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PaoloGTC

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  1. Ah ok grazie! Non lo sapevo mica. Ma è una frase che si riferisce al computer di bordo della Thesis, in qualche modalità, o era cosa da muletto?
  2. Io ricordo solo i disegni di Quattroruote sulle varie possibilità per il frontale, mentre l'auto era ancora in gestazione, e la congelavano-scongelavano-congelavano.... prima i due fari, poi i quattro fari (loro dicevano tipo Classe E, non so se ci fosse anche questa soluzione o era una deformazione della realtà di quella che poi è uscita) e ricordo un ulteriore disegno (senza muletti) con dei fari oblunghi, in un unico pezzo. Però non saprei se quest'ultima soluzione possa essere rientrata in gioco per il restyling che non fecero. Io non l'ho mai visto.
  3. Nonostante tutto questo ricordo che le prime proiezioni di vendita apparse sulle riviste del 1988 davano per sconcertata la Casa, vista l'elevata percentuale di richieste per la 3000 V6. Per un po' di tempo fu un'auto molto "in" nell'alta società, tutti la volevano. Ricordo i discorsi dei più grandi quando parlavano del tipo che "sai che ha preso il 164?" "Il 164? Dai, spero che mi porterà a fare un giro". Se non ricordo male anche per la Thema era successo... calciatori, allenatori e gente vip facevano a gara per averla prima degli altri. Bei tempi, davvero bei tempi, ragionati oggi con le strade piene di corazzate coi quattro anelli, tutte argento.
  4. PaoloGTC

    [Mai Nate] Lancia

    Sono d'accordo, anche se devo dire che tutto sommato pure l'Idea in vendita non mi dispiaceva, davanti. Casa Lancia, siamo nel periodo pre-Beta. Quattroruote pubblicava le foto di questa berlina, indicata come una 1500, forse appunto uno studio Beta poi accantonato, o soltanto un muletto con carrozzeria fatta a caso. Sempre Lancia ma tempi più recenti, un'alternativa per la fanaleria posteriore della Dedra SW. (fonte Quattroruote) Ecco la plancia scartata per la Lybra che mi era stata chiesta l'altra sera. Questa invece non l'ho mai capita. Non so se fosse un fotoritocco o meno. Una plancia Thesis molto diversa. Il display acceso col modello della macchina.. VP sta per vettura prova? E' reale questa cosa, o è stato un PS su una plancia coperta con un telo? Ora invece finiamo a parlare del Kappone, o meglio, di quella ipotesi per la sua sostituta che viene citata in un altro topic, dove Robinson fa riferimento a certe maquette scartate con decisione da parte di una commissione che poi si buttò sulla Dialogos senza mezze misure. (fonte Quattroruote) Meno male... cioè voglio dire, non che la Thesis sia stata un dono divino... ma questa... se possibile era ancora più banale della K, a mio parere. Riguardo la Thesis mi sento di fare un piccolo pensiero personale. Sicuramente molto del suo flop è dovuto a quel frontale, perchè per il resto trovo che l'auto potesse andare più che bene (il posteriore mi piaceva molto e gli interni beh... Lancia sa come fare, e si vede). In questi anni prima Y, poi Musa e ora Delta, ci hanno aiutato a digerire il nuovo mascherone Lancia anteriore, e io credo che se Thesis arrivasse oggi, venderebbe qualcosa in più. Parere mio. Continuiamo con la K2, anche station. Lancia Lybra prima versione, col frontale monofaro. Una scocca, e in prova alla Mandria. Ricordo che l'articolo (Quattroruote) riportava le impressioni di uno dei collaudatori di questa 839, che si rammaricava perchè al momento il progetto era stato sospeso e le auto rimesse via, dopo che secondo lui, stava venendo fuori un'auto veramente ben concepita, forse la migliore fra quelle che aveva provato fino a quel momento.
