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PaoloGTC

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  1. Umiliarti? Ma io scherzavo gioia ce l'avessi io la tua età!
  2. E prima bocciata davanti, e ora bocciata di lato... aloooraaa! Prendete qualcuno che sappia guidare!
  3. Ecco perchè son rimasto spiazzato dal laterale... io facendo confusione mi aspettavo questa (foto da autoscoops.be) Scusate l'igno e ranza... quindi questa è la DS4? Avevo capito (male si vede) che era solo a 3 porte...
  4. Urca questa non me l'aspettavo adesso. Un po' perplesso pure io... pensavo che il camuffo nascondesse più cose particolari, specialmente a livello di vetratura... quel terzo vetro male non sta ma non mi sembra affatto Citroen, nel senso che mi aspettavo qualcosa di molto originale in quella zona. Chissà forse è originale proprio perchè non lo è, visto che tutti ora giocano col vetrino che scende col tetto, sale col fianco e si incrocia con lo spoiler Tutto sommato imho male non è... anche se questi fari posteriori più grandi sul parafango e più piccoli sul portellone cominciano a sapere di usato e strausato... Davanti mi è venuta in mente una Mitsu Vabbè non voglio sembrare troppo negativo, in generale come ho detto imho male non è... solo che mi lascia un po' così.. non so bene per cosa ma mi aspettavo "altro".
  5. Sarà la prospettiva e il camuffo.. ma la sw prototipo pare avere un altro sbalzo anteriore rispetto alla berlina in salone... anche calcolando il punto di vista. Booh. p.s. ma perchè han pixelato il limite di velocità?
  6. De nada Ecco bravo che l'hai messa, io l'avevo qui ma nell'immane postaggio di ieri sera l'ho saltata. E pensare che ci tenevo a metterla perchè si vede il Chris che pasticcia.
  7. L'hai detta giusta sei troppo giovine :mrgreen: Io invece che :drive:quando tu :0= perchè sono ti posso confermare che non c'era un'auto del genere fra le berline italiane ottantesche. Alfa 90 no Alfa 164 no Croma 1 no Thema no Thema SW portellone ma in pezzo unico Regata-Tempra, Prisma-Dedra, 75-155 no Dedra Sw portellone ma in pezzo unico Tempra SW portellone e ribaltina cioè parte del paraurti che si apriva verso il basso (idem DunaSW-Penny-Elba Innocenti e anche Regata WE) Non è che ti confonde il fatto che la Dedra tre volumi aveva il tergilunotto in opzione come le auto col portellone?
  8. Si potrebbe magari provare a lancizzarla di più con dei fari posteriori classici Lancia di oggi, tipo Delta-Thesis-Y... insomma verticali-adagiati, magari ecco più corposi di quelli di Thesis che sparivano nel sederone e spiccavano giusto perchè eran bianchi Penso a qualcosa delle dimensioni di quelli della nuova XJ.... la linea del cofano bagagli li accompagnerebbe bene. Inoltre secondo me ci vorrebbe la targa sul portello, con un portatarga di una certa presenza. Imho eh?
  9. Ah già che tu hai la zia testona me l'ero dimenticato. Comunque mi unisco a coloro che hanno sempre apprezzato coupè Fiat... auto che ha resistito al tempo imho... perchè ok non pare più nuova... però è un po' fuori dalle mode ed almeno a me fa lo stesso effetto che faceva allora. p.s Grazie a coloro che hanno ringraziato
  10. In effetti una maquette come quella delle foto che ho messo oggi non è difficile che venga presa per un'auto vera... magari noi abbiamo più occhio e riconosciamo subito se è vera o no... però vedendola magari di sfuggita, chiunque potrebbe pensare che si possa salire e fare brum brum In fondo.... se la vedi così, anche se non è di lamiera magari.. però vedi gli interni, i vetri, le ruote vere, e tutto quanto... se non hai la possibilità di toccarla, cos'è che ti fa pensare che sia finta? Magari i fanali.... che non hanno parabole e lampade.
