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PaoloGTC

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  1. E per forza! Avrà visto che c'era un baffuto su nasona bianca quadrilatera che si faceva gli affaracci suoi. Confermo la Prisma in alto a sinistra . Comunque dovresti modificare la firma che ti sei messo da feisbuc. Non corre solo dietro alle vecchie Alfa, corre dietro anche ai coupè francesi dimenticati da tutti. La 15, se non ricordo male, era un modello sportivetto ma non troppo. Sopra di lei c'era la 17 (da noi 177... che ho capito, il 17 in Italia stava male... ma uno quando leggeva la gamma Renault cosa pensava? 4-5-6-15-16-177? Eh Tombola eh?)
  2. Stiamo perdendo quest'uomo. Mi ricordo con piacere i tempi in cui frequentava le nostre pagine e me lo immaginavo seduto sulla poltrona di casa, con la pipa ad interrogarsi su questioni meritevoli come quale specchietto potesse andare bene sulla sua splendida coupè, senza cadere nel cattivo gusto. Ora inventa verbi perepeggianti, scrive di culi bassi e pere scuppiate. Signori di AP, avete rovinato una persona per bene
  3. Riguardo la frenata, bisogna dire che allora (come anche oggi) si trattava di un dato ove le differenze tra auto normali ed auto "per pochi eletti" non erano così distanti come lo erano invece per le prestazioni velocistiche et similia. Oggi vediamo supersportive che viaggiano sui 33-35 metri da 100 a 0, e medie ultimo modello come Astra che stanno sui 35-36-37. La frenata non riesce ad essere così "super" come è tutto il resto dell'auto, nel paragone fra supercar ed auto normale. Idem allora. 43 metri per un Testarossa non erano un cattivo dato ma nemmeno una cosa "da supercar". La coeva Thema Turbo i.e si fermava in 44 e rotti (ok che era una berlina veloce, ma stiamo pur sempre parlando di una berlina a confronto con ciò che sarebbe in teoria il top del top in quel dato periodo), e 44 e rotti fece anche tre anni dopo (periodo in cui Testarossa non veniva provata ma era identica alla versione uscita quindi si presume frenasse sempre in quello spazio lì) la plebea Duna DS Weekend, e parliamo di una Uno station wagon a dischi e tamburi. Ribadisco, questo da parte mia non vuol dire che Testarossa fosse un aborto per essere una supersportiva, scrivere che era un bidone è esagerato. Semplicemente la tecnica e l'elettronica applicata all'auto hanno fatto passi da gigante in 25 anni (con i pro e i contro), e rispetto ad altri tipi di auto, una supercar di 25 anni fa ha più che mai bisogno di essere contestualizzata.
  4. Ma infatti come ormai detto tante volte, se si analizza Arna con un metodo che esula dal piacere-non piacere: -meccanica? La conosciamo. Ci stava eccome. -spazio a bordo? C'era. -bagagliaio? Anche. -su strada? Meglio di quanto uno sperasse guardandola (cit. Duetto80) Cosa manca? Ah. -estetica? Ecco. -nome? Ecco. -immagine del modello nel contesto di un marchio con certi requisiti e aspettative dalla sua clientela? Ecco. -campagna di lancio e di sostentamento? Ecco. In una analisi pratica i primi quattro punti sarebbero i più importanti in un'auto che non è una E o un oggetto di piacere su ruote. Peccato che gli altri quattro punti siano quelli che alla fine decretino la storia di un modello. Le capacità di un'Arna, il servizio che poteva fare, non erano diversi da quelli che poteva offrire ad un automobilista medio una normale 33. Però una è una 33, l'altra è l'Arna.