  5. Grazie... Scusate se mi sono sfogato qui che non era la sede adatta ma... ogni tanto mentre sono fermo sulla mia Astra GTC penso a quei sei palloni che ho pagato qualche tot di euro, sperando di non vederli mai all'azione. Ma la speranza è la stessa di uno che comprava una Kadett, e cioè quella di non incartarsi mai. Però è una speranza più costosa. Non voglio dire che non servano, chissà un domani (speriamo di no) li ringrazierò, questi palloni. Forse mi ringrazierà meno il poveretto magari su una Matiz dove sono entrato senza bussare con una corazzata da 14 quintali. Poi forse la mia Astra sarà aggiustabile come conto di carrozzeria, e non me lo potrò permettere per risistemare i palloni scoppiati, così finirà che mi tirano sotto mentre vado al lavoro in bicicletta. In quel caso spero di incappare in una nuova auto col frontale di pan di spagna, di quelle che si fanno ora. Insomma, alla fine mi chiedo se tutto questo sia davvero necessario. Non so. Tornando finalmente, dopo la mia divagazione, alla 164, ho recuperato qualche altra foto dei suoi test. (fonte Quattroruote e Erlkoenig) Questa invece si riallaccia alle foto di Jeby, credo che l'abbia anche lui perchè penso si tratti della stessa esperienza. O se manca a lui e a suo padre, eccola qui. Sulla Pikes Peak, dove si svolge la famosa gara verso la vetta, senza il minimo di protezione per evitare di precipitare. (fonte Web) Questa invece è la pagina di una rivista tedesca (non so quale, comunque fonte Web) che la riprendeva al 'Ring, credo. Infine altri due bozzetti e una vista di maquette che mi pare non ci fossero nelle pagine postate da Max ieri sera. Se c'erano, li toglierò, si vede che mi son sfuggiti. Per il momento è tutto... a meno di non fare una piccola parentesi e aggiungere questa 164 SW che però non credo sia Alfa. Se non ricordo male era una modifica artigianale avvenuta in USA. Non so se sia mai stata venduta, ma da un'idea di come avrebbe potuto essere una Sportwagon. Cercando mi son saltate fuori due piccole immagini dei coupè, se non dico una cavolata, Veloce e Vivace? Credo fossero del 1986, e li posto in quanto mi pare rientrino nella corrente 164. Mi piacerebbe sapere, perchè non sono sicuro, se si tratti dei coupè e cabrio che Chirico cita come studiati per gli americani, i quali poi ritirarono la loro proposta. E' così? Adesso ho finito sul serio eheh (per questo post)
  6. Salvo che poi ora sono loro che si fanno da soli il downsizing, dopo il primo degli anni 70 dove azzopparono le muscle e le fecero diventare delle pecorelle, e dove i restyling delle cadillac perdevano 50 cm di lunghezza per volta... ora non sanno più dove mettere l'Hummer, dicono che più piccolo è più bello.... speriamo che trovino il posto dove mettere la panza. Ricordo che un amico molto arguto una volta fece un'osservazione, mentre eravamo ad un raduno lombardo di auto americane. Mi disse... "ma scusa eh... tre metri di cofano, 7 litri di cilindrata, due metri di larghezza e tre di bagagliaio (che se ti scappa una borsetta in fondo devi entrarci per prenderla) per portare 70 chili di carnaccia umana? Mi sembra che noi abbiamo un'idea un po' più valida di quel che basta.." (anche se oggi tra investimento del pedone... che poi mi chiedo io, facciamo le auto con un materasso davanti? Da che mondo è mondo, è palese che se prendi sotto uno gli fai male, cosa stiamo andando a cercare? Che non si faccia male sul cofano? E poi quando ruzzola sull'asfalto e si spacca la capoccia? Allora inventiamo un airbag materasso di venti metri quadri che spunta dallo spoiler... io mi sento un po' Gioele Dix e dico che se il pedone sta sul marciapiede siam tutti più sereni.... comunque tra questo e mille diavolerie e optional, anche noi abbiamo perso un po' l'idea di cosa dovrebbe essere un'automobile... siamo cresciuti con Panda, 127 e Uno e andavamo in giro in braccio alla mamma sul sedile davanti... mi sembra che più o meno siamo ancora tutti qui). Scusate l'OT, non ci azzecca con la 164, è solo che a volte parlando di questi tempi andati mi rendo conto che il mondo auto stia diventando sempre più tonto, da un lato...
