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PaoloGTC

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  1. Grazie Sporting, troppo buono, addirittura mito, dai, non è il caso. Faccio solo un po' il menestrello. Ognuno ha il suo mestiere qui su AP, e mentre molti arricchiscono queste pagine con argomenti interessanti, novità, scoops e dibattiti, io mi dedico ad un po' di colore ottantesco.... se AP fosse un orario scolastico, mi occuperei dell'intervallo. E visto che di intervallo si parla, ne facciamo uno fra i salti e gli spatasciamenti e vediamo un po' che successe a David Hasselhoff girando questo telefilm. Come alcuni ricorderanno, trovò l'amore, e si sposò. Una delle storie più importanti della serie di Knight Rider coinvolge Stephanie Mason, la fidanzata di Michael Long prima che questi fosse dato per morto per colpa di Tanya Walker. Anche nella vita reale, Hasselhoff e Catherine Hickland erano molto innamorati, e appena poterono, lo mostrarono sullo schermo. David incontrò Catherine nel 1981, al Daytime Emmy Awards a New York, ma in quel periodo le cose non marciarono granchè, e lei dopo tre mesi si spostò a Los Angeles. Ricorda Cathy: “Cercò in tutte le maniere di elemosinarmi un appuntamento, ma io dissi sempre no. Solitamente non ero affascinata dagli uomini alti sei piedi e quattro pollici, con la faccia ed il fisico stile Ken di Barbie. Troppi problemi col loro ego.” “Tornò anche lui a Los Angeles, ed ogni sera mi chiamava urlandomi al telefono “Sono innamorato di te!”, e io rispondevo sempre “No, no, no!” Catherine pensava che David “fosse soltanto un altro giovane attore che cercava di agganciarmi per una cosetta veloce. Ma lui continuò a telefonarmi per dirmi che mi amava. E una sera mi chiamò sette volte, dico sette, per dirmelo.” Hasselhoff mise Catherine al suo fianco anche nello scrivere la storia che riguardava l'amore fra Michael e Stevie. La vicenda raccontava di come Michael, per un caso fortuito, venisse a conoscenza del fatto che la Stevie che doveva sposare quando era ancora l'agente Long, fosse stata arrestata ed incriminata pur essendo innocente, e di conseguenza lui decidesse di mettere in agitazione la Fondazione per tentare di aiutarla. L'episodio si intitolava "White bird" e da noi arrivò col titolo "Il primo amore". L'executive producer Robert Foster ricorda: “David venne da me e si disse sconvolto dal fatto che il personaggio di Catherine fosse incolpato di qualcosa di grave (si pensava di parlare di prostituzione). Decisi di lasciare tale parte perchè era più importante ai fini della storia e di grande impatto emozionale.” Comporre la colonna sonora dell'episodio fu una sfida, ricorda Don Peake. “Avevamo inserito la canzone “White Bird” nella colonna dell'episodio, ma non riuscivamo a trovare né gli autori né l'editore. Poi, finalmente, qualcuno trovò un ragazzo che viveva in un campeggio di roulotte il quale era uno degli autori, che ci diede il permesso di usarla.” “White Bird” fu l'ultimo episodio girato nella prima stagione, e David aveva ideato una gran bella sorpresa per il party di fine stagione. “Era il giorno di S. Valentino e la fine della stagione coincideva anche con il compleanno di Catherine. Ci eravamo impegnati molto entrambi con quel copione, e avevamo fatto una cosa davvero speciale. Eravamo felici. Avevo una replica di Kitt a disposizione, e misi sui T-top la sua torta di compleanno, con queste parole scritte sulla decorazione. “Guarda sotto il cofano!” “Quando lo fece, suonò la sirena dell'allarme, e subito dopo io le chiesi “Catherine Hickland, vuoi sposarmi?” “Lei cominciò a piangere... e io non potei fare altro che aggiungermi a lei!” Passarono una vacanza magnifica ai Caraibi, e subito dopo cominciò la loro vita insieme. David rammenta come la presenza di Cathy modificò in meglio il suo stile di vita. “Ero un selvaggio, un uomo matto prima di incontrarla. Ero un forte bevitore e stavo fuori tutta notte se mi andava perchè vivevo solo e dovevo rendere conto solo a me stesso. Ma il suo amore mi ha rivoltato la vita. Ricordo che prima di incontrarla ogni tanto di notte uscivo e me ne andavo da solo fuori città, magari poi mi addormentavo in giro e mi risvegliavo il mattino senza sapere dove diavolo fossi.... è stato un periodo in cui ero veramente messo male... Dio solo sa quanto mi ha fatto bene incontrarla, se non l'avessi fatto probabilmente oggi sarei sotto terra.” Purtroppo per David sappiamo che le cose tornarono ad essere così, perchè dopo pochi anni il matrimonio fallì (e ne parleremo in seguito) e per di più in concomitanza con la fine della sua amata serie, cosa che lo fece sprofondare nella depressione, da cui uscì soltanto qualche tempo dopo, quando tornò ad essere uno degli attori più famosi del mondo, con il serial "Baywatch" (da lui ideato, proposto e riproposto alle major finchè qualcuno non gli diede ascolto.... e per la cronaca, Baywatch detiene a tutt'oggi il record di programma più visto nella storia della tv, a livello mondiale). Ma tornando alla vicenda.... David e Cathy si sposarono nel 1984 e andarono in luna di miele alla fine della seconda stagione. L'ultimo episodio girato di questa fu “Mouth of the snake” (da noi “Bocca di serpente”) e in tale puntata si può notare quanto poco siano presenti Michael e Kitt. Ciò era dovuto al fatto che David realizzò in breve tempo tutte le scene che servivano alla continuità della storia, e poi abbandonò il set. Mentre gli altri lavoravano, lui era in luna di miele! Per festeggiare il loro matrimonio, tornati dalla luna di miele si decise che il personaggio di Stephanie Mason avrebbe fatto un altro giro fra le vicende di Knight Rider, e ciò accadde in “Let it be me”, la cui storia raccontava di come Michael rientrasse in contatto (sempre per caso, ma guarda un po') con Stevie, che dopo essere stata inserita nel programma protezione testimoni alla fine della storia di "White Bird", si era data alla musica e aveva fondato un complesso. Michael era stato mandato ad indagare sulla morte del cantante di questo complesso, i "Class Action", avvenuta in circostanze misteriose. Per infiltrarsi ed indagare senza destare sospetti, la Fondazione decise di farlo passare per un famoso cantante (che in effetti Hasselhoff era, nella vita, almeno in America... ed infatti l'episodio fu usato come propaganda per le sue ultime canzoni, presentate come successi dei Class Action, e ovviamente cantate da lui che aveva preso il posto del cantante ucciso in circostanze misteriose). Oltre al ritorno della classica “White Bird”, nel secondo episodio troviamo altre canzoni, cantate proprio da Michael e Stevie. In quel periodo, Hasselhoff e la Hickland, avevano appena terminato un album, dal titolo “Night Rocker”, nel quale erano presenti le canzoni “Our first night together”, “Let it be me” e “No way to be in love”. Queste furono le canzoni che David scelse dal suo album e mise nell'episodio, con lo scopo di attirare l'attenzione sulla sua nuova performance musicale. Insomma, erano proprio cantate da loro due. Sfortunatamente, l'album in America fu un fiasco, ma Knight Rider in Europa stava diventando un grande fenomeno e questo fece sì che il suo album in Germania volasse in breve tempo in testa alle classifiche. Ma la storia fra Michael e Stevie non era ancora finita, nell'epopea di Knight Rider. Molti fan continuavano a sperare di rivedere ancora Stevie Mason, anche dopo il secondo episodio. I produttori erano d'accordo con tale idea, ma gli impegni della Hickland non le permettevano in breve tempo di ritornare sul set. Nel Novembre del 1985, il cast di Knight Rider fu informato del fatto che non ci sarebbe stata una stagione 1986-87. Con questo stringere dei tempi, David consultò gli autori per creare la possibilità che ci fosse un episodio conclusivo nel quale Stevie Mason tornava per un'ultima volta. “Io e Cathy ci consultammo con la Nbc, insistendo su quando ci tenessimo ad avere ancora un episodio prima della fine della serie." La Nbc alla fine acconsentì, ma con una decisione che spiazzò David, il quale voleva che il ritorno di Stevie fosse inteso a significare che finalmente la loro storia d'amore potesse avere luogo (anche alla fine del secondo episodio, per via della vita travagliata e del lavoro di Michael, si erano dovuti lasciare), e pertanto era ovvio che dovesse andare in onda proprio come ultimo episodio. Invece le cose andarono diversamente, perchè in seguito si decise di narrare una storia in cui Stevie muore proteggendo Michael per l'ultima volta, e dopo questi fatti, Michael si rende conto che la sua unica casa è sempre la stessa, e ci torna, diretto verso altre fantastiche avventure. Questo, in teoria, doveva essere il finale della serie. Invece la NBC lo mandò in onda metà stagione. O meglio, in effetti avrebbe dovuto essere l'ultimo, perchè la quarta stagione avrebbe dovuto essere solo "mezza" (perchè gli ascolti andavano male). Però questo episodio andò benissimo e la NBC ribaltò tutto, decidendo in base alle ricerche di mercato che era conveniente investire per altri dieci episodi, che furono girati dopo e dopo andarono in onda, concludendo la serie senza nessun momento speciale, così, senza saluti (perchè girati e mandati in onda uno alla volta, osservando come andavano gli ascolti prima di girare il successivo. L'ultimo andò malissimo, e fu... l'ultimo, appunto). In effetti, tutti noi possiamo notare, guardando “The Scent of Roses”, (da noi col titolo "Caccia all'uomo") di metà stagione, come la scena finale “sappia” proprio di finale in tutti i sensi... e così avrebbe dovuto essere. Michael, dopo tante tempeste interiori e la perdita della moglie, si rendeva conto che c'era chi gli voleva bene e che lo stava aspettando. Così saliva su Kitt, e tornava alla Fondazione... un finale ideale, con la porta aperta per un seguito, oppure semplicemente con un messaggio tipo "e vissero altre mille fantastiche avventure". “Questo era il messaggio che volevo lasciare ai miei fans. E cioè che quando accade qualcosa, passiamo attraverso brutte storie e ci sentiamo tristi ed inutili, dobbiamo sempre ricordarci che qualcuno da qualche parte tiene a noi e ci aspetta, come una famiglia.” Una famiglia creatasi in un gruppo di persone completamente diverse fra loro, riunite dal destino in una battaglia contro la criminalità. Famiglia che era stata una salvezza per un'uomo che ad un certo punto aveva perso la vita cui era abituato, e aveva dovuto ricominciare da zero. Questa e altre cose, si "leggevano fra le righe" in Supercar. Ne parleremo. Ora mi limito a dire chi lo ha sempre reputato soltanto un telefilm con una macchina che parlava e saltava, e con dei modellini scadenti, ha una visione soltanto parziale di quel che era. C'erano tanti temi che meritavano di essere approfonditi, in questo serial, e per quel che potrò fare, li approfondiremo. Buonanotte dal GTC
  2. Quoto chi ha parlato di pulizia e razionalizzazione delle gamme. Dispiace anche a me vedere che certe supercar che forse sarebbero entrate nell'Olimpo, vengano cancellate o bloccate fino a chissà quando, perchè in fondo è giusto che ci siano, a guidare in cima alla piramide la passione per l'auto. Però, sicuramente, uno dei (pochissimi e minuscoli) lati positivi di questa crisi sarà... (se mi passate il termine) tante cagate in meno in giro, che alla fine sono spreco di soldi e chi paga è sempre chi resta a casa o chi compra la normalissima da poveraccio e la paga come la superissima da luminoso dirigente dallo stipendio di giada (come diceva qualcuno anni fa). Personalmente era tanto tempo che speravo si bloccasse un certo tipo di cammino... certo non speravo che fosse per una crisi (ma forse era l'unico modo, perchè pensare che cominciassero a ragionare in maniera razionale senza alcun motivo...dai non scherziamo )... ma se un domani ci saranno meno cazzabubbole in giro, beh...almeno questo, nel disastro generale.
