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Esatto Il messaggio di errore a volte esce, a volte no.. perchè là dentro è un gran pasticcio. Da quella radio (che se avesse fatto solo la radio nella vita, 'sta rompiballe, saremmo tutti più felici) passa mezza macchina, cavolo. Accendi la radio, cambia il display, si spostano data e ora ed escono le stazioni, giusto per esempio, vero? Ecco, ad alcuni già su Corsa B (che aveva un display di una riga sola ) se avevano una radio Opel, all'accensione della stessa, sparivano data e ora e uscivano le stazioni radio. Se avevi, come mia madre, una radio after market, accendevi la radio, spariva il display con data e ora, in attesa delle info sull'ascolto... che però non arrivavano perchè la radio non-Opel parlava turco, la macchina parlava polacco, il display parlava portoghese. "nooo, vedi devi tagliare qui giuntare là poi metti questo incolli quello..." Gli costava tanto ai designer e progettisti Opel, mentre sudavano sette camicie per comporre quell'opera d'arte di design che è la consolle di GTC (lo dico io che ce l'ho ) mettere i tasti e le funzioni di BC e Settings in un pannello dei comandi clima magari leggermente più esteso, che restava sulla macchina, e tu levavi solo la radio? Troppo difficile eh? "non avrai altra radio al di fuori di questa"
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Ciao G.C. come da nick anche io ho una Astra GTC del 2005, però Cosmo, e anche io ho in dotazione la CD30 MP3 (che faceva parte del pack di lancio insieme ai cerchi da 17"). Purtroppo non credo si possa far nulla per aggiungere la possibilità di ricevere un segnale bluetooth. Credo che la radio non sia assolutamente prevista al suo interno per questo. Riguardo la sostituzione con qualcosa di carino, se intendi passare ad una radio di marca, ci sono gli adattatori del vano che lo trasformano in 1 DIN per la radio e un portaoggetti al di sotto (adatto per un pacchetto di sigarette e poco più in verità) e poi a quel punto monti quel che vuoi. Il problema è che come saprai, all'interno delle funzioni di CD30 MP3 ci sono i tasti per il Board Computer e il Settings delle funzioni varie del display. Se togli una radio "Astra" quei tasti li perdi (ti resta ovviamente il blocco inferiore con clima visualizzato sul display) e sempre come saprai, dai tasti sul volante accedi solo ad alcune funzioni di quelle che ti permettevano i due tasti. (sempre che comunque i segnali dal volante, e NON NE SONO AFFATTO SICURO) andassero diretti al BC senza passare per la radio... perchè altrimenti anche quelli del volante vanno a farsi benedire. Poi dipende se chi decide di farlo ha interesse nell'avere il BC e il settaggio del display. Diverso il discorso se si decide di passare ad un'altra radio "Astra" più bella e recente (mi sembra che ora le stesse radio abbiano la presa per l'Ipod, sul tunnel... ma non so il bluetooth mi sembra di no) anche se è sconsigliabile visto il costo in Opel delle radio (con quello che ti chiedono per una CD40 per non parlare di altro, ti compri una super radio in negozio con DVD e di tutto di più). In quel caso comunque la cosa è molto più semplice. Serve solo avere a portata di mano il Car Pass (il numero di 4 cifre che è il "codice" di accesso all'elettronica dell'auto tramite rete CAN) perchè ti devono "azzerare" la radio che tolgono e "inserire" la radio nuova. Se non fanno questo, all'avvio dell'auto la rete di bordo non "trova" più l'autoradio, c'è un errore, e a volte succede che non ti va la radio, a volte succede che non ti va la macchina Se invece ti tolgono la radio e ne metti un'altra che hai comprato tu, ti devono "azzerare" la radio Opel e "dire" alla centralina dell'auto che non c'è più nessuna radio, così l'auto non la cercherà più, e tu la ascolterai mentre lei non sa che c'è. Però appunto, perderai quello che legava la radio alla macchina e viceversa, cioè Board Computer e Settings. Io ci ho