  7. Ricordo però che alcuni guai imprevisti sulle 164 S che vennero vendute negli states saltarono fuori. Uno su tutti mi pare fosse causato dalla mania tutta americana di bere e mangiare guidando su quelle highway larghe come piste d'aeroporto dove vanno a 90 all'ora e sono così distratti che poi nei telefilm dei Chips uno 40 miglia avanti si cappotta e dietro gli si ammassano 3400 station cariche di mamme e bambini (e ti credo forse stavan facendo il girotondo nell'abitacolo e non si sono accorti che non guidava più nessuno). Questo problema colpiva la parte elettronica che stava sotto il tunnel, che soffriva di umidità perchè gli americani erano soliti piazzarci sopra le lattine di bibite gelate, che facevano condensa, se non ricordo male. Mi pare che in Alfa si fossero dannati l'anima prima di arrivare a capire cosa era successo, e credo che a quel punto un "Vaff...." fosse più che dovuto.
  8. La Uno secondo me è una di quelle macchine mitiche non solo per quanto sono state vendute o per come hanno saputo risollevare un'azienda, ma perchè è una di quelle che accomunano tutti noi, ci rendono un po' tutti più vicini, facendo parte delle nostre memorie. Suvvia, alzi la mano chi da quando è venuto al mondo ad oggi, non ha avuto a che fare con una Uno... Tutti possiamo scrivere qualcosa su di lei, perchè ci siamo stati a contatto. In questo una pur semplice utilitaria per me è molto più mitica che una stratosferica supercar da sogno nata chissà quando. Dal canto mio non ne ho mai posseduta una in prima persona, la mia prima auto è stata una Clio del 91. Però tra amici, parenti e conoscenti, gite al lago e al mare, pizze, cinema, serate fermi nel piazzale a parlare fino alle tre, ascoltando musica su impianti che a volte erano pazzeschi, a volte era esagerato chiamarli impianti, le Uno si sprecavano eccome. Era un po' una della compagnia, servizievole e fedele. Si sfumacchiava in macchina in cinque, e ci si passava il posacenere tra tutti, le ragazze mettevano la borsetta sulla vasca del cruscotto col risultato che d'estate era fuori alla prima curva presa (apposta) alla Niki Lauda . La più sfortunata ma anche simpatica del gruppo era una 45 SL argento. I suoi guai erano sempre uno spasso. Problemi di massa da tutte le parti, con "albero di natale" nei fari dietro, pistoni del portellone che non tenevano più, sostituiti dal fedele pezzo di legno della giusta misura , vetri elettrici che salivano pianissimo ma andavano un po' più forte se acceleravi , e ricordo che ad un certo punto il sedile del guidatore si ruppe a metà schienale, inteso come telaio. Si girava con un sedile "molle" da metà spina dorsale in su, col poggiatesta sulle ginocchia di quello che stava dietro. Però non mollava mai, nemmeno lei. Altre erano Turbo e Turbodiesel, venivano curate maggiormente, e alcune Turbo nella mia zona sono ancora in giro, della serie "Tipetto". Le prima serie le vedo solo quando vado ai raduni per auto storiche e non che ogni anno si fanno nel pavese. All'ultimo in ordine di tempo, svoltosi a Castel San Giovanni, ce n'erano tre, di cui due prima serie. Visto che ormai ho preso l'abitudine di postare "l'amarcord", faccio una piccola ricerca perchè da qualche parte c'è qualche foto dei suoi collaudi. A frappè.
  9. Se non erro si, 4R definiva la vetturetta come uno studio di auto elettrica.
  10. Vero, ricordo i fari posteriori che non c'erano, mi pare che i muletti montassero fari Regata Weekend, che sembravano andare quasi bene. Quando scomparvero questi muletti, apparirono delle Uno (le ho su Gente Motori) con il passo allungato (il paraurti posteriore era tagliato e la ruota fuori centro rispetto al passaruota), con il rollbar e i cerchi della Deltona. Credo che fossero i primi muli col vero pianale Punto, della quale poco dopo cominciarono ad uscire i muletti (mi sembra che sia stato il momento del passaggio dei muli Fiat dal bianco e scotch al tutto nero)
  11. Complimenti Regazzoni, da parte mia che disegno pure io. Direi proprio che era così... la foto su cui si basa tra l'altro mi pare di ricordarla... forse di Auto?