  5. In effetti tutti gli aggeggi per esserlo li hai. L'invenzione di Issigonis e l'aggeggio a 6 cilindri che di inglese avrebbe poco ma in un'occasione ebbe l'onore di trasportare le inglesissime terga di geims bond. toc toc "Avanti" "Sir?" "Si Arcibald?" "Volevo avvisarla che a causa delle piogge persistenti il Tamigi ha superato di un metro il livello di guardia,sir." "Perbacco, Arcibald, sicchè tu ritieni che tale notizia sia così importante da dovermi disturbare mentre leggo il mio romanzo preferito?" "Chiedo scusa, sir." toc toc "AAvanti" "Sir?" "Ssi, Arcibald?" "Volevo avvisarla che a causa delle piogge persistenti il Tamigi ha superato di tre metri il livello di guardia,sir..." "Arcibald? Io sono un uomo benevolo e ammirato da tutti per la mia infinita pazienza, ma vorrei farti notare che essa sta volgendo al termine; come ti ho già detto, vorrei continuare a leggere il mio romanzo preferito senza essere disturbato da queste novelle di second'ordine." "Chiedo scusa, sir." toc toc "Aaaavanti!!" "Sir?" "Sssi, Arcibald?" "Il Tamigi, sir." (SVUOASHHHHHHHH) (non è molto attinente ma è una vita che la volevo scrivere ; ce l'ho da qualche parte fatta a vignette ed ogni volta mi fa scompisciare )
  6. Sarà già... che poi ci tocca vederla in foto col caschetto da cantiere sul tetto.
  7. Taci tu che vai ancora in giro con l'invenzione di Issigonis :D:D
  8. Tu pensa che ancor prima di Arna c'erano già proposte che facevano girare i cosidetti a mille, in terra lombarda. Sempre per questioni che con l'auto hanno niente a che fare già in precedenza (siamo nel '73)qualcuno aveva proposto di andare a montare tot migliaia di Alfette (70 mila mi sembra) all'anno al Sud, mentre già si faceva fatica a far girare a regime le fabbriche AlfaNord... (e siamo sempre in zona Avellino, quindi direi che è il caso di citare nuovamente Drive In ) Luraghi era leggermente infervorato Se l'Alfa Romeo fosse una persona, ne avrebbe da dire allo Stato più di quante ne diciamo noi di solito quando ci lamentiamo di come funziona il nostro Paese.
  9. Al di là della sciagurata campagna pubblicitaria, che sembrava appositamente realizzata per autoflagellarsi gli zebedei (Sala dice che non fu capita; io dico che si capì benissimo che era sbagliata ) io credo che se Arna fosse nata con un'estetica decente non sarebbe diventata lo zimbello della storia alfista. Come spesso è accaduto per tante auto, il primo impatto (estetico) è quello che ti porta nell'Olimpo (156 fosse stata splendida ma mediocre auto avrebbe sicuramente venduto di più di una ipotetica Arna supermega ottima ma bruttina) o ti schianta al suolo. La macchina da vedere era così. Il "così" il popolo automobilista come ben sappiamo lo fa diventare "sfigata" in trenta secondi. Aggiungici la campagna. Fine. Se Alfa non avesse fatto 33, e la Nissan "B alta" fosse stata una 33 come estetica, imho oggi non saremmo a parlar d'Arna in questo modo.
  10. Anche nell'ultimo libro uscito sull'Alfa, "Gli anni di Arese", riguardo a Ford ho trovato opinioni contrastanti fra i vari personaggi intervistati. Da una parte si dice che Ford fosse realmente e seriamente interessata (parole di Enrico Sala) ma che la sua offerta non arrivò alla cifra richiesta, e non se ne fece nulla; in altre pagine c'è chi dice che Ford in realtà sia sempre stata lì a far da spalla in un teatrino ben orchestrato, che mandava in scena lo spettacolino cessione Alfa. "Fiat si piglia l'Alfa" e tutti no no no no. "L'Alfa a qualcuno bisogna darla, la vuole la Ford", e tutti "no la Ford no allora a questo punto meglio che ci pensi la Fiat". (e la stessa offerta Ford che Sala dice non essere all'altezza, secondo altri personaggi con un passato in Alfa Romeo in realtà non fu mai ufficializzata, per volere della Ford stessa, in quanto si trattava di un semplice pro forma, un'offerta fatta tanto per fare e creare un antagonista virtuale che fosse visto come peggiore di Fiat) Chi lo sa.... io non lo so, o meglio, non mi permetto di dire la mia in modo deciso. Sono amante delle vecchie storie ma sono anche troppo giovane e troppo fuori da tante cose Alfa per avere un'opinione da scrivere. Riguardo Nissan... ce ne sarebbero da dire, su tutta la vicenda. Ma poi si finisce nella politica ed in tutte quelle robe lì. Preferisco le auto