rinunciato, sai? Troppe macchinazioni. Volevo cambiare anche io perchè CD30 MP3 non è un granchè (e oltretutto non sono mai stato un seguace degli MP3... portarmi dietro ottomila canzoni di scarsa qualità e perdere il tempo che ci voleva a cambiare un cd, nell'attesa che mi sfogli le cartelle... ergo non li uso mai) ma... primo mi dava fastidio perdere delle funzioni (e che cavolo gli passa per la testa di fare tutto così integrato, quante parole gli ho tirato!) secondo optando per una radio Opel superiore, equivaleva a levarsi un rene e venderselo. Spero che queste info ti possano essere d'aiuto. In verità sono info che risalgono a qualche tempo fa, magari oggi ci sono delle news. In Opel non credo.. però ti consiglio di visitare qualche centro di installazione impianti con i controc...i di quelli che sanno per filo e per segno come e dove mettere le mani un po' su tutte le auto di tutte le Case, e hanno sempre qualche soluzione interessante. Ciao ciao
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Non saprei. I cowboy festeggiano con la Portofino l'acquisizione Lambo nel 1987, dopo che per 6 anni era stata dei Mimran. Ballabio parte con il progettone per la sua utilitaria monegasca nel 1983, Chiti lavora sui motori ma non so quando erano riusciti ad ottenerli, sulla carta, e cioè se dai cowboy o in precedenza. Il motore della Centenaire aveva già le 4 valvole per cilindro, quindi quello della Quattrovalvole del 1985, e anche qui non aiuta a capire da chi avevano avuto i motori. So solo che Chiti lavora sul motore di Centenaire mentre parallelamente sta lavorando sugli Alfa da F1. quindi... che anno siamo? A conclusione della vicenda, comunque, la Centenaire nei primi anni Novanta cambia proprietario, diventa georgiana con lo scopo di correre la 24 Ore, e viene ribattezzata MiG. Il motore però era diventato un Motori Moderni. Ma non andò a correre alla 24 Ore... non ricordo se fece qualche gara in generale, forse una.
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Carlone "mangiatreprimitresecondi" Chiti dici? C'erano in ballo lui e Ballabio, e anche qualcun altro dalla F1 ma non ricordo chi. Di certo se volevano far girare le balle a Lambo, ci erano riusciti. Riescono a strappare i motori, poi gli mettono due chiocciole e passano i 700 puledri. "E io quasi quasi i motori non te li do più, guarda un po'!" Però mi pare che il naufragar affatto dolce in quel mare fu per altri motivi, non per i motori. Forse era un po' troppo pretenziosa la cosa in generale.
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Io intendevo oltre a quello...
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Ah ecco perchè ieri pomeriggio mi fischiavano le orecchie. Cavoli, la pizza la si fa davvero presto? Ma allora è vero che è il 2010 però sono come San Tommaso a certe uscite non ci faccio caso sennò poi mi tocca stare a vedere personaggi che quando li metti alle strette. (questa faccina qui sopra è stupenda) Scherzo ovviamente. Ben venga la pizza-aperitivo-conferenza di EX AX. La Centenaire Buraghina... si da qualche parte c'è. L'han fatta in diversi colori (tra l'altro è stata una di quelle tirate fino all'ultimo della produzione italiana... a volte nelle tabbbbbaccherie si trova ancora) e devo averne un paio, a dire il vero più che altro per inserirle nel mucchio Burago perchè sia l'auto che il modellino non mi avevano entusiasmato molto (il modellino soprattutto... ok che le Buraghine 1/43 avevano tutte le stesse specifiche, cioè ruote uguali, niente aperture e insomma niente di che... però questa per me era una di quelle venute leggermente ancora peggio ) Riguardo l'auto, devo dire che leggerne il nome qui sopra mi ha fatto venire in mente subito il modello, ma per il resto non mi ricordo altro. Da qualche parte ci dovrebbe essere qualcosa di interessante da riportare, ma non ricordo bene dove. Era l'inizio dei 90, ero troppo preso dal seguire la gestazione della TempraVeloce.
