella sullo sfondo, o che albergo, o quale parco. Qualcuno di voi riconosce il posto? Tennnncsss
  2. Nino! Tu non sei attento. Anzi no, sei attento, solo che fino ad oggi non mi hai visto con la MIA GTC. Quella rossa acciaccata è di mio padre, la mia è Silver Lightning, ossia così La terza, quella nera, è di mio cuggggggino. (anche se forse non ne avevo mai parlato, non so come tu sia giunto alla conclusione che io ne avevo una nera ) La Cromona, ci ho messo un attimo a capire cosa intendevi. Vero vero per chi ieri non era presente (cioè tutti) noi abbiamo avuto un piacevole scambio di idee su quanto fosse urenda la marmitta della Tempra Il Bennet era quello dalle mie parti.... credo di non averti visto sfanalare perchè stavo cambiando il cd Purtroppo i signori col 205 non sono miei compaesani, la targa dice Novara ma anche se non provenissero da tale città, di sicuro non è gente che gira per di qua, è la prima volta che vedo sia loro che la macchina. Comunque dallo stato di conservazione non credo abbiano intenzione di buttarla... La SVX, con una ricerca sul web rapida rapida ne ho trovata solo una in targa italiana, io penso che se da noi c'è qualche esemplare, esso sia stato importato dal resto d'Europa, dovrei andare a rivedere i listini di 4R per vedere se ci sia mai entrata, anche solo per qualche tempo. I dati di vendita dicono che in Europa è stata venduta (qualche migliaio di pezzi) ma con precisione parlano solo delle consegne in terra tedesca e francese, il resto non si sa. Mi lascia un po' perplesso la descrizione sulla wiki, nella quale chi ha scritto cita un Giugiaro che si è ispirato nel design ad auto come la Countach e la DeLorean. Si, certo, aveva i finestrini composti da due parti separate, una fissa l'altra mobile... ma dove ce le vedono Countach e DeLorean io non lo so Semmai è veramente imbarazzante la fanaleria posteriore, prima di tutto per la forma, e poi... ma ragazzi, era proprio necessario fargli anche le luci di retro così?
  3. Parlando di cabrio che girano aperte con le basse temperature, avvistata oggi mentre mi dirigevo verso il punto d'incontro col nostro Nino, sulla A26, con 5 gradi circa, una Flavia moderna targa sfizera che mi ha superato sui 130, lui-lei, cappotta giù. Tornando invece agli avvistamenti, di ritorno dall'incontro con Nino, mi fermo al Bennet e chi ti trovo, decidendo di andare a parcheggiarci di fianco per fare questa foto? Per la serie "non ci siamo già visti?" Siore e siori, la 164 coupè :D:D
  4. AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!! ... scusa McNab, questa non l'ho mai sopportata
  5. Si ma caronte, tu devi capire che per lui è bella la Duna. Questione di punti di vista (ma molto, ma tanto tanto ) Pandì, massimo rispetto per i tuoi gusti e pensieri, ma dal mio io dico che.... fossero queste le macchine orrende
  6. ... parte che parlando di classici, il topic andava aperto con questo http://youtu.be/fAqKUtaJvo4 (fortuna che Duetto80 è sicuramente incastrato in qualche alpe con la Fulvia che slitta a 6000 giri mentre scivola pericolsamente verso lo spider parcheggiato più in basso e ci sta pensando tutti, e non può sentire la cansonscina altrimenti poi mi torna a Milano saltellando "cantate tutti insieme a noi dadindandan dadan" dopo aver tritato le pelotas a tutti con il postalmarket nei giorni scorsi) ... riguardo il film suddetto, Natale per me è anche sentire mia madre col Sorrisi in mano che dice "ettipareva che non c'era una poltrona per due" :D
  7. Oooh io son arrivato lungo, non ce l'ho fatta a giocare con la gimp. Per cui riciclo, tanto va sempre bene. (tanto ECCI mi trova da dire lo stesso, anche se ne faccio una nuova ) Buon Natale (anche a ECCI)
