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PaoloGTC

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  1. Io dico solo una cosetta, perchè come sapete in molti sul "nuovo" mi pronuncio sempre poco, perchè ne so poco e preferisco evitare di scrivere stupidate dialogando con persone che ne sanno molto più di me. Secondo me da una parte è un bene che questo progetto sia,e, per il momento, resti un pour parler. Riguarda un Gruppo che ha ancora così tanti buchi nelle sue gamme... buchi che a volte spunta una luce che ci dice che potrebbero essere coperti, ma poi frana sempre tutto con la constatazione che non ci sono soldini. Ecco, visto che questi soldini sono pochi, qualora si decidesse di spenderne un pochino per fare qualcos'altro da vendere, beh secondo me ci sono tante di quelle cose, nelle gamme del Gruppo, che vengono prima di questa.... Si è parlato tanto di X1/9. Beh ragà... non sono mica più quei tempi là.
  2. In valle sta continuando, a intermittenza. Ora vien grossina ma senza troppa convinzione, da mezzogiorno circa. Stanotte una quindicina di cm l'ha fatta, almeno fino dopo Borgosesia, scendendo. Forse anche qualcosa in più. In tanti posti che durante le feste non sono stati toccati (tipo la ditta dove lavoro) c'è ancora tutta quella di S. Stefano per via delle gelate che l'hanno bloccata lì. Riguardo a gomme. Boh... non so che dire. Pensavo di faticare. Messe 225/45 17 nuove il mese scorso (Bridgestone RE 050 A) , nuove ma stradali. Son nuove ma son sempre zattere. Oggi, come a Santo Stefano, sono andato dappertutto, salite, discese, dentro fuori da parcheggi non puliti. Dove c'era ancora la vecchia l'ho spinta via col paraurti. Raramente entra anche solo il controllo trazione, e mi sono piantato volte zero. Boh. Non so che dire. Cammina, va, non si ferma. Non so perchè però. Capisco che facendo piano, su strada pianeggiante, se la neve è quella buona, ti muovi. Però qui ora è schiacciata e gelata, sotto, in tanti posti. E poi... in salita? Ripartendo anche da fermo? Mi sono ritrovato a chiedermi "ma perchè va'?" Anzitutto stasera la alzerò su un ponte per vedere che non ci sia un qualche albero che va dietro... :D
  3. Dentro credevo peggio. Fuori speravo molto meglio. IMHO pesante e baraccona, e con un sedere che non dice nulla. Spero che non vengano a fantasticarmi su quel gruppo ottico posteriore come se fosse un ricercato elemento di design, mentre quando lo monta una coreana è "una fanaleria anonima da macchina anonima". Senza offesa per chi adora questo stile.
  4. Io con la mia non ci parlo più. Quando le parlo si monta la testa e comincia a fare la capricciosa, e si è bruciata la lampadina, e c'ho una gomma molle, e ho finito il liquido lavavetri, e c'è la spazzola tergi che fa gnaaaaaac. E allora, ogni tanto tengo il broncio, così la smette, e si comporta bene. Quando scendo nel cortile lei sorride e ammicca "geeeeeeeeee" tipo paperino paperotto, ma niente... "io vado a comprare le sigarette... IO. a piedi" così lei resta lì un po' di stucco (anche se non ne ha addosso, almeno credo) e rimugina... "mah.... mi sa che ho combinato qualcosa... domani vedrò di consumare un po' meno". Non parlateci, che poi si montano la testa.
  5. Mah, vedendo che mantiene le arcate laterali, presumo avranno irrobustito magari quelle... in fondo di strutturale perde una qualche traversa sottotetto... credo si sarebbe appesantita seriamente se fosse stata cabrio al 100%. Non credo peserà molto di più, facendo la differenza fra lamiera persa e rinforzi aggiunti.
  6. Eh ma allora la faccenda come si risolve? Mi pare di aver letto sopra che la traversa con terzo stop si muove insieme alla capotta. Se non è così, allora è fissa, e la tela è in due pezzi? Se fosse in due pezzi, quello sotto allora tanto valeva non farlo, e lasciare un lunotto canonico tra traversa e portello bagaglio... A questo punto avrei preferito uno stop basso e tutta tela... oppure (ma non so se le norme lo permettano) avrei fatto due terzi stop, sottili verticali e sui montanti posteriori in posizione Punto, diciamo. Mettiamo alti la metà dei fari GPunto, e spessi un paio di dita, incastonati nella lamiera dei montanti. Ma non so se si può avere due luci "terze stop". E se si possono mettere ai lati. Oppure, se la traversa ci deve proprio essere, e mettendo che non abbia funzione di spoiler con un qualche disegno particolare, l'avrei fatta il più sottile possibile, inserendo un terzo stop tipo Marea WE, che era largo un metro e alto 1 cm.
  7. Vero, ma proprio vista la pochezza economica e di tempo del ritocco, e il bel risultato che si otterrebbe, ti vien da dire "pensarci loro no eh?" Ma magari è appunto una preserie, e lo vedremo in tinta. Anche se personalmente avrei preferito vederlo in basso sotto il lunotto. In fondo non sarebbe stato più in basso che su una tre volumi che lo ha alla base del lunotto.... Devo dedurre però che la capotta si ripiegherà in modo che il terzo stop resti visibile, questa volta in basso... altrimenti dove va a finire?
  8. A me però pare che ci sia ancora qualcosa che non quadra. Specialmente osservando il lunotto.... cioè, dovrebbe essere così? Sembra che ci passa un dito fra capote e lunotto, sono due cose separate e la capote lo copre? Quella più in alto poi non parliamone, sembra un disastro. Non è che per caso c'è ancora qualcosa che copre la capote vera? Vista così è una schifezza, scusate... ho capito la preproduzione, ma il resto della macchina è ok, cosa sarebbe, la preserie disastro questa?. Se l'aspetto esterno sarà questo, mi scuso con chi ne è infatuato, ma IMHO fa veramente pena.
  9. Guarda, questa settimana devo andare in concessionaria per motivi vari.... chiederò un po' di info su come sono le cifre a grandi linee.
