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Ho scordato una cosa oggi. Qualcuno esperto di sport marittimi sa cosa fece poi questo Martini Bianco sul campo (o meglio in acqua)? Gareggiò? Qualche vittoria? Qualche figuraccia? Perchè io ho trovato questo ma poi negli anni a venire (come cartaccia) e anche sul web oggi non ho trovato nulla di nulla sul seguito di questa storia.... non se ne fece nulla?
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Ma va' che mi fa le linguacce? E in un topic dell'Opel per di più. Ma guarda te.... te sei fortunato che io sono perchè altrimenti :drive:fino giù e mentre tu ti prendo tutte le majorette e me le porto via però prima di andar via passo in cucina e :pop:poi vado in garage prendo la Sciroppo e così poi tu al mattino e la tua signora trova un casino e e ti dice di mettere a posto e tu . Chiudo la gag con il trio ACS-Maglionne-Duetto (Maglionne è quello in mezzo) che non c'entra niente ma mi piace. (la bottiglia di barbera per cena era buona)
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Non è mica detto che non si lasci correre apposta...
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Ommioddio le hanno messe davverooooo :D:D
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Quoto sul fatto che di base l'auto si rivolge a chi ha certe necessità, che pone prima di altre come il design strafigo. Detto questo, anche nell'ambiente delle auto più utili ed oneste che altro... ci voleva nulla a fare due fari meno deprimenti... credo che sarebbero costati uguali e se dietro era un po' più caruccia non credo che il seguace dello spazio e basta avrebbe detto "ommioddio è troppo bella no no ho bisogno qualcosa di più scarso" "Troppo bella. Non è papà" (cit. Duna)
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Credo che wil si riferisca alla tua Se non ne sei esperto tu, che ci convivi da mesi (con stati d'animo alterni... "io amo la mia pepsilon" - "oggi prendo la pepsilon e la brucio" )
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Invece di stare sempre sull'asfalto, oggi mi butto in acqua. (“ecco, legati qualcosa di pesante ai piedi prima”, direte voi ) Perchè vado a ripescare (visto che in acqua siamo) questo topic? Perchè ieri scartoffiando ho finalmente ritrovato questo articolo, che ripropongo interamente, cominciando da una domanda che propongo anche come titolo del pezzo. Si tratta di un “precedente”, riguardo questa nuova vicenda del Lancia di Lancia. Forse ai tempi era qualcosa di più serio, però... QUANTO FA 8.32 PER 4? A tu per tu con Cesare Fiorio e l'equipaggio del “Martini Bianco”. Coadiuvato da un supercampione come Renato Molinari, il direttore dell'Abarth è un vero professionista della specialità – Cosa vuol dire gareggiare con gli ultrapotenti scafi da offshore – Il parere del pilota e degli altri membri della squadra. “Malgrado la collocazione geografica e la storia che la vuole terra di marinai e naviganti, l'Italia non ha mai vissuto gli sport del mare con grande trasporto popolare. La vela ha avuto un boom con quel piccolo capolavoro di promozione che è stata la prima uscita di “Azzurra” nelle acque di Newport, per poi tornare ad ardori più miti, mentre l'offshore è rimasto per anni un capriccio di pochi e solo da alcune stagioni sta aumentando vertiginosamente la propria popolarità con un sempre maggiore interesse dei media. Cresce l'offshore negli interessi del pubblico e, parallelamente, si registra l'arrivo di sponsor 'da F1' mentre nella tecnica siamo giunti a livelli altissimi, al punto che questa disciplina non può più essere catalogata come gioco per chi ha denaro da spendere, ma richiede che di ogni equipaggio faccia parte almeno un 'throttle-man' (colui che governa le manette che fungono da acceleratore) professionista o comunque super-esperto. In questo contesto ha fatto il suo ingresso nel mondo dell'offshore la Lancia, fornendo i propri motori al 'Martini Bianco', un monocarena costruito nei cantieri di Renato Molinari e portato in gara dallo stesso Molinari in veste di 'throttle-man', con Cesare Fiorio al volante e Carlo Bodega navigatore. I motori, quattro, derivano da