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PaoloGTC

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  1. Infatti dovrebbero esserlo. Però c'è da dire che da anni una componente di Thema che si trova con difficoltà a meno di ricerche fatte da chi sa dove cercare, è proprio la fanaleria posteriore. Se ne vedono un sacco di Thema (anche in vendita) coi fanali sbagliati, a volte pure spaiati, uno vecchio ed uno nuovo, messi su "alla carlona" come diciamo qui, perchè tanto fanale è fanale, e chissenefrega. I più precisi li cambiano entrambi (magari dal demolitore, ora manco più lì, almeno da queste parti). Quando ero indeciso fra una 164 Turbo ed un Thema 8.32, sai quante ne ho viste prima serie coi fanali mischiati? O viceversa, seconda serie coi fanali vecchi? Che poi... la penuria di ricambi viene fuori perchè necessitano.... ma rispetto ad altre auto mi son sempre chiesto perchè necessitano così tanto i fanali della Thema... saranno ad elevato rischio rottura per la posizione? Non mi sembra diversa da quelle di altre auto.... boh. Fatto 'sta che ci sono un sacco di Theme che han cercato fanali negli anni della loro vecchiaia, e trovando quello che capita, a volte questi sono i risultati. Tu e quello davanti, stavate andando ad un raduno di trattori? :D:D:D
  2. Ah ma mica era per dire che lo ritengo improbabile. Anzi. E' solo che un po' ti conosco e così.... l'immagine di te che vai a Ginevra in Dyane "RRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRREEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE" (sound) mi fa specie. Curiosità, che colore era? (così ti visualizzo meglio )
  3. Qui dopo pranzo ha smesso, ma il cielo non promette nulla di buono. Per ora siamo messi così. Le strade sono già pulitissime, ci stanno dando dentro da stamane con ruspe, camion e sale. Però ci sono dei mucchi di neve ai bordi che adoro vedere. Mi riportano indietro ai tempi dell'infanzia, perchè vero che succede ancora a volte, ma a quei tempi qui era la norma d'inverno. Ce li tenevamo fino a marzo. Ho un sacco di ricordi del paese che diventava più stretto di colpo, in quanto a spazio utilizzabile, perchè qui e là si ammucchiava neve a metri cubi... da qualche parte bisognava pur metterla. Sparivano parcheggi, marciapiedi... la gente camminava in mezzo alla strada, quando si scioglieva e faceva paciugo era un classico tornare a casa lavati fino alla cintura grazie agli spruzzi delle macchine... che fantastico pasticcio
  4. Tu. Torino-Ginevra. 2 volte. Con la Dyane. .... perchè non sei nell'elenco dei Raid di Gente Motori? VOGLIAMO DELLE FOTO
  5. Che bella. Mi è sempre piaciuta una cifra e mezza. Ne girava una qui ai tempi, nera. Era in cura da mio cugggggino per i tagliandi, perchè già in quel periodo lui era conosciuto per essere il meccanico di ogni genere di mostro con tanti cavalli. La rividi poi in un autosalone della bassa valle, in cui tentavano di rivenderla ma si sapeva, tramite radio-paese, che era stata messa da parte dal proprietario per sopraggiunti problemi (molto onerosi da risolvere) nella complicata elettronica di bordo (se non erro questo bolide era quadrimotrice quadristerzante con una gran quantità di chips). Comunque veramente bella, per me una delle più riuscite esteticamente all'epoca.
  6. 25-30 cm attualmente ai 400 metri s.l.m. in Valsesia. Credo che salendo aumentino parecchio, perchè ieri sera a mezzanotte, mentre qui erano 10 cm circa, 10 km più in su erano già oltre i 20. E sta continuando. La GTC con le termiche sta cominciando a pensare che sarà una luuunga giornata
  7. E' un piccolo OT ma solo in parte perchè sempre del modello Chrysler si parla.... scrivendo dei taxi di Barcellona, mi avete fatto venire in mente una cosa. Qualche anno fa è uscita (non ricordo se Del Prado o chi) una collezione di taxi di tutto il mondo in scala 1/43. Mi pareva di ricordare che nell'ambito della collezione fosse uscita anche la Chrysler, ed infatti eccola: diesel, appunto. (tra l'altro noto ora che fu prodotta anche dalla cara Majorette) Fine piccolo OT Quoto angeloben riguardo le considerazioni sulla linea gradevole e pulita, e lo ringrazio per partecipare sempre con delle considerazioni che trovo sempre interessanti. Angelo dovresti scrivere più spesso!
  8. Uhm fatemi aprire un po' i vecchi files in memoria che riguardano il parco circolante del paesello... mi concentro..... dunque. (premetto, cittadina di 5000 anime con ai due lati un paio di Comuni da 20000 anime circa cadauno) Sunbeam... in effetti qualcosa girava. Ne ricordo due, forse tre; due sicuramente di colori molto brutti, tipo un marrone e un arancione scaduto o qualcosa del genere. Horizon, idem. Qualcosa c'era. Ne ricordo una blu col portapacchi perenne e dei cerchi in lamiera verniciati di bianco, non suoi. Ora non saprei descriverli come disegno ma ricordo che ai tempi ero certissimo fossero di un'altra Simca o Talbot. 1307-1308, ho avuto modo di scriverlo tanto tempo fa in altra sede (o forse proprio qui, nelle pagine più anziane), pareva che il paese l'apprezzasse molto. Non erano affatto poche in rapporto al totale del circolante in questo Comune. Tagora non pervenute e ammiraglie Chrysler idem. Simca 1100 alcune, però i miei ricordi per motivi anagrafici si riferiscono totalmente a vetture ormai sulla via del demolitore, le classiche macchine del paese di una volta, che qui non si vedono più e che un po' mi mancano perchè sapevano di vita vera. Macchine che lavoravano insieme ai loro proprietari, perennemente col portapacchi ed il sedile abbattuto, a volte con su il fieno avvolto nei nylon, altre volte cariche di ciocchi di legna. Non c'è più niente di tutto ciò in giro ormai, il traffico è tutto bello e ordinato, pulito e lucidato. Una volta le auto erano inferiori come numero, alcune le riconoscevi al volo, sapevi che era di tizio che probabilmente tornava dal greto del Sesia carico di rami portati dalla corrente. C'erano un paio di auto addirittura (una era una R4, l'altra non la ricordo) che era come fossero di proprietà del paese. Erano ovviamente di proprietà di qualcuno in particolare, ma di solito erano sempre parcheggiate davanti ad una delle "bettole" (i bar ) con le chiavi dentro, e, compagnia per compagnia, spesso e volentieri venivano prestate quando capitava che... "ehi Mario, le chiavi son dentro? Se stai qui ancora un'attimo, me la presti due minuti che arriva mia mamma con la corriera giù in fondo al viale, la carico e la porto a casa..." "Vai vai, le chiavi son dentro." Mezzo paese ha viaggiato su quella R4. Quei rapporti umani che han del miracoloso a pensarci oggi, perchè ora son tanto rari quanto una volta erano la normalità. E le auto erano a volte coinvolte in questi rapporti umani. "Deh, mi presti il motocarro?" oppure "Uè Luigi, avrei bisogno che vieni col 238 che devo portar su in baita la moto da trial" - "eh ma io non c'ho tempo oggi, sto tirando la rete nuova nell'orto, prendi su il 238 e vai, le chiavi sono IN CUCINA". Il disturbo poi era ricompensato dalla bevuta di un quartino assieme in una delle bettole... Era proprio un altro mondo.