  10. Non potevo certo tirarmi indietro. Ovviamente resto sul mio stile. Muletto.
  11. 'nsomma.... si e no. Indubbiamente equilibrata in tutte le sue cosine (freni, sterzo, assetto e tenuta).... ma appunto equilibrata su un livello non da urlo. Prendere il 1,8 di Vectra C da 122 cv, farlo a 125, spostare tutto più in alto, ok mettiamo il colle aspiro variabile ma di fatto restava un modello chee... dire che va fortina perchè c'è il motorone sullo scatolino (mica poi tanto, non pesava tre etti) ok, dire che è sportiva, beh... no. Dote migliore la ripresa... ricordo da Auto che staccava in quinta l'80-120 intorno agli 11 secondi, che non ne faceva certo un turbonafta ma dava qualche schiaffetto a certe rivali e anche a qualche macchina più grande.... e questo un po' in tutta la ripresa in generale. Sarà mica stato per la quinta lunga come una terza? Non consumava tanto, e non mi ha dato una mezza noia che fosse mezza. Quattro anni e solo tagliandi. Quindi non mi ha lasciato un cattivo ricordo... però il GSI attaccato le stava proprio male. Era un po' il simbolo di come vedeva le versioni sportive in quel periodo la Opel.... la GSI usciva con la personalizzazione estrema di cerchi in lega (uguali alla sport) interni con sedili avvolgenti e strumenti bianchi (uguali alla sport) e le uniche note differenti erano le maniglie porta verniciate e i fari dietro neri. Ah, c'era il marmittino quadrato anzichè tondo (sempre di lamiera, non esageriamo). Uno spoiler di plastica nera sopra il lunotto che più che uno spoiler era una bandella di plastica alta un dito, e fine dell'esaltazione. Un mese dopo che l'ho comprata, esce il GSI con sedili dedicati, cerchi specifici da 16 (io avevo i 15 Sport), pinze rosse, cinture argento, marmittozzo serio. Grazie Opella. Forse avevano sentito le mie parolacce. Poi si sono ravveduti, e hanno cominciato a Opicizzare tutto con mensole, stendipanni, paraurti rompighiaccio. La cosa che mi sono sempre chiesto è cosa ci faceva nella dotazione di serie il Cruise Control. Quando lo lessi sul depliant, pure il Concessionario non ci credeva. Neanche fosse stata una car da autostrada fissa. Giustamente, per ragionate scelte di marketing, su una Vectra C turbonafta te lo pagavi a parte. Boh. Va detto che tutto sommato non c'era un angolo in cui le potevi trovare chissà che da dire, però di certo non scaldava i cuori. Va detto anche che non dava molto meno della Punto 1.8, che però costava una paccata in più. Il GSI veniva nel 2002 un pelo meno di 30 mioni. Per Punto mi pare ce ne volessero 36 (ma poi mi sembra che infatti il prezzo di Punto scese...) La vendetti nel 2005 quando presi la GTC, e ora gira ancora qui dalle mie parti, col terzo proprietario (quello che la comprò da me pensò bene di lisciarle una fiancata contro un muro e non avendo soldini per la riparazione, la rivendette al terzo, anche se il danno era lieve e solo di carrozzeria). Ogni tanto lo incontro, ha passato i 140 mila ed è sempre felicissimo perchè continua a non dare mezza noia che sia mezza. Forse era la sua dote migliore.
  12. Fino al 2005 ho avuto una Corsa C (1.8 GSI) ma purtroppo non ricordo con esattezza i costi, e comunque non so se potrebbero essere validi come esempio. Credo che Corsa D sia più paragonabile ad Astra, come intervalli di tagliando e materiali impiegati. In generale ritengo che i prezzi siano equi... intendiamoci, non che siano giusti in generale, ma paragonabili a quelli dell'assistenza di qualunque marca generalista. Faccio sempre confronti dei tagliandi della mia GTC con quelli praticati nella concessionaria Renault dove sono amico, e spesso le cifre dei materiali sono simili se non identiche... ultimo esempio, al tagliando degli 80mila, prima di Natale, ho cambiato le pastiglie anteriori, e così per curiosità, con l'amico in Renault scoprivo che loro le fanno pagare uguali su Megane e Laguna. Poi scopriamo che sono infatti le stesse pastiglie... insomma credo che per i materiali generici di consumo i prezzi siano più o meno quelli dappertutto. Certo, bisogna sempre paragonare il costo di quel dato materiale che hai sostituito, con il servizio che ti ha reso. Mi sono spaventato un attimo quando ho visto che le mie pastiglie costavano quasi 100 euro (solo anteriori). Poi però mi han fatto notare che ci ho fatto 80k km, e che la media dell'utenza non scende mai sotto i 70k. Ero abituato a cifre inferiori sulla Corsa C, però le cambiavo ogni 35k. Non so bene quali siano gli intervalli di tagliando e sostituzione materiali sulla Corsa, ma credo che vista la sua crescita, molte cose possano essere le stesse di Astra. Alcuni pezzi sono costosetti ma fanno un sacco di km. Vedi il filtro del gasolio. E' solo un paragone generico, perchè stiamo parlando di due auto differenti, però, per dare un'idea, al tagliando degli 80k, ho sostituito: -olio motore (5kg) -filtro olio -filtro aria -filtro polline abitacolo -pastiglie anteriori -la solita ricarica del lavavetro più la sostituzione del filtrino del liquido in vaschetta -le spazzole dei tergi -il solito controllo generale e la manodopera per un totale di 300 eurozzi. Che non sono pochi in assoluto, ma sentendo tante cifre iperboliche in giro, non mi sembrano nemmeno tanti.
  13. GTVeloce71, non te la prendere maa... leggere che ti sarebbe antipatico vedere un qualunque aggeggio proveniente da Torino nel cofano di questo Giulia-reloaded e proporre poi in seguito di metterci un Biemvè mi ha strappato una gran risata. Nulla da dire sulla validità tecnica.... ma come la si propone a chi la deve comprare, questa macchina, un ritorno di GiuliaGT con motore Bmw? Mi viene un po' in mente il terzo capitolo della saga di F&F, il "Tokio Drift", dove la Mustang batte la 350Z usando un bel V6 Nissan Skyline.
  14. (collegandomi dalla villeggiatura quindi non prendetevela se non ri-rispondo a breve... sono rari i momenti in cui mi collego ) Personalmente invece trovo questa Gamma 3v veramente poco riuscita. Osservandola nelle foto anteprima piccoline l'avevo addirittura scambiata per una Talbot Solara o una di quelle tristissime russe prodotte fino qualche anno fa (o forse le fanno ancora...). Una brutta trasformazione, secondo me. Anche per i tempi. Se parliamo di Gamma a tre volumi, IMHO l'unica che avrebbe meritato di essere è la Scala. http://img217.imageshack.us/img217/5413/198010vx2.jpg A proposito, ne approfitto qui... mancano 11 ore scarse al 2009... bacini baciotti auguri angurie e canguri a tutti!!
  15. Grandissimo, Kitt. Le loro frecciate sono state una fra le cose più belle di tutto il serial. Cose del genere sono sempre state belle già fra due attori (pensiamo a Starsky & Hutch, che al di là dei casi su cui indagavano, se ne combinavano di tutti i colori) ma qui, pensare a quei dialoghi coloriti fra un uomo e una Pontiac parlante che ogni tanto lo prendeva elegantemente per i fondelli, era il massimo. Michael di certo non se ne stava a guardare... per par condicio posto un dialogo dove era lui ad avere la meglio. Situazione: inizio dell'episodio "Truffa all'ippodromo", dove la loro amica Maxim perde apparentemente il suo cavallo da corsa KingJack. Lei crede sia stato abbattuto dal veterinario a causa di una brutta caduta in cui in teoria si sarebbe rotto una zampa, mentre in realtà è tutta una montatura e il cavallo le è stato rubato per essere rivenduto ad un commerciante arabo di purosangue. Siamo comunque all'inizio dell'episodio, e tutto deve ancora accadere. Michael e Kitt si stanno recando all'ippodromo a fare visita a Maxim, e mentre Kitt guida Michael legge il giornale sportivo. M - "Bello, scattante, e travolgente come un uragano." K - "Oh, grazie Michael, troppo buono... sono lusingato." M - "Ma non stavo parlando di te, leggevo i commenti su KingJack." K - "Parlavi di un cavallo? Cocciuto, capriccioso, e costoso da mantenere??" M - "Ti somiglia molto, Kitt." :D Ovviamente poi, in casi come questo, la risposta di Kitt era un'altra di quelle passate alla storia... "Questa non la memorizzo. Potrei andare in tilt."