  3. Penso anch'io, perchè osservando i muletti Astra, pur con diverse proporzioni, è visibile il contorno fari che riporta lo stesso motivo a scalino sul lato inferiore. Una cosa che mi spiace è che non vedo proseguire il cammino, sia in Astra I che in Meriva B, sulla IMHO molto carina soluzione lunotto-fanaleria della concept Flextreme: (ok, ragionando in maniera civile ed eliminando quella specie di pilastro che divide in due il lunotto) http://www.autodescuento.com/blog/wp-content/uploads/2008/07/abs_opel_flextreme_03.jpg Mi piaceva molto la fusione tra vetro e fanale, e credo che con la grafica scura dei fari Meriva Concept sarebbe venuto un bell'effetto (anche se immaginandola un qualcosa mi bisbiglia ultimo Galaxy... però vabbè lì le proporzioni sono quelle del furgone ). Chissà, forse sarà uno dei leit-motiv della prossima Zafy. Tra l'altro ai tempi pensavo che questa Flextreme dicesse parecchio di Astra I, ma in fondo non ci trovo moltissimo. Pure la lama nel basso fiancata, ho notato che Astra l'avrà ribaltata verso il posteriore, invece che come si vedeva su Flex e si è visto su Insignia. Comunque questa Meriva non mi dispiace, anche se mi pare l'ennesimo modello che ha bisogno quel (gigantesco) tot di gomma per non sembrare un vagoncino di Gardaland.
  4. Va bene, va bene, mi hai convinto.... Penso anch'io comunque che tutto il bello che accadde in una certa epoca, è altamente fantasioso pensare che potesse esistere ancora oggi, proprio per come sono andate le cose in generale. Mica solo per l'Italia, la Lancia, o il tal motore. Credo che rientri tutto nella classificazione che si fa dei decenni, i 70, gli 80, i 90, e oggi.... E' bellissimo portare avanti i discorsi su questi avvenimenti e sui ricordi, e tenere viva la memoria di certi fatti. (mi ci metto per primo con i miei scartabellamenti e smulettamenti ) Fantasioso pensare che potrebbe essere ancora tutto qua. Molto fantasioso, gestioni errate o meravigliose che siano. Per molti è triste pensare che certe cose non torneranno mai, per altri è una tragedia, per altri ancora, è un gesto con le spallucce perchè non importa loro molto. Sicuramente, per come la vedo, c'è il bello ed il brutto insieme di essere stati persone che con gli anni della loro vita hanno attraversato queste epoche, vedendo il prima e il dopo.
  5. Allora tendi la manina su su, cerca di prendere il codino come sulla giostra, perchè facciamo un altro giro. Proseguiamo con il racconto, andando a vedere cosa accadde durante la messa in onda, e la realizzazione, della prima stagione. La partenza della serie non fu certo tranquilla, gli animi erano tesi, dai dirigenti a tutti quelli che ci lavoravano, ed il più nervoso di tutti era David. “Ero teso come nessun altro. Sapersi vendere bene era parte integrante del mio lavoro, ed ero certo che sarebbe stato tutto ok. Avevo fatto tutto quello che poteva essere fatto, ed avevo piena fiducia in me stesso. Ma nel profondo del mio animo, ero spaventato come nessun altro.” Molti fan della serie furono curiosi di sapere chi fosse quell'uomo che impersonava Michael Long nei primi minuti del pilot. L'attore, Larry Anderson, ricorda bene la particolarità di quell'esperienza, quando recitò una parte che avrebbe fatto diventare famoso qualcun altro. “La mia fortuna fu recepire immediatamente che potevo essere la persona adatta. Era in programma una sessione di casting per scegliere la persona che avrebbe dovuto interpretare Michael nei pochi minuti di pilot prima della trasformazione, e logicamente avrebbero puntato su una persona con caratteristiche fisiche similari (altezza, peso, conformazione) a quelle di Hasselhoff. Il direttore del casting mi conosceva per altri miei lavori e mi chiamò nel pomeriggio in cui avevo realizzato di essere quello giusto. Lo feci e la stessa sera ricevetti una chiamata che mi invitava a presentarmi sul set il giorno dopo (o forse due giorni dopo, non erano certi). Ricordo che lo staff dei truccatori e parrucchieri fece l'impossibile per rendere i miei capelli simili a quelli di David (i miei erano lisci) e subito dopo ero sul set con le mie pagine di copione con l'inchiostro ancora fresco. Pazzesco.” I fan notarono anche che la voce originale di Anderson venne doppiata da quella di Hasselhoff, per forza di cose, e che lui non apparve nei credits dell'episodio. “Non so bene come la mia parte di scene fu attaccata al progetto originale, ma è certo che l'intero episodio fu oggetto di diversi ulteriori sviluppi. La ragione per cui molti punti che riguardano me e la mia parte di episodio restano oscuri, ho capito col tempo, fu che era tutta una parte che non era prevista nel copione originale, ma che fu scritta una volta che gran parte delle scene era stata girata.” In seguito, fu Anderson stesso a scegliere di non avere credits nell'episodio, “perché credo che come me nessun attore avrebbe voluto vantare una performance in cui qualcuno parlava per lui!” “Non sapevo nulla della storia del serial, della macchina, avevo solo la mia parte di battute. Tutto quello che sapevo era che dovevo correre fuori dal casinò, saltare in macchina, e partire... cose così. Gli studios doppiarono logicamente la mia voce con quella di Hasselhoff, e ci fu il transitorio tra il mio volto e quello di David ancora prima del tempo, nel buio.” Anderson ricorda che la location non era un vero casinò, ma era una scenografia ricostruita nella hall di un albergo vicino all'aeroporto di Los Angeles. Dopo quella location, ci si spostò nel set del confronto tra Michael Long e Tanya, e fu qui che nel buio entrò in scena David Hasselhoff, ancora prima che Tanya sparasse. Questi misteri fecero sì che l'aurea di mito che ruota attorno alla serie nascesse proprio nel buio di quel deserto. Così la prima serie partì, e nel 1983 David fece una riflessione in un articolo su TV Guide, sulla pochezza secondo lui di alcuni dei primi copioni, specialmente “Blu Esplosivo”, soprattutto riguardo ai dialoghi. “Prendete il mio comprimario, per esempio. E' una super computerizzata Pontiac chiamata Kitt, può parlare, pensare, volare a 50 piedi d'altezza, guidare da sola, intercettare chiamate telefoniche, può spararmi fuori dal suo tettino, insomma può fare tutto 10 volte meglio del Generale Lee di Hazzard. Ma in questo episodio, di danneggia per eseguire una semplice funzione come il traino di un'altra auto, cosa che qualunque veicolo può fare. Ero molto dubbioso sul fatto che questa cosa non fosse una forzatura, e la risolvemmo con l'aiuto di William Daniels, che con grande arguzia chiese di modificare le battute di Kitt , che in precedenza ammetteva di non essere in grado di trainare un'auto, tramutandole in qualcosa tipo -il traino di un veicolo non è una mansione che spetta a me -." In “Good day a White Rock” (da noi “Scorpioni a White Rock”) Michael combatteva contro una banda di motociclisti intenzionata a mettere a soqquadro il paese usandolo come luogo di scontro con una banda rivale. Anne Lockhart, che interpretava Sherry Benson nell'episodio, ricorda: “Cominciammo a girare il 9 agosto del 1982, al lago Sherwood, in California, e finimmo il 17. Fu un episodio girato con una gran dose di impegno e di buonumore, perché fu il primo realizzato con la conferma che Knight Rider sarebbe diventato una serie” Anche se era la prima volta che Anne recitava nella serie, era già ben conosciuta. Infatti, come abbiamo detto sopra, fu una delle tre giunte in dirittura d'arrivo per ottenere il ruolo di Bonnie. “Ricordo che il mio provino alla Nbc nel 1982 fu una cosa molto difficile per me... mi presentai per leggere una scena di Bonnie e mi ritrovai in una sala piena di responsabili, i quali mi fecero subito comprendere cosa voleva dire avere a che fare con un'auto parlante... dovevo recitare il mio dialogo rivolta ad un tavolo! E così feci, recitai il provino con un tavolo, ma non ebbi la parte.” James Callahan, (deceduto nel corso di quest'anno) che interpretava lo Sceriffo, la ricordava così: “Anne andò incontro ad un rifiuto ma non si può dire che non fosse adatta per la parte... era un vero maresciallo, e somigliava molto alla madre, con la quale peraltro avevo anche lavorato. Ricordo quanto impegno mise su quel set al Lago Sherwood, e quanto avesse stretto amicizia con David Hasselhoff.” Cosa ricorda allora Anne del suo dialogo con Kitt nell'episodio? “Era davvero difficile, non avendo con noi l'effetto speciale della voce dell'auto, bisognava parlare al vuoto, rivolti verso quel cruscotto, senza nemmeno capire da che parte guardare... non c'era un obbiettivo da guardare, o un luogo preciso. Fu veramente strano!” “Not a drop to drink”(da noi “Assetati di vendetta”) fu iniziato nel settembre del 1982. Sondra Currie, che interpretava la coprotagonista Francesca Morgan, spende qualche parola per ricordare con affetto R.A. Cinader , uno dei produttori esecutivi: “un uomo molto dolce, che sapeva trasmettere la sua passione in quel che faceva, lasciandone un pochino anche dentro di te.” Sondra fu molto felice di quell'esperienza, attraverso la quale arrivò ad essere veramente brava a cavalcare e addirittura capace di tenere a bada un toro. Lo stuntman Jack Gill fu molto divertito dalla presenza del Generale Lee da sorvolare in “Give me the liberty... or give me the death”(da noi “Energia alternativa”). Gill aveva lavorato anche in “The Dukes of Hazzard" e prese la cosa con molta ironia, cosi come fece tutta la troupe nei suoi confronti. “Volerai sopra te stesso”, gli dicevano tutti. “Quello che non tutti sanno”, commenta Gill, “è che per un pelo non accadde che non volassi proprio sopra a nulla. Avevo già preparato ed appesantito di zavorre l'auto per il salto (per farla planare orizzontale, come poi effettivamente accade in quel salto) ma manovrandola, il coordinatore dei trasporti dei veicoli non se l'aspettava e l'auto sfuggì al suo controllo, finendo in fondo ad una scarpata, completamente distrutta. Per fortuna sul rimorchio c'era una seconda auto anch'essa dotata già di rollbar, e potemmo realizzare quel volo.” Il salto più famoso (e più riutilizzato) di tutta la serie di Knight Rider è quello presente in “The Topaz Connection” (da noi "Operazione Topazio"), dove Kitt, apparentemente in auto cruise, salta un burrone tra due prati, largo circa 90 piedi. “Dovetti usare un bulldozer per costruirmi la strada che usai per prendere