  8. Dici te che è un lavoro rapido. Non hai idea dei vari toni di scolorimento del rosso GTC in sette anni. Prima di tutto non può verniciare il nuovo con Magma Red ebbasta, perchè il resto della macchina lo sta abbandonando per un qualcosa tipo l'arancio tendente al fucsia , e poi non lo sta facendo in ugual maniera in tutte le sue parti, quindi dovrà decidere se basarsi sul cofano, sul paraurti o sulla portiera ... quasi quasi gliela faccio wrappare ... quasi quasi vado giù in conce e vengo a casa con quella nuova (sembro mia nonna che anni fa è uscita per andare dal mobilaro-tuttofare a prendere un sifone nuovo, si è innamorata di un nuovo lavandino che però era venduto, ne ha visto uno uguale in vetrina con tutto il resto della cucina attaccata ed è finita che era uscita per un sifone ed è tornata con una cucina )
  9. Valà valà, che siam sotto Natale, non facciamoci impensierire dai parafanghi acciaccati da terzi (fosse facile) e vediamo di elargire qualche caramella. Torniamo alla Themona, quella ona-ona, con un articolo di Auto Oggi (fonte anche per le foto) basato sulla visita all'atelier che creava le Tipo 4 Cavalline. Entriamo quindi... e andiamo a vedere come nasceva... LA THEMA CUCITA SU MISURA Lancia e Ferrari, matrimonio fra due nomi prestigiosi per una vettura esclusiva e personalizzata. Il pezzo più pregiato sta sotto il cofano, ma anche la carrozzeria è all'altezza di quel capolavoro di propulsore. Come a Maranello, anche i 50 “ferraristi” di Torino lavorano con perfezione certosina. Le tecnologie avanzate non hanno sostituito l'abilità dell'uomo. Sette macchine finite al giorno, 700 le prenotazioni. Per la superberlina il costo è di 60 milioni circa. L'ammiraglia Lancia, la Thema 8.32, rappresenta il ritorno ad un modo tradizionale e quasi artigianale di costruire automobili. Una vettura che viene realizzata con la stessa cura con cui i grandi sarti tagliano e cuciono stoffe inglesi, sull'esatta misura del cliente. Per la 8.32 la Casa torinese ha scelto una strada analoga: unire all'accuratezza meccanica la pignoleria nelle finiture esterne ed interne. In questa speciale catena di montaggio (che ha più l'aspetto di un tradizionale laboratorio d'artigianato) operano i “ferraristi” della Lancia. Lavorano in religioso silenzio nella boutique, come viene affettuosamente chiamato il vecchio stabilimento di via Monginevro nel quartiere San Paolo. Un vero santuario della tecnica automobilistica che fu visitato da Greta Garbo, dal principe Ranieri, da Gary Cooper. Da qui divi e principi uscivano al volante di vetture leggendarie come la Lambda e l'Aurelia. Fase iniziale del delicato lavoro di assemblaggio. La scocca è posta sulla linea aerea e gli addetti hanno appena terminato di montare le sospensioni. Tecnologia avanzata ed artigianato vanno di pari passo. Sono 50 meccanici, considerati i migliori, con un compito delicato: mettere insieme i pezzi – che arrivano da Modena, Torino, Verona e Tolentino – dell'ammiraglia Lancia dei nostri giorni, la Thema 8.32. Il pezzo più pregiato sta sotto il cofano, un motore che porta il prestigioso nome di Ferrari. La sigla 8.32 sintetizza proprio le caratteristiche meccaniche: un 8 cilindri disposti a V, 32 valvole. Un matrimonio che fa riaffiorare alla memoria un altro storico incontro, un “flash back” che ci riporta indietro di trent'anni. Era il 1956 quando in una piovosa mattina di fine luglio, nel cortile del reparto corse di via Caraglio, sei vetture Lancia di color rosso scuro vennero caricate sui camion per prendere la via di Maranello fra la commozione dei meccanici. Il team torinese si ritirava dalle corse, le D50 venivano donate a Enzo Ferrari. Era stato troppo violento lo choc provocato dalla morte di Alberto Ascari, primo pilota della Lancia, deceduto il 26 maggio a Monza durante un