  16. Ti ringrazio ancora, ma ti devo comunicare che... si fa una pausa. Domani parto e torno nel 2009, quindi all'anno prossimo! Buon anno a tutti!!
  17. Ci arriviamo, ci arriviamo...
  18. Grazie Gamera. Lo sdegno di Michael non era dovuto alle misure di Bonnie, certamente, o al fatto che Kitt le citasse. Era solo perchè, tanto per cambiare, Kitt rispondeva a sproposito, mancando il senso dell'osservazione che aveva fatto Michael, e rispondendo "ingenuamente" come un qualunque pc. Era il bello di Kitt, anche questo. A volte se ne usciva con cose completamente fuori dal contesto, perchè non aveva capito. E' una scena che è stata trattata parecchio ai tempi, nel forum del KR Italia, e a furia di parlarne, me la ricordo. La situazione era questa: Bonnie ha appena finito di realizzare alcuni "upgrade" a Kitt, e ne rende conto a Michael, spiegandoglieli. Dopo la descrizione, lei non sa resistere, e tira una delle sue frecciate e Michael (e al suo comportamento alla guida). Bonnie- "....ora possiamo dire che a Kitt resta un solo difetto...." Michael (interrompendola) - "... lo so... lo so.... lo so... la pazzia del suo pilota (mentre lei ripete all'unisono insieme a lui) Poi lui si gira e va verso la porta della Pontiac sussurrando "... ma cosa ho fatto di male io....". Si siede a volante, e pensando ad alta voce mentre la osserva lavorare... "... mi chiedo se sotto quella tuta ci sia una femmina in carne ed ossa, o semplicemente un robot..." A quel punto salta fuori Kitt. "Sotto quel vestito c'è una femmina umana. Altezza un metro e 68, peso 57 chili, circonferenza seno 95, vita 58, fianchi..." "Kitt?" "Si Michael?" "Piantala eh?" (una delle battute più ricorrenti nella serie) Sul forum del KR Italia battezzammo questi momenti come "highlights", i duetti storici. Ce ne sono a bizzeffe, e furono cose che diedero un colore tutto speciale al rapporto che c'era fra questo uomo eroico e passionale, e questa Pontiac che a volte non capiva, a volte capiva e lo prendeva un po' in giro. Quello che posto qui sotto, ad esempio, è uno dei migliori. Situazione: una soffiata ha comunicato alla Fondazione che è probabile ci sia un kamikaze in una squadra di agenti speciali che in quel momento è sotto addestramento e dovrà proteggere i capi di stato di un sacco di nazioni, durante un meeting internazionale che sarà organizzato dalla Fondazione stessa. Michael e Kitt quindi vengono inviati sotto copertura a far parte di questa squadra che è sotto addestramento da parte dello specialista Redmond, in un campo di esercitazione. La prima notte al campo, mentre tutti compreso Michael riposano nei loro dormitori e Kitt è parcheggiato nel prato in stato d'allarme, tale Redmond, l'istruttore, si intrufola nei dormitori e piazza sotto i letti di tutti dei fumogeni. All'alba li fa esplodere, sgridando tutti quanti di non essere stati attenti, perchè se lui fosse stato un attentatore, e quelle delle bombe, ora sarebbero tutti morti. Dopo la ramanzina, Michael (ancora in boxer) va da Kitt e sale a bordo per sgridarlo a sua volta. K- "Michael, hai dimenticato i pantaloni." M- "Lo so!!! Io... io ho un rimprovero da farti!" K- "Un rimprovero da parte tua significa che io non ho eseguito a dovere una mansione che mi avevi affidato, cosa improbabile." M- "Io.... io ti avevo lasciato in stato d'allarme! Perchè non mi hai avvertito quando Redmond è entrato nella mia stanza???" K- "Dimentichi che tu stesso mi hai detto che ci potevamo fidare del signor Redmond..." M- "Devo dedurre che questo è un esempio della tua logica?" K- "Oh, no... che è un esempio della tua...." :D:D "Ma cambiando discorso, hai qualche idea per far saltar fuori il sospettato?" M- "Si, ho un piano. Stasera, per cercare di smuovere le acque, organizzerò una partita a poker dove farò l'ubriaco e l'attaccabrighe..." K- "Perfetto, allora non hai bisogno di suggerimenti..." :D:D
  19. Così, chiaccherando l'altra sera con quei due della foto precedente , sono venuti fuori altri aneddoti vari. Questa volta ci concentriamo sulla seconda stagione, 1983-84. I punti salienti sono l'entrata in scena di Garthe Knight e la sostituzione di Bonnie con April. Buona lettura. Nell'autunno del 1983 Knight Rider parte deciso con la sua seconda – e probabilmente, a detta di molti, migliore – stagione. La stessa formula base che ha fatto della prima stagione un grande successo resta invariata, eccetto per un particolare piuttosto rilevante: la brava e stimata Patricia Mc Pherson è stata sostituita da Rebecca Holden, dopo che Patricia ha deciso di abbandonare per probabili motivi di attrito fra lei e la produzione. Il produttore esecutivo Robert Foster spiega. “Volevamo provare con un personaggio differente, dal carattere un po' più brillante, sottolineato da degli splendidi voluminosi capelli rossi. Rebecca Holden.” I giudizi riguardo alla seconda stagione crebbero costantemente mentre questa andava in onda, e ci fu sempre più la convinzione che ormai la Holden avrebbe fatto parte del cast in maniera definitiva. Nonostante questo diversi giornalisti e fans erano comunque sconvolti dal fatto che Foster avesse deciso di rischiare manomettendo l'equilibrio della prima formula. La produzione giunse alla scelta di Rebecca osservandola attraverso numerosi lavori da lei già eseguiti per il network. La stimavano molto ed erano parecchio interessati al suo lavoro, decidendo così di proporle Knight Rider, una delle punte di diamante di quel periodo. Patricia commentò: “Quando Robert Cinader morì e al suo posto arrivò Foster, mi sentivo agitata. Quando un nuovo membro della squadra sale a bordo, tutti sono impegnati a dargli il miglior benvenuto, facendo in modo che si senta a casa sua. Essere personaggi fissi di uno show televisivo ti da questa magnifica sensazione di familiarità. I ragazzi della troupe sono la tua seconda famiglia.” Continuando...”Quello che eravamo in grado di fare come squadra era davvero d'aiuto a far sentire una guest star o una comparsa come se avesse sempre lavorato con noi. Quando Foster arrivò, facemmo lo stesso nei suoi confronti, ma lui non ricambiò.” La decisione del cambio di cast non fu ben accetta da David, il quale fu sconvolto dalla notizia. “David non era nella posizione di poter dire la sua, purtroppo”, ricorda la McPherson, “ perché è vero che con la nostra squadra lo show era stato un successo nella prima stagione, ma questo non significava che la produzione non potesse decidere di stravolgere tutto, compreso lui.” E così Rebecca Holden, tra l'altro cantante e ballerina di successo, era giunta a bordo della nave di Knight Rider come April Curtis, la donna responsabile dello sviluppo e della manutenzione dei sistemi e programmi di K.I.T.T. Descrivendo il suo personaggio, Rebecca puntualizzava che si trattava “di una donna intelligente, capace, e non solo di uno schianto di bambolina. So che molti penseranno il contrario