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PaoloGTC

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  1. Sul sito di Paolo Martin dove è pubblicata, viene specificato di cosa si tratta. Trattasi di proposta su base Fiat Ritmo per restyling versione Seat. L'anno credo che sia sicuramente sbagliato, nella cartellina di questo modello. Viene indicato 1973... ai tempi manco Ritmo era nata, figuriamoci vederne una definitiva modificata Seat.
  2. Mah al riguardo posso solo ricordare di come questa 4 posti mancata fosse stata oggetto di una chiaccherata di un giornalista con Alboreto, ai tempi. Mentre era in visita di cortesia in Ferrari, gli era stata mostrata come scartata, in quanto erano rimasti appunto un po' spiazzati dall'arrivo della Serie 8, e anche perchè nel medesimo periodo da Pinin era nata una nuova proposta, così affascinante, che tutti poi conoscemmo come 456. I primi muletti 456 furono realizzati partendo da questa carrozzeria.. infatti ci fu un periodo in cui questa 4 posti subì una trasformazione, allargandosi di parecchio al posteriore, come carreggiate. Stasera se riesco posto qualche spy al riguardo. La notizia si diffuse in fretta, infatti diverse riviste presentarono questa 4 posti allargata al posteriore raccontando che il progetto della vettura aveva subito dei rimaneggiamenti.
  3. In effetti va detto che le prime campagne pubblicitare di Tipo erano veramente belle. Che fossero esagerate o meno, non importa. Avevano quel tocco di esaltazione che andava di pari passo con l'evento Tipo, che ricordo ai tempi fu mostrato come una rivoluzione, come la Fiat che spiazzava tutti, e in che maniera le concorrenti invecchiassero di botto davanti a lei. In particolare, scrivendo questo, mi rifaccio al mitico spot che era facile intendere a chi facesse riferimento.... http://www.youtube.com/watch?v=nOZJcl8ufuo (eheh la Tipo con targa teteska ma in realtà era La Mandria la pista... ) Adoravo come giocassero bene con le parole. Questi spot finivano sempre con "L'ultima tentazione", che ai tempi era anche un notevole richiamo cinematografico e ricordo come Auto Oggi fece un azzeccato paragone ad una pubblicità di qualche mese prima della Golf GTI (su carta stampata intendo però) dove si vedeva questa Golf GTI 16v e il testo diceva come fosse impossibile "Resistere alla tentazione." Ora arrivava la Tipo, ed era "L'ultima tentazione." E la dimostrazione lampante di come Fiat sapesse fare buona pubblicità (e lo fa ancora del resto) fu il lancio appunto della 16v... dove si riprendeva quella "tentazione", con "la tentazione è forte". Non so come arrivarono agli occhi degli adulti dell'epoca questi spot, ma io avevo 11 anni, entravo nel mondo dell'auto, la Tipo insieme alla 164 era una di quelle che mi avevano dato il "benvenuto"... e questi spot li adoravo.
  4. Da quel che posso leggere sull'articolo, pare che fossero nate di pari passo, o almeno che fossero allo studio entrambe come soluzioni. Poi magari si decise di lanciarne solo una, ed in seguito si mandò l'altra a rincarare la dose (ora non ricordo i dati di vendita ma magari Tipo 1.8 era stata un po' un flop... non so però eh?)
  5. Rieccoci a camminare nel centro stile Ford. La prima foto riguarda ancora la famosa Fiesta che in realtà non era nulla di lanciato verso la produzione. Le seguenti invece riguardano un clinic-test Sierra, e furono pubblicate da GM come "sgub" all'inizio degli anni 80. Si vede una Sierra leggermente diversa, e, nell'ultima foto, non credo nemmeno che sia una Sierra. E per non farci mancare niente, abbiamo anche delle plance. Ciao baci baci.
  6. Un paio di immagini rinvenute di recente riguardanti la 4 posti che era in progetto prima della nascita della 456. Fu vista in giro anche come cabrio. Forse banale (e sicuramente la 456 fu la scelta migliore) ma non la trovo affatto malaccio.
  7. Suvvia, in questa domenica da malaticcio, approfittiamone per smulettare un po'. (ma prima o poi questa carrellata finirà, e passeremo alle vicende successive... nel frattempo, chi vuole può arricchire il suo archivio ) Cominciamo con la T2... (anche a 16v ) E parlando della T2 a 16v... piombiamo in un'altra piccola perla giornalistica. Un servizio che su GM, ricorderò sempre, cominciava con le parole "Le Langhe un anno dopo". Accadeva infatti che si presentasse la possibilità di prendere contatto ravvicinato con uno dei preserie della Tipo 16v. La storia raccontava di come ci si fosse dati appuntamento in un baretto sui colli del torinese, e questo tester si fosse presentato per dare un'assaggio della nuova compatta cattiva by Fiat. Questa volta, fa detto, era tutto molto più realistico rispetto all'anno precedente, quando, ricordo, GM aveva pubblicato il famoso "Noi, solo noi" dove poi in realtà si scopriva che la Tipo, l'avevano inseguita. In questo caso l'evento era reale, e del resto credo fosse una specifica scelta Fiat. Anche 4R e Auto Oggi provarono questi muletti bianchi col tipico volante con cuscino centrale trilobo direi, e anonimo... solo che li avevano lasciati bianchi invece di ricolorarli di rosso coi pennarelli.. ma vabbè ) A corredo di quell'articolo di un anno prima, ricorderete, c'erano dei photoscioppe da brivido (addirittura in copertina) e anche questa volta, non mancavano. (ad es. qui sotto, a parte l'ovvio fotomontaggio, carino notare come tutto sia ribaltato per consentire una curva logica alla Tipo... peccato per le 127 guida a destra ) (chiudiamo con una foto più "normale"... anche se appunto, tinta di rosso) Mini pausa causa connessione indecente.... a dopo
  8. Trovo che il lavoro sia ben amalgamato, ma purtroppo IMHO hai preso la parte principale di ciò che non è piaciuto di Thesis. Mio piccolo parere, sarebbe da fare il contrario... prendere fianco e retro di Thesis e dotarli di tutto un altro frontale.