velocità, perchè in quella zona era tutto un prato. Montammo una telecamera sul fianco destro dell'auto, dentro una delle gabbie di protezione apposite, e facemmo passare i fasci di cavi attraverso il passaruota. Quando giunsi sulla rampa, si ruppe il fissaggio dei cavi nel passaruota, ed è per questo che in quell'inquadratura si vedono sporgere dalla sagoma dell'auto. Quando atterrai dall'altro lato, la camera andò sganciandosi e cominciò a rotolare, ma il filmato si salvò.” Quel salto venne riutilizzato in “Nobody does it better”, “Lost Knight”, “Junkyard dog”, and “Knight Flight to Freedom”. Nell'episodio “A nice, indecent little town” (da noi “Al di sotto di ogni sospetto”) Jack Gill ricorda uno dei suoi salti più difficili. “Decollavo da un vicolo, passando sopra al viale centrale della cittadina, per poi atterrare in un altro vicolo. Avevo solo un piede e mezzo di spazio dai muri, su entrambi i lati della macchina. Dopo l'urto con la rampa, atterrando l'intero piantone dello sterzo si spaccò, finendomi in grembo. Se fosse accaduto mentre prendevo la rampa, probabilmente avrei centrato uno dei due palazzi dall'altro lato della strada.” Oltre alla preoccupazione per il salto più complicato del solito, Jack in quell'occasione fu anche distratto e disturbato da un responsabile della sicurezza locale, che venne sul set per vedere il tipo di salto che intendevano girare. Misurò pesi e distanze, misurò la rampa, calcolò le traiettorie e giunse alla conclusione che Jack non avrebbe mai potuto riuscire a fare quel salto. “Disse che avrei sicuramente centrato una delle auto che dovevo sorvolare”, ricorda Gill. “Litigai con i produttori, facendo notare che avevo fatto quel tipo di salto centinaia di volte, e che ero certo di farlo bene. Alla fine riuscii a convincerli, e una volta che il salto fu portato a termine nel migliore dei modi, uscii dall'auto fracassata appena in tempo per vedere quel signor responsabile che saliva sulla sua, abbandonando il set senza nemmeno dire una parola." La fine della prima stagione vede la nascita dello screzio tra Patricia Mc Pherson ed il produttore Robert Foster, conclusasi con l'allontanamento della Mc Pherson dal cast. Aveva insistito parecchio perchè si decidessero ad introdurre qualcosa di romantico fra il suo personaggio e quello di Michael, ma la produzione non fu mai d'accordo e fu la rottura. Venne sostituita da un'altra bellissima ragazza, Rebecca Holden, che impersonò April Curtis. Ma tutti furono contrari a tale decisione, come ricorda Patricia, senza per questo voler criticare lo splendido operato di Rebecca nel secondo anno. “Credo che fummo tutti sorpresi dalla reazione planetaria che scatenammo con la mia uscita di scena, ed in quel momento ci rendemmo conto che eravamo diventati davvero famosi.” David sopra a tutti fu sempre molto arrabbiato per tale decisione, e alla fine del secondo anno impose il suo volere, chiedendo espressamente che la Mc Pherson tornasse a far parte del cast. Così fu, ma sempre senza costruire nulla di romantico fra i due personaggi, cosa che Patricia commentò così. “E' stupido. Tutti quelli che ci guardano, sanno che fra Bonnie e Michael ci sono i sentimenti adatti per far nascere qualcosa. Volete che vi legga una lettera a caso che ho ricevuto dai miei fan? Eccola qua: “Per quanto ti faranno sempre vedere seria ed arrabbiata, Bonnie, noi sapremo sempre che tu ami Michael.” Ed era proprio così. Per questa sera, vi lascio questo da leggere. Buonanotte
  6. Se noti, abbiamo fatto prima. Il Knight Rider Italia è linkato dalla wiki stessa
  7. Dunque, ripercorriamo le tappe a grandi linee, così facciamo un po' di chiarezza. Prima stagione. Kitt non subisce grandi danneggiamenti nè cambiamenti, certo ci sono momenti critici ma non viene devastato, se così possiamo dire. Di conseguenza non vi sono nemmeno rifacimenti totali. Il cambiamento più evidente lo abbiamo dopo qualche episodio, e precisamente dopo l'arrivo dell'episodio "Il gemello cattivo", dove spunta KARR. Questo prototipo cattivo aveva un differente modulatore di voce, fatto a barre come gli equalizzatori, ed era di colore giallo. Kitt invece dalla nascita aveva un ben più banale quadrotto di luce rossa che lampeggiava. Dopo la comparsa di KARR e del suo modulatore di voce, da sondaggi i responsabili della produzione si resero conto che quel modulatore era piaciuto molto ai fans, e così di botto Kitt lo cambia, e ne adotta uno simile (però rosso, ovviamente). Non vi è spiegazione nella narrazione, semplicemente da un episodio all'altro lo vediamo cambiare. A prendersi cura di Kitt in questa stagione è Bonnie, e non vi sono introduzioni di personaggi nuovi. Seconda stagione. Bonnie scompare (l'attrice Patricia McPherson, in disaccordo su diversi punti con la produzione, lascia il cast) e viene sostituita da April (Rebecca Holden), senza che vi sia nessuna spiegazione. Semplicemente, nel primo episodio, vediamo April anzichè Bonnie. Non una parola al riguardo. Questo primo episodio è "Goliath", di due ore, quello in cui vediamo comparire il gemello cattivo di Michael (o sarebbe meglio dire che era Michael ad essere la sua copia). Questo accade perchè Wilton Knight nel ridare un volto a Michael Long, dato che il suo era devastato dal proiettile che lo colpì in pieno volto nel Pilot, lo fece rifare identico a quello di suo figlio Garthe, da anni detenuto nelle prigioni africane dopo essere stato arrestato per i suoi loschi traffici senza scrupoli. Garthe però evade, e facendosi aiutare dalla sua cara mamma-vedova di Wilton Elizabeth Knight (Barbara Rush) tende una trappola a Devon, drogandolo ed estorcendogli una parte della formula della copertura molecolare di Kitt. Un'altra parte la ottiene dal dottor Kyle Elliott, sempre tramite la mamma, che poi viene ritrovato morto a Rio De Janeiro (la formula era stata divisa in due parti da Wilton, e consegnata a Devon e Kyle una parte ciascuno, in modo tale che anche catturando uno dei due non si potesse avere la formula completa... ma Garthe fa l'en plein ). Così costruisce Goliath, l'autotreno con cui intende entrare in una base missilistica segreta nascosta nelle montagne della riserva indiana di Red Bluff, per esportarli in Africa e attuare un piano pazzoide di conquista del pianeta da parte del Terzo Mondo, coadiuvato da un messia africano che in cambio lo sta sommergendo di diamanti estratti dalle miniere di quel paese). Intanto ne approfitta per cercare di uccidere Michael ed eliminare Kitt, ed in questo modo abbiamo la prima devastazione della Pontiac della Fondazione. I due si scontrano nel deserto del Nevada, ma a parità di corazza, ovviamente vince il più grosso. Quindi è April ad occuparsi della prima ricostruzione di Kitt, che, va detto, era stato danneggiato solo in parte. Non ci sono grandissimi cambiamenti, a Kitt viene aggiunta solo qualche funzione. Per tutta la seconda stagione, resta April a prendersi cura di Kitt, e non ci sono nuovi personaggi nel cast fisso (a parte Garthe, ovviamente, che ritornerà alla fine di questa seconda stagione, per essere poi sconfitto definitivamente cadendo in mare con Goliath). Terza stagione. C'è il ritorno di Bonnie. La stagione si apre con un nuovo botto (e con un'atmosfera magica, aggiungerei, a mio parere. L'episodio che la inaugura "I misteri di Chinatown", sempre di due ore, inizia con delle bellissime inquadrature di NY all'alba, e dei nostri due in viaggio sulle strade di quella metropoli, mentre la colonna sonora crea un bellissimo momento con "Torture" dei Jackson Five ), perchè Kitt viene appunto colpito in queste indagini, da un missile che azzera praticamente ogni sua funzione. In questo caso, la Fondazione contatta Bonnie, dicendo di avere estremamente bisogno di lei, pur non citando il perchè (ad es. dire due paroline sul fatto che April è andata via... no, niente. Su questi due cambi non hanno mai spiegato un tubo), e Bonnie accetta, rientrando nei ranghi ed occupandosi di ricostruire Kitt. In questo caso Kitt riceve importanti miglioramenti sia sotto forma di funzioni che di estetica del cruscotto, reso molto più moderno. Questo accadde perchè l'elettronica era in una fase evolutiva incredibilmente rapida, e così la sua estetica, quindi il cruscotto di Kitt del 1982 pareva già antiquato. Cambiano spie, pulsanti, scritte, indicatori, tutto si fa molto più moderno. In effetti, confrontando il nuovo col vecchio, quest'ultimo appariva davvero antiquato. Erano passati solo due anni, ma in questo campo si stava correndo fortissimo. Da qui l'idea degli sceneggiatori di rivedere il tutto, e per farlo, ci voleva una scusa. Una devastazione per Kitt. Il ritorno di Bonnie si spiega col fatto che la produzione decise di richiamare Patricia, cercando di assecondare i suoi desideri, perchè April ai fans non era piaciuta molto, e tutti rivolevano Bonnie. Lei, dal canto suo, accettò con grande piacere, perchè se ne era andata con l'intenzione di sfondare in altri serial e al cinema, e invece non ottenne granchè (personalmente la vidi fare solo una particina in un episodio de "La signora in giallo"). In questa terza stagione non entrano altri personaggi, ma Kitt viene demolito un'altra volta, appunto nel "Coraggio Kitt" di cui abbiamo parlato sopra. In questo caso però, non riceve aggiornamenti o modifiche. Non era necessario, era stato rifatto da poco. L'episodio ha ragion d'essere nel voler raccontare una storia di pathos che riguardasse Kitt. Non ci sono nuovi personaggi che entrano a far parte del cast fisso. Quarta stagione... siamo in declino. La terza non è finita benissimo come ascolti, e si è già deciso che la quarta sarà l'ultima. Si tenta di vivacizzare gli ascolti introducendo pesanti modifiche per Kitt, o meglio, due nuove configurazioni. Il Super Pursuit Mode (SPM) cioè la configurazione piena di alettoni e spoiler nella quale Kitt raddoppia o quasi la sua velocità, per effetto di una potenza aumentata dell'80 per cento, e la modalità Cabrio (il famoso pulsante C che fino a fine episodio a Michael non lasciano premere). Queste novità non ottennero l'effetto voluto, ma questa è un'altra questione, e ne parleremo più avanti. Comunque anche qui tutto ciò accade perchè Kitt è stato distrutto, sempre in apertura di stagione, nell'episodio "Formula Kitt". In questa stagione vi è l'ingresso dell'unico personaggio nuovo del cast fisso, e cioè RC. A dopo.