  9. Si si, succede succede. Ma anche coi pedoni, con la gente in giro per le strade a piedi. Non solo con le FF.OO. A volte mi osservano perchè (purtroppo, come dicevo prima) il 164 qui è ormai una rarità (tu fai conto che in una valle intera con vari paesi di varie dimensioni, siamo in 3 ad averla, e le altre due, senza fare l'immodesto, son buone da buttare, mentre la mia è perennemente come si vede in foto, quindi... spicca ) e poi, se per caso non mi avevano notato, si girano se lo faccio gridare un po' in partenza o allungo una marcia. Sulla 164 il Busso non è che faccia chissà quanti decibel, è abbastanza smorzato...ma neanche troppo a dir la verità, specie all'interno: in velocità è silenziosissima, ma da fermo, sgasando un po', il sound entra dal baule che è un piacere. Qualcuno ha commentato "eh pensavo che un macchinone del genere fosse più insonorizzato".... secondo me ce l'han lasciato apposta, lo sapevano che il pilota l'avrebbe ascoltato con piacere . Da fuori quindi non fa certo il baccano di un'auto preparata, però..... lo sappiamo tutti che rumore fa. Cambia di tonalità a seconda del modello (la 75 fa un rumore, la 90 un altro, ecc.) ma è unico, la gente lo nota come un qualcosa di diverso rispetto al resto del rumore, anche chi non capisce nulla di auto; ed è una di quelle cose per cui se potessi sprecherei benzina tutto il giorno "vuuUUP! vuuuUUP!"
  10. Guardi sior Abarth (ha messo la camicia?) posso aggiungere, riguardo alla Thema, che la targa dice 1992-93. Per la nostra piccina provincia di Vercelli, infatti, il numero 64 fu l'ultimo a comparire. Il 65 non arrivò, perchè in tutto lo Stivale arrivarono le "AA" (che a dir la verità noi non abbiamo visto mai: le prime ad arrivare furono con le Punto A, ed erano "AB". Dove sono andate le "AA"? Tutte altrove? ) Beh devo dire che una volta, nella strettoia del centro vecchio di Varallo Sesia, quando ancora c'erano i due semafori, (prima che si passasse al senso unico che obbliga a fare il giro dal Burundi se devi tornare indietro ) le FF.OO erano a piedi (carenza di budget?) ed io seduto nella mia vettura stavo allegramente ascoltando qualcosa del genere ad un volume improponibile, al che uno dei due signori in divisa accennò come un movimento da discoteca, facendomi poi capire, con le mani che indicavano "baaassaaa" che forse era il caso di girare la manopolina. Lei gioca facile con lo spirito del Dogui. Lei sa bene che ogni volta che ruoto l'ignition key del Busso lui si materializza sul sedile del passeggero, e schiaccia il pulsante "Auto" del clima, dicendomi "A-NI-MA-LE, ma la libidine è qui! 6 pargoli a V meneghini, carrozzeria torinese, clima automatico e sei in pol posiscion. Taac! Uè cosa vuole quello lì con quel cancello sul muso? Ué kartoffen, PE-DA-LA-RE!!!! " :lol:
  11. No no dillo pure Gimmo, il video io l'ho guardato UNA volta e poi da lì ho solo ascoltato la canzone facendo altro su altre finestre del pc Comunque, CD comprato ed ascoltato, e concordo sia con te che con Megysto. Mi piace. Non è esagerato, ma al secondo ascolto ha cominciato a piacermi ed ora è in macchina, fa una bella compagnia. Se proprio debbo esprimere un rammarico... beh io sono un inguaribile nostalgico (ma va'? ) e io quando sento quelle vocali, che come dice Gimmo qui e là spuntano ancora... ne vorrei di più di Ivana. Mi manca una parte di quell'intensità che, ne approfitto per aggiungere una pietra miliare a quelle che ha indicato Gimmo, c'era qui, in "I wanna be your wife". (tra l'altro... questo secondo me era UN VIDEO, non certe cose d'oggi, incluso quello di "I know why") Lo so, lo so. Altra musica, altro stile, altro target, altro tutto_quello_che_volete. Però... il crescendo da 2.40 in poi che culmina in quel che lei fa con la voce a 3.00, valeva tutta la canzone, valeva tutto l'album, durava tutta l'estate*. Ammetto di essermi sempre fatto prendere più da una voce toccante che da una musica stupenda, e questo fa sì che dentro di me, nonostante a volte la musica ANCHE A ME paia un po' fuori moda, un po' (diciamola così) "buffa" da ascoltare, certi pezzi non passeranno mai di moda. Ciò non toglie che il suo ultimo lavoro sia di mio gradimento. Altrimenti non sarebbe in macchina a farmi compagnia. *credo capirete cosa intendo con "durava tutta l'estate"... è diretto a chi quella Ivana l'ha ascoltata sulle musicassette... c'era tutto un mondo intorno (ogni volta che scorrono quei secondi sento lo stesso brivido mi vien voglia di prendere la macchina e andare a farmi un giro a vuoto )
  12. Qualche spot cartaceo preso al volo mentre raccoglievo materiale. Purtroppo la qualità è bassa, son fotografati perchè troppo grandi per essere oggetto di scansione (e poi mi si sgualciscono tutti i GM ) Renault 5 - Il cruscotto magico Renault Fuego - L'emozione si fa strada Renault 25 - Razza in via di apparizione Simca 1100 I paraurti-respingenti Volvo La Lancia Beta e i tanti accessori compresi nel prezzo VW Passat - Uno stile fatto di tecnica That's all guys!
  13. Vabbè, non è un grande avvistamento, la vediamo ancora in giro e poi la foto è quella che è. Però, visto che oggi ero in giro con la PininBusso... è stato simpatico il rendez-vous. Cuginette ottantesche in giro per la città all'ora dell'eppiauar. (ovviamente ne vedete una perchè l'altra ci son seduto sopra) In discrete condizioni, peccato per il gibollo sul bagagliaio. (non fatemi le menate perchè faccio le foto mentre guido, è colta al volo mentre eravamo fermi perchè il coso là davanti svoltava... e il tachimetro è testimone a mio favore ) Oggi era giornata di rendez-vous. Stamane ore 7.30 identico inseguimento ma nei confronti di una Saab 9000, niente foto però. Non ci siamo mai fermati. Tuttavia, dato che nella foto qui sopra l'altra cuginetta non si vede, mi faccio un auto-avvistamento. (è pur sempre una rarità.... purtroppo ) vorrei aggiungere inoltre che mentre avvistavo la cuginetta, questa sera, stavo ascoltando questa http://www.youtube.com/watch?v=MA22ycj-rWA è stato un momento trashinante
  14. Quella di oggi sentita anche da mia sorella in paese, di durata maggiore rispetto a quella di ieri. Io in bassa valle sentito niente.....siamo a 10 km di distanza. Vai a capire come si propaga...