giro di prova sulla Ferrari sport di Castellotti. Il dono della Lancia al “Drake” venne subito ripagato portando le D50, modificate nelle sospensioni, alla conquista del titolo mondiale con Manuel Fangio. La macchina scende, lentamente, ad altezza d'uomo. Corsi e ricorsi della storia. Ora sono i motori Ferrari a prendere la via di Torino. Servono circa 60 ore per costruire un “8.32” e tutto viene controllato minuziosamente per non compromettere la perfezione dei propulsori di Maranello. Le verifiche di qualità si susseguono in ogni tipo di operazione. Solo a Maranello la Lancia poteva trovare il know-how e le attrezzature per fabbricare un motore a 8 cilindri così sofisticato. Il motore Ferrari viene preso in consegna dai meccanici della Lancia che lo preparano per il montaggio. I gesti sono quasi automatici e le varie operazioni mandate a memoria, ma l'attenzione è sempre maggiore. È stato però necessario adattarlo alle specifiche esigenze tecniche (problemi di ingombro) e ai gusti di una clientela che non ama vetture scorbutiche, ma auto di lusso e comode. Abbandonata l'ipotesi di qualche cavallo in più e delle scariche di adrenalina negli scatti, si è privilegiato il piacere di affondare il pedale dell'acceleratore anche dai bassi regimi con una marcia alta innestata sapendo che la macchina filerà via liscia senza un sussulto. Il cliente è autorizzato (caso quasi unico fra le Case automobilistiche) ad entrare nello stabilimento di via Monginevro ad ammirare il suo giocattolo. È di solito un industriale o un professionista che vede nella Thema 8.32 la sublimazione del culto dell'auto. Il binomio Lancia-Ferrari lo appaga. L'esterno della carrozzeria è protetto da fogli di plastica. Sotto il cofano è allineata una scuderia di 215 cavalli di razza che si scatenano fino ad una velocità di 240 chilometri all'ora. La carrozzeria è all'altezza di quel capolavoro di motore. L'ha disegnata un altro nome famoso, Giorgetto Giugiaro. L'ha pensata elegante, raffinata, aerodinamica. Non manca neppure quel vago sapore di Formula 1 con le minigonne alla base delle fiancate e l'alettone che è inserito nel coperchio del cofano bagagli in modo che sia invisibile quando non viene attivato. Quando invece si vuole essere guardati con invidia in autostrada, basta girare la levetta sul piantone dello sterzo: a 160 all'ora eccolo sporgere dal bordo per migliorare l'aerodinamica della superberlina. Preziosismi tecnici che incantano il cliente tipo. “E' questo che vuole l'acquirente della 8.32”, spiegano in via Monginevro. “Oltre ad una meccanica di alto livello tecnologico, vengono richiesti particolari che non abbiano confronti rispetto alla concorrenza”. Che sono il telefono, il condizionatore a regolazione automatica, l'interno in pelle pregiata (valore sei milioni), le cuciture a mano, i pannelli in radica. Una macchina, insomma, costruita su misura. Si lavora senza fretta, l'importante è la perfezione. È questo il compito dei cinquanta “ferraristi” della Lancia, scelti fra i migliori meccanici della Casa automobilistica torinese. La loro catena di montaggio avanza molto lentamente, non ubbidisce agli schizofrenici ordini del cronometro. Agli inizi hanno cominciato a montare cinque vetture al giorno, ora sono sulla media di sette-otto macchine, forse arriveranno a dieci. Ne hanno già assemblate oltre 100 di Thema 8.32 di cui 70 sono in circolazione. Nelle loro mani passano i motori costruiti a Maranello, le scocche fabbricate a Mirafiori e verniciate da Pininfarina, i cambi prodotti a Verona e i sedili cuciti in pelle a Tolentino, in provincia di Macerata. Altri 700 clienti sono in attesa della loro macchina. Gli italiani hanno avuto la precedenza. Solo prima dell'estate qualche Thema con motore Ferrari partirà