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Per farmi perdonare (l'OT non l'ho iniziato io ma l'ho portato avanti parecchio) torno al design con un bozzetto (spero di non averlo già postato) della A in cui si vede un posteriore che... non sarebbe stato mica male secondo me. Spoiler a parte. Il frontale è già lì, ma trovo curiosa la soluzione della fiancata in cui si decide di mostrare solo il montante B facendo sparire quello fra vetro porta e terzo finestrino, come a voler dare un'aria da coupè 2 porte. Questo potrebbe essere un valido esempio di quanto dicevo l'altro giorno sul design Opel che a volte partiva con slancio ma poi veniva in qualche modo frenato (magari dai piani alti). Un posteriore del genere credo avrebbe completato bene la vettura, meglio dei fari "basic" che sono andati in produzione. Come se qualcuno in fase di delibera avesse poi detto "ehi, calma...due fanali son due fanali, non esaltiamoci troppo". Poi per carità, su auto come la Calibra e la Tigra si sono esaltati di più. Magari su una berlina come la Vectra il sentimento era quello di non sconvolgere troppo chi arrivava dall'Ascona (essendo un marchio con parecchi "fedelissimi" proprio per le storiche caratteristiche di affidabilità che li portavano in automatico in Opel quando era ora di cambiare auto, credo che il pensiero di accontentare loro - evitando robe troppo strane - fosse forte almeno quanto quello di cercare nuovi clienti con uno stile più moderno e aggraziato).
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116 cv? E il 16v 150 dove lo metti? E la Tubbo? Riguardo la B, beh qui in giro è andata abbastanza bene anche quella... certo non come la prima (beh fare meglio della prima era quasi impossibile*). Noi le abbiamo avute entrambe, per un numero di anni e km simile e indubbiamente la B ha avuto qualche acciacchetto in più, soprattutto su cose che la prima - la nostra 1.4 intendo - manco aveva, tipo il debimetro. Sicuramente i rapporti sull' affidabilità erano a favore della A. Mi casca a pennello (poi prometto che non farò più OT... forse sarebbe il caso di spostare tutto in un topic sulle Opel "di una volta") il QR con la prova dei 100mila. La Vectra era una 2.0i. In 100.000 km rilevarono: - che i tergicristalli qualche volta non detergevano bene il parabrezza a velocità elevate e che a 48 mila km per un po' decisero di fermarsi un po' prima della posizione di riposo quando rientravano; - che l'avantreno qualche volta vibrava in tiro e in rilascio; - che entrò acqua nel faro anteriore sinistro; - che in qualche caso nella marcia in colonna si accese la spia della centralina motore e l'auto funzionava bene ugualmente ma sul regime del minimo procedeva a strappi (sensore di giri che sostituirono a 57 mila km dopo un'attesa di 10 giorni perchè il pezzo non era disponibile); - che la marmitta a 70 mila km ogni tanto vibrava; - che a 86 mila km ogni tanto si accendeva la spia dei freni perchè era ora di cambiare le pastiglie; - che a 87 mila km gli ammortizzatori posteriori sembravano un po' scarichi. Quattroruote polemizzò con la Casa perchè secondo quest'ultima gli ammo andavano pagati in quanto materiale di consumo mentre per la rivista avrebbero dovuto essere sostituiti in garanzia. A 100 mila km le prestazioni erano rimaste le stesse, tranne il consumo perchè mediamente a fine prova faceva un 1 km in più con un litro (ma questo ci sta, niente di straordinario). Il catalizzatore (avevano approfittato della prova per testare anche un "cata" scegliendo la 2.000 "verde") a 100 mila km funzionava ancora bene. Fine. Ne conclusero che la Vectra era una delle migliori auto mai passate per la prova dei 100 mila km e che il parere degli utenti tedeschi era lo stesso. Intervistati da Auto Motor und Sport, nel 96 per cento dei casi avevano dichiarato di non avere avuto alcun inconveniente grave ed il 70 per cento di loro l'avrebbe ricomprata ad occhi chiusi. Percentuali che da AMS venivano definite molto buone se non ottime considerando la severità che gli automobilisti tedeschi erano soliti mostrare con il marchio.
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Le Astra F (così come le precedenti Kadett E Sw) avevano a richiesta un sistema manuale per regolare (o meglio rendere costante) l'altezza del retrotreno in caso di carichi pesanti o traino. Sistema pneumatico sul quale si agiva con un compressore o pompa o qualunque dispositivo di gonfiaggio pneumatici, perchè la valvola in questione (posizionata nell'angolo destro del bagagliaio, vicino al fanale posteriore) era uguale a quella dei pneumatici. Si consigliava di usare il sistema con il massimo della sovrappressione soltanto in caso di carichi pesanti e mai a vuoto. Per i viaggi a pieno carico era necessaria una pressione di 3 bar, mentre il valore base non doveva mai scendere sotto gli 0,8 bar (quindi si trattava di una pressione da controllare periodicamente, come quella dei pneumatici). Se non ricordo male bisognava avere un metro a portata di mano.... parcheggiando la vettura in piano ed a vuoto e verificando che la pressione fosse standard, si misurava l'altezza del paraurti da terra e poi si trattava di farla salire di 5 cm "gonfiandola". Probabilmente quei 5 cm erano la riduzione in altezza prevista con il carico massimo concesso dalla Casa, o con il peso del massimo trainabile sul gancio. Prendila con le pinze, sto andando a memoria.... L'idea era quella di mantenere il più possibile l'assetto orizzontale. Poi non so se tutti gli utilizzatori di quel sistema la "sgonfiassero" dopo aver caricato o trainato, perchè Astra F era altina sul retrotreno già di default (e a me piaceva, messa bella a cuneo con quel bel sederino giovanile) ma ricordo chiaramente che in giro ce n'erano diverse più altine delle altre Questo era il secondo "step" negli optional riguardanti le sospensioni posteriori. A richiesta c'erano anche (per 100 e rotte mila lire credo) delle sospensioni posteriori rinforzate "fisse".