  15. Questa è una bella questione. Quando lavoro su questi topic, colgo sempre l'occasione (se possibile) per confrontare la realtà che essi riportano in auge con la vita vissuta di chi ha più anni di me. Insomma, quando ritengo che la vettura in prova possa anche esser protagonista di ricordi da parte delle persone che conosco, con cui abitualmente parlo di automobili d'epoca durante il tempo libero, attacco sempre discorso portando come esempio l'articolo di cui sto trattando e partendo con domande tipo "ma... secondo te?" oppure "tu che l'avevi..." oppure ancora "tu che c'eri..." e via dicendo. Così facendo, sia per questa GS che per altre auto che ho trattato e tratterò, sono arrivato alla mia personale conclusione che, fra tutti i pareri che ho letto oggi (tutti sensati, nessuno escluso) ve n'è uno in cui riconosco di più le memorie che mi vengono tramandate da chi è più grande di me. Ed è quello che dice che l'affidabilità delle auto era DIVERSA sotto molti aspetti, una volta. Certo, c'erano auto che non pativano MAI certi inconvenienti, ed altre che invece si, li pativano anzi son passati alla storia come alcune dello loro "croci". Con questo non voglio giustificare la GS, o denigrarla. Personalmente non ho abbastanza background storico e personale per esprimere un parere. Però, in linea generale, le voci che arrivano alle mie orecchie in queste discussioni davanti ad una birra al pub, sono queste: rotture che oggi sono delle mosche bianche e se ci sono, passano per un qualcosa di , una volta non dico fossero la normalità, ma rientravano nella categoria di cose che potevano accadere, come se nonostante l'esperienza di vita che aveva ormai l'automobile negli anni Settanta, la ricerca e l'evoluzione di alcuni componenti dall'attuale affidabilità diciamo "scontata", non avessero ancora fatto i passi che li han fatti diventare i componenti d'oggi, ai quali non si pensa mai perchè "tanto funzionano". (ma in realtà, secondo me, e ci arrivo dopo, le cose non stavano così) L'altro lato della medaglia, anch'esso si rispecchia in un ragionamento che è stato fatto qui oggi. Queste rotture erano si più, non dico frequenti ma "possibili", ma erano meno dispendiose. Pensiamo alla rottura di un cuscinetto a sfere. Per carità, a molti sarà successo più volte, non metto in dubbio. Io posso dire che la mia esperienza si basa sulla sostituzione di un unico cuscinetto, nella mia vita di giovane automobilista 34enne, automobilista dagli anni '90 in poi. E si è trattata di una rottura dovuta ad incidente (scassai un'Astra G di spigolo contro un muro, schiacciando verso l'interno la ruota anteriore sinistra, il che portò allo sfascio di cuscinetto, semiasse e tanta altra bella roba ). Altrimenti non l'avrei mai cambiato, probabilmente. Però mi costò un botto, perchè c'erano di mezzo ruote foniche di ABS e non so cos'altro. Quel cuscinetto mi costò uno sproposito nell'ambito del danno totale. Se ascolto i racconti di mio padre e dei miei parenti più anziani, la frase più ricorrente è che "bastava una stangata" (ossia un buco serio, preso per distrazione) "e il cuscinetto ciaooooo". Beh, io di "stangate" ne ho prese, con tante macchine diverse, ma di cuscinetti ho cambiato solo quello là. Indubbiamente anche oggi basta una "stangata" per rovinarne uno... però forse ci vuole un'altra stangata rispetto ad una volta. Penso anche agli ammortizzatori, che non sono un "guasto", son cosa che si usura. Però abbiamo visto una R5 arrivare in fondo ai 50.000 con quelli posteriori finiti. E non è l'unica auto che ha patito e patirà questo inconveniente nei prossimi Raid. Questo lo dico perchè voglio specificare che non sto dando contro alla R5. Lo dico perchè anche quelli erano componenti imho ben diversi da quelli di oggi. Quante Clio (o Punto, o Corsa, o Fiesta, o quello che volete) vedete in giro con gli ammortizzatori "morti" a 50.000 chilometri? Le componenti son cambiate, si sono evolute sicuramente, tanto che oggi quando c'è la moria di uno specifico particolare su di un'automobile, un particolare che magari si pensa (con ragione) che in 100 e passa anni di vetture "dovrebbero aver imparato a farlo che funzioni!":§ (pensiamo all'alternatore dell'Astra!) è facile dedurre che non è un problema di affidabilità di un componente nato ieri, che rappresenta ancora un mistero, che si deve evolvere e per forza di cose oggi siamo alle prese con le sue bizze di gioventù. Semplicemente, stanno montando roba di meeeerr...da. Beh io credo che ciò accadesse anche una volta. Ma non per voglia di fregare il cliente. Abbiamo visto la R5 patire alcuni inconvenienti che oggi destano perplessità. Altrettanto ha fatto la GS. Non mi sento di definire i due casi come quelli di due auto "sfigate". Una macchina va bene, due per me son già troppe. La tecnica e la conoscenza di problemi e relative soluzioni, penso fossero già sufficienti all'epoca. Secondo me sulle auto ai tempi veniva montata molta più porcheria che oggi. Fors'anche per quello è stato possibile che alcuni marchi in quegli anni diventassero famosi per la loro affidabilità (che poi han perso, chissà perchè? Avran perso le conoscenze, oppure avran cominciato a montare roba di meeeer.... facile rispondere). Forse in quegli anni c'era chi la porcheria a prescindere non la voleva montare e per questo motivo ebbe modo di spiccare rispetto ad altri, quando invece con una produzione più omogenea ciò non si sarebbe verificato. Questa GS... se pensiamo al suo componente più particolare, complesso e pertanto passibile di problemi, ossia le sospensioni, vediamo che non ci sono stati problemi. Però ci sono stati coi giunti. Ora, io credo che non fosse carenza di conoscenze e necessità di evoluzione, sia del componente unico che del complesso (vettura) su cui è montato. Io credo che fosse roba scadente, ma non voglio dare contro a Citroen. Dico che credo fosse roba scadente per lei come per altri costruttori, perchè secondo me "l'anda" era quella. Poi c'era chi montava queste componenti di una qualità buona e questi problemi non li aveva mai, e magari trattava con sufficienza altre parti dell'auto (pensiamo ad auto che si difendevano bene dalla ruggine mentre altre son passate alla storia per essere delle fioriture ancor prima che venisse la primavera ). Cercando di riassumere (perchè sono andato un po' per fragole, come diciamo qui), secondo me le componenti si sono sicuramente evolute, quelle basilari intendo, ma più che altro si è alzata la media di ciò che viene montato sulle auto del segmento medio-basso. Per fare un esempio spicciolo, io credo che un ammortizzatore di una R5 o 127 che sia, fosse molto più diverso da quello di una Mercedes, rispetto a quant'è diverso quello di una GrandePunto oggi a confronto con quello di una Classe C.
