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PaoloGTC

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Risposte pubblicato da PaoloGTC

  1. Grazie Markos! ;)

    Andiamo avanti... qui si va un po' sul personale, a questo punto (per quel che mi riguarda :-P).. ci arriveremo.

    Il primo prototipo con forma Pinin fu pronto quando la Thema era sul mercato da circa un anno.

    C'era un lato meno negativo, perchè si eseguivano molte prove con componenti che avevano già avuto la delibera Fiat e già prodotti in serie (molti di provenienza dalle officine Alfa).

    E' bene soffermarsi un attimo su queste vicende perchè all'epoca alcuni giornali parlarono di “strani ritardi” da parte di Alfa nella gestazione di questa berlina.

    Fu scritto che Alfa aveva progettato la sua macchina insieme a Saab (“mai visto e conosciuto uno svedese!” cita Chirico), e qui si conferma quanto scritto sopra, e cioè che Saab arrivò all'ultmo, prendendo ciò che le serviva per fare la 9000.

    Fu scritto che le sospensioni della Thema erano state progettate in Alfa, niente di più falso.

    Anzi Alfa tenne a precisare che si era limitata ad applicare le sue motorizzazioni sull'autotelaio Fiat, e che non aveva preso parte minimamente alla realizzazione di queste componenti.

    Siamo alle battute decisive. La 164 scende in strada con la sua carrozzeria, pur “pasticciata”. (Fonte: Auto 1987)

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    La bianca che vedete qui sotto... per me è speciale. Lo citavo l'altra sera... avevo nove-dieci anni, una sera mio padre, che lavorava in una fabbrica appena fuori paese (tra l'altro inserita nell'indotto Fiat come produttrice di interni per un po' tutti i modelli, da svariate cappelliere ai pannelli porta Croma, passando per i cruscotti prima serie 33) arrivò a casa dicendomi che, dopo settimane senza avvistamenti (prima passavano ogni sera alle sei le 75).... “questa sera sai che sono passate le Alfone?”.

    Così la sera dopo ero là, con la mia Bmx.

    Ne passarono tre, due sul blu e una bianca. Nelle sere successive, nelle settimane successive, tranne che piovesse, ero sempre là. Le altre variavano, ma la bianca c'era sempre.

    Ricordo che mi guardavano, 'sti piloti, questo bambinetto che stava lì appostato a vederli arrivare... una sera il signore con la bianca mi suonò il clacson, e io lo salutai.

    Così da quella sera ci salutammo sempre... e di recente, recuperando un Quattroruote del 1987, la rividi. Era proprio lei, e quel signore dentro, era proprio lui.

    Ogni tanto penso che mi piacerebbe proprio parlarci assieme... “non è mica che si ricorda... un bambinetto in bicicletta a Quarona Sesia, tutte le sere....”

    Fonte: Quattroruote 1987

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    Ma tornando alla storia della 164, è d'obbligo fare un altro affondo nelle memorie di Chirico.

    Nel gennaio 1987 Ghidella riunì a Balocco il Comitato Direttivo Fiat Auto, per far conoscere ai suoi Direttori la 164 e discutere il programma di lancio.

    L'incontro avvenne presso la cascina "Bella Luigina" del circuito di Balocco (in pratica un ristorante interno).

    La gamma in quel momento comprendeva:

    -2.0 Twin Spark

    -3.0 V6

    -2.5 Turbodiesel.

    Il direttore commerciale Fiat non fu contento del fatto che non ci fosse in gamma un modello sovralimentato a benzina. Chirico segnalò che era allo studio la sovralimentazione del V6 con cilindrata 2000 ma che erano necessari ancora circa 24 mesi.

    Non volle sentire ragioni e dichiarò, testuali parole "senza turbo la 164 è castrata!"

    Lo stesso Ghidella non era convinto e chiese a Chirico di cercare di rivedere i tempi.

    Chirico uscì dalla riunione e prese in disparte Alessandro Piccone, direttore della sezione motoristica, per discutere il da farsi.

    Piccone rispose con parole che Chirico conosceva già, dicendo che anche se si fosse deciso di prendere molti rischi, ci si sarebbe scontrati con la Bosch, che non amava revisioni dei tempi. Avevano chiesto 18 mesi per la delibera, e non avrebbero ceduto.

    Pertanto Chirico tornò in riunione comunicando che.... non si poteva cambiare la programmazione.

    Venne proposto di usare il 2.000 Thema. La 164 però doveva essere più brillante e Scolari propose allora di levare i contralberi di equilibratura caratteristici della Lancia, che assorbivano circa 5 cavalli.

    Volò pure una frase ignorante... "non ci saranno contralberi, ma per il rumore non c'è problema, la 164 è un'Alfa e le Alfa devono essere rumorose"... frase che Chirico non riuscì a mandar giù.

    Comunque, non potendo contestare, nel febbraio del 1988 a Montecarlo veniva presentata la 164 Turbo 4 cilindri 2 litri.