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Corsa B 1.2 Viva del 1998, anche lei con le cinture posteriori regolabili in altezza. Cosa molto meno appariscente di qualche cerchio in lega o motore cavallato o linea di qualche designer famoso. Però erano lì, e avevano un senso. CHI ne parlava, CHI le notava, CHI le sbandierava sulle riviste? Nessuno. Che aiuto davano quindi a far vendere auto? Nessuno. Però c'erano, ed erano utili. Questo, era il senso. Poi per carità ti perculavano per un vecchio 1.2 da 45 cv. E ci sta. Però... che indirizzo aveva quel modello? Mia mamma, e tante donne o ragazze come lei. Tanti ragazzi alle prime armi. Tante persone che ne avevano a sufficienza. L'abbiamo tenuta 12 anni, non ricordo i chilometri ma comunque tanti. Abbiamo cambiato due lampadine anabbaglianti. QUESTO, era il senso. Verissimo, l'avevo scordato. Vero, ma nell'ottica del prodotto Opel non l'ho mai visto come un difetto. C'erano le Vectra sprintose, se uno le voleva. E sprintavano, anche più di altre auto che oggi sono più "celebri". Consumando meno. La nostra 1.4 da 75 cv comunque i 175 li faceva. Certo, aveva le marce lunghe e dovevi scalare in sorpasso. Non era un dramma. Non ti avevano venduto un'auto da 150 cv che non andava come ti aspettavi. Avevi comprato una 1.4, sapevi quello che facevi. Papà comunque portava in giro moglie e due figli in comodità facendo 18 al litro. E a lei in 8 anni abbiamo cambiato due lampadine, fatto una piccola saldatura al silenziatore che si era fessurato e svitolato la serratura lato guida perchè dopo un anno papà aveva montato l'allarme GT-Auto Alarm con telecomando e la chiave non la usava più. Facevano auto per chi ha bisogno un mezzo onesto, ben studiato e che funziona nel tempo. C'era un sacco di gente che aveva bisogno auto del genere, quasi tutti direi. Anche oggi. Alcuni di loro son quelli che portano l'Insignia con due turbo in concessionaria con il carro attrezzi. Quella va. Scusate le risposte un po' piccate ma non toccatemi una certa Opel. L'ho conosciuta da vicino. Oggi sicuramente è un'auto obsoleta per tante cose. Però posso assicurarti che come molte Opel è stata ampiamente "capita" ed apprezzata ai tempi da chi l'auto la viveva quotidianamente - perchè va bene passare le ore a sognare e discutere di quanto sia fighissimo un certo tipo di guida ("eh ma la Settandacingue!!") ma la grande massa di quelli che i soldi da sempre alle Case li hanno dati, ha sempre avuto bisogno di una compagna fedele, e lei lo era - e decisamente "massacrata" dal tempo come molte Opel perchè macchinaccia dei vu cumprà e via dicendo. Chi ha "vissuto" Opel quando era OPEL sa di cosa parlo. Poi possono venirmi a dire che si comprava auto straniere e non era bene perchè bisognava comprarle italiane... bene si può sempre ribadire che Opel come tutti i marchi stranieri in Italia ha sempre dato - soprattutto in quegli anni in cui con una certa gamma era arrivata quasi al 10 per cento del mercato nostrano - da mangiare ad un sacco di famiglie italiane. E allora di cosa stiamo parlando.... sarebbe lunga. Mi fermo qui. Dico solo che Vectra - come tante Opel - valeva tutti i soldi che costava, e te ne accorgevi man mano che vivevi con lei. Proprio quello che intendevo dire. Ti rendevi conto del pensiero rivolto all'utente quando andavi a scoprire cose che manco venivano menzionate nelle brochures o sulla stampa, e ti capitava per caso nel tempo. La concretezza. Cose che non erano mai state pensate per stupire proprio perchè poteva anche accadere che tu non te ne rendessi mai conto. Vedere che c'erano dei dettagli che ti "venivano incontro" ma manco ti erano stati sbandierati con fare da "sboroni" ti faceva pensare ad un senso di rispetto per il cliente. Per questo ho sempre amato questo marchio fino a quando è stato gestito in questa maniera.
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Oh, riguardando ora il topic mi sono accorto di aver inserito un asterisco parlando di aerodinamica Vectra, che poi è rimasto lì senza spiegazione (avevo troppe cose in testa da dire ). Parlavo di efficienza aerodinamica e avevo aggiunto l'asterisco per spiegare che non mi riferivo soltando al semplice dato del Cx (che poi era 0,29 quindi non lontano da altri dei tempi ) ma anche a tutti gli altri valori come la deportanza e compagnia bella. L'efficienza era elevatissima sotto molti aspetti: alcuni potevano essere rilevati anche dall'utente, ad esempio l'attacco dei retrovisori sulla portiera che divideva il flusso in maniera da ripulire i finestrini risucchiando via l'acqua in caso di pioggia (in autostrada faceva un certo effetto viaggiare sotto l'acqua con i tergi a manetta e i vetri laterali praticamente asciutti) mentre altri restavano in mano ai tecnici in galleria del vento. Accadde però che alla presentazione della concept Pininfarina CNR E2 (quella a tre volumi su base Tipo) il carrozziere torinese mostrò i progressi aerodinamici della sua concept paragonando i suoi dati e le grafiche dei suoi flussi con quelli della berlina tre volumi che in quel momento rappresentava "il top" come efficienza aerodinamica. Dell'auto si vedevano solo i contorni e volutamente era stata mostrata in forma anonima, ma per un occhio appena allenato era facile capire che si trattava di una Vectra.