  16. E noi dall'archivio siamo sempre “sul pezzo”. In altro topic state chiacchierando di Citroen GS e del suo successo italiano; giusto ora vien pronto il resoconto sui suoi 50.000 km percorsi nel nuovo Raid di Gente Motori. Ora siamo nel 1973, gli articoli come vedrete hanno subito una leggera evoluzione. I vari spezzoni che compongono la parte “il film della prova” non si limitano più ai dati di chilometraggio parziale, velocità media, consumo ed eventuali inconvenienti, bensì si trasformano in racconto, rendendo più piacevole la lettura. 50.000 CHILOMETRI IN SEI MESI CON LA CITROEN GS 1220 Questa berlina della Citroen ha ottenuto sul mercato italiano un lusinghiero successo. Dopo la nostra prova su strada, ecco ora quella sulla distanza di 50.000 km; praticamente, in sei mesi, sono stati riprodotti cinque anni di utenza normale. L'itinerario. Le Citroen sono vetture particolari, all'avanguardia come soluzioni meccaniche; per questo motivo, e anche grazie all'accordo con l'Autobianchi, la marca francese ha una buona penetrazione sul nostro mercato. Del modello GS sono stati venduti in Italia 60.000 esemplari in poco più di due anni. Qual'è il motivo di questo successo? La GS, nata come utilitaria di lusso presenta, nella gamma delle cilindrate cui appartiene, quel sistema di sospensioni idropneumatiche che non si ritrova su altre vetture. Sospensioni che sono in grado di assicurare una notevole comodità e che richiedono, da parte dell'utente, solo un minimo di attenzione. Occorre infatti attendere che la vettura si “metta a livello” dopo aver avviato il motore; tutto qui, ai grandi vantaggi di questo dispositivo, non si accoppiano inconvenienti di grave entità. Una buona vettura dunque, anche se con l'attuale prezzo di lire 1.756.160 IVA compresa (ndGTC, mese di novembre 1973) non è più da considerare una utilitaria. Bisogna tuttavia riconoscere che, con il nuovo motore introdotto da circa un anno, le prestazioni di questa automobile sono ormai al livello di una vettura media, con un'ottima abitabilità e un indimenticabile comfort. Abbiamo voluto sottoporla ad una prova di 50.000 chilometri, che ha richiesto in pochi mesi quello che un normale utente esige in cinque anni. Naturalmente con un uso intenso ed anche esasperato, ma con una attenta cura nella manutenzione. Madrid (Spagna) – La GS riposa alle porte del villaggio di Cordes. IL GIORNALE DI BORDO NELL'ARCO DI SEI MESI 5.000 chilometri – è lenta in ripresa. Città km 703 Extraurbano km 3.808 Autostrada km 628 Velocità media 69,630 km orari Consumo medio 10,97 litri ogni 100 km Prima tappa di 1.000 chilometri; rileviamo che la nostra GS tira a sinistra, inconveniente che si accentua in frenata. Per di più, il motore emette una specie di rauco lamento, per cui a Chaumont Sur Marne, riteniamo di dover affidare la vettura alle cure del locale Concessionario. Per fortuna, c'è un ispettore della Citroen, che attenua le nostre preoccupazioni: “Sappiamo di che si tratta, tutto dovrebbe scomparire al termine del rodaggio.... d'altronde, la vettura è in garanzia, no?” Scopriamo anche, nel corso di una ispezione, che il livello dell'olio non era al massimo, e su questo punto ci viene data ragione. D'altronde, il consumo dell'olio non cessa; occorre aggiungere un quarto di litro a Beaune, dopo 955 chilometri, ed un altro quarto a Parigi, dopo 1.280 chilometri. La revisione del 1000 chilometri costa 7.380 lire, ma per questa cifra viene effettuata anche la regolazione dei fari, sistemato un falso contatto nel gruppo ottico di destra, rimpiazzato un particolare cromato di uno sportello che era stato asportato dal vento (!!!), mentre si tenta di eliminare la tendenza della GS a tirare a sinistra. Dopo un percorso senza storia a pieno carico, la GS cambia pilota, per affrontare il circuito Parigi-Bruxelles-Mont Saint Michel-Bruxelles. Chi scende, fornisce alcune istruzioni al collaudatore che lo sostituisce: “c'è un forte rumore di cuscinetti, anche se a tratti; la tromba è fuori uso e la vettura è molto lenta in ripresa.” 10.000 chilometri – si rompe il giunto di destra Città km 372 Extraurbano km 3.577 Autostrada km 930 Velocità media 77,140 km orari Consumo medio 12,40 litri per 100 km L'effettuazione del tagliando ci costa 3.000 lire, più altre 2.000 lire per la rotazione dei pneumatici. Il collaudatore che ha in consegna la vettura, nella marcia verso Parigi, annota: “rumori sospetti dalla trasmissione; forti vibrazioni che si attenuano in frenata. Il Commissionario di Valenciennes ha confermato che si può proseguire senza preoccupazioni, ma bisogna far serrare gli attacchi della sospensione anteriore, appena possibile. Rumori persistenti ad alta velocità.” Ottimismo ingiustificato quello espresso dal Commissionario: la vettura si arresta. Il cambio funziona regolarmente ma la GS non si muove. Bisogna rimorchiarla, dopo di che si constata che il giunto di destra è rotto. Rimessa a nuovo, la GS riparte in direzione di Berlino, evitando le autostrade. Al passaggio della frontiera fra le due Germanie, le formalità sono ridotte al minimo. Fa freddo, il termometro segna meno 15 gradi, ma l'efficacia dell'impianto di riscaldamento viene apprezzata da chi è a bordo. Pioggia e neve; il lunotto posteriore si sporca, rendendo precaria la visibilità. Ci vorrebbe un tergicristallo. Le sospensioni idropneumatiche, accusano l'impatto al passaggio dei lastroni di cemento della vecchia autostrada, ma la tenuta di strada è eccezionale. Una foto davanti alla porta di Brandeburgo e si riparte. Meglio, si vorrebbe ripartire, ma non si può: abbiamo perso le chiavi. Ci rendiamo conto di quanto sia difficile un qualsiasi intervento su una vettura che non è conosciuta dai meccanici locali: la migliore officina della città ci assiste, un operaio si introduce nell'abitacolo attraverso il portabagagli, apre le portiere, poi cerca di sbloccare l'antifurto. Occorrono dieci ore di lavoro, per metterci in condizione di proseguire. Lasciamo Berlino a notte inoltrata: le strade sono coperte da un velo di ghiaccio, non circola nessuno, ma la GS ci offre ancora una grande impressione di sicurezza. Un poliziotto ci ferma: uno dei due fari antinebbia è spento. Un colpo sul vetro e tutto torna a posto. E il consumo d'olio? Al momento della revisione dell'avantreno, ne mancava mezzo litro, dopo una percorrenza di 3500 chilometri. Ma, nei successivi 500 chilometri, coperti ad andatura sostenuta e quasi tutti in autostrada, ne abbiamo consumato un chilo e mezzo. Il collaudatore infine, si lamenta per le prestazioni che, a suo avviso, non sono di molto superiori a quelle della versione con motore di 1015 cc. Chi gli succede al volante, annota: “noie di carburazione a caldo”. Il motore si “siede” in accelerazione. Siamo nel centro della Francia. Dal chilometro 8.811 al chilometro 9.925, il consumo di lubrificante è stato di 1,5 chili. La sera, non abbiamo più le luci di svolta. Il Commissionario di Belleville-sur-Saone è chiuso. Quello di Macon è aperto, ma c'è aria di smobilitazione; tornare domani o cavarsela da soli. La GS merita la revisione dei 10.000 chilometri, prima di iniziare i test di consumo e velocità a Monthlery. 