    Nel frattempo venne proseguito lo sviluppo del turbo Alfa, e la 164 continuava a farsi vedere di nascosto, qui e là, anche in mezzo alla natura. :-P

    Fonte Auto 1987 (che citò come fonte a sua volta "Il Sole 24 ore")

    alfa164bosco1br1.jpg

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    Prossimo post, parleremo ancora del Turbo, e dei famosi "2.500.000 km di prove" che vennero sbandierati pure da Gente Motori. ;)

  2. Ecco, appunto, quella che ha postato J (la Beskid, non mi veniva il nome... ) è quella che chiamavano "Topolacca" che poi anch'essa fu soffocata nella culla. Mi sembra che ci sia un museo in Polonia che ne raggruppa qualche esemplare. Sicuramente un progetto all'avanguardia per gli standard di quei paesi. Tanto da dare fastidio alla Fiat.

  3. Quel periodo me lo ricordo bene, nonostante avessi solo dieci anni :D Forse è stato il periodo in cui maggiormente mi sono appassionato verso le novità in uscita. Tornando a bomba su quel muletto, pare anche a me che la Trevi fosse più stretta, ed in tal caso quell'operazione (a che pro, poi?) è stata davvero un bell'esempio di lavoro artigianale...quanto ai prototipi, ne ho visti praticamente di ogni tipo. Nella zona in cui abitavo all'epoca, c'era un capannone circondato da mura di mattoni rossi (posso dirvi tranquillamente che si trovava in via Fattori) che era del tutto anonimo, tranne per il fatto che su uno dei due ingressi campeggiava l'insegna FIAT. Bene, da lì ho visto uscire tantissimi muletti in quegli anni. Non so quale funzione avesse quel capannone e perchè i muletti uscissero da lì, oltre che da Mirafiori (come sarebbe lecito aspettarsi), fatto sta che lì in qualche modo lavoravano sulla sperimentazione stradale. E la Thema uscì in ogni salsa: con la camuffatura pesante come quella dei muletti di cui hai postato le foto, con i fanalini della Gamma (ho il dubbio pero' se non si trattasse della Croma) e ancora con una rete, sissignori rete tipo pescatori, che copriva la parte posteriore. Questo, quando la prima immagine ufficiale (metà '84) era stata già diffusa.

    Una curiosità: i muletti della Croma montavano gli specchietti retrovisori della Thema, riconoscibili dal doppio supporto...:D

    Ah, che ricordi!

    Vero! Ricordo le Croma con gli specchietti Thema.. e ricordo anche una Croma col suo posteriore a portellone, ma con il muso Thema (bello giocare coi Lego eh? :lol:) E ricordo anche la rete dei pescatori con delle foglie incastrate sotto :lol:... in particolare su una Croma in un servizio di 4R con il titolo "Arriva!"

    Riguardo al capannone di via Fattori, che fosse un'officina prototipale, del tipo che venne realizzato poi in grande con la nascita del Pilota di Orbassano? (che mi dicono sia stato chiuso di recente... farò un pezzo anche sul Pilota, perchè uno Speciale di AM che parlava di come era nata la Punto '93 riportò delle foto interessanti.... perchè senza farci troppo caso, mostrarono qui e là la 145).

    Questi muletti mi colpirono così tanto che col passare degli anni, dedicandomi anche al modellismo, ho realizzato una cosa che... la posterò alla fine, come piccolo OT. ;)

  4. Terza parte.

    Eravamo rimasti al confronto tra stile Cressoni e stile Pinin.

    La proposta di Cressoni non era altro che un rimaneggiamento della 156, lievemente modificata (molto simile alla seconda foto che ha postato Bialbero) e non piacque per nulla.

    Fu approvato il Pininfarina, rivisto dopo due mesi con alcuni ritocchi al frontale.

    Ecco bozzetti e maquettes. (Fonte:Web)

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    Due diverse interpretazioni del frontale. La fanaleria posteriore non è ancora unita.

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    prototipi1643zr7.jpg

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    A questo punto iniziarono i lavori finali della 164. In quei mesi cominciava la commercializzazione della Thema.

    Le programmazioni indicavano che i modelli sperimentali sarebbero giunti per la metà del 1985. Ciò significava che ci sarebbe stato un gran caos, ma in Alfa superarono l'ostacolo provvedendo a realizzare dei prototipi con i disegni ormai completi della vettura ideata da Cressoni, quella scartata.

    Così alla metà del 1984 poterono cominciare i collaudi stradali con una macchina, che non sarebbe mai nata.

    E qui si svela il perchè delle prime carrozzerie dei muletti 164, che sarebbero poi quelle a cui Chirico si riferisce come “156 marcianti”.

    prototipi1640mg5.jpg

    Questa qua sotto è molto simile al primo muletto che si vede incatenato al banco prova nel filmato "164 preproducion" presente su Youtube, e che all'epoca venne mostrato dalla trasmissione di Canale 5 dedicata ai motori... come si chiamava.. Cadillac? Quella che facevano prima che nascesse Nonsolomoda. Ricordo che ero bambino e lo vidi quella sera su Canale 5, quell'auto incatenata al banco di prova che accelerava e cambiava marce... chi non ha visto questo filmato si fiondi subito su youtube e cerchi il titolo che ho scritto, è in 2 parti da 10 minuti l'una, e merita di essere visto senza dubbio. E' il video di quanto sto scrivendo.

    Ma torniamo ai muletti "156".

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    Col prototipo qui sopra 4R prese una cantonata. Vedendolo station e con un frontale diverso rispetto alla 156 più in alto, la definirono in pratica una seconda auto nata dall'accordo Alfa Nissan, un'Arna più grande. Non ho mai capito se fosse una bufala tutta loro o ci fosse davvero il progetto di fare un'auto di categoria superiore sempre in joint-venture.