  8. Non ho ben chiaro di che parli.... nella terza stagione 1984-85 vi è l'episodio "Coraggio Kitt" in cui Kitt viene sollevato da una ruspa e gettato in una pozza di liquame acido e tossico, che lo corrode fino a lasciarne solo la carcassa ed alcuni frammenti di memoria. A questa vicenda ti stai riferendo? In questo caso Kitt viene ricostruito ma non ci sono innovazioni eclatanti, ritorna più o meno quello di prima. Il tema dell'episodio è centrato infatti sulla sua perdita del coraggio, per essersi fatto male. In un primo tempo infatti viene ricostruito ma ha paura di affrontare situazioni limite, cosa che viene evidenziata da un test dinamico nel circuito di prova del laboratori Knight, con Kitt ancora in bianco, o meglio, tinta fondo. Ma stasera ne parliamo meglio, ora scappo, il mio amato (tsè) lavoro mi chiama!!
  9. Si, esatto, questa volta Kitt era rosso, e stavolta derivava da una USA-Giapu. Ma stasera (ora non c'è tempo) ne parleremo a fondo, a fondissimo.
  10. Rieccoci. Ora, per gli amanti della serie, seguiamo delle note molto carine che la Legacy riportava, in quanto si scoprì che chi aveva steso il copione di Supercar, e creato i personaggi, si era impegnato anche nel dare loro una vita in precedenza. Insomma aveva creato personaggi con una storia completa, anche se a grandi linee. C'erano dei testi che raccontavano le vicende dei protagonisti anche prima che iniziasse la serie e quindi la storia che conosciamo, cosa particolare per un telefilm. Ovviamente, era pura fiction nella fiction, un passato immaginario per personaggi immaginari. Leggiamolo MICHAEL ARTHUR LONG Michael Arthur Long nacque l'8 gennaio del 1949, a Reno, in Nevada. La sua infanzia fu difficile. Suo padre morì di leucemia nel 1956. Fu molto difficile, per Michael, a soli sette anni, superare quel triste evento. Uscì di casa e andò a giocare da solo a pallacanestro, fino a che fu così stanco da non avere le forze per pensare a ciò che era successo. Dopo quella tragedia, la vita lentamente tornò alla normalità, e Michael crebbe giocando a basket, ascoltando rock and roll e inghiottendo hamburger alla guida della sua Chevy del 1956. Si appassionò alla musica, mettendosi a cantare a livello amatoriale e ci fu anche una compagnia discografica che si interessò ad un demo da lui fatto. Nel 1969, quando Michael aveva 20 anni, sua madre morì. Fu un altro duro colpo per il cuore di Michael, che due soli mesi dopo il funerale della madre, entrava nei Berretti Verdi, inserito nelle Forze Speciali. Più tardi, quello stesso anno, andò in Vietnam, dove tre anni dopo fu catturato e fatto prigioniero. Per tre mesi pianificò la sua fuga, certo che sarebbe riuscita al primo colpo. E' così fu, ma mentre i soldati che lo avevano catturato rimasero uccisi, lui per poco non morì, rimediando una tremenda ferita alla testa. I medici che lo soccorsero furono obbligati ad inserire una placca di metallo nel suo cranio per salvargli la vita. Nello stesso 1972 lasciò l'Esercito ed entrò in polizia. Dopo questi eventi, Michael incontrò una ragazza davvero speciale, che si chiamava Stephanie Mason. Non passò molto prima che Michael le proponesse di sposarlo, e lei accettò. Arriviamo così ai primi anni ottanta, quando dopo quasi dieci anni di servizio al Dipartimento di Polizia di Los Angeles, Michael Long (numero di matricola 10509, tesserino numero 8043) mise tutto l'impegno di cui disponeva per diventare Detective, indagando su rapine, omicidi e spionaggi industriali. Proprio a questo punto, Michael fu assegnato al caso che coinvolgeva la Consolidated Chemical Corporation, (CCC), trovandosi fianco a fianco, nei sei mesi successivi di indagini, ad una giovane donna di nome Tanya Walker, la quale in realtà stava tramando contro di lui.. e qui mi fermo, in quanto quel che segue è l'esatta trascrizione di ciò che vediamo nel Pilot. Wilton teneva d'occhio da tempo quel ragazzo, e voleva proporgli di far parte di un programma pilota che le Industrie Knight stavano creando. Per pura e fortunata coincidenza, Wilton quella sera trovò Michael moribondo nel deserto. Era proprio uscito in elicottero diretto a Las Vegas per incontrare Michael. Da qui la famosa frase “Dio mio, siamo arrivati troppo tardi.” In seguito, questo capitolo della Legacy riporta semplicemente tutto ciò che accadde nei vari episodi, le vicende di Stephanie, Garth, KARR e via dicendo, senza riportare grandi curiosità che ignoriamo. La parte dedicata a Michael Knight si conclude accennando al fatto che dopo la morte di Stevie, nel 1986, Michael tornò all'unica casa che conosceva, la Fondazione, rimanendoci ancora per quattro anni. Nel 1990, abbandonò tutto per le stesse ragioni spiegate in KR 2000, e si ritirò in quel cottage fino al febbraio 2000, data in cui iniziò la storia del film. DEVON MILES Passando a Devon... figlio di un membro del parlamento inglese, il Prof. Devon Miles crebbe in Inghilterra, passando il suo tempo giocando a cricket ed andando in moto. Addirittura, Devon si fece un nome partecipando ad un edizione del Tourist Trophy che ogni anno si svolge in quel paese. Durante la Seconda Guerra Mondiale, Devon fu in Francia, con la O.S.S. Era in un caffè di Parigi, quando conobbe una giovane donna e si innamorò velocemente di lei... storia che purtroppo fu troncata dal fatto che lui aveva degli impegni verso il suo paese, e fu costretto a lasciarla dove l'aveva trovata. In quel periodo, conobbe un giovane uomo di nome Wilton Knight. Velocemente i due costruirono una solida amicizia che sarebbe durata per decine di anni. Più tardi, Devon fu catturato e deportato nei campi di prigionia tedeschi, tentando diverse volte di fuggire. Prima che la guerra finisse, una bomba a Londra uccise suo padre Cedric, insieme a sua madre. Questo spinse Devon verso gli Stati Uniti, una volta terminato il conflitto, con l'intenzione di ricrearsi una nuova vita. Nei primi anni '60, ritornò fianco a fianco con il suo amico Wilton, il cui impero era da tempo di considerevoli proporzioni ed era in quel periodo impegnato nella creazione di una nuova organizzazione volta a combattere il crimine. La FLAG, che vide ufficialmente la luce nel 1965. Fin da subito, Devon, vista la caratura della sua persona, occupò il ruolo nel quale lo abbiamo conosciuto, con un occhio alle funzioni amministrative e legali. Una delle grandi passioni di Devon sono sempre state le automobili, di cui vantava una bella collezione d'epoca. Ebbe una Bentley del 1937, una Cadillac del 1920, una Nash-Healy del 1952, e due Mercedes convertibili, una del 1950 e l'altra del 1982. Ripiegò il suo amore per le auto nel sovrintendere la creazione della Knight 2000, nel 1982. Viene ricordato di seguito come Devon sia uno dei tre personaggi al mondo che custodiscono il segreto della formula della copertura molecolare di Kitt. BONNIE BARSTOW I cenni su Bonnie Barstow non sono molti... si sa che nacque il 24 novembre a Marin County, ma non viene riportato l'anno. Andando contro i desideri del padre che voleva diventasse dottore, si specializzò in ciò che la appassionava, il mondo cibernetico, laureandosi in robotica alla Stanford University. Suo padre era uno dei piloti privati di Wilton Knight e si impegnò a trovarle un posto come tecnico cibernetico alle Knight Industries, immediatamente dopo la laurea. In particolare, Bonnie fu determinante nella fase in cui si dovette dare una voce ed un'intelligenza artificiale a Kitt, e Wilton fu sempre convinto che senza di lei non ce l'avrebbero mai fatta. Bonnie fu anche responsabile della progettazione e costruzione del Semi, che occasionalmente guidò anche, (tra le funzioni del Semi va detto che era come Kitt in grado di pilotarsi autonomamente), fino a che nell'estate del 1985 non si aggiunse alla squadra RC III, con l'incarico appunto di pilotare la Base Mobile. Tra il 1982 ed il 1983, Bonnie si occupò del mantenimento di Kitt, inserendo le prime nuove funzioni, tra cui le Micro Jam (micro onde), il Grapping Hook (il gancio ad espulsione) e gli infrarossi. Nell'estate del 1983 abbandonò la Fondazione per seguire ulteriori studi all'università di San Francisco, dove venne “scovata” da Michael ai tempi della vicenda del Dr. Atton. Tornò alla Fondazione, restandoci fino alla fine delle storie che abbiamo visto, e quel che fece dopo resta tuttora per noi un mistero. Nell'anno in cui Bonnie si assentò, fu sostituita da April Curtis, che si occupò delle stesse mansioni di manutenzione di Kitt, inserendo a sua volta nuove funzioni come il Third Stage Aquatic Synthesizer (stabilizzatore acquatico a tre stadi), il Chemical Analyzer, la Trajectory Guide ed il Silent Mode. Anche per lei, gran parte del suo passato resta nel mistero, si sa soltanto che April aveva una sorella di nome Laura Phillips, la qualche aveva una figlia di nome Becky. Quando Bonnie tornò nel 1984, April scomparve, e tuttora non è dato sapere se lasciò del tutto la Fondazione o fu semplicemente trasferita da un'altra parte. RC III (REGINALD CORNELIUS III) Le notizie su RC non sono nulla di più rispetto a quanto abbiamo sentito nell'episodio “Formula Kitt”, il suo passato nel ghetto, il fratello reduce del Vietnam, il fucile finto con cui spaventava i teppisti col nomignolo di “Vendicatore della strada” e tutto il resto. RC entra in scena appunto nell'episodio "Formula Kitt" aiutando Bonnie e Michael a ricostruire Kitt dopo la sua devastazione per via della perdita della copertura molecolare. RC viene aiutato dai suoi amici, una squadra di meccanici molto in gamba cresciuti anche loro nel ghetto, che nella serie non si rivedranno mai più. L'incarico di RC era di guidare il Semi, cioè la base mobile che accoglieva Kitt, un truck nero GMC targato 1U13265, progettato da Bonnie e nella serie ritoccato più volte nei colori. Nella prima versione (mai vista sullo schermo) il rimorchio era completamente color oro , con grandi stemmi neri della Fondazione sui lati e sotto le scritte Knight Industries. Immediatamente dopo la prima missione di kitt, il rimorchio fu presentato verniciato tutto di bianco, di sicuro pronto a ricevere una nuova livrea, che fu quella definitiva. Nero con filetti dorati e grande stemma raffigurante il cavallo della Fondazione sui lati. Una sola modifica venne apportata in seguito, ma di minore importanza. Le strisce dorate furono riposizionate in maniera differente e lo stemma divenne più grande. Anche l'interno subì dei cambiamenti nel corso delle stagioni, e questo è sotto gli occhi di tutti se si osservano le varie stagioni del serial. Cosa curiosa, il Semi, al contrario di Kitt, non era protetto dallo scudo molecolare, che venne applicato solo dopo che Karr penetrò dal portellone chiuso usando il turbo boost, nell'episodio “Kitt vs Karr”. Ora passiamo ad una descrizione un po' più noiosa forse per alcuni, ma per dovere di completezza verso chi vuole documentarsi su questa storia, la posto. LA KNIGHT FOUNDATION Le industrie Knight erano divise in cinque grandi sezioni: -Il ramo fiscale, responsabile degli aspetti finanziari della Fondazione. -La Fondazione Knight, attenzione, non la “nostra” Fondazione, ma la parte istituita da Wilton Knight dedicata alla beneficenza, alla carità e alle problematiche della povertà nel mondo. -Il ramo ricerca e sviluppo, con sede alla Knight Estate a Las Vegas, Nevada, che comprendeva un aeroporto privato, laboratori, ramo elettronico e magazzini. Questa è la sede dove vediamo svolgersi le attività della fondazione, cioè la villa che vediamo negli episodi. Infatti nel libro viene fatto cenno al fatto che Wilton morì qui, ed inoltre nel Pilot vediamo Michael osservare i laboratori col viavai di tecnici, direttamente dal balcone della villa... A questo punto si crea un po' di confusione al riguardo, in quanto nell'episodio “Coraggio Kitt” ci vengono presentati i laboratori (dove Kitt viene ricostruito dopo essere stato gettato nell'acido) come una sezione completamente distaccata ma... nel pilot non erano sotto la villa? Misteri delle serie tv. Un ramo importante anch'esso era quello destinato ai test spaziali e ai controlli sperimentali della situazione del pianeta in senso climatico. -Altra sezione, molto importante anch'essa, compresa sempre nei 200 acri della proprietà della Knight Estate, era quella della ricerca medica. Sezione che fu creata in ritardo rispetto alle altre, nei primi anni '70, ed era diretta dal Dr. Ralph Wesley, il medico che apparve nel Pilot, e che curò Wilton fino all'ultimo giorno, occupandosi anche di dare un nuovo volto a Michael Long. -L'ultima sezione era quella legale, comunemente conosciuta come FLAG. Questa è la “nostra”, che aveva sede legale a Los Angeles, che come ben sappiamo aveva l'incarico di occuparsi di casi in cui la macchina burocratica del governo non potesse arrivare, e della quale Devon Miles era il direttore esecutivo. La FLAG a sua volta aveva al suo interno tre sottosezioni: -l'A-Team program (!!! questo è sempre stato un mistero mai spiegato, ma vi erano cenni di un programma simile a quello che portò alla creazione della squadra di Hannibal Smith!!!), -il Megaman Project (sul finire degli anni settanta, mentre le industrie Knight concepivano il Knight Automa Radio Ragionante... KARR.... prese le mosse anche una vicenda riguardante un uomo che aveva subito un parziale trapianto di parti meccaniche nel suo fisico. Praticamente viene presentato come ciò da cui prese le mosse la vicenda dell'Uomo da Sei Milioni di Dollari. Porca miseria, Wilton! Tutto quel che abbiamo visto in tv negli anni ottanta è roba tua!!!!) -e, per finire, il Team Knight Rider, il cui programma partì nel 1995, basato sempre su un uomo, Martin Jantzen, ed una macchina, the Knight Reformulation One... K.R.O., (questo viene citato per spiegare la nascita del tf appunto Team Knight Rider, che in Italia non è mai arrivato ed è universalmente riconosciuto come una ciofeca). Programma che poi si allargò e fu costituito da cinque coppie di umani e auto intelligenti, pronte a continuare il lavoro cominciato da Kitt e Michael più di dieci anni prima. Il sogno di Wilton continuava.... Fine del mattone, per stasera. State tranquilli, presto parleremo di cose più divertenti.
  11. Questo lo definirei, per usare terminologia cinematografica-televisiva, un topic "spin-off", cioè che nasce da una costola del "Sedan" e si butta a capofitto nelle vicende di questo telefilm che abbiamo visto un po' tutti, e che è rimasto nel cuore di parecchi di noi. Affronteremo la storia del serial seguendo i racconti della Knight Rider Legacy, che ho già citato, e che in pratica è la biografia di questo tf. Parleremo della Pontiac ma non soltanto, seguiremo anche le vicende della serie, degli attori, e di tutte le cose curiose che capitarono sul set. Buona lettura dal vostro GTC. Dopo aver già parlato nel "Sedan" di come si riuscì ad arrivare ad avere la TransAm nel cast , parliamo ora di un altro paio di cosette. Prima di tutto, vediamo un po' come arrivarono i vari attori ad ottenere la loro parte. Piccolo schemino dei personaggi chiave, con i loro interpreti. Michael Knight-David Hasselhoff Garthe Knight-David Hasselhoff Devon Miles-Edward Mulhare Bonnie Barstow-Patricia McPherson (in geometria non era brava coi quadrilateri) RC III-Peter Parros (quello di Adam 12). Solo nella 4a stagione. Voce di Kitt-William Daniels Iniziamo logicamente da David Hasselhoff, il quale nel marzo 1982 alla Soap World Convention of TV a Las Vegas, si rese definitivamente conto che non era felice di rimanere incastrato nella parte di un attore di soap opera. Era bello, alto e giovane e le donne lo amavano, ma tutte quelle che lo fermavano per un autografo lo chiamavano con il nome del personaggio che interpretava e quasi nessuna conosceva o ricordava il suo nome vero. Decise che era ora di cambiare. Tornato a Los Angeles, ricevette notizia che l'Entertainment President della Nbc, tale Brandon Tartikoff, lo stava tenendo d'occhio in previsione di proporgli qualcosa, cercò di incontrarlo ma lo mancò di pochissimo, perdendo l'opportunità che gli si era presentata. Il giorno successivo, ricevette una chiamata per presentarsi al casting di un nuovo Pilot denominato Knight Rider. Era lo stesso Tartikoff, che aveva notato a Las Vegas come le donne gli girassero attorno estasiate e che gli spiegò di cosa si trattava. David fu esaltato dall'idea, e ci si buttò dentro con anima e corpo. Per le due settimane che seguirono, obbligò tutti a chiamarlo “Michael”. “Nessuno poteva chiamarmi David. Se qualcuno lo faceva, io rispondevo che non ero David, ero Michael. Michael Knight.” Ma gli screen test per poco non furono un disastro per David, che mancò l'obbiettivo completamente. Non si arrese e al secondo tentativo, ottenne la parte, battendo tra gli altri candidati Steve Bauer e nientemeno che Don Johnson. Si, proprio lui, avrebbe potuto essere lui Michael Knight. Lo stesso Glen Larson ammette che sulle prime non notò nulla di particolarmente convincente in David. Non era poi diverso da tutti i ragazzi che aveva visionato e scartato. Ma ebbe modo di visionare una cassetta in cui David simulava il dialogo con l'auto parlante, ed il suo tono di voce, la sua espressione e la sua capacità di parlare al nulla rendendo il tutto credibile furono determinanti per ottenere la parte. David aveva vinto, ma faticò a convincere la critica, la quale il giorno successivo alla messa in onda del Pilot, fu tutt'altro che benevola nei suoi confronti. Un esempio? Tom Shakes del Washington Post scrisse che “come soprammobile non recitava male”. Tutto questo non intaccò minimamente le convinzioni di David, il quale successivamente partì per un tour promozionale della serie che toccò 14 città fra le più grandi d'America, incontrando tutti i sostenitori della nuova serie e producendo una gran massa di promozione. Si accorse che lui e Kitt erano già entrati nel cuore di milioni di ragazzi, e ci tenne ad incontrare tutti quelli che poteva. “I ragazzi amano Kitt come amarono E-T, gli sono affezionati. E' il loro protettore.” Si passa a parlare dell'arrivo di Edward Mulhare, destinato ad interpretare il ruolo del capo di Michael, Devon Shire (solo successivamente si optò per Miles). Larson conosceva già Edward, e lo stimava molto avendolo visto nella serie “The Ghost and Mrs. Muir”. “Scelsi Edward perché mettere una persona come lui a recitare in una serie, voleva dire alzarne di colpo il livello qualitativo in maniera evidente. Era un uomo veramente molto intelligente.” Mulhare però, si rivelò uno scettico nel primo periodo. Non era per niente convinto che lo show potesse funzionare, e pensava che sarebbe durato si e no tre settimane, poi avrebbe fatto flop e sarebbe stato sospeso. Non lo convinceva la storia di un'auto dotata di intelligenza. Evidentemente, quella volta ebbe torto... Patricia Mc Pherson non fece parte del cast del Pilot, ma arrivò soltanto con il secondo episodio, “Deadly Maneuvers”, “Blu Esplosivo” in Italia. Non fece parte del pilot perché la storia non lo richiedeva, l'apparenza era che Michael non fosse d'accordo con i suoi nuovi partner e lasciasse la Fondazione immediatamente per continuare a lavorare da solo. Tutti noi sappiamo che le cose a fine puntata non andarono così, ma nella storia del Pilot il ruolo di Bonnie parve superfluo e non venne inserito. Soltanto con il secondo episodio, il legame fra Michael e la Fondazione fu mostrato come ben solido, e si presentò l'esigenza di avere tra i personaggi chi si occupava della manutenzione di Kitt. Patricia vinse la parte, battendo centinaia di altre donne che erano state chiamate ai provini, tra le quali Anne Lockhart e Mary Margaret Humes. La Lockhart, uscita dalla porta, rientrò dalla finestra, perchè interpretò poi la parte di Sherry Benson, la proprietaria del negozietto di “Scorpioni a White Rock”, uno dei primi episodi ove Michael e Kitt se la vedevano con una banda di motociclisti vandali. Tornando a Patricia, venne scelta soprattutto per la sua abilità nelle attività manuali... insomma pareva proprio un buon tecnico. Fu subito chiaro che era sottintesa una certa quantità di attrazione fra Bonnie e Michael, ma fu imposto agli autori di non svilupparla mai. Si stava parlando di uno show delle 8 di sera, basato sull'azione. Niente romanticherie. Punto e basta. Torniamo ora a parlare degli aspetti tecnico-economici dello show. Acquistare e distruggere oggetti costosi, tipo le auto, aveva un certo peso per il budget degli Studios. La TransAm 1982 modificata secondo le necessità della produzione, costava circa (solo le modifiche) 18000 dollari. Calcolando che la produzione del Pilot utilizzò quattro auto (le due buone e due delle reduci dal crash ferroviario), la spesa totale fu di 72000 dollari, che tenne tutti col fiato sospeso, fino a che non si ricevettero buone notizie dall'audience. La Pontiac comunque fece capire di non apprezzare particolarmente, in principio, la pubblicità che gli veniva fatta dalla serie, e visto che erano molte le richieste da parte di utenti comuni di acquistare un modello come quello visto in tv, in realtà inesistente, venne chiesto a Glen Larson di far sì che non si facesse mai riferimento alla Firebird o alla casa madre, durante gli episodi. Ecco spiegato come, dopo che nei primi episodi, qualche timido accenno alla TransAm viene fatto (vedi “Il Gemello cattivo”, dove Kitt pronuncia la frase “KARR sta rovinando la reputazione della TransAm”), le persone