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Infatti. O scassavi la portiera da fuori (e la rovinavi) e Raymond Calitri la mattina si incaxxava perche gli avevi portato 49 macchine e mezza invece di 50 (ok, l'altra sera c'era Fuori in 60 secondi ) oppure da dentro levando il pannello... ma anche lì dovevi spaccare perchè levalo tu il pannello con la porta chiusa.... a meno che ovviamente avere la maniera di far funzionare la serratura... ma se avevi la maniera di far funzionare la serratura non dovevi rompere il vetro, per cui il doppio blocco in quel caso nulla toglieva e nulla aggiungeva. Se non sbaglio però in seguito fecero delle storie perchè c'era il rischio di chiudere dentro la gente in macchina senza possibilità di uscita (ok, bisogna sempre prendere in considerazione tutte le possibilità ma bisognava essere un po' scemi per mettere il doppio blocco lasciando dentro qualcuno eh...) Credo che alla fine la sua funzione principale (che sicuramente un ladro esperto avrebbe potuto inibire con un po' di sbattimento in più) fosse quella di far circolare fra i malandrini la notizia che quelle Opel erano più incasinate rispetto ad altre auto e che quindi era meglio puntare su altri mezzi (erano comunque auto che venivano rubate tanto-quanto.... non ti rubavano certo la Vectra su commissione "ad ogni costo" ) Ammiocuggino (davvero ) la 1.4 GLS la rubarono due volte quando viveva a Milano (non per colpa della Vectra, era lui che aveva l'abitudine di lasciarla accesa mentre scendeva a prendere il quotidiano alle edicole-chiosco sui viali). La prima volta la ritrovarono a Novegro in un prato, senza le ruote. La seconda nel parcheggio di un autogrill con un biglietto di uno che chiedeva perdono per il gesto ma aveva avuto bisogno urgente di un mezzo di trasporto
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Non voglio proseguire troppo con l'OT (che comunque è interessantissimo) e quindi prima di tornare ad Opel vorrei citare il curioso gesto di Peugeot quando cambiando la plancia di 405 prima serie (che da tante riviste era stata criticata per il materiale plastico di cui era fatta e soprattutto per il suo colore che la rendeva un po' poverella) in occasione del restyling sembrò che fosse andata indietro invece che avanti, realizzando una plancia assai simile a quella della ormai vetusta 505 che Angelo ha mostrato qui sopra. La 19... quand'ero ragazzino e iniziavano a vedersi le prime in giro, quella plancia ingenuamente - forse anche complice il volante a due razze - mi ricordava pure quella della Ritmo del 1982 ma forse un paragone più azzeccato avrei potuto farlo con quella di Golf II. Tornando ora al design Opel, ricordo tante sere fa di aver letto un interessantissimo intervento di Angelo sul loro pensiero stilistico, ma devo andarlo a rileggere perchè è rimasto coperto dagli ultimi post e devo fare un ripassino . A mio parere comunque c'è stato un periodo in cui il design Opel pur mostrando un cambiamento in atto (chiamiamolo Ascona-Vectra, ecco) portava ancora i segni di un precedente pensiero fatto solo di razionalità. Le forme generali si erano evolute e non solo per l'aerodinamica (questo step lo possiamo attribuire, a mio parere, a Omega A, efficientissima ma anche molto fredda, mentre Vectra che nasce due anni dopo segue il concetto di un'elevata efficienza aerodinamica* ma in qualche modo riesce già ad essere più amichevole, soprattutto nel frontale) ma certi dettagli erano ancora tutti centrati sulla razionalità. I fari posteriori ad esempio, per forma e composizione delle varie parti colorate li potrei definire "lo stretto indispensabile". Oppure le coppe delle GL-GLS. Se ascoltavi i loro "perchè" ti raccontavano che quelle aperture tipo Moulinex erano le più efficienti per il raffreddamento dei freni. Erano belle? NO. (va da sè che ai tempi erano in parecchi ad accanirsi con le coppe... se pensiamo a quelle con cui è nata la Tempra, sia base che SX.... babba bia... soprattutto la SX... ma neanche al supermercato!!) La plancia di Vectra A era la semplice conseguenza del posizionamento dei vari comandi e componenti secondo la loro (pur valida) visione dell'ergonomia. Quei quattro comandi in croce per l'impianto di ventilazione/riscaldamento erano comodissimi ed efficienti, ma che tristezza...! Uniti alla validità (mediocre) dell'impianto stesso, uno dei nei della vettura in quanto privo sia di ricircolo che di blocco centralizzato dei flussi, sembravano dire "oh, per questo c'era poco tempo, va bene così". Poi si ESALTAVANO con altri piccoli dettagli che a mio parere a quei tempi nessuno realizzava bene come loro nel segmento delle auto popolari, come le levette sul piantone dello sterzo. Chi può se le riguardi. Uscivano dal "prosciutto" e con una sezione inclinata verso il conducente si avvicinavano alla corona del volante; il lato esterno delle levette era concavo per facilitare la presa col polpastrello in caso di lampeggio a sinistra o di lavaggio parabrezza a destra; dulcis in fundo, delle cuffiette a fisarmonica chiudevano lo spazio fra la levetta stessa e il foro tramite il quale si attaccava al piantone, evitando che la polvere ci entrasse e soprattutto coprendo alla vista quel brutto foro che vedevi da sinistra salendo in auto o da destra come passeggero. Ricordo che una rivista inglese provando una delle Lotus prodotte con questo tipo di levette scrisse "è un po' triste vedere che Lotus continua a proporre sui suoi modelli certa componentistica Opel ma riguardo a questi dettagli - le levette appunto - v'è da dire che ancora oggi sono fra i migliori presenti sul mercato e quindi non c'è troppo da lamentarsi". Era un design fatto di pensieri rivolti al consumatore e a volte il lato estetico passava in secondo piano, venendo poi criticato. I poggiatesta forati ad esempio: molti li trovavavano brutti ma sulla GLS che li aveva anche dietro aumentavano la visibilità. Una volta ho dovuto spiegare ad un passeggero casuale che i pulsanti dei vetri elettrici anteriori, posizionati sulla consolle dietro al freno a mano, non erano diversi perchè ne avevamo cambiato uno con quello di un'altra auto, ma essendo maggiormente in rilievo le zone da pigiare su quello lato guidatore rispetto a quello del passeggero, permettevano all'autista di pescare alla cieca o al buio quello giusto al primo colpo. Finestrini che avevano la sicurezza antischiacciamento ma anche un pulsante per disattivarla in caso di gelo nelle guide, che avrebbe fatto scattare la sicurezza stessa in caso di risalita faticosa. Premendo quel pulsantino - che stava dietro i due principali - momentaneamente la sicurezza antischiacciamento veniva esclusa e il vetro continuava a salire anche se incontrava resistenza. Queste cose, insieme ad altre come le cinture di sicurezza regolabili in altezza anche al posteriore (valle a cercare oggi) non venivano quasi menzionate dalle riviste e manco dal Costruttore stesso (così come la possibilità di chiudere i finestrini o il tettuccio elettrico dalla serratura lato guida tenendo la chiave girata per i secondi necessari o il doppio blocco di sicurezza che agendo due volte sulla chiave svincolava anche le maniglie interne, quindi il ladro non la apriva nemmeno dopo aver rotto il vetro) ma erano quei dettagli che rappresentavano la filosofia Opel ai tempi e che era molto, molto difficile trovare su vetture della stessa categoria.