  11. La decisione di salire sul carro del Tipo 4 non fu "presa" bensì imposta da chi aveva in mano l'Alfa all'epoca, il quale in parole povere disse che se avessero voluto fare la nuova ammiraglia avrebbero dovuto farla in collaborazione con Fiat. Lo stato, i soldi necessari per sviluppare una nuova ammiraglia, di qualunque foggia e trazione fosse, tutta Alfa senza joint venture (e risparmi) non li avrebbe mai cacciati. (del resto si è visto nei confronti di altri modelli, quali fossero gli investimenti possibili; vedi Alfetta-90 e Giulietta-75. La prima riuscita in parte, la seconda ormai un mito di macchina, ma comunque due modelli nati da pesanti restyling, perchè di modelli nuovi non se ne parlava... e vedi anche Alfasud-33.. anche se 33 era già un'auto più nuova a prima vista). L'accordo è appunto del tardo 1981. (l'articoletto contiene delle pesanti inesattezze... del resto una parte era notizia, una parte era supposizione; carino che ci prendesse, almeno come concetto, sulla storia del motore Ferrari per la versione Lancia; in quanto alla trazione posteriore per Alfa perchè il pianale modulare bla bla... seee campa cavallo ) A quel punto "meccanicamente" il progetto venne impostato e non ci furono altre varianti che proseguirono il loro cammino. Fu la ricerca stilistica riguardante la pelle della vettura, che andò avanti parallelamente (per un po'), coi lavori del CS Alfa e di Pininfarina. Entrambi però avevano ormai come punto di riferimento il Tipo4.
  12. Sul frontale mi sono già espresso, al di là del bello o brutto, per me è semplicemente vecchio, più vecchio di quello di prima. Nel non aver nulla di particolare ci mette così tanta enfasi nel dire "sono una macchina seria e seriosa.. non c'è niente da ridere!" Non che una D debba far ridere.. però un po' di charme, suvvia. Tanto per dirne una, sempre imho, hanno azzeccato 10 volte di più il frontale della piccola Polo (ne vedo una nel parcheggio aziendale tutte le mattine, normalissima, grigia, con cerchi in lega "appena appena", credo siano da 15". Beh è proprio un bel musetto. Niente di nuovo ma fatto bene, leggermente grintoso e anche elegante secondo me). La vista migliore secondo me di questa Passat resta il fianco (col muso nuovo ecco, forse di fianco ci ha guadagnato qualcosa), probabilmente perchè sembra altre cose che a volte son più belle anche nelle altre viste . Dietro non mi dispiace la berlina, però avrei evitato, fossi stato io con la matita in mano, di dare quel profilo inferiore alla parte interna dei fari che volge all'insù verso il marchio. Avrei preferito una base rettilinea, quella curvetta imho non ci azzecca nulla col resto.
  13. Sarò io che mi ricordo male allora. Un mio parente la comprò nel 1986, mi rimase impresso quel dettaglio ma probabilmente è un ricordo falsato... mi sembrava di ricordare di averla vista un giorno parzialmente smontata (lo accompagnai in officina, non so se l'auto avesse avuto un problema o stesse magari montando un impianto o qualcos'altro...) e ho quell'immagine della consolle levata dalla sua posizione, con la moquette che era rimasta lì, nella quale si vedeva lo "stampo" della struttura in plastica che pressando la moquette aveva lasciato il disegno. Però avevo 10 anni, mi si sarà mischiato qualcosa in testa Per i pannelli porta, ne ho riparlato prima con papà, ha aggiunto che il problema si presentava per due motivi, col passare del tempo. In primis, la saldatura-incollaggio che univa i bordi del pvc copri-pannello e dell'inserto in velluto, usava materiale di scarsa qualità per via del contenimento dei costi, e per lo stesso motivo, a lungo andare si scollava anche il velluto stesso dal pannello. la sequenza di operazioni nella realizzazione era: -stampaggio del pannello -incollaggio pannellino in velluto (sul retro dello stesso, adagiandolo sul pannello che sotto il velluto era intero e faceva da "piano") -rivestimento in pvc che dell'intero pannello, a caldo, che nella zona attorno al velluto veniva inciso e incollato-saldato Tutto ciò secondo papà, se si fosse basato su materiali chiamiamoli "di consumo" nelle varie operazioni, aveva tutti i requisiti per presentare un prodotto finale ben fatto. Fu realizzato tutto tirando di qua e di là con le monetine, e venne fuori quel che venne fuori.