perché il mio personaggio ha sempre una certa maniera di trasmettere il suo fascino, ma dovranno riconoscere che c'è dell'altro.” Riguardo alla sua entrata nel cast, Rebecca ricorda: “ Avevo già realizzato diversi lavori per la NBC e per la Universal, e loro conoscevano bene il mio operato. Ricevetti una chiamata dal mio agente che mi chiedeva di andare a fare un provino per quel ruolo. Incontrai così David ed i produttori, e leggemmo assieme diverse scene.” Rebecca ricorda anche come in effetti non fu così scontato il suo arrivo. “La NBC arrivò ad interpellare me ed il mio agente dopo una lunga ed estenuante ricerca della sostituta ideale. Mi chiesero se mi avrebbe potuto interessare fare parte di Knight Rider, al momento in programma per una nuova stagione di 22 episodi. Dissi al mio agente che pensavo che sarebbe stata una grande cosa, perché ritenevo Knight Rider davvero un grande show. Era nella classifica di TVQ tra i primi dieci, addirittura al 6° posto davanti a “Magnum P.I” e a “60 minutes”. Era un'occasione da prendere al volo, era davvero raro entrare a far parte... in seguito, diciamo, di uno show sulla cresta dell'onda. Solitamente bisognava partire con lui da zero, dal pilot, e impegnarsi aspettando che piacesse. A me non accadde.” I produttori Joel Rogosin e Robert Foster discussero parecchio con la Holden, cercando di dare una dimensione al suo personaggio. Stavano studiando se aggiungere commedia e romanticismo alla serie, oppure no... valutarono anche l'ipotesi di far cantare e ballare Rebecca durante gli episodi. “Ricordo che poi ci si concentrò sul personaggio della “studiosa, esperta di computer”, e mi chiesero anche se mi sarebbe andato di portare gli occhiali, per darmi un'aria ancora più intellettuale. Provammo e la cosa piacque a tutti, concludendone che il personaggio era davvero una bella unione di aspetti fra loro opposti. Quando arrivai a casa, ricevetti un'altra chiamata dal mio agente, che mi diceva che avevo ottenuto la parte.” Oltre ad essere felice di questo, Rebecca era entusiasta anche di come era riuscita a dare una sua impronta personalissima al personaggio; inoltre fu felicissima di incontrare dei colleghi meravigliosi, che ricorda così: “David era animato da una personalità travolgente, e sapeva rendere tutto piacevole e divertente. Aveva la capacità di fare sentire ogni membro della squadra, fosse attore o tecnico o cameraman, come parte di una grande famiglia. E' sempre stato bellissimo per noi arrivare sul set ancora prima del necessario, o trattenersi a lungo dopo la fine della giornata lavorativa. Non è mai sembrato un lavoro, davvero. Edward era un professionista, con l'esperienza di una grandissima carriera. Era davvero un gentleman e un uomo di mondo. Inoltre voglio menzionare anche il meraviglioso talento di Bill Daniels, la voce di K.I.T.T, che incontravo sempre alle serate della NBC. Fu eccezionale nel dare una personalità ben precisa a K.I.T.T, rendendolo vivo.” Durante la seconda stagione, Patricia si dedicò ad apparizioni in altre serie, cercando un nuovo ruolo, ma senza successo, e non ci volle molto perché giungesse alla conclusione che forse era il caso di tornare indietro. Il compositore Don Peake approfittò della seconda stagione per dare una ritoccata al tema della serie. “Decidemmo di ri-registrare il tema per la seconda stagione, cosa che in effetti eravamo da sempre abituati a fare ogni anno anche in passato. Il tema rimaneva lo stesso, per carità, l'armonia cambiava ma discretamente, senza traumi... introdussi alcuni nuovi accordi che aumentavano la tensione.” Stu Phillips ricorda di aver proposto di cambiare il tema centrale a costo zero. “All'inizio della seconda stagione proposi alla Universal di rivedere l'intero sound della serie, senza compenso in cambio. Lo facevo gratis, volevo esporre delle idee, ma la mia proposta fu scartata, perché gli Studios erano assolutamente certi di non voler cambiare nemmeno una nota dell'originale. Nella terza stagione, ci fu una proposta ai compositori di preparare un nuovo sound per lo show, ma credo senza il benestare di Glen, il quale infatti appena lo seppe troncò tutto sul nascere con una telefonata ai piani alti....” La seconda stagione cominciò con “Goliath”, la première stagionale di due ore nella quale Michael per la prima volta incontrava il gemello malvagio, figlio di Wilton, ed il suo super tir. “Non fu una grande prova da parte mia, come rimarcarono tutti. Molti sostennero che avrebbero fatto di meglio e io stesso quando mi rividi in quel personaggio, ero convinto di aver dato una brutta botta alla mia carriera. Perfino mio padre disse “Il gemello cattivo di Michael Knight è un attore peggiore di Michael Knight!” Nell'episodio, il gemello di Michael riesce a scappare da una prigione in Africa, sottraendosi alla pena di tre ergastoli consecutivi. E' determinato a distruggere Michael Knight, ritenendolo un insulto alla sua esistenza. Le storie riguardanti gemelli cattivi, in questa serie e anche in altre, è risaputo che sono degli ottimi espedienti per fare grandi ascolti, ed infatti, quella sera “Goliath” in America rientra nei 20 programmi più visti in assoluto in tutta l'annata. Questo episodio è anche l'occasione per presentare un altro membro della famiglia di Knight Rider, la moglie del defunto Wilton, e cioè Elizabeth Knight. Girare Goliath non fu semplice, ricorda Jack Gill. “Avevamo come base il Caesar's Palace, alloggiavamo proprio nel palazzo in cui si svolse parte della storia. Avevo al seguito una flotta di 12 TransAm, a disposizione per le riprese, ma la produzione non volle che restassero parcheggiate davanti al palazzo; avrebbero creato troppa pubblicità e di conseguenza un gran caos. Le parcheggiamo nel sotterraneo, tre piani sotto terra, piantonate da guardiani. Non potemmo girare subito, perché si mise a piovere a dirotto e lo fece per tre giorni, allagando parte dei garage sotterranei e danneggiando tutte le auto che si trovavano là sotto, compresa la nuova Mercedes del produttore....” Nonostante questo, la produzione continuò rispettando i tempi previsti." David Hasselhoff ricorda in particolare il set dello scontro fra K.I.T.T e Goliath. “Non vollero che interpretassi personalmente la scena dello scontro. Ci recammo a piazzare il set in mezzo al deserto, e vi erano due stuntman ad occuparsi della scena. Ognuno dei due avrebbe dovuto cercare di andare il più vicino possibile all'altro. Il camion avrebbe proseguito secondo la sua linea retta, mentre Jack, nell'auto, avrebbe dovuto scartare all'ultimo istante. Ognuno dei due aveva una radio a bordo, per aiutarsi a vicenda a controllare la scena. In apparenza si scontrarono, ma era soltanto un effetto speciale. Davvero sofisticato. Prima filmammo i punti di vista di entrambi, diretti l'uno verso l'altro, poi passammo ad utilizzare un'auto senza guidatore e simulammo lo scontro fra i