quelli che equipaggiano la Thema Ferrari 8.32 (e la barca corre infatti col numero 832) che hanno, nella versione di serie, 215 cv di potenza. Nella versione nautica con turbocompressore i cv diventano 575 per motore, per un totale di 2300 cv; questi motori venivano definiti 'molto simili” a quelli che equipaggiavano le Lancia Martini LC2 Gruppo C delle gare Endurance. Si tratta di un progetto rivoluzionario per il mondo dell'offshore, che sta ancora pagando gli errori di gioventù, ma che viene osservato da esperti ed avversari con curiosità e timore. Il tutto mentre sulle strade la Thema Ferrari sta raccogliendo un enorme successo come ammiraglia italiana dell'ultima generazione. A Torino, negli uffici dell'Abarth, si festeggia quindi il matrimonio fra terra e mare, mentre qualcuno si chiede se, lo stemma dello scorpione (retaggio dei tempi di Carlo Abarth) finirà anche nei cieli. Di Cesare Fiorio direttore generale dell'Abarth, e dei successi da lui raccolti come team manager sui campi di gara dei rally e delle corse Endurance, ormai sappiamo praticamente tutto. Solo chi è anche appassionato di nautica sa invece che Fiorio ha alle spalle una nutrita carriera sportiva sul mare. Ha regatato per dodici anni, con barche di vario genere: dai piccoli F.D. , fino al prestigioso 'Mandrake' di Giorgio Carriero, una barca ben nota agli intenditori, che è 'antenata' del 'Mandrake' selezionato recentemente per la partecipazione italiana all'Admiral's Cup. Al mondo dell'offshore Fiorio si è avvicinato nel 1972 ed è attualmente colui che vanta una più lunga attività fra coloro che partecipano alle gare della stagione 1987. Ha al suo attivo 31 vittorie in gare di campionato ed ha fatto parte di equipaggi che hanno vinto due campionati del mondo e sei titoli europei. 'Ho incontrato per la prima volta Renato Molinari in occasione della finale del campionato del mondo 1979 – racconta Fiorio – quando, conseguentemente ad alcune defezioni, ci siamo ritrovati sulla stessa barca. Il suo prestigio di grande campione era tale che gli offrii di prendere il posto ritenuto giustamente più importante, quello di throttle-man, che inizialmente avrebbe dovuto spettare a me. Dopo quella esperienza, lui tornò alle gare di velocità inshore, e le nostre strade si separarono fino allo scorso anno, quando decidemmo di correre insieme a Montecarlo, con lo scafo Falcon che lui aveva appena costruito. La vittoria che ottenemmo ci spinse a pensare ad un programma da fare insieme ed a poco a poco prese consistenza il progetto Martini Bianco, realizzato quest'anno.' D – La maggior parte degli offshore con propulsori a benzina utilizza due motori aspirati. Perchè la scelta dei quattro Lancia V8 turbo? 'La crescita delle potenze verificatasi negli ultimi anni ha creato problemi di trasmissione alle barche dotate di due motori. L'avere scelto di utilizzare quattro motori di cilindrata inferiore con turbocompressore implica l'utilizzazione di quattro trasmissioni. La messa a punto è sicuramente più difficile, ma una volta raggiunta quest'ultima, potremo godere di un grosso vantaggio derivante dalla maggiore affidabilità delle trasmissioni, che dovrebbe permettere di sfruttare al massimo la potenza dei motori.' D – Qual'è la posizione odierna dell'offshore di fronte al pubblico italiano ed ai suoi indici di interesse? 'E' sicuramente lo sport che oggi è in maggiore espansione, sia come numero di praticanti, che per la quantità degli spettatori ed anche per ciò che riguarda gli spazi che vengono riservati dai mezzi di informazione. Questo non solo in Italia, basti dire che in Francia solo tre anni fa l'offshore era inesistente, mentre oggi vi si organizzano quattro gare ed in testa al Campionato Europeo di Classe 2 troviamo un equipaggio francese. Certamente questo sport ha in Italia un grosso limite, dovuto al fatto di essere sempre stato dipinto e presentato come un gioco, per il quale è sufficiente avere a disposizione un grosso budget economico per potere gareggiare e vincere. Oggi l'offshore è invece uno sport altamente tecnologico ed anche rischioso. Certo esiste ancora la componente mondana, anche perchè in barca c'è