per la Germania, un Paese in cui le richiesta aumentano di giorno in giorno. Vengono montati i particolari interni con avvitatori automatici. I cinquanta “ferraristi” continuano a lavorare con molta calma. L'importante è consegnare un prodotto che rasenti la perfezione. Anzi, per metterli psicologicamente a loro agio, la Lancia li ha vestiti con tute esclusive e ha tinteggiato le pareti del vecchio stabilimento con colori vivaci. L'ambiente è pulito, soleggiato. C'è chi lavora con i guanti bianchi quando prende le parti in pelle. Controlla prima che il kit arrivato dalla Poltrona Frau sia quello destinato alla macchina prescelta dal cliente. Anche le scocche sono maneggiate con molta cura e foderate all'esterno per evitare che subiscano il minimo urto. Come a Maranello, pure in via Monginevro i banchi per il controllo della qualità si sprecano. Niente esce dalla “boutique” se prima non è stato accuratamente verificato. La macchina nell'isola per il controllo di qualità dopo alcune fasi di montaggio. BOUTIQUE DA 8 AUTO AL GIORNO Nel vecchio stabilimento di via Monginevro, a Torino, si respira la storia dell'automobile. Qui Vincenzo Lancia trasferì le sue catene di montaggio dalla prima fabbrica di via Ormea. Era il 1911. Fra queste mura quell'anno videro luce macchine diventate celebri come la Delta, la Didelta, la Epsilon e la Eta, l'auto più veloce di quei tempi (110 km orari). Ora la “boutique”, come viene chiamato lo stabilimento, è stata riverniciata a nuovo con colori vivaci. Cinquanta persone assemblano sette-otto Thema 8.32 al giorno. Il cliente può seguire l'assemblaggio della propria Thema 8.32. Personalizzata anche la consegna: la macchina può essere ritirata in via Monginevro dove tecnici e collaboratori sono a disposizione per ogni chiarimento e per illustrare le caratteristiche della berlina. La sistemazione del parabrezza. PELLE E RADICA PER LA “ROLLS” ITALIANA Sei milioni costano i rivestimenti della Lancia Thema 8.32. Li fabbrica la Poltrona Frau di Tolentino, in provincia di Macerata. La collaborazione fra la nota ditta di imbottiti e la Casa automobilistica torinese dura da un anno, quando i rivestimenti in pelle sulla Thema normale erano ancora un optional. Lancia manda a Tolentino portiere, cruscotti, volanti e sedili e alla Frau li ricoprono con pelle di vitello, di colore marrone e nero, microforata per favorire la traspirazione di aria sia al caldo che al freddo. Il trattamento della pelle è molto accurato. Infatti quella destinata a questi usi deve essere robusta e morbida al tempo stesso e deve essere in grado di resistere a forti sbalzi di temperatura senza subire alcuna sorta di alterazione, tanto meno nel colore. Gli elementi in radica hanno tutti la stessa venatura. In tutto sono 40 i particolari della Thema 8.32 che vengono rivestiti, comprese la cuffia del freno a mano e del cambio e perfino la cassetta degli attrezzi. La lavorazione – assicurano alla Frau – è ancora a mano, tanto che per completare il kit di una vettura due operai impiegano una settimana di tempo. Un tocco di raffinatezza: tutti gli elementi in legno provengono dalla stessa partita di radica perché uguali devono essere le tonalità del colore. Il kit dei rivestimenti è personalizzato per ogni Thema 8.32 a seconda delle esigenze del cliente. 1)Poltrone posteriori singole con bracciolo ripiegabile. 2)Poggiatesta. 3)Sedili anteriori con regolazione elettrica. 4)Rivestimenti per i quattro pannelli delle portiere. 5)Alette parasole 6)Tunnel centrale. 7)Volante. 8)Plancia. La cassetta dei ferri e l'astuccio portalibretti sono in pelle. Fineee e Buone Feste neh!!! GTC