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Stavo pensando ieri a questa discussione e mi sono ricordato di avere da qualche parte una fotografia (che però ora non riesco a trovare) di uno scoop "sbagliato" perchè la rivista - credo fosse quell'AutoPiù creato da Gianni Marin all'inizio degli anni '90 dopo aver abbandonato Gente Motori se non ricordo male presentava un prototipo Opel Corsa B camuffato in quella maniera, sostenendo che si trattasse di altro. Ciò che ricordo chiaramente è che l'auto era tutta un pasticcio molto simile a quelli che si vedono oggi. Spero di trovare la foto prima o poi. Mi resta il dubbio solo sulla vettura, perchè a grandi linee era certamente una Corsa B ma gli altri prototipi della medesima che ho in archivio non sono per nulla camuffati in questa maniera.... anzi a dir la verità sono ben poco camuffati. Erano gli anni in cui da qualche parte - non so dove - Opel riusciva a provare le sue auto quasi prive di camuffatura perchè su percorso inavvicinabile. Le poche foto che uscivano ai tempi infatti mostravano bene che l'auto non aveva addosso pesanti strutture, ma erano al tempo stesso sfocatissime, prese da una distanza siderale con un "tele" fotonico. Qualche esempio.
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Prego! Dunque, andando a memoria direi un po' prima... possiamo dire che il camuffo dazzle sia un tipo di copertura che ha subìto un'evoluzione col passare degli anni. Ricordo un lontanissimo (nel tempo) servizio di AUTO realizzato all'inizio degli anni '90 lassù in mezzo alle nevi. Una caccia al prototipo generale, per la serie "andiamo a sbirciare cosa succede là". Le foto riguardavano modelli in prova di un po' tutte le Case, e in mezzo a quei camuffi che erano ancora "80's style" spiccava una Peugeot 106 tutta nera. Chiaccherando con un collaudatore della Casa francese, i fotografi avevano scoperto che Peugeot aveva adottato quella tecnica in seguito ad alcuni studi sul camuffo, tramite i quali era arrivata alla conclusione che una vettura completamente nera immersa in un paesaggio completamente bianco rappresentava una bella gatta da pelare sia per il fotografo sia per chi poi doveva cercare di capirci qualcosa in quello che il fotografo aveva scattato. Quello era forse il primo step dell'evoluzione del camuffo, cioè il passare dalla semplice copertura dell'auto in prova con ogni genere di materiale, ad un qualcosa di meno pesante ma più antipatico perchè confondeva l'occhio. Il discorso poi si sviluppava verso altri ipotetici tipi di camuffo, e si andava a citare proprio quello che oggi chiamiamo dazzle. Non più una modifica del volumi dell'auto e copertura dei dettagli più significativi, ma la stesura di una pellicola che rendesse difficile l'interpretazione di ciò che si stava osservando. Poi... i primi esempi di camuffi maculati li abbiamo anche in casa Opel (non dico che siano proprio loro i primi, ma sono quelli che mi vengono in mente più facilmente andando a memoria). Abbiamo visto un camuffo fatto di pecette nere sul prototipo di Tigra II di cui abbiamo parlato con angeloben nel topic delle Mai nate Opel. Lì era un po' più grossolano di certe pellicole che sembrano quasi lo schermo televisivo di una volta quando mancava il segnale, ma credo che il concetto fosse quello e che col tempo si sia sviluppato. Ora cerco qualche esempio. Eccola.
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Noi dovremmo conoscerla un pochino se non ricordo male qualche anno fa vi avevo elargito un pappardellozzo sulla hybrid stescion. Corretto. Il discorso è sempre lo stesso... un po' per rispetto dell'autore (che è anche un caro amico ma questo passa in secondo piano in questo frangente) e soprattutto perchè è un libro attualmente in vendita, non è corretto regalare in giro queste cose. Non è cattiveria, ma rispetto. Chiunque di noi si sentirebbe danneggiato se avesse scritto un libro pieno di contenuti inediti e un parerista dopo averlo comprato ne avesse fatto scansione totale regalandolo a tutti. Mettiamoci qualche volta anche nei panni degli altri. Io stesso ho riempito questo forum di parole ed immagini che vengono dalla stampa, ma si trattava (e si tratta) sempre di cose che non possono più danneggiare nessuno perchè sono andate, sparite, sepolte, gettate praticamente da tutti. Inoltre il consiglio è sempre quello di comprarli libri come questo. Può capitare di essere omaggiati da qualcuno che è andato un po' più in là e ha messo online qualche foto, ma questo non è farsi una cultura. Qualche foto del libro di Fumia rappresenterebbe soltanto la punta dell'iceberg di tutto ciò che di nuovo si può apprendere leggendolo. Di tutta l'editoria dell'auto disponibile oggi sul mercato, credo che il libro di Enrico rappresenti uno dei migliori value for money.
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Questo è ciò che mi spaventa abbastanza delle auto oggi sul mercato (parlando in generale, mica solo Opel... anche perchè lei di pasticcetti ne stava già facendo "da sola" da un bel po'... infatti ribadisco che nel mio post non intendevo assolutamente dire che le cose stiano peggiorando perchè oggi c'è PSA, gruppo sul quale non mi sento di dire nulla per il semplice fatto che per le opinioni sull'affidabilità dei veicoli preferisco basarmi su esperienze personali e di vetture del gruppo PSA non ne ho mai avute, quindi non posso esprimermi in nessun senso, positivo o negativo; piuttosto ipotizzavo che le piccole rogne - che tutti hanno - oggi magari possano essere diverse)... noto un peggioramento in quello che è la parte elettrica-elettronica delle automobili, come se tutto ciò che è arrivato in dotazione in poco tempo non fosse affatto pronto o che comunque la complicazione non sia supportata da un adeguato controllo di qualità. E' stato interessante in questo senso il discorso che mi ha fatto il capo-meccanico Opel parlando del problema che ho avuto di recente e cioè quello del sensore che ho dovuto sostituire dopo 15 anni e qualcosa oltre i 300 mila km. La mia GTC del 2005 è un'automobile che ovviamente la maggior parte delle new entry tipo ADAS e cose varie non le ha, però si tratta pur sempre di una vettura con ABS, ESP, 6 Airbag, un climatizzatore a controllo automatico e un computer di bordo, oltre alle piccole cortesie elettroniche tipo la chiusura dei finestrini attraverso la chiave, il tergilunotto che si aziona inserendo la retromarcia se i tergi anteriori sono già in funzione e via dicendo. Tutta roba che volendo in 15 anni i suoi problemi li può anche causare. Bene, funziona tutto. L'ESP per fare un esempio, mi ero quasi scordato di averlo. Sarà che la mia guida è diventata più "da nonno" (ma mica tanto a dire il vero...) però erano ANNI, non mesi, che non lo sentivo entrare in funzione. E' accaduto qualche mese fa mentre su un misto non troppo veloce mi sono trovato a metà di una curva con le ruote su qualcosa di oleoso perso da qualche TIR (è una strada che collega parecchie zone industriali). Non andavo troppo forte ma il retrotreno ha cercato di allargare e mentre la mia spontanea reazione di lieve controsterzo sarebbe stata comunque sufficiente a salvare il tutto (non mi stavo girando...) lui è entrato tempestivamente in funzione. Davvero, ho detto "oh, ci sei ancora..." Ora, l'ESP ritengo sia un sistema piuttosto complesso e che in alcune componenti sia anche soggetto a sollecitazioni ed usura, tuttavia fa piacere vedere che dopo 15 anni e 300 mila km è sempre lì pronto. Certo, ci mancherebbe, quello è il suo lavoro ma non è sempre tutto così scontato, o sbaglio? Detto ciò, tornando a ciò che ha detto il capo-meccanico, testuali parole.... "è vero, hai un problema, ma questo dovrebbe anche farti pensare all'efficienza generale dei sistemi che hai a bordo: dopo 15 anni e 300 mila km toh, un giorno qualcosa ha smesso di funzionare. Ti si è accesa una spia, sei venuto qua, io ho attaccato il tester e in un minuto sono andato a colpo sicuro. Pezzo cambiato, problema svanito. La diagnostica di bordo ha fatto il suo lavoro... ti assicuro che ci sono casi un cui il problema nel problema è capire cosa è che non va più. A te non è successo. Anche questo è funzionare."