    (notare il tester coi baffoni che somiglia tanto al tizio che faceva sempre la parte del cattivo nei film "poliziotteschi" anni 70 dove il mai abbastanza compianto Maurizio Merli inseguiva tutti con le Giulia e Alfetta)

    alfa164mulo156postic4.jpg

    Al prossimo post con la 164 che scende in strada finalmente con la sua carrozzeria definitiva.

  5. Nooo spettacolo il muletto su base Trevi!!! :D Lo sto cercando da anni!!! Nell'84 Gente Motori aveva pubblicato un breve articolo, con foto del muletto in questione, pero' completamente mascherato dietro. Il frontale era quello della Thema e GM, osservando le dimensioni dello scarico, tirò le sue conclusioni col titolo: "Trevi: Diesel o cambia tutto?" Credevano infatti che si trattasse della sperimentazione di un propulsore diesel. Ma non s'era ancora capito che la Trevi sarebbe "morta" di lì a poco? O forse in Fiat c'era qualcuno che avrebbe voluto mantenerla? Alla fine, la Thema ha rimpiazzato sia la Trevi che la Gamma...

    Il muletto della Croma invece, sembra lo stesso fotografato da GM sul numero di Marzo '84 ;)

  6. Molto interessanti queste foto, Bialbero. Le prime due mi mancavano proprio, le altre le ho su un libro un po' particolare che ho acquistato l'anno scorso,tutto foto e poco testo, di cui ora non ricordo il titolo preciso... realizzato da un fotografo professionista all'interno del Portello prima della demolizione.

    Che desolazione, vedere quei modelli di stile ribaltati e devastati. Ne avrei portato a casa uno (anche se come dice Jeby, c'era ben poco di bello nella 156).

    Infatti fra poco andiamo a parlarne, con la terza parte.

  7. Grazie mille ragazzi, sono felice che vi piaccia. Ho passato anni ad interessarmi di queste cose, raccogliendo foto e aneddoti, e giungendo a tante considerazioni personali basate su indizi raccolti qui e là, ma li tenevo sempre per me perchè ai più sembravano non interessare molto... sapete mi rispondevano "vabbè ma non mi stai parlando della Testarossa, chemmefrega di come è nata la Tipo".

    Quindi il piacere è tutto mio. Se uno ama l'auto e ama scoprire come sono nate, questi discorsi sono sempre avvincenti.

  8. Seconda parte.

    Le cose però, erano destinate a cambiare. Nel 1981, nel palazzo della Lancia a Torino, ci fu un incontro fra Surace e gli ingegneri Camuffo e Scolari del Gruppo Fiat (rispettivamente Divisione Lancia e Responsabile dell'Ingegneria).

    A Surace vennero indicate le caratteristiche generali di un veicolo, dalla sigla T4, destinato a far da base per più auto. Una Fiat (Croma), una Lancia (Thema) e la terza ovviamente, Alfa.

    In Alfa si sentivano già nelle ossa il fatto che le 154 e 156 sarebbero morte prima di nascere, da quando il ministro Marcora aveva dichiarato che il Governo non avrebbe mai sovvenzionato nessuno per la costruzione di vetture di questo genere, destinate ad un mercato già saturo e pure piccolo.

    Così, senza soldi, Alfa le sue berline a TP non le potè fare.

    La 156 morì nella culla.

    A pochi giorni da quell'incontro in alfa ricevettero il capitolato Fiat ove era specificato che la vettura, a trazione anteriore era lunga 4,53 metri con un passo di 2,66. Era già in sperimentazione presso Lancia (la commercializzazione era prevista per la primavera del 1984), e le foto qui sotto lo dimostrano.

    Fonte: Quattroruote 1983

    lanciathemay91ad0.jpg

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    Posto inoltre la chicca di un muletto Trevi che veniva mostrato dalle riviste come un restyling ma in realtà era un muletto Thema, modificato solo nella parte anteriore (in questa foto si vede poco, devo averne di migliori da qualche parte) ed inoltre una foto di Fiat T4.

    Ricordo inoltre che la Thema era conosciuta come progetto Y9.

    lanciathemay9mulettotresl7.jpg

    fiatcromatipo41yu3.jpg

    Ecco inoltre una foto dell'interno di uno dei muletti Fiat-Lancia.

    fiatlanciatipo4mulettoiau9.jpg

    Tornando al capitolato, erano previsti motori a benzina quattro cilindri 1600 (che ovviamente arrivò solo su Croma) e 2000 e un Diesel 2500.

    Nei disegni in piccola scala di vedevano i layout del propulsore, delle sospensioni anteriori e posteriori, della posizione volante e pedaliera e altri dettagli.

    I tecnici Alfa avrebbero dovuto verificare l'installabilità dei loro propulsori sulla scocca T4, ma per ragioni di riservatezza, Lancia chiese che questi rilevamenti venissero effettuati a Torino presso il suo Centro Ricerche.

    Dai primi rilevamenti ci si accorse subito che i propulsori in senso longitudinale non ci stavano, e che la loro “trasversalizzazione” avrebbe comportato ingenti spese.