che parlano di kitt lo qualificano con nomi vaghi, tipo “la turbo nera”. Alla stessa maniera, è pressoché impossibile vedere un'altra TransAm sullo schermo, nei vari episodi. Kitt viene trattato come un'auto inventata di sana pianta, un prototipo unico, senza riferimenti ad un modello effettivamente prodotto. William Daniels venne rapidamente scelto per dare la voce a Kitt, grazie al tono fra i più azzeccati che si conoscessero, un misto tra la serietà, l'ironia ed un pizzico di superiorità. “Ricordo che impiegavo circa 45 minuti a completare il doppiaggio di un episodio, ed ero molto in disparte rispetto al resto. Ricevevo i fogli del dialogo che dovevo interpretare, e a volte non riportavano nemmeno le risposte di Michael. C'erano solo le frasi che dovevo dire io. Anche se può sembrare strano, io e David non ci incontrammo quasi mai, se non a qualche party natalizio". A questo punto sembrerebbe tutto pronto per partire. Eh no. Ci fu un piccolo problema. Il pilot era più corto di 7 minuti rispetto al tempo richiesto. Di botto Glen si mise a disegnare vignette riguardanti la storia di due ladruncoli ("due attori favolosi, con i quali ho voluto lavorare ancora in seguito") che cercano di impadronirsi di kitt. Queste scene quindi non erano previste in principio, e furono girate dopo tutte le altre. Ok, ci siamo. E' tutto pronto?... No. Cavolo, manca la sigla. Non tanto per gli inserti con gli attori e i loro nomi, ma manca il tema principale, cioè l'apertura, insomma mi avete capito. Kitt che arriva da lontano nel deserto. Vediamo che accadde. Wayne Fitzgerald, un vero specialista nel realizzare temi azzeccati, decise che era il caso di dare un'impronta misteriosa alla sigla di questo serial, e optò per il deserto. Ci furono parecchi problemi per coordinare la velocità di tale girato, perchè lo scanner, a seconda di quanto si volesse ritoccare la velocità della pellicola (per aumentare o diminuire la velocità della Pontiac), non voleva saperne di avere un bell'effetto. Era troppo lento o troppo veloce. Problemi che causarono parecchi ritardi, ma il tempo ormai era agli sgoccioli e quella sera il Pilot doveva andare in onda. Entrò nella storia della TV americana Knight Rider, in maniera rocambolesca, direi, quella sera... la "pizza" con la sigla giunse agli studi della NBC pochi minuti prima dell'inizio del Pilot, e, praticamente, tutti la videro per la prima volta. Anche chi l'aveva fatta. Andò in onda "in diretta" se così possiamo dire. Ora, una piccola pausa.
  12. Ok, dando un'occhiata a quanto c'è da raccontare su Supercar, mi sposto in un topic dedicato in questa sezione. Non saprei se metterlo qui o in Americane o in cinema-tv, pertanto lo metto qui, mods, vedete voi se va bene o spostate...
  13. Grazie a voi ragazzi, per il tempo che passate in questi topic facendomi compagnia in queste belle chiaccherate che sono uno spasso per me. In effetti di anedottica su Supercar ce n'è a fiumi, ed è vero, sarebbe meglio aprire un topic apposito perchè in fondo qui si parlava dell'auto americana sullo schermo in generale, se dovessimo affrontare per intero il discorso "dietro le quinte di Supercar" diventerebbe un topic a tema unico. Che ne dite, ne apriamo un altro sempre qui in Off? Oppure proseguiamo qui? Riguardo al film di Clint... che dire... semplicemente estasiato. Godiamoci questi eventi al 1000 per 1000, ora che si può ancora. Secondo me stiamo vivendo un periodo di transizione, dove tutte le star che tutte insieme hanno fatto una grande epoca del cinema se ne stanno andando, una alla volta. Verranno giorni in cui potremo solo far che riguardare... pertanto voglio godermi appieno tutto ciò che ci sanno regalare ancora. In questo includo il desiderio (molto più zanza e non paragonabile ad una 44 magnum ) di vedere quanto prima Jerry Calà che rientra in quell'appartamento sfasciato, si siede sul cesso, parte il jukebox e sentire "Liiiibiiidine!" Certamente, una stupidata. Ma se non ci fossero state tutte queste stupidate, avremmo riso molto meno nella vita che a volte fa di tutto per farci ridere il meno possibile.
  14. Facciamo un piccolo passo indietro e torniamo al punto in cui erano state girate solo le scene di prova, e scopriamo che le cose non erano ancora andate del tutto in porto. Si, perchè la Pontiac, o meglio, GM, era stata felice di regalare le due FB alla produzione per lavorare sul Pilot, ma alla richiesta di fornire auto per il serial, a titolo gratuito in cambio di una enorme pubblicità per il nuovo modello, rispose di no. "Se le volete, ve le comprate." A questo punto era tutto di nuovo in alto mare. Un Pilot girato solo in parte, due Pontiac fornite, le altre da comprare (non si fa un telefilm con due auto, ovviamente) e una Universal che non era d'accordo a comprare decine di TransAm nuove (non era mica come il Generale che si trovava usato, qui si dovevano comprare auto nuove di zecca) per fare un telefilm in cui non credeva molto. Larson era disperato, quando accadde il miracolo. Un treno-bisarca carico di TransAm dirette ai concessionari, deraglia. 32 auto danneggiate più o meno seriamente. Larson si fa avanti e chiede ad Universal di poter acquistare almeno quelle. Alla fine la GM cede, e vista la legge americana che vietava di immatricolare e vendere un'auto nuova già incidentata, pure se riaggiustata, regala praticamente queste 32 auto alla Universal, alla cifra simbolica di 1 dollaro l'una. Con l'accordo però, che una volta smesse perchè ormai consumate, fossero rottamate e assolutamente demolite, perchè mai immatricolate per via della legge. Quindi bisogna diffidare un po' da chi vende un Kitt originale della prima serie, perchè non se ne salvarono. A parte le prime due, ovviamente, che erano auto nuove sotto ogni punto di vista. Di quelle 32 danneggiate, si riassemblarono le parti buone e se ne ottenne circa la metà decenti, che furono poi tutte modificate "in serie" da Barris, che entrava in scena in questo momento. Tra l'altro, una delle prime due auto regolari, è protagonista del primo blooper assoluto di Supercar, andando in video in una scena con la targa originale anzichè quella KNIGHT RIDER. (le manca pure il pannello di coda coprifari) http://knightridercollective.com/nitpicks/kboard3.gif Se non fosse stato per il deragliamento della bisarca, probabilmente, o la serie sarebbe naufragata sul nascere, senza auto e senza soldi, oppure Kitt sarebbe stato qualcos'altro. La serie invece nacque, e dopo un avvio un po' stentato che fece pensare alla Universal di chiudere tutto al volo, salì in vetta alle classifiche, portando grande notorietà alla FB 3rd generation. La Pontiac era sommersa da telefonate di persone che intendevano acquistare "quella versione là", ma non ne mise mai in commercio, di repliche di Kitt (al contrario di quanto fece Ford che produsse una serie speciale di GranTorino coi colori "Starsky" ). La notorietà comunque mise di buon umore i vertici GM, che dalla seconda stagione cominciarono a fornire FB a tutti gli effetti. Chiudiamo la storiella con qualche altra foto da domenica scorsa. Kitt in passerella nel traffico di Torino Michael Knight insegue i Duke E' ora di dormire... a nanna, eroi dell'infanzia. Ci vediamo presto, riposate bene e sognate i bei tempi.
  15. Ah ok. Allora se mi resta poco spazio terrò in mano il modellino della Croma Tipo4. Facendo una parentesina ina ina su Kitt, sapevate che per come stavano andando le cose, avrebbe potuto benissimo non essere una Pontiac Firebird? Tra la fine dei 70 e l'inizio degli 80, Glen A. Larson cominciò a lavorare su questo suo progetto riguardo una serie TV con protagonisti un uomo e un'auto futuristica che combattevano il crimine (tutto partì da lì, addirittura ancor prima di definire tantissime cose, era già certo che il tizio si sarebbe chiamato Michael Knight). Giunto ad un certo punto, bisognava pensare alla macchina adatta. Larson cominciò a guardarsi in giro, per una coupè che fosse liscia e aerodinamica, futuristica, che parlasse di futuro. In USA, era il 1981, non c'era molto in quel momento, anzi niente. Larson pensò di buttarsi su una Giapu, perchè ai tempi qualcosa di adatto c'era. Però si accorse subito che gli amerrecani avrebbero storto il naso, con una giapu come eroina. Si era ad un punto morto, quando ebbe la possibilità di vedere in anteprima la Firebird '82 che Pontiac aveva quasi pronta e se ne innamorò, ritenendola "estremamente attraente e pulita". Ci vollero pochi secondi per capire che Kitt non avrebbe potuto essere che lei. Contattò la Vista Group, che rappresentava GM nei confronti di film e Tv, la quale fu entusiasta della cosa. Arrivarono così le prime due FB da modificare, secondo le idee che si era fatto Larson durante la stesura del plot. Tutti indicano George Barris come autore dell'estetica e interni di Kitt, ma è vero solo in parte. Barris si occupò di produrre in serie i pezzi quando l'idea era chiara ed approvata, e lavorò pure sulle versioni SPM e cabrio che apparvero nella quarta e ultima stagione. Le prime due TransAm "Kitt-style" però furono progettate, disegnate e modificate da un ragazzo che lavorava alla Mattel come disegnatore di giocattoli, e che rispondeva al nome di Michael Scheffe. Chi sarà stato più attento fra di voi guardando Supercar, avrà notato che nel Pilot del 1982 (intitolato "Knight of the Phoenix" in USA e "Nuova identità" da noi) appare una TransAm-Kitt con un musetto poco modificato, ben più squallido di quello che poi si vide nella serie, con uno scannerino minuscolo solo sulla punta. Non è che appaia in tutto il Pilot, intendiamoci. C'è solo in qualche scena, per il resto la puntata venne completata già col musetto definitivo. Accadde questo: Scheffe aveva inteso che per motivi economici (Universal non credeva molto nella serie, e va detto che anche nei periodi di successo, non l'ha mai fatto) la FB non dovesse essere modificata troppo, anche per entrare nelle grazie di Pontiac permettendole di vendere un'auto (al suo debutto sul mercato) il più simile possibile a quella che si vedeva in TV. Così la prima FB modificata ebbe questo musetto. http://images.usatoday.com/life/_photos/2008/02/15/knight-rider-origx.jpg Con questa auto si realizzarono circa 40 minuti di riprese su strada, con campi lunghi e bei paesaggi, da mostrare alla major per dare un'idea di ciò che si sarebbe visto nella serie. Nel frattempo, però, Larson espresse il suo disappunto per lo stile di quel musetto, e chiese a Scheffe di fare di meglio. Il girato però, venne tenuto buono per realizzare il primo episodio,che fu completato con le auto con i musetti definitivi, e per questo motivo nel Pilot vi sono due tipi di Kitt. Piccola pausa, fra poco il finale della vicenda.