  9. Ahah spassosa. Se la riprendi rifinendola come contorni e colori sarebbe un'ottima immagine sullo stile di quelle caricature su maglietta che vendono per es. al MotorShow. Visto che siam qui, proseguiamo nella storia (così Gamera che è rimasto indietro quando lo interrogherò avrà di che sudare ) Eravamo arrivati alla fine della terza stagione, e quindi, è ora della quarta ed ultima. --- Nell'entrare nella sua quarta stagione, Knight Rider fu oggetto di diversi cambiamenti. I produttori compresero che lo show aveva bisogno di una nuova dose di ricostituente per tenere viva l'attenzione degli spettatori. Venne deciso quindi che Kitt doveva essere distrutto un'altra volta (ormai un classico degli episodi di inizio stagione), e questa volta avrebbe ricevuto ben tre nuove funzioni, radicalmente differenti da tutto ciò che si era visto in precedenza. I produttori scelsero anche di far entrare un nuovo personaggio fisso nella serie, per creare nuovi spunti di racconto. La quarta stagione partì con un “grande botto”: “Knight of the Juggernaut” (da noi "Formula KITT"), première di due ore che vedeva Michael impegnato in quel di Chicago nella protezione di un nuovo tipo di isotopo, molto prezioso e pericoloso, il Cernium 116 (non ha niente a che vedere con l'Alfetta ). In questo episodio fu presente come “guest star” Pamela Susan Shoop, che aveva già fatto parte del cast di Knight Rider ai tempi del Pilot. Del set di “Knight of the Juggernaut”, Pamela ricorda: “Intorno al set era un continuo raccontare barzellette: ricordo che un giorno mio fratello mi venne a trovare sul set, e quel giorno io giravo una scena in cui avevo i vestiti stracciati e piangevo. Quando giravi primi piani come questo, i tecnici spegnevano le luci tutte intorno e lasciavano solo una spotlight su di te. Quando accadeva questo, tempo un minuto e sul set cominciavano a volare battute e barzellette, una gran confusione mentre la camera cominciava a girare e io iniziavo a piangere. Mio fratello rimase impressionato da quella scena!” Pamela aveva già lavorato diverse volte in passato per Glen A. Larson, e lui la considerava un po' come il suo portafortuna, perchè aveva preso parte a diversi Pilot che poi si erano trasformati in delle serie di successo, come per esempio “Magnum P.I.” Glen fece un superlavoro in “Knight of the Juggernaut”, e per gli attori fu una tortura. Se qualcosa non lo convinceva, stava alzato anche tutta la notte a riscrivere il copione, ed il mattino dopo gli attori si trovavano davanti battute che non avevano mai visto. Una delle scene più spettacolari di quest'episodio è sicuramente la distruzione di Kitt da parte del blindato soprannominato appunto “Juggernaut”(questo particolare non fu tradotto in italiano, da noi il blindato non aveva nessun nome particolare). “Ricordo come fosse oggi che andammo a Chicago con quattro auto di scena”, ricorda Pamela. “Una copia di uso comune destinata alla distruzione, una versione di scena perfetta in tutte le sue parti, la versione Spm e una convertibile per il finale dell'episodio. L'auto che venne distrutta non era una carcassa da buttare, era stata usata in diverse occasioni negli episodi ed era perfettamente funzionante. David non era logicamente all'interno dell'auto in quella scena... in principio venne sostituito da uno stuntman, mentre per le scene finali in cui anche i finestrini dell'auto esplodevano fu piazzato un manichino al posto guida.” Anche quando, come nel caso di cui sopra, la presenza di Pamela non era prevista sul set, lei amava starci lo stesso, rimanendo ad osservare dagli schermi della regia, dietro le telecamere. “Mi piaceva molto rivedere una scena appena realizzata. Ricordo che quel giorno (quando Kitt venne distrutto) lottammo tutti con un vento gelido che non si era mai visto prima.” Pamela passò diverso tempo in compagnia del cast e della troupe, e altrettanto ne impiegò facendo da “mamma” al cane Roger, per creare un certo affiatamento. “Era veramente un cane dolcissimo, e io fui così tremenda con lui da dimenticarmelo anche chiuso in una stanza per un mucchio di tempo... poverino!” Interpreti canini a parte, Pamela si trovò benissimo anche con i suoi colleghi attori. “Oh, adoravo Edward Mulhare... era un uomo dolce e davvero molto professionale. Ricordo con molto piacere una sera in cui, finito il lavoro per quel giorno, David, Edward ed io andammo a cena fuori, in un posto chiamato “The Pump Room”. Mentre eravamo lì, un dipendente volle scattare una foto insieme a noi e andò ad appenderla in bacheca. E' ancora là oggi! Ogni volta che vado a Chicago, passo almeno una volta a mangiare in quel posto, per rivedere quella foto.” Anche Patricia McPherson ha un bellissimo ricordo del set di Chicago. “Riuscii a fare un giro su uno dei cavalli dei poliziotti che sorvegliavano i parchi... desideravo parecchio cavalcare uno di quegli splendidi animali, chiesi il permesso e tutti furono davvero molto gentili e disponibili. Fu una gran bella esperienza.” La produzione di “Knight of the Juggernaut” durò