  12. Proseguiamo rispostandoci un po' verso la nostra epoca, e ci fermiamo agli anni 70 con due bozzetti che alcune riviste attribuiscono agli studi per la 138, ossia la Ritmo. (Fonte: Auto) In seguito a questo si cominciò a parlare del progetto Tipo Uno, che come molti sanno, è un altro di quelli contraddistinti da un ribaltone stilistico. Prima della Uno di Giugiaro, l'idea era totalmente diversa,e ben poco invitante. L'auto era più bassa e larga, e anche più brutta, secondo me. Di parecchio. (Fonte: Quattroruote) Osservando l'inclinazione del parabrezza, forse superiore a quella della stessa Uno, la modernità sembrava tenuta in considerazione, così come l'aerodinamica. Peccato che molti particolari delle maquettes definitive parlassero molto del periodo Ritmo prima serie, niente a che vedere col botto che fece la forma di Giugiaro nel 1983. Ritornando alle epoche recenti, un omaggio a questa Panda per l'Esercito che girò in lungo in largo, verde, bianca, con telo, tutta chiusa... ma io non so mica che fine ha fatto, poi. Alcune riviste citavano la decisione di non proseguire nell'accordo.... in quel periodo stavo facendo il militare, se non ricordo male, ed arrivarono alla Taurinense le prime Land Rover (smesse da altri reparti stranieri, si disse, di quelle che vedemmo in caserma) (fonte: Quattroruote) Le ultime due foto sul versante propriamente Fiat, sono recenti e riguardano questa scocca che fa pensare si intendesse andare oltre il concept, con quella Ecobasic. Se non erro i primi studi per la Panda-Gingo si basavano molto su di lei, ma ad un certo punto si fece piazza pulita e si ripartì da zero, perchè l'auto venne definita brutta dagli stessi responsabili del design (sempre voci dalla stampa specializzata). (Fonte: Quattroruote) Mi sembra che sia sollevata dalle pale di un muletto... spero che la stia buttando in un cassone del recupero metallo. Con la Fiat per ora ho terminato, non ho altro. Restano Lancia e Alfa.... e altre due cosette.
  13. Oh ne sarei molto felice di fare questo salto nel passato assieme, se non siamo troppo lontani si potrebbe anche fare... il mio archivio, anche se per ora tristemente confinato (anzi, schiacciato direi) in uno scantinato per motivi vari, è aperto a chiunque voglia venire a trovarmi (non è che non voglia muovermi io, ma come faccio a portarmi dietro l'archivio? ). Ci prenderemmo un po' di riviste alla maniera "random" e avremmo di sicuro di che passare una giornata intera! (p.s ricordo anche io la Marea coi gruppi ottici fumè... Auto e Design nella Design Story citò tale modifica nelle ultime fasi in quanto i fumè non corrispondevano ai capitolati di luminosità dettati da Fiat)
  14. Davvero, è strano stare a parlarne ancora oggi. Strano ma bellissimo. Per me è stupendo stare a scrivere con persone che condividono i miei stessi ricordi. Per molti queste cose non hanno alcun significato, per altri son cose che fan parte di un'adolescenza, di un'infanzia, della vita. Io sono uno di quelli. Stare a parlare ancora di ciò che sognavo nelle estati di metà anni 80, è un modo per tenere vivi i ricordi del bambino che ho dentro, e che non voglio lasciare per strada. Spero di essere ancora a parlarne e ricordare, quando avrò 80 anni. (arrivandoci ) Il surriscaldamento per neve che tappa paradossalmente, è successo pure a me, con una Clio, mentre facevo l'idiota in montagna (eran collaudi pure quelli, dai...) Ricordo comunque che in effetti le esperienze raccolte in questi viaggi USA furono davvero molte, e servirono a modificare parecchi particolari prima del lancio. Una che ricordo, era la modifica allo sbrinamento del lunotto posteriore, che si era rivelato insufficiente alle temperature molto basse. Non sai quanto mi piacerebbe, fare una chiaccherata con tuo padre. Penderei dalle sue labbra. Ora, i miei ricordi sul volto non possono essere certi al 100 per 100, in fondo le auto passavano e andavano... però se fosse lui quel signore che mi suonava il clacson, sarebbe spettacolare, come coincidenza. Prova a chiedergli se nei collaudi 164 era solito attraversare la Valsesia, per tornare a Balocco...