  14. Abbiamo qui Franzoso che prova il jingle dello spot, davanti ad un campione selezionato di clientela, rappresentativo del nuovo target Lancia. (il titolo sui cartelloni alle sue spalle è puramente casuale ) (al minuto 1.14 vediamo Robinson ospite della serata, seduto in primo piano)
  15. Max di responsabilità ne hai anche tu che stasera alle ore 19:06 ora di Autopareri hai deciso di coniare il verbo "perepeggiare". Erano almeno 20 anni che non lo sentivo pronunciare, e a quei tempi non esistevano forum e web, quindi il verbo segreto non si diffuse. L'ultima volta che lo sentii fu usato per definire la tortura di aver di fianco in autostrada, viaggiando a 110 km orari, una Panda 30, lanciata a 111 km orari, che ci metteva due ore per superarti e ti inondava l'abitacolo (nonostante tu avessi vetri chiusi e Pioneer di buonumore) col suo PEREPEREPEREPEREPEREPEREPEREPEREPEREPEREPEREPEEEEE
  16. Auguri! (orrrrca ho sbagliato TT )
  17. Stavo per scrive "e che mi continuate a correggere che era la 1100, perchè che ho scritto io???" Poi ho visto che avevo scritto 1500 :D
  18. Riguardo il problema dei pannelli porta Croma, abbiamo la testimonianza diretta dal posto in cui scrivo. Mio padre infatti negli anni 80 li produceva, nell'azienda per la quale ha lavorato fino al 2009. Nasce Tipo 4 e tale azienda riceve la commessa per la produzione di pannelli porta e cappelliere. Disegno, progetto, specifiche, collaudo, produzione. Il solito iter. Viene adottato in quel preciso momento un nuovo processo di stampaggio del pezzo ed accoppiamento col materiale che lo riveste, parecchio più evoluto del precedente. Tal processo ha tutte le carte in regola per creare dei pezzi a regola d'arte, con una buona finitura. Sono necessari macchinari nuovi ed anche un robot (che in azienda viene scherzosamente ribattezzato "Pippo"), forse Hitachi non ricordo, che si occupa dell'incollaggio degli inserti in tessuto sul pannello. La ricerca della qualità, insomma. Tali investimenti sono ovviamente a carico dell'azienda che produce il pezzo, ed in conseguenza di ciò viene fuori un prezzo finale del pezzo a Fiat non dico esagerato ma un certo prezzo. Le cose quadrano poco. Bisogna rientrare da qualche parte, il prezzo deve scendere. Il Gruppo altrimenti il pezzo non lo prende più. L'azienda per stare nel budget necessario ad offrire il pezzo alla cifra che vuol spendere il Gruppo, deve intervenire sul prezzo (e conseguente qualità) verso i suoi fornitori che si occupano del materiale e dei collanti. Se ne ottiene che? Il processo di produzione avrebbe permesso una qualità migliore, ma fu messo in marcia con i materiali che non erano adatti. Ci fu poi una revisione del tutto, con risultati ancora più ridicoli, e fu quando Fiat decise di rinnovare i tessuti che facevano da inserto nel pannello. Arrivò il velluto a righe, il Visconti di Modrone, che costava un botto (arrivava a rotoli in azienda e GUAI a sprecarne un pezzo). Il costo di quel dettaglio aumentava. Non ci stavano dentro di nuovo. Chiesero un ritocco verso l'alto del prezzo di vendita al Gruppo. Il Gruppo acconsentì ma? Visto che il prezzo del pezzo era aumentato, nell'ambito del particolare "pannello porta" bisognava rientrare di qualche cosìna, anche di poco, da altre parti. Nuova ideona. Risparmiamo sulle clips che tengono fisso il pannello sul lamierato! (questo in Fiat, non nell'azienda di mio padre, che ovviamente i pannelli li faceva e spediva e basta). Ne vennero fuori così pannelli migliori, più belli... che si staccavano dalla porta. Ah, i contafagioli...