dalle quattro alle cinque settimane, e fu molto costosa, perchè per diverse location fu necessario chiudere parecchie strade. Anche la scena del battello fu molto costosa per via della location scelta. Pamela ricorda: “Mentre giravamo quella scena, in alto, sulle strade vi erano migliaia di persone che osservavano esaltate, ai bordi del fiume. Era incredibile.” L'8 dicembre del 1985 Kitt fece una comparsata in una puntata di “Amazing Stories”, intitolata “Remote Control Man”. La storia ruotava attorno ad un uomo di nome Walter che aveva comprato una speciale TV in grado di trasportare i suoi personaggi preferiti nella realtà. Nei minuti successivi, infatti, apparirono nel salotto di Walter, per esempio, Templeton Peck dell'A-Team e l'Incredibile Hulk, seguiti da dozzine di altri personaggi più o meno famosi, e proprio quando Walter stava per dare di matto in mezzo a tutti quegli intrusi, arrivò Kitt sfondando una parete del salotto e chiedendo se qualcuno aveva visto in giro Michael... in quel caso la voce di Kitt non era quella di William Daniels, ma una piuttosto simile di un altro doppiatore. Tornando al primo episodio della quarta stagione, con Kitt che veniva distrutto per l'ennesima volta, Bonnie ebbe la possibilità di creare un nuovo sistema che permetteva a Kitt di mantenere una buona manovrabilità alla velocità massima, ora ben superiore alle 300 miglia orarie. Quando Michael attivava l'Spm, l'auto modificava il suo aspetto esteriore per adattare la configurazione aerodinamica al crescere della velocità. Patricia ricorda: “Pensai subito che il progetto della trasformazione di Kitt fosse eccezionale, soprattutto per come avevano reso bene in video l'idea che la sua configurazione mutasse realmente mentre l'auto viaggiava. Fui testimonial dello show in diverse occasioni pubblicitarie, tra cui alcune competizioni automobilistiche su pista in California. Fu bello scoprire che anche secondo i piloti professionisti e gli ingegneri di pista, chi si era occupato del progetto Spm aveva fatto davvero un buon lavoro, molto credibile. A detta di chi ne sapeva parecchio, quella trasformazione era molto plausibile, insomma l'auto avrebbe potuto essere in grado veramente di fare ciò di cui diceva di essere capace. Tutto questo però aveva portato Knight Rider ad essere uno show più costoso, perchè le procedure ed i mezzi che facevano parte del gioco avevano complicato il tutto. Ogni volta che ci si muoveva, erano parecchie le auto che bisognava portarsi dietro, ognuna per una cosa soltanto.” Con l'intenzione di stupire il pubblico, la Universal contattò Barris chiedendogli di occuparsi delle modifiche necessarie alla Knight 2000. Gli Studios avevano già fatto realizzare ai loro disegnatori alcuni sketch per mostrare a George la linea che voleva seguire la casa di produzione. I loro disegni però davano all'auto un aspetto un po' ridicolo, perchè con le varie appendici che spuntavano attorno ai passaruote, era quasi impossibile riuscire a vedere ancora le ruote che invece rimanevano delle misure originali. Barris ed il suo staff realizzarono così nuovi disegni seguendo quell'idea, e la Universal dopo averli visionati diede immediatamente l'ok avviando la realizzazione dell'auto. Barris si occupò della costruzione di ben quattro auto diverse per la quarta stagione. La convertibile funzionante, realizzata sulla base di una TransAm '82. Era una cabrio “fissa”, non aveva tetto ripiegato, di nessun genere. In principio si era pensato di dotare questa versione di una copertura in tela che coprisse “in teoria” il tetto ripiegato (che in realtà non c'era), ma all'ultimo la Universal volle dotare l'auto di un coperchio rigido a doppia gobba, in fibra di vetro, che nelle scene di apertura di Kitt, veniva mosso direttamente a mano da un tecnico fuori scena, che lo spingeva fino contro ai sedili simulando il termine dell'operazione. Molti fans si chiesero per parecchio tempo se in effetti sarebbe stato possibile realizzare “davvero” una versione cabrio di Kitt, ed un giorno George Barris rispose loro: “Si.... con molto lavoro e molta fatica ma.... sì.” La “Trailer Convertibile”, un manichino della parte abitacolo/posteriore della TransAm, senza meccanica e montato su una speciale dima, dotato dell'idraulica necessaria a far funzionare il tetto rigido pieghevole (tipo le varie “C+C” in voga oggi) appositamente realizzato. Veniva usatoper le riprese di dettaglio dell'apertura di Kitt. La terza auto era quella allestita in Spm. Anche su quest'auto la configurazione era fissa, il sistema non lavorava. Era attrezzata sportivamente come motore ed assetto, adatta ad essere guidata velocemente, come ricorda Jack Gill: “L'auto lavorava davvero bene, ma oltre le 80 miglia orarie era pericoloso andare perchè l'aerodinamica in effetti sarebbe stata tutta da studiare, e l'auto tirava da una parte vistosamente. Gli aero freni sulle fiancate e sul tetto funzionavano realmente, ed erano molto veloci. Quello su tetto era una parte di un pannello in fibra di vetro che era stato