due.” (David l'ha fatta piuttosto breve, ma in seguito Jack Gill ci spiega meglio...) A David non fu permesso di fare nulla in tutto ciò, ma venne concesso di realizzare una piccola parte in un altro spezzone d'azione. “Mi potete vedere nel momento in cui nei panni di Garth evado dalla Base Mobile e salto dal rimorchio impossessandomi di un'auto in fase di sorpasso. Sono io sul tetto del rimorchio, ma per motivi di sicurezza non lo sono più nel momento in cui salto dal rimorchio all'auto. Quando atterro in auto però sono di nuovo io... ho saltato dal carro del camera car, da un'altezza più bassa, e mi sono fiondato nella Cadillac rossa. Colpivo lo stuntman alla guida, il quale si accasciava continuando però a tenere il piede sull'acceleratore, mentre io con le mani già al volante, mi mettevo al posto di guida e proseguivo. Non fu difficile.” “Goliath” segna anche l'inizio dell'utilizzo dei modellini in miniatura in alcune sequenze d'azione. Gill ricorda: “Il grande scontro con Goliath fu tutto fatto con miniature, e questa fu la prima caduta di tono sia per David che per me. Le miniature si presentavano davvero come cose da due soldi, come appunto in materiali con cui erano realizzate. Nonostante questo un costo lo avevano, e lavorando così non si risparmiava molto, ma si avanzava tempo. Si girava un episodio in cinque giorni di prima unità, più qualche volta due giorni della seconda unità. Arrivarono alla scelta di questi modellini per fare prima, e venne un punto in cui sia io che David credemmo che prima o poi ci avrebbero sostituiti pure a noi con dei goffi modellini.” Riguardo ancora a “Goliath”, Rebecca aggiunge. “Mi piacque molto cominciare con questo episodio da due ore, perché era una storia che diede l'opportunità agli sceneggiatori di andare un po' più a fondo nelle vicende della famiglia Knight, e diede anche una bella dose di divertimento, guardando David che interpretava un doppio ruolo. Era eccitante pensare di interpretare il proprio gemello cattivo.” Una scena che non fu girata con i modellini fu quella in cui Michael e K.I.T.T corrono attraverso il deserto cercando di controllare lo stato reattore, passando a grande velocità a fianco di un minatore con il suo mulo carico di cose. Gill, al volante della Pontiac, ricorda come quel giorno ebbe veramente un attimo di terrore. “In teoria la scena avrebbe dovuto essere abbastanza semplice. Avrei dovuto lanciare l'auto alla sua massima velocità e passare vicino al minatore col suo mulo. Quel giorno avevo un'auto che era in grado di arrivare fino a 130 miglia orarie. Dovevo partire da molto lontano, raggiungere tale velocità in prossimità del minatore, sorpassandolo a pochissima distanza. Chiesi ai produttori che cosa sarebbe potuto succedere se per la paura il mulo di fosse messo a correre da tutte le parti, e loro decisero di fissare i piedi del mulo a terra con dei picchetti, in modo che non si potesse proprio muovere. Partii, arrivai ad una certa distanza, già a 115 miglia orarie, e via radio chiamai per sentire se erano pronti. Mi dissero che era tutto ok, ma pochi metri prima di incontrare il minatore ed il mulo centrai un uccello che mi si spappolò interamente sul parabrezza! Panico totale, ero certo che avrei preso o il ragazzo o il mulo, oppure tutti e due! Per fortuna potemmo tornare indietro e rifare tutto da principio....” Tom Greene, sceneggiatore e produttore di molti degli episodi della seconda stagione, ha molti ricordi di quei set. “Io credo che il successo di Knight Rider sia per gran parte merito di David. Fu l'elemento principale di quell'alchimia che rese inconfondibile lo show presso la gente. Le ispirazioni di Greene riguardo alla sceneggiature provenivano spesso dalla sua infanzia." “Knightmares” (episodio intitolato "Incubi" in Italia), ricorda Tom, “fu uno degli episodi migliori che scrissi e di cui curai la produzione, ed è solo un esempio delle idee che vennero ripensando alla mia gioventù. A tutt'oggi, quando insegno letteratura e sceneggiatura ai miei ragazzi, uso “Knightmares” come esempio, a volte." Greene ricorda anche come fu bello potersi dedicare per una volta con grande passione ai dettagli. “Il distretto di polizia, ad esempio, ci lavorai molto perché volevo che avesse un'aria datata, che aiutasse a ricordare che stavamo parlando di qualcosa che ormai era passato e lontano per Michael.” Tom ammette anche apertamente che il suo episodio provocò qualche scintilla presso il network. “C'erano alcune scene in cui i dialoghi fra gli interpreti lasciavano trasparire un qualcosa di.... gay. Le prime due che mi vengono in mente sono quella in cui Michael grida a K.I.T.T “You are hot!” " subito dopo aver premuto il tasto del lancio turbo, e quella in cui K.I.T.T dice a Michael “Put in into my chemical analyzer” . Sono ancora stupito che siano passate attraverso le tagliole della censura del network!" Greene ricorda anche la permanenza di Laura Bruneau, che interpretava Cara (la ragazza complice del criminale di quell'episodio, che ha il compito di far continuare a credere a Michael di essere ancora Michael Long), come non molto felice. “Non era molto apprezzata, soprattutto dal giorno in cui girammo la scena in cui lei rimaneva chiusa nel pozzo con l'acqua che saliva di livello. Durante una delle prove, lasciammo trafilare un po' più di acqua del previsto, e lei si mise a fare scene madri perché l'acqua era salita di più di ciò che si aspettava!” Uno dei primi problemi per Greene fu andare d'accordo con William Daniels e con il suo ruolo. “Andammo a pranzo insieme per conoscerci e divenni immediatamente un suo grande fan, ma lui apparentemente era un po' sconvolto dal fatto di come nella “mia” seconda stagione, lui non avesse grande risalto con i dialoghi di K.I.T.T. Io gli risposi “sei fortunato, ti basta venire una sola volta agli Studios per coprire una settimana di lavoro di tutti gli altri!” Dopo questo, peraltro, le cose marciarono benissimo, e i due non ebbero mai nessun motivo per dubitare del loro rapporto di lavoro. Riguardo alla stagione, inoltre, Rebecca ricorda di non avere mai avuto un episodio preferito in particolare, tranne “quando in alcune occasioni ci sono proprio io al volante di K.I.T.T!” Le piaceva molto in particolare ogni momento in cui nei dialoghi ci fosse il velato humour caratteristico della serie. In seguito però ci fu un momento in cui Hasselhoff si disse annoiato di come stavano procedendo le cose nella serie. Greene ci scherzò sopra: “Un giorno David uscì dal mio ufficio per andare al bagno, accennando al fatto che avrebbe abbandonato Knight Rider, ma sapevo che non parlava sul serio. Quando rientrò nel mio ufficio, si sedette e cominciammo a parlare. Ad un certo punto buttò un'occhio sul fascicolo che avevo davanti a me sulla scrivania, che aveva come titolo “La morte di Michael Knight”. Mi chiese che diavolo fosse quella cosa, ed io gli