  15. Dovrei avere anche quelle foto, devo ancora cominciare a passare al vaglio i GM (sarà una cosa titanica, con tutto quel che pubblicavano ogni mese)
  16. Oh ecco! Svelato l'arcano, ho imparato un'altra cosa. Thanks! (almeno ora nell'archivio posso darle un nome... peccato davvero però che sia rimasta incompiuta, era davvero carina...come ci sono arrivate Daihatsu Copen e Suzuki Cappuccino, ci poteva stare anche lei.) Cominciamo ad andare indietro nel tempo. Quattroruote nel 1980 pubblicò questa foto, (insomma, foto, non si capisce bene e sembra sfocata apposta) citando come fonte una rivista tedesca, di una berlina che era allo studio in Fiat, non si sa se come post-131 o post-132. Non saprei proprio, ma le portiere e il frontale mi dicono un po' Giugiaro. Siamo forse di fronte alle prime idee del Tipo 4? Nel periodo medesimo circolava sulle piste Fiat questo fuoristradone-furgone cui 4R si riferiva con il nome di Servus. Qualcuno ne sa qualcosa? Qui un muletto di una stranissima X1/9 allungata... collaudi in segreto di qualcos'altro o un'evoluzione... di che genere, poi? La foto qua sotto (sempre 4R) mostra, si direbbe, una dimostrazione per dirigenti e non, di alcuni prototipi Fiat. Si possono vedere una 127 riempita di paracolpi a prova di autopiste e al suo fianco, la piccola accorciata che mi pare fosse uno degli studi per una minicar, forse anche elettrica, se non ricordo male. La 127 sembra avere un frontale "morbido"... forse che si inserisse negli studi ESV? Sempre parlando di Fiat elettriche.... se non erro lo era pure lei, dalla linea che era uno spasso. Fu mostrata, mi pare, questa. Sempre sul finire dei '70 circolava questo pullmino che veniva definito da 4R un sostituto del mitico 900. Non saprei dire se qualcosa del genere venne fuori oppure no. Ora andiamo veramente indietro, perchè si parla della Fiat 850. Qui alcuni esemplari di vario genere, realizzati durante gli studi nei primi anni 60. Questa qui sotto la vedo un po' alla francese.... E questa invece un po' americaneggiante.
  17. PaoloGTC

    Il progetto Fiat x1/7

    Oh grazie! Queste le avevo intraviste da qualche parte, ma mi mancavano nell'archivio. Però io mi riferivo più che altro alla Cinquecento 5 porte, che non solo non l'ho mai vista, ma neppure sapevo che l'avessero ipotizzata...
  18. Grazie per le foto Jeby, sono stupende (però io prima sulle miniature non riuscivo mica a cliccare sai? non succedeva nulla... bah misteri del web.. non ci voglio nemmeno pensare). Che strano vederla con le frecce arancio.. per come era bella all'epoca, e per il bene che stava in tinta argento, vederne in giro quattro uguali doveva essere una bella emozione. Splendida, ancora oggi, per me. Rohypnol, grazie anche da parte mia per aver creato il topic dei "mai realizzati"... lo sto arricchendo in questo momento. (mo grazie mo prego, qui ci si ringrazia tutti! fra un po' dovremo cominciare a pagar da bere, se andiamo avanti così ihih)
  19. Eccomi a postare alcune foto di Fiat alternative o mai nate... ho anche delle Lancia e Alfa, vedo che il topic ha postato un po' di tutto, col tempo, posso fare anche io altrettanto, intendendo il titolo come Fiat gruppo? Visto che l'altra sera si è parlato della 194 New Large, cominciamo da lei. Paraurti definito e fari 156... Questa invece l'ho vista sopra, ma solo in parte. Posto l'intero, perchè è carino ciò che si nota a fianco. Dietro la Large (che comunque è ancora un'altra alternativa, perchè il posteriore dei muletti era diverso), c'è una maquette... ipotesi Multipla? E a destra, una vecchissima maquette Dedra. Dietro la Dedra, si direbbe una Lybra. Modello scartato per la Marea Weekend. L'auto sembra più corta e gli ipotetici lamierati paiono in gran parte diversi, a parte il frontale. L'altra sera si era parlato pure della Trino-Bino, ante Punto prima serie. Eccone due foto, la seconda platealmente ritoccata, si direbbe quasi coi pastelli, perchè evidentemente era camuffata tanto quanto la prima. Però si vedeva bene il frontale. Qui sotto due ipotesi scartate rispettivamente per Bravo e Brava, o