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Ehm... si mi sa che un restauruccio di carrozzeria ci va eh, se lo merita. Anche perchè a mio parere l'850 berlina resta bello ancora oggi. Secondo me fu una bella trasposizione moderna dei concetti Volvo anni '80 che invecchiando erano diventati anche troppo caratteristici, un po' grotteschi forse. L'850 berlina mi piaceva e mi piace un sacco (e bianca sta molto bene) mentre la stescion, mi spiace, non mi è mai andata giù più di tanto con quei fanalissimi altissimi purissimi strettissimi. La berlina aveva il suo bel sederozzo imponente ma senza esagerare, avevano inclinato il lunotto quel tanto che stava bene per renderla più moderna, ma manteneva la possenza dei 760. Bella macchina. METTETELA A POSTO!
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Beh sior Abarth03 una cosa la possiamo dire. Tipo fortunatamente ebbe anche in dote un giro-porta che consentiva la creazione di buone tre volumi (forse con la Tempra esagerarono un pochetto, anche perchè la grafica del bagagliaio con quei fanaloni enormi rendeva tutto ancor più tozzo imho)... perchè se penso all'Unone e me lo immagino col bagagliaio, temo l'effetto Dunone Però, visto che stavamo andando fuori strada, torniamo alla genesi Punto ed iniziamo la carrellata dei muletti, partendo da sette immagini di "Trino-Bino" (ce ne saranno altre, prima di passare alla vera Punto. Andremo con ordine.) Qua sotto vediamo anche una comparsata della mitttica Croma con le autolivellanti in modalità "sautafòs" (ma che vacca di cofano aveva la Croma? sembra grosso come tutto l'abitacolo della Bino) Al Nord... Ed infine, le due foto dalle pagine di Auto che il Rega tempo fa postò quando ne parlavamo nel topic delle "mai nate", che mostrano forse l'unico caso in cui la Bino uscì in strada senza camuffi o quasi. Per rendere l'idea, l'auto delle due ultime foto corrisponde quasi in tutto alla proposta I.De.A del dicembre 1989, tranne che per il cofano "a tetto", che sulle maquette non c'era. Anzi, "sulla", perchè la maquette I.De.A era una, asimmetrica, tre porte-cinque porte rispettivamente lato sx e lato dx... e la cinque porte è rappresentata dai prototipi a cinque porte più sopra. In definitiva, la "Bino" che ha girato in prova era "carrozzata" I.De.A; le proposte di Pininfarina (una ne vedo) e del Centro Stile Fiat pare non siano finite su strada. A dir la verità, qualcosa fra quelle del CS non era malvagio, e pure la Pinin aveva un suo perchè imho. Ma per queste prima o poi arriveranno i miei bozzetti riassuntivi. La cosa incredibile, vista oggi, e di cui parlavo tanto tempo fa col sior Abarth in una di quelle notti da camicia hawaiana è la vista di un prototipo completissimo, si direbbe totalmente industrializzato, che prova su strada ma poi verrà cassato. Se osserviamo allineamenti, guarnizioni, finestrini, i lamierati in generale, quella Bino delle due ultime foto pare un'auto completa e compiuta, integralmente studiata, mica messa su a caso, è come se stessimo guardando un'auto fatta, finita e messa via. Ok che sarà stato tutto prototipale, artigianale, quello che volete... ma che lavoro che si faceva là dentro ai tempi. Oggi è un taglia e cuci, con una Giulietta fanno tutto. Sicuramente oggi c'è un risparmio notevole di tempo e soldi, oltremodo corretto, perchè qui sopra sono anche "buttati"... ma vedere queste cose oggi a me fa impressione.
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Appena deciso due cose. 1) voglio quella canzone 2) se me la compro 'sta Golf, la voglio con quel colore e quei cerchi.