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Da prendere assolutamente con le pinze, la mia ipotesi (che tale è perchè stranamente rispetto al passato le risposte sono state molto evasive... la location e i personaggi sono sempre quelli ma è come se ai tempi in cui Opel era Opel e basta fosse più facile gestire in maniera autonoma anche i "rimbrotti"... insomma quando su una Opel qualcosa non quadrava lo venivo a sapere, ora c'è un filo di omertà) è che si tratti di cazzabubbole elettriche/elettroniche. Niente di mai visto per carità, anche le prime Insignia e Astra J/K tornavano indietro con qualche virgoletta da sistemare nei primi tempi di commercializzazione. Però ho avuto l'impressione che si tratti di cazzabubbole nuove, "importate" in casa Opel. Ripeto, non che prima non le avessero ma queste sembrano diverse... ho colto delle espressioni tipo "eh... adesso son Peugeot, son cose diverse". Ora io non so quanto sia "Peugeot" una Corsa in montaggio in Germania, nel senso che al di là della fusione non so quanti componenti sotto pelle siano identici, se ogni Casa mantenga i suoi fornitori di componenti per le piccolezze oppure sia tutto tutto tutto generalizzato. Lo so che Corsa e 208 son sorelle ma non so se lo siano fino all'ultima vite e sensore. L'impressione così al volo è stata che se prima c'erano le Opel con delle piccole cazzabubbole Opel e le Peugeot con le loro, ora ne siano magari scomparse alcune tedesche ed entrate altre francesi. Magari fra un po' verrà fuori che Corsa e 208 hanno dei piccoli crucci che sono identici... di certo non è bello vedere una macchina targata GA che manco è sporca sotto, a penzoloni sul ponte col muso smontato. Sembra comunque che ultimamente tra emergenze mondiali e tagli dei costi non si possa più essere sicuri di niente... qualche giorno fa dagli amici Renault nel pavese è entrata una Talisman che puzzava ancora di nuovo per fare una garanzia da quasi 2000 euro per componenti meccanici che hanno detto stop dopo pochi km... e qui da me un caro amico con un negozio di autoricambi ha targato un mese fa un Caddy che dopo tre giorni l'ha lasciato a piedi con la centralina flippata a causa un connettore danneggiato in fase di montaggio. A quanto gli hanno risposto in concessionaria, difetto che VW conosce. Infatti nessuna replica, sostituzione di tutta l'elettronica motore e mille scuse. Ok, perfetto, viva la garanzia... fatto sta che tre giorni di furgone, e via sul carro attrezzi.
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Comincio a vederne in giro parecchie e parecchie stanno arrivando in concessionaria. Certe cose "tirate via" tipo i pannelli porta continuano a farmi un certo ribrezzo. "Vi abbiamo messo lo schermozzo, vi abbiamo levato tutto il resto". Non apprezzo affatto il tentativo di focalizzare l'attenzione su tre-quattro dettagli (teoricamente) costosi/premiummm buttati nel mezzo di un ambiente generale impoverito. Io queste cose continuo a guardarle, non me le sono dimenticate perchè sono arrivati gli schermozzi. Poi, per carità, in certi allestimenti trovo che faccia una discreta figura, almeno si distingue riuscendo a sembrare un po' più bassa e larga rispetto a certi panettoni. Le auguro di funzionare.... perchè nei dietro le quinte di concessionaria vedo un po' di movimenti che danno da pensare. Arrivano, le lucidano, le targano, consegna, grazie arrivederci se la goda... qualcuna dopo due-tre giorni è lì. Settimana scorsa ero in officina perchè il GTC ha fatto i capricci* e una arancio andata via tre giorni prima era lì "per un controllo" mentre una super luxus top dei top mega edition stava sul ponte senza ruote, paraurti e senza tante altre cose. "Che succede qui?" "Lasciamo stare..." *a 302000 km... dialogo in famiglia. "Ehi, tu!" "Chi, io?" "Si, tu... chi è che guida, Pippo Baudo?" "Ah ok, cosa c'è?" "Senti un po', io voglio un sensore pressione gasolio nuovo." "E perchè? Non ti piace più quello lì?" "No. Ne voglio uno nuovo." "Ma smettila, non c'ho tempo." "Guarda che accendo le spie eh? Ah se le accendo!" "Provaci!" "TAAAC. Ecco. Contento? Adesso vado in recovery e il turbo te lo scordi." "Uhh che rompiballe. Ok va bene ti regalo un sensore nuovo, ma poi la smetti!" "Ma veramente anche gli ammortizzatori oddio, non è che...." "Ti dò una pedata...." "Selvaggio."
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C'era poi chi aveva uno stile tutto suo, ad esempio Citroen negli anni '80. Oppure Ford che per tradizione ha sempre innestato un pezzetto del modello nuovo su quello vecchio. Questa Taunus era la Sierra, la quale poi divenne un ibrido Mondeo quando era quasi ora di abbandonare il mercato... per non parlare delle curiose realizzazioni come la Fiesta gigante che abbiamo già visto in passato e che in realtà era la Escort a trazione anteriore.