meglio, direi l'idea di fare i due modelli con un'unica carrozzeria. Le vedo molto "Punto". Come tre porte preferisco l'effettivo risultato Bravo, ma la 5 porte l'avrei preferita di gran lunga a quella berlina (scusate l'espressione colorita di mio padre, ai tempi) "con un baule della nonna come sedere, con sei banane appiccicate sopra" Restando in tempi abbastanza recenti, ho questa foto (sempre fonte Quattroruote, come tutte finora) di una maquette di spider, forse antecedente alla Barchetta. Non ne so nulla, mi sapete illuminare? Ora due maquettes per la Idea, rispettivamente di Bertone, stando alla fonte... e di Giugiaro. Queste invece mi pare appartengano già a questo secolo, (scusate la qualità ma erano molto piccole... dannate riviste di oggi che ti mettono un disegno enorme e poi la foto interessante grande come un francobollo) e ritraggono una maquette di fuoristrada Fiat. Non so dove sia il posto, qualcuno di voi lo sa? Tra l'altro non riesco a riconoscere la tre volumi che sta dietro l'uomo che tira la maquette, voi la riconoscete? Comunque meno male che è sotto il telo e per il momento ci è rimasta, perchè per quel che si vede,mi sembra una cosa orribile. Ora cominciamo a saltare indietro nel tempo... maquette Panda di Giugiaro, con interni che mostrano la francescana soluzione ipotizzata per l'alzavetro. (ma non scherziamo, dai... ho capito che era spartana, però, peggio di questo ci sarebbe stato solo il foglio di nylon attaccato con lo scotch al posto di un finestrino... o l'idea dei francesi 40 anni prima di mettere le lucciole nel faro della 2CV :roll:) Ovviamente la Panda è nata e praticamente così, le posto appunto per la soluzione scartata per l'alzavetro. Sbaglio o questa è la Panda che c'è all'Italdesign, nell'esposizione dei modelli realizzati? Per questo post mi fermerei qui... non so se posso fare tremila allegati. A tra poco comunque, andiamo ancora più indietro nel tempo, e mica di poco.
  20. PaoloGTC

    Il progetto Fiat x1/7

    Invece ho recuperato (sempre Quattroruote come fonte) altre tre foto di un esemplare di questa "Topolino", a dir poco provvisorio... è una cosa indecente! Collaudatore o meno, avrei avuto vergogna a immettermi nel traffico con questa... cosa. Se non erro la mascherina è 127... giusto appiccicata per cosa? Per darle un'identità?
  21. Scusa jeby ma non ho capito come fare per vederle a grandezza naturale... io vedo miniature e non c'è niente di cliccabile. Sei sicuro funzioni tutto? Riguardo alle risposte di Fusi, lo ringrazio per i complimenti per la passione con cui ho messo giù il tutto (ancorchè tutto da arricchire e modificare, non mi stancherò mai di ripeterlo) e devo dire di essere d'accordo con lui quando si riferisce alla 164 come un'auto di successo, certo, ma non certo la testimonianza delle capacità Alfa. Devo dire di essere ammaliato da questa vettura, soprattuto per la sua estetica, per ricordi d'infanzia e un po' anche per la storia che c'è dietro, al punto che in passato più volte mi è capitata l'occasione di recuperarne qualcuna in ottimo stato. Non l'ho mai fatto, poi... ma vi assicuro che ero sul punto di farlo. Non certo per avere in casa un pezzo di storia Alfa in senso stretto, le Alfa da tenere conservate sono ben altre. Solo per la storia e il modello a sè, che mi è sempre piaciuto. Tra l'altro, ecco un altro paio di foto che ho recuperato sistemando un po' di archivio, mentre mi preparavo un po' di cose da postare nel topic che mi ha linkato stasera J, sui prototipi mai nati. p.s Scusa Fusi, il tuo pezzo sulla questione "Alberto" me lo sono perso... se è in questo topic, andrò a rileggermi tutto perchè si vede che nel gran postare di queste sere me lo sono perso... se è in altro topic, scusami, non ho ancora avuto il tempo di visitare tutto questo forum che è enorme e ricchissimo... son qui da tre giorni soltanto. Ora, ecco le foto che ho trovato da aggiungere. La prima è della costruzione di una maquette, penso 156. (fonte Quattroruote) Quest'altra invece è una terza foto dei muletti Lancia T4, in questo caso coi fanali Gamma che dicevamo sopra.