posto per tre persone, quindi succede che il personaggio più noto alle cronache mondane che non a quelle sportive abbia la possibilità di procurarsi una barca competitiva e la presenza a bordo di un throttle-man e di un pilota professionisti, ma questo non deve portare la gente a credere che chiunque possa salire su una barca da oltre 2000 cv, portarla in giro per il mare e vincere delle gare.' D – L'Abarth ha svolto la preparazione 'marina' dei motori Lancia V8 che equipaggiano il Martini Bianco e questa non è l'unica vostra operazione extra-automobilistica, visto che avete studiato anche la realizzazione di un bob (come ha ricordato quest'anno Sergio Limone nel suo “Le Abarth dopo Carlo Abarth”, ndGTC). Continuerete su questa strada? E' pensabile che si giunga in futuro anche alla realizzazione di scafi? 'No, la realizzazione degli scafi è impensabile. Parimenti l'Abarth è una fabbrica di “cose da competizione”. Alla fine tutti gli sport si assomigliano e tutte queste esperienze portano ad un denominatore comune che è la tecnologia avanzata di certi studi unita al professionismo con cui viene fatto l'approccio al singolo sport. Abbiamo affrontato questa prima esperienza nella motonautica con un progetto rivoluzionario. Sapevamo di dover pagare uno scotto iniziale per poter fare certe esperienze, ma fin dalla prima uscita abbiamo dimostrato che il potenziale della soluzione da noi adottata è elevatissimo.' Del resto, un nome come la Lancia ed una fabbrica come l'Abarth non potevano approdare in un ambiente per loro nuovo ricalcando orme già impresse da altri. I quattro motori turbo del Martini Bianco sono stati considerati da qualcuno, alla loro prima uscita, una megalomane follia. Ma del resto un identico commento venne fatto alle spalle della Renault quando, in una brumosa mattinata inglese, accese per la prima volta un motore turbo nei box di un Gran Premio di F.1. E solo pochi mesi dopo l'esordio del Martini Bianco, se ne parla come la barca da battere nella seconda parte della stagione e come indiscusso protagonista del campionato 1988.” Fine dell'articolo principale. Proseguiamo ora con alcuni specchietti che erano a corredo del servizio, cominciando con la scheda tecnica (e qualche foto in azione) del Martini Bianco. (foto da italiaspeed.com) Scafo: struttura mista di legno, fibra di carbonio e kevlar. Lunghezza: 13,90 m. Motori: 4 Lancia 8 cilindri a V di 90°, 4 valvole per cilindro Cilindrata unitaria: 2925 cc. Alimentazione: ad iniezione elettronica Weber-Marelli Sovralimentazione: a due turbocompressori KKK dotati di scambiatore di calore aria-acqua. Cilindrata totale: 11700 cc. Potenza complessiva: 2300 cv. Vediamo ora un approfondimento su Renato Molinari e Carlo Bodega L'ASSO DELL'ELICA E QUELLO DELLA BUSSOLA Renato Molinari, 42 anni (nel 1987, ndGTC), comasco, è certamente il personaggio numero uno del nel circus dell'offshore. Vanta infatti un curriculum motonautico unico con: -18 titoli di Campione del Mondo -11 titoli di Campione Europeo -15 titoli di Campione Italiano -12 record mondiali di velocità. Questo background lo rende un po' inviso a chi ha scelto l'offshore come passerella personale e quindi non regge il confronto con un vero campione dello sport. Qualcuno dice che è antipatico, in realtà Molinari è solo un professionista che fugge per temperamento le occasioni mondane e preferisce rimanere nel paddock, a stretto contatto con la propria barca ed i tecnici che lavorano con lui. “C'è stato un tempo in cui l'offshore era riservato a dilettanti che lo praticavano perchè avevano una gran passione per il mare ed i mezzi economici per disporre di imbarcazioni potenti, – spiega Molinari – quando la competizione si è fatta sempre più agguerrita, questi dilettanti hanno scelto per lo più di passare al ruolo di navigatori e procurarsi invece i servigi di piloti e throttle-men professionisti. C'è posto per tutti, anche se il problema della sicurezza sta acquisendo importanza primaria. Con oltre 2000 cv di potenza, gli offshore moderni possono essere molto pericolosi in mano a chi non abbia la necessaria esperienza: alla partenza, un minimo errore di pilotaggio