risposi che stavo semplicemente progettando di mettere in pratica i suoi desideri, cercando un modo per farlo uscire dalla serie. Solo più tardi, vedendo la sua reazione, gli dissi che quel plico era tutto di carta bianca, c'era solo il titolo in prima pagina. Avevo visto giusto, David non aveva mai pensato davvero ciò che aveva detto!” Durante le riprese di “A Knight in Shining Armor” (andato in onda in Italia come "Caccia al tesoro"), alcuni reporter vennero invitati sul set per vivere l'esperienza in diretta di come la serie veniva girata. La scena in programma per quel giorno, malauguratamente, venne girata al maestoso Griffith Park in California. Mentre la troupe stava preparando la scena dentro K.I.T.T, subito dopo che Michael aveva rapito la ragazza dalla sua scuola privata, un buon numero di persone fra attori, comparse e tecnici stava giocando una partita di softball. “L'attrice che avrebbe dovuto recitare nella scena successiva con David,” ricorda la reporter Janey Milstead, “ diede fondo alle sue energie giocando, mentre indossava le scarpe eleganti di scena. Tra sforzi e colpi ricevuti, in breve si ritrovò con le caviglie blu. Per questo, quando venne il momento di combattere con Michael, di colpo apparve con un paio di scarpe da tennis blu e bianche, che diedero l'impressione che stesse andando a fare jogging con il vestito da sera.” Per due isolati almeno, la strada che portava a quel complesso venne occupata da ogni tipo immaginabile di camion e furgoni. C'erano camion del trucco e dei trovarobe, dei guardaroba e del suono, della carpenteria nel caso si fosse dovuto costruire qualcosa all'ultimo minuto, senza dimenticare i camion del catering, o meglio della ristorazione, quelli delle luci, e il motorhome personale di David Hasselhoff. La Milstead continua: “Salendo su K.I.T.T, David si rilassava, seduto dietro alla sua famosa consolle... era il posto dove stava meglio. Scherzando con i tecnici della troupe, incollò una pagina di battute da recitare, di colore giallo, sul cruscotto, in un posto che non sarebbe stato visto dalla telecamera. Il truccatore si occupò del suo volto, attraverso il finestrino, dandogli colpetti coi tamponi, con grande maestria, mentre David tirò fuori fazzoletti, usandoli per farsi la polvere e poi sbattendoli come si fa con la tovaglia, fuori dal finestrino, mentre tutti attorno ridevano come matti. Più tardi, l'attrice che impersonava Katherine entrò in auto, dalla parte del passeggero, e fino a che la puntata non richiese che venissero inquadrati i suoi piedi, continuò a portare quelle scarpe da tennis bianche e blu!” “Mentre la ragazza e David si preparavano a bordo a recitare le loro parti, i tecnici stavano velocemente montando tre camere e due set di luci sul cofano della Pontiac, mentre altri allo stesso tempo piazzavano un microfono nascosto nell'abitacolo. Vidi di persona come venivano girate scene di questo genere. K.I.T.T veniva agganciato ad un camion camera car che era responsabile della registrazione del suono, oltre a fornire in taluni casi un ulteriore inquadratura dell'auto. David era in uno stato d'animo davvero divertito e sopra le righe, quando lo lasciammo lavorare”, ricorda la Milstead, “e continuava a gettare ogni genere di cosa dal finestrino, tutte le cianfrusaglie che trovava in giro per l'auto, pezzi di carta, straccetti, biro, andando avanti fino a che non scese.” Siccome Knight Rider era diventato col tempo una serie conosciuta e di grande successo, la produzione dovette prendere misure extra per evitare che durante le riprese si formassero folle di fan che alla fine avrebbero creato disordini e problemi. Prima di tutto, per prevenire tali eventi le location in cui ci si recava per le riprese erano top secret ed in secondo luogo si cercava di lavorare il meno possibile durante i weekend, momenti in cui era più facile che si creassero grandi masse di spettatori. Si lavorava su più fronti contemporaneamente; mentre la prima unità lavorava con gli attori, la seconda, insieme agli stuntman, si occupava delle riprese effettuate con le miniature e simulava anche sempre con le miniature le evoluzioni che gli stuntman avrebbero effettuato in seguito con le auto vere. Non nuovo alle pressioni da parte dei network, Tom Greene ebbe dei problemi mentre girava “A Knight On Shining Armor”. “Il network voleva che io riscrivessi il finale dell'episodio, mentre io ero totalmente contrario. La questione era questa: la ragazza protagonista della vicenda alla fine riusciva a trovare il tesoro nascosto da suo padre, ma non si trattava di un tesoro nel senso vero e proprio: era un posto molto bello, ma di nessun valore. Il network invece voleva che lei trovasse un tesoro vero e proprio.” Greene si arrabbiò e si rifiutò di portare tali cambiamenti al copione. “David capì in pieno il mio punto di vista, e minacciò di abbandonare il set se il copione non fosse rimasto intatto.” Alla fine la spuntarono, come abbiamo potuto vedere nell'episodio. Greene ricorda anche come l'idea per quella storia venne da esperienze personali. “A Knight On Shining Armor” saltò fuori perché un mio parente di professione era geologo. Un giorno mi stupì, mostrandomi come una montagna come tutte le altre in apparenza, la Gioed Rock, nascondesse al suo interno un luogo così bello da non poter nemmeno immaginare. Pensai che sarebbe stato fantastico avere una caverna simile per la mia storia.” L'esterno della caverna, la location insomma, si trovava nel Bronson Canyon, ed era la stessa che venne utilizzata come luogo dell'entrata alla Bat Caverna nella serie di telefilm “Batman” degli anni '60. Per girare le scene in cui la caverna crolla e Kitt ritorna alla luce, logicamente vennero usati i modellini, mentre qui per la prima volta fu visibile l'effetto del Turbo Boost in retromarcia, concetto che ritroveremo in seguito, in “Goliath Returns”. A Greene piaceva molto anche l'idea che questo burbero e riservato uomo avventuroso, padre deceduto della protagonista, nascondesse dentro sé il dolce sogno di poter contemplare un giorno quel posto così meraviglioso insieme a sua figlia, un posto di nessun valore, ma la cui bellezza valeva più di qualunque gioiello. Passando oltre, Greene ci rivela che l'episodio “Speed Demons” (“Motocross a quattro ruote” in Italia) originariamente avrebbe dovuto essere il primo spin-off a nascere da Knight Rider. La Universal era convinta ormai che Knight Rider sarebbe divenuto un successo planetario e voleva sfruttarlo il più possibile. “Abbozzai l'idea che ci fosse una serie che pareva un intreccio tra Ironside e Knight Rider, nella quale un ragazzo costretto sulla sedia a rotelle e suo sorella combattessero il crimine in sella a delle motociclette evolute tanto quanto Kitt, sulla falsariga di quella che si vide in seguito nella serie “Streethawk”, o forse anche più sofisticate. Il Pilot prevedeva che Devon ingaggiasse