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Varallo non è una città grandissima ma ha la sua galleria in pieno centro o quasi. Di solito non si può parcheggiare ovviamente, ma nel giorno di mercato (che occupa gran parte del centro) i parcheggi canonici svaniscono in buona parte e così i vigili lasciano correre. Anni fa, prima che facessero un nuovo marciapiede e il parapetto che si vede, era parcheggio vero e proprio, sul bordo della carreggiata. Diciamo che è rimasta l'usanza :D
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Il film "Valsesia, terra di signore e signorine d'altri tempi" ha una nuova attrice nel cast. (non fate caso al mio carriolone che si è aggregato... è preso da manie di protagonismo ovviamente tutti belli in divieto di sosta )
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E aggiungo... ...preeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee (prove di SGE) (e chiudi i deflettori che tiri giù il tempo di un 1s o 2 )
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Ruota di scorta tutta la vita. Anche della misura minima, visto che piazzati sotto i parafanghi abbiamo solo ruotoni ormai, ma ruota di scorta. Ben contento di averla sul carriolone a nafta. E' in lamiera ed è il 16 di serie anzichè il 17, è un 205 anzichè 225... ma mi da già la fiducia che se sto facendo un viaggio, almeno lo finisco senza correre a cercare il gommista (e di usarla un paio di volte mi è successo). Anzi.. già sono "sfortunello" che avendo i 17 mi trovo con una scorta diversa. Un'Astra coi 16 di serie (Bridgestone di solito) si ritrovava la quinta identica pure (che uno se la ciuccia al primo cambio di treno e butta nel baule il pelato )
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... non credo che rientrasse nei severi capitolati del Tipo4 questo e voi due, uno e uno due, si si dico proprio a voi due... (chi sono i due? dai su i soliti due ) che ormai mi siete alle costole con questa idea... lo sapete già che se la prendo, alla prima nevicata siete tutti miei, vero???
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Addio Auto Oggi
PaoloGTC ha risposto a multiplex in Notizie e Scelte Strategiche dal mondo dell'Auto
Giancarlo Baghetti non fu il primo direttore di Auto Oggi. La rivista nacque nel 1986 diretta da Sandro Liberali, e Baghetti si aggiunse come collaboratore nel 1987, dopo pochi numeri. Era il loro tester per le auto veloci, sportive o particolari. Nel corso del 1987 mi pare, la direzione di Auto Oggi andò nelle mani di Giancenzo Madaro (non so il perchè del cambio di direttore, sulla rivista non apparve la spiegazione). Baghetti divenne direttore (o meglio condirettore) molto tempo dopo. Era anche un bravissimo fotografo, cosa che per lui da hobby era diventata un lavoro parallelo (aveva uno studio suo mi pare anche). Morì nel novembre del 1995, di cancro, mentre era alla direzione del settimanale (che uscì con la triste notizia impressa in una fascia nera a lutto in copertina). Aveva 61 anni. Il ruolo di tester per le auto sportive fu raccolto poi da Michele Alboreto, che come tristemente sappiamo condivise un tragico destino. Un ricordo di Giancarlo, fra quelli che possiamo trovare su youtube (di prove per Alfa in video ne realizzò parecchie, e sempre lui era protagonista delle videocassette di Auto Oggi che uscivano in edicola sul finire degli 80-inizio 90, una su tutte ricordo quella con i test della Dedra). http://www.youtube.com/watch?v=QScnxLGgHUU http://www.youtube.com/watch?v=F7yR5V1cdlQ&feature=related -
Mi lascia totalmente indifferente. Ci sono dettagli che presi da soli sono piacevoli e altre forme che paiono sballate rispetto al resto. Alla fine imho ne esce un'insalata che per carità, penso venderà. Anche l'attuale a detta della maggior parte della gente, presa semplicemente come stile, non era mica un gioiello. Era simpatica ma osservandola ce n'erano di dettagli sfortunati (prendiamo ad esempio i fari anteriori a confronto con quelli di Idea; quelli di Meriva da dove venivano? Da un motocarro?) e ha venduto. Credo che qui sarà uguale, avrà la sua clientela e in più il plus di queste porte (avete notato nella foto a porte aperte che la sinistra ha la manovella alzavetro e la destra no? Misteri Opel ) ma esser bella.... no no no. Piuttosto io mi chiedo... cosa pesa questa?