    Esisteva una grossa differenza di forma fra la T4 e la 156 ormai già impostata stilisticamente e della quale l'ingegnerizzazione e lo studio del cambio a sei marce erano già in fase avanzata.

    Il tetto della T4 era più alto di 45 mm ed inoltre il cofano della 156 era sensibilmente più basso e diversamente inclinato.

    Non appariva possibile adottare il profilo del cofano 156 per via dell'ingombro della sospensione anteriore McPherson della T4 e per l'altezza del sei cilindri Alfa una volta “trasversalizzato”.

    Per la sospensione si scelse di adottare lo schema Alfasud che aveva già permesso tempo prima di ottenere il bassissimo profilo del cofano della Sprint. In questa maniera il cofano sarebbe risultato solo 7 mm più alto rispetto alla 156 originaria.

    Il problema era che ciò avrebbe comportato una certa disunificazione di pezzi nella parte anteriore rispetto al pianale di origine Fiat.

    Ci furono discussioni ai vertici delle due aziende, ma poi alla fine il problema fu affrontato e risolto.

    Chirico, che continuo a citare come splendida fonte, ricorda addirittura che il costo per ogni vettura fu previsto come maggiorato di 7500 lire, per questa modifica.

    Oltre a queste vi furono altre complicazioni, come la considerevole altezza del sistema di aspirazione del V6, che fu risolta modificando tutto il layout dei collettori di aspirazione, il che comportò una certa perdita di potenza per via della nuova curvatura dei condotti.

    Questa ed altre motivazioni portarono alla necessità di un ingente investimento in danaro, e nacque un gruppo di lavoro comune fra le Case.

    Nel 1982 arrivò un'intesa secondo la quale ad Arese sarebbero stati fabbricati:

    -gli stampati per i pianali

    -le culle per i motori

    -parte delle sospensioni

    -i mozzi

    -le strutture dei sedili e altri particolari.

    In seguito Fiat cominciò ad elargire i disegni privati che erano stati custoditi gelosamente fino a quel momento, e ad Arese arrivarono i primi due autotelai meccanizzati per la realizzazione dei primi manichini di quest'auto che aveva preso il nome di progetto 164.

    A quel punto serviva la nuova carrozzeria, e venne chiamato Pininfarina come stilista esterno, che lavorò in parallelo alla proposta del Centro Stile Alfa.

    Alla fine del 1983 erano pronti i due progetti, Alfa (Cressoni) e Pinin.

    A dopo con il seguito. ;)

  9. Il progetto dell'Alfa 164 è forse uno dei più complicati, come gestazione, tra quelli che abbiamo avuto nella storia recente dell'auto italiana.

    In casa Alfa c'è un precedente con la 6, e ai tempi veniva quasi da dire che ogni alto di gamma che nasceva alla casa del Portello, fosse un parto che sconquassava tutto.

    Per la 6, il “casino” era tutto interno, per la 164, come sappiamo ci fu lo zampino Fiat.

    Partiamo dall'inizio, e subito voglio citare come fonte lo splendido libro di Domenico Chirico “L'Alfa e le sue auto”, che si sofferma molto su questa particolare vicenda. Penso che molti di voi l'avranno letto e quindi le cose che scriverò non saranno una novità, ma scrivo il tutto per fare una storia completa. (e poi io ho qualche foto in più)

    La storia della prima berlina alto di gamma Alfa a trazione anteriore, affonda le sue radici nella seconda metà degli anni 70, quando in realtà, l'idea era... tutta diversa.

    Si era sotto la direzione Surace, e Chirico racconta della prima, breve nota del 1980, diventata poi un fascicolo nel 1981, dal titolo “Scelte di impostazione delle vetture 154 e 156”.

    Queste due vetture avrebbero dovuto sostituire la Giulietta e l'Alfetta, rispettivamente.

    La considerazione principale era che le due vetture avrebbero dovuto rimpiazzare la meccanica 116 (Alfetta) condividendo fra loro parecchie componenti al fine di abbassare i costi.

    Era prevista una revisione del motore a quattro cilindri, considerato obsoleto, e pure le attrezzature produttive avrebbero dovuto essere il più possibile condivise fra i due segmenti.

    Di conseguenza, la decisione di progettare insieme le due famiglie di modelli, con la previsione di utilizzare poi tale pianale anche per i derivati sportivi delle due auto.

    Riguardo ai motori si prevedeva di:

    -revisionare il progetto del motore a quattro cilindri, avendo già sotto collaudo le nuove teste che davano buoni risultati e che sarebbero arrivate solo parecchi anni più tardi, denominate Twin Spark

    -utilizzare il neonato 6 cilindri a V

    -fare affidamento sui 4 e 5 cilindri VM per quanto riguarda i Diesel, visto che VM come Alfa era sotto il controllo Finmeccanica e quindi IRI.

    Gli studi stabilirono la necessità di poter disporre di un cambio a sei marce, per ottenere buone riduzioni di consumi nella marcia autostradale, e ravvicinare gli altri cinque rapporti per mantenere una brillantezza consona al marchio.

    Si prevedevano auto più larghe di Giulietta e Alfetta, per accogliere meglio il terzo passeggero posteriore.

    Anche la lunghezza era in aumento, per consentire una superiore abitabilità longitudinale.

    Questo capitolato, in sintesi, parlava di lunghezze di 4,25 metri per la 154 e 4,5 metri per la 156.