  16. Non so perchè ma qualcosa mi dice che quella piega nel basso fiancata che sale verso il posteriore la rivedremo e rivedremo e rivedremo nel futuro Benzoide. A me sembra che con questi urli MB stia mostrando dove andrà il suo design, con tematiche che diverranno comuni.
  17. Credo di aver trovato uno dei topic più vecchi di tutto AP. Ho cercato e cercato perchè non volevo fare doppioni, e alla fine ho trovato. Fa specie leggere sotto i nomi di alcuni utenti che ho conosciuto come colonne portanti di AP, in questo topic con la diciturina piccolina.... "ospite". Erano gli albori un po' per tutti? Comunque a parte 'sta divagazione, faccio la polvere a questo topic sulla Gamma perchè ho riprodotto in testo.... questo. (dedicato a Lanciaboxer in particolare ) Una delle tipiche interviste di Gianni Marin degli anni 70, che venivano pubblicate col titolo “La telefonata di Gianni Marin a:” Questa volta il GM di GM (basta così, meglio non scrivere troppo GM in questi giorni) “telefonava” a Sergio Camuffo, Direttore Tecnico della Lancia. L'argomento era il lancio della Gamma. Qual'è stata la molla che ha spinto la Lancia ad avviare lo studio e la progettazione della Gamma? “La decisione della Lancia di intraprendere la realizzazione della vettura Gamma sorse principalmente dalla volontà di ritornare sul mercato nel settore delle vetture di grandi dimensioni, diciamo di prestigio, dove la Casa era sempre stata presente nel passato con risultati di grande rilievo.” Fino dai tempi della Flaminia, insomma. “Si, esattamente, fino dai tempi della Flaminia e dall'inizio della storia Lancia, 70 anni fa.” Come mai, Ingegner Camuffo, per una vettura della categoria della Gamma, avete scelto la trazione anteriore? “Per rispondere a questa domanda bisogna risalire alle discussioni di carattere tecnico sul tipo di vettura che si voleva fare e alle decisioni prese in sede aziendale prima di realizzare la vettura. Sapevamo di doverci confrontare con una concorrenza molto agguerrita e di dovevamo definire bene un prodotto che potesse inserirsi in questa concorrenza e anche distinguersi. In base alle discussioni, agli studi sul mercato e così via, che si erano fatti in quel momento fu deciso di realizzare una vettura che avesse, con dimensioni non eccessive, caratteristiche di abitabilità, prestazioni e confort, fino a quel momento riservate a vetture di dimensioni e categoria superiore. Fu questa l'idea base sulla quale si è lavorato per realizzare questo progetto. La trazione anteriore si prestava perfettamente a questo tema: difatti la disposizione del propulsore tutto avanti, la mancanza dell'albero di trasmissione e la sistemazione degli organi meccanici che ne derivavano, consentiva di realizzare una vettura con abitabilità notevole pur in presenza di dimensioni contenute: inoltre la nostra esperienza riguardo la trazione anteriore ci permetteva di prevedere che avremmo potuto realizzare con questo schema anche una vettura di classe.” D'accordo, Ingegner Camuffo, e perché la soluzione a due volumi per quanto riguarda la carrozzeria, cioè una formula abbastanza inconsueta per questa categoria? “Anche questa, evidentemente, è stata una scelta ragionata e discussa. Negli obbiettivi di base della vettura, c'era anche quello di ottenere dei consumi contenuti nell'ambito delle elevate prestazioni che si esigevano. Questo si può ottenere cercando di ottimizzare i rendimenti degli organi meccanici e contenendo il più possibile la resistenza aerodinamica della carrozzeria. Dagli studi svolti con la collaborazione della Pininfarina, e specialmente dai numerosi esperimenti svolti dalla Pininfarina stessa nella sua galleria del vento, era risultato ormai chiaro che le vetture a due volumi esistenti erano più performanti sotto questo punto di vista, con un coefficiente di penetrazione aerodinamico migliore in media del 10 per cento rispetto alle concorrenti a tre volumi. Era chiaro dunque che una carrozzeria a due volumi avrebbe favorito il raggiungimento dell'obbiettivo. Lei mi dice che la carrozzeria a due volumi è un elemento inconsueto in questa categoria. Ci tengo a precisare che noi non ci spaventiamo davanti alle cose inconsuete e credo che Lancia lo abbia già dimostrato nel suo passato.” La carrozzeria a due volumi però crea qualche problema di guida. Per esempio la visibilità posteriore in fase di manovra diventa minore. Avete risolto il problema? “Si, siamo d'accordo. La forma a due volumi può dare qualche problema di visibilità nelle manovre di parcheggio e solo in quella situazione, mentre su strada non vi è problema alcuno durante la marcia e quindi nella sicurezza di guida. Per migliorare questa condizione nelle manovre di parcheggio abbiamo realizzato delle feritoie al di sotto del lunotto posteriore, ricavate nel cofano del baule, che consentono una visibilità a terra senz'altro paragonabile a quella delle tre volumi.” Anche per il propulsore siete stati originali. Avete scelto il boxer anziché il sei cilindri che in questa categoria è considerato un po' il propulsore caratteristico. “Anche questa è stata una scelta ragionata e direi un po' sofferta. Quando abbiamo cominciato gli studi della Gamma abbiamo valutato attentamente e seriamente le varie possibilità di motorizzazione. Abbiamo scartato subito il motore a sei cilindri in linea per motivi di ingombro in concomitanza con la trazione anteriore. Abbiamo realizzato motori a sei cilindri a V di 90° e di 60°, e quattro cilindri boxer. Tutti questi motori in teoria si prestavano ad essere montati a sbalzo sull'asse anteriore, soluzione che era stata da noi scelta per ottenere una certa ripartizione dei carichi sugli assali. Il motore a V di 60°, di cui come è noto la Lancia ha grande esperienza nella realizzazione, aveva dimensioni tali da rendere praticamente impossibile la sistemazione nella linea di carrozzeria nel frattempo realizzata da Pininfarina senza snaturare completamente la linea stessa. Il motore a V di 90° era un po' più piccolo, e avrebbe richiesto meno modifiche alla carrozzeria, ma non avevamo esperienza diretta delle sue caratteristiche funzionali conseguenti alla successione angolare dei cicli non uniforme. A favore del quattro cilindri boxer c'erano le dimensioni ancora più ridotte, e la sua possibilità di installazione nella linea prevista senza alcun tipo di modifica. Funzionalmente poi, per quanto riguarda l'equilibratura, il boxer era molto simile al sei cilindri a V. Oltre agli ingombri e all'equilibratura, il boxer presentava altri vantaggi: dal punto di vista del peso, dei rendimenti meccanici e dei costi di esercizio e manutenzione. Infine la nostra esperienza con questo tipo di motore ci dava la certezza che saremmo stati capaci di realizzare un motore pienamente in grado di soddisfare le esigenze della clientela di una vettura come la Gamma.” Appunto Ingegnere, mettiamoci nei panni dell'utente: nell'uso comune ci sono differenze fra l'utilizzo di una vettura a quattro cilindri e una a sei? “Direi proprio di no: eravamo convinti che per la cilindrata prescelta di 2500 cc il boxer avrebbe potuto dare piena soddisfazione e non essere inferiore al sei cilindri a V. Infatti pensiamo di essere riusciti a realizzare un propulsore che non pone problemi all'utente proprio per la sua elasticità, con una coppia che si mantiene elevata anche a basso regime, e per la sua silenziosità. Del resto, mi pare che proprio GENTE MOTORI abbia scritto tempo fa che il nostro boxer non ha nulla da invidiare al sei cilindri o addirittura ha molti punti di vantaggio.” Ci sarà anche una motorizzazione due litri? “Certamente, la versione due litri è stata prevista per le esigenze del mercato italiano, derivate dalla situazione fiscale che lei ben conosce, ed è stata ottenuta lasciando intatta la struttura del motore e riducendo l'alesaggio.” FINE.