  11. Ah non saprei... ciò che ho in mano si basa tutto sui tempi delle maquettes, siamo a fine anni 80. Non so... magari potrebbe esserci un collegamento con quella "compatta giardinetta 5 porte" che cita Surace nei suoi commenti sulle foto della demolizione del Portello. Guardando la foto di una delle maquettes abbandonate al CS, Surace dice "Questa è una delle tante evoluzioni che avevamo fatto della 2 volumi. Una vettura compatta, vi si possono riconoscere tratti della 145. Il Carli, cognato di Pininfarina che aveva realizzato la giardinetta della 33, mi propose una vettura con la quale mi rovesciai a Balocco (olè ), sicuramente uno dei prototipi che vediamo nella foto (la foto che dice lui). L'avevano sviluppata loro, era molto bella. Avevano fatto un lavoro interessante; l'idea era stata del Carli e noi l'avevamo accettata con entusiasmo perchè, tra l'altro, c'era da spendere molto poco." Ecco... siccome non è che si capisca tanto da questa sua frase... si potrebbe dire che qualcosa del genere "giardinetta 5 porte" girasse.. ma non saprei dire cosa, e nemmeno saprei dire se fosse qualcosa di simile a questa 145 5p... non so proprio se qualcosa di funzionante sia stato costruito. Magari fu costruita tanto come la 33 4 porte e la 155 2volumi che si vedono sempre nello sfascio del Portello (e si vedono entrambe bollate e scassate come auto vere, in lamiera... e non modelli di resina)... chi ti dice di averla vista, l'aveva vista viaggiare, oppure in giro per gli edifici come potrebbe essere una maquette abbastanza dettagliata? Richiudo OT.
  12. Piccolo OT-aneddoto, a conferma delle parole del Fusi. E' il Canta a bocciare 145 5p e chiedere 146 al CS, perchè loro anzichè lavorare iso Bravo&Brava (che ancora manco erano allo studio a quei tempi... la foto che mostro è del marzo 1989 ed era lo sviluppo di Tipo2 Alfa partendo dalla proposta soprannominata "The Box" di Cressoni, dell'anno prima) avevano lavorato iso Golf.. cioè 3p e 5p più o meno identiche. Fine piccolo OT-aneddoto.
  13. Alla seconda ipotesi ci pensavo giusto l'altro giorno, nei miei pensieri a volte sognatori a volte così tanto sognatori da essere fuori da qualunque realtà. Ma perchè non prendono 'sta decisione? Ci sono persone a questo mondo, come Salvetti, come GP, ma penso che ce ne siano tanti altri, che potrebbero far gruppo a livello mondiale con un adeguato tam-tam mediatico e non... che gestirebbero con amore ed impegno questo museo... non potrebbe diventare "dei club Alfisti di tutto il mondo" questo museo? Sostenuto con quote ed offerte da ogni parte del globo (penso agli amici dei Paesi Bassi.. che sono forti.. oh se sono forti...) sia nel momento di rilevarlo da Fiat che in seguito nella gestione? Ovviamente non dovrebbero mica fare l'opera pia... metter soldi senza nessun ritorno. Saprebbero valorizzarlo al meglio (gli edifici per tirare fuori TUTTO quello che c'è da esporre... e dico TUTTO, anche tutto quello che c'è "SOTTO") e pubblicizzarlo, tenerlo sempre aperto con il dovuto biglietto d'entrata... io penso che se Porsche arriva a totalizzare così tante migliaia di visite da mettere in omaggio una Panamera in comodato d'uso per un weekend ad una famiglia che è stata quella che ha raggiunto un certo tot (non ricordo quale onestamente) di visite... son certo che una formazione fatta da Blue Team et similia, con la carne da mettere al fuoco che c'è, saprebbe fare ottime cose. In più il Gruppo se ne sarebbe lavato le mani, diciamo. E che si lavino queste mani... ma perchè devono farlo ostentanto tutta 'sta cattiveria io non so... a volte mi arrabbio e penso che si meriterebbero che le nuove auto che fanno non se le compri un cacchio di nessuno!! Ma non sarebbe giusto verso chi le costruisce e chi le vende... perchè tante persone resterebbero senza lavoro; se fosse solo per certa gente che dice, fa e pensa certe cose... meriterebbero di non vendere più un tubo di niente.