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Addio Auto Oggi
PaoloGTC ha risposto a multiplex in Notizie e Scelte Strategiche dal mondo dell'Auto
Non fate caso, il Paolino ha fatto uno dei suoi papiri nostalgici. Sappiatelo In questi giorni di vacanza, contraddistinti dal cazzeggio più totale senza grandi programmi, ne ho approfittato per sistemare un poco di archivio (ma poco, perchè ci vorrebbe un mese altro che qualche giorno libero). Non sapendo da che parte cominciare, così a caso ho scelto di cominciare a riordinare gli Auto Oggi, partendo dal primo numero; decisione presa sull'onda della notizia della sua scomparsa dalle edicole. Mi metto lì, comincio una sera a tirar fuori scatole scatoloni e pacchi di riviste, e parto dal N.1 sistemando in ordine cronologico e separando doppioni per ammucchiarli nel blocco di riviste che porto ai raduni di AP in omaggio (e chi non viene ai raduni di AP cavoli suoi ). Il lavoro di risistemazione è durato poco. Dopo qualche minuto stavo leggendo i numeri 2,3,4 e via dicendo. E sono giunto ad una conclusione. Porcaccia la miseria. Era un bel settimanale quando è nato. Ho letto tanti commenti non molto positivi, basati sull'acquisto e lettura dei numeri di questi ultimi anni... ed è tutto vero. Non era più quello di un tempo, io stesso condivido quel parere poco positivo sugli ultimi anni di pubblicazione. Ma com'era partito bene... non so quanti di voi che leggete abbiano l'età per ricordarlo (nacque nell'86 come detto) e abbiano conservato dei numeri da rivedere per constatare la cosa. Basandosi sugli ultimi anni di pubblicazione, ci si trova davanti ad un prodotto che non è un granchè e sono plausibili dei pareri di indifferenza su di esso, che portano a dire "vabbè non lo fan più... non è una gran perdita". Vero. Il fatto è che... era già un qualche anno che "non lo facevan più". Erano nati con il piglio e la passione di chi ci credeva davvero. Come ho scritto qualche tempo fa da qualche parte, negli ultimi anni ero diventato amico "di lettere" di Alessandro Ferrari, uno dei capi redazione, e sono state diverse le chiaccherate basate su ricordi, opinioni e considerazioni. Mi raccontò lui stesso tante cose che poi ho riletto nel suo ultimo articolo, quello di commiato sull'ultimo numero uscito. Il fatto che fossero davvero in pochi in redazione alla realizzazione del primo numero, di quanto avessero faticato per crearlo, di come avessero avuto a disposizione dalla Mondadori una redazione in cui "non c'erano neanche le scrivanie per tutti quando siamo entrati il primo giorno". Tuttavia, la storia di questo settimanale cominciò, col primo numero "ufficiale", con in copertina la foto spia della Ferrari 348 e della 126 "col portellone", che veniva dopo alcuni numeri di prova (i cosiddetti numeri "zero") distribuiti in alcune grandi città. Numeri che purtroppo mi mancano, cosa che feci notare al buon Alessandro nelle nostre prime chiaccherate, il quale gentilmente mi disse che ben poco si era salvato di loro, ma che lui li teneva in un prezioso volume riguardante la storia della rivista, e che al nostro primo incontro avrei potuto fotocopiare per averli in archivio. Purtroppo, per mille vicende, questo incontro non siamo mai riusciti ad organizzarlo. Auto Oggi, dicevamo, comunque arrivò in edicola alla fine del 1986, in concomitanza con un grande lancio al Motor Show di quell'anno. Nelle edicole arrivò accompagnato dalle bandierine fuori dai chioschi che annunciavano il suo arrivo, e col costo di 300 lire (che era il resto che si riceveva all'epoca comprando con 1000 lire un quotidiano... ottima mossa per farsi conoscere). Poteva sembrare una cosa da poco, e chi ha letto solo i numeri degli ultimi anni, può pensare che lo sia sempre stata. E invece no. Era "solo" un settimanale che per la prima sessantina di numeri non aveva nemmeno le graffe per tenere insieme le pagine, ma gli articoli e le notizie erano di tutto rispetto, soprattutto per la passione con cui erano scritti. Ne ho riletti diversi in questi giorni. Chi scriveva, fosse Ferrari, o Gianfranco Cozzi, o Andrea Silvuni o altri ancora, non era stringato nella descrizione delle cose, e anche nelle anticipazioni, non c'erano mica tante baggianate come capita di leggere oggi. A parte la freschezza degli scoop garantita dal fatto di essere settimanale anzichè mensile e dall'inesistenza del web (ergo le foto erano sempre una novità) lo scritto non era affatto campato in aria. Volendo citare alcuni esempi, ho letto tante indiscrezioni su vari progetti italiani che col senno di poi si sono rivelate fondate, conoscendo oggi come sono andate le cose. Il primo che mi viene in mente... l'articolo sulla Thema Ferrari che doveva diventare 4x4, corredato dalla foto della 8.32 con cerchi Deltone... articolo che terminava raccontando che... "purtroppo questo è un modello di cui non si è sicuri dell'arrivo, perchè a quanto pare in Fiat si starebbe puntando sull'Alfa 164, per far nascere una super ammiraglia a quattro ruote motrici". Cosa che noi oggi conosciamo come vera, e loro nel 1989 la scrivevano. Che