può avere conseguenze drammatiche. Ecco quindi che si evidenzia la necessità di istituire una super-licenza per gli equipaggi che corrono in Classe 1, come del resto avviene da tempo nell'automobilismo.” D – Con quali criteri ha operato le scelte che hanno portato alla realizzazione del Martini Bianco? “Ho scelto un monocarena perchè i catamarani hanno si una maggiore velocità, a parità di potenza, e sono avvantaggiati su mare calmo, ma è altrettanto vero che, non appena le condizioni del mare peggiorano, la loro instabilità è tale da costringerli a ritirarsi. Il monocarena invece offre il miglior compromesso: non ha rivali col mare mosso e con mare calmo può amministrare lo svantaggio conquistando comunque una posizione onorevole.” D – Com'è la convivenza in barca con Cesare Fiorio, che è stato un abilissimo throttle-man e con lei invece ricopre il ruolo di pilota? “Si tende a considerare abitualmente come determinante il ruolo del throttle-man perchè è colui che dispone della velocità della barca. Per questo ruolo l'esperienza è fondamentale, perchè non bisogna commettere errori: tenere il gas a fondo quando la barca plana, essere pronti a toglierlo quando si pensa che le eliche stiano per uscire dall'acqua,ma farlo il più tardi possibile, essere pronti a ridare gas nel momento in cui le eliche tornano in acqua. Quest'ultima operazione va fatta con tempismo, se no la barca 'si pianta' e si perdono svariati secondi per riportarla alla massima velocità. Se poi si lasciano girare le eliche fuori dall'acqua, quindi a vuoto, i motori vanno in fuorigiri e possono scoppiare. Il pilota, nel nostro caso Cesare, è altrettanto importante perchè deve fare in modo che la barca non si scomponga nei salti, per permettermi di sfruttare al meglio in momento in cui dare e togliere gas. Diciamo che se throttle-man e pilota sono due professionisti, come nel nostro caso, l'intesa è perfetta.” Ora vediamo la figura del navigatore, il signor Carlo Bodega. Industriale 48 enne nel settore dell'alluminio, residente a Lecco, Bodega è dal 1969 nel mondo della motonautica che lo ha visto conquistare diversi titoli italiani 'inboard' e classificarsi per tre volte secondo nel campionato del mondo di questa categoria. Quest'anno, per la prima volta, fa il navigatore nell'offshore, ma è previsto che passi al volante nel caso in cui concomitanti impegni di lavoro (sul ponte di comando dell'Abarth) tengano Cesare Fiorio lontano dalle gare. “Conosco Molinari fin dai miei primi passi nella motonautica – racconta Bodega – con lui e Fiorio c'è una lunga amicizia e devo dire che proprio questa mi ha spinto ad accettare il ruolo di navigatore sul Martini Bianco, che mi dà sicuramente più soddisfazione che non uno posto come throttle-man o navigatore in un altro team. Il fatto di abitare sul lago di Como, a pochi chilometri dai cantieri di Molinari, mi permette poi di seguire tutti i test di collaudo della barca cui non può partecipare Fiorio che ha base a Torino ed è spesso all'estero per lavoro.” D – Quali sono i compiti del navigatore in un equipaggio composto al 100% da professionisti? “Ho di fronte a me tutti gli strumenti relativi ai quattro motori Lancia che equipaggiano il Martini Bianco, ad eccezione delle manette del comando della pressione del turbo che sono davanti a Fiorio. Devo quindi tenere sotto controllo i dati fornitimi dagli strumenti, avvertirne la minima irregolarità, prima che si produca un'avaria grave e tenere informati pilota e throttle, tramite l'interfono che ci collega, della situazione. Contemporaneamente devo tenere sotto controllo la rotta: quando percorri in mare cento chilometri andando diritto, una approssimazione di un grado alla partenza significa che ti puoi ritrovare tanto lontano dalla bola da avere un handicap di chilometri!” In conclusione, inseriamo due foto di Cesare con la sua Thema 8.32 personale, testimone del collegamento fra Abarth e mare in questo frangente; fu grazie alla posizione di Cesare, di rilievo in entrambi gli ambienti, che fu possibile questa accoppiata Lancia-offshore. GTC chiude qui il suo mattoncino per oggi Gli anni 80 andavano anche così... con questi