  19. Nella povertà generale dell'allestimento interno Croma (che è vero, nelle versioni base era quasi venuta dall'Est e il design minimal della plancia, nonchè il suo scarso volume generale, non aiutava certo ) una cosa che mi colpì molto (sulle prime in negativo) era il pozzetto davanti alla leva del cambio. In pratica la consolle era vuota, c'erano solo le pareti, che poggiavano... sulla moquette del pianale. Lo vidi e dissi "eh ma che roba non ha nemmeno un tunnel vero e proprio"... ed in effetti... Però, guardando oggi quel dettaglio e pensando ai minuscoli vani portaoggetti di oggi, tutta plastica premium o no, che per evitare rumoracci di cose poggiate dentro che scivolano, sono stati rivestiti premiumm con la gomma o coi fondini floccati... beh quel coso della Croma alla fine era intelligente. Avercela oggi, prendi il cellulino e puff lo sbatti sulla moquette non scivola non fa rumore non si riga Riguardo i pannelli porta, mi immagino che ci fossero i due tipi (con pulsanti e senza pulsanti) ma che quelli con pulsanti fossero riservati alle versioni che avevano i vetri elettrici di serie. Probabilmente se sceglievi una base e mettevi l'optional vetri elettrici ti veniva montata l'auto coi pannelli "senza" e l'impianto dei comandi veniva messo in plancia... chissà magari avevano già le isole che preparavano le porte complete e per un qualche motivo si era organizzati in un modo (errato) per il quale il montaggio porte (magari da codice dell'ordine) per un'auto "base più vetri elettrici" prevedesse porte "base". Non è una spiegazione valida, lo so. Ma non mi viene in mente un altro motivo
  20. Caro Mazinga, da piccino ho pianto in contemporanea con te, allora, per la Ranch Burago. E pensare che in tempi recenti me ne sono fatta passare una sotto il naso, con altra destinazione (citofonare Gigio 1.1 Lx i.e Turbo plus AWD Quadrifoglio Fucsia ). Se non erro tal veicolo prendeva la mosse dalla vecchia Simca 1500... può essere? Meccanica e forse parte della struttura anteriore? Nella via dove sono cresciuto ce n'era una, non ricordo bene il colore, forse un marroncino o caffelatte, qualcosa del genere. Però ricordo ancora l'odore che lasciava dietro di sè al suo passaggio (andava a gas ). Era un aste-bilanceri per caso? Non ricordo. So che si udiva chiaramente un notevole "cic-cic-cic-cic" quando passava. Non so che fine fece, se demolita, bocciata o venduta semplicemente. So che la sua padrona la cambiò con un mezzo di tutt'altro genere. Una fantastica Skoda 120 ARANCIONE.
  21. Non so voi ma io, nel mio piccolo, più rileggo le parole che ha pronunciato nell'intervista, più mi convinco che una notizia non c'è neanche. ACS ci ha già fatto notare come al momento, al di là dell'intervista, non ci sia proprio niente che bolle in pentola. Si potrebbe dire "beh magari ora, però chi lo sa fra poco ci saranno novità che saranno tali anche per lui e per ora la cosa è tutta nella testa di Sergionne". Il quale ha detto... mi rileggo un po'.... "ci stiamo appunto chiedendo in che modo cominciare a coprire lo spettro dell'attività sportiva" ed ha aggiunto anche "bisogna studiarci e lavorarci attentamente". Le sue parole, non sempre, ma molte volte le pesa attentamente. Quel che ha detto finora non è nulla che non possa rientrare e scomparire in un nanosecondo, poggiando con naturalezza su di un'altra dichiarazione tipo "no beh io non avevo detto che avremmo fatto questo e quello; avevo detto che ci stavamo pensando, stavamo valutando. Abbiamo pensato, abbiamo valutato, e abbiamo deciso che per via di questo e di quello, non si può." Nel frattempo il mondo ha preso due frasi, ha creato una notizia ed una conseguente aspettativa, che in quel caso andrà delusa (tanto per cambiare ). Forse l'unica cosa che non ha pesato e non doveva dire è stata "sarebbe da imbecilli non farlo"