15.000 chilometri – si notano difficoltà d'avviamento Città km 736 Extraurbano km 4.649 Velocità media 70,160 km orari Consumo medio 11,79 litri per 100 km Puntiamo verso i Pirenei; la nostra GS consuma mezzo chilo d'olio in 1.200 chilometri, ed altrettanto ne consuma in altri 1.100, quanti ne occorrono per raggiungere Annemasse, via Grenoble, Chamonix, Entrèves. Trecentottanta chilometri sono stati percorsi con pneumatici chiodati, che il collaudatore aveva avuto l'avvertenza di portare a bordo. Una sorpresa: tra i 12.740 ed i 15.450 chilometri il consumo d'olio è stato solo di mezzo chilo. Chi guida si lamenta per gli avviamenti difficili, che d'altronde sono stati constatati anche dagli utenti di questa vettura. Può darsi che tutto dipenda dall'ubicazione del carburatore, sistemato in una zona calda, sopra i cilindri contrapposti. Anche dopo aver effettuato scrupolose regolazioni, certi avviamenti hanno richiesto più di 20 minuti, tra un tentativo e l'altro. La batteria ne soffre; è probabile che nell'uso quotidiano sia opportuno ricorrere ad un vecchio trucco: un colpo di acceleratore, prima di togliere il contatto. Roma. A quanto pare la GS ha avuto un piccolo incidente, che nel racconto non viene citato. 20.000 chilometri – qualche difficoltà con il “crick” Città km 164 Extraurbano km 4.080 Autostrada km 407 Velocità media 72,110 km orari Consumo medio 11,94 litri per 100 km Normale revisione a Chamonix dopo 15.450 chilometri. Costo, 5.085 lire. La sostituzione di una ruota ci permette di constatare che il costruttore non dà in dotazione un giravite, e che il “crick”, necessario nonostante la vettura si sollevi secondo la tecnica “DS”, è difficilmente sistemabile nel suo alloggiamento, una volta usato. Un rumore inquietante, proveniente dall'avantreno, ci consiglia di consultare un'officina. Il referto: bisogna regolare il gioco di un cuscinetto. Registrata anche l'accensione, che aveva 2 gradi di ritardo, e registrata contemporaneamente l'inclinazione dei fari. Verso le montagne (scusate, non so quali: se dalla regia non me lo dicono... non è che le montagne le riconosco al volo eh?) 25.000 chilometri – si riduce il consumo d'olio Città km 267 Extraurbano km 4.908 Velocità media 71,940 km orari Consumo medio 10,79 litri per 100 km Puntiamo sulla Spagna. Malgrado la media elevata e gli sforzi a cui abbiamo sottoposto la vettura, il consumo d'olio è risultato inferiore al chilo, su 4.500 chilometri. Chi ci capisce qualcosa? 30.000 chilometri – il minimo sale a 2.800 giri Città km 171 Extraurbano km 4.679 Autostrada km 94 Velocità media 74,350 km orari Consumo medio 11,52 litri per 100 km Tornando verso la Normandia, il minimo sale a 2.800 giri; l'inconveniente è riparato da un Commissionario senza difficoltà. Raggiungiamo la Bretagna, quando si rende necessaria una revisione dei freni ai 27.408 chilometri. Prezzo: 10.610 lire. La Rochelle (Francia) 35.000 chilometri – il motore gira ma la vettura resta ferma Città km 349 Extraurbano km 4.916 Velocità media 72,870 km orari Consumo medio 11,05 litri ogni 100 km A Monthlery, controlliamo le prestazioni ai 30.000 chilometri, poi la GS si dirige verso la Spagna, la vera Spagna aspra e gelata per sei mesi l'anno, non quella della Costa Brava. In Portogallo incappiamo in un radar-tachimetro, che controlla il limite di velocità, stabilito in 60 km orari. Il collaudatore ha fatto un buon lavoro: lasciata Saint Jacques, ha attraversato il Portogallo in 13 ore, coprendo 847 chilometri di strade difficili, molto difficili. La segnaletica è buona, installata anche al bordo sinistro delle strade, in modo che non possa essere ignorata mentre si supera un autocarro. Gli automobilisti sono cortesi. Questo clima idilliaco è interrotto da un nuovo guasto: il motore gira, ma la vettura resta ferma. Un altro giunto della trasmissione; ecco perché si avvertivano dei rumori, specie a ruote sterzate. Il Commissionario, chiamato per telefono, non dispone del ricambio. Non lo si trova in tutta la Spagna, per cui chiediamo aiuto ad un collega trovato sul posto, anche lui impegnato, con un'altra vettura, in una prova di durata. 40.000 chilometri – normale marcia di trasferimento Città km 705 Extraurbano km 2.567 Autostrada 1.297 Velocità media 71,920 km orari Consumo medio 11.88 litri per 100 km Normali trasferimenti su autostrada, per raggiungere l'Etna. Da Sanremo, è un gioco arrivare a Roma, con un consumo in tal frangente di 80 litri, pari a 12,5 litri ogni 100 km, alla media di 96 km orari. Ancora difetti di avviamento. I 40.000 chilometri vengono raggiunti in Sicilia. Sulla strada per Lisbona. 45.000 chilometri – la carrozzeria è rumorosa Città km 602 Extraurbano km 1.923 Autostrada km 2.497 Velocità media 71,560 km orari Consumo medio 12,56 litri per 100 km Abbiamo sostituito le pastiglie dei freni anteriori e controllato l'usura di quelle posteriori, presso un garagista di Catania. A parte la questione degli avviamenti, la vettura non pone problemi, anche se in salita appare “stanca”. Sostituiamo due pneumatici e controlliamo l'accensione. La carrozzeria è diventata rumorosa. 50.000 chilometri – il freno a mano è fuori uso Città km 921 Extraurbano km 3.604 Autostrada km 446 Velocità media 55,920 km orari Consumo medio 11,43 litri ogni 100 km Revisione dei 45.000 chilometri a Marsiglia e sostituzione dell'olio motore. Prove di consumo urbano – penose – a Parigi. Il freno a mano è fuori uso quando mancano 1.500 chilometri al termine della prova, che si conclude su strade di montagna: Strasburgo, Sedan, Bale, Lucerna, Meiringen. La media in quest'ultimo tratto è stata molto bassa, meno di 40 km orari. Il test è finito, ora dedichiamoci al consueto smontaggio del veicolo per le analisi. Stavolta abbiamo anche la diapositiva. LA MECCANICA SOTTO LA LENTE DEL TECNICO La GS "esplosa". La Citroen GS non è caratterizzata da una esemplare accessibilità meccanica; unica eccezione è l'avantreno. Quanto al motore, è contornato da tutta una serie di lamiere per incanalare i flussi di raffreddamento, che rendono difficili gli interventi. Il vano motore è percorso da una serie di cavi e tubazioni, che complicano ancor di più le cose, in quanto vanno rimossi; tutto questo, si traduce in un aumento delle ore di mano d'opera, e certamente scoraggia il cliente. Viene da chiedersi perché gli ingegneri della Casa, non cerchino di fare qualcosa di più razionale attorno ad una meccanica che in fondo è semplice è convincente. (ndGTC: perché? Perchè son francesi, ecco tutto. Chi ha avuto a che fare con lo smontaggio anche parziale di motori