i due ragazzi, portandoli alla Fondazione e creando una squadra parallela a quella di Michael e Kitt, che potesse entrare in scena quando nemmeno loro due potevano fare qualcosa per il problema che si era presentato.” Ma perché allora tutto ciò non arrivò mai sullo schermo? “Essenzialmente perché dopo avermi chiesto l'idea il network e la casa produttrice cominciarono a mettermi i bastoni tra le ruote, sotto forma di cambiamenti, ritocchi, richieste, preferenze... troppi impicci per un lavoro che doveva ancora cominciare. Per esempio, si sarebbe partiti subito con un'incongruenza, visto che la ragazza che prese parte all'episodio di Knight Rider insieme al fratello sarebbe dovuta sparire nello spin-off.” In mezzo a tutti questi impicci, alla fine ebbe la meglio l'idea di creare uno spin-off da “Bocca di serpente”, il quale arrivò in effetti sullo schermo con il nome di “Code of Vengeance”, ma fu un flop su tutti i fronti. Fu comunque nell'episodio "Speed Demons" che Edward Mulhare conobbe il suo più grande momento di frustrazione. Nel finale dell'episodio, infatti, vedevamo Devon arrivare su una motocicletta anni 60, a dimostrare che anche lui, una volta, era uno che sapeva correre. “Durante le riprese di “Speed Demons” Edward si rifiutò un giorno di uscire dai camerini con il costume da motociclista, perché non aveva nessuna intenzione di recitare quella parte, ritenendo che sarebbe stata ridicola. Andai nel suo camerino e gli dissi che per noi era un onore avere un attore come lui, e che era il migliore di tutta la squadra, ma che se non gli andava di lavorare a questa “serie di merda" (proprio tali parole usai) poteva sempre tornare al suo amato teatro. Gli dissi anche che se per lui andava bene ero pronto a chiamare la Universal e comunicare la sua intenzione di abbandonare Knight Rider.” Edward lo fermò appena in tempo, prima che uscisse dalla porta del camerino. “Sapevo che alla fine sarebbe stato dei nostri anche quel giorno, era solo un po' sulle sue”, ricorda Greene. Com'è ovvio, fu Jack Gill a girare le scene d'azione con la moto di Devon, mentre Edward si occupò soltanto delle riprese in cui la moto era montata sulla piattaforma del camera car. Verso la fine della seconda stagione, a febbraio, David si trovò di fronte alla possibilità di far rivivere lo scontro tra Michael ed il suo gemello cattivo Garthe, nell'episodio di due ore intitolato “Goliath Returns”. In questa puntata, Garthe riesce ad evadere una seconda volta di prigione, e progetta di rapire April e Devon, per attirare Michael in trappola e compiere finalmente la sua vendetta. “Goliath Returns” è un episodio particolare, in quanto è l'unico in cui vediamo la coalizione di due criminali già conosciuti durante la serie, in storie separate. Ann Turkel, autrice di una deliziosa interpretazione in “Soul Sourvivor”, ( in Italia "Il rovescio del computer", episodio in cui Kitt viene attaccato via etere da una donna ed un ragazzo genio del pc, che si impossessano dell'auto gettando Kitt fra i rifiuti) ritorna con la sua Adrianne Margeux, a fianco del gemello cattivo di Michael, formando una squadra lanciata verso un obbiettivo comune. (un aneddoto di cui non si conosce la motivazione, è che questa Adrianne Margeaux, sia in questo "Ritorno di Goliath" che ne "Il rovescio del computer" appare nei titoli di testa come "Adrianne St.Clair"... nessuno ha mai capito perchè) Questa volta il personaggio di Elizabeth Knight non venne preso in considerazione, perché si voleva trattare la storia da un altro punto di vista. Comunque, alla fine, anche in questo caso Michael riuscì ad avere la meglio, sconfiggendo il nemico facendolo precipitare in mare da una scarpata. Va detto però che nell'episodio non ci è dato modo di sapere che effettivamente Garthe e Adrianne sono morti o meno nell'incidente. Greene ricorda: “Bastò un giorno per scrivere questo copione. Andammo in un posto che si chiamava Hamburger Hamlet, un sabato mattina. Eravamo in quattro ed avevamo bisogno di otto atti che avrebbero composto la puntata di due ore. Ognuno di noi si dedicò ad una parte, scrivendo due atti a testa, ciascuno di circa 20 pagine. Il tutto infine venne intitolato “Dejà vù.... All over again”. La principale idea che era scaturita era che questa volta ad essere in pericolo di vita non sarebbero stati solo Michael e Kitt, ma la squadra intera. Una delle scene clou dell'episodio nacque proprio dalla mente di Greene, ed in particolare quella in cui Kitt perde il controllo e si ritrova a precipitare nel vuoto, salvando sé stesso e Michael con il paracadute in dotazione. “Furono utilizzati alcuni modellini per la prima parte della scena, mentre in seguito agganciammo una TransAm ad un braccio gru lunghissimo, che la portò ad un altezza superiore ai 250 piedi, con a bordo David al posto guida e dalla parte passeggero un cameraman per riprendere le scene di stupore di Michael. Cominciammo mandando su il regista per fargli dare un'occhiata e dirci cosa voleva in particolare”, ricorda Jack Gill, “ma ad un'altezza di soli quindici piedi si fece prendere dal panico e dovetti andare io a fare le sue veci.” Una delle parti essenziali di “Goliath Returns” è la scena in cui Devon, April e Klaus cercano di evadere dalla cella in cui Garthe li ha rinchiusi. Anche questa fu un'idea di Greene, coadiuvato dalla sua collaboratrice Ann Davis. “Avevo i tre che dovevano trovare una soluzione per evadere, e giungemmo all'idea di fargli preparare un esplosivo rudimentale, utilizzando dei bottoni e materiale preso da un cardigan. Anni dopo scoprii che alla ABC qualcuno era ritornato sulla nostra idea... avevamo ispirato nientemeno che le storie di Mac Gyver!” Passando all'episodio “A Good Knight's Work” (in Italia "Matto Matteo", protagonista il peluche di cui abbiamo già parlato), va detto che in quell'occasione il nuovo autore, Richard Okie, ebbe subito maniera di capire quanto fosse forte l'effetto che la serie faceva sui telespettatori. In questa puntata vediamo Kitt alle prese con un orsetto parlante piuttosto dispettoso, e nell'ultima scena lo vediamo catapultato fuori dalla TransAm tramite l'eject roof. “Ricevetti una lettera dall'Inghilterra, in cui vi era una foto di un bambino che teneva in mano un'immagine di Michael e Kitt. Sua madre mi aveva scritto per dirmi che il piccolo era rimasto sconvolto dal vedere l'orsetto sparato fuori da Kitt. Ci era rimasto davvero male. Scrissi personalmente una lettera al bambino, spiegandogli che Kitt in realtà era davvero affezionato a Mighty Mouth (Matto Matteo in Italia) e che i due erano diventati grandi amici. Lo aveva sparato fuori solo per giocare, e Mighty Mouth non si era fatto nulla perché qualcuno lo aveva preso in braccio al volo. Non ci credereste, ma questa storia finì in prima pagina su ben due quotidiani inglesi!” Lo stesso William Daniels, molto attento all'effetto che potevano avere