  10. Avvistamenti festivi... rarità. Una 205, certo. Ne abbiamo già viste altre di recente qui in giro, però una Roland Garros oggi come oggi non si trova mica in tutti i luoghi e tutti i laghi. Targa novarese dell'inizio 1991, coppe fuori luogo ma dovute probabilmente alle termiche (sotto comunque scorgo dei lattoni originali 205). Foto un po' piratate, i signori (piuttosto anziani) stavano caricando (sulla macchina già carica, probabile obbiettivo la casa in montagna) la spesa e non è che potevo fare tanto meglio. Gli amici del registro 205 che ho avuto modo di conoscere a Padova saranno lieti di sapere che c'è in giro un Roland Garros. Poi.... si è nuovamente fatta viva la Sud che incontrai giorni fa a Borgosesia. Questa volta a Varallo, ho potuto studiarla un po' meglio. C'era gente in giro e non ho potuto fare foto dell'interno, ma era veramente in ordine. Non vale lo stesso per l'esterno, perchè ad una visione più accurata le pecche non sono poche. Svariati bolli e bolletti (che qui non si vedono molto), un accenno di ruggine (come poteva mancare ) sul parafango posteriore destro; manca inoltre un pezzo di scudetto (sigh). L'adesivo che l'altra volta avevo interpretato come quello di una concessionaria dell'epoca, si è rivelato invece essere quello di una carrozzeria del posto.... carrozzeria che sarebbe bene operasse su codesto automezzo alla svelta. E poi e poi? Ero lì che mi studiavo la Sud, la Y modello Wil che c'era davanti se ne va, e chi arriva a parcheggiare? Il Cromone! Nato vercellese alla fine del gennaio '92. Mentre mi sollazzavo con le due vecchiette, mi è sfuggito il 205 GR color bronzo in targa nera che non riesco mai a beccare in modo decente. Insomma, oggi non si sapeva dove guardare. E per finire, per la serie "regali di Nataleeee" (mapporc....) non è tanto in topic, bisognerebbe almeno cambiare il titolo in "Giramenti vari di balle storiche". La red GTC di casa nei giorni scorsi ha girato un po' per negozi causa regali, ed in questo caso si che sarebbe stato un bell'avvistamento.... quello dell'auto del fenomeno. Una sera nel buio è stata trovata così. Chi è stato? Lo sapete voi??? Io no. BUON NATALE, FENOMENO.... spero che tu possa iniziare il nuovo anno sul water.
  11. Ancor prima che cercare di individuare il suo mercato principale da come è fatta o da come è stata presentata (l'allestimento).... a me vien da dire.... Mercedes che presenta un'auto allestendola in questo modo, è proprio un mondo che se n'è andato. Anni fa immagini del genere stavano sulle peggio copertine dei peggio tuners. Se per loro questo vuol dire esser giovanili, non condivido. Per me vuol dire esser truzzi, e visto il marchio non credo che sia una buona cosa. Che vadano avanti (tutti, mica solo MB) con questa volgarità. Avanti. Quando (forse) un giorno non se ne potrà più, sarà la fortuna di chi sarà in grado di proporre cose che son belle perchè son belle davvero. Speriamo di essere noi, abbiamo sempre avuto gli argomenti. (tutto imho)
  12. Sarà... ma onestamente per i miei gusti non vedo che cosa ci sia di tanto osceno. Anzi, la trovo più proporzionata ed omogenea di altre boiate partorite sia in quella parte del mondo che qui nella regione del design con la D maiuscola In tutta sincerità, se questa è oscena non vedo dove possa esser bella una Sedici. Per me son macchine parecchio simili (e che sia una scopiazzatura di tante cose non lo nega nessuno) ma se una è accettabile, imho lo è anche l'altra. 'ltrimenti fan cagare tutte e due, per come la vedo io.
  13. Si! L'immagine che ho postato io si riferisce agli studi per la mkII Oh, finalmente si ragiona! Adesso è messa come merita. Ti dirò, come coppe ho visto di peggio in giro, queste a me non dispiacciono neanche, prese per conto loro. Diciamo che stonano perchè sappiamo che non sono le sue... ma ho visto certe boiate in giro che queste io le digerisco pure!!