tre che correvano sull'acqua in mezzo ai colori Martini e alle scritte che non facevano altro che ricordare il desiderio che c'era di essere i più forti. (frase così.. . Messa lì... giusto per....) p.s. Vista la voglia di upgrade-Thema Ferrari che c'era in giro, non si poteva, passando alle quattro ruote motrici, fare un trapianto inverso e prendere uno dei 4 bestioni da 575 cv e metterlo nel cofano Thema? (povero telaio T4 ) p.s 1: le foto di qualità migliore, come ho già scritto fra parentesi, vengono da italiaspeed. Nel caso fossero di disturbo, le rimuoverò prontamente. Riguardo i volti che ho inserito nel topic, l'ho fatto perchè comunque all'epoca erano stati pubblicati dalla rivista che mi ha fatto da supporto (Starter, ragassuoli, voi che pensate che era solo centro pagina peloso e niente più) pertanto nel mio piccolo le ritengo pubblicabili. Se così non fosse, ditemelo che le rimuovo subito. GTC :saggio
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Basta non prenderci troppo l'abitudine... parlo per me. Perchè poi comincio a fare il figo, quando ho capito "dove" finisce... e meno male che la GTC comincia veramente "di targa" avendocela sulla punta del muso a spazzaneve ,messa in un modo che ti appoggi completamente di targa senza toccar nulla (infatti la mia targa anteriore è una bellezza ) perchè col tempo comincio a fare "ma si che ci sta, vai vai che c'è spazio" anche bello deciso, poi senti BUMP "oh scusa cara"
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Infatti fra le proposte c'era. C'era una maquette con fanaleria iso 164, quindi rettilinea, che si interrompeva nella zona del marchio e solo in parte perchè la lamiera scendeva attorno allo scudetto creando un triangolo nel gruppo ottico che richiamava il motivo del cofano anteriore... senza però tagliare del tutto la fanaleria, il cui bordo inferiore era continuo. In questo caso però, come giustamente scrive Dannatio, il bordo del lunotto era rettilineo anche lui. C'era poi un'altra proposta con il bordo del lunotto come quello definitivo, e la fanaleria più allungata verso il centro... però come anche qui giustamente scrive Dannatio, lo spessore dei fari, seguendo l'inclinazione del lunotto, diventava esiguo ed infatti i fari non si toccavano per poco... erano due fanali larghissimi ma che per un pelo non si collegavano. C'era inoltre un'altra proposta di fanaleria orizzontale continua, sempre col bordo lunotto rettilineo e sempre col "triangolo" di lamiera attorno al marchio Alfa che tagliava in parte il gruppo ottico, il quale però era sensibilmente più spesso... era alto come due fanalerie 164 sovrapposte più o meno, più che una fascia era una fasciona. Comunque tutte cose rimaste ai tempi delle proposte "Go Back" e "The Box" di 145, quindi fine anni 80.
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Che bella macchina. Davvero. Sempre adorata. Tra l'altro da qualche parte (per fare un affondo) dovrei avere una bella genesi stilistica di cotale mezzo. Vedrò di spulciare... mi sembra di ricordare che era interessante.
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Secondo me al Centenario attirerai l'attenzione della gente che è già in quella situazione perchè interessata, e che sa già, bene o male, il brodo in cui si galleggia. Una protesta casinista secondo me rovinerebbe la festa e poi ti ritrovi lì in un attimo con giornali e quant'altro che ci mettono un attimo a dipingere realtà che non sono. Il Centenario può essere un'ottima occasione per parlarne ma non deve essere imho un punto di sfogo... deve essere un punto di partenza, per una campagna successiva... credo che ci possa essere lo spazio anche dopo..... non penso che finisca il Centenario e il 28 o 30 giugno dan fuoco al museo e a tutto quanto... il Centenario deve essere ciò che meglio può far capire che ne vale la pena... e cioè deve essere soltanto STUPENDO e non un casotto (tutto imho). Poi dopo si può fare ciò che si vuole, si può anche andare ad incatenarsi davanti al museo (ci vengo anche io anche se non ho nemmeno mezza Alfa in casa)... ma per favore non trasformiamo il Centenario in una protesta... io la vedo così.