applicato sul tetto originale. " La quarta auto non aveva motore ed era usata unicamente per mostrare la trasformazione di Kitt in Spm. L'intero vano motore era stato svuotato e riempito di tutta l'idraulica necessaria a far funzionare il paraurti che avanzava e si apriva, oltre alla presa sul cofano e alle alette sui fianchi. Veniva usata solo per i primi piani e nient'altro. Aveva ancora lo sterzo ed i freni, ma del resto della meccanica non c'era più traccia. La Universal non prese molto bene la notizia della spesa di 250000 dollari per la realizzazione di queste modifiche, e decise che era l'ultimo tentativo che avrebbero fatto per cercare di ravvivare un audience che nei confronti di Knight Rider stava scemando nel corso della stagione. Mentre a tutt'oggi resta un mistero dove diavolo sia finita l'auto con l'Spm, diverso è il discorso per la Convertibile. E' una dei pochi, veri, originali Kitt che si sa per certo esistano ancora. Quando la serie finì, la Convertibile venne regalata all'allora sposa di David Hasselhoff, Catherine Hickland, ed in seguito passò di mano diverse volte tra collezionisti privati e musei dell'auto ed ora è correntemente esposta al “Cars of the Stars Museum” di Keswick, in Inghilterra, a fianco dalla versione “classica” di Kitt (in T-Top) venduta al museo da David Hasselhoff in persona. Forse gli episodi della quarta serie saranno stati meno seguiti, e non tutti li ricorderanno, ma sicuramente c'è una fortunata “guest star” che ne ricorda uno con affetto, perchè fu l'unico giorno in cui si mise al volante di un'auto. Jack Gill ricorda: “Girammo un episodio che aveva per co-protagonista un ragazzo cieco, intitolato “Knight Song” (da noi "Lotta senza quartiere"). In origine, nella scena in cui Kitt lo avrebbe portato in giro, lui avrebbe dovuto stare sul sedile del passeggero, ed io avrei utilizzato l'auto con la guida nascosta dalla parte del guidatore. Ci tenevo tanto però a farlo sedere al posto guida, e quindi riuscii a far si che usassimo l'altra auto, quella con la guida nascosta a destra, mentre lui si sedeva al volante.” Per quel ragazzo fu un'esperienza che lascia il segno. “Sono cieco da quando ero bambino”, dichiarò, “e non avrei mai potuto immaginare un giorno di sedermi in auto, impugnare il volante e farmi un giro per la città!” (Lo vedete che abbiamo ragione noi ad amare Knight Rider... perchè fu anche questo, tra le telecamere e le pellicole.... una cosa da non scordare mai, per tante persone). La NBC decise di cercare di aiutare gli indici di ascolto in calo continuo con l'ìntroduzione di un nuovo personaggio, interpretato da Peter Parros, al secolo Reginald Cornelius III (RC III, if you prefer!), un bravo ragazzo proveniente dai bassifondi di Chicago, che intervenne con la sua squadra di amici meccanici quando ci fu da riparare Kitt completamente distrutto in “Knight of the Juggernaut”. In seguito a questa vicenda, venne ingaggiato dalla Fondazione ed oltre a coadiuvare Michael in alcune missioni, il suo compito principale fu quello di guidare la Base Mobile. “I produttori mi chiesero di andare a frequentare una scuola guida e di tornare con la patente per il camion in mano”, ricorda Peter. “La cosa difficile fu farlo soltanto per una finzione scenica!” Gli autisti istruttori della scuola guida gli dissero che era un uomo con un talento eccezionale per tale mansione, e che se avesse voluto, avrebbe potuto essere veramente un ottimo autista. Quando Peter arrivò sul set, trovò la stessa identica meravigliosa accoglienza che il cast aveva riservato a tutti quanti, ed in breve si creò un affiatamento incredibile fra tutti i componenti della squadra, dentro e fuori dal set. La sua collega Patricia McPherson ricorda: “Peter era davvero grande. Fu davvero interessante vederlo arrivare in quell'episodio come il “Vendicatore della strada”. Aveva un grande senso dell'humor ed era molto divertente. Era davvero molto intelligente, con un umorismo che messo insieme a quello di David, aveva creato una grande compagnia. Fu meraviglioso far parte di quel gruppo.” Il produttore esecutivo Robert Foster abbozza ora qualche commento sulle possibili ragioni del declino della serie. “Alla fine della terza stagione, ebbi il compito di occuparmi di “Dalton: Code of Vengeance” (che ricordo, era lo spin-off nato dall'episodio "Bocca di Serpente", girato quasi senza Michael e Kitt perchè David Hasselhoff era in luna di miele). Ero davvero preoccupato al riguardo, perchè era una nuova première NBC di due ore che non sarebbe arrivata al pubblico nel momento più adatto di sicuro. La mandammo fuori in estate e risultò essere seconda negli ascolti, dietro il “Bill Cosby Show” (i “Robinson”, per intenderci). Il giorno successivo il telefono squillò, e mi vennero chiesti tredici episodi di quella serie, interamente girati in esterni. Pessima scelta, come possiamo dire col senno di poi, visto il flop. Comunque, mi ritrovai ad essere il produttore esecutivo di due show, e il risultato fu che Knight Rider ne soffrì.” Sfortunatamente, le nuove