    Riguardo al coefficiente Cx si pensava di stare sullo 0,36... ma la visione della nuova Audi 100 che dichiarava uno 0,30 fece pensare di rimettersi al lavoro su questo frangente.

    Si era così al 1980, e le cose sembravano marciare nel verso giusto, visto che addirittura il settore autotelaio era arrivato ad ordinare la costruzione dei pezzi per il cambio a sei marce, in vista dei collaudi.

    Purtroppo della 154 non resta nulla da vedere, mentre la 156 venne costruita, in principio a livello di maquette per la galleria del vento, ed in seguito anche in alcuni esemplari marcianti, che vennero fotografati da 4R.

    Il fatto degli esemplari marcianti vale anche per questo periodo, anche se Chirico la cita come marciante solo in seguito, quando ne vennero costruite alcune per cominciare i collaudi 164. A sentir lui, ai tempi era solo una maquette, ma 4R la fotografò mostrando una persona alla guida e l'auto visibilmente in movimento, quindi almeno una funzionante c'era.

    Fonte: Quattroruote 1983

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    alfaromeo164mulo156primbc2.jpg

    Per questo post mi fermo qui, altrimenti diventa un mattone. La storia è lunga, fra poco proseguo.

  10. Possibilissimo. Non era stato detto che la Fiat era coinvolta nello sviluppo della Oka?

    PS: le foto della X1/72 comunque sono troppo da recuperare...:mrgreen:...non so che senso avesse quel prototipo, ma sicuramente non sarebbe mai potuta uscire con QUELLA carrozzeria (ah, vetri scorrevoli in senso longitudinale!)

  11. Stupendi i gruppi ottici posteriori della Regata su un corpo vettura così piccolo :lol: Comunque è saltato poi fuori che la penultima immagine, quella ripresa dal frontale, in realtà non era la Micro/Cinquecento ma una proposta di stile scartata per la Punto ;)
  12. Cercando cercando, ho visto che qualche topic aperto sulle foto che posso postare, c'era già, quindi evitando di fare doppioni, posto qui alcune foto della storia che riguarda questa microcar di cui ai tempi si dicevano meraviglie.

    Fonte: Quattroruote 1985

    fiatx1791lb9.jpg

    Due esemplari diversi, la seconda mi pare sia quella che si è vista di più, anzi mi sembra che la Fiat la fece mostrare di proposito, ad un certo punto.

    fiatx1791bv8.jpg

    Le foto che seguono invece sono della versione "terrena", l'evoluzione di questo progetto, e si rifanno all'articolo di 4R del Gennaio 1986 se non sbaglio, dove pubblicarono la loro prova in eccezionale anteprima mondiale (vera, questa, erano stati chiamati a provare il prototipino).

    Fonte: Quattroruote 1986

    Come si vede l'idea "Cinquecento" c'era, ma non c'era ancora un solo pezzo definitivo.

    Se non erro pure la Cinquecento fu opera di Ermanno Cressoni. Ricordo che vi era una maquette alternativa che mostrava una portiera con lo stesso identico scalino nella linea di cintura del finestrino che ebbe poi l'Alfa 145.

    fiattopolino861wj9.jpg

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    In quest'ultima si vede il redattore di Quattroruote alla guida, la provarono davvero.

    Non era la prima volta che 4R compieva queste "toccata e fuga". In questo caso era ufficiale, in altri lo definirono come una cosa avvenuta all'insaputa... addirittura sul finire del 79 o inizio 80, raccontarono di aver rubato una Panda mentre i collaudatori stavano pranzando, e di averci fatto con calma un bel giretto. Una cosa un po' romanzata secondo me.

    Anche con la 164 ci fu un episodio del genere, era l'estate del 1987 (Quattroruote di luglio, in copertina la R4 Frog) dove il redattore si sedette su una 164 preserie ad un autogrill sulla To-Mi... anche qui ho sempre pensato che in realtà fosse tutto combinato... però... boh.

    fiattopolino865ks2.jpg

    Si cominciò a parlare della Cinquecento definitiva in seguito, quando 4R la definì "Micro". In quel caso i disegni di Giorgio Alisi erano davvero veritieri, non c'erano le foto ma qualcosa era trapelato.

    C'era una sola foto, di una maquette che mostrava un frontale molto più moderno e arrotondato, secondo me molto carino.

    Questa. (fonte Quattroruote 1990)

    fiatmicrous5.jpg

    Quando poi mancavano pochi mesi, 4R uscì con una foto a due pagine di una scocca Cinquecento ricolorata (che schifo) presa sulla catena di montaggio, in Polonia.

    Fonte: Quattroruote 1991

    fiatcinquecento2dg1.jpg

    Per il momento è tutto, riguardo la saga "X1/72-Micro-Topolino-Cinquecento". ;)

  13. Ottimo lavoro! :D Beh, Gente Motori era solito presentare le sue anteprime col pomposo termine di "anteprima mondiale", mi pare lo avesse fatto pure nell'84 con il progetto Fiat X1/72 a cui addirittura aveva dedicato due o tre numeri...a proposito: visto con gli occhi di oggi, non ho capito se quel benedetto progetto, il cui muletto era oggettivamente orrendo (plancia in acciaio verniciato 500-style e cruscotto della Panda) dovesse prefigurare un modello di serie poi cassato, o semplicemente era uno studio...