fosse il segreto di Pulcinella o no... io so solo che loro lo scrivevano, altri no. Ricordo dai racconti di Alessandro Ferrari (sempre cose riportate poi nel suo saluto) le liti con Fiat quando nel confronto Panda-Marbella consigliavano la Seat per la differenza di prezzo, cosa che a Torino non piacque affatto e si fecero sentire... Giusto oggi mi è capitato in mano un servizio (altro esempio a caso) sulla Saab 900... non ricordo che versione, comunque un'auto da 27 milioni che veniva bocciata già dal titolo per le sue finiture in rapporto al prezzo. Le due pagine si aprivano con una gigantografia della plancia e il titolone "Ma questo cruscotto vale 27 milioni??" e l'occhiello che chiariva meglio il perchè del titolo. Leggiamo cose del genere sui giornali di oggi? Ricordo i viaggi in giro per l'Italia a cercare le officine in gamba e quelle "furbe", con tanto di nomi e indirizzi; una volta a cambiare la mascherina della Uno (che ad ogni giro spaccavano con l'accetta ), una volta a chiedere aiuto perchè l'auto non andava avendo staccato un cavetto. Ricordo i giri delle carrozzerie, sempre con nome e indirizzo, a raccontare di chi per un parafango bollato e una portiera strisciata si dimostrava onesto e chiedeva 400 mila lire, e chi faceva il furbo dicendo "noooo è un casino bisogna rimetterla in dimaaa" e chiedeva un milione e mezzo. Ricordo anche viaggi "ruspanti" dal Brennero al Sud dello Stivale con la Croma Td.i.d. per vedere cosa faceva davvero con un pieno. Poesia? Salamelecchi? Beh, può essere, o magari no. Più volte li ho visti e li rivedo, in quegli anni, non mandarle mica tanto a dire le cose. Poi certo, era un altro periodo, c'era un'altra economia e le vendite delle riviste erano di altro livello. Decisero di regalare un milione a chi mandava foto di prototipi in prova, di fare altrettanto a chi scriveva una bella storia da raccontare nella pagina de "L'Automobilista Gentiluomo", misero in palio nei primi anni addirittura due Lancia Thema (assieme) e una Ferrari 328 GTS. Mi piaceva il dettaglio in cui si volevano insinuare a volte. Ieri ho pescato un numero col poster della Range Rover e quattro pagine di articolo con la sua storia. Beh ragazzi, gli articoli di oggi, quando una rivista decide di raccontare (si fa per dire) la storia di una vettura, gli fanno una pippa. C'era voglia di scrivere... forse perchè c'era voglia di leggere. Certo loro non potevano permettersi di fare dei rilevamenti come fanno oggi le grandi riviste (che poi ogni cinque minuti si possono contestare perchè sappiamo come "funziona"). Questo voleva essere il mio modo di salutare Auto Oggi, da parte mia un doveroso complimento perchè chi conosce la sua storia editoriale per intero, sa che non è sempre stato ciò che era negli ultimi mesi. Ciao settimanale da 300 lire! -
Infatti. Col dubbio sono andato a rivedere. Ho scritto una cagata mi son confuso fra queste decine di supercar strambe mezze nate mezze moribonde
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E' l'architettura di base che è sbagliata se la presenti dicendo che l'hai fatta per aumentare lo spazio. Non esiste. Lo sbalzo anteriore c'è ed è evidente, hai inclinato il parabrezza che di più quasi non si può, si hai allungato un po' il passo. Però? Però se osservi di lato una New Astra e una Astra H, guardi dove sta la ruota anteriore, dove sta il volante, e dove stanno i passeggeri anteriori, noti che non sono affatto "avanzati" per liberare spazio dietro (e come potevano, bisognava tenerli sotto il tetto che comincia dopo un parabrezza da autobus.. con tanto di tergi da mezzo pubblico ) anzi forse sono un po' arretrati. Ne ottieni che oh quei due davanti stanno come dei re, il passaruota è uscito ancora di più dal vano piedi, ma ottieni anche che quelli dietro che pure si puppano il tetto che scende verso coda, sono più stretti o almeno sono tanto come erano nell'attuale (chi si è seduto su GTC dietro di voi avrà scoperto che si stava ben meglio di quel che si pensava vedendo la forma di finestrini e tetto) e il bagagliaio è rimasto tanto quanto (a proposito, vi sono dei video su youtube che lo mostrano per quello che in effetti è, cioè senza divisorio). Quindi che non mi vengano a dire che l'aumento della lunghezza e del passo ha portato grande aumento di spazio, non è vero una cippa (al massimo i due davanti si sentono un po' più distesi). Per me la lunghezza viene fuori dal fatto che volevano fare una certa linea, che come architettura non privilegia poi tanto l'abitabilità, e con quelle dimensioni veniva fuori una cosa accettabile. Se accorci la macchina, alzi il parabrezza, fai l'abitacolo più a scatola e li fai sedere più equilibrati fra di loro, hai più spazio o lo stesso spazio in meno cm. Ne viene fuori una Golf, appunto. Che è al di là della noia, l'esempio più realistico di C secondo me. Senza tante balle. Opel sta cercando di mostrare uno stile nuovo, dentro e fuori. Concetti più concreti son sempre presenti ma mentre una volta c'era l'Ascona che quella era, e il disegno era l'ultima cosa, ora sono impegnati a cercar di figheggiare.