  14. Nel video loro pigiano il tasto AUTO insieme a quello che indica aria al vano piedi e al parabrezza. Magari era lo stesso, mi vien facile pensare che l'impianto, al di là dell'interfaccia, fosse quello... Come dicevo oggi a geo, ieri sera è stata la prima combinazione che ho provato, ma sulla Super non succede nulla...
  15. Hai ragione, scordavo questa cosa. Il fatto è che il video è stato girato in America su una versione americana, e non so di quale anno. Versione comunque che aveva parecchie differenze, a quanto ho visto. A confondere ancor di più le idee il fatto che da loro la consolle "Super" (ammesso che sia arrivata identica a quella europea), è arrivata dopo. Ieri sera infatti mi chiedevano se avevo una 164 pre-94 o post-94, intendendo dire prima serie o Super. E io andavo nei casini, perchè pensavo "ma che sarebbe? La Super è del 92!" Infatti poi fra di loro si stavano chiedendo se c'era all'ascolto qualcuno con una "LS" post '94, che potesse dare dei riferimenti a me. Probabilmente la consolle che ho visto nel video è quindi l'unica che hanno sempre avuto loro, quella come la tua non gli è mai arrivata, e per questo hanno lo 0 della ventola (modifiche che se non ricordo male qui furono inserite prima della Super, proprio per evoluzione in seguito alle modifiche studiate per gli USA). Comunque sulla mia consolle la procedura non funziona. Ieri sera sono andato giù e ho provato tutte le combinazioni del mondo, non succede nulla, non c'è nessun test. C'è anche da dire che al momento manco so se loro avessero lo stesso impianto come elettronica (e che quindi ci possa essere una somiglianza riguardo le procedure da eseguire per qualche test, o che ci sia solo su una versione e sull'altra no). Purtroppo ogni giorno viene fuori una notizia nuova, e quella di oggi non è confortante. Un esperto di questi lavori su suolo americano, mi ha detto che i sintomi del mio impianto farebbero pensare non al motorino che è andato a farsi benedire, ma alla rottura dei denti dell'ingranaggio a lui abbinato, che a sua volta fa muovere la paletta. Parole sue, quando il motorino si blocca in una delle due posizioni tutto-caldo o tutto-freddo, e se si muove riesce solo a far andare la paletta appunto da un opposto all'altro, è perchè parte dei denti dell'ingranaggio (di plastica) è andata perduta. Siccome a quanto ho capito l'ingranaggio non fa parte del kit che comprende il motorino ma è un pezzo a sè, fra i tanti montati abbinati al sistema, mo' se trovo che è lui, dove lo vado a piglià?? Ho visto in vendita il kit comprensivo di cavi e staffa, ma è fotografato sempre da parte e non riesco a capire se l'ingranaggio c'è oppure no. Per dire, potrebbe anche fare parte del ricambio di paletta (che c'era pure lui, perchè altro problema che aveva questo simpatico impianto era la rottura della sede del perno sulla paletta - perno che si infilava poi su detto ingranaggio a sua volta abbinato al motorino - perchè la paletta, vai a capire perchè, un giorno decideva di puntare da qualche parte e siccome il motorino piccolo ma testardo spingeva, alla fine crac si separavano, lui continuava a girare ma la paletta buonanotte...) Insomma, fino a che non smonto, non scoprirò.