le sue frasi dette da Kitt, aveva preparato diverse battute alternative per i dialoghi fra la Knight 2000 e l'orsetto, ma nella post produzione tutto era poi rimasto esattamente come era stato pensato in principio. Oltre che per gli attriti fra Kitt ed un peluche, quest'episodio è ricordato anche per una bellissima sequenza in cui la TransAm della Fondazione salta da un palazzo all'altro, atterrando dentro l'appartamento di Cameron Zachary, il cattivone della situazione. “Realizzammo un intero appartamento partendo da zero”, ricorda Jack Gill, “che usammo prima per girare tutte le scene con gli attori, e nel quale in seguito mi fiondai dentro con l'auto, da una rampa esterna. Agganciammo l'auto posteriormente con un cavo, per essere certi che si fermasse prima del muro con la porta d'entrata, che rappresentava la fine del set.” Il palazzo usato per le riprese degli esterni si chiamava Richfield Tower, e ai tempi delle riprese era appena stato ultimato. All'interno era ancora in parte vuoto. Fu simpatico infine trasformare il dubbio di Okie in una divertente battuta di Kitt, riguardo al fatto che lui stesso non avesse idea di come avrebbe fatto dopo il salto a scendere da quell'appartamento(al 20mo piano). Lo stesso autore non seppe mai dare una risposta soddisfacente! Questo fu il primo copione scritto da Okie, a quei tempi un executive della Universal che si era messo in testa di scrivere trame. Greene non era molto ispirato dalla persona in questione, e solo dopo avergli fatto riscrivere ben 25 volte tale copione, prese in considerazione la storia, che in effetti una volta realizzata lo soddisfò pienamente, come ricorda in queste parole. “Secondo me “A Good Knight's Work” è una storia di cui chi ne ha fatto parte deve esserne orgoglioso, perché fu uno di quegli episodi in cui si potevano notare tutti i toni di scrittura presenti nella serie, per non parlare della magica presenza nel cast di John Vernon, nel ruolo di Zachary. Lo stimavo molto per altri suo lavori, e alla fine delle riprese giocammo un po' mostrandogli gli scritti alternativi che lo riguardavano, giusto per il piacere di fargli provare anche quelli e vederlo recitare ancora, anche se non sarebbe mai servito a nulla.” Rebecca Holden aggiunge a tutto questo un'ulteriore riflessione sul suo personaggio. “Fui veramente soddisfatta della popolarità che mi diede April Curtis, ma lo fui ancor di più nello scoprire che era diventata un modello per le ragazze che la seguivano. Non era la classica bambolina stereotipata, ma una donna in gamba, intelligente e che credeva davvero nella sua missione, quella di fare in modo che Kitt fosse sempre più attrezzato e pronto a coadiuvare Michael nella lotta contro il crimine. La cosa divertente è che a quei tempi io non capivo assolutamente nulla di computer... ma in seguito migliorai incredibilmente!” La popolarità in crescita in quel periodo di Michael e Kitt offrì loro l'opportunità di impegnarsi anche come “guest stars” in altri telefilm. E' il caso di “Different Strokes” (il mitico “Arnold”), nell'episodio intitolato “Hooray for Hollywood”, che andò in onda in due puntate (11 e 18 febbraio 1984, in America si intende) e nel quale Arnold ed il suo migliore amico Dudley riuscivano ad eludere la sorveglianza del set, con lo scopo di incontrare Knight Rider, fare qualche foto e farsi fare degli autografi. Arnold e Dudley, una volta sul set si nascosero in un'auto che stava per essere fatta saltare in aria, e soltanto con l'aiuto di Michael e Kitt fortunatamente ciò non accadde. Riuscito finalmente ad incontrare i suoi idoli, Arnold non perse occasione per usare la sua espressione più familiare, “Whatchootalkin' bout Knight Rider?” (“checcavolostaidicendoKitt?"). In quell'occasione David girò soltanto le scene all'aperto, mentre a bordo non furono realizzate riprese. Le inquadrature di dettaglio del voice box erano riesumate da puntate della serie, ed i dialoghi di Kitt, specialmente in inglese, si poteva notare come non fossero coordinati al movimento del voice box, in quanto il parlato venne realizzato apposta ma in seguito, non essendo disponibile William Daniels, da un altro doppiatore. Approfondiamo ora il discorso di “Bocca di serpente”. Molti fan sono convinti che “Knight Rider 2000” (il film del 91) sia stato il primo spin-off nato dalla serie, ma non sanno che al contrario in “Bocca di serpente” vennero gettate le basi per una serie intitolata “Code of Vengeance”, che aveva come protagonista quel David Dalton (interpretato da L.Charles Taylor), un uomo che operava “trasversalmente”, fuori dagli schemi, per combattere le ingiustizie. “Bocca di serpente” andò in onda due settimane dopo “Goliath Returns”, e in quell'occasione Michael e Kitt, come abbiamo già detto nei capitoli precedenti, furono ben poco presenti sullo schermo, in quanto David stava trascorrendo la sua luna di miele con Catherine Hickland. “Code of Vengeance” andò in onda per la prima volta il 30 giugno del 1985 e venne sospesa con l'episodio del 11 maggio 1986, non essendo assolutamente riuscita a crearsi un audience presso il pubblico. Ma mettendo da parte questa piccola vicenda marginale, ritorniamo un attimo alla fine della meravigliosa seconda stagione di Knight Rider, un momento in cui a tutti dispiacque di doversi lasciare, anche se per poi ritrovarsi entro breve tempo. Il più dispiaciuto era David, che passò ogni minuto del suo tempo in compagnia della troupe e della sua auto parlante. “Preferisco recitare con lei che con altri attori, perché quando io e lei siamo insieme, anche se è finzione, siamo nel nostro piccolo intimo mondo privato, ed è sempre un'emozione.” FINE
  20. Attenzione poi ai depliant Opel, che a volte hanno quelle magiche scrittine piccole che ti cambiano d'umore, e si riferiscono ad una cosa che vedi ma che per te qui in Italia, non c'è. Ricordo quando sfogliavo il depliant della GTC, il depliant versione lusso con tremila pagine e tutte le varianti e accessori... pagina cerchi... due opzioni (bellissime) con sotto scritto "cerchio non disponibile in Italia". Ma porcaccia la porcaccia. Ho capito che fai un depliant solo per tutto il mondo, ma lo hai ben ripreso per farlo in italiano, no? Due minuti di grafica e levare due foto di cerchi che tanto non mi dai, no eh? Cosa me li fai vedere se poi sotto mi scrivi "tanto non li puoi comprare"???
  21. Devo provare a sentire giù ai piani bassi. Non so se c'è naftosa. Del resto lui, là sotto, ha il petrol a portata di mano, non si è mai fatto problemi per i consumi. Per Net andrebbe benissimo. Ha già il clacson che fa "PAPAPAPAPAPAPAPA" che fa al caso suo.... "il ma-ia-le PAPAPAPAPA'..."
  22. Oggi abbiamo fatto una piccola pausa.... ma stai tranquillo gamera, stiamo raccogliendo altri aneddoti da raccontare. Ne stavo giusto parlando prima di cena, con questi due...
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