tipo il 1.4 di Supercinque GT Turbo lo sa. Pensate sia un caso? Avete mai smontato un Motobecane? Smontatene uno e scoprirete che nella terra di Eiffel a volte non ci si poneva limiti nel rendere complicate le cose semplici.) A favore della GS va detto però che la serie di attrezzi speciali per le riparazioni, è molto limitata. Il motore Il primo particolare che abbiamo smontato è il filtro aria, sotto cui è sistemato il carburatore, che appare in ottime condizioni. Anche tutto il circuito di alimentazione è in buono stato, così come il collettore di scarico. Il motore è appunto avvolto nelle sue lamiere; in effetti, durante tutti i 50.000 chilometri, non ha richiesto nessun intervento. Perfetto anche l'impianto di accensione, che abbiamo controllato al banco prova. Il radiatore olio in lega leggera, che a prima vista appare delicato, è in buono stato, senza tracce di perdite all'esterno. Smontando le testate, abbiamo trovato delle forti incrostazioni, che però sono normali, dopo un chilometraggio così elevato; molto incrostate anche le valvole, ma senza effetti nocivi sulla tenuta. Buone le molle valvole ed i bilancieri della distribuzione; invece, gli assi portabilancieri presentavano notevoli tracce di usura. Un difetto di lubrificazione, evidentemente. Abbiamo sostituito questi assi, anche se avrebbero potuto ancora assolvere perfettamente al loro compito, senza inconvenienti. In seguito, sono stati smontati i cilindri, su cui non è stata rilevata traccia di ovalizzazione, né di usura anormale. Gli stantuffi presentavano un buon aspetto, mentre la fasce avevano mantenuto la loro elasticità. Un solo stantuffo, lamentava tracce di grippaggio nella parte alta, ma anche questo è da ritenersi normale (). Buone le condizioni del manovellismo, così come quelle di tutti gli altri organi accessori: pompa olio, comando distribuzione e comando spinterogeno. Prove al banco. La frizione La molla a diaframma ed il cuscinetto reggispinta hanno retto all'usura, mentre la guarnizione di attrito è al limite. Altri pochi chilometri ed avremmo dovuto sostituirla. Nulla da segnalare per quanto riguarda gli organi meccanici. Il cambio Allo smontaggio non si notano tracce di usura, anche per quanto riguarda gli ingranaggi. I catenacci di comando non sono nemmeno segnati, la selezione dei rapporti avviene normalmente. In perfetto stato anche i sincronizzatori, la corona del differenziale ed il differenziale stesso. La trasmissione I giunti omocinetici denunciano un forte gioco, particolarmente quelli di sinistra, che sono ancora quelli originali. Il semiasse di destra è stato infatti sostituito due volte, ai 5.500 ed ai 33.844 chilometri. Entrambe le sostituzioni sono state effettuate in garanzia. Lo sterzo Tutti i particolari sono come nuovi. I freni Nel corso della prova, non abbiamo mai dovuto lamentarci del sistema frenante. Le pastiglie sono state sostituite due volte all'avantreno (a 27.405 e a 40.547 km) e una volta al retrotreno (a 43.816 km) e sono dunque in buono stato. I dischi invece presentano forti rigature, ma senza influenza sull'effetto frenante. Le sospensioni Anche in questo caso, tutto è in ordine e solo il portamozzo destro deve essere munito di nuovi cuscinetti, perché la gabbia ha gioco. Può darsi che questa sia la causa di tutti i fastidi che abbiamo avuto con la trasmissione. Buone le condizioni della sospensione idraulica. I pneumatici, sostituiti due volte ai chilometri 24.068 e 46.706, sono come nuovi. L'impianto elettrico L'alternatore si è guastato proprio allo scadere dei 50.000 chilometri, mentre la relativa cinghia di trascinamento era in cattive condizioni. Due inconvenienti, a quanto ci risulta, abbastanza frequenti su questo modello. La carrozzeria Le nuove serrature, modificate rispetto a quelle della GS di 1015 cc, non ci hanno procurato fastidi. Nonostante leggeri rumori, tutto il resto ha retto bene. In particolare il sale sparso sulle strade ghiacciate non ha intaccato minimamente la lamiera e i profili metallici, evidentemente trattati molto accuratamente con prodotti antiruggine. Anche per quanto riguarda l'abitacolo e l'arredamento, al termine della prova non abbiamo tratto degli elementi che ci abbiano portato a dei rilievi negativi, segno questo che la GS 1220 è solidamente costruita. (ndGTC: direi “quasi”. Se non erro ad inizio prova han dovuto rimpiazzare un pezzo portato via dal vento e forse anche qualcos'altro.... ma nell'analisi finale si son scordati di non scordarlo ) La vivisezione dell'auto è terminata, ora proseguiamo con alcune considerazioni sulla GS, tra pregi e difetti, suddivise a seconda della tipologia di utilizzo. Lisbona (Portogallo). L'autostrada è la sua sede ideale L'autostrada è, senza dubbio, la sede ideale per la Citroen GS 1220, che a qualunque andatura ha una tenuta notevole, anche con forte vento laterale. Con la GS si possono affrontare tutte le curve, per veloci che siano, a pieno gas. Sulle lunghe percorrenze senza curve strette, senza salite pronunciate, ci si dimentica della mancanza di nervosità del motore. Convenientemente lanciata, la GS raggiunge una buona velocità che il tachimetro, molto ottimista, indica in 170 chilometri orari. Nel corso delle prove effettuate in tre riprese sull'autodromo di Montlhery – dopo 10.000, 30.000 e 50.000 chilometri – abbiamo infatti registrato rispettivamente: -145,800 -145,600 -147,700 chilometri all'ora. Malgrado una scrupolosa messa a punto ed il rispetto di tutte le norme indicate dal costruttore, non abbiamo mai raggiunto, con questo esemplare, la velocità di 151,400 chilometri all'ora ottenuta con una GS oggetto di un nostro precedente test. Non riusciamo a spiegarci questa mancanza di omogeneità tra due vetture uguali: si tratta di una diversità nella messa a punto? La rumorosità del gruppo motopropulsore resta contenuta, anche se la vettura viene spinta al massimo; un risultato apprezzabile, per un motore raffreddato ad aria: come contropartita, le riparazioni sono difficili, perché al momento dello smontaggio ci si trova alle prese con molti pannelli, destinati oltre che ad incanalare i flussi dell'aria, ad attutire la propagazione del rumore. Ricordiamo che nella 1220 il rapporto della quarta è più lungo; il motore gira dunque meno – 5.750 giri al minuto, contro 6.500 – e ciò costituisce un fattore di longevità. Tramite i dischi registratori, abbiamo rilevato sulla Roma-Napoli una velocità media di 133,700 chilometri all'ora, con un consumo di 13,4 litri per 100 chilometri. Il consumo dunque è più influenzato dalle riprese che non dalla velocità massima. E questo deve essere tenuto presente da quegli automobilisti che desiderino ridurre il più possibile il consumo con uno stile di guida adeguato. Su strade extraurbane si raggiungono medie molto elevate Più di una volta, siamo stati superati da una vettura più potente, che poi siamo riusciti