funzioni di Kitt e la nuova entrata nella famiglia della Fondazione, poterono ben poco nei confronti del calo degli ascolti, e i produttori della Universal, fatti i loro conti, decisero che una quinta stagione avrebbe dato scarsi profitti. Patricia ricorda: “Nel 1986 ci furono diversi show d'azione che vennero di colpo cancellati. La major non volevano più sostenere certi costi, e si buttarono sulle sit-com. In show come il nostro vi era una seconda unità che era in giro in esterni ad occuparsi dell'auto, mentre noi attori eravamo sul set. Era complicato e costoso, mentre le sit-com erano girate sempre sullo stesso piccolo set. Ormai era una guerra continua sul fronte dei costi e diversi show di grande fama, inspiegabilmente a volte, vennero cancellati. Ci fu un periodo in cui non importava se uno show lo guardavate oppure no... anche piaceva, poteva sparire da un momento all'altro. Sorprendente.” Molti autori che avevano fatto grande Knight Rider nelle prime tre stagioni, non tornarono nella quarta, tra cui Richard Okie e Gerald Sanford. Hasselhoff ricorda: “Per quel che mi riguarda, mi fosse stato chiesto, avrei continuato sicuramente con una quinta stagione, ma va detto che quei copioni erano veramente di bassa lega, le idee scarseggiavano, ed in più la produzione per risparmiare avrebbe voluto che girassimo tutta la stagione in meno di cinque mesi.” Con la quarta stagione, ormai anche Jack Gill era ormai pronto ad effettuare le sue ultime acrobazie con Kitt. “Durante la quarta stagione, dissi a David che se fossero andati avanti ancora con il quinto anno, avrebbero dovuto trovare qualcuno che guidasse la macchina negli stunt, perchè non potevo occuparmi più sia degli stunt e della direzione della seconda unità. Inoltre c'erano sei produttori a capo di questa serie, e ognuno la pensava in un modo diverso. Un giorno ricevetti una chiamata che mi diceva che avrei potuto occuparmi unicamente della direzione della seconda unità, visto che non sarebbero più stati realizzati stunt con le auto negli episodi successivi (le risorse andavano terminando e la serie sarebbe diventata sempre più scialba), dopo venti minuti ne ricevetti un'altra da un'altro produttore che mi diceva che di stunt ce ne sarebbero stati eccome! Insomma, c'era una gran confusione!” Il 25 Febbraio del 1986, un martedì, la serie terminava con la messa in onda di “Voo Doo Knight” (da noi "La spedizione maledetta"). Quella storia era lo specchio dei tempi, sintomo di una precarietà e di mancanza di idee, con Michael impegnato ad indagare su una principessa Voo-Doo che era in grado di trasformare le persone in zombi in un istante. Patricia Mc Pherson non c'era già più, ed Edward Mulhare svolse il suo compito confinato nel set della Base Mobile. “Stavo lavorando già ad un altro progetto”, ricorda Patricia. “Un film di azione e avventura dove interpretavo la parte di una donna palombaro, e questa fu l'unico motivo per cui abbandonai la serie un episodio prima degli altri.” I produttori, per risparmiare, (eravamo veramente ridotti all'osso, mamma mia che tristezza!) decisero di usare riprese di repertorio per quel che riguardava gli esterni e le inquadrature di Kitt su strada, pertanto le uniche parti girate con Michael a bordo di Kitt vennero realizzate in studio, con la triste tecnica dello sfondo in movimento." Mentre per diversi serial al giorno d'oggi il finale corrisponde sempre con una puntata speciale, non era così negli anni '80. Molte serie famose sparirono in silenzio, senza grandi saluti, con episodi apparentemente come gli altri. L'ultima scena andata in onda fu un amichevole dialogo fra Devon, Michael e la guest star Elizabeth Wesley all'interno della Base Mobile. La serie era finita, dopo quattro decorosi anni in cui aveva mantenuto lo share dell'indice Nielson su cifre tra il 13,8 ed il 22 %. Patricia, dopo quattro anni, riassunse la serie al meglio: “Si trattava di uno show semplice, per certi versi, con i buoni ed i cattivi. Punivamo i cattivi e liberavamo il mondo dalla malvagità. Per questo era amato dai ragazzi, e dalle loro famiglie. Fu sempre meraviglioso per me ricevere l'abbraccio di bambini in festa come se avessero visto Babbo Natale, che volevano tenere per mano la loro Bonnie. Fummo una grande cosa sia per loro che per le loro famiglie, le quali erano felici che i loro figli ci prendessero come modelli. La stessa Bonnie era un buon modello per le ragazze, una donna intelligente con una posizione di tutto rispetto, con un certo potere.” In conclusione, David aggiunse tanti anni dopo, con un sorriso: “Tutti quei ricordi di Knight Rider.... tutti quei giorni.... non ci fu mai un giorno in cui pensai, nemmeno per un attimo, di abbandonarli.” Fine. Come sempre, fine del capitolo soltanto. C'è ancora un sacco di cui parlare. (gamera, va' che ti interrogo poi) GTC
  10. Al momento non mi risulta... che la collaborazione sui diesel prosegua. Il 2.0 dovrebbe essere quello di Antara, ma non mi pare che sia ancora by Fiat. Non so esattamente la sua provenienza però.