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In effetti ciò che spiazza è proprio quello... il muso che non sai dove finisce, anzi pensi che sia più lungo di quello che è in realtà. Lo dico perchè io non uso una Corsa D... ma GTC non è diversa. Non ha l'aria da monovolume della Corsa, ma anche su GTC i primi tempi sembrava di avere molto più muso davanti al parabrezza. Poi parcheggiavi, vicino al muro, scendevi e dicevi.. "ma c'era ancora tutto 'sto spazio?" DolceEle, non ti preoccupare... Corsa non è diversa da tante altre macchine... è solo questione di farci l'occhio. Un consiglio per cominciare a percepire bene le misure del muso è fare bene attenzione a ciò che si fa quando lo si parcheggia vicino ai muro quando è buio, avendo i fari accesi. Le luci dei fari che si rimpiccioliscono sempre di più sul muro mentre ti avvicini, ti danno l'idea di quanto sei vicina. Una volta che sono poco più grandi dei fari stessi (cioè non hanno tanto spazio per allargarsi nell'atmosfera e diventare grandi sul muro) hai chiaro davanti a te che sei veramente vicinissima. Quando lo sei, fai l'abitudine a percepire a che distanza sei tu dal muro, col volante... e questo pian piano ti aiuta a capire a che distanza sei dal muro anche di giorno. Se fosse per parcheggiarla nel box di muso, magari dovendosi avvicinare al muro per forza perchè il box è corto.... c'è sempre il trucco del legno piazzato per terra davanti alle ruote (mio padre lo fa in retromarcia perchè dietro la sua GTC ha la moto per traverso). Ti fai aiutare da qualcuno a prendere la misura, avvicinandoti al muro ciò che serve per chiudere il box... e poi fissi a terra un listello di legno un po' alto proprio contro i pneumatici anteriori... così quando ritiri la macchina, non hai che da andare avanti fino a che senti il gradino con le ruote, e ti fermi lì che sei alla distanza giusta.
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PaoloGTC ha risposto a crisho in Fotoritocchi di Automobili e Proposte di Design
Naaa non serve.. se la cavano malissimo anche senza di me. Ario, non so se l'hai preso come uno sfottò a te che commentavi... ma io mi riferivo a me stesso eh? Perchè crisho ha fatto quello che scrivevo -
Io credo che questo non sia da prendere in considerazione... intendo una protesta forte e chiassosa. Il Centenario è cosa rara e particolare... ancor più perchè si svolge in un'atmosfera che a sentire certe voci dai piani alti è difficilissimo che si ripeta... credo e spero che possa e debba essere una fantastica festa non rovinata (perchè sarebbe rovinata anche per chi voleva vivere il Centenario... ergo mangiarsi il fegato anche quel giorno) da bisticci... che quella settimana sia una settimana di festa per l'Alfa che comunque al di là di dichiarazioni sarà sempre nel cuore... spero (speranza vana) al massimo che una FESTA di proporzioni gigantesche faccia capire cosa si aspetta quella parte del popolo... e che certe tristi idee vengano messe via. Già così il management Fiat vede chi sarà lì a festeggiare come "dei rompic...."... credo che la risposta migliore sia festeggiare alla grande e tenere alta la passione per il Marchio... se finisse in proteste e bisticci, non si farebbe che accreditare il pensiero di chi definisce queste persone "rompic...". Io son certo che il popolo del Centenario saprà essere migliore di chi gli vuol male.
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Te pensa che anche all'epoca in Alfa c'erano forti pressioni per non fare nemmeno quella di fanaleria... comunque penso che nessuno ci abbia pensato (nè casa nè tuner) perchè quello stilema è andato in fretta come era venuto.. è proprio di 164, fu messo su 33 FL e su Duetto ultima serie... ma credo sia rimasto un dettaglio così radicato in quell'epoca che nessuno oggi abbia in mente di citarlo preparando ad esempio dei fari-imitazione per una GT.