    Quanto al progetto Tipo 2/3, hai già detto tutto. Dall'86 all'88 ha popolato assiduamente le riviste del settore ;)

  14. Qualche postaggio veloce durante la pausa (se l'adsl mi assiste).

    La Tipo 2 definitiva sembrerebbe così essere finita in strada in seguito, rispetto al suo stesso derivato a tre volumi. In queste due foto, vediamo la 2 in prova ad una temperatura direi frescolina (dovrebbe essere Arjeplog, se sbaglio correggetemi... ora scrivono sempre Arjeplog, vent'anni fa scrivevano Ardvidjaur o qualcosa di simile, si sono spostati?).

    Fonte: Quattroruote 1987

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    Nella seconda, che mancava ieri sera, vediamo invece la 3 fotografata nel 1986 (fonte sempre Quattroruote), nella stessa sassaiola dove venne presa pure la Dedra che ho postato ieri sera.

    fiattipotresassi1985gq5.jpg

    Questa sembra avere meno dettagli della Dedra, a vedere così sembrerebbe che quella a venir pronta per prima sia stata proprio la Lancia.

    Ricordo a proposito della Tipo 3 un interessante articolo di Auto del 1986 (forse ricorderete, erano i tempi in cui la rivista era molto sottile ed usciva con cadenza quindicinale... sono riuscito a recuperare pure tutti quelli... chi abita dalle mie parti è invitato, se vuole, a venire a fare un giro nel mio archivio, vi riceverò con piacere e avremo di che chiaccherare, credo...)

    che non riportava foto speciali, per il motivo che un giornalista era stato invitato a visitare il Centro Ricerche, per una rassegna sul come la Fiat immaginava e provava il Domani. Quindi le foto erano di repertorio, nessuno scoop.

    Però era interessante l'articolo, perchè il giornalista era stato invitato a sedersi su un prototipo della Tipo 3, camuffato, per avere un'idea delle apparecchiature che la Fiat utilizzava per la rilevazione dei dati.

    In particolare, il prototipo, era equipaggiato con strumenti per la rilevazione dell'handling, accelerazioni, compressioni, scuotimenti e via dicendo.

    Nel suo testo, citava di aver preso contatto con questa tre volumi, "con pinne che nascondevano la linea del posteriore, per cui l'unica cosa che si capisce stando seduti dentro è un lunotto inclinatissimo e un bagagliaio molto alto. La spaziosità è a livelli incredibili per la categoria. Forse superiore a quella della più grande Croma (in realtà ci andò vicino). Ho notato pannelli porta e maniglie completamente nuove, in casa Fiat, e una plancia con molte linee orizzontali, da quel che ho potuto capire, equipaggiata con una strumentazione a cristalli liquidi posta in due linee parallele. Di nuova concezione pure le levette al piantone, che raggruppano una gran quantità di comandi".

    Ripeto, era il 1986, e tutte queste parole fanno comprendere quanto il tutto fosse già ben definito.

    Nel 1988 poi la 3 fu ri-sorpresa su strada, di notte, con soltanto la mascherina tinta di nero, mentre faceva rilevazioni con una strumentazione che definirei praticamente identica al Correvit che usava 4R. (e i copriruota della Thema base... :))

    Fonte: Quattroruote 1988

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    Nello stesso periodo apparve anche la versione 2 porte, sul momento presentata come una variante per il nostro mercato, declinata anche sportivamente, ma che poi sappiamo venne destinata ad altri mercati.

    Fonte Quattroruote 1988

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    Ovviamente nei negli stessi mesi cominciava ad apparire sulle strade anche la SW.

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    Ormai la Tipo 2-3 era diventata un vero e proprio caso sulle riviste di settore e non, e si sprecavano gli scoop anche gratuiti e un po' inventati.

    Gente Motori per esempio cadde un po' nel ridicolo in un numero antecedente alla presentazione, mostrando un servizio di "Anteprima Mondiale" dove diceva di sapere tutto su di "lei" in quanto aveva passato una giornata insieme ad un esemplare, in accordo con dei collaudatori che si erano fatti "seguire" in giro per le Langhe.

    Le foto, però, erano veramente indecenti. Dei pessimi fotomontaggi della Tipo di presentazione (la ricordate, color bronzo più o meno, coi fari posteriori che erano bianchi e rossi e non arrivarono mai) ambientati nel traffico di Torino e sulle colline, con la didascalia che diceva "ecco la Tipo in curva, notare l'assetto... "... insomma mi caddero veramente i cosiddetti.

    Chiudo questo post con una foto simpatica, colta dalla solita fonte Quattroruote, nel 1987, e pubblicata nel servizio di presentazione delle foto ufficiali, in un riquadro dove la giornalista Clelia D'Onofrio si lamentava della nuova politica delle case, presentare le foto ufficiali prima dell'effettivo lancio sul mercato, rovinando l'eccitazione della caccia allo scoop.

    Come cimelio a tale articolo venne mostrata questa Tipo, che si aggirava per i cortili interni così, a mo' di Batman. :lol:

    fiattipostripke2.jpg

    Per ora è tutto, devo tornare al lavoro.