  11. Piccolo evento Insignia oggi al mio paese. Dal concessionario è arrivata la prima. Buffo perchè stavo andando a fare due commissioni e... talmente abituato a vederla nelle fotografie, vista e rivista mille volte, che mentre guidavo lungo il viale, sovrappensiero, la noto parcheggiata in bella vista davanti alle altre auto in esposizione, e penso... "l'Insignia.... beh, tutto sommato con la tinta argento quella grossa calandra cromata non spara poi tanto...." e la oltrepasso. ..... "L'Insignia????????"..... skreeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!! :D Al primo impatto, stupito di come (almeno secondo me) scompaiano gli oltre 4,80 metri di lunghezza. Sembra assai più compatta. Di certo la trevolumona Vectra che esce di produzione sembra più ingombrante. La sensazione mi ha seguito anche accomodandomi all'interno... nel senso che è indubbiamente un abitacolo molto "avvolgente" e non solo per il design della plancia. Non si sta scomodi in nessun posto (e ci mancherebbe... anche se non sono certo che in tre la vita là dietro sia uno spasso) ma di certo non c'è nemmeno l'impressione di potersi agitare troppo. Berline moderne... All'esame più accurato che potevo nel tempo disponibile, sia l'interno che l'esterno sembrano accreditati di una finitura veramente ad hoc. Bel suono dalle portiere, montaggi corretti (le luci fra le parti mobili non sono ancora da Audi del tipo "non ci passa neanche un mille lire", ma sono contenute e costanti... mentre il paragone Audi vale per l'accostamento fra i paraurti e i parafanghi... il taglio sembra una riga fatta con la BIC) Molto ben fatto anche l'interno, belli i materiali e molto contenute le luci dei montaggi. Pulsanti floccati, strumentazione bella e cristallina. Bello l'effetto di luce attorno agli strumenti principali (che dovrebbe divenire rosso in modalità "sport", ma non ho capito come funziona, se c'era, perchè non ho trovato il pulsante "sport"... forse il modello in questione non l'aveva... ma mi sembra strano, boh) e per la gioia di chi le aveva tanto criticate sull'ultima produzione Opel, sono scomparse le squadrate leve al piantone, "a impulsi". Ora sono di nuovo a sezione tonda, e con lo scatto fisso. I retrovisori elettrici comprendono la funzione ripiegamento. IMHO molto buona la qualità della pelle dei sedili, e stupendevole la delicatezza e silenziosità delle regolazioni elettriche (molteplici). Difetto riscontrato subito... sconcertante la fatica che ho fatto ad allacciare la cintura. L'attacco è incastrato giù giù giù fra il sedile ed il tunnel, e ci si arriva a fatica. Cassetto portaoggetti, niente di nuovo sul fronte del Premium, direi. Apertura rallentata, rivestitissimo, meccanismo molto silenzioso. La cosa bella è che ho avuto l'impressione sia uno dei pochi che non ti si schianta sulle ginocchia, perchè resta uno spazio decente per le gambe, anche da aperto. Guardandosi attorno, nel senso di guardar fuori... mi conferma un po' l'effetto "bunker" della GTC. Hai davanti un parabrezza che ti pare quasi orizzontale, vetri laterali bassi, montanti spessi e abbastanza vicini ai passeggeri. Riguardo ai montanti e ad arcata porta, ho notato una cosa che avevo notato tempo fa su Bravo. Hanno uno spessore elevato anche verso il basso, inteso come zona dove transiti con la capoccia per entrare.. ti da quasi l'impressione di dover chinare la testa sulla spalla per entrare. In realtà poi, non ho riscontrato questa difficoltà salendo e scendendo, ma quando sei ancora fuori in piedi, guardi e ti sembra di dover entrare in una supercar. Prendendo confidenza con l'elettronica di bordo... noto che l'esemplare in questione monta l'impianto Navi DVD (non ricordo la sigla) con telefono e tutte le robe varie. Navigando nelle funzioni, lo schermo 16:9 mi strappa una risata. Sembra sia stato smontato da una Sr5, come grafica dei menù. Sembrerebbe proprio lo stesso software, è identico. La strumentazione, all'accensione, ripete il "giochino" già visto su Corsa Opc, con tutte le lancette che vanno a fondo scala. Cosa che non mi tocca neanche un po', credo che dopo tre giorni ti avrà già rotto i cosiddetti. Ok, ora si può accendere e partire. La versione in questione monta il 2.0 CDTI da 160 cv... non ho avuto lumi sul nome dell'allestimento, perchè i listini erano arrivati con la macchina stamane, e con la gran confusione del sabato, il mio amico venditore mi ha risposto "non farmi domande, per carità, la devo ancora imparare" Partiamo.... onestamente mi ci sono trovato subito, perchè come stacco-riattacco frizione, non c'è nessuna novità, per chi ha già una Opel. Sicuramente è più leggera rispetto a quella della mia GTC 1.9 (e lo è anche quella della GTC 1.7 di mio padre, del resto.. mi pare proprio la frizione del 1.9 che è un po' più "da camion") e il cambio una volta tanto non mi da l'impressione tipica Opel di aver bisogno di essere un po' rodato. Mi impiccio un attimo cercando la leva del freno a mano, poi mi ricordo che non c'è. Si va di pulsante. Si parte... bella sorpresa l'erogazione del tutto priva di ritardo del turbo, regolare e "grintosa da benzina" direi, del 2.0. Mi aspettavo un po' più di silenziosità tirando le marce... non che sia rumorosa, ma comunque il motorozzo si sente pestando un po'. Non è un brutto rumore, ma tutto quel che avevo visto finora su questa macchina mi aveva preparato a viaggiare nel silenzio totale. Sicuramente di silenzio si può parlare per il rumore dei pneumatici, svanito anche sull'asfalto rugoso fuori paese, dove la mia GTC tornando a casa dopo questa prova mi è parsa l'ACM che usavo nell'Esercito. Giro di prova un po' svagato e multiforme, essendo di casa in concessionaria, il verdetto del venditore è sempre "toh tieni le chiavi, fa un po' quel che ti pare". Gran bella luce dai fari (xeno). Gran rottura di balle il cicalino che fa "pi pi pi pi pi" ogni volta che metti la retro se i sensori parking sono attivi. In generale, per quel che ne capisco (chi guida o conosce premiummm incastonate nell'Olimpo della guida, e la proverà, mi potrà senz'altro dire che c'è ben di meglio, e non lo metto in dubbio) una gran bella guida, per essere un "barcone". Forse un pelino poco presente di sterzo, in compenso ottimi i freni come modulabilità e risposta. Performance? Beh, agile direi, di certo non una saetta. 