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Concordo... lì per il design è stato veramente un bel periodo in Opel. Ma c'era Wayne Cherry e la "sua" Opel che si rinnovava come design si vedeva in ogni modello a partire appunto da Vectra A, che non gridava niente di particolare ma era piacevolissima a sentire i più, tanto che ancor prima di diventare una delle (ultime ahimè) Opel veramente affidabili come reputazione, già pochi mesi dopo il lancio era auto che aspettavi anche nove mesi. Astra SW altra pregevole.... era il momento del boom per le C SW e Astra cavalcò benissimo l'onda specialmente con un posteriore agile giovanile e leggero come se ne sono visti pochi, era davvero azzeccata. Poi Corsa bomboniera che piaceva tanto alle donne (ma già lì attenzione che era design che copriva un layout vecchiotto... niente di che sul fronte telaistica, motori di anta anni, sterzo scarsissimo e spazio che la Punto era più larga dentro da sembrare una categoria superiore.... però bel design e questo infiocchettava, specie col FL quando decisero di dipingere i paraurti e Corsa fece un secondo boom, forse più forte del primo... ce ne sono in giro A PACCHI ancora adesso di quelle)... non citiamo nemmeno Calibra che fu proprio "uno sparo nel buio" come la titolò 4R nel servizio di presentazione.... Tigra poi che veniva definita l'ideale dei patentati dopo il 125 a 16 anni... però incrociarono questo design che faceva stravendere col periodo del taglio dei costi da parte di Gm ergo facciamo macchine fatte con la porcheria, e percosero il sentiero degli anni 90 perdendo EGR tendicinghie e quant'altro per strada, facendosi l'immagine che oggi cercano di cancellare col design, coprendo il layout che possono. Nota fuori dal coro... imho evidente colpo di reni è Insignia, che imho il fianco a critiche sotto tutti gli aspetti lo presta proprio poco.
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photoshop New Thema
PaoloGTC ha risposto a crisho in Fotoritocchi di Automobili e Proposte di Design
Come vedete sono stato un ottimo direttore di CS della situazione. Disegnato una cippa ma detto cosa bisognava fare. Eh si, ho fatto proprio una bella macchina. :D:D:D:D -
Booh.... Sembrano i fari dei master magari è una vettura con master dei fari per provare gli accoppiamenti del paraurti (la butto lì alla membro di segugio).
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- astra iv
- astra iv gtc
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Il fatto è che imho Opel sta cercando di fare la furba. Le sue auto nuove non sono così "intelligenti" come erano anta anni fa quando eran bruttine. Non sono dei catorci ma hanno dei nei che se osservati attentamente sono abbastanza concreti.. soprattutto peso e rapporto dimensioni-spazio. E allora... cosa stan facendo? Beh stan puntando fortissimo sullo stile e su ciò che acchiappa visivamente; per carità lo fanno con concretezza perchè DAVVERO le auto sono tornate costruite benissimo dentro fuori sopra e sotto (come ai tempi d'oro) e penso che saranno ottime auto sul profilo dell'affidabilità (e questo è un dato di fatto già da un po' di tempo... perchè è vero che ci sono stati motori come il 1.7 che fino a qualche tempo fa era una croce - oggi mi dicono che vada molto meglio - ma in generale tra Vectra C, Corsa D, Meriva A e Astra H.. perfette le auto non saranno mai, ma rispetto alle Opel degli anni 90 questo è grasso che cola ) quindi non è solo una facciata. Solo che... hanno messo in cantiere auto coprendo lati meno riusciti con lo stile le finiture e tutto ciò che fa apprezzare al primo impatto.. hanno bisogno di vendere (come tutti del resto) e stan cercando di seguire un mercato che, è vero si o no? premia chi colpisce per certe cose? Probabilmente se riusciranno a rimettersi un po' in piedi con questa generazione di modelli, negli anni a venire ci sarà qualcosa pensato meglio... ora è il momento del design (che resta sempre soggettivo e a diversi continuano a non piacere, ma è innegabile che siano auto molto più piacevoli e "acchiappose" di tot anni fa).