  14. Eh il bourbon costa caro... però lei è contenta. Se normalmente a benza gira così.... Se le fai il pieno di bourbon è più contenta http://www.youtube.com/watch?v=c1RweQpybpM&feature=related
  15. No no mi hai frainteso, io trovo che il tuo stia benissimo... io parlavo (immaginandomela) di una Lancia-Insignia fatta con quella in produzione, dove siccome io sono un detrattore dei calandroni alti, ristilizzando in Lancia l'Insignia di produzione, ne approfitterei per rifare un po' di cose ed evitare appunto di mettere solo un calandrone Lancia al posto di quello della Insignia che vendono... Il tuo che hai fatto a me piace un sacco, è un po' l'idea che ho io di tornare ad allargare un po'
  16. Dico che a Gas di Petrolio Lussuriosi non so... non son pratico il bro bro va solo a benza oppure bourbon ... però a benzina mi sa che siamo nella stessa barca... ronfando in autostrada più o meno siamo lì... in città facciamo che far 5 va' però viste le differenze d'età dei modelli imho i tuoi 7.3 sono più pregevoli dei miei... non mi sembrano malaccio.
  17. Ciao e benvenuto cosworth 89 (ma ti consiglio di passare dalla sala presentazioni per... presentarti, scusa il gioco di parole, perchè vedo che è il tuo primo post ed è sempre meglio seguire il regolamento che dice di presentarsi prima ). Riguardo il tuo problema.. ancor prima di analizzarlo (non io che non sono un tecnico bensì tanti altri pareristi che ne capiscono un sacco e penso ti daranno qualche dritta) c'è una cosa che non ci hai detto. E' nuova questa auto? Cioè, è in garanzia? Oppure ha qualche anno e tot chilometri? E' importante per cominciare a pensare cosa possano risponderti in Fiat... se avesse due settimane di vita è ovvio che vai là a lamentarti... se magari ha tre anni e 100 mila km è facile che ti dicano "caro signore, come lei ben sa..." Dicci un po' di più.
  18. In effetti Insignia Concept aveva un che di possibile Lancia nelle forme generali (tolti vabbè gli spigoletti tipici Opel che alla fine son scomparsi e meno male che era ora). Pensandoci, almeno imho, giustamente caratterizzata anche l'Insignia di produzione potrebbe essere una buona Lancia (ehi ho detto caratterizzata nei dettagli però eh.. terrei buone le forme generali ma niente calandrone Lancia a coprire quello Opel )
  19. Ah ecco cos'era, grazie per la delucidazione ho imparato una cosa. Come specchietto io voto per il cromato Alfa... vista la linea dell'auto e la vicinanza con il bordo della finestratura, imho un cromato di un certo disegno ci sta bene.
  20. ... con la plancia presa da una Crown Vic
  21. A me è sempre piaciuta... direi al 95 per cento. Dentro era favolosa e il 5 per cento che manca a far 100 per me stava.... nel frontale. Non vi era un solo elemento che mi sentivo di modificare... però quel cofango ha sempre avuto qualcosa di sgraziato per me... che non sono mai riuscito a definire bene. Era un po' pesante forse... come massa, così liscio sopra. Forse quel taglio sopra la ruota anteriore che non lasciava completare il semicerchio del passaruota.. era caratteristico ma lasciava un po' troppa massa sopra la ruota stessa. Il posteriore invece come volumi l'ho sempre trovato stupendo, così come il modo in cui il vetro laterale posteriore poggiava sulla spalla del terzo volume. Comunque, rapportato ad oggi, come voglia d'innovazione e di buttarsi nella nicchia...questo coupè è grasso che cola.