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Condivido entrambi i post di EC, sia per il fatto che Starsky & Hutch abbia rappresentato questa rottura, sia per Charlie's Angels, a volte coi cattivi da operetta e le tre angiolette che praticamente sempre se la cavano a colpi di fortuna o comunque rischiando in maniera relativa, come se il pensiero alla base fosse "beh queste qui sono delle combattenti un po' così, dobbiamo metterle di fronte a del Male un po' così altrimenti finiamo la serie dopo due puntate". Un po' (sorridendo un attimo) alla "Signora in giallo". Ok, questo è ancora un altro genere di telefilm, con meno pretese di proporre la cruda realtà, però dai... più di una volta mi son chiesto, mentre mamma lo guardava (o guarda).... ma questa qui c'ha 183 anni, non ha una pistola, non fa karate, non ha nemmeno una borsetta con dentro il posacenere di alabastro come la bonelliana Julia... possibile che trovi sempre cattivi assassini che dopo la sua di lei arringa, nella stanza buia della villa buia (e son solo loro due, sarebbe facile vederla finire male) si arrendono e piangono? Ma uno che la strozza 'sta vecchia rompiballe non lo trova mai? Parlare di polizieschi che mostrano la realtà per quella che è, mi fa venire in mente anche il Kojak che la mattina ora ci viene riproposto da IRIS (mai guardato troppo ai tempi, ora quando mi sveglio presto la mattina prima di andare a lavoro ne guardo un pezzetto). Non sono un esperto, ma mi sembra che in questo caso la rappresentanza dell'america di colore "buona" sia inferiore. Sì, stamane c'era ad esempio una donna di colore che si è rivelata essere un agente federale, ma mi sembra che sia molto più facile che il personaggio di colore sia quello da sbatter dentro, in media. Detto questo, mi sembra che anche Kojak sia un telefilm abbastanza realistico, anche per il fatto che i protagonisti (a parte forse lui che ovviamente in quanto ad animo è messo come l'eroe) siano in una situazione di gente che in generale "tira avanti" nella vita, col lavoro e la "missione" che ha scelto, ma senza rappresentare questi EROI che si vedono in certe americanate successive. Però, ripeto, non sono molto ferrato su questo, e quindi vorrei chiederti, EC:che ne pensi di Kojak? p.s. Riguardo al non essere eroi da cinema, avevo apprezzato molto "Squadra Emergenza", quello dei pompieri, poliziotti e paramedici di NY, perchè c'erano buoni e cattivi, ma da ambo le parti alla fine erano tutti un po' miserabili, tra liti, mazzette, dispetti, sgambetti, problemi piccoli e grandi. Non c'era il personaggio che praticamente nella realtà non esiste.
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La sigla XC 9001 presente sulla targa della maquette indica un progetto del 1958-60, per una 4 porte a trazione anteriore di cilindrata 1500cc. Da lì in poi ci si perde nella selva dei progetti con codice XC e codice ADO, che col tempo e lo sviluppo arriveranno ad essere, fra le poche cose che son riuscito a capire in quel marasma inglese, i progetti ADO 16 e ADO 17 che furono poi le BMC 1100-1300 e BMC 1800-2200. Se hai una settimana di tempo per perdertici dentro, ti segnalo il sito ADO and other development codes - AROnline che è veramente fantastico per gli amanti delle inglesi e dei loro "developments".... ma è anche un casino incredibile. Tra l'altro c'è una piccola confusione riguardo questo XC 9001, perchè la maquette della foto sarebbe molto più vicina a quella che nel sito viene indicata come XC 9000 (la 9001 a quanto ho capito sarebbe la sua evoluzione a trazione anteriore). Però è targata 9001... c'è da perdersi là dentro. Comunque teniamo buona la fine degli anni '50 come collocazione temporale.
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Ci han messo un po'.
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Allora mi sa che quei primissimi muli di 176 con fari 188 girarono con molta circospezione, oppure non furono paparazzati. Potrebbe anche esserci una terza ipotesi... che siano stati paparazzati ma le riviste abbiano pensato che non presentavano abbastanza materiale fotografico da essere pubblicati (anche se mi sembra strano, perchè ai tempi la mulettologia sui giornali era ancora ben diffusa e ogni mezza che ne usciva dai cancelli l'occasione era buona, tanto più che si parlava delle prime uscite della sostituta di un'auto molto importante per il mercato). Dico questo perchè pur avendo in archivio praticamente la totalità dell'editoria motoristica italiana e pur avendo digitalizzato praticamente tutta la mulettologia di ogni singola testata, di foto di queste strane 176, sai che non ne ho manco mezza? Nella cartella di 188, le foto iniziano già dai prototipi della reale 188, al massimo con i fari di 176 come quella che ho postato ieri, sorpresa al 'Ring. Ad esser precisi, i posteriori sono sicuramente di 176, ma gli anteriori non sembrano i suoi. Si tratta di 188 con carrozzeria già definitiva anche se molto camuffata, ma i fari anteriori non sembrano della prima Punto. Sembrano (son molto coperti di nastro) quelli della Cinquecento... Inoltre, stranamente anche in linea generale la 188 fu paparazzata molto poco. Come ho già detto, le ho passate praticamente tutte in digitale quelle apparse sulle riviste italiane, ed in tutto abbiamo circa una decina di foto. Niente a che vedere con la caccia spietata che fu messa in atto per le vetture del Tipo 2-3 (forse anche aiutata dal numero incredibile di prototipi). Per la Tipo abbiamo: -22 foto della serie "Unone" (cioè la prima ipotesi di carrozzeria poi cassata) -59 foto della vera Tipo (dai primi muli alle foto dei preserie, in piazzali o su bisarca) -9 foto della 16v 1.8 -3 foto della TdsX -5 foto della 16v 2.0 -7 foto della 3porte -2 foto di una versione con kit estetico che poi risultò essere roba Zender o qualcosa del genere, ma che girava per Torino probabilmente per qualche verifica o nulla osta. Più di 100 fotografie. Per Tempra, Dedra, Delta II e via dicendo le quantità son simili. La prima Punto, tra "Bino" e vera-Punto, Cabrio e versioni varie conta circa 70 scatti. Quindi, per la 188, son veramente pochissime, in proporzione.