    A stasera, parleremo (in un altro topic) di Tipo 4, e di 164 (e anche di una 156, ma del 1981... i più ferrati sapranno già di cosa parlo ;))

    A stasera!

  15. Ringrazio tutti vivamente per i complimenti, sono lieto che la cosa piaccia.

    Ora mi fermo solo brevemente perchè sono atteso a pranzo.

    Tuttavia puntualizzo alcune cose.

    -una storia del progetto TIPO 4? arriverà anche quella, con foto ovviamente

    -Punto pre-Giugiaro? datemi solo il tempo, ricordo che era il progetto soprannominato Trino. (Nuova Uno, Nuova Y10 e Nuova Panda) divenuto poi Bino (la Panda era stata levata, per ovvi motivi che tutti conosciamo... e cioè che ai tempi non sembrava proprio il caso di sostituirla) e divenuto poi... niente. Meno male che la Punto "Bino" era orrenda. Metterò foto anche di quella. Per un po' di tempo si disse che sarebbe diventata una Fiat per l'est, ma ho sentito dire che quel che di buono era stato realizzato con quell'accrocchio, divenne poi la 178, cioè la Palio.

    -194, stesso discorso, col tempo posterò anche le foto della New Large, come la chiamavano.

    Datemi solo un po' di tempo e metteremo tutto. Ora vado a magnà.

  16. Urca non pensavo che queste vicende piacessero così tanto, io non ne parlavo mai con nessuno di queste mie storie, pensavo di essere un po' fuori dalla norma.

    Dai, visto che siam qui, rovistiamo un po' e vediamo se salta fuori qualcos'altro, per stasera.

    Arriviamo così al momento del ribaltone dello stile, o così lo definirono le riviste. Qualcuno scrisse che in Fiat l' "Unone" non era piaciuto neanche un po', e si ripartì con un altro disegno (magari invece era già tutto programmato, come scrivevo sopra... sapete ben, i giornali...)

    Così mentre continuavano ad uscire gli "Unoni"..

    Fonte: Quattroruote 1986

    fiattipo2unoneuscitalg8.jpg

    Dentro la Mandria un giorno apparve...

    Dalle foto direi che è un Turbodiesel, osservando il paraurti con la griglia allargata. :-P

    fiattipo2sassi1986qr8.jpg

    (mi sono sempre chiesto cosa fosse quel rettangolino nero di adesivo sul fianco, ce l'avevano tutti i muletti che giravano alla Mandria... boh)

    Qui manca la mascherina... tra l'altro mi pare di ricordare che venne deciso in extremis il nuovo stile con la griglia rimpicciolita e verniciata in tinta... fino a poco prima le anteprime davano per certa la classica griglia nera con le barrette inclinate, tipo Regata.

    fiattipo2sassi1986tddr3.jpg

    (forse che quel rettangolo di nastro servisse a segnare il punto dove piazzare alcune strumentazioni per i rilevamenti? boooh...notare i cerchi in lamiera che non sono quelli che ebbe poi la Tipo, ma sembrano quelli che montò poi la 156 :-P)

    Intanto per le strade di Torino si creava una gran confusione, perchè giravano sia le "Unone".. (Fonte: Auto 1986)

    fiattipounonefrontej5.jpg

    fiattipounonerossosideep1.jpg

    fiattipounonesidedd5.jpg

    Che le Tipo 2 "vere"... ovviamente "coperte". (Fonte:Auto 1987)

    fiattipo2frontporteaperfg6.jpg

    fiattipo2postag4.jpg

    Addirittura già targate... mi son sempre chiesto come fosse possibile... queste foto (Fonte: Auto Oggi 1987) sono di prima della presentazione. Di solito un'auto viene immatricolata solo dopo la presentazione... era già omologata in motorizzazione? Camuffata e targata... mah.

    fiattipo2preserietargatin0.jpg

    Però forse ora ricordo male, le foto son del 1987, ma se non erro la Tipo venne fatta vedere a luglio di quell'anno, quindi essendo queste foto dell'autunno 87, probabilmente pur non essendo ancora in vendita, era già passata in motorizzazione...

    fiattipo2preserietargatkf9.jpg

    Poi... beh poi la presentarono e ci sono ancora varie cose da dire, perchè non era mica finita qui la vicenda Tipo 2-3 (solo la 164 mi ha fatto un papiro più lungo, e lì le foto saranno veramente tante, viste le peripezie della sua gestazione).

    A domani! Notte a tutti! ;)

  17. ma la punto brasiliana ha la carrozzeria leggermente diversa o mi sto rincoglionendo?

    La seconda che ho detto neh?

    No no, è vero, ci sono alcune cose che cambiano, certe inspiegabili addirittura.

    Per esempio, perchè cambiare i lamierati porta attorno ai finestrini? Se notate la nostra GPunto ha i finestrini che verso l'alto (sia l'anteriore che il posteriore, se è a 5 porte) sono tagliati ad angolo (parlo del montante centrale) mentre sulla brasiliana hanno gli angoli arrotondati.

    Motivo? Cosa cambia, nell'estetica? Chi se ne accorgerà mai (a parte uno fuso come me?)?

  18. Ho usato la funzione cerca, ma non ho trovato nulla di specifico su questo argomento, pertanto mi permetto di aprire un nuovo topic, sperando di fare una cosa carina.