  22. Dunque dunque, anzitutto voglio dire che, come domandai quando accennammo all'argomento in questione, non so bene dove mettere questo topic... perché l'auto oggetto del papiro ancora storica non è, anche se ahimè non la fan più da un pezzo. Però non è neanche un'auto di produzione da mettere nella sezione Fiat... o si può? Insomma oh... io lo metto qui. Mettevetevelo un po' dove vi pare :D:D Dunque dunque nr.2 mi si chiede di scrivere qualcosa sulla genesi stilistica del Fiat Coupè. Anzitutto signorina la ringrazio per la domanda. (come diceva.... lui) Dunque dunque nr.3 anzitutto bisogna dire che il progetto per il coupè Fiat, che in principio si chiamava progetto “coupè S” fu avviato all'interno del CS nel marzo del 1990, periodo in cui responsabile del Centro era Fioravanti, affiancato da Maioli nel ruolo di coordinatore del design Fiat Lancia ed Alfa. Nello stesso periodo l'incarico riguardante la sportiva Fiat veniva affidato anche alla Pininfarina. Il cosiddetto “coupè S” nasceva da un'idea di Bangle, il quale in seguito sarebbe diventato direttore dello stile Fiat prima di andare in Bmw. I primi schizzi, suoi e del suo staff, mostravano una vettura veramente “coupè”, cioè tagliata nella parte posteriore, con un lunotto che si estendeva al di sotto della linea di cintura. Tale trattamento era ancora visibile nei primi modelli in polistirolo, che evidenziavano anche la presenza del motivo dei tagli in fiancata fin dall'inizio, benché realizzato in maniera diversa rispetto a quello che caratterizzò la vettura finita. (da buon feticista mi chiedo cosa sia quella "roba" di sfondo nella prima di queste tre immagini...il pesante restyling Thema che si diceva esistesse prima della K? Sembra una mega VW Vento ) Altre foto migliori delle maquettes Bangle. Tale proposta non risultò soddisfacente dal punto di vista aerodinamico, quindi fu evoluta e fu preso in considerazione anche l'inserimento di un meccanismo che permettesse alla parte posteriore di sollevarsi per fungere da spoiler, soluzione che poi fu giudicata troppo complessa. Il passo successivo vide la nascita di un codino, un piccolo terzo volume che modificava sostanzialmente la vista posteriore rispetto ai bozzetti iniziali. Anche l'anteriore assumeva una connotazione differente: scomparivano i fari lisci e la griglia di tipo tradizionale, e venne inserita la soluzione del “cofango” (corpo unico per parafanghi e cofano), un'idea di Pininfarina che veniva portata avanti sulla spider Alfa Romeo e che fu ripresa da Fiat anche per il suo coupè. In questa maquette vediamo spuntare il cofango ma manca ancora il codino. In questo bozzetto di Basso invece vediamo comparire il terzo volume con già un'idea di fanaleria a doppio tondo o ovale sovrapposto. Va detto che esisteva un'altra proposta, sempre dal CS, più tranquillla, che venne elaborata in due interpretazioni diverse. Alla presentazione delle prime proposte, nel gennaio del 1991, Fiat si dimostra orientata verso il modello di Pinin, che presenta un approccio fortemente diverso da quello espresso dal CS. Le forme sono al passo coi tempi ma l'impostazione è classica, con riferimenti a sportive passate e presenti (in particolare all'epoca si sottolineava una reminiscenza Ferrari Dino all'anteriore e Ferrari 456... che bene o male era in dirittura d'arrivo... come quarto posteriore). Una proposta più facile da assimilare insomma. (qui sopra a dire il vero io ci trovo qualcosa di molto piacevole per i tempi... normale ma molto piacevole... questa qui a destra io avrei voluto vederla in strada...) Andando a spulciare, si trovano tre differenti maquettes di Pinin. Questa, di cui purtroppo non abbiamo la vista anteriore... Quest'altra con fari ovali di cui invece ci manca il posteriore... E la terza, che viene presentata come quella scelta da Pinin per la sfida. (qui sopra