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Buonasera. fra i bla bla vari spuntati di recente per via del raduno, una cosa credo di essermi sempre scordato di dire. Tutto ciò ebbe inizio nell'autunno del 1982, e questo vuol dire che sono passati 30 anni. Auguri, KITT. Auguri Michael, Devon, Bonnie, April, RC. Auguri Glen. Grazie per averci fatto sognare e per aver dato vita ad un qualcosa che ci fa passare dei bei momenti ancora oggi. Lascio la parola a David, con una canzone che non è sua, ma si rifà al genere che spesso veniva inserito negli episodi, in quelle dolci scene di viaggio in cui la produzione inseriva canzoni famose. Una canzone che non fu inserita nella serie, ma che mi riporta a quelle inquadrature dal cielo, che mostravano la "turbo nera" in trasferimento verso il prossimo caso (o di ritorno dalla casa dell'ultima donzella ). Mi piace anche perchè permette di apprezzare la sua voce che a mio parere è sempre stata sottovalutata (a 1.42 imho lo fa capire bene). I nostalgici knightrideriani che volessero immergersi nell'atmosfera rimembrando le scene vissute da infanti, sappiano che la foto qui sotto è posizionata per far da sfondo all'ascolto. Buon compleanno, Supercar.
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Uè, questa era roba ruspante, mica i taglia e cuci col filino di oggi o le pellicole camuffo da mal di testa. Qui si andava giù di brutto. Mulettologia eroica.
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Il turbo boost c'è, è a molla. Ecco un disegno scappato fuori dal centro ricerche, che mostra a grandi linee il funzionamento. Il Super Pursuit Mode non c'è. Tuttavia visti i probabili assemblaggi tellurici, si può sperare nella modifica della forma del veicolo col distacco parziale di qualche pannello durante l'utilizzo del turbo boost. Maglionne comunque ha pensato di sopperire alla mancanza della SPM con l'impianto stereo e sarà omaggio la cassettina con questa canzone (tanto per restare in tema) che potrete ascoltare sollazzandovi mentre guardate negli specchi della Punto tutti quelli che vi fanno i fari. Uè, non sono le luci della disco! Vi dovete spostare!!! Adesso basta, ho già svelato troppo, non vorrei che vi accorgeste del fatto che sono un insaider. (parte tutto, 'sta canzone è una figata no??? non so perchè ma mi viene in mente Gimmo a vetri giù con la Golf II e la canotta)
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La Racer: per me un'occasione mancata, tanto più che si era nel periodo in cui la Opel stava per infilare le Tigra un po' dappertutto. A dir la verità Racer non l'ho mai trovata perfettamente riuscita, secondo me ci sarebbe stato qualcosa da rivedere (mi sembrava un po' incasinata) ma ciò non toglie che (imho) con un po' di lavoro, Fiat avrebbe potuto avere in gamma una anti-Tigra, così come con Coupè ebbe l'anti-Calibra. Invece l'unica a rispondere ad Opel, se non erro, fu la Ford con Puma, che però almeno in un primo momento che io sappia il bersaglio lo mancò, solo 1.7, un po' impegnativa. Tigra col 1.4 vendeva alla grande. Forse pensarono che il Coupè in gamma bastava ed avanzava, però a mio parere una coupettina-Punto con un 1.4 (oppure anche traslata in Alfa come Sprintina, tanto coi LEGO giocavano già alla grande, non è che dovessero imparare) ci stava tutta. Tornando invece alle maquette proposte dal Centro Stile, debbo dire che a mio parere non c'era nulla di esaltante. Bene che sia andata così. Sia parlando di progetto Trino-Bino che di altre revisioni di stile, nulla che fosse a livello della Punto di Giugiaro imho. La Punto II.... a me non è mai dispiaciuta, soprattutto la tre porte. L'ho sempre vista come una Punto molto differente dall'originale, una diversa interpretazione. Il frontale semplice ma abbastanza deciso sulla tre porte lo trovavo all'altezza del primo di Giugi, meravigliosamente proporzionato e fresco, amichevole, ma un po' più tranquillo, e al posteriore gli spigoletti non mi dispiacevano. Ripeto, una diversa interpretazione del tema, quella di Giugiaro più "perfetta", come-doveva-essere, la seconda meno "perfetta" ma con un