  22. Gli applausi sono rivolti a tutti, vero Rohypnol? Io non mi sento di riceverne, ho solo riportato delle notizie apparse in un libro, aggiungendo qualche foto. Sono convinto che ci siano parecchie persone qui dentro che possono aggiungere molto a questi testi, arricchendoli e correggendoli. Dal canto mio ti ringrazio, e sono contento di aver riportato alla luce una storia che mi affascina molto (e vedo affascinare anche molti altri). Grazie! E grazie anche a J per avermi postato il link al post dei Prototipi mai realizzati, non l'avevo individuato ancora, e ho trovato tante cose che non avevo mai visto! Thanks! Vedrò di andare a postare qualcosa di scartato, se lo trovo.
  23. E' vero, ricordo questo fatto. Su qualche rivista apparve la storia secondo cui ad un certo momento sembrava che la 164 non sarebbe mai nata, e Pinin decise di riciclare il suo design per l'ammiraglia Peugeot (che in effetti, sommando anche la plancia parecchio simile, sembrava proprio una diversa interpretazione della medesima auto).
  24. Con questo post concluderei per ora il pensiero sulla nascita della 164, sperando che si prosegua con il massimo delle testimonianze, perchè ci tengo davvero. Riguardo al problema del torque steering, secondo Chirico durante lo sviluppo di questa ammiraglia si incappò in una pesante anomalia, riscontrabile da coloro che effettuavano le partenze in maniera sportiva, con la versione 3000. Nello sviluppo della 164 le risorse disponibili non permetterono di portare avanti, contemporaneamente, gli studi sulle tre motorizzazioni, e si dette la precedenza al Twin Spark e al Turbodiesel. Il primo prototipo con il propulsore a 6 cilindri arrivò nell'autunno del 1985, mentre si nutrivano tante speranze per l'arrivo degli OK americani per i coupè GM (altro argomento che sarebbe interessante trattare in maniera congiunta, essendo io in possesso soltanto delle testimonianze del libro). Chirico un giorno andò a Balocco insieme a Guido Moroni, storico collaudatore della Casa, e insieme si recarono in pista con la macchina. Guido si fermò e fece una partenza da formula 1. Si fermò subito e mormorò: “L'è minga bun!” L'auto aveva percorso qualche metro in traiettoria non perfettamente rettilinea. Con partenza normale il fenomeno non era avvertibile. Anzi, sulla Twin Spark non si verificava mai, mentre la Td dava dei cenni quasi inavvertibili. Altri disturbi verificati sulla trazione anteriore Alfasud erano quelli del “prendere sotto il volante” in uscita di curva, in accelerazione, con conseguente mancato riallineamento. L'Alfasud ne soffriva, e la 164 pure. In più l'ammiraglia aveva appunto questo problema nelle partenze “semaforo”. L'anomalia venne riconosciuta da molti quando i collaudatori Fiat provarono la 3000, e in Alfa furono sommersi da richieste per l'eliminazione dell'inconveniente. Cercarono innanzitutto un adeguato terreno di prova che doveva essere una strada in salita, con tornanti e fondi stradali imperfetti. Venne scelta la salita Como-Brunate, dove nella prima parte per la morfologia della strada, l'inconveniente era particolarmente evidenziato. In teoria questo problema non avrebbe avuto ragione di esistere, manifestandosi con coppie sterzanti uguali su ambo le ruote. Questo però avrebbe potuto avvenire soltanto in condizioni idilliache, cioè pneumatici perfettamente identici perfino nell'usura, stessi pesi su ogni ruota, e una strada come un tavolo da biliardo, che permettesse impronte a terra dei pneumatici uniformi... insomma condizioni che nella realtà non si verificavano quasi mai, specie con le gomme di una certa larghezza che stavano comparendo sulle versioni sportive delle automobili di quell'era. Secondo Chirico il mancato ritorno del volante era un grosso inconveniente per un'Alfa, perchè costringeva a rilasciare il gas in uscita di curva. Il momento di richiamo della sospensione