    Come dicevo nel topic della Lancia Dedra, il progetto Fiat Tipo 2 e 3 (e derivati Lancia, e poi Alfa, visto che in partenza Alfa era ancora fuori dall'organigramma) fu impostato con largo anticipo.

    Sono del 1983 i primi scatti che lo testimoniano, e che riguardano questa berlina tre volumi molto aerodinamica ma anche anonima e molto poco bella (nell'articolo stesso veniva comunque specificato che la carrozzeria era solo un abbozzo destinato a coprire una meccanica nuova). Mi scuso per la qualità delle foto, che sono su due pagine, ma non posso certo distruggere delle riviste che per me sono storiche.

    Fonte: Quattroruote 1983 (per chi volesse leggersi l'articolo, cercando la rivista nei mercatini, è quello con la Golf 2a serie in copertina)

    fiattipo3primoesemplaretc5.jpg

    fiattipo3primoesemplareho9.jpg

    Nei mesi successivi ci fu un po' di silenzio, poi 4R tornò sull'argomento avendo avvistato la capostipite di questa famiglia di vetture, e stavolta si parlava di Tipo 2. L'auto però non aveva niente a che fare con la Tipo che conosciamo. Si continuava a parlare di innovazioni tecnologiche, che ho citato nel topic della Lancia Dedra, come sospensioni autolivellanti, motori ad iniezione e fasatura variabile, sistemi di climatizzazione completamente nuovi, senza bocchette, trazione integrale e via dicendo. Di certo era chiaro che si stava parlando di una scocca dalla quale sarebbero nate moltissime auto.

    Questi prototipi, però, molto spigolosi, con molte reminiscenze Uno, al punto di essere ribattezzati "Unone" dai collaudatori, non avevano nulla in comune con le tre volumi che sarebbero uscite su strada pochi mesi dopo.

    Ecco l "Unone".

    Fonte: Quattroruote 1986

    fiattipo2unonefrontalewl9.jpg

    fiattipo2unonelatoxd7.jpg

    Qui svelarono come avrebbe dovuto essere il retro... e meno male che "avrebbe" e non "fu".

    fiattipo2unoneretrosvellg6.jpg

    La cosa buffa è che nelle stesse settimane, dai cancelli uscivano pure queste... e allora si capisce un po' poco di come sono andate le cose. La Tempra c'era già, è evidente, sotto il mascherone.

    Fonte: Quattroruote 1986

    fiattipo3primauscitalatjk8.jpg

    (scusate la foto un po' travagliata... sono riviste che avevo in mano quando avevo nove anni..)

    fiattipo3primauscitaposni1.jpg

    Quindi viene da chiedersi, se è nato prima l'uovo o la gallina...

    Probabilmente anche la Tipo era già sui tavoli da disegno, e magari vennero realizzati prima i muletti della Tempra, usando per i primi collaudi le "Unone", con una carrozzeria molto precedente, o appena abbozzata (in effetti sembrerebbe un po' la versione a due volumi della berlina anonima vista sopra) che si sapeva già non sarebbe servita a niente (notare qui nella Tempra l'espressione degli occupanti, tipo "cavolo prima uscita ci han già preso :lol:)

    Pochi mesi dopo, comunque, apparve anche la Tipo, ma la posterò domani, perchè ora il tempo è poco.

    A domani!

  19. Visto che ho qualche foto pure della Delta II, mentre si sgranchiva le ossa, ve le propongo. Qui siamo nel 1987, anche qui diversi anni d'anticipo.

    Ma questo è noto, si sa che la Delta II venne frenata parecchio visto il successo che continuava ad avere la Delta originale, sulla spinta dei successi nelle competizioni.

    Ricordo che ai tempi era impostata la sua uscita pochi mesi dopo la Dedra.

    Fonte: Quattroruote 1987

    lanciatipodueprimeuscitfj1.jpg

    Il frontale appare posticcio ma seguendo le lamiere resta evidente che fossero le stesse della Dedra, infatti se non ricordo male all'epoca si diceva che avrebbero avuto lo stesso frontale, e solo in un secondo tempo, mentre la si teneva in freezer, si decise di differenziare.

    lanciatipodueprimeuscitna8.jpg

  20. Da qualche parte devo avere pure le foto simili ma della S4, che ai tempi veniva definita 038. Mi pare circolasse nera, con dei rombi grigi appiccicati. Purtroppo però le devo ancora passare al vaglio (con 35 anni di riviste ci vuole n'attimo...)

  21. E pensare che Auto Oggi offriva pure un premio di 250.000 lire per i lettori che mandavano foto dei muletti alla rivista.

    Il premio di Auto oggi era di un milione, se non ricordo male... e arrivò fino a un milione e mezzo. Era la "Caccia al prototipo", il primo a vincere mi pare fu un ingegnere di Modena che catturò una 348 al casello dell'autostrada.

    Per un certo periodo mi pare fossero offerti pure 1000 litri di benzina.

    Io tentai il colpo nel 1993, catturando in Valsesia, una mattina, le 145, copertissime, seguite dalle Spider e GTV. Purtroppo andò male, perchè la stessa settimana Auto Oggi uscì con foto molto migliori, prese nel traffico di Milano.

    Così non mi pubblicarono mai nulla, ma conservo delle copie, sono bei ricordi (gli correvo dietro in bici, agli stop :lol:)

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