  16. Intendi lei? (mi sembrava di avere la sua design story da qualche parte in effetti...) Qui non è definitiva, vabbè. Più o meno dovrebbe essere il momento della scelta della maquette su cui portare avanti lo sviluppo. Se non sbaglio poi il frontale definitivo mostrò un'inclinazione più omogenea e non solo a livello di parafanghi, perchè i fari rimasero più o meno verticali ma il gioco delle loro cornici, più sottili nella parte superiore e più spesse nella parte inferiore, creava un parallelo con l'inclinazione dei parafanghi stessi. (cornici che qui non ci sono)
  17. Ora non saprei dire con precisione quando sia stata definita Prisma (sembra incredibile ma non c'è nulla su di lei nemmeno sulla rivista più famosa in Italia, riguardante il design automobilistico: e dire che tale rivista ai tempi trattava tutto e bene, con dovizia di materiale. Prisma comparve solo in un servizio in cui veniva mostrata una serie di idee alternative per gli interni) ma sapendo che all'inizio degli anni '80 la Thema era cosa praticamente fatta come stile, e vedendo quando è stata presentata Prisma, io credo che siano nate più o meno assieme. I frontali hanno uno stile ed una inclinazione analoga ma va ricordato che entrambi si riferiscono al concept con cui il Giugì tracciò il sentiero di quello che sarebbe stato il nuovo stile Lancia per l'anteriore, ossia la Megagamma. Il bozzetto del Giugi in cui si vede chiaramente quale sarà lo stile del frontale Thema è datato 1978, e ha già la calandra divisa in due che poi di lì a poco diverrà caratteristica anche della Delta (se non ricordo male tale calandra gli fu chiesta - Maioli? - perchè lui per Delta aveva ipotizzato la soluzione a griglia unica col marchietto Lancia al centro).
  18. Purtroppo qui da me le 164 sono sparite anche dai demolitori da un bel pezzo. Per la strada oltre alla mia e ad una Super TS identica alla mia esternamente ma con la pelle crema dentro ('stardo ) ci sono in giro solo un paio di TS, una grigia ed una identica alla tua, e vengono utilizzate pressochè quotidianamente, per cui dubito che possano cedere il volante . L'ultima della prima serie su cui ho messo le chiappe (un anno prima di prendere la mia) sarebbe stata una buona banca organi perchè la carrozzeria era pessima e la concessionaria che l'aveva era indecisa sul mandarla alla pressa oppure aspettare l'interessato per i pezzi, però da quel che ricordo la corona del volante non si era ancora sbriciolata, ma bella non era mica tanto... cioè non era esattamente il volante da pigliare e montare con il risultato ottimale. Giusto ora stavo guardando sul forum merrecano... un genio della 164 è andato a pescare il filmato ufficiale dei dealers Alfa Romeo (purtroppo in inglese) per l'assistenza, riguardante proprio la sostituzione di 'sto motorino stepper delle balle. Al che mi son messo comodo, pronto a prendere appunti mentali (in attesa di prenderli scritti ) per fare un quadro generale della cosa. All'inizio ero ottimista. I primi passi sembravano mostrare un lavoro che va preso con calma ma abbastanza lineare... poi è stato il casino. Soprattutto per il fatto che la procedura mostrata non è quella che prevede lo smontaggio totale del cruscotto. Praticamente levavano un po' di consolle (sfilavano all'indietro parzialmente la parte fra i sedili) e poi vite per vite agivano sulla parte superiore, e fin lì vabbè. Avevano già estratto prima la fascia sotto il parabrezza che include i diffusori d'aria per il vetro, poi dopo il lavoro sulla consolle hanno staccato il quadro strumenti, ma l'hanno solo appoggiato sul volante (che non hanno levato). A quel punto mi son chiesto "e mo'? Che fanno?" Ecco che fanno: hanno svitato solo la parte destra del cruscotto (col cassetto montato) e poi con un CRIC (!!!) l'hanno puntellato sul tappetino per tenerlo tirato storto, ed inseguito dentro col braccio di lato a strappar fuori tubi dell'aria, gommapiuma, fascette, gomme cric crac croc e poi lavorando alla cieca o quasi sul motorino stepper. Alla faccia del lavoro certosino... ed io che ero lì sperando di vedere il vademecum del lavoro DEFINITIVO. Poi, forse, mi spunta fuori l'angelo salvatore. Un ragazzo che entra e chiarisce che... bisogna chiarire perchè ci son persone in quel topic che stanno parlando di due stepper differenti: sia di quello del caldo-freddo che di quello della gestione dei flussi fra le varie bocchette, e mostrando un paio di foto dice che al motorino del caldo-freddo ci si arriva, per la sostituzione, anche togliendo il griglione centrale sopra la consolle, senza togliere la staffa che lo tiene in sede (praticamente si toglie il motorino dalla staffa...) Adesso gli ho scritto per chiedere conferma (visto che con l'inglese tecnico me la cavo ben poco....). Il video mostra anche una procedura di tasti sulla consolle, che praticamente è un test che può fare chiunque per capire se il problema è meccanico o di centralina. Nel video una mano, dopo aver girato la chiave attivando il quadro, preme contemporaneamente il tasto AUTO e quello dei flussi aria su piedi e parabrezza. Dopo qualche secondo si accendono tutte le spie del quadro clima, e se fra le spie che indicano la velocità della ventola rimane accesa quella 0, vuol dire che non ci sono problemi di centralina. Gli ho scritto anche per quello, per capire se può essere valida tale procedura anche per la Super che ha una consolle differente (magari cambiava solo l'estetica....), visto che il video mostra ovviamente una consolle di quelle che avevano loro, cioè come la tua.