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Stessa cosa che dicevano nel 2005. A quanto ho letto anche io qui e là, dovrebbe essere più marcata la differenza fra le due a 'sto giro (chissà magari pesa ancora un po' di più). ...tanto io va a finire che se compro compro una Tipo4 col Busso (c'è qualcuno quiii che mi sta alle costole ) e quando mi stuferò fra sei sette anni prenderò 23500 euro di incentivi (3500 per aver demolito una Europocoeniente, e 20000 direttamente da Torino per aver eliminato un testimone scomodo). Sarei curioso di vedere qualcosa di reale su asfalto, di questa macchina, però. E anche della SW.. presentazione in autunno, cavolo non c'è un mulo in giro (vabbè che non dovran testare chissà che...)
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- astra iv
- astra iv gtc
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Beh io credo che in assoluto stiamo sempre in un certo Olimpo... però fra la 40 e la Enzo, imho è il punto più basso. Se non sbaglio molto di Cizeta non era finito nella Edonis? (che l'han fatta poi? e quante, se si? non sono aggiornato sulle supereconomiche compro solo roba premium )
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Una Beskidy di lusso, via. L'unica differenza è che Beskidy non è sulle pagine di RC in vendita. Si vede che il Sultano quella se la tiene
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I miei 2 cents? Altro peso piuma in arrivooooo... (visto quanto è cresciuta e gli ipotetici engine, che non è che ce ne sia tremila da scegliere).
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Però va detto che i carrozzieri in quegli anni e su quei modelli presentavano proposte che andavano molto fuori dal seminato; molte erano parecchio fantasiose, e imho praticamente nessuna aveva il potere di rosicchiare l'apprezzamento sul modello in fase di lancio. Qui non si parla (se non ho capito male io) di interpretazioni sulla prossima D in quanto tale? Se così fosse, io mi chiedo solo se non potrebbe essere pericoloso mostrare una berlina fattibile in tre interpretazioni fra le quali ci sia qualcosa che dopo averlo visto, la Giulietta ti piace un po' di meno. Però deh, sapran bene quel che fanno. ( )
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Vista ieri per strada la prima pure io... e quoto le impressioni di Navarre. La seconda auto in questo ultimo periodo che non mi cambia di una virgola le impressioni (negative) passando dalla foto al reality (la prima è la Punto EVO-LEVO BEN DIRE IO...) E meno male che era nera... che il nero smorza un po'.
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MODE TONTO ON Va là va là che portan su una Sud Valentino, la Giulietta Fiorucci e una 90 Campione e vedi come si impennano le vendite della new Giulietta. MODE TONTO OFF A parte il Tonto Mode, sono davvero davvero curioso di vedere se tutto ciò accade oppure no, e soprattutto che ne viene fuori. Presentare tre modelli di tre mani diverse potrebbe essere tanto interessante quanto pasticcione, soprattutto se, imho, qualcuno di questi modelli dovesse rivelarsi abbastanza terreno da poter essere plausibile e magari così bello da far guardare la Giulietta dicendo "ah... se fosse stata così". Imho eh?
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Cizeta ne compare una questo mese nel mercatino di RC, avete visto? "ex sultano del Brunei, da finire" Però c'è solo la mail, non si capisce dove sta.