a raggiungere, non appena è caduta la pioggia. La sensazione di sicurezza che ha il pilota in qualsiasi condizione, contribuisce a rendere facili le lunghe tappe, anche ad andatura sostenuta. Sui grandi itinerari non movimentati, la GS 1220 consente medie assai elevate, naturalmente tenendo conto della cilindrata. Essa è – lo ripetiamo – insensibile al vento laterale; il disegno della carrozzeria fa inoltre in modo che avverta poco anche il vento contrario. All'opposto, il rapporto di trasmissione lungo la penalizza nelle prestazioni; occorre lavorare molto con il cambio, soprattutto nei sorpassi, o quando un ingorgo costringe a rallentare l'andatura. In queste circostanze, occhio al contagiri, per evitare danni al motore. La vettura è tendenzialmente sottosterzante, come ci si attende da una trazione anteriore. Ma, guidando al limite, è possibile rendere la GS sovrasterzante; una caratteristica che non è spiacevole grazie al suo sterzo dolce, preciso ed esente da reazioni. I fari non sono all'altezza delle altre qualità della vettura, così come il tergicristallo; a 120 o 130 chilometri all'ora, ed anche quanto il vento soffia, diviene inefficace. Il lavavetro non è esente da critiche: i getti dovrebbero essere più potenti. Infine, dobbiamo tornare ancora una volta sulla maneggevolezza del cambio, la cui tiranteria di comando trasmette le vibrazioni, da un lato ai sincronizzatori, e dall'altro, alla spalla del conducente. Le sospensioni, ad altezza regolabile rispetto al suolo, appaiono più dure rispetto alla prima versione, la 1015 cc, particolare questo che ha migliorato la tenuta di strada, sia pure a scapito della comodità. Vista dall'esterno, la GS appare come una grossa automobile. In effetti, malgrado alcune sue debolezze, va considerata piuttosto una divoratrice di chilometri. Si possono compiere lunghi viaggi senza che sia richiesto al guidatore un notevole impegno. In salita manca di tiro ai bassi regimi Sulle strade di montagna, i collaudatori hanno constatato un miglioramento apprezzabile nei confronti della 1015 cc. Una potenza leggermente aumentata, una coppia più elevata, hanno attenuato l'impressione fornita dalla prima GS. Tuttavia, anche la 1220 si fa notare per la mancanza di “tiro” ai bassi regimi, e la vettura stenta ad uscire dalle curve, soprattutto quelle di raggio ridotto. Nell'azionamento rapido, il cambio si rivela impreciso e anche la sincronizzazione lascia talvolta a desiderare. Questo non permette di ottenere dalla vettura tutto ciò che essa potrebbe dare; perché è sui percorsi impegnativi che si apprezzano tutte le qualità della GS: la tenuta di strada al di sopra di ogni considerazione, che dà grande sicurezza in tutte le condizioni, anche le più difficili. I collaudatori che hanno trovato neve e ghiaccio, sono d'accordo su questa caratteristica. Il sistema frenante, basato su dischi con servoassistenza, si è sempre mostrato all'altezza della situazione, con una leggera tendenza al “fading” dopo l'uso intenso, che però scompariva in pochi chilometri non appena i dischi potevano raffreddarsi. L'uso del freno richiede un breve periodo di adattamento, inferiore però a quello richiesto – ad esempio – dalla DS. I sedili anteriori, ottimi su percorsi pianeggianti, non offrono un buon ancoraggio quando la strada è sinuosa; la corsa di regolazione di quello del guidatore è ridotta, per cui le persone di taglia superiore alla media trovano una certa difficoltà di adattamento. Dovendo affrontare i tornati, occorre togliere eventuali oggetti sistemati sotto il lunotto, per evitare che sbattano contro i vetri laterali. I frequenti cambi di marcia, le accelerate violente, esaltano il consumo: in un tratto di 450 chilometri nel Massiccio Centrale, in Francia, abbiamo bruciato 13,6 litri di carburante ogni 100 chilometri. Il consumo riscontrato con la GS 1220 ci è sembrato anche su altri tipi di percorsi alquanto elevato, soprattutto in rapporto alla cilindrata del motore (effettiva 1222 cc.). In città la guida è facilissima Benché la GS dia l'impressione di essere una grossa vettura, essa non misura che 4,12 metri, lunghezza normale per delle automobili medie: inoltre è in grado di invertire la marcia tra due marciapiedi che distano appena 9,4 metri. Notevole, per una vettura a trazione anteriore; inoltre una grande precisione e leggerezza dello sterzo, rendono la guida in città assai facile. Anche perché le maniglie interne delle porte anteriori, che beneficiano di un nuovo sistema di fissaggio, sono piazzate in posizione più alta. Anche la serratura delle porte è stata migliorata. Ma l'accesso al vano bagagli, la cui capacità non si discute, non è comodo. Diviene addirittura impossibile se, in parcheggio, un'altra automobile si accosta troppo al posteriore; la lama del paraurti infatti si solleva con la parte inferiore dello sportello. Le superfici vetrate sono ampie, e tuttavia la visibilità posteriore non è delle migliori. L'aumento di cilindrata in città si avverte, perché si deve agire con minor frequenza sul cambio che così diminuisce anche il consumo: nei confronti della 1015 cc abbiamo constatato un guadagno di 1,75 litri ogni 100 chilometri nel traffico urbano. Un'altra immagine dalla Capitale. Tuttavia, con un consumo rilevato di 11,5 litri nella media dei nostri test, la GS denuncia valori superiori alla media, considerata la cilindrata. Per la prova di consumo urbano, il pilota inseriva un disco vergine nel registratore, percorrendo poi le città secondo i due assi nord-sud ed est-ovest. Naturalmente nelle ore di punta, ed essendo solo a bordo. I collaudatori che hanno effettuato la prova della GS sono d'accordo nel considerare queste rilevazioni come le più impegnative lungo tutto l'arco dei 50.000 chilometri. L'utilizzo della GS nel traffico urbano ha contribuito in modo determinante ad accentuare l'usura della frizione, che – come abbiamo già scritto – è giunta alla fine della prova dei 50.000 km in condizioni piuttosto critiche. Sempre nella guida in città, i piloti hanno lamentato la lentezza e l'imprecisione del comando del cambio, che nel contempo si è rivelato piuttosto faticoso da azionare in continuazione. Prima delle consuete conclusioni, diamo un'occhiata ai “soliti” numeri: prestazioni, consumi ed elenco degli interventi. PRESTAZIONI COMPARATE Velocità massima a 10.000 km 145,845 km orari a 30.000 km 145,613 km orari a 50.000 km 147,686 km orari Accelerazione con partenza da fermo sui 400 metri a 10.000 km in 20,2 secondi a 30.000 km in 20,4 secondi a 50.000 km in 22 secondi Accelerazione con partenza da fermo sul chilometro a 10.000 km in 38,4 secondi a 30.000 km in 38,6 secondi a 50.000 km in 38,4 secondi Ripresa da 40 km orari con il cambio in quarta sui 400 metri a 10.000 km in 21,2 secondi a 30.000 km in 21,4 secondi a 50.000 km in 22 secondi Ripresa da 40 km orari con il cambio in quarta