con spoiler posteriore, e qui sotto in foto migliori con i cerchi definitivi del Coupè) I designer Fiat comunque proseguivano nello sviluppo del loro modello, con risultati per certi versi eclatanti e un'originalità formale che venne premiata. Cantarella infatti volle un prodotto innovativo e il nuovo Coupè così come era proposto dal CS Fiat rispondeva a questi requisiti. Così c'è il ribaltone, il CS torna in scena alla grande e la sua proposta viene eletta a sviluppo finale del progetto; così la Pininfarina trasferisce le verifiche tecniche di cui era incaricata sul modello Fiat, e siamo nel maggio del 1991. A questo punto riportiamo il pensiero dell'Ing. Nevio Di Giusto, che aveva seguito il progetto dal gennaio 91 come responsabile del CS Fiat e dal maggio del 92 come coordinatore dei tre Centri Stile del Gruppo (succedendo a Maioli), che spiega quali furono i criteri che motivarono questa decisione. “Non era questione di scegliere il modello più bello, o di fare dei confronti su basi puramente estetiche. La proposta di Pininfarina era molto curata, lineare, com'è tradizione dell'azienda, e probabilmente si prestava ad interpretare un marchio classico come, ad esempio, quello Lancia. Invece volevamo un po' di rottura, rinnovamento, aggressività anche, per dimostrare che il coupè poteva essere interpretato in modo nuovo. Il cofango, ad esempio, elemento molto apprezzato della vettura, è un messaggio ben preciso, un oggetto funzionale assai complesso, che funge da cofano, da parafango e da alloggiamento per i fari.” La soluzione scelta per i fari anteriori fu dettata da esigenze tecniche. Una volta stabilito il telaio, lo stesso della Tipo (sempre lei ) e definiti i parafanghi arrotondati, il faro doveva sporgere, proprio perché prosecuzione della curva del parafango stesso. Non si volle ricorrere ai fari a scomparsa perché ritenuti una negazione della sportività, pesanti e penalizzanti per l'aerodinamica. La doppia cupola che ricopre i proiettori fu quindi una scelta naturale, con molta attenzione alla forma ed uno sguardo al passato, ricordando da vicino la calotta ad “unghia” che riparava i fari delle vecchie sportive Ferrari come la GTO. Un riferimento storico analogo era rintracciabile anche per le luci posteriori e, ad osservare bene, per il trattamento della fiancata: molte sportive degli anni 50-60 presentavano linee del parafango di altezze diverse che si incrociavano all'altezza della porta, e la Fiat 8V del 1952 è una delle prime che vengono spontanee da ricordare. Le luci posteriori tonde erano anche un richiamo alle Ferrari, benché non fossero affiancate orizzontalmente. I designer non volevano dei fari piatti, e preferirono inserirli annegandoli nel breve volume di coda. A tal proposito sentiamo ancora Di Giusto: “Gli elementi che rappresentano un richiamo al passato, i fanali anteriori e posteriori ed il tappo della benzina, sono facilmente identificabili nel contesto di una superficie pulita.” La maniglia della porta, posta in alto, sul montante, per non turbare la linearità della fiancata là dove una normale maniglia a scomparsa avrebbe intaccato l'integrità della lamiera, era un esempio di questa filosofia e, al tempo stesso, di quella ricerca di funzionalità ed ergonomia propria dell'interpretazione Fiat del tema sportivo. Giusto in tema di funzionalità, per ottenere una luce d'apertura del bagagliaio di ampiezza soddisfacente, i designer rinunciarono alla soluzione che prevedeva la prosecuzione del taglio della fiancata sulla coda della vettura e lo sdoppiamento dei due motivi della fanaleria, uno sulla lamiera ed uno sul paraurti, perché ciò avrebbe comportato una battuta del portello molto alta, seguendo l'altezza della giunzione fra paraurti e lamiera. Il portellone fu invece scartato in primis, perché la rigidità torsionale doveva essere un presupposto