  22. Esatto ggg, montava i 16", sulle prime col fissaggio monodado e dal 1988 con cinque bulloni. A quei tempi, che io possa ricordare anche pensando a dove andare a pescare in archivio un tempo sul giro, tali test non venivano effettuati e pubblicati nella stessa maniera con cui vien fatto oggi dalle riviste come AUTO. Quattroruote non aveva nemmeno la pista propria ancora, bisognerebbe andare a vedere nella prova se per caso fosse stata cronometrata a Vizzola Ticino (dove andava 4R a provare "al chiuso"). Quindi, anche trovassimo un tempo sul giro (credo che uno dei pochi disponibili sia quello del circuito di Fiorano-ufficiale Ferrari, ma non so se l'abbiano mai divulgato; in tempi recenti è un dato che è comparso più spesso, quando Ferrari presenta un nuovo modello c'è sempre un raffronto con il precedente o con altri prodotti della Casa) bisognerebbe vedere DOVE e poi non potremmo confrontarlo con una vettura odierna. Sicuramente coi progressi in fatto di telaistica non ci sarebbe da stupirsi se una super-hot di oggi (anche media) la mettesse in crisi, ma ciò non va certo a suo demerito. I cavalli (390 diventati 380 col catalizzatore nel 1989) c'erano, però bisogna anche dire che l'auto non pesava esattamente 900 chili. La velocità c'era tutta (290, può essere? non ricordo bene) ma l'accelerazione 0-100 ad esempio credo che fosse sui 5 secondi e rotti (mi pare sia scesa sotto i 5 con le varie 512 TR e F512 M che superarono il muro dei 400 cv), un dato che oggi siamo abituati a vedere su berline rallistiche in configurazione strada, vedi Lancer e compagnia bella, un dato che anche la "base gamma" Ferrari di oggi, la 458, polverizza (e son sicuro che annienta Testarossa in tutto e per tutto). Ma è normale, sono passati 26 anni e non sono passati invano. Anche per le supercar. Testarossa sarà sempre una supercar, con tutto il suo inimitabile fascino, ma 26 anni di progresso e aumento delle potenze (390 cavalli nel 1984 erano il sogno, oggi abbiamo seg. C che toccano i 300 nelle versioni più pepate, e lo fanno con un 2 litri di solito) si fan sentire. Se parliamo di frenata, possiamo andare ancora più indietro nel tempo e guardare gli spazi di arresto di una Miura, per dire. Oggi una Panda la umilia. Ma questo non vuol dire che la Miura sia peggio della Panda Le auto "mortali" son cresciute così tanto anche sotto questo aspetto, che supermezzi nati quando eravamo piccini oggi sembrano molto meno di ciò che erano all'epoca. Mi viene un mente un altro esempio, che tratta però di un altro marchio. Nel 1987 arrivava sul mercato la Bmw 750i... si restava a sognare davanti a quella scheda tecnica che parlava di un 12v di 5 litri con 300 cv. Oggi una 335i ne fa 6 in più. Io penso che una media very hot moderna debba impegnarsi, per tenere dietro la Testarossa. Indubbiamente. Però non sarebbe una cosa inaudita (e nemmeno un delitto) se ci riuscisse.
  23. Ciao a Gen Lee e benvenuto grazie da parte mia per il "competente" non esageriamo (sempre per quel che mi riguarda). Io scribacchio ma ci sono persone molto più competenti di me, qui dentro. I cavalli di CHT, ora non vorrei dire una castroneria ma forse non eran nemmeno 100, mi ricordo 90 io... ma sto andando a memoria. Hai citato il Td i.d., altro momento importante nella storia di Croma. Tra l'altro fu protagonista di una bella prova di Auto Oggi (il "primo" Auto Oggi, il settimanale di motori ben fatto che era), scendendo il mattino presto dal Brennero per attraversare l'Italia intera. 1200 km con un pieno, ad andatura moderata ma non in maniera indecente.
  24. Mi era sfuggito che fosse lavoro di Stella Bruno. A questo punto comincio a prendere quelle parole con molte più molle di quante ne usavo prima. :D:D
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