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Dunque... la storia del camuffo è iniziata nel momento in cui è nata una controparte, ovvero una stampa dell'automobile che si dedicava anche allo spionaggio con l'intendo di aiutare il (neo) automobilista ad orientarsi sul mercato. Del tipo "noooo, aspettate a comprare la Prinzimca, che la tal marca sta preparando questo!" Cosa che ovviamente stava parecchio sui cosiddetti alle Case. Quindi si iniziò a coprire i prototipi, a nascondere i marchi o a far passare le vetture come appartenenti ad un'altra Casa. Prima che accadesse questo, la crescita della motorizzazione in Italia era abbastanza lenta, esistevano gli appassionati sicuramente ma non c'era un audience così elevato. Di conseguenza, se Alfa collaudava la 6C 2500 lo faceva e basta. Usciva in strada, carrozzata o meno, provava quel che doveva provare e se qualcuno la vedeva pazienza, non c'era il fotografo paparazzo e dopo di lui una rivista con la sezione degli scoop Per fare un esempio, tra le foto-spia più vecchie che ho in archivio ci sono quelle della Fiat 500 del 1957 e della Bianchina. Più che camuffate, direi costruite un po' a caso e poi "conciate male" ad hoc; cosa che è andata avanti per qualche anno, perchè per fare un altro esempio molti prototipi di 127 e A112 circolavano con le loro carrozzerie definitive (anche se 127 un po' è stata camuffata stile furgoncino... ecco diciamo che... ci arrivo dopo), approssimative solo a livello di fanaleria e ovviamente prive di griglie, e poi prese a calci e martellate per rendere difficile apprezzarne le forme definitive. Dicevo, nella parentesi: in quegli anni i casi di camuffo pesante c'erano quando il modello in arrivo avrebbe avuto un'estetica di rottura e si voleva mantenere il segreto. 127 appunto, assai innovativa e anche sconcertante per alcuni, rappresentava un salto evidente e quindi venne coperta per bene al posteriore. Altre auto più classiche invece mantenevano il segreto sul loro stile definitivo circolando con la faccia di qualche variante che non era stata approvata. Esempio la 128, che compare spesso nelle foto spia (spuntando con la linea definitiva solo all'ultimo momento) con la parte posteriore della proposta di febbraio 1967 con il bauletto più corto e cadente che poi è andato sulla Zastava. In quel caso la camuffatura era semplicemente l'essere diverse da quello che sarebbero state. Un po' come negli anni '80 quando la Tipo, pur definita, andò avanti mesi con la faccia dell'Unone che era già morto e sepolto. Però loro furbacchioni un po' lo camuffavano, ben sapendo che nella testa dello spione il ragionamento sarebbe stato "beh se la camuffano vuol dire che è quella" Un caso eclatante di scoop dovuto al fatto che quella che stava per nascere era una vera e propria "bomba" fu quello della DS... scapparono fuori disegni tecnici e non, DEFINITIVI, e l'Auto-Journal fece lo scoop della sua vita, pubblicandoli insieme a delle foto orribili di una vettura che non c'entrava nulla con la DS, palesemente pasticciata in redazione e fatta passare per un prototipo definitivo. I disegni però erano reali... e Citroen fece fuoco e fiamme, denunciando tutti quelli che poteva denunciare e mandando pure la suretè (nella persona dell'Ispettor Clouseau magari ) a fare la perquisa a casa del diretùr. C'era in ballo una novità pazzesca, però. La moda del camuffo variegato ha preso piede (dopo le suddette fasi di martellamento) negli anni '70. Da noi nel decennio precedente la Giulia aveva un po' giocato (essendo anche lei "di rottura") e il suo prototipo lo conosciamo bene. Molte altre come detto se n'erano andate in strada con la faccia di varianti cassate... l'850 ad esempio fece molti collaudi con delle carrozzerie completamente definite ma "sbagliate" (anche perchè ne pensarono parecchie per quel modello...). Poi negli anni '70 tutte le Case italiane iniziarono a coprire i prototipi con tutto quello che trovavano, e nel decennio successivo ci fu il boom. I cardenzoni variopinti che coprivano Tipo, Tempra, Dedra e via dicendo li ricordiamo tutti (ne metto una sotto così, per amarcord). Anche Alfa è sempre stata molto camuffosa a partire da Alfasud, Montreal e Alfetta. I nostri muli però erano, a livello europeo, quelli più amatoriali mentre i tedeschi erano più precisetti, curavano le finiture anche nel camuffo. Un po' di esempi. Il Montreal "shooting brake" (fatto davvero, mica per coprirla... non c'è proprio il coupè sotto quel padiglione station). Il 127 furgonato. La 112 ricoperta e massacrata. Il Tipozzo incerottato. La Dedra sfacciata che si avvolge tutta ma la mascherina la mette. Non potevo evitare di mettere un 164. Un tipico camuffo tedesco.
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Quello che hanno (che è tanto rispetto ad altri Musei/Marchi) quello è, a meno di qualche ritrovamento futuro di un qualcosa dimenticato da qualche parte, quello resterà. Devono tenere vivo l'interesse, mi pare ovvio che non facciano mai vedere tutto in un'unica soluzione... altrimenti in futuro con cosa ci intorteranno? E poi... ...ecco. Riguardo il modello della coupettina rossa, ricordo che taaanto tempo fa girava uno sketch di una roba simile con un frontale COMPLETAMENTE 159-style.