160 cv sul macchinone. Non l'ho trovata più fulminea della mia GTC da 120. Viaggia con souplesse e non mi è parsa in difficoltà. Diventa anche grintosetta ma la devi frustare. (poi, in parte questo è relativo, aveva 780 km di vita). In definitiva, non voglio far quello che porta la bandiera, anche perchè non me la posso permettere, e anche se potessi permettermela, non la comprerei, perchè non me ne faccio nulla essendo single, di un'auto del genere. Però devo dire, complimenti. Oggi ho visto una gran bella macchina. La guardi, la trovi piacevole. Ti siedi, e dici "bel lavoro". La guidi, e non la trovi affatto male. Quando scendi, la riguardi, e dici "però!" Quando mi sono fermato oggi al conce, vedendola, i "giochi" erano già iniziati. Nei tre uffici c'erano sedute due-tre persone cadauno, e i due venditori più segretaria erano impegnati a parlarne. Fuori, nel parcheggio, due Sr3 penultima e una Volvo S60. Chissà. Magari stavolta farà un saltino verso l'alto. Oppure no. Comunque, lode all'impegno. Bel lavoro.
  12. Scusami se ho lasciato intendere che mi riferissi a te, io mi riferivo ai pensieri che fanno nelle major, a volte mi sembra che si stiano a scervellare su cose che non so se ripagheranno in termini di vendite confrontate con la gamma. Mica niente con ciò che hai scritto tu, scusa ancora. E' vero, ho postato partendo da una frase che avevi scritto tu, ma non riferita al fatto che lo dicessi tu. Soltanto al fatto che a volte, a tutti i livelli, fanno scelte che non mi sembrano ben ponderate. Mi spiace se lo hai visto come un attacco a te.
  13. Gran bella mano! Adoro questo tipo di colorazione. IMHO perfetta con un po' di nero (ergo griglia orizzontale) a livello del faro, in modo da inserirlo nel "buio", e con il faretto nebbia nella presa bassa che ripete lo stesso concetto, e cioè senza cornicetta dedicata, ma annegato nel nero.
  14. Beh... le ragioni di mercato non sono ciò di cui stiamo parlando, e ciò che presumo sia la prima cosa stiano seguendo in qualunque quartier generale di queste ditte che sono (o dicono di essere) col sedere per terra? Onestamente non concepisco nemmeno l'idea di inventarsi di continuo segmenti e mezzi segmenti... come "il potenziale cliente che la Panda è piccola e la GPunto è enorme". Per uno che se le trova davanti, una Panda 1.2 e una GPunto 1.2, non vedo cosa abbia di così minuscolo una Panda, o di così spropositato una GPunto, da desiderare che ci sia qualcosa in mezzo. In fondo, con lo scarso mercato che c'è ora (e nessuna prospettiva che entro breve periodo si trasformi in qualcosa di florido, anzi, tutt'altro) quei, ipotesi, dieci clienti che si trovano davanti Panda e GPunto e stanno per scegliere, con davanti Panda, GPunto e Nuova Uno, sempre dieci saranno. Qualche Uno venduta? Beh, Zeppelin, io non sognerei troppo... sarà qualche Panda e GPunto in meno. Una volta si inventavano i modelli, adesso si inventano anche i clienti...
  15. Sarò controcorrente, ma la mia idea è diversa. IMHO, la Nuova Uno, in un modo sensato di vedere il mondo dell'automobile, potrebbe benissimo essere la Punto Classic. Un'auto ammortizzata, semplice rispetto ai modelli più moderni, e che non credo sia poi un grosso problema il fatto che la linea non sia all'ultimo grido. Visto che vende, come detto dagli stessi concessionari. A molte persone, ricordiamolo, non serve di più, non sono a caccia dell'ultima novità di design come può essere per il nuovo modello ultramoderno. Secondo me fanno bene le case a tenere in commercio sempre il modello che è stato sostituito, e il fatto che lo vendano, lo dimostra. Punto Classic non sarà all'ultima moda, ma perchè, Logan, che è nata dopo (e vende quel che deve vendere), è una bellezza, è più moderna? Il mio amico concessionario Renault, in una chiaccherata dell'altra sera, mi faceva notare come faccia fatica a piazzare le New Clio, ma non passi giorno che non abbia richieste da persone che cercano una Clio Storia (ossia l'ultimo modello della serie vecchia, con targa nel paraurti al posteriore) che giustamente Renault ha sparato fuori anche a GPL. Nessuno di loro, a quanto pare, si fa crucci sul fatto che la sua estetica non sia all'ultima moda, non sia fresca. E' un'automobile nuova, ancora valida agli occhi di chi la vuole, e per le sue necessità. Se sommiamo il risparmio che si ha nel NON progettare, almeno a breve termine, l'uscita di una nuova sotto-compatta economica (che poi vorrei vedere quanto), IMHO si ottiene che la miglior B-Compact (nel caso di Fiat, ma vale anche per gli altri) economa, almeno nel periodo che stiamo vivendo, non sia altro che il modello che è passato. Se siamo obbiettivi, e freniamo un attimo in questa corsa all'innovazione anche nelle carrioline da due soldi (detto affettuosamente)... che c'è che non va in una Punto Classic, vista dagli occhi di chi ha bisogno una compatta nuova di zecca senza spendere un capitale?. La B-Compact, per me, c'è già... semmai se si volesse investire, lo si potrebbe fare cercando di rendere la sua produzione sempre più economica, e proporla ad un prezzo sempre più invitante. Se fossi una persona che ha bisogno un'auto nuova del genere, e mi mettessero, pensando una volta DAVVERO in termini di low cost, una Punto Classic a 6000 euro... chemmefregaammè che non è nata ancora la nuova Uno...