non rispondeva, e così si pensò di aiutare il ritorno dello sterzo con una molla che si caricava dopo un certo angolo di sterzata, lasciando che fosse il servosterzo a farsi carico del maggior sforzo per sterzare che avrebbe richiesto l'adozione di tale molla. Con questo accorgimento, secondo Chirico la 164 3000 divenne splendida da guidare nelle curve strette, dove ora si poteva tenere aperto il gas anche in uscita. Risolto il problema del “prendere sotto”, restava quello della coppia di sterzata. Si cominciò ad indicare come responsabile la sospensione quando sì montò il V6 Alfa su una Thema, dove si verificò che questo fenomeno era assai ridotto. Ci si accorse che si poteva ovviare in parte alla violenza nell'erogazione della coppia (che era uno dei fattori determinanti) allungando un pochino il rapporto della prima marcia, cosa che venne fatta nella misura del 7 per cento circa. L'altro versante su cui si lavorò fu l'angolo che si creava tra l'asse di sterzatura e quello del semialbero. Più questo angolo era elevato, tanto più era elevata la coppia di sterzata che disturbava l'accelerazione. Sulla 3000 V6 questo angolo si era accentuato quando avevano erroneamente deciso di alzare l'assetto del motore da terra per allontanare dal suolo la coppa. Si trattava di riprendere in mano questa misura, riabbassando l'assetto del motore di 23 mm, cosa che fu fatta immediatamente. Con le modifiche alla prima marcia e all'assetto del motore da terra, la situazione migliorò ma non del tutto. La Thema restava ancora migliore in questo. Il perchè venne fuori constatando una sostanziale differenza fra le inclinazioni dell'asse di sterzo (rispetto alla perpendicolare del terreno, ipotizzando di osservare il gruppo sospensione dal frontale dell'auto) di 164 e Thema. L'angolo di questa inclinazione sulla 164 era più grande di oltre 3 gradi rispetto alla Thema, e ciò era il terzo e conclusivo elemento che contribuiva al nascere di questo problema. Elemento che era proprio dello schema di sospensione anteriore di derivazione Alfasud, che, come citato più sopra, era stato adottato per riuscire a tenere più in basso il cofano della 164. A questo terzo elemento, non fu posto rimedio, perchè l'unica strada possibile sarebbe stata quella, secondo Chirico, di modificare la linea del frontale dell'auto. Cosa che non avvenne, e infatti se non ricordo male, fin dalle prime prove da parte delle testate (ricordo l'articolo di 4R dell'ottobre 87) lo sterzo non ebbe giudizi lusinghieri. Ciò che potevo scrivere su questa storia, basata su quanto ho letto qui e là, e che vuole essere semplicemente una base per giungere ad un risultato migliore, termina qui, inteso come testo. Riguardo alle foto, ho ancora qualcosa da postare, sui collaudi e sulla "toccata e fuga" da parte di Quattroruote, nell'estate 1987.
  25. Urca, devo fare una multicitazione perchè avete scritto in tanti, ho scatenato una bella discussione, ne sono felice. Anzitutto chiedo scusa se mi sono soffermato sulla 939, mi sono perso un attimo in una piccola citazione. Riguardo a ciò che scrive J, gli interni scartati della Lybra, dovrei avere solo un paio di foto, di una plancia che aveva uno stile decisamente differente. Inoltre qui e là dovrei avere foto di vetture scartate di vari progetti, vorrei sapere se va bene che apriamo un topic dedicato a questo, così ci riallacciamo a quanto dicevamo ieri sera su Fiat Trino-Bino (ante Punto) e 194 New Large. Infine grazie a Max Pershin per queste pagine, non le avevo mai viste (così scopro che la storiella della "Alberto" trova conferma su altre riviste) tra l'altro noto in una delle ultime pagine, la foto di una maquette con porte simili a 164 e diverso posteriore, con alle spalle delle maquettes che paiono fuoristrada, o sbaglio? Era la cosiddetta riedizione della "Matta"?
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