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Arieccomi... dicevo ier sera di Omega B. Fotine. N.B. Il testo che segue è scritto in modo da abbinarsi alle foto NEL MODO IN CUI LE AVEVO CARICATE IO DAL COMPUTER, CIOE' PRIMA UNA POI L'ALTRA.... ma scusate, andate a cercare ciò di cui sto parlando, perchè non ho capito il motivo ma quando ho aperto il topic finito mi sono accorto che le aveva messe in ordine come pareva a lui. Per cominciare, nelle prime tre credo si tratti della "brindisi" (chiamiamola così ) postata da Angelo l'altro giorno...ma forse anche no perchè la fiancata si è arricchita come nella "sua" ma, anche se la qualità della foto non mi permette di capire se i fari posteriori si sono "bombati" oppure no, mi pare che la calandra non sia a quadrettoni. Quello potrebbe essere il meno, perchè sulle maquette le calandre erano un metti-togli (lo si vede su youtube nel video dedicato alla gestazione di Vectra B... basta cercare Vectra B design e salta fuori), quindi potrebbe essere stata cambiata. Il passo sembra più lungo, perchè la porta posteriore è intaccata in maniera veramente marginale dal passaruota. Ora non vorrei dire una cazzabubbola ma se la memoria non mi inganna la "moderna" Omega B era stata messa in produzione sul pianale della A... e quindi tanti "sogni" di design potrebbero essersi schiantati contro l'utilizzo di una piattaforma dal passo ben definito, il quale avrebbe portato quindi a modificare le proporzioni di un concetto stilistico che era stato scelto per essere portato avanti. Dopo queste tre fotine, si va a curiosare un po' fra i modelli in scala risalenti alla prima fase della ricerca stilistica, quando si era soliti divagare un po' di più. Cose varie e anche strane in qualche caso. La quarta (almeno qui ho corretto il mio testo, dopo gli sketch è il quarto modello in scala che vedete) mi garba una cifra. Ah... se Opel avesse continuato ad osare, dopo Calibra... Poi vediamo un po' di sketch, e per finire... mah. L'ultimo bozzetto non viene dal CS Opel; è opera dell'artista di una qualche rivista tedesca... il quale sulla fiancata ci aveva preso parecchio, al punto da far pensare di aver visto qualcosa. Ora... vedendo che sul frontale la calandra è ridotta quasi a zero, mi stuzzica l'idea che tra le varie proposte ce ne possa essere stata una molto "chiusa".
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Buonasseeeera uh quante cose tutte insieme! Andiamo con ordine, cioè insomma più o meno. Proprio vero, i fari posteriori della Vectra A 2 volumi erano gli stessi della 3 volumi per motivi di costi (ovviamente) ma per un diverso "posizionamento" di tutto il posteriore si erano alzati un po', staccandosi dal paraurti ed ovviamente ci avevano infilato in mezzo qualcosa. Sempre riguardo la fanaleria posteriore della Vectra A, c'è da dire che sul face lifting del 1993 (se non ricordo male, quando due anni prima della fine carriera perse il 1.400 e cambiò calandra - ora con il marchio al centro - oltre a subire piccole modifiche) ci fu già un tentativo di gruppi ottici "simil Calibra", perchè le versioni più ricche sul plasticone nero che stava attorno alla targa avevano un inserto trapezoidale che trasformava la forma originaria facendola sembrare più simile ai fari della coupè. Inserto inutile fra l'altro, puramente estetico, perchè se la memoria non mi inganna non vi era alcuna lampadina inserita sul portello mobile. Un'operazione a basso costo in stile Punto 188 restyling, insomma. Le versioni base invece mantenevano il pannello in lamiera verniciata attorno alla targa, ma era stato aggiunto un profilo di plastica nera all'altezza della serratura, che si accoppiava con una lunetta sempre in plastica nera sulla parte alta dei fanali che avevano mantenuto il contorno originale come componente, ma appunto per via della lunetta si erano ridotti un pochino in altezza. La Turbo 4x4 invece, curiosamente, somigliava più alla base che alle versioni ricche perchè tale pannello (più gonfio, a filo con i fari perchè applicato sulla lamiera) era verniciato in tinta e appariva simile alla lamiera di quelle che avevano... solo la lamiera. Una volta valutato il tutto, le sempre trovate soluzioni ben poco migliorative, anzi... appesantivano e complicavano una vettura che aveva fatto della pulizia (pur scontando, insieme a mio parere ad una certa misurata eleganza, una faccia un po' anonima) uno dei suoi "credo". Il classico "dobbiamo fare qualcosa". Per me la soluzione migliore resta l'originale, dall'allestimento GLS che aveva il fascione nero. Certo i gruppi ottici multicolor avevano un aspetto un po' economico, ma il fumè della 2000 16v insieme al pannello nero creava a mio parere un bel piano di coda. Forse sarebbe stata meglio con qualche scritta in meno, ma vabbè... gli anni Ottanta erano ancora lì. Qui sotto, nell'ordine, Face lifting GL, Face Lifting ricca, Tubbo , GLS prima maniera e 2000 16v. Passando ad Omega... ci torno domani, perchè ho trovato troppe robe. Tra cui altre viste della "brindisi" e qualche bozzetto che mi porta a pensare che quel pezzetto di muso appartenga ad una ipotesi praticamente priva di calandra. Ci aggiorniamo
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Grazie Angelo per il bellissimo post! Apprezzo davvero queste foto (dove le trovi poi che io non ricavo mai nulla nelle mie ricerche!!). Riguardo Calibra B, davvero bello quel dettaglio sul faro destro... il rosso in altre foto spegneva tutto. Vorrei vederla in Star Silver... ah, il rosso. Ihih... pienamente d'accordo sul fatto che non sia una bellezza già da nuovo, ma dovresti vederlo (anzi, sicuramente l'avrai già visto in giro su qualche vecchia Opel) come si presenta dopo qualche anno.... In casa arrivò nel 2005 la GTC rossa di mio padre, pochi mesi dopo la mia. Non era prevista, perchè mio padre aveva già deciso che una volta smessa la Vectra B (che in teoria nel 2005 avrebbe dovuto avere ancora molta strada da fare.... ma un crash in autostrada la portò via... era assettata, cerchi extra serie e scarico completo Supersprint... la rimpiangiamo ancora) avrebbe comprato un cabrio. I figli ormai erano grandi, avevano i loro mezzi, e per lui il futuro avrebbe dovuto essere su una decappottabile per lui e la sua "vecchia". Arrivò questa GTC rossa perchè mio padre, appiedato dopo l'incidente in autostrada, finite le ferie (accadde mentre si andava al mare) tornò in concessionaria deciso a prendere l'Astra G cabrio che stava in vetrina da tempo (che non era esattamente la più bella cabrio del mondo ma per mio padre andava bene) e scoprì che era stata venduta. Altre non ne sarebbero arrivate perchè erano già i tempi della Astra H e le G coupè e cabriolet già avevano smesso di essere consegnate. Allora addio cabrio, perchè la "H cabrio" che poi fu la TwinTop era di là da venire e così gli venne in mente che prima delle ferie aveva visto nel sotterraneo del nuovo una GTC Star Silver arrivata dalla rete con montato il kit Irmscher. Si buttò su quella e scoprì che pure lei era stata venduta. Volò la frase "Gilberto!! (il titolare) Hai finito di vendere tutto??" ed egli rispose che se a mio padre andava bene c'era libera la "rossa". Andò a vederla e si fece cambiare i cerchi perchè li aveva a cinque razze come i miei ma lui preferiva i cinque razze doppie della Cosmo station che c'era di fianco. La portò a casa e si prese le urla di mia nonna "che a 50 anni non si compra la macchina color dei giovanotti esaltati" Dopo 10 anni è stata ribattezzata "50 sfumature di rosso". Tutta la plastica era rimasta "rosso Ferari" , i parafanghi anteriori erano fucsia, il cofano e il tetto tendenti al rosa. Rifatta in carrozzeria per portarla avanti (farà 15 anni a settembre ed ha da poco passato i 100mila) da un carrozziere in gamba il quale disse "dalla Casa fanno tutte così le Opel rosse, ma se la rifai in carrozzeria non succede più" ed in effetti devo dire che è tale e quale a 5 anni fa. Vabbè, ho divagato... tornando agli scheletri Opel, questa nuova foto di Tigrotta B mi convince ancor di più che probabilmente avrebbe avuto le portiere con la guida finestrino nel montante posteriore e il resto del vetro "a giorno". Credo che questa macchinina avrebbe potuto essere davvero caruccia. La foto mi conferma anche che la plancia era quella di Corsa C. Ora, per dare un piccolo contributo, inserisco queste immagini di Vectra B in cui oltre ad una 2v più levigata e "normale", vediamo una coppia di maquette in cui la fiancata è più o meno definita ma il posteriore è ancora oggetto di studio... ed in un caso c'è una forma dei fari che ha una certa somiglianza con quella ipotizzata per Calibra B (cosa condivisa anche dalla 2v più levigata). Studi per berlina e coupè che probabilmente furono realizzati nel medesimo periodo.