  16. E' vero, scusate, ieri sera non riuscivo a trovare il "Mai Nate-Volvo" (non ho capito perchè)... nella pagina Volvo non lo vedevo, vedevo solo i Topic ufficiali modello per modello. Così mi sono scordato che ci fosse già e ne ho aperto uno. Le 850 2 volumi e mezzo infatti le avevo già postate... (le altre no). Se volete Mods, spostate e chiudete. Pardon..
  17. Mah, in effetti ci ho pensato pure io più di una volta, e mi sono fatto l'idea che probabilmente, anche se abbozzatissimo, anche questo mulo si rifacesse ad una qualche proposta primordiale. Come esisteva l'Unone che continuò i collaudi con meccanica T2 anche quando Tipo era stata definita da I.De.A, probabilmente c'era un qualcosa di abbozzato anche per la tre volumi, e forse questo mulo si rifaceva in qualche maniera a lei. Una qualche scocca in fondo l'avrà pur avuta, parlando di struttura abitacolo, per dire. Qui non si trattava nè di una carrozzeria preesistente adattata, ne di una prima bozza della definitiva. Era proprio una macchina a se, per quanto approssimativa. Certo, vedere il parabrezza che pare messo col nastro rende l'idea di una cosa molto buttata lì... ma chissà, forse era una primordiale Tempra. Come pianale, comunque, varie fonti che trattarono l'argomento all'epoca o che lo fecero in seguito, veniva già indicato l'effettivo T2-3 (ad es. come passo). Sarebbe bello sentire qualche testimonianza "inside" dell'epoca, ma purtroppo credo che questa famiglia di auto non abbia una storia (come genesi) un po' "romantica" come quella di 164, quindi non so se troveremo mai qualcosa al riguardo. Osservandola, comunque, nella sua approssimazione, sembra di vedere una certa attenzione all'aerodinamica... quindi forse... chissà, era qualcosa allo studio davvero. Da un altro punto di vista, c'è da notare che queste foto di GM la mostrano un po' camuffata, sembra... tanto per ridere. 4R invece nel 1983 la mostrò praticamente pulita da tutte le angolazioni, in prova su una pista. Figuriamoci se Fiat non si aspettasse che venisse fotografata, e quindi decidesse di fregarsene e "bruciarsi" la novità in due secondi. Quindi penso che anche se fosse stata oggetto di qualche studio effettivo, questa forma, quando mise le ruote in strada, fosse già destinata al cestino. Di sicuro è rimasta in strada per parecchio tempo. 4R la pubblica nel dic. 83. GM mostra nuove foto nel 1985 (e giravano già gli "Unone", e di lì a poco, sarebbero spuntate dai cancelli le prime Tempra con carry over definitivo, seguite poi dalla Tipo). Forse fu laboratorio per un po' tutte le varianti di meccanica del progettone.
  18. Se ne trovi due fammi un fischio... perchè è una di quelle cose in cui desisto perchè alla fine non si trova quasi mai niente... perchè altrimenti... e con me c'è un amico che vende ancora oggi Renault, e quando nomini certi modelli, gli scende la lacrimuccia. Ha venduto da poco (ma solo perchè non aveva più spazio) una 21 Turbo, ma per dirne una, si tiene ben stretto una 5 Limited 1.7 con circa 60 mila km. Ok, niente a che vedere con la 25. Però era per spiegare che... non devi sentirti solo.
  19. Bellissime foto JokeJoe! 'sto baraccone qui non mi sarebbe mica dispiaciuto (ho un debole per le full size-generaliste-outsider , le nostre europee "superschifo deluxe" )
  20. Mi sa che vengono semplicemente smantellati e demoliti. Un amico torinese che fino a qualche anno fa lavorava per Fiat come collaudatore (di quelli "macina km" e basta, così mi ha definito il suo lavoro)... erano i tempi delle preserie Y e Stilo MW, mi ha detto che nel caso dei prototipi fatti già in serie, vengono mandati in demolizione e la loro scocca tagliata a metà, per evitare qualunque caso di riutilizzo. Per i muletti primordiali... credo che venissero semplicemente smontati e buttati (anche se un piccolo sogno in una parte irrazionale di me, o meglio, ancora più irrazionale del resto è di scoprire un giorno un capannone dove questi muli sono stati accatastati lì e dimenticati ... io li porterei a casa tutti... o almeno uno lo renderei funzionante. Devo portare ACS al Salone di Ginevra, gliel'ho detto al Raduno di AP )
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