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Nemmeno io.. oramai si capisce un po' tutta e non mi aspetto niente di meraviglioso... mi sembra già di sentire le parole in conce... "ecco... ancora più barca"... nel senso che già si lamentavano della B in vendita ora.. perchè Zafira A fu perfetta come dimensioni, novità e prezzo... la seconda.. cresciuta, più pesante, più costosa... non è mica andata uguale sul mercato.... tanti almeno qui in conce furono spaventati da volume (ancor prima che per le dimensioni effettive.. per l'effetto che faceva la linea, specie dietro) e dai prezzi... qua in conce si dice spesso "va' che a tanti a cui ho piazzato la A ai tempi, non son mica riuscito a piazzargli anche la B.... qualcuno ha preso altro e qualcuno ha preso una Meriva". Questa sembra ancora più grande... e neanche tanto bella. Cioè brutta brutta magari no... ma non ci vedo chissà che.... sembra uno di quei monovolumoni giapponesi dove lo stile era in secondo piano perchè prima venivano altre cose. Per carità, giusto che sia anche così (magari una spaziosa riescono a farla dai ) però non credo che sarà poi uno schianto da vedere.
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Noooo il mio cortile è più ordinato. In questo preciso istante ci sono solo due GTC, una Corsa B, una Tigra TT, una Insignia berlina e una New Astra intruppata dalle altre in modo da non renderla accessibile perchè senza targhe (c'è chi non c'ha posto e intasa me :mrgreen:) ma sono tutte intere non a pezzi (cioè insomma venti minuti fa erano tutte intere ) Comunque riguardo GTC 2.0.... perplesso. Apparte il vetrone parabrezzone che mi fa schifezza come prima del resto.... fa una bolla che rende l'auto idiota imho... quell'unghiata che arriva dalla coda e si avvolge attorno alla maniglia non me l'aspettavo, ed il ricciolo che fa fare alla sezione della portiera secondo me è un po' esagerato. Non me l'aspettavo e avrei preferito qualcosa meno... poi vabbè vale sempre la regola che sarà meglio vederla in pose migliori... noto che il paraurti somiglia tanto a quello che montava la cosiddetta GSI a 5 porte che avevamo quest'inverno sulla neve, o sbaglio? Non me lo ricordo benissimo a dire il vero.. forse somiglia di più al bozzetto rosso ufficiale. Spero non abbiano pasticciato troppo dietro. La mia quando venne presentata stupì molti specialmente dietro, e fu giudicata veramente riuscita e d'effetto... ma è anche invecchiata, primo perchè le cose particolari invecchiano in fretta e si sa... secondo perchè lo stile Opel è cambiato e ha abbandonato certi spigoletti e certi tocchi barocchi... se restano su certi stilemi e ripuliscono, hanno l'occasione di aggiornarla e migliorarla ancora: dico "ancora" perchè per me la mia dietro è sempre fantastica come il primo giorno, specie i fari rossi-neri-cromo che tra disegno ed ottiche imho sono i fra i più belli che siano mai stati fatti... tanto che quando su rivistaggi e catalogaggi tipo SpeedUp cominciarono ad uscire i fari after market per GTC, gli amici mi dicevano "vedi adesso puoi metterti i fari posteriori fighi..." I fari posteriori fighi? Ma più fighi di quelli che gli diede Opel, a GTC, non ce ne sono mai stati. Imho. Se invece si arrovellano e cercano di caricare perchè lei è la sportiva e deve dare di più esteticamente... beh lo sappiamo tutti che loro ci mettono 30 secondi 30 a passare il confine che sta fra l'aggressivo e la truzzaglia. Per questo dico che quell'unghiata così calcata e con quel motivo inaspettato, al momento, mi lascia un po' così. p.s la scocca monovolume bianca in primo piano mi sembra "solo" una Zafira attuale, comunque...
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Oggi sono particolarmente incazzoso per altri motivi.... e le frasi del signor maglioncino mi prendono molto male in questa giornata. Pertanto, riferendomi al fatto di voler cancellare la memoria storica... io non sono nessuno e poco ne so... ho cominciato da pochi anni, ma qualcosa ho ammucchiato e voglia di conoscere ed imparare ne ho tanta... perciò nel mio minuscolo, piccolo, infinitesimale... dovranno venire a lobotomizzare anche ME (e quelli come me) se vogliono che io stia zitto. Così ho pensato che sotto il mio personale manifesto che si è visto sopra e stamperò, aggiungerò: IO NON SMETTERO' MAI DI PARLARE DELLE COSE DI CUI NON BISOGNA PARLAR PIU', FINCHE' AVRO' FIATO :(r:(r:(r:(r:(r:(r:(r:(r