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Bora non era malvagia. Sicuramente meglio di Vento, e anche di certe cose che girano oggi. Era solo un po' buffa, per me, la portiera posteriore così strizzata nella parte finale. Sembrava avessero aggiunto le porte posteriori ad una vettura che ne aveva solo due.
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Esatto. Ora rispondo brevemente a questo ultimo quesito e poi tornerò sul testo scritto da Angeloben che come al solito è mostruosamente interessante. Questa piccoletta fu oggetto di clinic test ai tempi in cui si doveva decidere "quale" Corsa fare. Venne infatti paparazzata negli anni '70 (seconda metà) durante un confronto con altre soluzioni a lei ispirate (per tornare anche al tema della Corsa un po' più antiquata rispetto ad una rivale come la Uno.... come scrissi giorni fa il pensiero Corsa è stato mooolto lungo) e nel nostro Paese fu Gente Motori a pubblicarla, tanto che alcuni bozzetti di una probabile piccola Opel (realizzati credo da Alloisi per la rivista) erano davvero molto simili a lei. Qui sotto alcune immagini che mostrano ipotesi di Corsa che hanno una certa familiarità con questo concept. In uno dei bozzetti vediamo addirittura i parafanghini allargati che poi la Corsa A nella versione 3 porte effettivamente avrà.
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Concordo con tutto. Vedo anche io le stesse differenze nelle due fiancate (curiosamente, preso dalla forma generale e dall'attacco degli specchi non avevo notato le diversità a livello di fari anteriori... divento vecchio ) e anche per me la preferenza va al faro destro, più deciso, che abbinerei con la fiancata sinistra. Il posteriore non l'avevo mai visto: grazie! Devo dire che per me è "no", per gli stessi motivi che hai elencato tu. Fari troppo pesanti nella forma generale (pur completamente diversi, mi hanno fatto pensare ai fanaloni del culone della Tigra TwinTop di mia sorella, vettura imbarazzante quando la guardi in pieno da dietro... per la serie "questo sedere era talmente grande che abbiamo dovuto fare giganti anche i fari per spezzare un po'") e quindi viene a mancare un po' di finezza, che invece Calibra A aveva, finezza fatta anche secondo me di alcuni tagli netti come appunto l'appoggio del montante posteriore sul fianco. Certamente come hai detto tu il raccordo montante/fianco posteriore è plasmato alla grande, ma quando tutto diventa così "plastico" a mio parere si perde un po' di eleganza. Certe linee tirate sono sempre "giuste" nel pacchetto generale (vale per me come esempio citare la differenza che c'è fra MB 190 e prima Classe C... ma magari sarò io ad apprezzare di più le linee tese rispetto all'arrodontamento). Calibra A era purezza, bellezza ed eleganza. Se immagino una vettura che come forma negli anni successivi possa essere una evoluzione Opel di quel tipo di coupè (come forma generale) mi viene in mente una che in realtà è una cabrio a tetto rigido, e cioè la Astra H TwinTop. Più chiassosa, più aggressiva, più "moderna" visti i cambiamenti stilistici di quel decennio... ma la purezza e l'eleganza se n'erano andate. Quindi... sicuramente Calibra B fatta così non sarebbe stata all'altezza di Calibra A, anche perchè evoluzione e non "sparo nel buio" come venne definita. Concordo anche sugli specchi che paiono un tentativo riuscito solo un po'. Per il portellone... al netto del fatto che questa sia una maquette e quindi certe soluzioni siano parecchio "finte" rispetto alla struttura di una vettura reale, vedere quel lunotto con un bordo nero così sottile non mi fa pensare ad un portellone. Se fossimo davanti ad una vettura reale, ti direi che secondo me il portellone non ce l'ha.
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Immagino che li avrebbero fatti... senza avere un collegamento evidente come su Vectra B sulla quale le linee che partivano dalla mascherina andavano ad abbracciare le calotte degli specchi (una costruzione impegnativa, perchè le due piccole "corna" del cofano all'apertura dello stesso si sganciavano dalle calotte e alle stesse si riagganciavano in maniera molto precisa con la chiusura, per cui nel montaggio del cofano TOLLERANZA ZERO - era molto bello vedere quel movimento ) seguivano l'idea di specchio che nasce dalla carrozzeria come protuberanza. p.s. dite quello che volete, per me 'sta macchina è sempre bella.
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Più che lo sbalzo è il cab forward a dar fastidio a me. Il parabrezza attacca troppo vicino alle ruote, e rispetto al centro di esse il muso è tutto avanti... tutto l'abitacolo dovrebbe arretrare di una decina di cm almeno. Anche rispetto al retrotreno si è spostato in avanti.
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Scusassero.... ma questa l'abbiamo già messa? (un po' di confusione in testa... strano ) Calibra B. Citando in qualche modo la Vectra B che avrebbe dovuto essere la sua "mamma".
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