sul chilometro a 10.000 km in 41,2 secondi a 30.000 km in 41,4 secondi a 50.000 km in 41,8 secondi CONSUMI A VELOCITA' COSTANTE in litri per 100 km (10.000-30.000-50.000 km) 40 km orari______ 5,75-5,4-5,04 50 km orari______ 5,95-5,65-5,35 60 km orari______ 6,25-5,9-5,75 70 km orari______ 6,6-6,3-6,15 80 km orari______ 7,02-6,8-6,67 90 km orari______ 7,52-7,45-7,3 100 km orari_____ 8,2-8,17-8,05 110 km orari_____ 9,05-9,05-9,05 120 km orari_____ 10,2-10,2-10,35 130 km orari_____ 11,75-11,5-11,8 140 km orari_____ 13,9-13,48-13,67 massima________ 15,65-15,5-15,77 Consumo medio su strade urbane 14,46 litri per 100 km Consumo medio su strade extraurbane 11,06 litri per 100 km Consumo medio su autostrada 12,71 litri per 100 km Consumo medio generale 11,62 litri per 100 km INTERVENTI DI MANUTENZIONE E RIPARAZIONE km 1.279 - Revisione gratuita dei 1.000 km Lubrificanti motore e cambio – cartuccia filtro olio motore Lire 7.380 km 5.138 - Revisione dei 5.000 km Lubrificante motore – inversione pneumatici Lire 6.580 km 5.500 - Riparazione trasmissione Effettuata in garanzia Spese rimorchio vettura lire 3.000 km 10.017 - Revisione dei 10.000 km Regolazione fari – revisione carburatore – olio motore e cartuccia filtro Lire 19.960 km 15.402 – Revisione dei 15.000 km Olio motore Lire 5.000 km 19.945 – Revisione dei 20.000 km Lubrificanti motore e cambio - cartuccia filtro olio motore – filtro benzina Lire 16.550 km 24.068 – Sostituzione pneumatici Inclusa equilibratura ruote Lire 16.560 km 25.080 – Revisione dei 25.000 km Olio motore Lire 5.000 km 27.405 – Freni anteriori Sostituzione pastiglie Lire 10.600 km 30.055 – Revisione dei 30.000 km Regolazione fari – olio motore e cartuccia filtro Lire 14.800 km 33.844 – Giunto trasmissione anteriore destro Riparazione in garanzia km 35.004 – Revisione dei 35.000 km Olio motore – cambio pneumatici chiodati con normali Lire 6.500 km 40.547 – Freni anteriori Sostituzione pastiglie più controllo delle posteriori lire 11.000 km 41.087 – Revisione dei 40.000 km (parziale, in stazione di servizio) Olio motore e cartuccia filtro – filtro benzina Lire 9.200 km 43.816 – Completamento in officina della revisione dei 40.000 km Revisione accensione – sostituzione pastiglie freni posteriori – verifica per rumorosità riparo lamiera anteriore – olio cambio – liquido LHM – cinghie distribuzione – contatti spinterogeno, condensatore – candele Lire 53.700 km 45.000 – Revisione dei 45.000 km Olio motore Lire 5.000 Km 46.706 – Sostituzione pneumatici Inclusa equilibratura ruote – verifica impianto illuminazione – regolazione fari Lire 20.500 km 50.000 – Revisione dei 50.000 km Olio motore e cartuccia filtro Lire 14.500 Totale spese lire 226.300 LE CONCLUSIONI Nel corso di sei mesi la GS in prova ha percorso 50.000 chilometri. Ininterrottamente, salvo gli arresti per le revisioni, per i guasti, per i controlli in officina, o per i rilievi dei consumi urbani e della velocità massima a Montlhery. Tutte le rilevazioni sono state trascritte su apparecchiature scriventi: i collaudatori infine hanno preso nota delle condizioni meteorologiche. La GS 1220 è una vettura interessante che proprio per questo motivo ha ottenuto un ottimo successo sul mercato italiano. Questo non vuol dire che vada immune da alcune pecche. Ma questa vettura ha anche molti pregi; c'è chi giudica la sua carrozzeria come la più bella mai presentata dalla Marca. Pure l'arredamento interno è in linea con i tempi, e la comodità non si discute, anche per un uso intenso e prolungato. Appare certo che la Citroen affiancherà, a scadenza più o meno breve, alla 1220 (oltre alla versione Wankel) un modello più spinto, dotato di due carburatori, e questo potrebbe ovviare a buona parte dei difetti da noi riscontrati. Questo miglioramento nella meccanica non potrà eliminare altre pecche; il bagagliaio, capace e di linea squadrata, è di difficile accesso: si poteva fare di meglio, la finitura è migliorabile, e la carrozzeria crea qualche fastidioso rumore; l'astina del livello dell'olio è un semplice filo di ferro. Il lunotto posteriore offre scarsa visibilità in manovra e si imbratta facilmente. Ma abbiamo riscontrato anche qualche altro difetto: il cambio, uguale a quello della 1015 cc, è impreciso, rumoroso e sembra sempre sul punto di guastarsi. Nonostante la sua grande tenuta di strada, si ha l'impressione che la gommatura della GS sia scarsa. Infine il consumo, già elevato nella 1015 cc, è diventato eccessivo almeno in questo esemplare da noi provato, in collaborazione con la rivista francese “L'Auto Journal”. Fine Considerazione del GTC: come avete visto, i racconti dei raid cominciano a cambiare, si fanno più completi ed elaborati, ed inoltre, vorrei aggiungere, comincia ad esserci un certo qual segno di “indipendenza” , nel senso che non son state tutte rose e fiori in quest'avventura ed il giudizio finale non è esattamente quello che vorrebbe leggere l'ufficio stampa di una grande Casa ...eeee alla fine è venuto fuori il motivo delle targhe francesi nascoste (che qui non lo sono più tra l'altro) ve lo dilli io l'altro giorno.... se lo dilli è perchè lo seppi (cit. Max Cipollino) Al prossimo Raid GTC
  17. Le camuffature sono la conseguenza di vari taglia-cuci-incolla-allarga-sistema messi in atto per far viaggiare la nuova auto con addosso la pelle di quella vecchia, che per forza di cose non può calzarle come un guanto. Poi sai, a volte loro sono subdoli, fanno un mulo in cui non c'è niente da vedere e oltre alle pezze necessarie lo camuffano pure un po', in modo che uno guardando pensi "uhm mi ci devo concentrare, perchè se è camuffata vuol dire che ciò che sto guardando è il nuovo modello", e ti fregano perchè non c'è praticamente nulla da vedere. Diciamo che al momento quest'auto, della nuova 6 ci dice dove ha le ruote e poco più.
  18. Ti dirò, su questa mini-Cls mi sembra ancora peggio.
  19. Però però debbo dire che pur camuffata fa ben sperare anche me. Mi sembra in generale bella snella sulle ruote messe al posto giusto, non che le somigli ma nell'avere (a veder così ora eh... poi sappiamo che loro ci metteranno un attimo a svelare qualcosa di tremendo nei dettagli, se vogliono ) la giusta ciccia al posto giusto mi fa venire in mente quant'era ben proporzionata la E46.
  20. Taci, taci che l'ha comprata un architetto che vive qui in paese. Tu pensa, io ero rimasto così affascinato da 'sta macchina che l'avevo completamente rimossa dalle news del mercato. Oggi a mezzogiorno in piazza lo incontro, lo vedo arrivare da lontano in senso opposto e comincio a dire "oh un DS3, no non dir cagate è troppo grossa.. allora è.... allora è..." (e intanto si avvicina e ci incrociamo, fermandoci entrambi per code), sto pensando "ma che cavolo....."; mia madre mi fa "ma che roba è quella lì??" e io "... ma sai che non mi viene?"
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