  19. Si, erano abbastanza diverse. 9 si prese il frontale di 11 solo per la tubbo e la Broadway (come mai cambiare muso per una versione speciale, mai capito )... e non le stava neanche male, coi quattro quadri era decisamente più grintosa che coi due padelloni stile "yawn... dobbiamo disegnare il muso adesso, tric trac toh ecco fatto". Concordo per il confronto Kadett-Astra 4p, la seconda pur non essendo affatto lontana come concetto, non provocava certo delle erezioni (non lo faceva manco la Kadett 4p, però l'insieme era riuscito meglio imho, e poi si trattava anche di 5-6 anni prima, forse Kadett era più digeribile a metà anni '80 di quanto fu Astra 4p nei primi '90... eppoi per lei era il momento magico della station azzeccata, agile e giovanile, di riflesso tutto il resto faceva abbastanza pena... anche perchè pure l'Astra F 5 porte GL o GLS... babba bia 'na Maestro degli anni '90 di quella macchina salvo la plancia che è stata una delle più belle che ha fatto Opel)
  20. ... credo di essere stato bambino in una dimensione parallela Io mi ricordo niente di tutto ciò. Vabbè, io ero già tarato sulla benzina e i ricordi più diffusi delle visioni pomeridiane (perchè la sera la tele era cosa del papà) sono di Charger arancioni che si spatasciano al di là del torrente, seguite da Monaco bianche che finiscono dritte in acqua. Poi vabbè quell'altra macchina là che parla, ma non sto a citarla. Anche nei cartoons... io se cerco di concentrarmi rimembro solo "Tutte le automobili pronte sullapisssta oggi grande gara di velocità GO!" C'è anche da dire però che io un sacco di cartoons me li sono persi perchè oltre a RAI ed alla sfolgorante Mediaset dei tempi, in questa valle arrivavano ben pochi canali, per cui ad esempio al mare in spiaggia giocando coi coetanei sentivo parlare di cartoni che io non vedevo mai... ...però l'altro giorno ho beccato un episodio di Creamy Paripampù.
  21. Certamente il frontale modificato con l'inclinazione opposta rispetto alla Delta, e di conseguenza maggior sbalzo aiutava a bilanciare una forma che comunque già di suo era modificata bene rispetto all'origine.... del resto fecero uguale anche con Tipo e Tempra. Tempra sederona col muso di Tipo sarebbe stata più squilibrata. Altro sederino dell'epoca che trovai ben inserito era quello di Kadett 4p (ma lì cambiava anche mezza fiancata...). Anche la R9 nel suo piattume stilistico era ben equilibrata (li però mi sa che non si trattava di un trevolumaggio di una due volumi, anzi era la R11 ad essere una 9 "sensa cù" )
  22. Intanto intanto, guarda un po' cosa salta fuori nell'inverno valsesiano? Beccata a pochi passi dal lavoro, quasi non credevo ai miei occhi. Targa vercellese originale, Prismetta nata nel gennaio del 1984, 28 anni (anzi, praticamente 29) portati più che bene direi. (inserimento di un terzo volume che ancora oggi trovo riuscitissimo)
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