  18. Sicuramente, reparto gomme-freni-sospensioni decisamente adeguato. Anche negli anni successivi, direi. Quest'estate ho partecipato ad un raduno nel piacentino, che coinvolgeva non una marca in particolare ma semplicemente auto anzianotte o speciali. Sono i raduni migliori perchè si trovano un sacco di vecchie glorie e c'è un sacco di cui parlare per tutta la giornata, a differenza dei raduni monotematici che raccolgono, che so, 35 Deltoni. Per carità, bellissimo, ma alla fine l'argomento è uno e dopo qualche ora c'è un po' di noia. In questi raduni (che per la maggior parte si svolgono appunto in estate nel pavese-piacentino) invece si trova di tutto, dalla 131 Abarth alla Citroen DS, passando per le Golf GTI mk1 e le 205 Turbo 16, Giulia e Aurelia. C'è di che rifarsi gli occhi. Ovviamente, quando partecipiamo io e i miei amici, non possiamo che fare la parte degli amerrecani. ( e che, ci devo andare con la GTC? ) Così, visto che il raduno, grazie al bel tempo, comprende sempre un bel giro panoramico sulle colline del piacentino, hai anche modo di confrontarti con una miriade di realtà tecniche di anni diversi. Nel caso di quella giornata, ho portato personalmente una Pontiac Firebird TransAm GTA mod. '91 (l'ultima serie della 3rd generation 82-92 che diede il volto a Kitt). Codesta: (qui la vediamo in altra occasione, a settembre in pista per la Hills Race 2008 organizzata dall'AMP di Pavia, gara di accelerazione per amerrecane sulla pista dell'aeroporto di Rivanazzano) Così, durante quel giretto collinare, tentando di star dietro a tutt'altro genere di auto mi sono accorto di due cose. Primo, in salita era davvero un tentare di star dietro e non passare avanti, perchè il vuottone 5.7 spingeva come un John Deere e su salite da Panda Sisley riusciva a far mettere la terza all'automatico, insomma dovevi stare attento a non spingere anche quello davanti. Secondo... arrivava sempre il misto veloce o la discesa, dove ti trovavi simpaticamente a tavola con sospensioni-sterzo-freni che ti facevano rimpiangere di essere partito. Va bene per passeggiare, in certi casi. Leggere poi, durante lo sconquasso di performance, la targhetta "Pontiac Performance Suspension" sul cruscotto, perchè la GTA era equipaggiata col pacchetto sportivo... ti fa deglutire e pensare a chissà come erano le normali. Direi, come direzionalità e agilità su strada, paragonabile ad una barella da ambulanza equipaggiata con i molloni delle biciclette saltafoss Atala degli anni 80. Tornando al discorso "povera schiena" e alla riflessione che mi pone Net, ho un paio di immagini dimostrative a riguardo. Si tratta del salto Duke apparso nell'episodio "I Duke e Cale Yarborough" dove il buon Cale interpretava sè stesso (per chi non lo conosce, era un famoso personaggio nella Stock Car ai tempi) e veniva aiutato dai cuginotti a proteggere la sua nuova valvola a fungo che rendeva il suo Charger (una macchina a caso ) bianco personale un missile. Il finale era che per riuscire a superare una barricata, i tre decidevano di montare 'sto funghetto sul Generale visto che le auto erano identiche... (secondo me qualche fautore del Tipo2-3, altro che VSS, guardava Hazzard ). Così ne viene fuori questo salto, che stranamente veniva mostrato fino alla fine, anzichè tagliare la penosa fine del pianale premium by Dodge (in fondo ha cinque bulloni). Oltre alla LEGGERA deformazione della carrozzeria, ciò che si nota bene è la deformazione plastica dello stuntman, che in un fotogramma è ben visibile al posto guida, nel secondo.... non l'ho cancellato col PS eh... Ricordo che nei contenuti speciali di una delle stagioni di Hazzard, c'è un'amichevole chiaccherata fra tutti gli stuntmen e il regista ormai anziano, Paul Baxley, che era il promotore di tutto questo virtuosismo automobilistico. Parole di Baxley: "In un primo periodo, questi ragazzi erano tutti degli entusiasti: facevano a gara per saltare, non importava loro farlo tre o quattro volte in un giorno se il salto che era venuto fuori non mi piaceva. Andando avanti, cominciarono a rendersi conto del lato negativo di tutto ciò, riguardante il loro fisico, e negli ultimi periodi, quando dicevo "ok, ora c'è da girare il salto" di colpo scomparivano tutti... "
  19. Non posso confermare con certezza l'intrusione di alcune RoadRunner nelle file dell'esercito Charger. Va detto però che non erano proprio identiche, la RR cambiava nel posteriore in quanto il bagagliaio era in apparenza più lungo, per il fatto che i montanti posteriori anzichè fare le "pinne", seguivano l'inclinazione del lunotto. Insomma, era più tre volumi. Inoltre le portiere non avevano il disegno a "finta presa d'aria doppia" verso l'anteriore. (parlo ovviamente della RR generation simile al Charger, perchè ovviamente ce ne furono mille model year, tra cui appunto quella di Daisy, gialla con stripes nera, finita nel burrone per mano dei due cugini, il giorno in cui arrivò poi la mitica Golden Eagle di nome Dixie) Ecco il RR. http://hem.passagen.se/nubbis4/rr4.jpg Di certo furono infiltrate delle Charger '68 e '70, modificate appositamente, fra i veri Generali che erano Charger '69. La Charger '68 aveva pannello di coda con quattro luci tonde e griglia anteriore in pezzo unico, senza divisore centrale. http://blogzian.files.wordpress.com/2007/02/68-black-lethal-charger.jpg http://www.richardandkarencarpenter.com/68%20Charger-05%20W.jpg Il '69, beh lo conosciamo, è il vero Generale. Fari posteriori piatti e griglia anteriore divisa in due. http://www.stockmopar.com/_images/wallpaper/charger-69.jpg http://www.musclecarclub.com/musclecars/dodge-charger/images/dodge-charger-1969d.jpg Il '70 infine riceveva una griglia anteriore dallo spesso bordo cromato che la avvolgeva completamente e fungeva da paraurti soppiantando il tipo lineare del '68-'69. http://www.macleanclassics.com/70charger22.jpg Se dovessi dare una preferenza, sicuramente il posteriore a fari piatti del Generale è il migliore, ma la griglia unica del '68 la preferisco a quella spezzata del signor LEE. Va detto però che a forza di vedere il Generale con quel parabufali davanti (che cambiò in larghezza durante le stagioni del tf, allargandosi parecchio nelle ultime serie... anche se a volte le immagini erano mischiate sia per riciclaggio che perchè avevano ormai auto di tutti i generi ricostruite con tutto quello che avanzava dagli spatasciamenti... così nel singolo episodio il parabufali cambiava cinque o sei volte )... la Charger normale davanti pare nuda. Le manca qualcosa. Ormai vedere il Charger col parabestie è più che ovvio. Passando a quelle benedette portiere che facevano dannare lo zio Jesse ogni volta che doveva salire sull'ammiraglia Duke, ovviamente non era vero che erano saldate. La motivazione era, secondo Bo e Luke, che le stock car le avevano saldate per irrigidire il tutto, e loro, sentendosi in pista anche mentre andavano dal cortile al fienile, avevano fatto altrettanto. Vi è un episodio in cui il Generale viene volutamente mostrato a porte aperte. La storia mostrava i due cuginotti incastrati dal solito BH con l'aiuto di un cattivone che aveva realizzato una copia perfetta del Generale, facendola passare per auto sua (che in effetti era) e la sostituiva al Generale vero, facendola quindi inconsapevolmente rubare ai due Duke per poi farli finire in gattabuia per furto d'auto. Rosco li insegue, Bo si accorge subito che qualcosa non quadra perchè il Generale non va come al solito, vengono fermati e accusati di furto. Il proprietario, ovviamente presente sul posto insieme a BH e R, intima loro di aprire le portiere come prova del fatto che siano dei ladri, e magicamente vediamo sullo schermo il Generale a porte aperte. A proposito di porte del Generale, un plauso a John Schneider-papà di Superman in Smallville-Bo Duke che ancora oggi con tante primavere in più sulle spalle, alle DukesFest mostra di saper fare alla perfezione il suo tipico salto per entrare, a piedi appaiati, in corsa. Ricordo che per un'estate intera, appena presa la patente, io e un amico girammo con una (sua) Sr3 E36 coupè con in testa questa cosa dell'entrare ed uscire dai finestrini.... tutte le volte che si poteva lo facevamo. Dopo tre giorni cominciavo ad urlare dal dolore alla schiena che si frustava sul pannello porta. Tanto di cappello al fisico di quei due che ci si buttavano dentro senza troppe cerimonie. Credo che ci sia ancora un filmato da qualche parte di una di queste nostre performances, ma per fortuna youtube non esisteva, e penso stia su qualche VHS dimenticata da tutti. Sta benissimo lì. Riguardo il riutilizzo dei Generali dilaniati, confermo pienamente. Quelli che non ce la facevano più venivano smantellati e trasformati in lamierati di ricambio, come ovviamente la meccanica ancora funzionante. Il primo Generale, denominato LEE 1, (l'unico con le bandierine incrociate sotto l'antennone) tra l'altro fu riutilizzato subito in una delle puntate successive, intitolate "I castigamatti". Dopo aver saltato davanti alla chiesa di Covington nel 1978 (il primo salto del Generale, quello che si vede alla fine della sigla), fu parcheggiato e smontato. Dopo essere stato depredato di tutto ciò che serviva ancora, venne rimesso insieme alla bell'e meglio e appare appunto ne "I castigamatti" sotto forma di rottame che nasconde un favoloso motore di Richard Petty, che i Duke vogliono comprare. Personalmente però mi sono accorto che il LEE 1 viene già riciclato dopo il salto, nello stesso primo episodio, alla fine. Si tratta di un inserto girato dopo il salto, in cui l'auto appariva solo ferma e i due cugini salivano a bordo. Guardiamo le due immagini e confrontiamole con quelle del LEE 1 parcheggiato dopo il salto. Aveva già fatto bum. Dopo ben 23 anni, LEE 1 viene ritrovato da un fan in un demolitore in mezzo al bosco.. http://a332.g.akamai.net/f/332/936/12h/www.edmunds.com//media/il/features/mods/resurrection.general.lee/first.general.lee.2.500.jpg è ancora verniciato di quell'orribile tinta, ma i vani porta mettono il dubbio al ragazzo, che carteggiando trova la scritta General Lee sul tetto. http://a332.g.akamai.net/f/332/936/12h/www.edmunds.com//media/il/features/mods/resurrection.general.lee/first.general.lee.6.500.jpg Il numero di telaio con una rapida ricerca conferma l'ipotesi, e LEE 1 viene salvato e restaurato, anzi, sarebbe meglio dire ricostruito. Oggi è ritornato agli antichi splendori, e qui lo vediamo alla sua riapparizione in pubblico, festeggiato anche da Bo Duke (al centro del trio davanti alla portiera). Tra l'altro, questa foto, di 30 anni dopo, è stata scattata davanti alla stessa chiesa di Covington, nello stesso punto dove lui saltò. http://a332.g.akamai.net/f/332/936/12h/www.edmunds.com//media/il/features/mods/resurrection.general.lee/first.general.lee.21.500.jpg Lunga vita al Generale. Questo è uno di quei casi in cui un'auto smette di essere solo un'auto seppur famosa, e diventa qualcosa che fa parte della storia dell'uomo. Domenica scorsa non so quante persone, centinaia e centinaia, saranno passate fermandosi a parlare con noi, a Torino... e sentire le loro voci, da lontano, nei parcheggi... persone di ogni età.... "Laura, guarda! Il Generale!" è una cosa che da una carica immensa a chi ha amato e ama queste storie e questa auto. La mia nonna ha 81 anni e non è più tanto in forma ormai, purtroppo, però se le mostro una foto e le chiedo, mi fa "Beh, il Generale, no?" Certo, quando ero bambino passavo da lei i pomeriggi e lo vedevamo insieme. Però mi piace un sacco che la mia nonna lo riconosca al primo colpo, questo Generale che probabilmente non sarà mai dimenticato.
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