imprescindibile. Parlando di interni, delle varie proposte abbozzate dal CS Fiat, una fu portata in tridimensione. Le linee erano molto tondeggianti, in accordo con la prima tendenza del design esterno. Ma presto tale proposta venne abbandonata in favore dell'allestimento disegnato da Pininfarina, che subito raccolse consensi unanimi (e lo credo... a titolo personale resta il più bell'interno Fiat degli ultimi 30 anni... ogni volta che la guardo mi ci perdo.. forse per me non solo parlando di Fiat... forse in generale è uno degli interni che ho amato di più... veramente stupendo). Riguardo la fascia in lamiera in tinta veicolo che dal cruscotto andava a correre sui pannelli porta, è da citare un aneddoto. Tale fascia era nata come prerogativa per il modello proposto da Pininfarina (non di interni, il modello vero e proprio, quello scartato perché troppo classico) che aveva una linea di cintura più bassa. In pratica questa fascia correva subito sotto il vetro, collegandosi attraverso di esso alla lamiera esterna della porta. Scegliendo il modello del CS Fiat, tale fascia fu conservata ma vista la cintura un po' più alta, divenne un inserto nel pannello, perché quest'ultimo andava a lambire il vetro con un bordo di plastica superiore. Riguardo la costruzione, il Coupè venne poi realizzato integralmente in lamiera con l'industrializzazione da parte della Pininfarina, che la produceva a Grugliasco. Il progetto comunque in una prima fase aveva preso in considerazione l'utilizzo di resine termoplastiche ed alluminio. La storia raccontata da Auto & Design si concludeva poi con una puntualizzazione che casca a pennello con alcuni discorsi che facevano l'altra sera, riguardo la possibilità di attribuire o meno la paternità di un progetto ad un unico designer oppure no. A&D infatti definiva un po' riduttivo riferirsi al Coupè Fiat come “il coupè di Chris Bangle”, perché come ogni auto, era il frutto del lavoro di una equipe. Chiudiamo con la dichiarazione di Peter Davis, direttore del design Fiat al momento della stesura della Design Story. “Secondo me Coupè Fiat è un messaggio dello Stile Fiat al mondo del design dell'automobile. Un messaggio che ha fatto discutere, ma ha suscitato ammirazione da parte di molti designer. Si potrebbe paragonare ad un quadro: esiste la tecnica 'fotografica', ma c'è anche Andy Warhol.” The end GTC :saggio
  23. E' fantastica maxwell... complimentissimi. Una domanda... perdona l'ignoranza, cos'è quel pulsante al centro della vaschetta porta oggetti sul tunnel, dietro il posacenere? E' un pulsante, vero?
  24. Visto al cinema quando approdò nelle sale, e mi piacque parecchio, a partire dalla fotografia imho (che non sono un esperto per carità, anzi ne so quasi zero) stupenda. Mi ha affascinato molto il concetto degli oggetti che noi reputiamo di minimo valore, che siamo abituati ad avere attorno, che diventavano preziosissimi. Anche io devo dire di essere rimasto un po' perplesso nel finale quando si scopriva qual'era la sua missione...non per la missione in sè ma perchè mi ero fatto l'idea di un qualcosa di più strano.... però poi ragionandoci ho trovato affascinante anche la sua missione. p.s. 1 l'ascoltar musica dei tempi nella maniera che è ancora possibile in quel mondo finito mi ha ricordato un po' Will Smith in "Io sono leggenda" però p.s. 2 figuriamoci se nelle scene iniziali dove a dimostrare la catastrofe sono anche le carcasse di automobili, non c'era una TransAm 3rd gen. quando c'è l'apocalisse che si esprime in scena anche con relitti d'auto i merrecani non mancano mai di infilarci una Pontiac bro bro... si vede che nello scenario di distruzione è un richiamo icona gli spettatori la vedono carcassa bruciata e la cosa è toccante perchè rappresenta il mondo che conoscono e che è finito?
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