suo carattere. La 5 porte perdeva parecchio. Poi tutto è naufragato col restyling, per la seconda. Quei fanaloni con mascherina mi son sempre sembrati una cosa fatta "tanto per", senza passione, e han buttato via tutto quello che apprezzavo. Per me divenne veramente banalissima. (i patacconi di faro aggiunti sul portellone della 3p, poi, lì era proprio "per metter qualcosa".... lasciamo stare va'.. ) Comunque io a prescindere dai fari verticali, una certa analogia come spirito tra la Uno e la Punto, anche se lui diceva di aver cambiato strada dopo la prima idea di evoluzione, l'ho sempre vista. Un corpo semplice, proporzionato, disegnato da pochi tocchi qualificanti, le geometrie giocate con maestria come lui sapeva fare. Forse perdeva un po' il carattere che aveva la Uno perchè lei nasceva in un periodo di linee ancora tese, con pieghe, diedri, tratti evidenti e geometrie ben definite, periodo in cui lui è stato IL MAESTRO senza se e senza ma. Già detto altre volte, la Uno prima serie era semplicemente PERFETTA. Nessuno ci sapeva fare come lui ai tempi in cui lo stile dell'auto era quello. Con la Punto del '93 siamo già in un periodo in cui tutto diventa più "molle" e lui è sempre in gambissima ma togliendo certe tensioni e spigoli, ho sempre pensato che gli sia venuto a mancare un pezzetto di quel terreno in cui era il Re. Potendo osservare in archivio tante sue proposte successive per altre automobili, che poi non sono andate in porto, posso dire a mio parere che dopo il tempo di Delta-Prisma-Thema-Croma-Uno, raramente si è espresso ancora a quel livello, tranne forse la 159 (la Brera già no, mi spiace. Neanche la concept. Non sto dicendo che fosse brutta o nata male. Semplicemente secondo me non è lo stesso "livello di Giugi").
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In effetti il conce "di famiglia" è abbastanza contrariato dai prezzi, perchè attualmente gli sconti su Antara sono abbastanza importanti e ci son versioni della Mokka che fan venire il dubbio su cosa comprare a parità (o quasi) di prezzo....
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Come ho già scritto, purtroppo si tratta di immagini che non mi sento di postare, avendo recepito il messaggio dalla responsabile di certe fonti, diverso tempo fa, che rappresenta una società editrice che ci tiene al copy e alle vendite dei suoi arretrati . Tuttavia, quando ci sarà un po' di tempo, potrei rispolverare la mia antica passione di bozzettaro (che qui e là è comparsa in passato su questo forum) e realizzare dei bozzetti basati su ciò che vedo, che vi aiutino a capire di cosa si parla. Debbo dire però che le parole di Giugi sulla sua "evoluzione di Uno" non trovano gran riscontro nelle immagini di maquettes che possiedo. Anzi, mi lasciano un po' perplesso. La sua prima idea (o meglio quella che viene citata come tale dalle fonti giornalistiche dei tempi) non è ancora la Punto che conosciamo, ma ha ben poco a che vedere anche con la Uno. Ok, nella cinque porte c'è il terzo vetro laterale e i fari sono canonici, ma il frontale non è poi diverso dalla Punto che è nata, e le forme, soprattutto per quel che riguarda la tre porte, fanno pensare ad una grande Matiz (più gradevole della piccola Daewoo comunque). Poi c'è il ribaltone ma soprattutto nel posteriore, perchè spuntano bozze e maquettes di modelli coi fari verticali, ma il resto dell'auto non è che cambi molto (anzi, il frontale è stato sempre più o meno lo stesso..). A dirla tutta, vedo più continuità con la Uno in certe proposte del Centro Stile Fiat, alternative anche alla "Bino" che si vede maquettata e che poi fu anche carrozzata sulle strade. Se ho tempo durante questo lungo ponte che si avvicina, vi faccio qualche schizzo.
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Direttamente dalla caverna, quello che si chiama "uno scoop coi fiocchi". Nell'edizione del 30 dicembre 1959, il quotidiano L'Unità comunica ai suoi lettori di aver paparazzato sulle nostre strade il prototipo della prossima Fiat 500 Giardinetta. Eh come no. Proprio lei.
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